Reumatismi è un termine corrente non specializzato che indica vari disturbi relativi a organi interni, muscoli, ossa e articolazioni. In genere però per reumatismi si intende la compromissione dolorosa dell’apparato muscolo-scheletrico e quindi la malattia che interessa le articolazioni.
Sotto questa classificazione si annoverano:
• reumatismi infiammatori (artriti);
• reumatismi degenerativi (artrosi);
• reumatismi extra-articolari (malattie reumatiche dei tendini, legamenti e strutture connettivali);
• connettiviti (malattie reumatiche autoimmuni con infiammazione cronica del tessuto connettivo).
Di fronte a una problematica acuta, la scelta del rimedio omeopatico adatto verrà fatta basandosi, oltre che sul quadro generale, sulla sintomatologia soggettiva riferita dal paziente ed in particolare sulle modalità di manifestazione dei sintomi dolorosi, ponendo attenzione ai loro modi di insorgenza (bruschi o lenti e progressivi), alla loro localizzazione, ai sintomi concomitanti, alle circostanze di aggravamento e di peggioramento, ecc.
Superata la fase acuta, qualora nel paziente permanesse una dolenzia cronica bisognerebbe porre attenzione anche ad altre problematiche, non trascurando le motivazioni psichiche, come ad esempio il comportamento del soggetto durante la malattia, la causalità, ecc.
Per trattare i reumatismi sono validi anche diversi preparati fitoterapici della Fitoterapia classica, come quelli consultabili all’articolo “Stop reumatismi-nevralgie-ecc.” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”.
Principali rimedi omeopatici
Aconitum napellus 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dolori che si acuiscono o che insorgono dopo un colpo di freddo, dopo esposizione a tempo freddo e secco, violenti, improvvisi, accompagnati da agitazione intensa e che peggiorano di notte.
Actaea racemosa 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dolori che peggiorano con il tatto e con il movimento e neppure il riposo dà sollievo. Cervicalgie e dorsalgie caratterizzate da dolori violenti che traducono gli spasmi muscolari, rigidità, contrazioni, irradiazioni frequenti verso la parte sinistra del collo e della schiena, aggravamenti con il freddo umido e di notte.
Actaea spicata 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dolori reumatici che colpiscono le piccole articolazioni, dita delle mani in particolare, il polso. Le articolazioni sono rosse, gonfie, dolorosissime se vengono toccate. E’ un rimedio minore rispetto a Actaea racemosa, che invece presenta anche una ricca sintomatologia mentale.
Apis 5CH: 3 granuli 3 o più volte al dì. Dolori brucianti che migliorano con le applicazioni fredde. Versamenti articolari con dolori estremamente pungenti e brucianti. Le articolazioni si presentano gonfie, tese e rosate. I dolori e gli edemi compaiono velocemente. Peggioramento con il contatto, con il movimento e con il calore. Miglioramento con il freddo. Tendenziale lateralità destra.
Arnica montana 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dolori dovuti a un trauma fisico in qualsiasi parte del corpo (conseguenze di colpi con ecchimosi e lividi, fratture, distorsioni, contusioni, indolenzimenti causati dall’esercizio fisico, conseguenze di cadute, ecc.). E’ un ottimo rimedio per e dopo il parto, per e dopo un intervento chirurgico, per e dopo un’estrazione dentaria (che sono sempre dei traumi) e così via. E’ anche il rimedio di chi prova la sensazione di essere vittima di un trauma, fisicamente mai avvenuto ma che comunque procura un senso generale di indolenzimento come se si fosse stati percossi. Le modalità generali sono di aggravamento per ogni minimo contatto, con il riposo, con il movimento, con il freddo umido e di miglioramento stando sdraiati con la testa bassa (anche se il letto sembra duro).
Arsenicum album 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dolori brucianti, con parestesie, che migliorano con il caldo.
Belladonna 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dolori che compaiono in modo acuto, improvviso e violento, che peggiorano con il contatto e con il movimento e migliorano con il riposo. E’ il rimedio tipico dell’infiammazione (rossore, calore, dolore) e il paziente traspira al contrario di Aconitum.
Bryonia 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dolori acuti e pungenti che migliorano con il riposo e con la pressione forte, con il freddo e peggiorano con il movimento, con il calore. Due sono le caratteristiche: secchezza delle mucose e essudazione delle sierose. Il paziente ha molta sete. È il rimedio della sinovite, dei versamenti articolari e presenta un netto tropismo anche nei confronti delle borse sinoviali (definite anche borse sierose), o delle guaine sinoviali, facendo sì che possa venire prescritto sia nelle artrosi che nelle artriti. Tendenziale lateralità destra.
Caulophyllum 5CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Reumatismo che colpisce le piccole articolazioni (mani, dita delle mani, polsi, caviglie, piedi, dita dei piedi), erratico, che cambia rapidamente zona. Aggravamento la notte, talvolta in rapporto con disturbi ginecologici nella donna. Lieve lateralità sinistra.
Causticum 7CH: 3 granuli 2-3 volte al dì. Sindromi dolorose reumatiche che riguardano i muscoli, i tendini, i legamenti, che risultano contratti e spastici. Dolori folgoranti e laceranti in gruppi di muscoli e nei percorsi nervosi. Possono essere interessate tutte le articolazioni. Nevralgie facciali, nevralgie cervico-brachiali, sciatica, periartrite scapolo-omerale. Netta lateralità destra: i dolori sono localizzati a destra o più forti su questo lato. Il reumatismo di Causticum presenta l’aspetto paradossale di venire migliorato dal tempo umido, quando piove e con l’aria calda; al contrario si aggrava con il tempo freddo e secco.
Chamomilla 6CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dolori di qualsiasi origine e localizzazione (reumatismi, torcicollo, sciatica, dolori di stomaco, dolori intestinali, coliche, dismenorrea, ecc.) che sembrano insopportabili al paziente. Il soggetto è agitato e lamentoso, a volte anche sproporzionatamente. E’ un ottimo antalgico omeopatico.
Colchicum 5CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dolore reumatico che colpisce l’articolazione, la quale si presenta rossa e calda, con calore che contrasta la notevole sensazione di freddo agli arti. Il reumatismo cronico passa facilmente da un’articolazione all’altra. Aggravamento con il movimento, dalla minima pressione, dal freddo umido, di notte, dal tramonto all’alba. Miglioramento con il calore e con il riposo.
Colocynthis 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dolori soprattutto da sciatica che si localizzano prevalentemente a sinistra, migliorano con la gamba piegata in due o con la forte pressione e si alleviano coricandosi sul lato dolente. I dolori peggiorano con il movimento e si estendono anche all’anca che sembra chiusa in una morsa.
Dulcamara 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Reumatismo muscolare e articolare come conseguenza di raffreddamento, dopo esposizione a tempo umido e freddo. È il rimedio tipico dei reumatismi che dipendono dall’umidità. Miglioramento con il calore.
Ferrum metallicum 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dolori reumatici cronici migliorati dal calore e da un movimento lento, aggravati dal freddo e dall’esercizio violento. Dolori a livello dell’articolazione dell’anca. E’ anche il rimedio della spalla dolorosa prevalentemente sinistra.
Ferrum phosphoricum 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dolori reumatici acuti che si aggravano la notte, con il movimento, all’aria aperta e che migliorano muovendosi lentamente. E’ anche il rimedio della spalla dolorosa, a condizione che si trovino i seguenti sintomi: la sindrome infiammatoria acuta rende l’articolazione calda, rossa e gonfia; il dolore si irradia nel braccio; si aggrava con il minimo movimento; è colpita di più la spalla destra (la spalla sinistra è Ferrum metallicum). E’ quindi un rimedio della periartrite scapolo-omerale acuta prevalentemente destra. Ferrum phosphoricum fa parte dei preparato biochimici di Schussler, il fosfato di ferro.
Hypericum 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dolori che peggiorano con il movimento e/o con il freddo e migliorano coricandosi sul lato dolente. E’ un ottimo rimedio per la terapia del dolore di qualsiasi origine ed in particolare è il rimedio della nevrite, dove il dolore risale lungo il tragitto del nervo. Il soggetto può scivolare dall’ansia o dall’eccitazione alla depressione.
Iris versicolor 5CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dolore reumatico acuto alla spalla destra, che si instaura a livello del deltoide, che si aggrava con il movimento, in particolare alzando il braccio. Il soggetto può essere un dispeptico acido, un malato di emicrania o un epatico. Anca sinistra dolente oppure sciatica, che si aggravano con il movimento.
Kalium iodatum 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dolori che si aggravano con il riposo (specie di notte), con il calore, con il tempo umido, con il contatto e sono prevalentemente localizzati alle ossa lunghe, soprattutto a livello della tibia, o alle dita. Miglioramento con il movimento.
Kalium sulphuricum 5CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dolori reumatici che interessano soprattutto gli arti e il dorso, con tendenza ad allargarsi. Aggravamento con il movimento.
Kalmia 5CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dolori folgoranti lungo i tratti nervosi. I dolori si estendono dal centro alla periferia e dall’alto verso il basso. Dipendenza dalle condizioni atmosferiche.
Lachnantes 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Rigidità e dolore al collo. Sensazione di distorsione nel collo quando si muove la testa o la si muove all’indietro. Rigidità nucale. Torcicollo. È il rimedio tipico dei reumatismi localizzati al collo.
Ledum palustre 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dolori reumatici ed in particolare del reumatismo gottoso, che colpiscono prevalentemente il piede (alluce e tallone), salgono dal basso verso l’alto e colpiscono il ginocchio, l’anca (soprattutto la destra) e/o la spalla (soprattutto la sinistra). Le articolazioni colpite sono calde e gonfie, ma restano bianche o pallide. I dolori sono migliorati dal freddo e dalle applicazioni fredde e sono aggravati dal calore, in particolare dal calore del letto, anche se il soggetto è spesso un freddoloso.
Lithium carbonicum 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Reumatismo localizzato principalmente alle piccole articolazioni (dita delle mani e dei piedi, polsi e caviglie), che si presentano dolenti, gonfie, rosse, nodose e deformate. Questi dolori reumatici, che generalmente si associano a iperuricemia, si aggravano la notte, dormendo e migliorano al contrario alzandosi e – come Rhus toxicodendron – con il movimento prolungato. Quindi il rimedio è adatto in tutte le crisi artralgiche di origine gottosa. Dolore sordo nella regione del cuore, di origine reumatica, che interessa la parete costale e le inserzioni del pettorale. Dolore alla spalla destra, in avanti, al punto di inserzione del grande pettorale. Dolori incrociati che – come Ledum palustre – interessano contemporaneamente l’arto superiore sinistro e l’arto inferiore destro.
Magnesia carbonica 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dolori che migliorano con il movimento e con le bevande fredde. E’ il rimedio delle nevralgie, molto forti, violente e improvvise, che seguono il tragitto del nervo, che sono aggravate soprattutto di notte, che di solito insorgono a sinistra.
Nux vomica 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dolori spasmodici soprattutto al dorso, in regione lombare e sacrale (può essere il rimedio della lombalgia), tipicamente in persone stressate, nervose e sedentarie, con stile di vita errato. Spesso occorre mettersi a sedere sul letto prima di potersi alzare. Miglioramento con il calore e con il riposo. Dolore come da contusione nelle estremità e nelle articolazioni. Fitte dolorose, dolore da contorsione e spasmi nell’articolazione coxofemorale. Dolore nelle cosce come se fratturate e nelle ginocchia. Sensazione di secchezza nell’articolazione del ginocchio, con scricchiolio muovendolo. I dolori sono generalmente più intensi al mattino.
Phytolacca decandra 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dolori reumatici, articolari e ossei, che si aggravano di notte, con il tempo umido e con il movimento. Il soggetto è un agitato che ha bisogno di muoversi molto, anche se quando si muove soffre. I dolori nevralgici colpiscono qualsiasi articolazione e si irradiano in tutto il corpo, appaiono e scompaiono improvvisamente, come una scossa elettrica. I dolori ossei sono localizzati soprattutto lungo la tibia o al tallone, ostacolando il camminare e trovando un po’ di sollievo solo stando coricati con i piedi sollevati. I dolori della sciatica interessano prevalentemente la gamba destra (si conferma la lateralità predominante del rimedio) e discendono lungo la parte esterna.
Pulsatilla 5CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dolori profondi agli arti che tendono ad allargarsi, aggravati dal calore e dal riposo, migliorati dall’aria fresca e dal movimento.
Ranunculus bulbosus 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dolori aggravati dal movimento e dal tatto, che possono riguardare uno dei due lati del torace, proseguire in modo spasmodico al braccio, quindi all’avambraccio e finire tra le dita delle mani. Sono prevalentemente dolori intercostali, soprattutto a livello delle ultime coste, o dolori localizzati al centro della schiena, tra le spalle. Vengono scatenati o aggravati dai cambiamenti del tempo e dall’arrivo del tempo umido ed anche dal movimento.
Rhododendron 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dolori reumatici fissi o erratici che si aggravano con il riposo, ma che migliorano fin dai primi movimenti. Quando sono erratici, come spesso succede, si muovono a zig-zag e interessano più frequentemente la parte superiore e quella destra del corpo.
Rhus toxicodendron 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dolori che hanno modalità praticamente opposte a Bryonia, cioè migliorano con il movimento (all’inizio del movimento sono però molto intensi) e, viceversa, peggiorano con il riposo, sono sordi e opprimenti, ma non pungenti e in generale sono migliorati dal calore e aggravati dal freddo umido e/o sdraiandosi sul lato dolente. E’ principalmente il rimedio dell’artrosi e agisce in maniera più elettiva su legamenti e tendini articolari.
Ruta graveolens 6CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Azione specifica su muscoli, tendini e periostio. Dolori dappertutto, come dopo una caduta o un colpo, specialmente agli arti e alle articolazioni. Fatica estrema con sensazione generale di lividi. Tutte le regioni del corpo sulle quali il malato si corica sono dolenti, come se fossero state picchiate. Non può restare coricato tranquillamente ed è costantemente agitato, alla ricerca di una buona posizione. Solo il dolore di schiena è alleviato stando sdraiato sul dorso. Dopo Arnica montana accelera il processo di guarigione a livello delle articolazioni. Aggravamento con il freddo, il tempo umido, il tatto, sedendosi, abbassandosi.
Sepia 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dolore nella regione lombo-sacrale, più intenso nel pomeriggio, camminando, con sensazione di estrema fatica e grande debolezza. Tutti di dolori, qualunque sia la sede di origine, convergono verso la schiena. Dolori a cosce e gambe e dolori da slogatura alle anche. Tiramenti e fitte laceranti a estremità, arti ed articolazioni. Rigidità e mancanza di flessibilità nelle articolazioni. Dolore nell’articolazione della spalla, specialmente sollevando o tenendo qualcosa. Gonfiore infiammatorio in mezzo alle braccia, gonfiore di gambe e piedi, gonfiore doloroso delle ginocchia. Aggravamento prima di mezzogiorno, la sera, con l’aria fredda, prima del temporale. Miglioramento con l’esercizio fisico, camminando in fretta, con la pressione, il calore, stiracchiandosi.
Per la gran parte dei reumatismi può essere indicata l’associazione dei due grandi rimedi omeopatici Bryonia e Rhus toxicodendron che, pur avendo delle modalità praticamente opposte, insieme producono i risultati migliori a condizione di prescriverli in alternanza.
Drenaggio
Potrebbe essere utile associare alla cura omeopatica un’attività di “drenaggio”, che consiste nello stimolare gli organi emuntori (reni, fegato, intestino, polmoni, pelle) tramite rimedi di cui si conoscono il tropismo organico o le affinità fisiologiche. Ciò facilita l’eliminazione dall’organismo delle tossine messe in circolo dal rimedio omeopatico ed agevola, quindi, l’azione terapeutica dello stesso. Trova così applicazione il grande principio omeopatico (legge di Hering) di guarire procedendo dalla parte interna verso la superficie.
Il drenaggio può realizzarsi secondo due tecniche principali, cioè o con rimedi fitoterapici, più precisamente con gemmoterapici, oppure con rimedi organoterapici.
I gemmoterapici (o gemmoderivati) sono dei rimedi appartenenti alla Fitoterapia rinnovata, ossia dei macerati glicerici (M.G.) di fitocomplessi di piante medicinali ottenuti per l’azione solvente di una miscela di acqua-alcool-glicerina su gemme vegetali fresche e successiva diluizione alla prima decimale hahnemanniana (D1) in una miscela della stessa composizione, il tutto con titolazioni standard. Essi vengono scelti in base alla specifica azione terapeutica che esercitano ed al particolare tropismo che manifestano nei confronti di organi o apparati.
Per i reumatismi o più in generale per i disturbi dell’apparato osteoarticolare, i principali gemmoterapici in gocce che vengono utilizzati sono:
• Pinus montana M.G. D1 (Pino): indicato nei reumatismi cronici d’origine non infiammatoria in ogni sede. Si dimostra particolarmente efficace per l’artrosi della colonna vertebrale, per la coxartrosi e per l’artrosi del ginocchio. E’ altresì utile nell’osteoporosi post-menopausa o senile e nella prevenzione o cura delle fratture ossee.
• Ribes nigrum M.G. D1 (Ribes nero): ottimo cortisone-like, con attività antinfiammatorie e antistaminiche ed ottimo regolatore del sistema immunitario. Indicato specialmente in caso di VES elevata.
• Vitis vinifera M.G. D1 (Vite): indicato nel reumatismo articolare acuto, nel reumatismo deformante fortemente doloroso e nell’artrosi delle piccole articolazioni. La classica triade associativa anti-reumatica ed in particolare anti-artrosica è costituita da Pinus montana + Ribes nigrum + Vitis vinifera.
• Ampelopsis veitchii M.G. D1 (Vite americana): ha proprietà antinfiammatorie per le articolazioni e per il tessuto periarticolare. Indicato nelle artriti (artrite reumatoide) e nell’artrosi degenerativa.
• Actinidia chinensis M.G. D1 (Kiwi): ottimo rimedio delle artralgie e delle infiammazioni articolari, come l’artrite reumatoide e le connettiviti. La sua azione è potenziata dal Ribes nigrum e da Ampelopsis veitchii.
• Rubus fructicosus M.G. D1 (Rovo): indicato soprattutto nei casi di artrosi e di osteoporosi.
• Salix alba M.G. D1 (Salice): rimedio dei disturbi dolorosi reumatici e muscolari. Nelle forme artrosiche è utile l’associazione con Pinus montana e Ampelopsis veitchii.
• Betula verrucosa M.G. D1 (Betulla bianca): ha proprietà drenanti e anti-artrosiche. Indicato nelle forme degenerative dell’apparato osteoarticolare e nell’iperuricemia.
La posologia generalmente utilizzata per ognuno dei suddetti macerati è di 50-100 gocce al dì prima dei pasti, diluite in un poco d’acqua, salvo diversa prescrizione medica. In caso di prescrizione di più macerati, le gocce possono essere somministrate separatamente o mescolate al momento nello stesse bicchiere.
Gli organoterapici sono i rimedi dell’Organoterapia, ossia i rimedi che fanno uso di estratti tissutali e ghiandolari di organi sani di animali allevati biologicamente, diluiti e dinamizzati secondo il metodo hahnemanniano, che agiscono sull’omonimo organo malato correggendone il funzionamento, grazie all’innescarsi di un meccanismo immunitario che libera l’organo dai complessi a base dei suoi stessi auto-anticorpi inibitori in eccesso (“l’organo agisce sull’organo”: si tratta di un’applicazione particolare del principio d’identità). Essi perciò vengono individuati in base all’analogia tissutale. In genere, le basse diluizioni (4 e 5CH) sono stimolanti, le alte diluizioni (9CH, 12CH fino alla 30CH) sono inibenti e le medie diluizioni (7CH) sono regolatrici. L’Organoterapia diluita e dinamizzata è quindi quella terapia che, facendo uso di estratti ghiandolari e tissutali omologhi, agisce sulle varie ghiandole e sui vari tessuti dell’organismo al fine di correggerne il funzionamento alterato.
Per i reumatismi o più in generale per i disturbi dell’apparato osteoarticolare, i principali organoterapici che vengono utilizzati, comunemente in supposte o in fiale orali, sono:
• Cartilago 7CH (cartilagine articolare): artrosi generalizzata.
• Disci cervicales 7CH (disco intervertebrale cervicale): artrosi cervicale.
• Disci lumbales 7CH (disco intervertebrale lombare): artrosi lombare.
• Disci thoracales 7CH (disco intervertebrale dorsale): artrosi dorsale.
• Medullos 7CH (midollo osseo): artrosi.
• Osséine 4CH: decalcificazione; ritardo nel consolidamento delle fratture.
• Vertèbre 9CH: artrosi vertebrale.
La posologia generalmente utilizzata è di 1 supposta o 1 fiala orale 3 volte a settimana, alternando se necessario gli organoterapici prescritti, salvo diversa indicazione medica.
N.B.: le diluizioni e le posologie riportate nel presente articolo, tra le più indicate in letteratura, hanno solo carattere orientativo e non intendono, né possono, sostituire alcuna prescrizione medica. Sarà il medico omeopata a stabilire le entità terapeutiche più appropriate ed a prescrivere la cura che si lega al singolo caso (rimedi, diluizioni, posologie, tempi).
(*) V. Note esplicative e la home-page della sezione.
Vincenzo dice
Dott.ssa buongiorno,
volevo un suo consiglio in merito alla seguente problematica:
da alcuni mesi soffro di dito a scatto (IVano.destra), già trattato con onde d’urto, laser e infiltrazioni di acido ialuronico, ma senza miglioramento alcuno. Da una rx fatta emergono segni di artrosi, mentre l’ecografia evidenzia in particolare presenza di ispessimento e disomogeneità a carico della capsula articolare inter falangea medio prossimale da riferire a fenomeni di flogosi, senza apprezzabili rotture di fibre.
Voglio evitare l’intervento chirurgico che sembra l’unica soluzione al problema.
Potrebbe indicarmi dei prodotti omeopatici efficaci ed eventuali ulteriori terapie tipo meso, agopuntura, moxa ecc.
In attesa di un Suo riscontro, La ringrazio per la.disponibilità e Le porgo cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Vincenzo, lei ha già inoltrato un tale commento sulla home-page del sito in data 1 marzo 2017, cui ho dato risposta in data successiva, sempre sulla stessa pagina, che lei potrà visionare (link: https://rimediomeopatici.com/comment-page-18/#comments). Cordiali saluti.
Maria dice
Gentile Dottoressa
ho 62 anni. Sto assumendo il Carvelin compresse per curare un linfedema agli arti inferiori.
Ci sono controindicazioni se assumo l’Hypericum 7CH per i dolori osteoarticolari che mi affliggono? Non voglio assumere i FANS, ma a volte è difficile anche una breve passeggiata. Sono triste perché non ho più l’agilità di un tempo anche perché avrei progetti ed energie ma tutto è bloccato dagli arti doloranti. La ringrazio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria, un rimedio omeopatico ed un altro prodotto con principio terapeutico differente possono risultare incompatibili quando in particolare servono a curare la stessa patologia o lo stesso disturbo, per cui in tale condizione andrebbe evitato il loro utilizzo congiunto, perché a soffrirne potrebbe essere il rimedio omeopatico e non il viceversa. Non dovrebbe essere questo il suo caso. Cordiali saluti.
alessandra dice
Gentilissima dottoressa, in seguito a una contrazione muscolare molto dolorosa il mio compagno ha preso arnica montana 200 k dose unica per due giorni e arnica montana 5 ch ogni 4 ore… inoltre ha usato la crema di arnica e artiglio del diavolo ( 15% e 15 %) sembrava andare tutto per il meglio…. ma poi…. mega ematoma … lui è in cura con coumadin… forse che i prodotti omeopatici siano entrati in interazione? mi sembra così stano… almeno per i globuli… mentre per la crema essendo un fitoterapico… può essere… ha sospeso tutto immediatamente. Lei cosa ne pensa?
grazie mille
alessandra
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alessandra, infatti, i rimedi omeopatici non interferiscono mai con i farmaci tradizionali, semmai può avvenire il contrario, ossia che è il rimedio omeopatico a poter soffrire la presenza del farmaco e quindi a vedere inficiare la propria efficacia, soprattutto se entrambi servono a curare la stessa patologia o lo stesso disturbo. È difficile anche pensare ad una reazione scatenata dall’uso delle creme fitoterapiche a base di Arnica e di Artiglio del diavolo, che dovrebbero comunque contrastare la formazione degli ematomi. È più facile ipotizzare che l’ematoma sia collegato all’uso del Coumadin, che come anticoagulante, facilitando la circolazione sanguigna, agevola anche la raccolta di sangue nei tessuti interessati, provocando perciò un ematoma di maggiori dimensioni. È pertanto consigliabile un controllo medico. Cordiali saluti.
lou dice
Buon pomeriggio Dottoressa, ci siamo già sentite a proposito del Licopodio, col quale ho ottenuto ottimi risultati sia per la digestione che per il colesterolo.
Ora posso dare un nome a dolori e doloretti che mi accompagnano da tempo :gonartrosi, alluce valgo e spina calcaneare. Ho trovato alcuni rimedi che sembrano fare al caso mio, nello specifico sono il Clchicum, Rhus toxicodendron e due gemmoderivati, il Pinus montana e il Ribes nigrum. Può suggerirmi delle modalità e tempi d’assunzione? E approfitto ancora per chiedere se posso stare tranquilla per eventuali interferenze con la pillola. La ringrazio. Lou
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lou, se lei legge con attenzione il presente articolo troverà le risposte alle sue domande, che però, è utile precisare, sono inevitabilmente di carattere generale e non personale. Per quanto riguarda le interferenze, i rimedi omeopatici non sono in grado di provocarle, semmai potrebbero subirle. Cordiali saluti.
anna dice
Carissima Dott. Rita della Volpe
sono trascorsi ormai 18 anni dal mio intervento al seno con ricostruzione, 18 anni in cui mi sono curata esclusivamente con i rimedi omeopatici, appena conclusi i cicli di chemioterapia.
Adesso ad allarmarmi è un’amica, recentemente uscita dalla medesima esperienza. Lei batte molto il tasto sulla prevenzione dell’osteopatia e dice di assumere vitamine , tra le altre la D.
Sarebbe così gentile da consigliarmi una serie di strategie, tra rimedi, consigli della nonna, fitoterapici, in grado di aggredire con dolcezza, considerando i veleni che ancora circolano nel mio corpo, una eventuale patologia riconducibile all’osteoporosi?
La ringrazio per la gentilezza e la solerzia che pone, come sempre, ai miei quesiti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, sono diverse le cure naturali per il trattamento, il rallentamento o la prevenzione dell’osteoporosi. Si parte innanzitutto dall’alimentazione che deve essere sana, corretta ed equilibrata, con poco sodio (contenuto maggiormente nel sale), con meno proteine animali e con più proteine vegetali (una dieta con troppi alimenti di origine animale e quindi troppo proteica aumenta la perdita di calcio con le urine), con meno o senza bevande alcoliche e caffeina, moderata nel consumo di cibi integrali, ricca di calcio (ad es. latte, formaggi, yogurt, pesce azzurro, cavolo, broccoli, legumi, sesamo, noci, mandorle, ecc.), di frutta fresca, di verdure a foglia verde scuro (diminuendo il consumo di alcune verdure come spinaci e barbabietole che, contenendo molti ossalati, riducono l’assorbimento intestinale del calcio), di ortaggi, di vitamine C e D, in particolare del calciferolo o vitamina D3 (ad es. uova, salmone, burro, latte, ecc.). Inoltre è altresì importante un’adeguata esposizione al sole, per la sintesi cutanea di detta vitamina ed una regolare attività fisica che se praticata all’aperto coniuga entrambe le esigenze. In effetti i minerali che concorrono alla formazione delle ossa sono soprattutto il calcio e il fosforo, che devono stare nel giusto rapporto (circa 1:1), ed è la vitamina D a permettere il loro assorbimento a livello intestinale e quindi la relativa deposizione a livello del tessuto osseo. Mentre l’assunzione del fosforo necessario al fabbisogno giornaliero non desta alcuna preoccupazione, in quanto il minerale è presente in moltissimi alimenti, non si può dire la stessa cosa per il calcio e per la vitamina D. L’alimentazione deve perciò opportunamente propendere per i cibi ricchi di calcio e di vitamina D, anche se per quest’ultima il fabbisogno giornaliero è difficilmente raggiungibile con la sola alimentazione e quindi occorrerà una corretta esposizione alla luce solare. La vitamina C inoltre contribuisce alla produzione della matrice ossea, per cui un’eventuale carenza può contribuire all’insorgere dell’osteoporosi. L’attività fisica poi stimola la formazione ed il mantenimento della struttura ossea, oltre a rinforzare la massa muscolare che protegge l’osso stesso dagli effetti dei traumi. Anche alcuni gemmoterapici possono essere utilmente adoperati per la cura e la prevenzione dell’osteoporosi, come ad es. Abies pectinata M.G. D1, Pinus montana M.G. D1 (specifico per l’osteoporosi post-menopausa), Rubus fructicosus M.G. D1. Sono altresì diversi i fitoterapici classici che possono venire in aiuto, quali ad es. quelli a base di piante come Equiseto, Gramigna, Tarassaco, Altea, Frassino, Achillea, ecc. Tra i rimedi omeopatici più spesso adoperati troviamo Argentum metallicum, Cocculus, Fluoricum acidum, Mercurius, Mercurius corrosivus, Mezereum, Natrum silicofluoricum, Phosphorus, Phytolacca, Radium bromatum, Sarsaparilla, Theridion. Anche Silicea potrebbe essere utile nell’osteoporosi, pur trovando una più specifica indicazione nell’osteonecrosi. Ovviamente prima di iniziare una qualsiasi terapia è sempre opportuno acquisire un parere medico, con valutazioni da fare sul caso specifico. Cordiali saluti.
Anna dice
Gent.dr.ssa ella Volpe, ho 46 anni, sono portatrice di valvola mitrale meccanica, e assumo un anticoagulante (Coumadin), da più di un mese soffro di vertigini dolori alla nuca che si irradiono per tutta la testa e con forti dolori alle mandibole mascelle, e schiena, e denti e molari,sto assumendo R29 Dr.Reckeweg per vertigini più R71 e R11 per dolori diffusi ho iniziato da circa 15 giorni ma con pochissimi risultati, ho fatto una visita dall’otorino senza esiti, poi ho fatto i rx alla cervicale con esiti: inizio artrosi, cosa mi consiglia? la prego mi aiuti è a più di un mese che nn esco, ed ho difficoltà nel quotidiano anche per le cose più semplici :((( grazie mille, Buona domenica.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, intanto, giusto per tenerla informata, R11, R29 e R71, quand’anche in preparazione omeopatica, non sono rimedi dell’Omeopatia classica bensì dell’Omotossicologia, che nonostante abbia diversi punti di contatto con l’Omeopatia, alla quale si ispira, adotta orientamenti terapeutici, rimedi e criteri di scelta degli stessi completamente differenti. I rimedi sono pertanto degli omotossicologici (o antiomotossici), sono dei rimedi complessi, costituiti cioè da un mix di rimedi omeopatici unitari in varie diluizioni decimali. L’Omeopatia classica, quella propriamente detta, invece fa uso esclusivamente di rimedi unitari. L’R11 risulterebbe indicato per lombaggine e algie reumatiche dovute ad artrosi, osteocondrosi, reumatismo muscolare, processi degenerativi su base reumatica della colonna vertebrale. L’R29 risulterebbe indicato per vertigini di varia eziologia, sindrome di Meniere, disturbi vascolari di origine neurovegetativa, cinetosi. L’R71 risulterebbe indicato per sciatica dovuta ad ernie dei dischi intervertebrali, nevralgia, parestesie e formicolii agli arti inferiori. I rimedi omeopatici unitari del presente articolo, avendo un’azione elettiva sull’apparato osteo-mio-articolare, sono tutti potenzialmente idonei a trattare una cervicalgia, che è in grado di causare i sintomi che lei avverte. Nel suo caso probabilmente sono maggiormente coinvolte dall’artrosi le prime due vertebre del collo (C1 e C2), che tipicamente producono sintomi come dolore alla nuca che si irradia all’intera testa, cefalea, vertigini, a volte nausea, con inevitabili riflessi alla schiena. Ad esempio, nella fattispecie potrebbero essere presi in considerazione rimedi quali Belladonna, Bryonia, Chamomilla, Ferrum metallicum, Hypericum, Magnesia carbonica, Rhus toxicodendron. Nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello che contiene la sintomatologia più somigliante a quella del paziente. Bisognerà quindi prestare attenzione alla tipologia dei disturbi, alle loro modalità di manifestazione, ai dolori, alla loro localizzazione precisa, ai sintomi concomitanti, alle circostanze di aggravamento e di miglioramento, alle sensazioni, ai riflessi psicologici, ecc. A titolo ancora informativo, come riportato nell’articolo, in diversi casi vengono utilizzati, in associazione alla cura omeopatica o da solo, dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. la triade Pinus montana M.G. D1, Ribes nigrum M.G. D1 e Vitis vinifera M.G. D1. Relativamente alla Fitoterapia classica, sempre a titolo esclusivamente informativo, sono diversi i preparati che potrebbero fornire il loro valido contributo, come ad es. quelli di cui all’articolo “Sollievo per lombalgie e coliche” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, che sono utili anche per una cervicalgia. Anche le pomate all’Artiglio del diavolo o all’Arnica montana sono generalmente molto efficaci. Infine l’esecuzione giornaliera di appropriati esercizi fisici, sotto la guida di un fisioterapista, è altresì in grado di contrastare efficacemente l’insorgere o l’acuirsi di una cervicalgia, sciogliendo tensioni e stress e mobilizzando le vertebre cervicali irrigidite e contratte. Il consiglio comunque è di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più appropriata al suo caso specifico, che possa tener conto della presenza della valvola mitrale meccanica e dell’uso dell’anticoagulante. Cordiali saluti.
monia dice
Buongiorno Dottoressa, ho defortissimi dolori cervicali che dal collo si irradiano sulla spalla sinistra fino a tutto il braccio ed anche a tutta la colonna vertebrale, non riesco a muovere il collo ,i sintomi migliorano leggermente con il massaggio.Ho partorito una settimana fa e dopo 10 ore di contrazioni sono stata operata di urgenza con anestesia epidurale .Il ginecologo dice che questi dolori sono effetto di anestesia.Sono abbastanza disperata perché con un neonato non riesco a muovermi quasi neanche per allattare.Mi può aiutare ? Grazie Monia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Monia, innanzitutto sarebbe importante cercare di comprendere la causa precisa della sua cervicalgia, perché una volta individuata la causa si potrebbero trovare le condizioni o per allontanarla completamente o per limitarla nei suoi effetti dannosi. Le cause di una cervicalgia sono numerose e tra le più frequenti troviamo gli errori di postura, la sedentarietà, le attività fisiche con sovraccarichi ripetuti a livello del collo, gli eccessi di alcuni tipi di attività sportiva, i colpi di freddo, l’umidità, i traumi, la tendenza a scaricare lo stress quotidiano assumendo posizioni rigide e contratte, il cattivo riposo notturno con materassi e cuscini non adatti, l’artrosi cervicale ed altro. Anche la posizione durante l’allattamento potrebbe contribuire ad aggravare ulteriormente la situazione. Nel suo caso, da quanto riferisce, probabilmente sono maggiormente coinvolte le ultime due vertebre del collo (C6 e C7), dato che il dolore cervicale si estende alla spalla, si irradia al braccio ed arriva ad interessare finanche la colonna vertebrale. Relativamente all’omeopatia i rimedi omeopatici del presente articolo sono tutti potenzialmente idonei a trattare i dolori dell’apparato osteo-mio-articolare, ciascuno con le proprie caratteristiche e patogenesi. Com’è noto, nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello che contiene la sintomatologia più somigliante a quella del paziente. Ad esempio nella fattispecie potrebbero essere presi in considerazione rimedi omeopatici come Arnica montana, Bryonia, Chamomilla, Colocynthis, Ferrum metallicum, Hypericum, Ruta graveolens. In diversi casi viene utilizzato qualche gemmoterapico della fitoterapia rinnovata, ad azione drenante e terapeutica, che potrebbe essere molto utile, come riportato nell’articolo, quale ad es. il Ribes nigrum M.G. D1 che è un potente antinfiammatorio e che per la diluizione dei principi attivi (D1) non ha praticamente controindicazioni. Come già suggeritole in occasioni precedenti sarebbe opportuno rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più appropriata al suo caso specifico, decidendo il rimedio (o i rimedi) somigliante, la diluizione relativa (anche questa scelta è strategica per il successo della terapia), la posologia conseguente, l’uso di bioterapici di supporto, la durata della cura, ecc. Relativamente alla fitoterapia classica sono diversi i preparati che potrebbero fornire il loro valido contributo, come ad es. quelli di cui all’articolo “Sollievo per lombalgie e coliche” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, che sono utili anche per una cervicalgia. Poiché lei allatta, per prudenza, potrebbero essere presi in considerazione i preparati in uso esterno. Anche le pomate all’Artiglio del diavolo o all’Arnica montana sono generalmente molto efficaci. Infine l’esecuzione giornaliera di appropriati esercizi fisici, sotto la guida di un fisioterapista, è altresì in grado di contrastare efficacemente l’insorgere o l’acuirsi di una cervicalgia, sciogliendo tensioni e stress e mobilizzando le vertebre cervicali irrigidite e contratte. Il medico omeopata saprà dare i giusti indirizzi anche per la fitoterapia e la fisioterapia. Cordiali saluti.
Graziella dice
Buonasera, un consiglio sulla posologia per la mia artrosi,osteoporosi e reumatismi. Stò utilizzando Bryonia e Rhus Toxicodendron in alternanza,uno un giorno e uno il giorno dopo…al mattino, ho letto che sarebbe meglio alternarli nella stessa giornata!! secondo lei qual’è l’utilizzo migliore? Consideri che io ho la diluizione 30 ch per entrambe..Grazie! E poi vorrei chiedere se bisogna mantenere una distanza tra l’assunzione di rimedi omeopatici e fitoterapici, per esempio se assumo alla mattina prima di colazione Bryonia…posso assumere contemporaneamente il Ribes Nigrum o si devono distanziare di almeno mezz’ora? Hanno interferenze tra di loro? Grazie!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Graziella, premesso che in omeopatia ogni parametro terapeutico è strettamente personale e non generalizzabile, per cui bisogna sempre adattarsi al caso specifico, solitamente quando occorre intervenire a livello sintomatico con le basse diluizioni, che hanno un’azione relativamente breve, viene preferita l’assunzione alternata dei rimedi nell’arco della stessa giornata, allo scopo di mantenere distinte la azioni terapeutiche e di dare maggiore continuità e uniformità all’azione terapeutica dei rimedi stessi. Con la 30CH, che è una medio-alta diluizione, può essere prescritta una modalità diversa. Per quanto riguarda il Ribes nigrum, che specialmente se trattasi del gemmoterapico non dovrebbe assolutamente interferire, sarebbe comunque opportuno assumerlo a distanza proprio per non disturbare il livello di assorbimento del rimedio omeopatico. Cordiali saluti.
Stefano dice
Salve, le volevo chiedere se l’omeopatia può aiutare a ridurre il valore del Titolo antistreptolisinico in un ragazzo di 28 anni. Questo titolo è perennemente alto già da piccolo perché sofferente di tonsille in seguito eliminate chirurgicamente. Grazie della risposta
Stefano
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Stefano, i rimedi omeopatici non vengono individuati sulla base delle analisi cliniche bensì sulla base del quadro sintomatico, perché l’omeopatia è la medicina per la cura di una persona con una determinata sintomatologia e non per un disturbo o una disfunzione o una malattia in generale. Il rimedio omeopatico curativo per il singolo paziente sarà quello che rispecchia meglio la globalità dei suoi sintomi e delle loro modalità di manifestazione. Una volta scelto correttamente tale rimedio è in grado d’intervenire sulla causa che produce i sintomi. Cordiali saluti.
anna dice
Gent.ma dott.ssa della Volpe
da mesi accuso dolori lancinanti al gomito destro, in particolare dopo l’immersione nell’acqua fredda. Vi sono ore del giorno in cui il dolore scompare, le ore diurne, mentre si accentua di sera e a letto. Sembra attenuarsi vicino a fonti di calore tipo stufe a raggi infrarossi …mio marito dice che è la cartilagine che sta esaurendosi, a lui è capitato anni prima e ha tentato di risolvere con l’agopuntura. Poi il dolore è scomparso. Quale rimedio mi consiglierebbe? Grazie
PS Tenga presente che sono un soggetto con marcata osteoporosi, che non curo a causa degli effetti collaterali, ma che non mi procura almeno per il momento gravi limitazioni.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, i rimedi omeopatici del presente articolo sono tutti utili a trattare i disturbi dolorosi dell’apparato osteoarticolare e come lei ben sa il rimedio più adatto sarà quello che contiene una sintomatologia quanto più somigliante alla propria. Ad esempio, solo a titolo informativo, se dovesse trattarsi di artrosi il rimedio più grande è Rhus toxicodendron, come pure in presenza anche di osteoporosi un gemmoterapico di supporto potrebbe essere Rubus fructicosus M.G. D1. Non è mai superfluo sottolineare che la garanzia di vedersi prescritta la terapia più consona al proprio caso specifico la può offrire solo un medico omeopata. Cordiali saluti.