Premessa
In quest’articolo si forniranno alcuni approfondimenti riguardanti le diverse diluizioni omeopatiche, se ne descriveranno sinteticamente le caratteristiche e le tecniche di preparazione, si riporteranno gli effetti terapeutici legati alla loro classificazione e si tenterà un confronto tra le diluizioni hahnemanniane e quelle korsakoviane, che si ritiene molto utile per gli studiosi ed i praticanti dell’omeopatia. Per comodità si riproporranno alcune nozioni e informazioni già sviluppate in altre parti del sito.
Il ceppo omeopatico
Il ceppo omeopatico è l’elaborazione preventiva della sostanza attiva di base (di natura vegetale, animale o minerale), da cui trae origine il rimedio omeopatico, prima di essere sottoposta alle operazioni di diluizione e di dinamizzazione. Tale elaborazione, che si rende indispensabile per portare correttamente in soluzione il principio attivo, si differenzia a seconda dell’origine della materia prima utilizzata. In linea del tutto generale, se la sostanza attiva è solubile in acqua e in alcool (è il caso ad es. delle sostanze vegetali) si ricorre alla Tintura Madre, se la sostanza attiva è solida non solubile (come spesso succede alle sostanze minerali e animali) si ricorre alla Triturazione. Maggiori informazioni sono contenute nell’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della presente sezione del sito.
La diluizione
La diluizione è una delle due fasi importanti (l’altra è la dinamizzazione, di cui in seguito) del processo di preparazione dei rimedi omeopatici. Consiste nel ridurre in dosi infinitesimali il ceppo omeopatico, da cui trae origine il rimedio stesso, rendendo così possibile l’azione terapeutica secondo la Legge di similitudine. Il solvente che si utilizza per le diluizioni è una soluzione idroalcolica (etanolo + acqua distillata) con un’opportuna titolazione o anche la sola acqua distillata. Ad esempio per quanto riguarda le diluizioni hahnemanniane, il ceppo omeopatico viene diluito nel rapporto 1:10 per le diluizioni dette decimali (contrassegnate dalla sigla D) o nella misura di 1:100 per le diluizioni dette centesimali (contrassegnate dalla sigla CH) o nella misura di 1:50.000 per le diluizioni dette cinquantamillesimali (contrassegnate dalla sigla LM).
La dinamizzazione
La dinamizzazione è l’altra fase importante del processo di preparazione dei rimedi omeopatici. Consiste in un’azione di forte agitazione e di percussione del flacone in cui è contenuto la diluizione omeopatica (succussioni in senso verticale). Le succussioni canoniche che vengono impresse sono pari a 100, prendendo spunto da quelle effettuate dallo stesso Hahnemann, che come si racconta, soleva sbattere 100 volte il suo contenitore sulla Sacra Bibbia. Ad ogni passaggio di diluizione deve seguire una dinamizzazione. La dinamizzazione conferisce al rimedio il potere omeopatico, il “quid energetico” in concordanza con la Legge di similitudine, che costituisce la base di azione del rimedio. Questo è il motivo per cui molti Autori, riferendosi ad un rimedio, preferiscono parlare di dinamizzazione piuttosto che di diluizione. Un sinonimo di dinamizzazione, molto usato dalla scuola tedesca ed anglosassone, è il termine “potenza”, proprio a ricordare il potere energetico posseduto dal rimedio omeopatico. Nel presente sito, come del resto è consuetudine in Italia, verrà utilizzato il termine unico “diluizione” sottintendendo che sia comprensivo anche della dinamizzazione.
Le diluizioni hahnemanniane decimali D e centesimali CH
Come già accennato le diluizioni dei rimedi omeopatici contrassegnate dalla sigla D o dalla sigla DH (in Italia solitamente si adopera la D), sono le diluizioni decimali hahnemanniane (rapporto soluto/soluzione = 1/10), dal nome del padre dell’omeopatia classica Samuel Hahnemann (1755-1843, medico tedesco). Le diluizioni omeopatiche contrassegnate dalla sigla C o dalla sigla CH (in Italia solitamente si adopera la CH), sono le diluizioni centesimali hahnemanniane (rapporto soluto/soluzione = 1/100). La cifra numerica che segue o precede una delle suddette sigle indica quante volte è stata operata la relativa diluizione. Ad esempio la diluizione (o la potenza) D6 sta a significare che la sostanza di origine o, per meglio dire, il ceppo omeopatico è stato diluito 6 volte nel rapporto 1:10 e dinamizzato ad ogni passaggio. Invece la diluizione (o la potenza) 6CH sta a significare che il ceppo omeopatico è stato diluito 6 volte nel rapporto 1:100 e dinamizzato ad ogni passaggio.
Con il metodo hahnemanniano il numero dei flaconi da impiegare per ottenere una determinata diluizione, deve essere pari alla cifra numerica che esprime il livello della diluizione stessa. Ritornando all’esempio precedente, per preparare una D6 o una 6CH occorrono in entrambi i casi 6 flaconi nuovi. Tale numero potrebbe rappresentare un fattore critico del metodo, soprattutto per le alte ed altissime diluizioni.
In genere le diluizioni D hanno un’azione più morbida e modulante, invece le diluizioni CH un’azione più mirata e incisiva, per cui nei pazienti piuttosto sensibili possono essere consigliabili le diluizioni D.
Le diluizioni korsakoviane K
Le diluizioni korsakoviane, dal nome del loro ideatore Simeon Nicolaievitch Korsakov (1788-1853, consigliere di stato russo), connotate dalla sigla K, si preparano utilizzando sempre lo stesso flacone e per questo sono anche denominate “del flacone unico”. In tale unico flacone vengono eseguite tutte le diluizioni e le dinamizzazioni necessarie, impiegando come solvente dell’acqua distillata. Un possibile metodo di preparazione consiste nel riempire di ceppo omeopatico (ad es. di tintura madre) un flacone da 100 ml che poi si svuota per aspirazione. Sulle pareti del flacone si presuppone che sia rimasta adesa una quantità di sostanza pari a 1/100 del suo precedente contenuto. Dopo di che si riempie lo stesso flacone con acqua distillata, la cui quantità è pari a 99 volte la quantità di sostanza rimasta sulle pareti del flacone, si effettuano le 100 succussioni e si ottiene così la prima diluizione korsakoviana 1K. Si prosegue sempre con le stesse modalità per le diluizioni successive 2K, 3K, 4K e così via. Anche qui la cifra numerica che precede la sigla K indica quante volte è stata operata la diluizione.
Il metodo korsakoviano risulta essere molto semplice e poco dispendioso (utilizza un solo flacone e come solvente dell’acqua distillata), per cui si presta meglio al raggiungimento delle altissime diluizioni, ma risulta essere alquanto impreciso e ciò costituisce il suo limite.
Equivalenza tra diluizioni hahnemanniane e korsakoviane
Le diluizioni hahnemanniane CH e le diluizioni korsakoviane K, pur essendo entrambe centesimali (ricordiamoci che anche la diluizione korsakoviana è da ritenersi centesimale in quanto, come già detto, si presuppone che la quantità di soluzione aderente le pareti del flacone, dopo lo svuotamento ad ogni passaggio, rappresenti 1/100 del suo precedente contenuto), hanno tecniche di preparazione così diverse da rendere problematico ogni tentativo di comparazione. Tale difficoltà nasce essenzialmente dal fatto che nella diluizione korsakoviana non vi è mai una reale scomparsa delle molecole della sostanza di origine (che invece nella hahnemanniana avviene al di sopra di 12 CH), che la diluizione korsakoviana possiede una dinamizzazione molto più forte rispetto alla diluizione hahnemanniana di analoga concentrazione ed infine che il metodo korsakoviano è poco standardizzabile, in quanto presenta difficoltà nel controllare e mantenere costanti le varie fasi di cui si compone, in particolare il rapporto tra soluto e solvente. Per quest’ultimo motivo le diluizioni korsakoviane sono state escluse da diverse Farmacopee omeopatiche ufficiali, com’è avvenuto in Francia e in Germania. Molti Autori, comunque, nonostante ciò, hanno tentato di stabilire un rapporto di equivalenza tra le diluizioni hahnemanniane e quelle korsakoviane, con risultati però non sempre coincidenti. Ad ogni buon fine, solo a titolo orientativo e con tutte le limitazioni accennate, si può dire che approssimativamente è possibile accettare la tabella di equivalenza, a lato riportata, in funzione della sola concentrazione molecolare e quindi della sola diluizione.
Però è importante ricordare che tali equivalenze possono essere ritenute valide soltanto dal punto di vista delle sole diluizioni e non dal punto di vista delle dinamizzazioni, poiché la diluizione korsakoviana, come già accennato, ha una dinamizzazione molto più forte della corrispondente diluizione hahnemanniana. Ad esempio, con le canoniche 100 succussioni in senso verticale ad ogni passaggio, la 9CH subisce 900 succussioni (9 x 100), mentre la 1.000K subisce 100.000 succussioni (1.000 x 100). Di conseguenza la diluizione korsakoviana possiede un potere energetico notevolmente superiore alla corrispondente diluizione hahnemanniana e per questo la sua azione terapeutica è più potente e duratura.
Più correttamente un’eventuale equivalenza tra le diluizioni hahnemanniane e korsakoviane andrebbe valutata dando rilevanza alla dinamizzazione, che, come visto, assume un ruolo prevalente rispetto alla mera diluizione della sostanza di origine, essendo quella che conferisce il noto quid energetico, che rappresenta la base d’azione terapeutica del rimedio omeopatico. Ad esempio, con tale precisazione, una 1.000CH può ritenersi abbastanza equivalente a una 1.000K (o MK), avendo la stessa dinamizzazione.
Effetti terapeutici delle diluizioni
Anche se in omeopatia non esiste la regola generale, in quanto gli effetti terapeutici dei rimedi omeopatici, gli inizi e le durate degli stessi dipendono, oltre che dalle caratteristiche proprie di ciascun rimedio, dalla capacità di reazione del singolo organismo, esiste comunque il seguente criterio, valido in molti casi, che può orientare l’omeopata nella scelta della diluizione.
● Basse diluizioni (quelle fino alla 7CH): hanno effetto rapido o rapidissimo, agiscono per qualche ora e devono essere assunte a distanza ravvicinata (ogni quarto d’ora, ogni mezz’ora, ecc.) per risolvere una patologia dalla sintomatologia acuta, per i sintomi locali e per il lesionale. Sono adatte anche per espletare un’attività di “drenaggio”, che stimola gli organi emuntori (reni, fegato, intestino, polmoni, pelle), libera l’organismo dalle tossine e lo rende più recettivo alla cura omeopatica.
● Medie diluizioni (ad es. la 9CH o la 15CH): hanno un effetto più lento, cioè abbisognano di 3-4 giorni per agire e coprono poi un tempo terapeutico di circa 10 giorni. Si usano soprattutto per le patologie organiche acute e subacute e per il funzionale.
● Medio-alte diluizioni (ad es. la 30CH che è una diluizione centrale, importantissima): impiegano alcuni giorni (5, 7, 10, 15 gg.) per esprimere la loro efficacia e poi mantengono i loro effetti terapeutici per circa 20-30 giorni. Si utilizzano prevalentemente per le malattie subcroniche e croniche, per i sintomi generali e per il funzionale, ma hanno effetto anche sui sintomi acuti e sullo psichismo.
● Alte diluizioni (ad es. la 200CH o la 200K): impiegano un buon numero di giorni per agire (15, 20, 30 gg.) e coprono un tempo terapeutico di circa 1 mese o oltre. Hanno un’azione più sistemica e profonda. Generalmente si usano nelle patologie croniche ed in quelle che coinvolgono la componente psicologica del soggetto.
● Altissime diluizioni (prime fra tutte la 1.000CH, la MK e la XMK): agiscono sullo stato mentale e psichico, sulla diatesi e sul substrato di terreno del soggetto. Sono rimedi profondi, impiegano molti giorni per esprimersi (20, 30, 40 gg.) e durano poi terapeuticamente un tempo abbastanza lungo.
Le diluizioni hahnemanniane cinquantamillesimali LM
Un discorso a parte meritano le diluizioni cinquantamillesimali hahnemanniane, connotate dalla sigla LM. Per preparare una cinquantamillesimale si parte da un globulo o da una goccia di una diluizione data, generalmente dalla 6CH alla 60CH, e si mescola a 500 parti di solvente. Questo viene poi succusso e diluito ad ogni passaggio avendo così un rapporto costante di 1:50.000 (500 x 100) ed il rimedio in tal modo preparato si esprime con 6LM, o 12LM, o 18LM, o 24LM, o 30LM, o 50LM, o 60LM, che sono le diluizioni più usate in questa scala. In generale, contrariamente ad una diffusa errata opinione, le cinquantamillesimali non sono altissime diluizioni, bensì normali diluizioni basse-medie-alte, fondamentalmente corrispondenti alle diluizioni centesimali di base.
L’uso delle cinquantamillesimali era stato preconizzato da Hahnemann (nella sesta edizione dell’Organon le definisce prossime alla perfezione, descrivendole per la prima volta), soprattutto perché si possono ripetere anche giornalmente nel corso delle affezioni croniche, senza incorrere nell’aggravamento omeopatico “iatrogeno”, che farebbe insorgere temporaneamente dei nuovi sintomi come conseguenza dello sviluppo del potere patogeno del rimedio. L’unica accortezza da adottare è di scuotere energicamente più volte il flacone contenente il rimedio, che in questi casi assume la forma liquida, prima di ogni assunzione allo scopo di variarne la potenza.
Ma le diluizioni cinquantamillesimali evitano o limitano l’entità anche dell’aggravamento omeopatico “terapeutico”, comunque indice prognostico di prossima guarigione, che comporterebbe un’esacerbazione temporanea dei sintomi da curare, tanto più sensibile quanto più elevata è la similitudine rimedio-paziente. Le cinquantamillesimali, in forza della loro dispersione, permettono di addolcire l’impatto energetico del rimedio e quindi di diminuire l’entità dell’aggravamento.
Maggiori informazioni in merito sono contenute nell’articolo “Aggravamento omeopatico” della presente sezione del sito.
Le diluizioni cinquantamillesimali LM hanno un’azione terapeutica più dolce e graduale, pur mantenendosi energiche, per cui vengono soprattutto prescritte a pazienti deboli o particolarmente sensibili.
Classificazione delle diluizioni D, CH, K, LM
In conclusione, si riepiloga la classificazione delle diluizioni omeopatiche, ovvero il quadro delle varie diluizioni omeopatiche suddiviso nelle classi che hanno comportamenti terapeutici simili, mantenendo comunque le differenze finora esaminate.
Se si considera che la dinamizzazione assume per certi versi un ruolo preminente nell’azione terapeutica, rispetto alla pura e semplice diluizione della sostanza di origine, le diluizioni D, CH, K, LM possono essere analogamente classificate in base al valore della cifra numerica che le accompagna, la quale traduce il livello della dinamizzazione, oltre ovviamente il livello della diluizione nella tipologia di appartenenza. Si ricorda che le diluizioni con la stessa cifra numerica hanno la stessa dinamizzazione, ossia lo stesso numero di succussioni.
Pertanto, dal punto di vista dell’effetto clinico, tutte le tipologie di diluizioni omeopatiche possono così classificarsi:
► «basse» le diluizioni fino a 7 (D o CH o K o LM);
► «medie» quelle superiori a 7 fino a 15 (D o CH o K o LM);
► «medio-alte» quelle superiori a 15 fino a 30 (D o CH o K o LM);
► «alte» quelle superiori a 30 fino a 200 (D o CH o K o LM);
► «altissime» quelle superiori a 200 (D o CH o K o LM).
Ad esempio, una 7CH si avvicina maggiormente a una D7, che non a una D14 (che equivarrebbe a una 7CH in base alla mera diluizione). Esse infatti hanno la stessa dinamizzazione, avendo subito un uguale numero di succussioni, pari a 7 x 100 = 700 e quindi hanno effetti terapeutici simili.
Fabiana dice
Buongiorno mi è stato consigliato di prendere una dose unica di thuja 200ch primo di un vaccino, ma qui negli Stati Uniti trovo thuja 200ck in globuli, quanti globuli dovrei prendere? Grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Fabiana, sarebbe da assumere sempre l’intera dose unica, se trattasi di monodose in globuli, in quanto le diluizioni CH e K (o CK) sono abbastanza equivalenti a parità di cifra numerica, essendo entrambe centesimali ed avendo la stessa dinamizzazione. Se invece la forma farmaceutica è in granuli, non monodose, la singola dose standard è di 3-5 granuli. Cordiali saluti.
Andrea dice
Buonasera, le chiedo un consiglio per capire quale diluizione è la più adatta al problema che vorrei risolvere: una pubalgia con dolore costante ma non molto forte, ma fastidio continuo al lato anteriore destro manifestatasi dopo 3 mesi da un intervento chirurgico di ernia inguinale destra. Dopo visita del chirurgo a sei mesi dall’operazione, che non ha riscontrato alcuna anomalia post operatoria e l’assorbimento completo e ottimale della rete di protezione mi è stato prescritto per il problema di prendere OKI per 7 giorni e poi eventualmente non avesse effetto risolutivo , fare una visita dal fisiatra e trattamento di magnetoterapia. Io non vorrei prendere Oki o altri antiinfiammatori e avendo sperimentato in passato l’Arnica in globuli 1000 CH per dolori dovuti a trauma muscolare al tendine di una gamba vorrei sapere se potrebbe andar bene assumerla in quella diluizione , magari una volta alla settimana, o è opportuna una diversa diluizione. La ringrazio, cordiali saluti . Andrea
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Andrea, fermo restando che la diluizione, come ogni altra entità terapeutica omeopatica, è alquanto individuale, non sempre generalizzabile, nella circostanza ci si potrebbe orientare per una 30CH, che è una diluizione centrale, molto versatile, che si adatta bene a qualsiasi situazione, che ha dei tempi di risposta abbastanza contenuti e quindi anche se viene prioritariamente prescritta per i casi sub-cronici e cronici, per i sintomi generali e per il funzionale, ha effetto anche sui sintomi acuti e sulla componente psicologica. Trattandosi di una diluizione medio-alta, che ha una copertura terapeutica di discreta durata, le assunzioni possono andare da una volta al dì a una volta a settimana, lontano dai pasti, salvo diversa prescrizione medica in relazione al caso specifico. Le altissime diluizioni, qual è una 1.000CH, in genere hanno tempi di risposta più lunghi. Cordiali saluti.
Emily dice
Ho preso su consiglio di un medico otorino anche omeopata nux vomica con deflux con melatonina avevo ottenuto buoni risultatipoi non so uno o l’altro ho poi visto effetti sulle mestruazioni ridotte ad un giorno solo gli atri poco e niente ho smesso il deflux per problemi intestinale e anche il nux vlmica homaccord che prendevo ma dopo aver smesso di prendere entrambi ho accusato non solo di nuovo bruciore del reflusso sia biliare che gastrico ma anche la sensazione della lingua che brucia con riscaldo su una guancia è dovuto al reflusso? Non l’avevo prima. Mi è venuto in mente che una volta prendendo una pastiglia di hypericum hering 5ch più durante la giornata melatonina 2 gr sempre deflux ero guarita ho cercato un altra melatonina ma quella che ho trovato che non ha edulcoranti ha anche l’iperico 0,3 a pastiglia la domanda è questa
Posso prendere la mattina 1 di Iperico poi nel pomeriggio una pastigli di melatonina iperico 0 3mg con d griffonia 10mg avena 30 mg?
La mia intenzione era di prenderla a cena sono usate per dormire meglio ma dovrebbr effetto anche sulla digestione come le altre immagino ma va bene la combinazione? Aggiungo che uso 15 gocce di passiflora con fruttosio mentre mangio
Questo bruciore in bocca misto a liquido è insopportabile è causato dall’aver smesso di colpo dopo 2 gr dimelatonina al giorno
Le mestruazioni sono diventati per la nux vomica?
Spero mi sappia aiutare sono disperata ormai
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Emily, Nux vomica Homaccord è un rimedio omeopatico complesso indicato per tutti i disordini nel tratto gastro-intestinale e nella regione epatica, per il meteorismo, per i disturbi dopo abusi di sostanze (alcool, caffè, nicotina, ecc.), ma non dovrebbe essere responsabile delle mestruazioni ridotte. Deflux è un complemento alimentare anti-reflusso, utile nei casi di faringo-laringiti causate da reflusso gastroesofageo. La Melatonina è un ormone che regola il ritmo circadiano dell’organismo, per cui può essere di aiuto nell’insonnia, ovvero nella difficoltà a prendere sonno, ma può interagisce con l’ormone che regola le mestruazioni e quindi causare un’alterazione del ciclo mestruale. Hypericum è un rimedio omeopatico per la depressione nervosa conseguente a un trauma accidentale o chirurgico. L’Iperico è una pianta ad azione antidepressiva e sedativa, indicata nel trattamento delle depressioni lievi. La Griffonia è una pianta il cui uso è particolarmente indicato in caso di abbassamento del tono dell’umore e di insonnia. L’Avena è un cereale dalle ottime caratteristiche nutrizionali, ricco di fibre solubili, proteine e acido linoleico, utile per regolare i livelli di colesterolo nel sangue ed in caso di depressione, nervosismo e insonnia. La Passiflora è una pianta con buone proprietà sedative, per cui è utile nel trattamento degli stati caratterizzati da irrequietezza e insonnia. Come vede ci sono delle ripetizioni. Rimedi di natura diversa, se compatibili, possono coesistere rispettando una certa distanza nelle assunzioni. Ovviamente ogni utilizzo deve avvenire dietro prescrizione medica, soprattutto se si considera che i fitoterapici (i rimedi di origine vegetale) possono avere controindicazioni o effetti collaterali. Cordiali saluti.
Marian dice
Buonasera, mi è stato prescritto Ignatia Amara 6K Mk 1 capsula al giorno X 3mesi, purtroppo non sono più in Europa e non trovo questo dosaggio, come posso sostituirlo en CH o tintura madre. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marian, il rimedio omeopatico che le è stato prescritto, Ignatia amara 6K-MK, è in una forma farmaceutica particolare, la cosiddetta “potenziata”, costituita da capsule contenenti granuli impregnati con diluizioni/dinamizzazioni/potenze viepiù crescenti, dalla 6K alla MK, da assumere secondo tale ordine. Tali forme farmaceutiche consentono da un lato di ridurre i tempi di guarigione, in particolare dei casi cronici o più ostinati di malattia, potendo ripetere il rimedio omeopatico giornalmente e dall’altro di scongiurare o attenuare ogni possibile fenomeno transitorio di aggravamento, cioè sia l’aggravamento omeopatico vero e proprio e sia l’aggravamento iatrogeno. Infatti l’utilizzo progressivo di dosaggi sempre più infinitesimali del rimedio omeopatico – scelto sul massimo grado di similitudine con il paziente – consente di accordarsi perfettamente alla componente infinitesimale dell’essere umano, come raccomandava Hahnemann. Se proprio non riesce a trovare una tale forma farmaceutica, potrebbe provare ad acquistarla online, altrimenti potrebbe provare a comporla lei, procurandosi i singoli flaconcini omeopatici con le stesse diluizioni (se le K non sono disponibili potrebbe optare per le CH), che se in granuli ogni dose corrisponde a 3-5 granuli. Ovviamente sarebbe opportuno sentire il medico omeopata che le ha prescritto la cura. Cordiali saluti.
BARBARA dice
Salve,mi era stato prescritto da un medico omeopata lo spongia 30 ch da prendere 4 granuli una volta al giorno per 3 mesi,per un nodulo cistico alla tiroide,mi avevano assicurato che si sarebbe asciugato fino a scomparire,ma questo non è avvenuto.
In questo centro ci ho speso dei bei soldini,con risultato nullo,ovviamente abbinato al rimedio ho seguito anche una dieta…
Nonostante ciò non ho perso fiducia nell’omeopatia e continuo imperterrita a farne uso per qualsiasi cosa,ma il nodulo rimane sempre li.
Ho chiesto consiglio ad un omeopata su internet,e da mesi assumo phytolacca decandra 5ch ,devo dire che per i primi tempi il nodulo era quasi sparito,non lo sentivo più al tatto,e non mi dava fastidio,ma ultimamente si è rigonfiato e mi da fastidio,volevo cambiare soluzione,tipo 30ch,aggiungo che questo nodulo si gonfia a pari passo con un mio stato di ansia e nervosismo…
Volevo chiedere un consiglio,se si può!
grazie mille
Buon anno
Barbara T
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Barbara, per i noduli tiroidei cistici spesso si ricorre ai rimedi omeopatici della diatesi hahnemanniana “sicosi” (esprime la predisposizione dell’organismo alla formazione localizzata di escrescenze benigne, tra cui i noduli benigni), quali Thuya, Kalium sulphuricum, Sepia, Pulsatilla, Natrum sulphuricum, Silicea, Antimonium crudum, Causticum, Medorrhinum, di cui Thuya ne è il capostipite, essendo il rimedio principale e più rappresentativo. Anche Phytolacca decandra potrebbe fornire il suo contributo, pur espletando la sua azione predominante su mucose della faringe, ghiandole mammarie, gangli, tessuti fibrosi, muscoli ed articolazioni. Il ricorso a una diluizione superiore si giustifica quando, dopo un certo periodo di sollievo dei sintomi, il paziente torna a soffrire di nuovo, sebbene in maniera più blanda, oppure, dopo un iniziale miglioramento, entra in una fase di stallo in cui, benché attenuati, persistono gli stessi sintomi che hanno indotto la prima prescrizione. Al di fuori di ciò l’uso di una diluizione più alta diventa inutile. Le consiglio comunque di non fare da sola, ma di avvalersi di un medico omeopata. Cordiali saluti.
Biagio dice
Mi potrebbe spiegare la differenza tra Ignatia 30 ch e 24 LM.
Perché prendevo la 24LM 2 volte a settimana.
poi ho cambiato medico e mi aveva prescritto la 30 ch due volte a settimana da prendere per alcuni mesi
Ho riferito che la 30 ch non la sentivo rispetto alla 24 lm e cosi mi ha suggerito di tornare alla 24lm
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Biagio, ogni singolo organismo ha una sua sensibilità e una sua capacità di reazione allo stimolo del rimedio omeopatico, per cui sta al medico omeopata individuare la diluizione giusta, ovvero quella che più si addice al caso specifico. Come riportato in quest’articolo, in linea del tutto generale, le diluizioni centesimali CH hanno un’azione terapeutica forte e decisa e perciò solitamente vengono prescritte a pazienti normalmente reattivi, invece le diluizioni cinquantamillesimali LM, grazie alla maggiore dispersione, hanno un’azione terapeutica più dolce e modulata, pur rimanendo energica, permettendo altresì di scongiurare o limitare sia l’aggravamento omeopatico vero e proprio e sia l’aggravamento iatrogeno, per cui vengono solitamente prescritte a pazienti deboli o piuttosto sensibili, con un uso regolare. La 30CH e la 24LM sono entrambe delle diluizioni medio-alte, con le differenze generali appena richiamate e con una leggera propensione della 24LM a fornire una risposta più rapida rispetto alla 30CH. Cordiali saluti.
Davide dice
DOMANDA una 30 ch a quale diluizione tedesca equivale ? c30 ?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Davide, la diluizione decimale D che si avvicina di più alla diluizione centesimale 30CH è la D30, essendo entrambe delle diluizioni medio-alte ed avendo la stessa dinamizzazione. Cordiali saluti.
Dina dice
Buongiorno. Vorrei sapere che diversità c’è tra la 30 ch e la 30 k perché mi è stata prescritto Lycopodium alla 30ch ma avendolo in casa alla 30k potrei assumere quello? Tengo a precisare che sono un soggetto molto sensibile e immediatamente reattivo. La ringrazio se mi potrà rispondere. Dina
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Dina, com’è deducibile da questa pagina, la diluizione hahnemanniana 30CH e la diluizione korsakoviana 30K sono abbastanza equivalenti, essendo entrambe diluizioni centesimali medio-alte ed avendo la stessa dinamizzazione. Cordiali saluti.
Giusy dice
Salve ho trovato davvero molto utile l’argomento trattato.
Ho subito frattura composta perone.
Sono a letto da due giorni e domani metterò gesso.
Purtroppo ho camminato dopo il trauma pwggiorando la situazione.
Non posso avvalermi di medico omeopata al momento.
Volevo chiedere quali rimedi sono consigliati.
Al momento sto assumendo arnica 5 ch belladonna 5 ch.
Ho delle fiale silicea D30 ad uso vet. Potrei cmq utilizzarle ed in quale modalità.
Grazie
Giuseppina
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giusy, i rimedi omeopatici che vengono spesso prescritti per un trattamento conseguente a frattura sono: Arnica montana, talvolta alternato con China, per calmare il dolore, ostacolare il formarsi di ematomi e accelerare il riassorbimento dell’edema; Symphytum per facilitare la saldatura ed il processo riparativo, stimolando la formazione del callo osseo; Calcarea phosphorica per favorire il callo osseo nei ritardi di consolidamento. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Bia dice
Buongiorno. Io mi sono sempre chiesta, a parte la ricerca doverosa del nostro ‘simillimum’, quali sono in genere i prodotti omeopatici più indicati per dimagrire? Per aumentare il metabolismo, sciogliere gli accumuli di grasso, drenare i liquidi, ecc., comunque in generale per perdere peso. Le chiederei anche dei libri seri per chi volesse approfondire i rimedi omeopatici (e magari come si caratterizzano i vari simillimum delle persone), ovviamente per persone che vorrebbero saperne di più dell’omeopatia senza essere dei professionisti della materia… La ringrazio molto. Ah, ricordo che i Rothchild e i Rockfeller vendono medicine chimiche a noi tutti, ma loro si curano con l’omeopatia!! E quanti anni vivono, questi marpioni?? :) Bia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Bia, i risultati migliori per ridurre il sovrappeso si ottengono combinando sinergicamente la cura omeopatica, l’alimentazione e l’attività fisica. Relativamente all’Omeopatia, i rimedi che possono aiutare a dimagrire sono diversi, tra cui si citano: Antimonium crudum (in caso di attacchi di fame), Nux vomica (eccessi alimentari), Kali phosphoricum (fame che ricomincia poco dopo aver mangiato), Lycopodium (fame vorace, metabolismo lento con disturbi digestivi), Calcarea carbonica (fame morbosa), Sulphur (fame irresistibile e metabolismo lento), Hepar sulphur (fame inusuale, ritenzione idrica e metabolismo lento), Natrum sulphuricum (per stimolare il metabolismo degli zuccheri), Graphites (per stimolare il metabolismo dei grassi), Ignatia amara o Argentum nitricum o Gelsemium o Coffea cruda (in caso di fame nervosa). Inoltre, è molto probabile che occorrerà associare un trattamento omeopatico di fondo, per intervenire sul «terreno», in modo da raggiungere la condizione di forma ottimale, sia corporea che mentale e mantenerla nel tempo. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Per quanto riguarda i libri, le potrei consigliare due testi, precisamente: 1) “LA METODOLOGIA DI HAHNEMANN. Testo di Omeopatia Classica” – Autore Luc De Schepper – Editore Salus Infirmorum. 2) “Omeopatia per la famiglia” – Autori R. Ullman e J. Reichenberg Ullman – Editore Red Edizioni. Cordiali saluti.