Si valuta che circa il 60% della popolazione italiana soffre di disturbi gastrici dopo aver mangiato, che nella maggioranza dei casi sono occasionali o transitori e consistono essenzialmente in bruciore, acidità di stomaco, eruttazioni, flatulenza, sensazione di dolore, ecc. Le situazioni croniche in genere sottendono patologie molto più importanti ed in questi casi i disturbi aumentano di intensità e di durata, al punto da limitare o inibire le capacità lavorative e sociali delle persone che ne sono affette.
Il fenomeno ha senz’altro tra i suoi fattori predisponenti alcuni comportamenti negativi che accompagnano la nostra esistenza, quali lo stress sia fisico che emozionale, i ritmi frenetici della vita, gli stili alimentari sbagliati comportanti l’uso di cibi troppo conditi e consumati in fretta, le cattive abitudini personali come il fumo e l’alcool, l’abuso di alcune tipologie di farmaci come gli antinfiammatori, ecc.
I disturbi gastrici più comuni sono essenzialmente i seguenti.
L’aerofagia che è la difficoltà digestiva consistente nella eccessiva deglutizione di aria durante i pasti che provoca un rigonfiamento gassoso dell’addome, il più delle volte doloroso, con conseguente meteorismo e frequenti eruttazioni e flatulenze. Spesso è semplicemente la conseguenza di cattive abitudini alimentari, come l’uso eccessivo di bevande gassate, di bicarbonato e di chewingum, o il consumo troppo frettoloso dei pasti.
Il meteorismo che è l’eccessiva produzione e accumulo di gas nel tratto digestivo, più usualmente nel tratto intestinale, che causa spasmo e distensione dell’addome.
La flatulenza che è la miscela di gas intestinali rilasciata all’esterno attraverso l’ano, accompagnata solitamente da un suono caratteristico e da un odore sgradevole. Può essere la manifestazione tipica dell’aerofagia oppure essere dovuta ad un aumento dei processi fermentativi o putrefattivi, che provocano un’eccessiva sintesi di gas a livello gastrointestinale, in conseguenza dell’assunzione di alcune tipologie di alimenti o di farmaci.
L’eruttazione che è l’espulsione rumorosa, attraverso la bocca, dei gas presenti nello stomaco. Può essere una manifestazione tipica dell’aerofagia oppure essere associata ad una indigestione o ad altri disturbi gastrici.
La pirosi che è la sensazione di bruciore allo stomaco, avvertita dietro lo sterno, che si irradia verso la gola, dovuta all’eccessiva risalita dei succhi gastrici, particolarmente acidi. La sintomatologia è piuttosto comune e può essere occasionale, quando è dovuta ad es. ad una cattiva digestione, all’assunzione di alimenti irritanti o di particolari farmaci, oppure ripetitiva, quando è associata a patologie come il reflusso gastroesofageo che può avere diverse cause come l’incontinenza dello sfintere gastroesofageo, l’ernia iatale o la diminuzione del tono della muscolatura esofagea e/o gastrica. La pirosi, comunemente chiamata acidità di stomaco, il più delle volte si presenta poco dopo i pasti o a lunga distanza da questi ed è favorita da particolari posizioni come quella sdraiata che si assume durante il riposo notturno.
La dispepsia che è l’alterazione della funzione digestiva gastrica o intestinale, comunemente chiamata digestione difficile, caratterizzata da pesantezza di stomaco, sonnolenza, mal di capo dopo i pasti. Talora si presentano dolore o fastidio cronico alla parte addominale superiore o retro-sternale, aerofagia, flatulenza, pirosi gastrica, borborigmi, nausea, vomito. Può essere di natura organica, come ad es. con la gastrite acuta e cronica, o funzionale, come ad es. con l’ulcera gastrica.
La gastrite che è l’infiammazione, acuta o cronica, della mucosa dello stomaco. Spesso è causata da cattive abitudini alimentari, quali l’abuso di alcool, spezie e cibi irritanti per la mucosa gastrica. La forma acuta è caratterizzata da lesioni erosive, per cui generalmente i sintomi sono acidità, bruciore e crampi allo stomaco, nausea e vomito. La forma cronica manca della componente erosiva, per cui in genere è silente ed i sintomi sembrano quelli della cattiva digestione. Può degenerare in ulcera peptica o in patologie molto più gravi.
L’ulcera gastrica che è l’erosione della mucosa gastrica o nei casi più gravi la perforazione della parete dello stomaco. Le cause della malattia non sono completamente note. L’ipotesi più accreditata è quella di una diminuzione della resistenza della mucosa gastrica all’aggressività del succo gastrico che è particolarmente acido. Quasi sempre l’ulcera gastrica è preceduta dalla gastrite, in cui la mucosa infiammata ha una ridotta capacità di secrezione di bicarbonato nel muco protettivo. In moltissimi casi si riscontra la presenza del batterio Helicobacter pyroli al di sotto della mucosa che provoca una reazione infiammatoria e una lesione del tessuto epiteliale locale. Altri fattori predisponenti possono essere gli abusi di alcool, caffeina, fumo, grassi, farmaci ed altro, come pure la matrice genetica e particolari condizioni emotive. I sintomi sono dolore epigastrico che si vivacizza con l’assunzione di cibo, nausea, vomito, anemia sideropenica (da carenza di ferro) legata alle emorragie.
L’ulcera duodenale che è la lesione in uno o più punti della mucosa del duodeno, più frequentemente del primo tratto del duodeno e per questo è detta anche ulcera bulbare. E’ molto più frequente dell’ulcera gastrica. Anche stavolta si ritiene che la causa della malattia sia strettamente collegata ad un’ipersecrezione acida della mucosa gastrica unita ad una ridotta capacità della mucosa duodenale di secrezione di bicarbonato nel muco protettivo. I fattori predisponenti ed i sintomi sono essenzialmente gli stessi dell’ulcera gastrica, con la differenza che il dolore è sempre migliorato dall’assunzione di cibo. Si parla di ulcera gastroduodenale quando sono interessati stomaco e bulbo duodenale, cioè il tratto digerente superiore.
L’ulcera peptica è la lesione singola o multipla che colpisce oltre la mucosa e sottomucosa del tratto digerente superiore, come stomaco e bulbo duodenale, anche la seconda parte del duodeno e l’esofago, in quest’ultimo caso soprattutto in presenza di reflusso acido. Gli uomini ne sono maggiormente colpiti rispetto alle donne (rapporto 3:1). I fattori predisponenti ed i sintomi sono essenzialmente gli stessi dell’ulcera gastrica e dell’ulcera duodenale. Anche l’infezione dal batterio Helicobacter pyroli, più diffusa ove sussistono condizioni di scarsa igiene ambientale, è causa della malattia.
Per gastralgia si intende il dolore vivo all’epigastrio (regione del torace compresa tra l’estremità inferiore dello sterno e le due arcate costali), con possibile irradiazione alle zone circostanti, che solitamente è di tipo acuto, trafittivo, spastico, crampiforme. La gastralgia può essere dovuta a diverse cause, tra cui le più frequenti sono la gastrite, l’ulcera gastrica, l’ulcera duodenale, l’ulcera gastroduodenale, l’ulcera peptica.
Per trattare i vari disturbi gastrici sono validi anche molti preparati fitoterapici, come quelli consultabili agli articoli “Digestione facile” e “Digestione senza tante arie” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”.
Principali rimedi omeopatici
Abies nigra 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia e gastrite con sensazione di avere un corpo solido a livello dell’epigastrio e di freddo allo stomaco. La gastralgia (dolore vivo all’epigastrio) compare sempre dopo aver mangiato ed è causata da abusi di tè o di tabacco. Stipsi con bruciore del retto.
Anacardium orientale 5CH: 3 granuli ogni 3 ore. Gastrite ed ulcera duodenale con sensazione di vuoto allo stomaco, di nausea e vomito. Il dolore sopraggiunge a digiuno e migliora dopo aver mangiato. La digestione è lenta e con sensazione di pienezza. Alito cattivo, gusto sgradevole, secchezza della bocca e della gola, lingua bianca e ruvida, stipsi nervosa. Miglioramento evidente e immediato di tutti i disturbi mangiando.
Antimonium crudum 4CH: 3 granuli ogni 1-3 ore. Indigestione, dispepsia, gastrite acuta con eruttazioni e dolori all’epigastrio. Colite, diarrea. E’ il rimedio della nausea, del vomito e dei disturbi digestivi in seguito ad abusi alimentari. La lingua è ricoperta da una patina bianca ed il soggetto ha una sensazione di pienezza e di avversione per qualsiasi cibo. Aggravamento con il caldo, l’acqua ed il cibo. Miglioramento all’aria aperta e con il riposo.
Argentum nitricum 6CH: 3 granuli ogni 1-3 ore. Dispepsia, gastrite, ulcera gastrica con bruciore all’epigastrio, acidità, aerofagia, reflusso gastroesofageo, flatulenza, meteorismo, fitte allo stomaco come da schegge di vetro, diarrea emotiva. Nausee dopo ogni pasto con sforzi infruttuosi di vomitare. Flatulenza eccessiva. Eruttazioni brucianti immediatamente dopo i pasti, che alleviano momentaneamente. Desiderio di cibi molto dolci, in particolare di cioccolato. E’ un rimedio utile nei casi di disturbi gastrici dovuti a tensione psichica prima di affrontare una qualsiasi difficoltà. Miglioramento con la pressione, all’aria aperta e con l’aria fredda. Aggravamento con il caldo e con l’ingestione di dolci che però il soggetto desidera.
Arsenicum album 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia, gastrite, reflusso gastroesofageo, ulcera gastrica con dolore violento e bruciante che migliora solo con applicazioni calde. Colite, enterite acuta, emorroidi, ragadi anali. Il soggetto è agitato ed inquieto, ha senso di debolezza generale, eruttazioni frequenti e le mucose secche. Possibile desiderio di dolciumi. Il dolore allo stomaco si manifesta soprattutto dopo aver mangiato e/o durante la notte. E’ aggravato dal cibo ed ha sete di acqua fredda che però spesso vomita.
Asa foetida 6CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Meteorismo, dispepsia, gastrite con eruttazioni accompagnate da spasmi esofagei, forte distensione dello stomaco e dell’intestino. Peristalsi eccessiva e tendenza alla diarrea. Le eruttazioni sono continue ed esplosive. La flatulenza e le feci sono particolarmente maleodoranti. Aggravamento notturno.
Belladonna 4CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Gastrite e ulcera gastroduodenale con dolore violento ed improvviso. Coliti con coliche accompagnate da stitichezza. Il soggetto ha rigurgiti frequenti, senso di pienezza e di dilatazione, pirosi, nausea e voglia di vomitare soprattutto all’inizio di un pasto o all’aria aperta. Il dolore allo stomaco è aggravato dalla pressione.
Bismuthum subnitricum 5CH: 3 granuli ogni 2 ore. Gastrite, ulcera gastrica. Dolore allo stomaco con nausea dopo ogni pasto e stimolo a vomitare. Gusto amaro, bruciore con senso di riempimento e molte eruttazioni di odore putrido, borborigmi. Coliche intestinali, diarrea. I sintomi migliorano bevendo acqua fredda e peggiorano mangiando. I dolori, che si irradiano al rachide, migliorano stirandosi e piegandosi all’indietro.
Calcarea carbonica 4CH: 3 granuli da 1 a 3 volte al dì. Dispepsia, gastrite cronica, disturbi digestivi dei lattanti durante la dentizione con dermopatia. Rigurgiti acidi, reflusso gastroesofageo, nausea e vomito acido, eruttazioni rumorose e continue dopo ogni pasto, pirosi, meteorismo, dolore e senso di pressione allo stomaco anche a digiuno. Diarrea acida, coliche epatiche, calcolosi biliare. Desiderio di dolciumi.
Carbo animalis 6CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Pirosi, rigurgiti, crampi allo stomaco, flatulenza, gonfiore dopo i pasti, sensazione di peso anche a digiuno, atonia gastrica, dispepsia, gastrite. Disgusto verso gli alimenti grassi che non vengono digeriti. Stipsi o diarrea fetida, emorroidi.
Carbo vegetabilis 4CH: 4 granuli dopo i pasti. Gastrite, dispepsia, atonia gastrica, disturbi gastrici vari. Stitichezza o diarrea con feci fetide e sensazione di bruciore, emorroidi. Pirosi, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, flatulenza eccessiva, meteorismo, crampi allo stomaco con bruciori, gonfiore alla parte superiore dell’addome (sopra l’ombelico), sensibilità all’epigastrio, sensazione di pressione. E’ uno dei migliori rimedi per la flatulenza. Possibile desiderio di dolciumi.
Chamomilla 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Dispepsia, disturbi gastrici vari, gastralgia psicogena, pirosi, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, gonfiore addominale, flatulenza, meteorismo, coliche flatulenti molto dolorose, gastroenteriti infantili. Soggetto irritabile e nervoso, intollerante al dolore.
China 6CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Dispepsia, gastrite, eruttazioni, pirosi, reflusso gastroesofageo, meteorismo, flatulenza, borborigmi, gusto amaro, ipotonia gastrica, sensazione di gonfiore addominale, sensibilità all’epigastrio. Le eruttazioni e la flatulenza non danno alcun sollievo. Spesso diarree spossanti dopo ogni pasto. Desiderio di dolciumi. Peggioramento con freddo, correnti d’aria, umidità.
Hydrastis 6CH: 3 granuli ogni 3 ore. Dispepsia, gastrite, indigestione da atonia gastrica specie negli anziani. Stipsi con disturbi epatici. Lingua gialla e gonfia che mantiene l’impronta dei denti, gusto pepato. Gli alimenti quali pane e legumi provocano eruttazioni acide. Senso di debolezza e di vuoto allo stomaco costante, con sensazione di svenimento. Dolore all’ipocondrio destro.
Ignatia amara 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Disturbi gastrici in soggetti nevrotici, emotivi, malinconici, instabili. Dispepsia, aerofagia, singhiozzo, nausea, vomito, reflusso gastroesofageo. Senso di vuoto, di debolezza e crampi allo stomaco a digiuno. Coliche addominali, spasmi delle vie biliari, stipsi con stimoli inefficaci, possibile diarrea, emorroidi pruriginose. I sintomi peggiorano con il freddo, dopo il pasto, con il movimento prolungato. Migliorano con il caldo moderato, durante il pasto, con il cambio di posizione.
Iris versicolor 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Dispepsia, gastrite, reflusso gastroesofageo. Epatopatie, pancreatite. Bruciori violenti al tubo digerente, rigurgiti acidi, salivazione, dolori di stomaco, emicrania, vampate di calore alla testa, rossore del viso. I sintomi si presentano nei giorni di riposo lavorativo.
Kalium bichromicum 5 CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Dispepsia, gastrite, ulcera gastrica. Dolore trafittivo che si irradia al rachide e che migliora mangiando. Nausea, vomito e bruciore di stomaco dopo mangiato e dopo aver bevuto birra. Le eruttazioni danno sollievo. Senso di pienezza e di pressione allo stomaco.
Kalium carbonicum 6CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Atonia e insufficienza gastro-epatica. Dispepsia di persone anziane. Rigurgiti frequenti e acidità di stomaco con sensazione di pienezza, di pressione e di grande gonfiore all’epigastrio subito dopo i pasti, reflusso gastroesofageo. Meteorismo e flatulenza eccessiva. Ogni alimento assorbito, solido o liquido, sembra mutarsi in gas. Eruttazioni acide al mattino o dopo mezzanotte. Nausee costanti che peggiorano stando coricati e dopo ogni emozione. Bocca molto secca. Dolori che si irradiano all’inguine. Coliche flatulenti, stipsi con falsi stimoli. Possibile desiderio di dolciumi. Aggravamento con il freddo e dopo il pasto. Miglioramento con il caldo e durante la giornata.
Lycopodium 4CH: 3 granuli 2-3 volte al dì. Dispepsia, gastrite cronica, astenia gastrica, eruttazioni acide, pirosi, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, borborigmi, meteorismo, flatulenza, gonfiore addominale maggiormente avvertito nella parte bassa dell’addome. Problemi digestivi per insufficienza epatica, stipsi spastica, emorroidi sanguinanti. Senso di sazietà e di pienezza dopo pochi bocconi, nonostante l’appetito. Desiderio di dolciumi. I cibi elaborati, le carni grasse, le cipolle, le ostriche, i crostacei, il vino sono mal tollerati. I dolori di stomaco sono migliorati dal calore del letto e di sera. Sintomi periodici.
Nitricum acidum 9CH: 3 granuli una volta al dì. Dispepsia. Gastrite. Ulcera peptica gastroduodenale con possibili sanguinamenti. Bruciori e dolori di stomaco pungenti come schegge. Dolori all’ano, ragadi anali, emorroidi estremamente dolorose. Peggioramento durante e dopo i pasti, con latte e cibi grassi, di notte. I soggetti ricchi di pigmenti sono più reattivi al rimedio.
Nux moschata 5 CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia da atonia gastrica. Gastrite acuta. Gastroenterite. Flatulenza estrema, secchezza della bocca, singhiozzo, sonnolenza invincibile, assenza di sete. Sensazione di masso allo stomaco e gonfiore all’epigastrio principalmente dopo i pasti. Stipsi e diarrea si alternano.
Nux vomica 5CH: 3 granuli ogni 2-3 ore. Disturbi gastrici in soggetti irritabili con uno stile di vita contraddistinto da esagerazioni. Dispepsia, gastrite acuta o cronica, ulcera gastroduodenale su basi spastiche. Stipsi spastica, colite spastica, possibile diarrea, emorroidi sanguinanti. Eruttazioni, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, singhiozzo, nausea, vomito, dolori e bruciori di stomaco, senso di pesantezza e di gonfiore all’epigastrio, flatulenza, meteorismo, sonnolenza dopo i pasti, lingua bianco-giallastra, alito cattivo al risveglio. Possibile desiderio di dolciumi. Aggravamento dopo i pasti.
Phosphoricum acidum 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dispepsia da atonia gastrica in soggetti sottoposti a forte stress fisico e mentale e colpiti da depressione. Frequente sensazione di peso allo stomaco, digestione lenta, pirosi, reflusso gastroesofageo, meteorismo, diarrea indolore non debilitante. Miglioramento con il calore o dopo un breve sonno.
Phosphorus 6CH: 3 granuli ogni 3 ore. Reflusso gastroesofageo, gastrite, ulcera gastroduodenale. Senso di vuoto allo stomaco. Dolore a digiuno. Fame impellente anche di notte. Desiderio di cibo freddo che però viene vomitato. Lingua ricoperta da patina bianca. Bruciore intenso all’epigastrio accompagnato da frequenti crisi di vomito. Flatulenza e meteorismo. Stipsi e diarrea si alternano. Miglioramento temporaneo mangiando, soprattutto dopo l’assunzione di bevande fredde.
Pulsatilla 6CH: 3 granuli ogni 2-3 ore. Dispepsia e gastrite con gusto cattivo, bocca appiccicosa, assenza di sete. Epatopatie, gastroenterite. Sensazione di pienezza e di pressione all’epigastrio per lungo tempo dopo i pasti. Tendenza al vomito, lingua secca e ricoperta da una patina. Flatulenza e meteorismo. Miglioramento all’aria aperta e con il movimento. Peggioramento durante il riposo e con il calore nonostante la freddolosità che è una caratteristica.
Rauwolfia 4CH: 4 granuli 1-2 volte al dì. Dispepsia, gastrite, gastroenterite. Pirosi, sensazione di pienezza e di pressione allo stomaco dopo i pasti, inappetenza, spasmi gastrici, gusto piccante in bocca, flatulenza maleodorante. Peggioramento con il calore. Miglioramento con il movimento all’aria aperta.
Robinia pseudoacacia 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia fermentativa. Pirosi dovuta ad una ipersecrezione di acido cloridrico, con possibili vomiti e cefalea. Eruttazioni acide, reflusso gastroesofageo, sensazione di pressione allo stomaco, coliche flatulenti. Migliora mangiando e peggiora di notte.
Sabadilla 6CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Indigestione, gastrite, gastroenterite. Pirosi, vomito e dolori gastrici. Periodicità dei sintomi. Peggiora all’aria fresca, con l’umidità, con il riposo e di notte. Migliora con il calore.
Sanguinaria 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Gastrite e reflusso gastroesofageo con tosse secca notturna. Sensazione di bruciore a stomaco ed esofago, unita a secchezza di bocca e gola, sete, nausea, aerofagia, alternanza di stipsi e diarrea. Emorroidi. La sintomatologia si completa con emicranie e ondate di calore, rossore della pelle, caratteristiche del rimedio. Miglioramenti con l’emissione di eruttazioni e gas intestinali.
Sepia 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Gastrite ed enterite. Dispepsia con flatulenza, pirosi, nausea soprattutto mattutina e all’odore di cucina. Ptosi dello stomaco che provoca sensazioni di vuoto e di stiramenti dolorosi. Gonfiore addominale con borborigmi e flatulenza. Sensazione di pesantezza pelvica a ogni movimento, sensazione di vuoto dopo l’evacuazione. Stipsi ed anche stipsi delle donne incinte. Lingua sporca. Bocca amara ed a volte con gusto di salato. Possibile desiderio di dolciumi. Può essere presente intolleranza per il latte, indigeribilità dei grassi ed a volte del pane. Fegato ingrossato, dolente, pesante e sensibile. Cistifellea dolorosa alla palpazione. Emorroidi. Stipsi con sensazione di “palla nel retto”. Peggioramento con il freddo e nel dopo pranzo.
Sulphur 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dispepsia. Alito fetido e lingua con patina biancastra, a volte con vescicole sulla punta. Afte. Congestione epatica per stasi della circolazione portale. Fegato ingrossato. Epatopatie. Alterazione dei processi assimilativi e di disintossicazione. Flatulenza e meteorismo. Desiderio di dolciumi. Diarrea, specie mattutina, alternata a stipsi. Stipsi o evacuazioni dure, nodose e insufficienti. Infiammazione all’ano con prurito, bruciore e dolore. Emorroidi.
Sulphuricum acidum 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Gastrite e ulcera gastroduodenale. Debolezza di stomaco, bruciori, eruttazioni acide, reflusso gastroesofageo, alitosi. Dolori epigastrici e retrosternali. Il bruciore non migliora con il pasto. Peggioramento con il freddo umido e con bevande fredde. Miglioramento con il calore e con bevande calde. E’ il rimedio dei disturbi gastrici dovuti agli abusi di alcool.
Esperienze
Esperienza n. 1. Soggetto con dolore nella regione epatica, con digestione particolarmente difficile, ipocondriaco e sempre di cattivo umore, trattato con Nux vomica 4CH Lycopodium clavatum 4CH, assunti a giorni alterni alla dose di 4 granuli 3 volte al dì, per 2 mesi.
Esperienza n. 2. Dispepsia, bruciore e dolore di stomaco, aerofagia, eruttazioni continue ed esplosive, disturbi da meteorismo, in un soggetto caratterizzato da ansia anticipatoria, aggravato di notte e dal caldo. Si è praticato il trattamento con Argentum nitricum 6CH, alternato con Asa foetida 6CH, alla dose di 3 granuli per volta a distanza di 4 ore l’una dall’altra, per una settimana. Successivamente 3 granuli dell’uno al mattino e 3 granuli dell’altro rimedio alla sera, per 2 mesi.
Esperienza n. 3. Soggetto facilmente irritabile, stressato dal superlavoro, debole di concentrazione, affetto da pirosi, aerofagia, flatulenza, sonnolenza dopo i pasti e insonnia di notte, digestione difficile, spasmi gastrici, vertigini, cefalee congestive. E’ stato trattato con Nux vomica 4CH e Rauwolfia 4CH, 3 granuli ogni 3 ore, alternando i rimedi. Dopo 3 giorni i tempi di somministrazione sono stati portati a 6 ore per altri 3 giorni. Dopo si è passati ad un rimedio al mattino e l’altro alla sera per 2 mesi.
N.B.: le diluizioni e le posologie riportate nel presente articolo, tra le più indicate in letteratura, hanno solo carattere orientativo e non intendono, né possono, sostituire alcuna prescrizione medica. Sarà il medico omeopata a stabilire le entità terapeutiche più appropriate ed a prescrivere la cura che si lega al singolo caso (rimedi, diluizioni, posologie, tempi).
(*) V. Note esplicative e la home-page della sezione.
Silvia dice
Buongiorno, sono un medico chirurgo, purtroppo da un anno soffro di reflusso gastro-esofageo con una forma clinica di reflusso alto faringo-laringeo su insufficienza dello iato esofageo in assenza di ernia iatale. Sto seguendo dieta e terapia con pantoprazolo che hanno ridotto i sintomi (se non per il senso di acidità alta alternante) ma persiste l’alitosi che è quella che piu’ mi disturba. Potrebbe gentilmente consigliarmi qualcosa di omeopatico. Grazie anticipatamente
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile dott.ssa Silvia, i rimedi omeopatici che vengono più frequentemente utilizzati per l’alitosi sono Actaea racemosa, Agaricus muscarius, Ammonium carbonicum, Aurum metallicum, Baptisia tinctoria, Belladonna, Bryonia, Carbo animalis, Chamomilla, Gelsemium, Indigo, Kali bromatum, Nitricum acidum, Nux moschata, Nux vomica, Petroleum, Pulsatilla, Sanguinaria, Sepia, Silicea, Sulphur, Sulphuricum acidum, Zingiber. Ovviamente, nel rispetto della “legge dei simili” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio che assomiglia di più alla sintomatologia ed alle sensazioni del paziente potrà produrre i risultati migliori. Sinteticamente: Actaea racemosa si adopera prevalentemente in caso di alito sgradevole con bocca e lingua calde e secche; Agaricus muscarius in caso di saliva amara e di alito sgradevole come se il paziente avesse mangiato del rafano; Ammonium carbonicum per alito sgradevole molto percettibile dal paziente; Aurum metallicum per alito cattivo come uova marce e lingua spesso patinata e secca; Baptisia tinctoria per alito sgradevole, putrido e sapore amaro in bocca; Belladonna per alito cattivo soprattutto al mattino; Bryonia per alito putrido e lingua secca, sporca, con patina bianca o gialla; Carbo animalis per alitosi con secchezza della lingua e del palato; Chamomilla per alito putrido con secchezza della lingua e della bocca o saliva schiumosa; Gelsemium per alito fetido con lingua patinata di colore bianco-giallastro; Indigo per alitosi con gusto metallico in bocca, lingua biancastra, umida e intorpidimento in bocca al risveglio; Kali bromatum per alito cattivo con odore particolarmente mefitico, lingua bianca e saliva abbondante; Nitricum acidum per alito cattivo e putrido con lingua patinosa e molto sensibile; Nux moschata per alito cattivo con bocca tanto secca che la lingua può appiccicarsi al palato; Nux vomica per alito fetido o dall’odore acido; Petroleum per alito cattivo come di aglio; Pulsatilla per alito cattivo soprattutto dopo mangiato e gusto piatto; Sanguinaria per alito cattivo, bocca viscida e denti appiccicosi; Sepia per alito cattivo con secchezza di bocca, labbra e lingua; Silicea per alito cattivo soprattutto al mattino e lingua patinata; Sulphur per alito fetido a volte di odore acido, specialmente la mattina o la sera o dopo i pasti; Sulphuricum acidum per alito molto cattivo e abbondante salivazione; Zingiber per alito sgradevole percettibile dal paziente, come da disturbi di stomaco e gusto viscido, cattivo, soprattutto al mattino. Anche la fitoterapia potrebbe fornire il suo contributi con diversi preparati, come ad es. quelli di cui all’articolo “Se l’alito è pesante” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, che la invito a consultare. Cordiali saluti.
Roberto dice
Gentile Dottoressa Della Volpe,
La ringrazio sempre per permettermi di leggere i Suoi utilissimi commenti.
Se si ricorda io soffro di digestione difficile e se non digerisco ho anche
mal di testa frontale, concentrato soprattutto verso destra.
Il fatto che il dolore sia soprattutto verso destra sopra l’occhio, il mio
medico curante ha sempre pensato a una causa epato-biliare. Infatti tra i tanti esami effettuati l’unica anomalia trovata è stata la colecisti a pareti ispessite, ma senza calcoli,
(dopo una ecografia) che per il Dottore non scarica la giusta bile per aiutare la digestione.
Come le dicevo nei messaggi di prima, il mio medico è uno studioso dell’omeopatia, e mi ha consigliato Nux vomica Heell compresse e Chelidonium. Io ho letto su internet che Nux vomica hamaccord gocce ha funzioni procinetiche, quindi anche questo prodotto sarebbe efficace per la mia digestione lenta.
Desidero cortesemente un Suo parere.
Inoltre un paio di giorni fa il mio medico curante mi ha parlato di un concetto interessante, e cioè, visto che questi miei disturbi digestivi con emicrania, si ripetono da decenni, Lui pensava che possa anche dipendere da crisi vagale, che si verifica in fase digestiva, e mi vorrebbe far provare un antivagale.
Tra l’altro Lui mi parlava di Valpinax gocce, che però contiene un forte ansiolitico.
Pertanto desidero chiedere se esiste un antivagale naturale ed efficace.
Lei consiglia sempre Ficus carica, ma è un antivagale?
La ringrazio di cuore per i Suoi consigli e chiarimenti,
Cordialità Roberto
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Roberto, Nux vomica Heel non è un rimedio dell’omeopatia classica, bensì è un antiomotossico, ossia è un rimedio dell’omotossicologia, che pur avendo diversi punti di contatto con l’omeopatia, alla quale si ispira, ha però degli orientamenti terapeutici e dei criteri di scelta dei rimedi completamente differenti. In particolare è un rimedio complesso, più precisamente è un composto semplice, costituito cioè da un mix selezionato di rimedi omeopatici unitari con diluizioni decimali, tra cui Nux vomica, scelti per sinergismo, complementarietà e completezza d’azione terapeutica, che risulterebbe indicato per la gastrite acuta e cronica e per la pirosi. Quindi il prodotto dovrebbe essere adatto anche per la dispepsia e la digestione lenta. Chelidonium è un rimedio omeopatico unitario “ad azione locale” (i rimedi ad azione locale intervengono in malattie ben determinate e quindi su sintomi ben specifici), particolarmente efficace nelle affezioni dell’apparato digerente, in particolare della colecisti, del fegato e dello stomaco, fegato in primis. Ha una netta lateralità destra (posizione del fegato) ed è un rimedio che cura diversi disturbi che hanno a che fare con il digerente (nausea, vertigini, emicrania epato-biliare, discinesie biliari, coliche epatiche, pirosi, mal di stomaco, dispepsia, ecc.). Nux vomica Homaccord è un altro antiomotossico, di una tipologia però diversa da Nux vomica Heel: infatti è un complesso di diversi rimedi omeopatici unitari con diluizioni a scalare, tra cui Nux vomica, aventi caratteristiche funzionali analoghe e tropismo tissutale affine, per cui dovrebbe possedere un’azione terapeutica più profonda e risultare maggiormente adatto per le patologie psicosomatiche. Ogni componente è presente, come detto, in più diluizioni a scalare (basse, medie, alte), in modo da poter trattare le malattie di origine psicosomatica agendo sull’aspetto organico tramite le basse diluizioni, sull’aspetto funzionale/fisiologico tramite le medie diluizioni e sull’aspetto mentale tramite le alte diluizioni. Il complesso risulterebbe indicato per tutti i disordini nel tratto gastro-intestinale e nella regione epatica, per il meteorismo e per i disturbi dopo abusi di sostanze (alcool, caffè, nicotina, ecc.). Per quanto riguarda la crisi vagale, dobbiamo tenere presente che i rimedi omeopatici, quando servono per intervenire sui disturbi, vengono scelti essenzialmente in base ai sintomi e non alla malattia, per cui non esiste il generico rimedio antivagale, anche se i rimedi curativi individuati comunque intervengono sulle cause dei disturbi e quindi sulla malattia, i cui sintomi ne sono l’espressione. Dobbiamo cioè ricordarci che l’omeopatia è la medicina che bada più al malato ed ai suoi sintomi piuttosto che alla malattia. Analizzando le patogenesi dei rimedi omeopatici, ossia la materia medica omeopatica, esistono dei rimedi omeopatici che più di altri sono in grado di trattare la compromissione della funzionalità del nervo vago, ma essi vanno scelti comunque in base alla sintomatologia che tale disfunzione provoca effettivamente nel singolo paziente. Pertanto anche se i suoi disturbi digestivi fossero legati al nervo vago, i rimedi omeopatici scelti con il criterio della sintomatologia sono di fatto idonei. Infine per quanto riguarda il gemmoterapico Ficus carica (che ricordiamolo è indicato per vari disturbi del digerente, quali distonie neurovegetative regolarizzando motilità e secrezione gastro-duodenale, turbe dispeptiche, aerofagia, meteorismo, colite, colon irritabile, coliche addominali, alterazioni dell’alvo, costipazione, stitichezza, ecc.), se lei si ritrova nelle sue indicazioni allora il rimedio può essere adatto, sempre previa approvazione medica. Cordiali saluti.
daniela dice
salve soffro oramai da 1 anno circa di gonfiore addominale a livello intestinale, si presenta sempre duro e gonfio.
si alternano periodi di meteorismo e/o stipsi ed altri no.
ho provato di tutto, dai medicinali al finocchio, carbone vegetale, ho eliminato tutti gli zuccheri e glutine ma il tutto persiste.
spero in un suo consiglio.
cordiali saluti
grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Daniela, il meteorismo, com’è noto, è un’eccessiva produzione e accumulo di gas nel tratto digestivo, più usualmente nel tratto intestinale, che causa gonfiore addominale, spasmo e distensione dell’addome, dolori addominali, eruttazioni, flatulenza. Il meteorismo, quando non è legato a patologie di una certa rilevanza a livello del fegato, dell’intestino o del pancreas, molto spesso è legato a un’errata alimentazione, specialmente in concomitanza con stipsi o flogosi intestinali, tra cui la colite o la sindrome del colon irritabile o la sindrome da contaminazione batterica dell’intestino tenue. Quest’ultima, in particolare, essendo caratterizzata da un’eccessiva proliferazione di batteri, accelera i fenomeni putrefattivi e fermentativi e quindi causa meteorismo ed alterazioni dell’alvo (stitichezza e/o diarrea). Ma il meteorismo può essere anche dovuto a qualche intolleranza alimentare non nota, tra cui le più diffuse sono le intolleranze ai lieviti, al glutine e ai latticini. Quella al glutine lei la avrebbe già esclusa. In ogni caso sarebbe opportuno adottare un’alimentazione semplice e sana, evitare le pietanze eccessivamente condite o pesanti e le fritture, inserire nella dieta finocchio, mela, anice, cumino, mirtilli, mirto, menta che contrastano efficacemente il meteorismo ed il conseguente gonfiore addominale, abolire le bevande gassate, evitare alcool, caffè, tè e spezie piccanti, bere abbastanza acqua per favorire l’eliminazione delle tossine e dei liquidi in eccesso. E’ altresì importante consumare i cibi senza fretta, masticando lentamente e a lungo. Inoltre potrebbe essere molto utile assumere qualche tisana a base di erbe a spiccata azione carminativa e anti-dispeptica, come ad es. le tisane di semi di finocchio, di anice, di zenzero, di melissa ed altre. Sarebbe anche opportuno evitare la sedentarietà che è una delle cause di cattiva digestione e di gonfiore addominale. Per quanto riguarda l’omeopatia molti rimedi omeopatici del presente articolo, avendo un’azione elettiva sull’apparato digerente, sono adatti per il meteorismo e per altri disturbi gastro-intestinali. Ad esempio, più specifici potrebbero essere rimedi come Anacardium orientale, Asa foetida, Carbo vegetabilis, Chamomilla, China, Kalium carbonicum, Lycopodium, Nux vomica, Phosphoricum acidum, Rawfolia, Robinia pseudoacacia, Sepia. Ovviamente, nel rispetto della “legge dei simili”, il rimedio (o i rimedi) che assomiglia di più produrrà i risultati migliori. In diversi casi viene associato qualche gemmoterapico della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), in gocce, come Ficus carica M.G. D1 che è particolarmente indicato per vari disturbi dell’apparato gastro-intestinale, quali distonie neurovegetative regolarizzando motilità e secrezione gastro-duodenale, turbe dispeptiche, aerofagia, meteorismo, colite, colon irritabile, coliche addominali, alterazioni dell’alvo, costipazione, stitichezza ed altro. Detto gemmoterapico espleta anche un’importante attività drenante. Per quanto riguarda la fitoterapia classica dia un’occhiata agli articoli “Digestione facile” e Digestione senza tante arie” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Concludendo il consiglio che comunque mi sento di darle è di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più appropriata per lei e quindi dare una risposta risolutiva al suo problema. Cordiali saluti.
fabio dice
salve dottoressa,mentre cercavo su internet informazioni sui rimedi omeopatici per disturbi gastrici ho trovato questo suo interessante sito e vorrei chiederle un consulto per il mio problema.da circa 8 anni soffro di esofagite da reflusso (diagnosi della gastroscopia)e prendo ogni mattina una pillola di lanzoprazolo da 15mg ma non ne riesco più a fare a meno,infatti quando non la assumo,perchè vorrei allontanarla,i sintomi che avevo quando iniziai a prenderla adesso sono molto più forti!Ma le confido che sono proprio stanco di ciò,anche perchè inizialmente credevo che sarebbe stata una cura per un dato periodo mentre ora mi ritrovo dopo tanti anni con il corpo assuefatto da questo medicinale e al contempo i disturbi che sono ancora presenti e maggiori.Vorrei avvicinarmi alle cure omeopatiche,che di sicuro non hanno tutte le controindicazioni delle medicine convenzionali!cerco di spiegarle di seguito i miei fastidi:reflusso gastrico acido con tendenza al vomito preceduto da attacchi di tosse secca,aerofagia e fortissimo meteorismo subito dopo i pasti che dura tutta la giornata con una fastidiosissima sensazione di pressione/tensione e forte gonfiore all’addome(sento lo stomaco pieno d’aria come se dovesse scoppiarmi e trarrei sollievo riuscendo ad espellerla invece avverto l’intestino bloccato)dispepsia,casuali emicranee legate alla lenta digestione ,pirosi con conseguente vampate di calore e forte rossore in viso come quando si ha la febbre alta.Ho sollievo la notte dormendo infatti la mattina al risveglio sto bene,il mio addome è perfettamente piatto,sono anche un tipo un pò nervoso e avverto subito lo stress quotidiano sul mio stomaco che gonfia facendomi vivere in forte disagio e preoccupazione.
Spero in una sua gentile risposta.grazie in anticipo.cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Fabio, molti rimedi omeopatici del presente articolo, avendo un’azione elettiva sull’apparato gastrointestinale, sono “potenzialmente utili a trattare il reflusso gastroesofageo con tutti i sintomi associati. Ho adoperato l’avverbio “potenzialmente” per ricordare un concetto fondamentale in omeopatia e cioè che un rimedio omeopatico produce gli effetti terapeutici desiderati solo se assomiglia al paziente, nella sintomatologia e nelle caratteristiche, nelle causalità e nelle modalità delle manifestazioni, nelle sensazioni e nei sintomi concomitanti, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Com’è noto, il reflusso gastroesofageo, è vero che potrebbe avere una base fisiologica, ma ha anche una componente psicogena, come reazione cioè ad una condizione di disagio emotivo. Non è possibile quindi escludere che uno stato di ansia, di stress e di nervosismo possa ulteriormente stimolare le disfunzioni a livello gastrico in persone che già tendono a soffrire del reflusso, ma non si può neanche escludere che si scateni il meccanismo inverso, cioè che i sintomi del reflusso possano far peggiorare gli stati di ansia e di nervosismo. Perciò il superamento della sofferenza emotiva porterà notevoli benefici anche al reflusso. Tra i principali rimedi omeopatici dell’articolo quelli che vengono più frequentemente utilizzati sia per il reflusso gastroesofageo che per i disturbi da stress troviamo Argentum nitricum, Arsenicum album, Calcarea carbonica, Lycopodium, Ignatia amara, Nux vomica, Phosphoricum acidum, Phosphorus. Ovviamente, per quanto detto prima, il rimedio più adatto risulterà quello maggiormente somigliante. In diversi casi viene associato qualche gemmoterapico della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), in gocce, come Ficus carica M.G. D1 che ha un’importante azione su molti disturbi del digerente, come la normalizzazione dei succhi gastrici, un’azione cicatrizzante sulla mucosa, il ristabilire una fisiologica funzionalità gastrica, ecc., per cui è particolarmente indicato in caso di dispepsia, gastrite, aerofagia, eruttazioni, meteorismo, gonfiore addominale, pirosi, reflusso gastroesofageo ed altro. Detto gemmoterapico esercita anche un’importante attività drenante. Bisognerà potersi aiutare anche con un’alimentazione adeguata, che deve essere semplice e sana, evitando le pietanze eccessivamente condite o pesanti, privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, C, E e del gruppo B), limitando gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco (cibi ricchi di grassi, cioccolato, insaccati, fritture, ecc.), riducendo il consumo di alcool, caffè, tè e spezie piccanti, abolendo le bevande gassate, masticando lentamente e a lungo, ecc. Occorrerebbe evitare anche la sedentarietà. Infine dia un’occhiata all’articolo “Digestione facile” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Sarebbe però consigliabile che la terapia più adatta gliela prescrivesse un medico omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.
Roberto dice
Buonasera dottoressa ho un ernia iattale che ho (curato )con varie cure ollopatiche ora devo dire che sono un po’ stufo ,naturalmente ho la digestione lunga e alla sera quando vado a letto ho delle fitte forti se mi metto sul fianco dx ,mi devo sedere e solo dopo aver digerito il dolore mi passa ci sono delle volte che mi capita anche 15 volte x notte e delle volte che non riesco a digerire e subito dopo mi viene da vomitare ,butto fuori tutto e poi sto benissimo ,non ho nessun problema di diarrea sotto quel aspetto sono regolare ,le chiedo oltre che mangiare sano cosa potrei prendere in questi momenti ,al cambio di stagione mi peggiora
Ringrazio anticipatamente robi
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Roberto, se non l’avesse fatto con il giusto grado di approfondimento, le consiglio di sottoporsi ad indagine medica per stabilire con esattezza se i sintomi che lei avverte sono dovuti esclusivamente all’ernia iatale oppure al concorso di altre patologie gastriche come ad es. l’ulcera gastrica o peptica, specialmente se i dolori sono molto forti. La diagnosi corretta consentirebbe di instaurare la terapia più idonea, di allontanare o di contenere i fattori scatenanti i disturbi e di conoscere i risultati ottenibili con la cura omeopatica. Ciò premesso, il presente articolo riporta i principali rimedi omeopatici che, avendo un’azione elettiva sull’apparato digerente, vengono più frequentemente utilizzati per trattare vari disturbi del tratto gastro-intestinale. Tra essi, così come richiede l’omeopatia con la “legge dei simili”, il rimedio (o i rimedi) adatto risulterà quello con la sintomatologia più somigliante alla propria. Nel caso specifico volendo dare risalto al dolore e alle fitte che si manifestano coricandosi sul lato destro (gli altri sintomi sono abbastanza comuni), allora i rimedi da considerare potrebbero essere Argentum nitricum, Belladonna, Calcarea carbonica, Lycopodium, Nux vomica. Ovviamente il rimedio più somigliante sarà in grado di produrre i risultati migliori. In diversi casi viene anche associato un gemmoterapico della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivato, si tratta di un macerato glicerico di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana) come Ficus carica M.G. D1, in gocce, che ha un tropismo elettivo su stomaco e duodeno, normalizza la secrezione del succo gastrico, esercita un’azione cicatrizzante sulle mucose, agisce sulle distonie neurovegetative regolarizzando la motilità gastro-duodenale, per cui risulta indicato nei casi di dispepsia, turbe dispeptiche funzionali, disfagia esofagea, gastralgia, gastrite, reflusso gastroesofageo, ulcere, aerofagia, meteorismo ed altro. Bisognerà potersi aiutare anche con un’alimentazione adeguata, come da lei giustamente evidenziato, che deve essere semplice e sana, evitando le pietanze eccessivamente condite o pesanti, privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, C, E e del gruppo B), limitando gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco (cibi ricchi di grassi, cioccolato, insaccati, fritture, ecc.), riducendo il consumo di alcool, caffè, tè e spezie piccanti, abolendo le bevande gassate, ecc. Inoltre bisognerà mangiare poco la sera, masticare sempre lentamente e a lungo, ridurre l’eventuale sovrappeso, evitare l’uso di cinture o abiti troppo stretti in vita che possano aumentare la pressione addominale, dormire con la testa sollevata, ecc. Potrebbe essere altresì utile assumere qualche tisana a base di erbe a spiccata azione anti-dispeptica, come ad es. le tisane di semi di finocchio, di anice, di zenzero, di melissa ed altre. Dia anche un’occhiata all’articolo “Digestione facile” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Sarebbe da evitare anche la sedentarietà. In conclusione, se lei intende curarsi con le omeopatia e con i rimedi naturali, il consiglio è di non fare da solo ma di rivolgersi ad un medico omeopata che potrà individuare la terapia personalizzata più appropriata. Cordiali saluti.
Daniela dice
Gentile Dottoressa,
Ho sempre sofferto di reflusso che non ha mai dato grandissimi sintomi. Dopo i bagordi di natale pero’ mi si è attivato un mostro nello stomaco. I sintomi sono i seguenti: Tachicardia e palpitazioni, boccone che resta in gola, bruciore al tratto dell’esofago, gonfiore di stomaco, meteorismo e piccole eruttazioni, flatulenza, bruciore in bocca. Sto prendendo il gel di aloe vera e un antiacido. Le palpitazioni sono scomparse ma gli altri sintomi sono rimasti. Sono un tipo ansioso che si innervosisce facilmente. Gli ultimi anni sono stati alquanto difficili. Ho problemi di tiroide. Vorrei chiederle un consiglio rispetto a dei rimedi omeopatici che possano aiutarmi nella mia situazione. Grazie mille.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Daniela, come avrà potuto rilevare, molti rimedi omeopatici del presente articolo sono utili a trattare il reflusso gastroesofageo con tutti i sintomi associati. E’ importante considerare che il reflusso, che quando si trasforma in un disturbo cronico diventa la malattia da reflusso gastroesofageo, è vero che potrebbe avere una base fisiologica, ma ha anche una componente psicogena, come reazione cioè ad una condizione di disagio emotivo. Non è possibile quindi escludere che uno stato di ansia e di stress possa ulteriormente stimolare le disfunzioni a livello gastrico in persone che già tendono a soffrire del reflusso, ma non si può neanche escludere che si scateni il meccanismo inverso, cioè che i sintomi del reflusso possano far peggiorare gli stati di ansia e di nervosismo. Perciò il superamento della sofferenza emotiva porterà notevoli benefici anche al reflusso. La sua disfunzione tiroidea poi potrebbe essere complice della tachicardia, delle palpitazioni, dell’ansia e del nervosismo, con un’ulteriore esasperazione della situazione. I principali rimedi omeopatici in grado di trattare sia il reflusso gastroesofageo che un disagio emotivo sono Argentum nitricum, Arsenicum album, Calcarea carbonica, Lycopodium, Ignatia amara, Nux vomica, Phosphoricum acidum, Phosphorus. Tra questi quelli che sembrerebbero avvicinarsi alla breve descrizione che ha fornito di sé, sono Argentum nitricum, Arsenicum album, Nux vomica e Phosphorus. Ovviamente il rimedio (o i rimedi) che assomiglia di più, sia sul piano fisiologico che su quello psicologico, potrà produrre i risultati migliori. Potrebbe essere utile associare un gemmoterapico della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivato, si tratta di un macerato glicerico di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana) che, oltre ad avere delle contingenti attività terapeutiche, espleta anche un’importante attività di “drenaggio” capace di stimolare gli organi emuntori, liberare l’organismo dalle tossine e rendere lo stesso più recettivo alla cura omeopatica o a qualsiasi altra terapia. Nel caso specifico si potrebbe ricorrere a un gemmoterapico come Ficus carica M.G. D1, in gocce, che ha un’importante azione su molti disturbi del digerente, come la normalizzazione dei succhi gastrici, un’azione cicatrizzante sulla mucosa, il ristabilire una fisiologica funzionalità gastrica, ecc., per cui è particolarmente indicato in caso di dispepsia, gastrite, aerofagia, eruttazioni, meteorismo, gonfiore addominale, pirosi, reflusso gastroesofageo ed altro. Ovviamente bisognerà aiutarsi anche con un’alimentazione adeguata, che deve essere semplice e sana, evitando le pietanze eccessivamente condite o pesanti, privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, C, E e del gruppo B), limitando gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco (cibi ricchi di grassi, cioccolato, insaccati, fritture, ecc.), riducendo il consumo di alcool, caffè, tè e spezie piccanti, abolendo le bevande gassate, masticando lentamente e a lungo, ecc. Sarebbe da evitare anche la sedentarietà. Infine dia un’occhiata all’articolo “Digestione facile” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Il consiglio però è di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che, con la visita omeopatica, potrà essere in grado di prescrivere la terapia più appropriata al suo caso ed alla sua persona. Cordiali saluti.
Carmen dice
Gentile dottoressa già precedentemente le ho esposto il mio problema di reflusso con dolori di stomaco, eruttazioni, alitosi etc… Lei mi consigliò. Nux vomica. Ho comprato nux vomica 6ch,volevo chiederle le modalità d’uso. Come va diluito? Grazie. Distinti saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Carmen, non le ho consigliato Nux vomica, non consiglio rimedi, di solito non lo faccio, ho solo fornito degli spunti, ho prospettato ipotesi di possibili soluzioni, ho fatto intravedere delle potenziali chiavi di lettura per interpretare meglio la situazione che interessa, mettendo in evidenza ciò che l’omeopatia e le altre naturali possono offrire. Questo perché solo la visita medica omeopatica può essere in grado di individuare il rimedio omeopatico giusto e le altre entità terapeutiche, dopo l’esame e lo studio del paziente, applicando correttamente la “legge di similitudine” e scegliendo opportunamente gli altri bioterapici o rimedi naturali che possano supportare meglio la cura omeopatica. Non a caso, come faccio sempre, le ho consigliato di rivolgersi ad un medico omeopata. Comunque per quanto riguarda una bassa diluizione come la 6CH, questa solitamente si utilizza in ragione di 3 granuli 3-4 volte al dì, salvo diversa prescrizione medica. I granuli vanno lasciati sciogliere sotto la lingua, lontano dai pasti (in genere mezz’ora prima e un’ora e mezza dopo) e lontano dall’uso di sostanze fortemente aromatiche, come menta, spezie in genere, dentifricio, caffè, ecc. Oppure i 3 granuli possono essere lasciati sciogliere in mezzo bicchiere d’acqua e poi berne un sorso nel numero di volte previsto, avendo l’accortezza, prima di ogni assunzione, di effettuare un travaso rapido del liquido da un bicchiere all’altro per più volte (generalmente 20 volte), allo scopo di aumentare leggermente ogni volta la dinamizzazione del rimedio e quindi la sua potenza terapeutica. Cordiali saluti.
Raffaella dice
Buongiorno, le espongo la mia situazione che si protrae senza esiti da quasi 10 anni.
Ogni settimana per 2/3 giorni soffro di dolori allo stomaco e forte mal di testa. Compare tutto all’improvviso, di giorno o di notte.
Ho fatto 2 gastroscopie a distanza di 3 anni: nella prima era comparsa ernia iatale da scivolamento e duodenite, nella seconda gastropatia cronica, incontinenza cardinale, reflusso duodeno-gastrico.
Mi hanno tolto la colecisti dicendo che avevo i calcoli ma, dopo 2 giorni dall’intervento, non era cambiato nulla. L’unico modo per placare i dolori lancinanti è assumere ketropofene sale di lisina, e mi creda che è l’unico medicinale che mi fa effetto tampone.
Mi consiglia qualcosa di naturale per piacere, sono stufa. La ringrazio molto.
Raffaella, 38 anni.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Raffaella, molti rimedi omeopatici del presente articolo, avendo un’attività elettiva sull’apparato digerente, sono “potenzialmente” adatti a trattare il reflusso gastroesofageo ed i sintomi concomitanti. Ho adoperato l’avverbio “potenzialmente” per ricordare un concetto fondamentale in omeopatia e cioè che un rimedio omeopatico produce gli effetti terapeutici desiderati solo se assomiglia al paziente, nella sintomatologia e nelle caratteristiche, nelle causalità e nelle modalità delle manifestazioni, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Tra i principali rimedi omeopatici più frequentemente utilizzati per il reflusso troviamo Argentum nitricum, Arsenicum album, Calcarea carbonica, Ignatia amara, Iris versicolor, Kalium carbonicum, Nux vomica, Phosphoricum acidum, Phosphorus, Robinia pseudoacacia, Sanguinaria, Sulphuricum acidum. Ovviamente, come detto poc’anzi, il rimedio (o i rimedi) più somigliante sarà quello più adatto. Alla terapia omeopatica potrebbe essere utile associare un gemmoterapico della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivato, si tratta di un macerato glicerico di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana) come Ficus carica M.G. D1, gocce, che, oltre ad avere una contingente attività terapeutica nei confronti del reflusso e di altri disturbi del digerente, espleta anche un’importante attività di “drenaggio” capace di stimolare gli organi emuntori, liberare l’organismo dalle tossine e rendere lo stesso più recettivo alla cura omeopatica. Bisognerà potersi aiutare anche adottando uno stile di vita adeguato, come ad esempio tenere un’alimentazione semplice e sana, evitare di mangiare molto la sera, consumare possibilmente piccoli pasti più volte al giorno, masticare lentamente, limitare gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco (cibi ricchi di grassi, cioccolato, insaccati, fritture, ecc.), ridurre il consumo di alcool, caffè, tè e spezie piccanti, abolire le bevande gassate, non masticare chewingum, bere molta acqua, ridurre l’eventuale sovrappeso, evitare l’uso di cinture o abiti troppo stretti in vita che possano aumentare la pressione addominale, dormire con la testa sollevata, ecc. Dia anche un’occhiata all’articolo “Digestione facile” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Per il caso specifico sarebbe comunque opportuno rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
Fausto dice
Buongiorno D.ssa e complimenti per il sito e la professionalità,
Le scrivo per un aiuto,il quadro è il seguente:
Ho iniziato a soffrire quasi 15 anni fa (ora ne ho 43…e ne soffro anche ora, in misura più moderata) di reflusso gastroesofageo con ernia iatale, verificati con PH-metria delle 24 ore (diversi episodi di reflusso in ortostatismo) e successiva Gastroscopia (nulla di rilevante). Ho avuto tutte le sintomatologie “classiche”…nausea mattutina, pirosi, dolore retrosternale simil-angine (anche lì….mille controlli cardio-relativi), eruttazioni, senso di costrizione alla gola e chi più ne ha più ne metta. Il tutto è ora tenuto sotto controllo ai cambi di stagione con Lucen o esomeprazoli similari, devo stare ben attento a cosa mangio o lo reinnesco al volo, vedi alla voce cioccolato, vino bianco eccetera. Mai avuto problemi con l’intestino, sempre ultraregolare una volta al dì. Ad Aprile 2014 ho iniziato ad avere un fastidio (diciamo un doloretto) sul lato sx dell’addome, senza particolari altri sintomi. Siccome ero un pò sovrappeso (1.86 x 85Kg) e complice un attacco emorroidario (ne soffro fin dai vent’anni, bevo molto poco) in famiglia abbiamo deciso di eliminare carne rossa, latticini e zuccheri a vantaggio di una dieta con più cereali e più fibre. Sono dimagrito circa 6-7 Kg e mi sento, a tutti gli effetti, molto meglio, più sveglio e più resistente alla fatica tranne per un noioso problema che è insorto: l’alvo è diventato dapprima più frequente (da due a tre volte al giorno a distanza anche di ore, mai diarroiche) fino ad arrivare agli ultimi due mesi dove riscontro nausea dopo defecazione e mi capita di andare al bagno anche 4 volte di fila in un’ora e mezza (ultima volta che arriva praticamente a diarrea). Analisi del sangue perfette (tranne colesterolo a 238), esame batteri nelle feci negativo, lattosio e celiachia ok, visita gastroenterologica dove il medico mi dice di non riscontrare nulla di grave che indichi la necessità di approfondimenti diagnostici. Tutto ok insomma ma ogni volta che vado al bagno in pratica poi “ci torno” entro 15 min e accuso sempre nausea (che, mangiando, va in remissione) e crampi addominali di modesta entità sotto l’ombelico che mi è stato detto di trattare con antispasmina colica al bisogno.
IL medico mi ha detto di cercare di regolarmi con la dieta (ma non mi ha detto “quale”…pensavo di darmi alla Macrobiotica, cosa ne pensa?) e che l’irritazione dell’intestino può dipendere da cause psicologiche, stress eccetera. Posso accettare la diagnosi di stress (faccio un lavoro stressante e sarò pure ipocondriaco di mio…) ma vorrei riuscire a ri-regolarizzare l’alvo, pensa che ci sia qualche soluzione omeopatica per il mio problema? (Sono francamente stufo di prendere mille medicinali…).
Ho letto mille letterature su colon irritabile e simili ma non so se possa essere proprio il mio caso.
Grazie mille per l’attenzione e cari saluti
Fausto
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Fausto, poiché l’alterazione dell’alvo sembrerebbe conseguente al nuovo regime alimentare, potrebbe provare ad adottare un’alimentazione ugualmente sana ma più equilibrata nei componenti e quindi più corretta. Inoltre potrebbe essere utile adoperare qualche bioterapico, più precisamente qualche gemmoterapico della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivato, si tratta di un macerato gligerico di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), che, oltre ad avere una contingente attività terapeutica, espleta anche un’importante azione di “drenaggio” capace di stimolare gli organi emuntori, liberare l’organismo dalle tossine e rendere lo stesso più recettivo a qualsiasi terapia. Ad esempio si potrebbe pensare a un gemmoterapico come Vaccinum vitis idaea (Mirtillo rosso) M.G. D1, gocce, che è un ottimo regolarizzante della funzionalità intestinale da prescrivere ogni qualvolta il transito intestinale è perturbato in senso “iper” (sindromi diarroiche) o in senso “ipo” (costipazione), dopo aver escluso un’eventuale eziologia organica di tali disturbi. E’ perciò il rimedio del colon irritabile, del meteorismo e delle alterazioni dell’alvo. Dia anche un’occhiata all’articolo “Fermiamo la diarrea” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici molto validi per contrastare le manifestazioni diarroiche e per contribuire a regolarizzare le funzioni intestinali. Con specifico riferimento al colon irritabile sarebbe opportuno annotare tutti quei cibi che provocano un peggioramento dei sintomi, per cercare di evitarli. Tra gli alimenti più a rischio, che non sono però uguali per tutti, si ricordano latte, alcuni tipi di verdura (es. cavoli, carciofi, spinaci, cipolla, rucola, cetrioli, sedano), alcuni tipi di frutta (es. pesche, pere, prugne), marmellata, spezie, alcool, caffè, tè, bibite gassate. Potrebbe essere altresì utile evitare i pasti abbondanti e bere molta acqua. Tra i rimedi omeopatici del presente articolo più adatti per tale disturbo troviamo Nux vomica, Ignatia amara, China, Asa foetida, Arsenicum album, ecc. Ovviamente il rimedio che assomiglia di più produrrà i migliori risultati. Per il caso specifico sarebbe comunque opportuno rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
rino dice
Ho sofferto circa 17 anni fa di ulcera duodenale da helicobatter. Risolta del tutto. Circa 10 anni fa sono stato operato di colicistectomia. Da circa 6 mesi soffro di esofagite da reflusso allo stato iniziale diagnosticata con gastroscopia. Nel mese di Settembre ho iniziato la terapia con pantorc da 40 1 al di per 1 mese poi con mepral 10 + 10 mg al di e da circa 20 giorni con esopral da 20 due volte al di. Le controindicazioni mi comportano problemi respiratori con affanno. La terapia non sembra del tutto efficace persiste dolore epigastrico, arsura di tutto il cavo orale e voce rauca. Oltretutto sono un poco stitico e ansioso. Insieme al esopral assumo anche da una settimana asa foetica 5 ch + iris versicolor 5 ch (3+3 compressine per tre volte al di). Per le controindicazioni dei farmaci vorrei curarsi solo ed esclusivamente con prodotti omeopatici, potrebbe gentilmente indicarmi i prodotti più appropriati e le relative dosi ? Ne sarei grato. La ringrazio di vero cuore.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Rino, com’è noto, un rimedio omeopatico per produrre gli effetti terapeutici desiderati deve assomigliare il più possibile al paziente, nella sintomatologia e nelle caratteristiche, nelle causalità e nelle modalità, sia dal punto di vista fisiologico che da quello psicologico e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. E’ importante che anche il profilo psicologico trovi un adeguato riscontro, perché un disturbo come il reflusso gastroesofageo, è vero che potrebbe avere una base fisiologica, ma ha anche una matrice psicogena, come reazione cioè ad una condizione di disagio emotivo. Non è possibile quindi escludere che uno stato di ansia e di stress possa ulteriormente stimolare le disfunzioni a livello gastrico in persone che già tendono a soffrire del reflusso, ma non si può neanche escludere che si scateni il meccanismo inverso, cioè che i sintomi del reflusso possano far peggiorare gli stati ansiosi. Quindi il superamento delle difficoltà emotive porterà notevoli benefici anche al reflusso. Pertanto se lei si ritrova sia in Asa foetida che in Iris versicolor, allora i due rimedi potrebbero aiutarla a superare il suo disturbo, considerato che entrambi sono potenzialmente indicati a trattare la malattia da reflusso gastroesofageo o semplicemente il reflusso gastroesofageo. Altrimenti potrebbero essere presi in considerazione altri rimedi omeopatici del presente articolo come, ad esempio, Argentum nitricum, Arsenicum album, Calcarea carbonica, Lycopodium, Ignatia amara, Nux vomica, Phosphoricum acidum, Phosphorus, i quali si rivelano utili sia per il reflusso gastroesofageo che per il disagio psichico. Per quanto detto in precedenza, il rimedio (o i rimedi) contenente la sintomatologia più somigliante sarà quello più adatto. Alla terapia omeopatica potrebbe essere utile associare un gemmoterapico (o gemmoderivato, si tratta di un macerato glicerico di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana) come Ficus carica M.G. D1 che, oltre ad avere delle proprie attività terapeutiche nei confronti del reflusso gastroesofageo e di altri disturbi del digerente, espleta anche un’importante attività di “drenaggio” capace di stimolare gli organi emuntori, liberare l’organismo dalle tossine e rendere lo stesso più recettivo alla cura omeopatica. Ovviamente bisognerà potersi aiutare adottando anche uno stile di vita adeguato, come ad esempio tenere un’alimentazione semplice e sana, evitare di mangiare molto la sera, consumare possibilmente piccoli pasti più volte al giorno, masticare lentamente, limitare gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco (cibi ricchi di grassi, cioccolato, insaccati, fritture, ecc.), ridurre il consumo di alcool, caffè, tè e spezie piccanti, abolire le bevande gassate, non masticare chewingum, bere molta acqua, ridurre l’eventuale sovrappeso, evitare l’uso di cinture o abiti troppo stretti in vita che possano aumentare la pressione addominale, dormire con la testa sollevata, ecc. Possono essere altresì molto validi diversi preparati fitoterapici, come ad esempio quelli dell’antica tradizione di cui all’articolo “Digestione facile” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. A migliore garanzia e per la certezza di vedersi prescritta una terapia adatta al proprio caso ed alla propria persona, sarebbe comunque opportuno rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.