DESCRIZIONE
Antimonium crudum è il trisolfuro di antimonio (formula chimica Sb2S3). A temperatura ambiente si presenta come una polvere grigia dai riflessi metallici. E’ solubile nell’acido nitrico e nell’acido cloridrico a caldo.
L’antimonio ed i suoi composti sono noti sin dall’antichità. Plinio il Vecchio [(23–79), scrittore romano] già li citava nella sua opera maggiore “Naturalis Historia”. Nel Medioevo il trisolfuro di antimonio era utilizzato per la fabbricazione di cosmetici e medicamenti. Lo stesso trisolfuro di antimonio, più o meno impuro di ossido, sotto il nome di “kermes”, ebbe grandissima importanza nella medicina spagirica [medicina energetica il cui padre fu Paracelso (1493–1541), medico e alchimista] del XVII e XVIII secolo. Oggi viene impiegato nella produzione di fiammiferi e nella vulcanizzazione della gomma; miscele di solfuro e di ossido di antimonio sono usati come pigmento giallo nella lavorazione del vetro e della porcellana.
L’antimonio e molti dei suoi composti sono altamente tossici. Il suo avvelenamento è simile a quello dell’arsenico. A piccole dosi provoca mal di testa, confusione e depressione; a dosi più elevate provoca nausea e vomito, in quanto agisce sul nervo vago, e conduce alla morte in pochi giorni.
Il trisolfuro di antimonio si rinviene in natura nell’antimonite, minerale di antimonio noto anche come stibina o stibnite (da stibium, nome latino dell’antimonio). Si presenta in cristalli prismatici piuttosto allungati e spesso aghiformi, isolati o riuniti in aggregati fibrosi o lamellari più o meno distinti e compatti. E’ di colore grigio scuro-azzurrognolo con lucentezza metallica. Fonde facilmente alla fiamma di una candela.
L’antimonite è considerato il più importante minerale da cui si estrae l’antimonio che viene impiegato in diversi settori, nelle leghe metalliche antifrizione, nelle batterie elettriche, in pirotecnica, nell’industria sanitaria, tessile, della gomma e del vetro. I maggiori giacimenti si trovano in Cina, Algeria, Sud Africa, Bolivia, Messico, USA; per quanto riguarda l’Europa nei paesi dell’ex Jugoslavia, in Germania, Slovacchia, Romania, Ungheria, Russia meridionale. In Italia si hanno giacimenti di una certa importanza in Toscana e in Sardegna. Le più belle e vistose cristallizzazioni di antimonite, che attualmente sono esposte in tutti i musei mineralogici del mondo, provengono per la maggior parte da Ichinokawa nell’isola Shikoku del Giappone.
Il rimedio omeopatico Antimonium crudum si ottiene dalla triturazione con lattosio della polvere di trisolfuro di antimonio e dalle successive diluizioni/dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per informazioni sulle modalità di preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito“Approfondimenti”.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Il rimedio è caratterizzato da disturbi gastrici, acuti e cronici, e manifestazioni cutanee. Antimonium crudum è il rimedio di chi mangia e beve troppo, di chi si “abbuffa eccessivamente” con tutte le conseguenze che ne derivano, quali difficoltà digestive, sensazione di avere una massa nello stomaco (tale sensazione è presente anche a stomaco vuoto), nausea con cefalea. Una nota caratteristica è la lingua con patina bianca, come se si fosse appena bevuto del latte.
Antimonium crudum è essenzialmente un rimedio digestivo, con pochi sintomi respiratori (infatti Antimonium crudum è un rimedio addominale, mentre Antimonium tartaricum è un rimedio respiratorio, toracico). I suoi sintomi respiratori sono di scarso rilievo e sono rappresentati da catarro e/o tosse che peggiorano entrando in una camera riscaldata.
Antimonium crudum è un rimedio ad azione locale. I rimedi ad azione locale sono quelli che intervengono in malattie ben determinate o su sintomi ben precisi.
Il soggetto Antimonium crudum ha la pelle ispessita, densa; alcuni autori, per questa e per tutte le altre caratteristiche, fanno corrispondere il rimedio al maiale (così come Arsenicum al cavallo e Pulsatilla alla pecora). Ha callosità, duroni, verruche, unghie che si spezzano; ha prurito al cuoio capelluto e perdita di capelli.
E’ un buon rimedio pediatrico, per bambini eccessivamente golosi: a basse diluizioni cura i disturbi della digestione, ad alte diluizioni cura la psicologia infantile.
Il tipo Antimonium crudum è scontroso e bisbetico, scontento, imbronciato, rifiuta il dialogo, è poco espansivo, facilmente irritabile, brontolone, irrequieto ed ha sussulti agli arti..Ha tendenza ad ingrassare. I sintomi gastrici, la cefalea, il catarro e la tosse sono tutti collegati. I bambini che necessitano del rimedio sono irritabili, non vogliono essere né toccati né guardati, gridano, sono piagnucoloni (il bambino Chamomilla invece vuole essere preso in braccio e coccolato).
Il soggetto Antimonium crudum è aggravato dal vino (gli basta poco per ubriacarsi e quindi compaiono i dolori quali ad es. la cefalea), dal calore e dal freddo eccessivi. Ha cioè sensibilità per gli estremi di caldo e di freddo. Di conseguenza non ama la calura estiva e non è il tipo che si espone ai raggi del sole o ad una fonte di calore (i suoi sintomi generalmente migliorano solo con un calore moderato, con un bagno caldo) ed altresì spesso rapporta i suoi disturbi ad un bagno freddo, a una forte ondata di freddo. Inoltre i sintomi migliorano con il riposo e viceversa peggiorano con il movimento.
Nei casi di febbre Antimonium crudum è molto simile ad Arsenicum album, pur rimanendo le seguenti differenze: il primo ha disgusto per la vita, invece il secondo ha paura di morire; il primo raramente è agitato, invece il secondo è sempre agitato; il primo non ha sete, invece il secondo ha sete.
Per i suoi sintomi cutanei Antimonium crudum è vicino a Graphites poiché entrambi preferiscono le commessure (pieghe agli angoli della bocca, delle narici, ecc.).
Nel caso dei sintomi digestivi Antimonium crudum è vicino a Carboneum sulphuratum, con la differenza che il primo è aggravato dai bagni freddi, mentre il secondo peggiora se si raffredda dopo aver avuto troppo caldo; entrambi si raffreddano facilmente, manifestano cefalea ed evolvono verso disturbi cutanei e reumatismi. Sempre per i disturbi digestivi è vicino a Nux vomica, con la differenza che quest’ultimo non ha la patina bianca sulla lingua ed è alleviato dal vomito; entrambi peggiorano mangiando.
In estrema sintesi Antimonium crudum è il rimedio che corrisponde al maiale.
USO DEL RIMEDIO
Antimonium crudum si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio.
1) APP. DIGERENTE: dispepsia con la sensazione di avere una massa nello stomaco (anche a stomaco vuoto), aerofagia, nausea con cefalea e conati di vomito seguiti da inappetenza e avversione per il cibo. Il vomito non dà sollievo. L’idea e l’odore del cibo procurano fastidio. Diarrea ricca di muco e di cibo non digerito. Emorroidi. La cefalea migliora con l’evacuazione. Un segnale prezioso da utilizzare per la scelta del rimedio è la lingua con patina bianca.
2) CUTE: cheratosi, calli, duroni, occhi di pernice, verruche, pustole e screpolature più o meno sanguinanti. Le screpolature sono localizzate soprattutto alla commessura labiale o all’angolo delle palpebre. Labbra secche. Angoli della lingua e delle narici fessurati e dolenti con croste. Prurito al cuoio capelluto e perdita di capelli. Unghie che si spezzano e che cadono per poi ricrescere deformate. Escrescenze cornee sotto le unghie. Acne nel caso in cui il disturbo è legato all’alimentazione.
DOSI
□ Nei casi di cui al punto 1), diluizione 4CH; se acuti 3 granuli o 5 – 10 gocce ogni 3 ore; se cronici 4 granuli 3 volte al dì. Se è presente anche la componente mentale (facili stati nervosi e isterici), diluizione 7CH, 5 granuli o 10 – 15 gocce 3 volte al dì.
□ Nei casi di cui al punto 2), diluizione 4 CH, 4 granuli o 10 gocce al dì per lungo tempo.
(*) V. Note esplicative