Il sito contiene i modi per risolvere i piccoli e grandi problemi che possono compromettere il nostro stato di salute, utilizzando esclusivamente metodi, prodotti e farmaci naturali che fanno parte del mondo dell’omeopatia e di quello dei rimedi naturali in generale. Si riportano quindi i principali rimedi omeopatici con le loro caratteristiche, i casi d’uso e le dosi, un pratico ricettario omeopatico con le cure omeopatiche per le affezioni più ricorrenti, le tinture madri con i loro principi attivi, le più importanti piante del benessere con i loro molteplici usi (alimentare, farmaceutico, cosmetico, ecc.) che sono vere e proprie cure naturali, una raccolta unica di antichi segreti che costituiscono i rimedi della nonna, gli approfondimenti utili ad una maggiore comprensione dei contenuti, un glossario preziosissimo per completezza e sinteticità dei termini scientifici (medici, botanici, chimici, omeopatici, fitoterapici, ecc.) ed altro ancora!
Rimedi omeopatici sono i farmaci adoperati in Omeopatia e che derivano da prodotti naturali.
La medicina omeopatica
La medicina omeopatica, infatti, fa uso di sostanze esclusivamente naturali e si basa sul principio che “simile è curato dal simile”, meglio noto come Legge di Similitudine. Ciò significa che i sintomi che l’individuo manifesta vengono combattuti con la stessa sostanza che li provoca nell’individuo sano. Ad esempio il veleno dell’ape provoca sulla pelle gonfiore e dolore. Apis, prodotto omeopatico ricavato dalle api, è il rimedio adatto per vincere queste manifestazioni.
Il medico tedesco Samuel Hahnemann (1755–1843), considerato il fondatore della Medicina Omeopatica, ebbe modo di osservare e sperimentare che la sostanza naturale, che come detto a dosi elevate provoca nell’individuo sano una serie di sintomi, per poter però curare gli stessi sintomi nell’individuo malato, deve essere opportunamente diluita, cioè assunta in dosi omeopatiche, e sottoposta alla tecnica della dinamizzazione (o succussione). Da qui la nascita dei rimedi omeopatici.
Le sostanze naturali che si utilizzano per la preparazione dei rimedi omeopatici, appartengono ai tre regni della Natura: vegetale, animale e minerale.
La preparazione dei rimedi omeopatici
La preparazione dei rimedi omeopatici, detti anche farmaci omeopatici, deve seguire procedimenti codificati che osservano precisi protocolli, tali da garantirne la assoluta assenza di tossicità, la sicurezza e la preservazione dell’efficacia.
I rimedi omeopatici sono confezionati in vario modo. Si trovano in commercio sotto forma di granuli, globuli, gocce, fiale orali, compresse, capsule, ovuli, supposte, creme, pomate, colliri, dentifrici, ecc.
La regola, che in generale si segue per le cure omeopatiche, è che per le malattie che si trovano nello stato acuto si assumono rimedi omeopatici a più bassa diluizione, mentre per le malattie allo stato cronico si adoperano rimedi a media ed alta diluizione.
Curarsi con l’omeopatia
Le cure omeopatiche, oltre che ai sintomi, sono legate anche alle caratteristiche della persona, in quanto ognuno di noi è differente dall’altro nell’aspetto, nel carattere, nel comportamento, ecc., e questo comporta uno specifico e caratteristico dinamismo morboso, diverso da persona a persona. Di conseguenza i rimedi omeopatici, a fronte di una stessa malattia, possono essere molteplici ma certamente solo uno, tra i possibili prodotti omeopatici, è particolarmente efficace per quell’individuo, in accordo con i suoi sintomi fisici, le sue caratteristiche individuali e con la Legge di Similitudine.
(*) V. Note esplicative
Emy dice
Buongiorno dottoressa, è questo l’unico mezzo per contattarla?
Oppure risponde ad una e-mail privata?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Emy, il presente sito web nasce con lo spirito di fornire un’informazione chiara, comprensibile, oggettiva, responsabile e disinteressata su ciò che il mondo dell’Omeopatia e del Naturale può fare per la nostra salute e il nostro benessere. Anche attraverso le risposte ai commenti si intende offrire notizie e spunti utili, delucidazioni e riflessioni, ragionamenti e chiavi di lettura, sia agli interessati che agli altri visitatori, tenendo però ben presente che il medico rimane sempre la figura centrale di riferimento, imprescindibile e insostituibile. Pertanto eventuali richieste di chiarimenti o di interpretazioni, che si limitino a ciò e che colgano il suddetto spirito di servizio, possono essere inoltrate esclusivamente tramite il canale dei commenti di questo sito. Cordiali saluti.
Rolando dice
Gentile dottoressa, le scrivo di nuovo perché il mio medico e’ irreperibile e lei e’ stata molto disponibile. Mi sto curando con silicea per un adenovirus che mi ha causato sintomi di spondilite molto forti e gravi. Dopo 15 giorni ho febbre a quasi 38 per molte ore e tutti i sintomi fortissimi mi stanno praticamente paralizzando! Prima dell’omeopatia prendevo un rimedio allopatico Tauxib 90 che mi alleviava molto i dolori. Potrei durante la cura prenderne una pasticca nei momenti più duri o questo comprometterebbe del tutto la cura?
Grazie per la cortese attenzione
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Rolando, il concetto è che i rimedi omeopatici ed i farmaci con principio terapeutico differente, come i farmaci tradizionali, sono incompatibili specialmente quando servono a curare la stessa patologia o lo stesso disturbo, per cui andrebbe evitato il loro uso contemporaneo. I farmaci tradizionali possono inibire o limitare l’azione dei rimedi omeopatici, invece i rimedi omeopatici non interferiscono mai con i farmaci tradizionali e quindi non ne pregiudicano l’azione. Pertanto chi si cura con l’Omeopatia può decidere in qualsiasi momento di sospendere la terapia omeopatica per ricorrere alle terapie tradizionali, in tal caso però la cura omeopatica perderebbe gran parte della sua efficacia. Prima di riprendere la stessa è da valutare poi se sia il caso di procedere alla “disintossicazione” dell’organismo come da risposta precedente. Sarebbe pertanto opportuno cercare di sentire il parere del medico omeopata. Cordiali saluti.
Romina dice
Gentile dottoressa, soffro di ansia per svariate ragioni è un periodo piuttosto difficile, tanto che questo forte dolore emotivo secondo il neurologo ha dato vita ad un iniziar depressione nulla di grave specifico ma credo concausa dell’ansia dovuta al fatto che reprimo i miei dolori sempre e sono sempre un appoggio per gente problematica donandogli la forza che non hanno. Dopo aver sopportato vari dolori sono tornati gli attacchi di ansia, non sto seguendo la cura del neurologo perché non voglio prendere ne xanax né là mirtazapina. Il dolore non è sempre una malattia e io voglio curarlo in modo naturale , ho preso ansia albizzia, ho preso ansioten , il resecue remedy e la
Miscela di Bach. Tempo fa preso ignatia amara . Volevo sapere se ignatia amare e il resecue remedy sono compatibili … Perché vorrei trovare un rimedio forte per l’ansia che sia compatibile con il resecue remedy. La ringrazio per l’attenzione, cordialmente
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Romina, in genere i rimedi omeopatici ed i floriterapici di Bach sono compatibili. Pertanto Ignatia amara e Rescue Remedy (che è una miscela costituita da cinque fiori) possono convivere. Se vuole avere una panoramica dei principali rimedi omeopatici, tra cui Ignatia amara, oltre a gemmoterapici e organoterapici, che vengono più spesso utilizzati nei vari disturbi emotivi o psichici, la invito a consultare l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Le consiglio comunque di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita saprà prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Paola dice
Buongiorno dottoressa. Scrivo perchè ho un problema diagnosticato di reflusso che non mi provoca alcun bruciore o dolore di stomaco ma catarro e tosse. Questo accentuato al mattino appena alzata o se durante la giornata stò coricata e poi mi alzo. Oltre a questo, ho gonfiore addominale accompagnato da dolore nella parte destra della pancia in una fascia che va dall’ombelico al fianco. Soffro di stipsi, flatulenza e alito cattivo e bocca amara. Grazie in anticipo.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Paola, com’è noto, esiste una sintomatologia atipica ricollegabile al reflusso gastroesofageo, con localizzazione extraesofagea, che può interessare gola e apparato respiratorio, provocando eccessiva produzione di muco (catarro o più propriamente espettorato), raucedine, disfonia, alito cattivo, tosse, asma, laringiti o faringiti. Questi disturbi atipici possono essere presenti anche in assenza dei sintomi classici della malattia da reflusso gastroesofageo (che ricordiamolo sono bruciore di stomaco, acidità, dolori toracici simil-anginosi, rigurgito). Il gonfiore addominale, quando non è dovuto ad alcuna patologia a carico dell’apparato digerente, molto spesso è legato a un’errata alimentazione, specialmente in concomitanza di stipsi o flogosi intestinali. Spesso si associa ad altri sintomi gastrointestinali, come meteorismo, eruttazioni, aerofagia, flatulenza, stitichezza, ecc. Sia il reflusso gastroesofageo che il gonfiore addominale possono essere dovuti anche a qualche intolleranza alimentare non nota, tra cui le più diffuse sono le intolleranze ai lieviti, al glutine e ai latticini. Sarebbe quindi opportuno indagare anche in tal senso. I principali rimedi omeopatici che hanno un’azione elettiva sull’apparato gastrointestinale e che vengono più spesso utilizzati nei disturbi relativi, sono consultabili all’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ad esempio, tra i rimedi più specifici a trattare sia il reflusso gastroesofageo che il gonfiore addominale troviamo Argentum nitricum, Carbo vegetabilis, Chamomilla, China, Kalium carbonicum, Lycopodium, Nux vomica, Phosphoricum acidum, Phosphorus, Robinia pseudoacacia. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) adatto sarà quello che contiene la sintomatologia somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Sempre a titolo informativo, in diversi casi viene utilizzato, in associazione alla cura omeopatica o da solo, qualche gemmoterapico della Fitoterapia rinnovata (si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra l’Omeopatia e la Fitoterapia classica), in gocce, come: Ficus carica M.G. D1, che ha un tropismo elettivo per stomaco e duodeno, normalizza la secrezione del succo gastrico ed esercita un’azione cicatrizzante sulle mucose, agisce sulle distonie neurovegetative regolarizzando motilità e secrezione gastroduodenale, per cui risulta indicato in caso di reflusso gastroesofageo, turbe dispeptiche funzionali, aerofagia, meteorismo, costipazione, stitichezza ed altro; Vaccinum vitis idaea M.G. D1, che spesso viene associato a Ficus carica per completare la piena regolarizzazione della funzionalità intestinale, per cui diventa il rimedio del meteorismo, del gonfiore addominale, delle alterazioni dell’alvo e della stitichezza. Per quanto riguarda la Fitoterapia classica, dia un’occhiata agli articoli “Digestione facile” e “Mai più stitichezza” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Anche l’alimentazione deve svolgere il suo ruolo, preferendola semplice e sana, evitando le pietanze eccessivamente condite o pesanti, limitando gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco (cibi ricchi di grassi, cioccolato, insaccati, fritture, ecc.), masticando lentamente ed a lungo, inserendo nella dieta finocchio, mela, anice, cumino, mirtilli, mirto, menta che contrastano efficacemente il gonfiore addominale, riducendo il consumo di alcool, caffè, tè e spezie piccanti, abolendo le bevande gassate, bevendo abbastanza acqua per favorire l’eliminazione delle tossine e dei liquidi in eccesso. Inoltre potrebbe essere molto utile assumere qualche tisana a base di erbe a spiccata azione carminativa e anti-dispeptica, come ad es. le tisane di semi di finocchio, di anice, di zenzero, di melissa ed altre. Sarebbe anche opportuno evitare la sedentarietà. Concludendo, se lei intende ricorrere all’Omeopatia ed ai preparati naturali, le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Micol dice
Salve Dott.ssa, mio figlio deve assumere capsule di argentum nitricum, ma abbiamo sbagliato a somministrare la prima capsula, invece della numero 1 abbiamo somministrato la 15…come possiamo fare?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Micol, la cosa più sensata da fare è di attendere un congruo lasso di tempo e poi riprendere la cura a partire dalla capsula n. 1. Tale lasso di tempo di attesa è legato alla diluizione n. 15 somministrata, che verosimilmente sarà di valore medio o alto, per cui non dovrebbe essere inferiore a qualche settimana. La forma omeo-farmaceutica in parola è la cosiddetta “potenziata”, che fa uso di capsule numerate contenenti il rimedio in diluizioni progressivamente crescenti, da assumere secondo l’ordine numerico. Tale forma consente da un lato di ridurre i tempi di guarigione e dall’altro di scongiurare o attenuare sensibilmente qualsiasi eventuale fenomeno di aggravamento, cioè sia l’aggravamento omeopatico (quello terapeutico, consistente in un’esacerbazione temporanea dei sintomi da curare) e sia soprattutto quello iatrogeno (consistente nella comparizione temporanea di nuovi sintomi appartenenti alla patogenesi del rimedio). Sarebbe comunque opportuno informare il medico omeopata che ha prescritto la cura. Cordiali saluti.
anna dice
gentile dott.ssa della Volpe buongiorno
avrei bisogno di un po’ di conforto da parte sua. Ho una bambina di 2 anni che soffre da circa un anno di episodi di “otite purulenta”. Lo metto tra virgolette perché di fatto non so se si chiami così…. quando è molto raffreddata esce poco muco dal naso e quando i canali sono pieni il muco esce da un orecchio. La bambina non ha dolore, non ha febbre. Solo muco che fuoriesce dall’orecchio.
L’otorino mi ha giustificato la cosa dicendo che ha le adenoidi gonfie che deviano il percorso del muco che invece di mandarlo nel naso lo spingono verso l’orecchio. La sua soluzione è stata “appena alla bambina viene il raffreddore subito una curetta di bentelan”. Io mi rifiuto di pensare che questa possa essere la soluzione, anche perché per due volte presa dallo sconforto l’ho fatto e appena finita la cura siamo tornati punto e a capo. E poi nei bambini piccoli il raffreddore è all’ordine del giorno e non posso pensare di intossicarla di cortisone.
Abbiamo un pediatra omeopata di cui ci fidiamo ciecamente ma la paura che questa otite possa lasciare dei segni permanenti un po’ c’è anche perché ci capitano ultimamente persone che ci dicono di essere rimaste leggermente sorde per otiti mal curate da piccoli!! :(
Comunque, ora siamo nella fase “orecchio pieno di mocciolo” e stiamo curando con sulfur che è il rimedio di fondo della bambina, prima 35K poi 12ch e da oggi, visto che la secrezione non accenna a diminuire, 30ch.
secondo lei può essere una buona linea di condotta per la cura? la comparsa del muco, quest’ultima volta è avvenuta l’8 gennaio e da quel giorno abbiamo cominciato col sulfur 35k.
la ringrazio molto
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, è possibile che la sua bambina sia affetta da un’otite media effusiva, nota anche come otite media catarrale (altresì denominata comunemente con la locuzione “catarro nelle orecchie”), che è un processo infiammatorio a carico dell’orecchio medio accompagnato da un accumulo di muco nella cassa timpanica. Tale essudato può essere sterile oppure infetto da batteri o virus ed in quest’ultimo caso è la conseguenza di una precedente infezione delle alte vie respiratorie. La particolarità dell’otite media effusiva è l’assenza di dolore all’orecchio e di febbre. Essa è molto frequente nei bambini di età inferiore ai 10 anni (ove, com’è noto, il sistema immunitario non è ancora completamente maturo e perciò non ha ancora difese sufficientemente forti) e normalmente ha un decorso abbastanza favorevole, con remissione spontanea nella maggioranza dei casi, anche se non va sottovalutata perché comporta una diminuzione dell’udito, di solito reversibile, e quindi per i bambini più piccoli può costituire un ostacolo alla corretta articolazione del linguaggio. Tra le principali possibili cause dell’otite media effusiva si ricordano: una precedente otite media acuta (infezione batterica o virale dell’orecchio medio), una precedente infezione delle alte vie respiratorie, la rinite allergica, la sinusite, il reflusso gastroesofageo, ecc. Ovviamente tutto quanto detto finora rappresenta solo un’ipotesi che andrebbe o meno confermata da un’indagine medica. Ora, se il pediatra omeopata ha prescritto Sulphur alla bambina è perché ha fatto le proprie valutazioni e quindi ha potuto stabilire che questo è il rimedio della piccola con il suo quadro clinico. Infatti Sulphur è un importante rimedio omeopatico (con l’occasione, se non l’avesse ancora fatto, si legga l’articolo omonimo nella sezione del sito “Rimedi omeopatici”) che trova indicazione anche nelle varie affezioni dell’orecchio, essendo il rimedio eliminatore “numero uno”, il ripulitore, il purificatore, in grado di favorire il processo di eliminazione delle tossine dall’organismo e pertanto è il rimedio che raccoglie in superficie tutti i mali presenti nel profondo per spingerli all’esterno. Viene prescritto quando vi è una mancanza di reattività all’aggressione patologica e/o quando ci si trova nella fase terminale delle malattie infettive e/o quando vi è un’alternanza di disturbi vari che si spostano da un apparato all’altro senza mai guarire. Tenga informato il medico omeopata sull’andamento della cura per consentirgli di valutare sempre meglio la situazione. Cordiali saluti.
Sara dice
Buonasera Dottoressa, volevo un suo consiglio per riuscire ad alleviare i sintomi dell’emicrania con dei rimedi naturali. Se fosse possibile anche qualche consiglio sui cibi da evitare nella dieta, oppure altri da introdurre.La ringrazio molto per il suo aiuto.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sara, relativamente all’Omeopatia i rimedi utili a trattare un’emicrania sono numerosi, diversi nelle patogenesi, tra i quali, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui la stessa Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) adatto sarà quello che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Ad esempio, tra i rimedi omeopatici sintomatici che vengono più spesso adoperati nelle emicranie troviamo: Colocynthis, Lachesis, Mercurius solubilis, Naja tripudians, Nux vomica, Sepia, Spigelia, Sulphur, in caso di emicrania sinistra; Belladonna, Cactus grandiflorus, Carbo vegetabilis, Ignatia amara, Kalmia latifolia, Lycopodium, Pulsatilla, Natrum muriaticum, Sanguinaria, Silicea, in caso di emicrania destra. In diversi casi vengono utilizzati, in associazione alla cura omeopatica o da soli, alcuni gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra l’Omeopatia e la Fitoterapia classica), in gocce, come Ribes nigrum M.G. D1, Pinus montana M.G. D1, Vitis vinifera M.G. D1, Rosa canina M.G. D1, Tilia tormentosa M.G. D1, Betulla linfa M.G. D1. Relativamente alla Fitoterapia classica, diversi preparati validi sono consultabili all’articolo “Addio mal di testa” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Per quanto riguarda l’alimentazione è opinione diffusa che, anche se essa non può ritenersi una causa primaria del mal di testa, alcuni alimenti possono contribuire ad esacerbarne i sintomi, scatenando attacchi di emicrania in soggetti predisposti. Quindi nonostante la dieta alimentare non rappresenti una terapia, l’esclusione o la limitazione di alcune tipologie di cibi può contribuire in maniera importante a tenere sotto controllo il disturbo e ad arginarlo. L’elenco degli alimenti “proibiti” (più correttamente si dovrebbe parlare di alimenti “sospetti” e non di alimenti assolutamente “proibiti”) sarebbe abbastanza lungo e non uguale per tutti, ma sarebbero da evitare in particolare quelli contenenti sostanze come tiramina, feniletilamina e istamina, che sono ammine biogene dotate di attività psicoattive e vasoattive che possono favorire l’emicrania. Tra gli alimenti maggiormente incriminati troviamo quindi formaggi stagionati o fermentati, cioccolato, uova, agrumi, carni stagionate, conservate o trattate (salumi, salsicce, pesce secco salato), banane, fichi, prugne, glutammato monosodico (esaltatore di sapidità contenuto soprattutto nei dadi da brodo, in alcuni snack e nei preparati per zuppe), aspartame (dolcificante), nitriti (conservanti usati soprattutto nei salumi e nelle carni in scatola), solfiti (additivi presenti soprattutto nei vini), cibi grassi e fritture, bevande alcoliche o contenenti caffeina, gelato, yogurt e panna acida, frutta a guscio, ecc. Viceversa l’alimentazione consigliata è quella semplice e sana, con poco sale e con cibi ricchi di vitamine, in particolare le vitamine A, C, E e del gruppo B. Concludendo, se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e dei preparati naturali, le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita saprà prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Angela dice
Buongiorno Dottoressa, mi rivolgo a lei per la seconda volta, il suo aiuto fu prezioso. Stavolta ho un problema al quale fino a ora non ho dato importanza: ho una cisti sebacea (credo) tra l’occhio e il sopracciglio, proprio dove finisce il sopracciglio e si unisce al naso. E’ molto dolorosa, infiammata e al tatto mi sembra più grande di una lenticchia e poco meno di un cecio. Si tratta dell’occhio sinistro. Qualche anno fa mi era già successo ma era più piccola e la fase infiammatoria durò poco lasciando solo la cisti dura, bianca e indolore, e un dermatologo mi disse che avrei dovuto intervenire chirurgicamente. Invece mi è sparita con la mia seconda gravidanza. Esiste un rimedio omeopatico per intervenire subito anche perchè mi fa molto male? La ringrazio molto per quello che potrà fare. Angela
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Angela, il più importante rimedio omeopatico ed anche il più adoperato in caso di cisti o ascessi (il passo dall’una all’altro è breve) e suppurazioni croniche è Silicea. Tra gli altri rimedi omeopatici che vengono utilizzati nelle cisti che tendono a trasformarsi in ascessi troviamo Apis, Belladonna, Echinacea angustifolia, Hepar sulphur, Lachesis, Mercurius solubilis, Myristica sebifera, Pyrogenium, Sulphur (o Sulphur iodatum). Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello che contiene la sintomatologia più somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Possono essere molto utili i lavaggi locali giornalieri, con ammollo, impiegando la tintura madre di Calendula, o l’olio essenziale di Melaleuca (noto anche come Tea Tree Oil), o l’olio essenziale di Lavanda, da diluire nelle opportune quantità (poche gocce per gli oli essenziali) in acqua calda, sterilizzata previa bollitura, per un’azione calmante, lenitiva, antinfiammatoria, antisettica, cicatrizzante, ecc. Anche le applicazioni locali di olio di ricino possono rivelarsi molto valide. Altri preparati fitoterapici utili sono consultabili all’articolo “Per maturare foruncoli e ascessi” nella sezione del sito “Rimedi della nonna” (ad es. ammollo in acqua calda con farina di grano, farina di fave, farina di riso, semi di lino, decotto di radici di malva, ecc.). Sempre a titolo informativo, sono diverse le piante che sviluppano al loro interno vari principi attivi che conferiscono alle stesse la capacità di risultare dei veri e propri “antibiotici naturali”, o più in generale degli antisettici e antimicrobici, oltre a mantenere un’importante azione antinfiammatoria. Tra le più note e utilizzate si citano Echinacea, Achillea, Calendula, Timo, Aloe vera, Aglio, Propoli, chiodi di Garofano, semi di Pompelmo, disponibili in vari formati erboristici. Ovviamente si tratta di preparati da utilizzare anch’essi su parere medico. Sarebbe anche importante adottare un’alimentazione sana ed equilibrata, che possa essere di supporto per combattere i processi infiammatori e che possa rafforzare le difese del sistema immunitario, come, ad esempio, limitare l’assunzione degli zuccheri semplici e dei grassi saturi, privilegiare i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B5, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici (cibi ricchi di fibre) e probiotici (cibi fermentati). L’alimentazione, ove necessario, deve essere improntata alla moderazione calorica, atteso che l’eliminazione graduale dell’eventuale peso superfluo apporta grossi benefici ed elimina uno dei fattori di rischio. Logicamente la terapia appropriata al caso specifico la può prescrivere solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
Valeria dice
Gentile Dottoressa
Innanzitutto Buon Natale.
Scusi se la disturbo
Sono la sig: valeria volevo chiederle dato che mi sono trovata tra le mie infinite scatolette di medicinali omeopatici
per i quali nn vi sono note che indicano a cosa servono un MUCOSA COMPOSITUM 10 fiale mi potrebbe cortesemente dire per quale patologia serve
Grazie e se nn ci sentiamo tanti auguri per un Felice Anno Nuovo
Valeria
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Valeria, Mucosa compositum è un rimedio che non appartiene al mondo dell’Omeopatia classica bensì a quello dell’Omotossicologia, che pur avendo diversi punti di contatto con l’Omeopatia, alla quale si ispira, adotta orientamenti terapeutici, rimedi e criteri di scelta degli stessi completamente differenti. Il rimedio è pertanto un omotossicologico (o antiomotossico), è un rimedio complesso, costituito cioè da un mix di rimedi in preparazione omeopatica, quali omeoterapici e organoterapici, a diluizioni decimali. L’Omeopatia classica, quella propriamente detta, invece fa uso esclusivamente di rimedi unitari. Mucosa compositum troverebbe indicazioni come stimolante delle difese dell’organismo nelle affezioni delle mucose e nei catarri di varia natura e localizzazione, del tratto gastrointestinale, in presenza o meno di ulcere, nelle vie respiratorie superiori e inferiori, nelle vie urinarie, nella congiuntiva. Cordiali saluti.
paola dice
Salve dottoressa, mio marito ha problemi di reflusso gastroesofageo ed ernia iatale, ha tosse con sensazione di voler espellere qualcosa, si soffoca spesso e non riesce a respirare per una trentina di secondi, ha paura a starnutire perché si blocca completamente il respiro nell’atto dell’inspirare. Cosa potrebbe prendere come rimedio omeopatico? È una situazione che crea panico e molta paura. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Paola, verosimilmente la tosse di suo marito sarà dovuta proprio al reflusso gastroesofageo, che spesso si accompagna a fenomeni asmatici. La risalita dell’acido dello stomaco può diventare infatti un agente irritante per esofago, gola e prime vie respiratorie. Una panoramica dei principali rimedi omeopatici più spesso utilizzati nei vari disturbi digestivi, tra cui il reflusso gastroesofageo. è consultabile all’articolo “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) adatto sarà quello che contiene la sintomatologia somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Ad esempio, per trattare il reflusso gastroesofageo potrebbero essere presi in considerazione rimedi omeopatici come Argentum nitricum, Arsenicum album, Calcarea carbonica, Chamomilla, China, Ignatia amara, Iris versicolor, Kalium carbonicum, Lycopodium, Nux vomica, Phosphoricum acidum, Phosphorus, Robinia pseudoacacia, Sanguinaria, Sulphuricum acidum. Ripeto, solo il rimedio che rispecchia la globalità dei sintomi del paziente sarà in grado di produrre gli effetti terapeutici auspicati. Sempre a titolo informativo, in diversi casi viene utilizzato, in associazione alla cura omeopatica o da solo, qualche gemmoterapico della Fitoterapia rinnovata (o gemmoderivato, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come Ficus carica M.G. D1 che ha un tropismo elettivo per stomaco e duodeno, normalizza la secrezione del succo gastrico ed esercita un’azione cicatrizzante sulle mucose, agisce sulle distonie neurovegetative regolarizzando motilità e secrezione gastroduodenale, per cui risulta indicato in caso di reflusso gastroesofageo, pirosi, turbe dispeptiche funzionali, gastroduodeniti, ulcere gastroduodenali ed altro. Anche l’alimentazione deve svolgere il suo ruolo, preferendola semplice e sana, evitando le pietanze eccessivamente condite o pesanti, privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, C, E e del gruppo B), limitando gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco (cibi ricchi di grassi, cioccolato, insaccati, fritture, ecc.), riducendo il consumo di alcool, caffè, tè e spezie piccanti, abolendo le bevande gassate, masticando lentamente ed a lungo. Inoltre sarebbe utile ridurre l’eventuale sovrappeso, evitare l’uso di cinture o abiti troppo stretti in vita che possono aumentare la pressione addominale, dormire con la testa sollevata, ecc. Bisognerebbe evitare anche la sedentarietà. Il consiglio comunque è di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita saprà prescrivere la terapia appropriata al caso specifico di suo marito. Cordiali saluti.