NOTA: i termini con l’asterisco costituiscono altrettante voci del Glossario e quindi sono eventualmente consultabili nelle sottosezioni alfabeticamente corrispondenti.
Nefrite: malattia del rene di natura infiammatoria che comporta un’alterazione di funzionalità dello stesso. Le cause sono numerose ed hanno conseguenze di diversa gravità. La più frequente ed anche la più benigna è un’infezione batterica da streptococco che può provocare ematuria* (presenza di sangue nelle urine), proteinuria (perdita di proteine con le urine), ipertensione* arteriosa ed edemi* (gonfiori per accumulo di liquidi in genere agli arti inferiori e intorno agli occhi).
Nervoso: V. Temperamento nervoso.
Nevralgia: è il dolore acuto causato da un nervo danneggiato in qualsiasi parte del corpo. Es. la nevralgia del trigemino.
Nevrite: è l’infiammazione* di un nervo o un gruppo di nervi. Può essere di natura traumatica, infettiva, tossica ed altro. Spesso il termine si adopera per indicare una degenerazione di uno o più nervi.
Niacina: altra denominazione della vitamina B3 (V. Vitamina B).
Nicturia: necessità di alzarsi ripetutamente durante la notte per urinare. Le cause più comuni sono attribuibili alle infezioni delle basse vie urinarie (cistite*, uretrite*). La nicturia solitamente si accompagna a dolore in regione ipogastrica o lombare.
Occhi di pernice: sono calli* che si formano tra le dita, in genere dei piedi, che risultano più morbidi per effetto della loro macerazione.
Odontalgia: è il mal di denti, ovverosia è il termine generico che indica qualsiasi tipo di dolore* a carico dei denti.
Oftalmia: termine generico che indica le malattie infiammatorie (V. anche Infiammazione) degli occhi.
Oleolito: (o semplicemente olio) è un preparato fitoterapico* per uso esterno ottenuto estraendo il principio attivo* (sostanza farmacologicamente attiva) contenuto nella droga (parte della pianta*, fresca o secca, che viene opportunamente selezionata e preparata) a mezzo di un solvente costituito da olio grasso. Si può aromatizzare aggiungendo un 2% di olio essenziale*. Gli oleoliti, come detto, si adoperano per uso esterno, per le attività terapeutiche legate ai principi attivi della pianta da cui provengono. Tuttavia esistono oli, come ad es. la propoli (sostanza resinosa prodotta dalle api), che si utilizzano anche per via interna, oltre agli oli aromatizzati che si usano in cucina, quali ad es. l’olio santo (olio di peperoncino o capsicum).
Oligoelementi: sono dei particolari minerali presenti in quantità infinitesimali (il termine oligos deriva dal greco e significa poco) in tutti gli organismi viventi, nelle piante, negli animali, nell’uomo. Sono indispensabili all’organismo umano per il mantenimento dell’equilibrio fisico e psichico. In genere sono i catalizzatori di diverse funzioni biologiche, attivano processi e reazioni dell’organismo che consentono la vita e il benessere. Una loro carenza determina una serie di disfunzioni, poiché le suddette reazioni o non avvengono del tutto o avvengono molto più lentamente ed in modo scorretto. Es. calcio*, ferro*, fosforo*, magnesio*, potassio*, rame*, selenio*, sodio*, zinco*.
Oliguria: è la riduzione del volume complessivo di urina emesso nella giornata. In genere si parla di oliguria quando l’eliminazione di urina scende al di sotto di 500 ml al giorno per gli adulti. Il sintomo è riferibile a diverse cause, quali la diminuzione della disponibilità organica di liquidi, le malattie renali, le alterazioni cardio-circolatorie, un ostacolato deflusso dell’urina ed altro.
Olio essenziale: è un preparato fitoterapico* per uso esterno ottenuto per estrazione (la tecnica più utilizzata è quella della distillazione in corrente di vapore) a partire dalla pianta aromatica*. Gli oli essenziali sono le essenze che conferiscono la profumazione alle piante*. Le ghiandole che contengono tali essenze aromatiche possono trovarsi in qualsiasi parte della pianta: nei fiori, nelle foglie, nelle gemme, nei frutti, nei semi e finanche nel legno e nelle radici. Per ottenere poche gocce di olio essenziale occorrono grandi quantità di materiale vegetale. Gli oli essenziali posseggono proprietà terapeutiche specializzate per tipo di pianta. Sono miscele complesse e concentrate di sostanze chimiche, per cui il loro uso senza la prescrizione del medico può essere pericoloso. Bisogna infatti considerare che essi hanno un basso indice terapeutico (rapporto tra la dose massima tollerata e la dose minima efficace), per cui anche piccoli aumenti del dosaggio possono produrre fenomeni tossici più o meno gravi.
Omeopatia: detta anche medicina omeopatica (il termine deriva dalle parole greche ómois = simile e pàthos = malattia), è la disciplina terapeutica che risponde alla legge SIMILIA SIMILIBUS CURANTUR, chiamata Legge di Similitudine, che vuol dire che il simile è curato dal simile. Secondo questa legge una sostanza naturale, che se assunta in grandi dosi da un individuo sano provoca una serie di sintomi, è in grado, se opportunamente diluita, cioè assunta in dosi omeopatiche (infinitesimali), di curare quegli stessi sintomi in un individuo malato. Parlare, quindi, delle caratteristiche della sostanza o di quelle della malattia è la stessa cosa e perciò i rimedi omeopatici* devono essere scelti in base alla somiglianza tra i loro effetti nell’individuo sano ed i sintomi che l’individuo malato manifesta. All’interno del quadro dei sintomi occorre tenere conto non solo dei sintomi fisici ma anche delle caratteristiche individuali, quali la costituzione*, il temperamento*, il carattere*, la diatesi* (il cosiddetto terreno), in quanto queste comportano uno specifico dinamismo morboso diverso da persona a persona. Perciò la cura omeopatica* deve seguire il processo di individualizzazione: si devono sovrapporre il più possibile l’insieme dei sintomi fisici e delle caratteristiche individuali con le caratteristiche del rimedio omeopatico. Al medico tedesco Christian Friedrich Samuel Hahnemann (1755–1843), considerato il fondatore della Medicina Omeopatica, si devono i metodi di preparazione dei rimedi omeopatici ancora oggi utilizzati, consistenti essenzialmente nei processi di diluizione* e di dinamizzazione*.
Orticaria: infiammazione* della pelle di natura allergica, caratterizzata da ponfi* (rigonfiamenti tondeggianti rossi o bianchi) pruriginosi.
Osteoporosi: patologia dell’apparato scheletrico caratterizzata da una rarefazione del tessuto osseo e da un deterioramento della microarchitettura delle ossa. A causa della bassa densità minerale le ossa diventano più fragili e sono soggette ad un maggiore rischio di frattura per traumi anche minimi. Le fratture interessano con maggiore frequenza il femore, le vertebre ed il polso. L’osteoporosi sopraggiunge per un’alterazione del processo metabolico delle ossa, quando cioè viene assorbito più osso di quanto non se ne formi. In genere è dovuta all’invecchiamento, ad un’alimentazione sbilanciata povera di sali minerali (in particolare di calcio), al fumo, all’abuso di alcool, ad inattività fisica ed anche a fattori genetici. Le donne sono più colpite degli uomini (rapporto 8:2) perché hanno uno scheletro meno robusto e dopo la menopausa perdono più facilmente minerali.
Otalgia: dolore all’orecchio dovuto a processi patologici in altre sedi, quali ad es. laringite*, faringite*, nevralgia* del trigemino, ecc.
Otite: infiammazione* dolorosa a carico dell’orecchio. In relazione alla localizzazione le forme più comuni sono l’otite esterna che interessa il condotto uditivo esterno e l’otite media che interessa l’orecchio medio (la parte di orecchio che si trova dietro al timpano). L’otite esterna può essere provocata da manovre errate nella rimozione del cerume oppure da eccessiva umidità o secchezza del canale udivo. E’ generalmente causata da un’infezione batterica. Si presenta con dolore, prurito, secrezioni biancastre o giallastre, diminuzione della percezione uditiva. L’otite media, che riguarda prevalentemente i bambini, è spesso conseguente ad un’infezione delle alte vie respiratorie (raffreddore*, faringite*, laringite*) che causando l’edema* (gonfiore) provoca la chiusura parziale o totale della tuba di Eustacchio (canale di comunicazione tra faringe e orecchio medio) e quindi la stasi delle secrezioni con conseguente infezione batterica. I sintomi sono dolore, febbre, diminuzione della percezione uditiva.
Otorrea: fuoriuscita di secrezione dall’orecchio. Può essere sierosa, mucosa, purulenta o mucopurulenta. Può avere diverse cause: le più comuni sono infezioni, traumi e allergie (V. anche Otite).
Ovaie: V. Gonadi.
Letizia dice
Salve dottoressa da diversi mesi ho un problemi all orecchio dx . Dopo una influenza mi è’ rimasto una sensazione di pienezza e disturbi all udito (e’come avere delle foglie secche all interno dell orecchio) ho fato diverse cure compreso il cortisone piu clinil e fluirono per aerosol ( Engystol magnesia phoshorica 5ch. Silicea 9 chhepar sulfuris calcarei m 9 ch sankombi d5 ) purtroppo senza nessun risultato per favore mi aiuti. La ringrazio anticipatamente Letizia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Letizia, è possibile che, proprio a seguito dell’influenza, lei sia affetta da una forma di “otite media sierosa”, che è una condizione infiammatoria dell’orecchio medio (la parte di orecchio che si trova dietro al timpano). Infatti l’otite media sierosa è spesso conseguente ad un’infezione delle alte vie respiratorie, i cui edemi possono provocare la chiusura parziale o totale della tuba di Eustacchio (canale di comunicazione tra faringe e orecchio medio) e quindi la stasi delle secrezioni. Finché le secrezioni sono costituite da solo muco, esse si accumulano nella cassa del timpano determinando un abbassamento dell’udito, una sensazione di ovattamento, ronzii, fruscii e acufeni in generale. Se invece diventano purulente, perché è subentrata l’infezione favorita dalla loro stasi, esse tendono a perforare il timpano e quindi a fuoriuscire all’esterno lungo il condotto uditivo. In questo caso si parla di “otite media purulenta” che è quasi sempre accompagnata da dolore e febbre. L’omeopatia riesce a trattare con successo l’otite media con più di un rimedio ed in particolare per l’otite media sierosa i rimedi omeopatici spesso utilizzati sono Kalium chloratum (o muriaticum) o Mercurius dulcis, alle basse diluizioni dovendo agire a livello sintomatico. Poiché ritengo che la terapia omeopatica da lei effettuata sia stata prescritta da un omeopata, sarebbe il caso di informarlo della situazione in atto, altrimenti la invito a rivolgersi ad un medico omeopata per una diagnosi precisa (quella di cui sopra è solo un’ipotesi possibile) e per la relativa cura ritagliata sul suo caso e sulla sua persona. Cordiali saluti.