Premessa
In quest’articolo si forniranno alcuni approfondimenti riguardanti le diverse diluizioni omeopatiche, se ne descriveranno sinteticamente le caratteristiche e le tecniche di preparazione, si riporteranno gli effetti terapeutici legati alla loro classificazione e si tenterà un confronto tra le diluizioni hahnemanniane e quelle korsakoviane, che si ritiene molto utile per gli studiosi ed i praticanti dell’omeopatia. Per comodità si riproporranno alcune nozioni e informazioni già sviluppate in altre parti del sito.
Il ceppo omeopatico
Il ceppo omeopatico è l’elaborazione preventiva della sostanza attiva di base (di natura vegetale, animale o minerale), da cui trae origine il rimedio omeopatico, prima di essere sottoposta alle operazioni di diluizione e di dinamizzazione. Tale elaborazione, che si rende indispensabile per portare correttamente in soluzione il principio attivo, si differenzia a seconda dell’origine della materia prima utilizzata. In linea del tutto generale, se la sostanza attiva è solubile in acqua e in alcool (è il caso ad es. delle sostanze vegetali) si ricorre alla Tintura Madre, se la sostanza attiva è solida non solubile (come spesso succede alle sostanze minerali e animali) si ricorre alla Triturazione. Maggiori informazioni sono contenute nell’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della presente sezione del sito.
La diluizione
La diluizione è una delle due fasi importanti (l’altra è la dinamizzazione, di cui in seguito) del processo di preparazione dei rimedi omeopatici. Consiste nel ridurre in dosi infinitesimali il ceppo omeopatico, da cui trae origine il rimedio stesso, rendendo così possibile l’azione terapeutica secondo la Legge di similitudine. Il solvente che si utilizza per le diluizioni è una soluzione idroalcolica (etanolo + acqua distillata) con un’opportuna titolazione o anche la sola acqua distillata. Ad esempio per quanto riguarda le diluizioni hahnemanniane, il ceppo omeopatico viene diluito nel rapporto 1:10 per le diluizioni dette decimali (contrassegnate dalla sigla D) o nella misura di 1:100 per le diluizioni dette centesimali (contrassegnate dalla sigla CH) o nella misura di 1:50.000 per le diluizioni dette cinquantamillesimali (contrassegnate dalla sigla LM).
La dinamizzazione
La dinamizzazione è l’altra fase importante del processo di preparazione dei rimedi omeopatici. Consiste in un’azione di forte agitazione e di percussione del flacone in cui è contenuto la diluizione omeopatica (succussioni in senso verticale). Le succussioni canoniche che vengono impresse sono pari a 100, prendendo spunto da quelle effettuate dallo stesso Hahnemann, che come si racconta, soleva sbattere 100 volte il suo contenitore sulla Sacra Bibbia. Ad ogni passaggio di diluizione deve seguire una dinamizzazione. La dinamizzazione conferisce al rimedio il potere omeopatico, il “quid energetico” in concordanza con la Legge di similitudine, che costituisce la base di azione del rimedio. Questo è il motivo per cui molti Autori, riferendosi ad un rimedio, preferiscono parlare di dinamizzazione piuttosto che di diluizione. Un sinonimo di dinamizzazione, molto usato dalla scuola tedesca ed anglosassone, è il termine “potenza”, proprio a ricordare il potere energetico posseduto dal rimedio omeopatico. Nel presente sito, come del resto è consuetudine in Italia, verrà utilizzato il termine unico “diluizione” sottintendendo che sia comprensivo anche della dinamizzazione.
Le diluizioni hahnemanniane decimali D e centesimali CH
Come già accennato le diluizioni dei rimedi omeopatici contrassegnate dalla sigla D o dalla sigla DH (in Italia solitamente si adopera la D), sono le diluizioni decimali hahnemanniane (rapporto soluto/soluzione = 1/10), dal nome del padre dell’omeopatia classica Samuel Hahnemann (1755-1843, medico tedesco). Le diluizioni omeopatiche contrassegnate dalla sigla C o dalla sigla CH (in Italia solitamente si adopera la CH), sono le diluizioni centesimali hahnemanniane (rapporto soluto/soluzione = 1/100). La cifra numerica che segue o precede una delle suddette sigle indica quante volte è stata operata la relativa diluizione. Ad esempio la diluizione (o la potenza) D6 sta a significare che la sostanza di origine o, per meglio dire, il ceppo omeopatico è stato diluito 6 volte nel rapporto 1:10 e dinamizzato ad ogni passaggio. Invece la diluizione (o la potenza) 6CH sta a significare che il ceppo omeopatico è stato diluito 6 volte nel rapporto 1:100 e dinamizzato ad ogni passaggio.
Con il metodo hahnemanniano il numero dei flaconi da impiegare per ottenere una determinata diluizione, deve essere pari alla cifra numerica che esprime il livello della diluizione stessa. Ritornando all’esempio precedente, per preparare una D6 o una 6CH occorrono in entrambi i casi 6 flaconi nuovi. Tale numero potrebbe rappresentare un fattore critico del metodo, soprattutto per le alte ed altissime diluizioni.
In genere le diluizioni D hanno un’azione più morbida e modulante, invece le diluizioni CH un’azione più mirata e incisiva, per cui nei pazienti piuttosto sensibili possono essere consigliabili le diluizioni D.
Le diluizioni korsakoviane K
Le diluizioni korsakoviane, dal nome del loro ideatore Simeon Nicolaievitch Korsakov (1788-1853, consigliere di stato russo), connotate dalla sigla K, si preparano utilizzando sempre lo stesso flacone e per questo sono anche denominate “del flacone unico”. In tale unico flacone vengono eseguite tutte le diluizioni e le dinamizzazioni necessarie, impiegando come solvente dell’acqua distillata. Un possibile metodo di preparazione consiste nel riempire di ceppo omeopatico (ad es. di tintura madre) un flacone da 100 ml che poi si svuota per aspirazione. Sulle pareti del flacone si presuppone che sia rimasta adesa una quantità di sostanza pari a 1/100 del suo precedente contenuto. Dopo di che si riempie lo stesso flacone con acqua distillata, la cui quantità è pari a 99 volte la quantità di sostanza rimasta sulle pareti del flacone, si effettuano le 100 succussioni e si ottiene così la prima diluizione korsakoviana 1K. Si prosegue sempre con le stesse modalità per le diluizioni successive 2K, 3K, 4K e così via. Anche qui la cifra numerica che precede la sigla K indica quante volte è stata operata la diluizione.
Il metodo korsakoviano risulta essere molto semplice e poco dispendioso (utilizza un solo flacone e come solvente dell’acqua distillata), per cui si presta meglio al raggiungimento delle altissime diluizioni, ma risulta essere alquanto impreciso e ciò costituisce il suo limite.
Equivalenza tra diluizioni hahnemanniane e korsakoviane
Le diluizioni hahnemanniane CH e le diluizioni korsakoviane K, pur essendo entrambe centesimali (ricordiamoci che anche la diluizione korsakoviana è da ritenersi centesimale in quanto, come già detto, si presuppone che la quantità di soluzione aderente le pareti del flacone, dopo lo svuotamento ad ogni passaggio, rappresenti 1/100 del suo precedente contenuto), hanno tecniche di preparazione così diverse da rendere problematico ogni tentativo di comparazione. Tale difficoltà nasce essenzialmente dal fatto che nella diluizione korsakoviana non vi è mai una reale scomparsa delle molecole della sostanza di origine (che invece nella hahnemanniana avviene al di sopra di 12 CH), che la diluizione korsakoviana possiede una dinamizzazione molto più forte rispetto alla diluizione hahnemanniana di analoga concentrazione ed infine che il metodo korsakoviano è poco standardizzabile, in quanto presenta difficoltà nel controllare e mantenere costanti le varie fasi di cui si compone, in particolare il rapporto tra soluto e solvente. Per quest’ultimo motivo le diluizioni korsakoviane sono state escluse da diverse Farmacopee omeopatiche ufficiali, com’è avvenuto in Francia e in Germania. Molti Autori, comunque, nonostante ciò, hanno tentato di stabilire un rapporto di equivalenza tra le diluizioni hahnemanniane e quelle korsakoviane, con risultati però non sempre coincidenti. Ad ogni buon fine, solo a titolo orientativo e con tutte le limitazioni accennate, si può dire che approssimativamente è possibile accettare la tabella di equivalenza, a lato riportata, in funzione della sola concentrazione molecolare e quindi della sola diluizione.
Però è importante ricordare che tali equivalenze possono essere ritenute valide soltanto dal punto di vista delle sole diluizioni e non dal punto di vista delle dinamizzazioni, poiché la diluizione korsakoviana, come già accennato, ha una dinamizzazione molto più forte della corrispondente diluizione hahnemanniana. Ad esempio, con le canoniche 100 succussioni in senso verticale ad ogni passaggio, la 9CH subisce 900 succussioni (9 x 100), mentre la 1.000K subisce 100.000 succussioni (1.000 x 100). Di conseguenza la diluizione korsakoviana possiede un potere energetico notevolmente superiore alla corrispondente diluizione hahnemanniana e per questo la sua azione terapeutica è più potente e duratura.
Più correttamente un’eventuale equivalenza tra le diluizioni hahnemanniane e korsakoviane andrebbe valutata dando rilevanza alla dinamizzazione, che, come visto, assume un ruolo prevalente rispetto alla mera diluizione della sostanza di origine, essendo quella che conferisce il noto quid energetico, che rappresenta la base d’azione terapeutica del rimedio omeopatico. Ad esempio, con tale precisazione, una 1.000CH può ritenersi abbastanza equivalente a una 1.000K (o MK), avendo la stessa dinamizzazione.
Effetti terapeutici delle diluizioni
Anche se in omeopatia non esiste la regola generale, in quanto gli effetti terapeutici dei rimedi omeopatici, gli inizi e le durate degli stessi dipendono, oltre che dalle caratteristiche proprie di ciascun rimedio, dalla capacità di reazione del singolo organismo, esiste comunque il seguente criterio, valido in molti casi, che può orientare l’omeopata nella scelta della diluizione.
● Basse diluizioni (quelle fino alla 7CH): hanno effetto rapido o rapidissimo, agiscono per qualche ora e devono essere assunte a distanza ravvicinata (ogni quarto d’ora, ogni mezz’ora, ecc.) per risolvere una patologia dalla sintomatologia acuta, per i sintomi locali e per il lesionale. Sono adatte anche per espletare un’attività di “drenaggio”, che stimola gli organi emuntori (reni, fegato, intestino, polmoni, pelle), libera l’organismo dalle tossine e lo rende più recettivo alla cura omeopatica.
● Medie diluizioni (ad es. la 9CH o la 15CH): hanno un effetto più lento, cioè abbisognano di 3-4 giorni per agire e coprono poi un tempo terapeutico di circa 10 giorni. Si usano soprattutto per le patologie organiche acute e subacute e per il funzionale.
● Medio-alte diluizioni (ad es. la 30CH che è una diluizione centrale, importantissima): impiegano alcuni giorni (5, 7, 10, 15 gg.) per esprimere la loro efficacia e poi mantengono i loro effetti terapeutici per circa 20-30 giorni. Si utilizzano prevalentemente per le malattie subcroniche e croniche, per i sintomi generali e per il funzionale, ma hanno effetto anche sui sintomi acuti e sullo psichismo.
● Alte diluizioni (ad es. la 200CH o la 200K): impiegano un buon numero di giorni per agire (15, 20, 30 gg.) e coprono un tempo terapeutico di circa 1 mese o oltre. Hanno un’azione più sistemica e profonda. Generalmente si usano nelle patologie croniche ed in quelle che coinvolgono la componente psicologica del soggetto.
● Altissime diluizioni (prime fra tutte la 1.000CH, la MK e la XMK): agiscono sullo stato mentale e psichico, sulla diatesi e sul substrato di terreno del soggetto. Sono rimedi profondi, impiegano molti giorni per esprimersi (20, 30, 40 gg.) e durano poi terapeuticamente un tempo abbastanza lungo.
Le diluizioni hahnemanniane cinquantamillesimali LM
Un discorso a parte meritano le diluizioni cinquantamillesimali hahnemanniane, connotate dalla sigla LM. Per preparare una cinquantamillesimale si parte da un globulo o da una goccia di una diluizione data, generalmente dalla 6CH alla 60CH, e si mescola a 500 parti di solvente. Questo viene poi succusso e diluito ad ogni passaggio avendo così un rapporto costante di 1:50.000 (500 x 100) ed il rimedio in tal modo preparato si esprime con 6LM, o 12LM, o 18LM, o 24LM, o 30LM, o 50LM, o 60LM, che sono le diluizioni più usate in questa scala. In generale, contrariamente ad una diffusa errata opinione, le cinquantamillesimali non sono altissime diluizioni, bensì normali diluizioni basse-medie-alte, fondamentalmente corrispondenti alle diluizioni centesimali di base.
L’uso delle cinquantamillesimali era stato preconizzato da Hahnemann (nella sesta edizione dell’Organon le definisce prossime alla perfezione, descrivendole per la prima volta), soprattutto perché si possono ripetere anche giornalmente nel corso delle affezioni croniche, senza incorrere nell’aggravamento omeopatico “iatrogeno”, che farebbe insorgere temporaneamente dei nuovi sintomi come conseguenza dello sviluppo del potere patogeno del rimedio. L’unica accortezza da adottare è di scuotere energicamente più volte il flacone contenente il rimedio, che in questi casi assume la forma liquida, prima di ogni assunzione allo scopo di variarne la potenza.
Ma le diluizioni cinquantamillesimali evitano o limitano l’entità anche dell’aggravamento omeopatico “terapeutico”, comunque indice prognostico di prossima guarigione, che comporterebbe un’esacerbazione temporanea dei sintomi da curare, tanto più sensibile quanto più elevata è la similitudine rimedio-paziente. Le cinquantamillesimali, in forza della loro dispersione, permettono di addolcire l’impatto energetico del rimedio e quindi di diminuire l’entità dell’aggravamento.
Maggiori informazioni in merito sono contenute nell’articolo “Aggravamento omeopatico” della presente sezione del sito.
Le diluizioni cinquantamillesimali LM hanno un’azione terapeutica più dolce e graduale, pur mantenendosi energiche, per cui vengono soprattutto prescritte a pazienti deboli o particolarmente sensibili.
Classificazione delle diluizioni D, CH, K, LM
In conclusione, si riepiloga la classificazione delle diluizioni omeopatiche, ovvero il quadro delle varie diluizioni omeopatiche suddiviso nelle classi che hanno comportamenti terapeutici simili, mantenendo comunque le differenze finora esaminate.
Se si considera che la dinamizzazione assume per certi versi un ruolo preminente nell’azione terapeutica, rispetto alla pura e semplice diluizione della sostanza di origine, le diluizioni D, CH, K, LM possono essere analogamente classificate in base al valore della cifra numerica che le accompagna, la quale traduce il livello della dinamizzazione, oltre ovviamente il livello della diluizione nella tipologia di appartenenza. Si ricorda che le diluizioni con la stessa cifra numerica hanno la stessa dinamizzazione, ossia lo stesso numero di succussioni.
Pertanto, dal punto di vista dell’effetto clinico, tutte le tipologie di diluizioni omeopatiche possono così classificarsi:
► «basse» le diluizioni fino a 7 (D o CH o K o LM);
► «medie» quelle superiori a 7 fino a 15 (D o CH o K o LM);
► «medio-alte» quelle superiori a 15 fino a 30 (D o CH o K o LM);
► «alte» quelle superiori a 30 fino a 200 (D o CH o K o LM);
► «altissime» quelle superiori a 200 (D o CH o K o LM).
Ad esempio, una 7CH si avvicina maggiormente a una D7, che non a una D14 (che equivarrebbe a una 7CH in base alla mera diluizione). Esse infatti hanno la stessa dinamizzazione, avendo subito un uguale numero di succussioni, pari a 7 x 100 = 700 e quindi hanno effetti terapeutici simili.
Rossella dice
Salve, io e mio figlio siamo disperati per via della zanzara tigre.
Mio figlio ha 11 anni ed io 49.
Ho provato, l’ anno scorso ad assumere 3 granuli 3 volte al giorno di Ledum Palustre 7CH dal mese di Maggio, ma non abbiamo avuto effetti benefici.
Qualche consiglio?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rossella, potrebbe provare con il mondo vegetale: consulti pertanto la pagina “Repellente per zanzare e formiche” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Cordiali saluti.
Mauro dice
Buongiorno,
per reflusso gastroesofageo ho trovato un caso che si presenta identico al mio come sintomatologia e come carattere del soggetto (ansioso).
Terapia consigliata: mezereum mk due volte/di
in seguito xmk ” ” ”
poi lmk una ” ”
puo’ essere valida?
La ringrazio per la cortese attenzione.
Comlimenti per il sito sempre molto interessante e chiaro.
Le le invio i piu’ cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Mauro, Mezereum è un rimedio omeopatico maggiormente indicato per le affezioni della pelle (eczema, eritema, prurito, impetigine, herpes zoster), per le sinusiti e nevralgie facciali (nevralgie localizzate a livello dello zigomo, cioè dell’osso malare e del seno mascellare), per i reumatismi e dolori ossei (dolori reumatici alla schiena e alle membra). Per una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono adoperati nei vari disturbi del tratto gastrointestinale, tra cui il reflusso gastroesofageo, consulti la pagina “Disturbi gastrici” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Angy dice
Buonasera Rita, intanto complimenti per il sito e grazie!!!
Volevo chiederle: contro le zanzare ci sarebbe il ledum palustre. Per quanto tempo e come va preso?
La ringrazio.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Angy, per la prevenzione delle punture d’api viene generalmente impiegato il rimedio omeopatico Ledum palustre. Infatti questo viene tipicamente adoperato dagli apicultori qualche tempo prima di avvicinarsi all’alveare. Si può comunque continuare ad utilizzare finché non ci si sente al sicuro. Invece in caso di punture il primo rimedio omeopatico da prendere in considerazione è Apis, che può essere anche alternato a Ledum palustre. Per un intervento prevalentemente sintomatico, in genere ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di 3-5 granuli più volte al dì (ad es. 3-6 volte), lontano dai pasti. Ovviamente è sempre richiesta la vigilanza medica. Cordiali saluti.
Giovanna dice
Gent.ma Dott.ssa Della Volpe,
torno a chiedere lumi.
Vorrei mi descrivesse il rimedio Causticum, con le principali indicazioni.
In linea puramente teorica, potrebbe essere adatto a trattare una disestesia facciale conseguente una lesione nervosa?
E ancora, potrebbe essere utile a gestire l’ansia, l’acne e la paralisi intestinale conseguenti lo stesso evento traumatico che ha determinato la lesione? A quale diluzione andrebbe bene ove i disturbi siano ormai cronici (oltre l’anno)?
In ultimo, eventualmente, può essere associato a macerati glicerici come ficus carica e vaccinium vitis idaea assunti per il colon, a debita distanza durante il giorno?
La ringrazio anticipatamente per il riscontro,
Giovanna
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giovanna, Causticum è il rimedio omeopatico la cui patogenesi si può così sintetizzare: grande debolezza da paresi o paralisi con emaciazione che dura da molto tempo; dolori con sensazione di piaga scoperta e di bruciore come calce viva. Le principali organospecificità sono: sistema nervoso centrale, mucose di faringe e laringe, nervi vegetativi della vescica e del retto. Le principali indicazioni cliniche sono: Bambini paurosi. Adulti depressi. Vecchi paralitici e impotenti. Azotemia, bronchite, cataratta, corea, cicatrici difettose, coccigodinia, costipazione, convulsioni, cistite, difterite, disturbi mestruali, epilessia, emiplegia, incontinenza urinaria, laringite, paralisi facciale, reumatismo, scrofola, sinovite, verruche, vertigini. Le modalità generali sono di aggravamento con tempo chiaro e secco, aria fredda, movimento, in auto, passando da caldo a freddo, dopo un bagno e di miglioramento con tempo umido e piovoso, aria calda. La lateralità è destra. Come per tutti i rimedi omeopatici vi è piena compatibilità con i macerati glicerici o per meglio dire con i gemmoterapici. In genere per i disturbi cronici ci si regola con le diluizioni medio-alte, ma ciò è meglio che lo stabilisca un medico omeopata, previo esame del caso specifico. Cordiali saluti.
Giovanna dice
Gent.ma Dott.ssa Della Volpe,
sa dirmi come reperire Ficus carica giovani radici o quale casa potrebbe produrlo? Tutte quelle più note come Boiron, riportano la dicitura “gemme” e in farmacia non hanno saputo aiutarmi.
La ringrazio sentitamente per l’opera di divulgazione e la competenza.
Giovanna
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giovanna, un’erboristeria ben fornita potrebbe averlo disponibile o procurarglielo. Una valida alternativa è costituita dal gemmoterapico (o gemmoderivato) “concentrato” o “potenziato” di Ficus carica, contenente l’intero fitocomplesso della pianta, ottenuto utilizzando solo tessuti embrionali freschi (meristemi), cioè giovani tessuti in via di accrescimento (gemme, giovani getti, giovani radici, scorza di giovani rami). Può essere anche senza alcool. Cordiali saluti.
Mimma dice
Esiste una tabella con le equialenze Hanemanniane CH (centesimali) e D (decimali)? In Germania molto spesso non si trovano le diluizioni CH.
Grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Mimma, l’unica soluzione possibile è di orientarsi sulle diluizioni D che recano la stessa cifra numerica delle diluizioni CH, in quanto i relativi rimedi omeopatici hanno la stessa dinamizzazione. Cordiali saluti.
Francesco dice
Buongiorno! Il mio omeopata mi ha prescritto Rhus Tox 200K granuli multidose. Dovendo acquistare il rimedio su un sito web tedesco, prego indicarmi il rimedio corrispondente tra quelli di cui al seguente URL: […]
Grazie mille!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Francesco, poiché non c’è la 200K, la diluizione di Rhus toxicodendron che più si avvicina è la C200. Cordiali saluti.
Antonio dice
Salve,
il mio medico omeopata, che purtroppo non c’è più, per la mia allergia stagionale (paretaria e ulivo) mi ha fatto prendere apis millifica 18 lm a gocce (tutti i giorni 5 gocce), mentre in fase acuta apis mellifica 200k a granuli (3 granuli ogni due/tre ore). Tale terapia è stata molto efficace nell’ultima stagione.
Tra i tanti flaconi che mi ha fatto acquistare ho apis mellifica 18 LM a granuli, 24 LM a granuli e 30 CH a granuli.
Prima di trovare un nuovo medico e quindi buttare tutto quello già acquistato saprebbe consigliarmi su quale terapia potrei seguire con attraverso i flaconi a granuli suddescritti, anziché acquistare il 18 LM a gocce ed il 200k a granuli?
Grazie per l’attenzione
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Antonio, innanzitutto è utile ricordare che le cure omeopatiche sono individuali, sono strettamente personali, non tanto per le forme farmaceutiche, ma soprattutto per la scelta del rimedio omeopatico, per le diluizioni e le posologie da adoperare nelle varie fasi. Pertanto, se il suo medico omeopata le aveva prescritto Apis alle diluizioni e posologie in parola è perché aveva fatto le proprie valutazioni, potendo quindi stabilire che tale cura è quella più adatta al suo caso specifico. Difatti i risultati ci sono stati. Ciò premesso, nelle more di rivolgersi ad un nuovo medico omeopata, potrebbe utilizzare, alla singola dose standard di 3 granuli, la 18LM in granuli al posto delle gocce, ove c’è una perfetta equivalenza e la 30CH in granuli al posto della 200K, anche se, come detto, non è proprio la stessa cosa. Cordiali saluti.
Camilla dice
Buongiorno la mia dottoressa italiana mi ha dato LYCOPODIUM 200 CH MONODOSE, ma in Germania dove mi trovo le diluizioni sono D. E’ possibile trovare la diluizione corrispondente in D di 200 CH monodose? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Camilla, potrebbe ricorrere alla diluizione D200, che si avvicina di più alla 200CH, avendo la stessa dinamizzazione. Cordiali saluti.
Maria Grazia dice
Salve io sto prendendo ormai da,due mesi Hidrogenium per una dapressione,ma finora non ho riscontrato beneficio cosa mi consiglia?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria Grazia, potrebbe anche non essere il rimedio omeopatico giusto, ossia quello a lei abbastanza somigliante, quello che contempla una sintomatologia somigliante. La invito pertanto a consultare l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici che vengono adoperati nei vari disturbi emotivi o psichici, tra cui la depressione, con una sintesi delle relative sintomatologie di copertura e dove potrà trovare diverse notizie di possibile interesse. Tenga comunque presente che quando è in gioco la componente psicologica gli effetti terapeutici significativi si manifestano in tempi mai brevi, come pure mai brevi saranno i tempi del trattamento, dove facilmente si possono alternare alti e bassi e dove ciò è tanto più pronunciato quanto più il disturbo è radicato o cronicizzato. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previa visita, al quale quindi le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.