Il prurito è definito come una parestesia, una sensibilità dolorifica o paradolorifica essenzialmente tegumentale che provoca una reazione motoria che si manifesta con il grattamento.
Clinicamente si possono distinguere diverse categorie di prurito:
provocato, imputabile a più o meno evidenti agenti esterni pruritogeni;
secondario, sintomo soggettivo abituale di determinate dermatosi;
da cause endogene, dovuto a malattie di organi interni, intossicazioni e intolleranze;
da cause indeterminate, p. primitivo, essenziale, sine materia.

L’interrogatorio e l’esame obiettivo del paziente devono essere molto accurati per evitare di disconoscere cause banali o complesse, complicazioni (infezioni) o concause. Nell’individuazione etiopatogenetica del p. è da tener presente, oltre al facile associarsi delle diverse categorie suindicate, la possibilità di dermatosi pruriginose con lesioni obiettive constatabili solo istologicamente (dermatosi invisibili) ed è utile precisare le circostanze favorenti.
Secondo le cause, il p. può essere di varia estensione (localizzato, diffuso, disseminato, generalizzato), di tipo e durata diversi (fisso o migrante, occasionale, episodico, periodico, notturno o vespertino, stagionale, accessionale, intermittente, remittente, più raramente continuo, ecc.), di vario grado (sulla sua intensità, come sulla sua provocabilità, influisce sempre, spesso in notevole misura, la sensibilità individuale anche in funzione di fattori predisponenti etnici, costituzionali, ecc.), dalle forme più miti a forme intollerabili.
Il grattamento, adattato istintivamente dal malato al tipo di p. e di effetto sedativo più o meno rapido nei p. lievi, può, al contrario, estendere ed esasperare, con fasi di parossismo, i p. di maggiore gravità, portando tuttavia, in genere, dopo un certo tempo, alla loro cessazione anche se momentanea, parallelamente a una ipoestesia delle zone traumatizzate. Le lesioni da grattamento, per la massima parte proporzionali all’intensità, durata e tipo del p. consistono in eritemi spesso urticati, in escoriazioni puntiformi (follicolari) e lineari, superficiali o profonde, in papule lichenoidi follicolari o do tipo speciale (lichen simplex), in lesioni piodermitiche ed aczematoidi, pigmentarie e cicatriziali, in ipertrofia dei linfonodi superficiali, il abnorme lucidezza delle unghie ed erosione del loro bordo libero.
Pruriti provocati
Tra le molteplici cause esterne del p. sono da tenere presenti quelle: a) fisiche (meccaniche come lo strisciamento, specialmente in regioni particolarmente sensibili quali le labbra o il naso, di stimoli puntiformi, di insetti…; il lieve sfregamento superficiale con indumenti, specie se di lana o di nylon; la penetrazione nell’epidermide di minuti corpi estranei inerti, come spine di cactacee, fibre di vetro o d’acciaio; ambientali, come l’esposizione al freddo o al caldo, l’aria condizionata, il clima molto secco, specie se ventoso, o, viceversa, eccessivamente umido, la polvere; b) chimiche, ovvero da contatto con sostanze varie di origine minerale, vegetale, indumenti colorati, prodotti industriali, cosmetici, lacche e tinture per capelli, medicinali, lavaggi irritanti, ecc.
Pruriti secondari
Tra le diverse dermatosi che si accompagnano a prurito sono da elencare quelle dalle seguenti cause: a) Parassitarie quali la scabbia, le acariasi, la pediculosi, l’ascaridiasi, la ossiuriasi, l’anchilostomiasi, la schistosomiasi, ecc. b) Infettive quali le paracheratosi streptostafilococciche, le micosi comprese le candidosi, uretriti, cistiti, ecc. c) Varie quali orticaria, varicella, rosolia, eczemi da contatto e atopici, eritema da radiazioni U.V., reazioni fotoallergiche e fototossiche, prurigini, neurodermiti e lichenificazioni, dermatite erpetiforme, lichen ruber, secchezza della cute, malattia di Gougerot-Sjogren, geloni, ecc.
Pruriti da malattie di organi interni
Tra le cause interne del p. devono essere considerate le seguenti: a) cause alimentari e farmacologiche (ad es. alimenti ricchi di istamina spezie, abuso di stimolanti quali tabacco o caffè); b) Malattie epatiche; c) Malattie renali: d) Malattie endocrine; e) Malattie neoplastiche; f) Malattie del sistema nervoso compresi particolari stati emotivi; g) Pruriti da malattie di organi vicini quali ad es. i pruriti genitali nella donna in presenza di cerviciti, metriti, e nell’uomo per prostatiti, vescicoliti, varicocele; pruriti anali possono essere fatti risalire a proctocoliti, prostatiti, emorroidi, ecc.
Pruriti da cause indeterminate
Possono essere localizzati o più o meno diffuse o generalizzati
Tra i primi vanno menzionati i p. del cuoio capelluto, della nuca, della fronte, del padiglione auricolare e del condotto uditivo esterno, della cute, delle mucose nasali, labiali, della lingua, della trachea, ecc.
Tra i secondi sta in primo piano il p. senile. Più frequente nell’uomo che nella donna, si manifesta soprattutto con il tempo freddo. Compare oltre la sessantina.
Tra i principali rimedi omeopatici che vengono adoperati per lenire il prurito troviamo:
Apis, p. che migliora con le applicazioni fredde;
Arsenicum album, p. bruciante, paradossalmente migliorato dal calore e dalle applicazioni calde;
Calcarea carbonica, p. che peggiora con l’umidità e l’acqua, migliora all’aria aperta;
Dolichos pruriens, p. senza causa apparente, che colpisce perlopiù le persone anziane e/o migliora se con il grattamento la pelle sanguina;
Natrum sulphuricum, p. che si manifesta scoprendosi e/o quando è presente una dermatosi desquamante;
Ignatia amara, p. di origine nervosa;
Psorinum, p. estremamente intenso che non migliora grattandosi, diminuisce con il calore del letto;
Rhus tox, p. intenso che migliora poco grattandosi, in soggetto molto irrequieto;
Rumex crispus p. che si manifesta svestendosi o esponendosi all’aria fresca;
Sulphur p. che aumenta con il grattamento, con il caldo del letto e con l’acqua fredda, in genere
migliorato dal clima freddo;
Urtica urens, p. che peggiora con le applicazioni fredde, le crisi si ripetono ogni anno alla stessa data.
Altri rimedi sono: Arsenicum iodatum, Belladonna, Mezereum, Nux vomica.
In caso di prurito secondario da parassiti ci sono anche
Cina, soprattutto al cospetto di sintomi nervosi dovuti ai vermi, fame esagerata, prurito nasale e anale;
Ratanhia bruciore e sensazione di schegge di vetro nell’ano, ano secco e pruriginoso;
Sabadilla formicolio e p. all’ano, bruciore violento dopo averlo grattato, p. dell’ano alternato a p. del naso e dell’orecchio;
Spigelia, p. locale con sensazione di qualcosa che striscia nell’ano, p. locale;
Teucrium marum frequente p. e formicolio nell’ano, spesso dopo le evacuazioni;
Per il prurito al cuoio capelluto ci sono anche
Bryonia, Fluoricum acidum, Natrum muriaticum, Oleander, Phosphoricum acidum, Raphanus, Selenium, Silicea, Thuya.
In caso di prurito intimo ed anche vulvare
Ambra grisea, Aurum sulphuratum, Caladium, Chininum sulphuricum, Ferula glauca, Grindelia, Hamamelis, Kali bichromicum, Lac caninum, Lilium tigrinum, Platinum, Ruta, Tarentula, Urtica urens, Zincum metallicum.
In caso di prurito intimo ed anche vaginale
Ambra grisea, Aurum muriaticum, Aurum sulphuratum, Caladium, Graphites, Chininum sulphuricum, Ferula glauca, Grindelia, Hydrocotyle asiatica, Hamamelis, Kali bichromicum, Kreosotum, Lac caninum, Lilium tigrinum, Medorrhinum, Mentha piperita, Mitchella, Platinum, Ruta, Tarentula, Urtica urens, Zincum metallicum.
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(*) V. Note esplicative
