Si valuta che circa il 60% della popolazione italiana soffre di disturbi gastrici dopo aver mangiato, che nella maggioranza dei casi sono occasionali o transitori e consistono essenzialmente in bruciore, acidità di stomaco, eruttazioni, flatulenza, sensazione di dolore, ecc. Le situazioni croniche in genere sottendono patologie molto più importanti ed in questi casi i disturbi aumentano di intensità e di durata, al punto da limitare o inibire le capacità lavorative e sociali delle persone che ne sono affette.
Il fenomeno ha senz’altro tra i suoi fattori predisponenti alcuni comportamenti negativi che accompagnano la nostra esistenza, quali lo stress sia fisico che emozionale, i ritmi frenetici della vita, gli stili alimentari sbagliati comportanti l’uso di cibi troppo conditi e consumati in fretta, le cattive abitudini personali come il fumo e l’alcool, l’abuso di alcune tipologie di farmaci come gli antinfiammatori, ecc.
I disturbi gastrici più comuni sono essenzialmente i seguenti.
L’aerofagia che è la difficoltà digestiva consistente nella eccessiva deglutizione di aria durante i pasti che provoca un rigonfiamento gassoso dell’addome, il più delle volte doloroso, con conseguente meteorismo e frequenti eruttazioni e flatulenze. Spesso è semplicemente la conseguenza di cattive abitudini alimentari, come l’uso eccessivo di bevande gassate, di bicarbonato e di chewingum, o il consumo troppo frettoloso dei pasti.
Il meteorismo che è l’eccessiva produzione e accumulo di gas nel tratto digestivo, più usualmente nel tratto intestinale, che causa spasmo e distensione dell’addome.
La flatulenza che è la miscela di gas intestinali rilasciata all’esterno attraverso l’ano, accompagnata solitamente da un suono caratteristico e da un odore sgradevole. Può essere la manifestazione tipica dell’aerofagia oppure essere dovuta ad un aumento dei processi fermentativi o putrefattivi, che provocano un’eccessiva sintesi di gas a livello gastrointestinale, in conseguenza dell’assunzione di alcune tipologie di alimenti o di farmaci.
L’eruttazione che è l’espulsione rumorosa, attraverso la bocca, dei gas presenti nello stomaco. Può essere una manifestazione tipica dell’aerofagia oppure essere associata ad una indigestione o ad altri disturbi gastrici.
La pirosi che è la sensazione di bruciore allo stomaco, avvertita dietro lo sterno, che si irradia verso la gola, dovuta all’eccessiva risalita dei succhi gastrici, particolarmente acidi. La sintomatologia è piuttosto comune e può essere occasionale, quando è dovuta ad es. ad una cattiva digestione, all’assunzione di alimenti irritanti o di particolari farmaci, oppure ripetitiva, quando è associata a patologie come il reflusso gastroesofageo che può avere diverse cause come l’incontinenza dello sfintere gastroesofageo, l’ernia iatale o la diminuzione del tono della muscolatura esofagea e/o gastrica. La pirosi, comunemente chiamata acidità di stomaco, il più delle volte si presenta poco dopo i pasti o a lunga distanza da questi ed è favorita da particolari posizioni come quella sdraiata che si assume durante il riposo notturno.
La dispepsia che è l’alterazione della funzione digestiva gastrica o intestinale, comunemente chiamata digestione difficile, caratterizzata da pesantezza di stomaco, sonnolenza, mal di capo dopo i pasti. Talora si presentano dolore o fastidio cronico alla parte addominale superiore o retro-sternale, aerofagia, flatulenza, pirosi gastrica, borborigmi, nausea, vomito. Può essere di natura organica, come ad es. con la gastrite acuta e cronica, o funzionale, come ad es. con l’ulcera gastrica.
La gastrite che è l’infiammazione, acuta o cronica, della mucosa dello stomaco. Spesso è causata da cattive abitudini alimentari, quali l’abuso di alcool, spezie e cibi irritanti per la mucosa gastrica. La forma acuta è caratterizzata da lesioni erosive, per cui generalmente i sintomi sono acidità, bruciore e crampi allo stomaco, nausea e vomito. La forma cronica manca della componente erosiva, per cui in genere è silente ed i sintomi sembrano quelli della cattiva digestione. Può degenerare in ulcera peptica o in patologie molto più gravi.
L’ulcera gastrica che è l’erosione della mucosa gastrica o nei casi più gravi la perforazione della parete dello stomaco. Le cause della malattia non sono completamente note. L’ipotesi più accreditata è quella di una diminuzione della resistenza della mucosa gastrica all’aggressività del succo gastrico che è particolarmente acido. Quasi sempre l’ulcera gastrica è preceduta dalla gastrite, in cui la mucosa infiammata ha una ridotta capacità di secrezione di bicarbonato nel muco protettivo. In moltissimi casi si riscontra la presenza del batterio Helicobacter pyroli al di sotto della mucosa che provoca una reazione infiammatoria e una lesione del tessuto epiteliale locale. Altri fattori predisponenti possono essere gli abusi di alcool, caffeina, fumo, grassi, farmaci ed altro, come pure la matrice genetica e particolari condizioni emotive. I sintomi sono dolore epigastrico che si vivacizza con l’assunzione di cibo, nausea, vomito, anemia sideropenica (da carenza di ferro) legata alle emorragie.
L’ulcera duodenale che è la lesione in uno o più punti della mucosa del duodeno, più frequentemente del primo tratto del duodeno e per questo è detta anche ulcera bulbare. E’ molto più frequente dell’ulcera gastrica. Anche stavolta si ritiene che la causa della malattia sia strettamente collegata ad un’ipersecrezione acida della mucosa gastrica unita ad una ridotta capacità della mucosa duodenale di secrezione di bicarbonato nel muco protettivo. I fattori predisponenti ed i sintomi sono essenzialmente gli stessi dell’ulcera gastrica, con la differenza che il dolore è sempre migliorato dall’assunzione di cibo. Si parla di ulcera gastroduodenale quando sono interessati stomaco e bulbo duodenale, cioè il tratto digerente superiore.
L’ulcera peptica è la lesione singola o multipla che colpisce oltre la mucosa e sottomucosa del tratto digerente superiore, come stomaco e bulbo duodenale, anche la seconda parte del duodeno e l’esofago, in quest’ultimo caso soprattutto in presenza di reflusso acido. Gli uomini ne sono maggiormente colpiti rispetto alle donne (rapporto 3:1). I fattori predisponenti ed i sintomi sono essenzialmente gli stessi dell’ulcera gastrica e dell’ulcera duodenale. Anche l’infezione dal batterio Helicobacter pyroli, più diffusa ove sussistono condizioni di scarsa igiene ambientale, è causa della malattia.
Per gastralgia si intende il dolore vivo all’epigastrio (regione del torace compresa tra l’estremità inferiore dello sterno e le due arcate costali), con possibile irradiazione alle zone circostanti, che solitamente è di tipo acuto, trafittivo, spastico, crampiforme. La gastralgia può essere dovuta a diverse cause, tra cui le più frequenti sono la gastrite, l’ulcera gastrica, l’ulcera duodenale, l’ulcera gastroduodenale, l’ulcera peptica.
Per trattare i vari disturbi gastrici sono validi anche molti preparati fitoterapici, come quelli consultabili agli articoli “Digestione facile” e “Digestione senza tante arie” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”.
Principali rimedi omeopatici
Abies nigra 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia e gastrite con sensazione di avere un corpo solido a livello dell’epigastrio e di freddo allo stomaco. La gastralgia (dolore vivo all’epigastrio) compare sempre dopo aver mangiato ed è causata da abusi di tè o di tabacco. Stipsi con bruciore del retto.
Anacardium orientale 5CH: 3 granuli ogni 3 ore. Gastrite ed ulcera duodenale con sensazione di vuoto allo stomaco, di nausea e vomito. Il dolore sopraggiunge a digiuno e migliora dopo aver mangiato. La digestione è lenta e con sensazione di pienezza. Alito cattivo, gusto sgradevole, secchezza della bocca e della gola, lingua bianca e ruvida, stipsi nervosa. Miglioramento evidente e immediato di tutti i disturbi mangiando.
Antimonium crudum 4CH: 3 granuli ogni 1-3 ore. Indigestione, dispepsia, gastrite acuta con eruttazioni e dolori all’epigastrio. Colite, diarrea. E’ il rimedio della nausea, del vomito e dei disturbi digestivi in seguito ad abusi alimentari. La lingua è ricoperta da una patina bianca ed il soggetto ha una sensazione di pienezza e di avversione per qualsiasi cibo. Aggravamento con il caldo, l’acqua ed il cibo. Miglioramento all’aria aperta e con il riposo.
Argentum nitricum 6CH: 3 granuli ogni 1-3 ore. Dispepsia, gastrite, ulcera gastrica con bruciore all’epigastrio, acidità, aerofagia, reflusso gastroesofageo, flatulenza, meteorismo, fitte allo stomaco come da schegge di vetro, diarrea emotiva. Nausee dopo ogni pasto con sforzi infruttuosi di vomitare. Flatulenza eccessiva. Eruttazioni brucianti immediatamente dopo i pasti, che alleviano momentaneamente. Desiderio di cibi molto dolci, in particolare di cioccolato. E’ un rimedio utile nei casi di disturbi gastrici dovuti a tensione psichica prima di affrontare una qualsiasi difficoltà. Miglioramento con la pressione, all’aria aperta e con l’aria fredda. Aggravamento con il caldo e con l’ingestione di dolci che però il soggetto desidera.
Arsenicum album 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia, gastrite, reflusso gastroesofageo, ulcera gastrica con dolore violento e bruciante che migliora solo con applicazioni calde. Colite, enterite acuta, emorroidi, ragadi anali. Il soggetto è agitato ed inquieto, ha senso di debolezza generale, eruttazioni frequenti e le mucose secche. Possibile desiderio di dolciumi. Il dolore allo stomaco si manifesta soprattutto dopo aver mangiato e/o durante la notte. E’ aggravato dal cibo ed ha sete di acqua fredda che però spesso vomita.
Asa foetida 6CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Meteorismo, dispepsia, gastrite con eruttazioni accompagnate da spasmi esofagei, forte distensione dello stomaco e dell’intestino. Peristalsi eccessiva e tendenza alla diarrea. Le eruttazioni sono continue ed esplosive. La flatulenza e le feci sono particolarmente maleodoranti. Aggravamento notturno.
Belladonna 4CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Gastrite e ulcera gastroduodenale con dolore violento ed improvviso. Coliti con coliche accompagnate da stitichezza. Il soggetto ha rigurgiti frequenti, senso di pienezza e di dilatazione, pirosi, nausea e voglia di vomitare soprattutto all’inizio di un pasto o all’aria aperta. Il dolore allo stomaco è aggravato dalla pressione.
Bismuthum subnitricum 5CH: 3 granuli ogni 2 ore. Gastrite, ulcera gastrica. Dolore allo stomaco con nausea dopo ogni pasto e stimolo a vomitare. Gusto amaro, bruciore con senso di riempimento e molte eruttazioni di odore putrido, borborigmi. Coliche intestinali, diarrea. I sintomi migliorano bevendo acqua fredda e peggiorano mangiando. I dolori, che si irradiano al rachide, migliorano stirandosi e piegandosi all’indietro.
Calcarea carbonica 4CH: 3 granuli da 1 a 3 volte al dì. Dispepsia, gastrite cronica, disturbi digestivi dei lattanti durante la dentizione con dermopatia. Rigurgiti acidi, reflusso gastroesofageo, nausea e vomito acido, eruttazioni rumorose e continue dopo ogni pasto, pirosi, meteorismo, dolore e senso di pressione allo stomaco anche a digiuno. Diarrea acida, coliche epatiche, calcolosi biliare. Desiderio di dolciumi.
Carbo animalis 6CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Pirosi, rigurgiti, crampi allo stomaco, flatulenza, gonfiore dopo i pasti, sensazione di peso anche a digiuno, atonia gastrica, dispepsia, gastrite. Disgusto verso gli alimenti grassi che non vengono digeriti. Stipsi o diarrea fetida, emorroidi.
Carbo vegetabilis 4CH: 4 granuli dopo i pasti. Gastrite, dispepsia, atonia gastrica, disturbi gastrici vari. Stitichezza o diarrea con feci fetide e sensazione di bruciore, emorroidi. Pirosi, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, flatulenza eccessiva, meteorismo, crampi allo stomaco con bruciori, gonfiore alla parte superiore dell’addome (sopra l’ombelico), sensibilità all’epigastrio, sensazione di pressione. E’ uno dei migliori rimedi per la flatulenza. Possibile desiderio di dolciumi.
Chamomilla 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Dispepsia, disturbi gastrici vari, gastralgia psicogena, pirosi, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, gonfiore addominale, flatulenza, meteorismo, coliche flatulenti molto dolorose, gastroenteriti infantili. Soggetto irritabile e nervoso, intollerante al dolore.
China 6CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Dispepsia, gastrite, eruttazioni, pirosi, reflusso gastroesofageo, meteorismo, flatulenza, borborigmi, gusto amaro, ipotonia gastrica, sensazione di gonfiore addominale, sensibilità all’epigastrio. Le eruttazioni e la flatulenza non danno alcun sollievo. Spesso diarree spossanti dopo ogni pasto. Desiderio di dolciumi. Peggioramento con freddo, correnti d’aria, umidità.
Hydrastis 6CH: 3 granuli ogni 3 ore. Dispepsia, gastrite, indigestione da atonia gastrica specie negli anziani. Stipsi con disturbi epatici. Lingua gialla e gonfia che mantiene l’impronta dei denti, gusto pepato. Gli alimenti quali pane e legumi provocano eruttazioni acide. Senso di debolezza e di vuoto allo stomaco costante, con sensazione di svenimento. Dolore all’ipocondrio destro.
Ignatia amara 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Disturbi gastrici in soggetti nevrotici, emotivi, malinconici, instabili. Dispepsia, aerofagia, singhiozzo, nausea, vomito, reflusso gastroesofageo. Senso di vuoto, di debolezza e crampi allo stomaco a digiuno. Coliche addominali, spasmi delle vie biliari, stipsi con stimoli inefficaci, possibile diarrea, emorroidi pruriginose. I sintomi peggiorano con il freddo, dopo il pasto, con il movimento prolungato. Migliorano con il caldo moderato, durante il pasto, con il cambio di posizione.
Iris versicolor 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Dispepsia, gastrite, reflusso gastroesofageo. Epatopatie, pancreatite. Bruciori violenti al tubo digerente, rigurgiti acidi, salivazione, dolori di stomaco, emicrania, vampate di calore alla testa, rossore del viso. I sintomi si presentano nei giorni di riposo lavorativo.
Kalium bichromicum 5 CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Dispepsia, gastrite, ulcera gastrica. Dolore trafittivo che si irradia al rachide e che migliora mangiando. Nausea, vomito e bruciore di stomaco dopo mangiato e dopo aver bevuto birra. Le eruttazioni danno sollievo. Senso di pienezza e di pressione allo stomaco.
Kalium carbonicum 6CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Atonia e insufficienza gastro-epatica. Dispepsia di persone anziane. Rigurgiti frequenti e acidità di stomaco con sensazione di pienezza, di pressione e di grande gonfiore all’epigastrio subito dopo i pasti, reflusso gastroesofageo. Meteorismo e flatulenza eccessiva. Ogni alimento assorbito, solido o liquido, sembra mutarsi in gas. Eruttazioni acide al mattino o dopo mezzanotte. Nausee costanti che peggiorano stando coricati e dopo ogni emozione. Bocca molto secca. Dolori che si irradiano all’inguine. Coliche flatulenti, stipsi con falsi stimoli. Possibile desiderio di dolciumi. Aggravamento con il freddo e dopo il pasto. Miglioramento con il caldo e durante la giornata.
Lycopodium 4CH: 3 granuli 2-3 volte al dì. Dispepsia, gastrite cronica, astenia gastrica, eruttazioni acide, pirosi, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, borborigmi, meteorismo, flatulenza, gonfiore addominale maggiormente avvertito nella parte bassa dell’addome. Problemi digestivi per insufficienza epatica, stipsi spastica, emorroidi sanguinanti. Senso di sazietà e di pienezza dopo pochi bocconi, nonostante l’appetito. Desiderio di dolciumi. I cibi elaborati, le carni grasse, le cipolle, le ostriche, i crostacei, il vino sono mal tollerati. I dolori di stomaco sono migliorati dal calore del letto e di sera. Sintomi periodici.
Nitricum acidum 9CH: 3 granuli una volta al dì. Dispepsia. Gastrite. Ulcera peptica gastroduodenale con possibili sanguinamenti. Bruciori e dolori di stomaco pungenti come schegge. Dolori all’ano, ragadi anali, emorroidi estremamente dolorose. Peggioramento durante e dopo i pasti, con latte e cibi grassi, di notte. I soggetti ricchi di pigmenti sono più reattivi al rimedio.
Nux moschata 5 CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia da atonia gastrica. Gastrite acuta. Gastroenterite. Flatulenza estrema, secchezza della bocca, singhiozzo, sonnolenza invincibile, assenza di sete. Sensazione di masso allo stomaco e gonfiore all’epigastrio principalmente dopo i pasti. Stipsi e diarrea si alternano.
Nux vomica 5CH: 3 granuli ogni 2-3 ore. Disturbi gastrici in soggetti irritabili con uno stile di vita contraddistinto da esagerazioni. Dispepsia, gastrite acuta o cronica, ulcera gastroduodenale su basi spastiche. Stipsi spastica, colite spastica, possibile diarrea, emorroidi sanguinanti. Eruttazioni, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, singhiozzo, nausea, vomito, dolori e bruciori di stomaco, senso di pesantezza e di gonfiore all’epigastrio, flatulenza, meteorismo, sonnolenza dopo i pasti, lingua bianco-giallastra, alito cattivo al risveglio. Possibile desiderio di dolciumi. Aggravamento dopo i pasti.
Phosphoricum acidum 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dispepsia da atonia gastrica in soggetti sottoposti a forte stress fisico e mentale e colpiti da depressione. Frequente sensazione di peso allo stomaco, digestione lenta, pirosi, reflusso gastroesofageo, meteorismo, diarrea indolore non debilitante. Miglioramento con il calore o dopo un breve sonno.
Phosphorus 6CH: 3 granuli ogni 3 ore. Reflusso gastroesofageo, gastrite, ulcera gastroduodenale. Senso di vuoto allo stomaco. Dolore a digiuno. Fame impellente anche di notte. Desiderio di cibo freddo che però viene vomitato. Lingua ricoperta da patina bianca. Bruciore intenso all’epigastrio accompagnato da frequenti crisi di vomito. Flatulenza e meteorismo. Stipsi e diarrea si alternano. Miglioramento temporaneo mangiando, soprattutto dopo l’assunzione di bevande fredde.
Pulsatilla 6CH: 3 granuli ogni 2-3 ore. Dispepsia e gastrite con gusto cattivo, bocca appiccicosa, assenza di sete. Epatopatie, gastroenterite. Sensazione di pienezza e di pressione all’epigastrio per lungo tempo dopo i pasti. Tendenza al vomito, lingua secca e ricoperta da una patina. Flatulenza e meteorismo. Miglioramento all’aria aperta e con il movimento. Peggioramento durante il riposo e con il calore nonostante la freddolosità che è una caratteristica.
Rauwolfia 4CH: 4 granuli 1-2 volte al dì. Dispepsia, gastrite, gastroenterite. Pirosi, sensazione di pienezza e di pressione allo stomaco dopo i pasti, inappetenza, spasmi gastrici, gusto piccante in bocca, flatulenza maleodorante. Peggioramento con il calore. Miglioramento con il movimento all’aria aperta.
Robinia pseudoacacia 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia fermentativa. Pirosi dovuta ad una ipersecrezione di acido cloridrico, con possibili vomiti e cefalea. Eruttazioni acide, reflusso gastroesofageo, sensazione di pressione allo stomaco, coliche flatulenti. Migliora mangiando e peggiora di notte.
Sabadilla 6CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Indigestione, gastrite, gastroenterite. Pirosi, vomito e dolori gastrici. Periodicità dei sintomi. Peggiora all’aria fresca, con l’umidità, con il riposo e di notte. Migliora con il calore.
Sanguinaria 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Gastrite e reflusso gastroesofageo con tosse secca notturna. Sensazione di bruciore a stomaco ed esofago, unita a secchezza di bocca e gola, sete, nausea, aerofagia, alternanza di stipsi e diarrea. Emorroidi. La sintomatologia si completa con emicranie e ondate di calore, rossore della pelle, caratteristiche del rimedio. Miglioramenti con l’emissione di eruttazioni e gas intestinali.
Sepia 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Gastrite ed enterite. Dispepsia con flatulenza, pirosi, nausea soprattutto mattutina e all’odore di cucina. Ptosi dello stomaco che provoca sensazioni di vuoto e di stiramenti dolorosi. Gonfiore addominale con borborigmi e flatulenza. Sensazione di pesantezza pelvica a ogni movimento, sensazione di vuoto dopo l’evacuazione. Stipsi ed anche stipsi delle donne incinte. Lingua sporca. Bocca amara ed a volte con gusto di salato. Possibile desiderio di dolciumi. Può essere presente intolleranza per il latte, indigeribilità dei grassi ed a volte del pane. Fegato ingrossato, dolente, pesante e sensibile. Cistifellea dolorosa alla palpazione. Emorroidi. Stipsi con sensazione di “palla nel retto”. Peggioramento con il freddo e nel dopo pranzo.
Sulphur 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dispepsia. Alito fetido e lingua con patina biancastra, a volte con vescicole sulla punta. Afte. Congestione epatica per stasi della circolazione portale. Fegato ingrossato. Epatopatie. Alterazione dei processi assimilativi e di disintossicazione. Flatulenza e meteorismo. Desiderio di dolciumi. Diarrea, specie mattutina, alternata a stipsi. Stipsi o evacuazioni dure, nodose e insufficienti. Infiammazione all’ano con prurito, bruciore e dolore. Emorroidi.
Sulphuricum acidum 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Gastrite e ulcera gastroduodenale. Debolezza di stomaco, bruciori, eruttazioni acide, reflusso gastroesofageo, alitosi. Dolori epigastrici e retrosternali. Il bruciore non migliora con il pasto. Peggioramento con il freddo umido e con bevande fredde. Miglioramento con il calore e con bevande calde. E’ il rimedio dei disturbi gastrici dovuti agli abusi di alcool.
Esperienze
Esperienza n. 1. Soggetto con dolore nella regione epatica, con digestione particolarmente difficile, ipocondriaco e sempre di cattivo umore, trattato con Nux vomica 4CH Lycopodium clavatum 4CH, assunti a giorni alterni alla dose di 4 granuli 3 volte al dì, per 2 mesi.
Esperienza n. 2. Dispepsia, bruciore e dolore di stomaco, aerofagia, eruttazioni continue ed esplosive, disturbi da meteorismo, in un soggetto caratterizzato da ansia anticipatoria, aggravato di notte e dal caldo. Si è praticato il trattamento con Argentum nitricum 6CH, alternato con Asa foetida 6CH, alla dose di 3 granuli per volta a distanza di 4 ore l’una dall’altra, per una settimana. Successivamente 3 granuli dell’uno al mattino e 3 granuli dell’altro rimedio alla sera, per 2 mesi.
Esperienza n. 3. Soggetto facilmente irritabile, stressato dal superlavoro, debole di concentrazione, affetto da pirosi, aerofagia, flatulenza, sonnolenza dopo i pasti e insonnia di notte, digestione difficile, spasmi gastrici, vertigini, cefalee congestive. E’ stato trattato con Nux vomica 4CH e Rauwolfia 4CH, 3 granuli ogni 3 ore, alternando i rimedi. Dopo 3 giorni i tempi di somministrazione sono stati portati a 6 ore per altri 3 giorni. Dopo si è passati ad un rimedio al mattino e l’altro alla sera per 2 mesi.
N.B.: le diluizioni e le posologie riportate nel presente articolo, tra le più indicate in letteratura, hanno solo carattere orientativo e non intendono, né possono, sostituire alcuna prescrizione medica. Sarà il medico omeopata a stabilire le entità terapeutiche più appropriate ed a prescrivere la cura che si lega al singolo caso (rimedi, diluizioni, posologie, tempi).
(*) V. Note esplicative e la home-page della sezione.
Roberto dice
Grazie di cuore Dottoressa per i Suoi consigli.
Allora comprerò Nux vomica e lycopodium in gocce e ne assumerò 5 gocce per ognuno tre volte al giorno, assumendoli alternativamente, ma nello stesso giorno, prima, per es., Nux vomica e dopo mezz’ora lycopodium.
E magari se dopo una settimana non vedo cambiamenti allora passerò a 10 gocce per ognuno sempre tre volte al giorno.
L’alto , medio o bassa diluizione esiste anche per le gocce?
Se si, meglio iniziare con una diluizione media?
Dottoressa, quando si legge che Lycopodium lavora sul fegato, si intende anche sulla colecisti pigra, facendole secernere più bile?
Per favore desidero un altro chiarimento:
Ho letto una Sua risposta ad una paziente, dove Lei consiglia di assumere Hypericum per compressione del nervo vago in zona cervicale.
In quanto l’artrosi può comportare infiammazioni dei nervi.
Come Le dicevo in un altro messaggio ho dolori articolari diffusi, ma in particolare alla cervicale sono stato costretto a fare un intervento chirurgico, circa 15 anni fa, per due ernie discali che erano uscite, dopo una caduta sbattendo la testa dietro, ma purtroppo, anche dopo l’intervento ho dolori, seppur minori di prima, alla cervicale.
Da una risonanza magnetica è risultato la presenza di un osteofito, in C6-C7, che preme su dei nervi, oltre che artrosi.
Per favore mi può dire se Hypericum è adatto per calmare dolori neuropatici?
Io per questi dolori assumo Gabapentin, che mi aiuta, però se Hypericum è pure efficace e senza effetti collaterali, potrei provarlo?
Ma Hypericum omeopatico è la stessa sostanza dell’Iperico fitoterapico che serve per la depressione?
Anche MSM zolfo che assumo in compresse è lo stesso di Sulphur omeopatico?
Dottoressa quando si legge un numero seguito da CH, ci si riferisce solo a prodotto in granuli?
La ringrazio veramente di cuore e La saluto cordialmente, Roberto !
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Roberto, dal “candore” delle sue domande si comprende benissimo che lei ha necessariamente bisogno di un medico omeopata, senza pensare di poter fare da solo. Quando è in gioco la propria salute, a maggior ragione quando le problematiche sono diverse, occorre indispensabilmente ricorrere al medico e non credere di poter utilizzare interventi spot o occasionali che non risolvono granché e che potrebbero risultare addirittura controproducenti. Lei ha bisogno di un esame complessivo dello suo stato di salute generale e della sua persona, che solo un medico omeopata potrà fare, senza le quali difficilmente si riuscirà ad individuare una terapia risolutiva. Se vuole avere un minimo di conoscenza dell’omeopatia od anche della fitoterapia, la invito a consultare gli articoli della sezione del sito “Approfondimenti”, dove potrà trovare risposta a molte sue domande. La invito altresì a rileggere con attenzione le risposte ai commenti precedenti, dove sono contenuti molti chiarimenti che adesso richiede. Comunque proverò a sintetizzare. Le forme più adoperate dei rimedi omeopatici sono i granuli (disponibili in tutte le diluizioni), le gocce (solitamente riservate alle basse diluizioni) e i globuli (riservati alle medie e alte diluizioni) che si prestano per le somministrazioni in monodose. Lycopodium potrebbe essere in grado di intervenire anche sulla colecisti pigra. Hypericum è un valido rimedio omeopatico per le nevriti, per il dolore di qualsiasi natura, per gli stati depressivi e per molto altro. Se lei legge l’articolo “Hypericum” nella sezione del sito “Rimedi omeopatici” riuscirà a comprendere che l’Hypericum fitoterapico (le cui proprietà della pianta sono riportate nel paragrafo “Descrizione”) e l’Hypericum omeopatico (le cui proprietà sono riportate nel paragrafo “Caratteristiche del rimedio”) hanno praticamente le stesse proprietà terapeutiche, però hanno differenti principi terapeutici. I fitoterapici funzionano come i farmaci tradizionali, introducendo cioè il principio attivo utile all’azione terapeutica, invece i rimedi omeopatici stimolano e incanalano correttamente la capacità propria di guarigione dell’organismo. Le caratteristiche terapeutiche di MSM integratore e di Sulphur omeopatico sono assimilabili a quanto detto poc’anzi per Hypericum. La cifra numerica che accompagna la sigla CH (diluizione centesimale hahnemanniana) indica quante volte è stata operata la diluizione 1:100 della sostanza di origine del rimedio omeopatico. Tale tipo di codifica si applica a qualsiasi forma farmaceutica (granuli, gocce, globuli, ecc.) dei rimedi omeopatici. Cordiali saluti.
marco dice
chiedo venia, ma nella mia precedente testimonianza ho omesso il fatto che spesso in estate sono in viaggio. Mi è ad esempio capitato di percorrere 13000 km in un mese e mezzo viaggiando verso capo nord con il camper. E’ stato in quell’occasione che una notte mi sono ustionato gravemente un piede con dell’acqua bollente e purtroppo mi trovavo sprovvisto di qualsiasi antidolorifico. E’ stata una cosa veramente brutta, tuttavia non cosi brutta (strano ma vero) come le ultime coliche, sembrava quasi arrivato il mio momento. Da qui la decisione di procedere verso una farmacia portatile, perché in quei casi estremi, in mezzo alla tundra, non ci sono ne pronto soccorso, ne ospedali, ne omeopati e con la sfortuna avuta in quel caso, nemmeno sciamani locali. E’ obbligatorio avere (oltre che la testa sulle spalle) una possibilità di sedare il dolore. Dottoressa, ho visto che lei non ha un indirizzo email sul sito…Sono io che sbaglio oppure è così? Come si fa a contattarla privatamente?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Marco, è proprio così, perché il presente sito web nasce con lo spirito di servizio di fornire informazioni chiare e oggettive a chi vuole avvicinarsi al mondo dell’omeopatia e del naturale, o a chi già lo conosce, intendendo offrire anche attraverso le risposte ai commenti notizie e spunti utili, sia agli interessati che agli altri visitatori. Pertanto eventuali richieste di chiarimento possono essere inoltrate soltanto tramite il canale dei commenti. Cordiali saluti.
Roberto dice
Gentile Dottoressa, sono daccordissimo con Lei sul fatto che una visita dal vivo è opportuna, ma purtroppo abito in un paesetto e per ora non mi è facile andare in una grossa città.
Però desidero provare una cura almeno per un paio di mesi.
Intanto La ringrazio tanto per i chiarimenti già effettuati.
Vorrei aver capito bene sul concetto se posso o meno assumere insieme nux vomica e lycopodium, che da quanto Lei dettomi e da quanto letto sul Suo sito, mi sembrano i più adatti alla mia persona, ci ritrovo almeno il 90% dei miei acciacchi.
Lei scrive che sono rimedi omeopatici complementari, poi però non capisco quando dice che potrebbero essere utilizzati alternativamente.
Cioè Lei intende, per es., un giorno l’uno e un giorno l’altro?
Devo preferire ad alta diluizione (30 CH) o a bassa diluizione (5CH)?
Forse, come ho letto nel Suo sito, essendo i miei problemi cronici è meglio a medio-alta?
In granuli oppure in gocce?
Io penso che le cause delle mie cattive digestioni con conseguente mal di testa frontale siano colecisti pigra, digestione lenta, ma forse soprattutto colon irritabile con stipsi. Sento spesso di avere il colon come intasato, anche mangiando poco.
Sto assumendo anche MSM zolfo per dolori articolari, posso contiunuare?
La ringrazio con tutto il cuore per i Suoi consigli e chiarimenti, cordialmente Roberto !
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Roberto, i rimedi omeopatici complementari, come riportato nella risposta precedente, esplicano la migliore azione terapeutica quando l’uno segue l’altro, per cui sarebbe preferibile utilizzarli alternativamente, come ad es. una volta l’uno e la volta successiva l’altro, oppure un periodo l’uno ed il periodo successivo l’altro, a seconda di ciò che richiede la situazione personale. Anche la diluizione è strettamente legata al caso personale, in quanto dipendente dal livello d’intervento terapeutico che si richiede, dal grado di somiglianza rimedio-paziente e dalla reattività o sensibilità del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico di turno. Solitamente le basse diluizioni sono più adatte per i casi acuti, mentre le medio-alte diluizioni sono più adatte per i casi cronici, salvo quanto detto poc’anzi. Granuli o gocce è abbastanza indifferente: i granuli sono più comodi da assumere, le gocce possono offrire il vantaggio che scuotendo energicamente il contenitore prima di ogni assunzione si dà la possibilità di accrescere leggermente ogni volta la “potenza” del rimedio. Sul MSM (metilsulfonilmetano) credo di averle già risposto, nel senso che i rimedi omeopatici possono andare in sofferenza solo se un altro farmaco o integratore viene adoperato per curare la stessa patologia o disturbo. Cerchi comunque di superare ogni difficoltà e di avvalersi di un medico omeopata, se intende risolvere le sue varie problematiche con l’omeopatia. Cordiali saluti.
marco dice
buongiorno,
Vorrei riportare la mia esperienza degli ultimi 10 giorni. In estate decisi di misurare lo spessore del calcolo biliare che mi porto appresso. La dottoressa presso la quale mi recai dopo “scrupolosa visita ecografica” mi disse che il calcolo si era ridotto ed era passato dai precedenti 18 mm a 10. Non vi dico la gioia…così sulla vena della felicità mi lasciai un po’ andare non dico ad eccessi ma ad un’alimentazione sempre vegetariana ma un po’ meno controllata, finché…finché dieci giorni fa, mi sono svegliato alle 9.00 del mattino in preda a spasmi atroci. Ho sopportato coliche durante 10 anni con l’ausilio di lyco e nux e non ho mai avuto eccessivi problemi grazie ai due farmaci. Ma in quel caso il dolore era talmente forte (vi lascio immaginare a cosa assomigliava) che sono stato accompagnato in ospedale. In quella sede sono stato messo sotto morfina leggera più paracetamolo e mi è stato diagnosticato un calcolo di 23 mm, il doppio di quello diagnosticato dalla precedente operatrice. In ospedale, pensando che avessi una gastrite concomitante (nessuna prova a conforto) mi sono stati dati, sempre per endovena, gli inibitori della pompa protonica, in dose anche eccessiva. Per ragioni che non sto qui a spiegare mi sono dimesso dall’ospedale dopo 24 ore (non dappertutto c’è quella professionalità auspicabile) tornando a casa e sentendomi immediatamente quasi meglio. Dico quasi, perche quelle 24 ore di inibitori contro la gastrite mi hanno causato difficoltà digestive per i seguenti 8 giorni e solo ultimamente posso tornare a mangiare un po’ di tutto. Inutile dire che a questo punto bisogna operare e spero di avere il tempo necessario per prendere una decisione sul dove e sul quando, senza che una nuova colica tremenda mi pieghi in due. Una cosa l’ho imparata…Gli antidolorifici sono FONDAMENTALI in questi casi ed io li ho sempre sottovalutati. Si dovrebbe aprire un capitolo su questo sito (sempre che già non esista) sugli antidolorifici da tenere in casa (ma non solo, es. in farmacia da viaggio) per i momenti drastici. Se fossi stato a conoscenza del COME AGIRE e CON QUALI METODI non sarei finito così. Però daltronde non avrei nemmeno mai scoperto la verità sulla dimensione reale del calcolo biliare. Gli antidolorifici rappresentano il nuovo capitolo della mia ricerca perche senza quelli non c’ê proprio storia!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Marco, gli antidolorifici sono importantissimi ma, com’è noto, vanno assunti sempre sotto stretto controllo medico e quando si conosce la causa del dolore o nell’attesa dei risultati delle indagini del malessere. Perché il dolore è un sintomo sgradevole che deve essere controllato e sedato ma anche correttamente interpretato per giungere ad una diagnosi precisa e stabilire la giusta terapia. Moltissimi rimedi omeopatici sono anche degli ottimi antidolorifici, da scegliere in base alla natura del dolore, alla sensazione che provoca ed alla sua localizzazione. Per quanto riguarda il calcolo biliare purtroppo l’omeopatia non dispone di rimedi in grado di poterne ridurre le dimensioni, ma tutto al più di evitarne l’accrescimento, come precisato in una risposta precedente parlando di Lycopodium. Grazie comunque della sua testimonianza. Cordiali saluti.
Marta dice
Buonasera, sono la mamma di una bambina di 5 mesi e mezzo con reflusso gastroesofageo, trattata da quando aveva un mese con il ranidil con scarsi risultati, da un mese a questa parte abbiamo cercato di curarla naturalmente: prima abbiamo provato new era complesso c con aggravamento dei sintomi e adesso le sto dando dioscorea villosa 9 ch senza grossi cambiamenti. La bambina di giorni sta più o meno meno bene tanto rigurgiti e ruttini, ma non piange tanto, i problemi grossi sono di notte dopo l ultima poppata deve fare tantissimi ruttini prima di riuscire ad addormentarsi( rutti che anche la sconquassano ) si che è stanca e vorrebbe dormire ma è continuamente risvegliata dal latte che torna su, questo causa un rumore che io tenendola in braccio sento è come un gluk) in più lei sia di giorno che di notte e’ molto agitata. Se potesse dirmi cos altro potrei provare le sarei molto grata .
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marta, se lei intende curare la sua bambina con l’omeopatia le consiglio di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita omeopatica sarà in grado di prescrivere la terapia personalizzata più adatta al caso in esame e seguire in modo appropriato la bimba durante il percorso terapeutico. A titolo informativo tra i principali rimedi omeopatici del presente articolo potenzialmente utili a trattare il reflusso gastroesofageo troviamo Argentum nitricum, Arsenicum album, Calcarea carbonica, Ignatia amara, Iris versicolor, Kalium carbonicum, Nux vomica, Phosphorus, Robinia pseudoacacia, Sanguinaria, Sulphuricum acidum. Ovviamente, nel rispetto della “legge dei simili”, solo i rimedi che rispecchiano meglio la totalità dei sintomi del paziente sono in grado di produrre un’azione curativa positiva. Dioscorea villosa è prevalentemente utilizzato nelle coliche addominali violente dovute a meteorismo ed in subordine nelle scarse capacità digestive. Per migliorare il sonno notturno potrebbe essere utile far dormire la bimba con la testa sollevata ed evitare di farla mangiare (se già svezzata) nelle due o tre ore che precedono l’andata a letto, abolendo soprattutto la sera gli alimenti che possono favorire il rigurgito quali ad es. grassi, brodo di carne, agrumi, sugo di pomodoro o altre salse, cioccolato, bevande gassate, ecc. Cordiali saluti.
Roberto dice
Gentile Dottoressa Rita Della Volpe, La ringrazio tanto di cuore per i Suoi consigli.
Mi creda se fosse per l’alimentazione starei veramente bene, senza bisogno di farmaci.
Vorrei assolutamente seguire i Suoi consigli.
Per il rosmarino ho una pianta e spesso mi faccio tisane con qualche rametto, va bene?
Prendo un solo caffè al giorno, dopo pranzo, non bevo latte vaccino da anni, non l’ho mai digeristo bene, al mattino lo sostitisco con latte di riso o thè verde.
Bevo solo acqua naturale, ultimamente la riscaldo un pò, perchè ho letto che aiuta meglio la digestione.
Al mattino prima di colazione mi bevo una tazza di acqua calda con il succo di mezzo limone e un pò di bicarbonato. Evacuo un pò meglio, ma va bene il succo di limone, oppure può dare problemi allo stomaco?
Come spezie uso in cucina zenzero, curcuma e cumino. Ho letto che aiutano la digestione.
Leggendo nel Suo sito le caratteristiche dei principali rimedi omeopatici avevo il dubbio tra Nux Vomica e Ignatia, anche se ero più per Nux vomica, però ora leggendo attentamente Lycopodium, anche questo rimedio sembra adatto per me, anche per quello che Lei mi ha scritto.
Ma si possono assumere due rimedi omeopatici importanti, come Nux vomica e Lycopodium?
Io da qualche giorno sto assumendo MSM zolfo, posso continuare?
Posso assumere questi prodotti omeopatici insieme ai farmaci per la pressione un pò alta, colesterolo e un farmaco per l’ipertrofia prostatica?
Posso continuare tarassaco e fumaria?
Circa un paio di anni fa avevo provato ad assumere per circa un mese Nux vomica Homaccord gocce, poi non avevo miglioramenti ed ho abbandonato.
Per quanto tempo almeno devo assumere questi prodotti?
Per favore mi può consigliare la posologia di Lycopodium e di Ficus carica?
Nel momento in cui mi capita di non digerire e mi inizia il mal di testa frontale, vi è qualche prodotto efficace per calmare un pò il dolore?
La ringrazio tanto di vero cuore, cordialmente Roberto !
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Roberto, una risposta puntuale e precisa alle sue domande la può fornire solo un medico omeopata, che con la visita omeopatica potrà prevedere il percorso terapeutico migliore per lei. Tutto quello che potevo dirle sulla sua situazione è contenuto nella risposta al commento precedente. Comunque cercherò, con i limiti del generico e non del personale come invece richiederebbe l’omeopatia, di fornirle ancora qualche spunto per i suoi quesiti. Il rosmarino come fitoterapico e non come gemmoterapico conserverebbe buona parte dei principi attivi ma perderebbe parte dell’attività di drenaggio. Il succo di limone in genere è sconsigliato a stomaco vuoto per chi soffre di gastrite. Nux vomica e Lycopodium sono per molti aspetti due rimedi omeopatici complementari (anche se non di forte grado), nel senso che l’uno prolunga e rafforza l’azione dell’altro che lo precede, per cui volendo potrebbero essere utilizzati alternativamente. L’uso congiunto di rimedi omeopatici e di altri farmaci o prodotti è da evitare solo se gli stessi servono a curare la stessa patologia, perché a soffrirne potrebbe essere i rimedi omeopatici (e non il viceversa). In genere una cura omeopatica si protrae, senza porsi dei limiti temporali particolarmente stringenti, finché perdurano i benefici ed, ovviamente, si smette alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente, stabile e duraturo. La posologia usualmente utilizzata di Ficus carica M.G. D1, come di tutti gli altri gemmoterapici, è di 50-100 gocce al giorno, da suddividere nelle assunzioni prima dei pasti, sciolte in un poco d’acqua. La posologia di Lycopodium, come del resto di tutti i rimedi omeopatici, è strettamente personale e non generalizzabile. Nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata potrebbe prendere a riferimento le informazioni generiche contenute nell’articolo, le quali, ripeto, hanno solo carattere orientativo e non possono sostituire la prescrizione del medico. Infine per quanto riguarda il dolore, nel momento in cui si pratica la cura giusta, omeopatica o di altro tipo che sia, qualsiasi sintomo disturbante deve potersi gradualmente calmare. Cordiali saluti.
Cristina dice
Buongiorno dottoressa, soffro da tantissimi anni di stitichezza. Cerco di seguire un’alimentazione senza troppe farine e senza latticini integrando con fibre ma non mi aiutano molto. Sono abbastanza stressata e avverto spesso male alla bocca dello stomaco anche lontano dai pasti. La stitichezza mi ha provocato una infiammazione alle emorroidi rendendo il tutto doloroso. Durante una una visita dall’iridologo, mi è stato notato un restringimento dell’intestino trasversale [nella zona sopra all’ombellico per intenderci] che accentua il problema stipsi. Cosa mi consiglia, quali prodotti omeopatici possono aiutarmi? Grazie Cristina
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Cristina, i rimedi omeopatici adatti a trattare la stitichezza sono tanti e diversi nelle caratteristiche, tra cui, per ottenere dei risultati utili, occorrerà individuare il rimedio (o i rimedi) che contempla una sintomatologia quanto più somigliante alla propria, nel rispetto della “legge dei simili” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico. Ad esempio tra i rimedi omeopatici più utilizzati troviamo: Alumina per la defecazione difficile dovuta a mancanza di peristalsi dell’intestino; Opium in caso di atonia intestinale senza alcun stimolo; Graphites in caso di cronicizzazione con assenza di stimolo; Plumbum in caso di dolore addominale o spasmi dolorosi; Hydrastis per mancanza di defecazione dovuta ad abusi di lassativi; Magnesia carbonica per atonia intestinale e spasmi; Sulphur come rimedio di fondo ed anche se ci sono emorroidi; Nux vomica per mal di pancia senza riuscire a defecare; Lycopodium in caso di stipsi che deriva da scarsa produzione biliare, ecc. Potrebbe anche essere utile associare qualche rimedio gemmoterapico della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivato, si tratta di un macerato glicerico di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), in gocce, come Ficus carica (Fico) M.G. D1, per ristabilire una fisiologica peristalsi intestinale e Vaccinum vitis idaea (Mirtillo rosso) M.G. D1, per completare la piena regolarizzazione della funzionalità intestinale. Detti gemmoterapici espletano anche un’importante azione di “drenaggio” capace di stimolare gli organi emuntori (tra cui l’intestino), liberare l’organismo dalle tossine e rendere lo stesso più recettivo alla cura omeopatica. L’articolo “Mai più stitichezza” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, che la invito a consultare, riporta diversi preparati fitoterapici (e consigli) molto validi per contrastare la stitichezza e contribuire a regolarizzare le funzioni intestinali. In molti casi si è dimostrato utile il succo di Aloe vera, da reperire eventualmente in erboristeria. Infine le riepilogo di seguito gli alimenti maggiormente consigliati, in ordine alfabetico, per combattere la stitichezza e l’intestino pigro: albicocca, alghe, anguria, arachidi, arancia, asparagi, avena, barbabietola, bietola, broccoli, brodo, carciofo, carota, cavolo, ciliegia, cipolla, crusca, fagioli, farro, fico, finocchio, fragola, kiwi, lampone, lattuga, lenticchie, lievito di birra, mandorle, mela (meglio con la buccia ben lavata), melanzana, melone, mirtilli, more, nocciole, noci, olio extravergine di oliva, pane integrale, patata, peperone, pera, pesca, piselli, polline, pomodoro, porro, prugna, riso integrale, sedano, segale, semi di lino, spinaci, tamarindo, tarassaco, uva, zucca, zucchine, zuppa di verdura. Si ricordi anche di bere molta acqua, preferibilmente lontano dai pasti e di berne un bel bicchiere la mattina al risveglio. Anche l’esercizio fisico è consigliabile per migliorare il tono muscolare e quindi facilitare la peristalsi intestinale. Per il caso specifico sarebbe comunque opportuno rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
Roberto dice
Gentile Dottoressa,
mi permetta di aggiungere al messaggio di prima, anche per determinare i prodotti che più si adattano alla mia persona, che soffro anche di dolori articolari diffusi (alle ginocchia, anche, cervicale), finora sono dolori sopportabili. Ho fatto le risonanze magnetiche e sono soprattutto da artrosi. Faccio un pò di palestra leggera. Poi anche colesterolo di tipo familiare e trigliceridi, per cui da circa un anno assumo una statina leggera. Ed i valori sono ritornati normali.
Quello che è insopportabile, come dicevo nel messaggio di prima, è la cattiva digestione e soprattutto il conseguente sintomo del mal di testa frontale, che inizia con pesantezza in tutta la fronte e poi si concentra nella parte destra come un chiodo sopra l’occhio destro sulla parte sopra della fronte. Ormai mi alimento con cibi leggeri. Sono negative le intolleranze al glutine e lattosio. Non digerisco soprattutto i cibi con fibre, come le insalate di verdure crude anche tenere. E poi ho avuto sempre difficoltà da ragazzo a digerire castagne, noci, soia. E infatti li evito sempre. Però sono tanti i cibi di cui faccio fatica. Assumo tarassaco, fumaria, cardo mariano, melissa, enzimi digestivi, ma solo domperidone mi aiuta meglio, anche se ormai non sempre.
Grazie di cuore per i Suoi consigli, cordialmente e buone feste da Roberto !
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Roberto, tra i rimedi omeopatici del presente articolo un importantissimo rimedio che potrebbe dare una risposta a quasi tutti (se non tutti) i suoi disturbi è Lycopodium. Infatti Lycopodium è un eccellente rimedio epato-digestivo, in particolare del fegato (epatopatie varie, colesterolemia, trigliceridemia), delle vie biliari (calcoli o ingorgo da ispessimento delle pareti), dello stomaco (dispepsia, pesantezza, gastrite, eruttazioni, reflusso gastroesofageo, ecc.), dell’intestino (meteorismo, flatulenza, gonfiore addominale, costipazione, ecc.), della funzionalità renale e per molto altro ancora. In particolare è proprio il rimedio per le difficoltà digestive e per la stipsi dovute ad una scarsa produzione biliare. Inoltre essendo un policresto, cioè un rimedio ad “azione generale” con attività profonda e polivalente, potrà essere in grado di trattare numerosissimi disturbi (cefalea, dolori reumatici articolari, angine di gola, ecc.), alcuni dei quali si manifestano più frequentemente a destra (si pensi ad es. alla cefalea che inizia frontale e poi si porta a destra). Per quanto riguarda specificamente il colon irritabile sarebbe opportuno annotare tutti quei cibi che provocano un peggioramento dei sintomi, per cercare di evitarli. Tra gli alimenti più a rischio, che non sono però uguali per tutti, si ricordano latte, alcuni tipi di verdura (es. cavoli, carciofi, spinaci, cipolla, rucola, cetrioli, sedano), alcuni tipi di frutta (es. pesche, pere, prugne), marmellata, spezie, alcool, caffè, tè, bibite gassate. Potrebbe essere altresì utile consumare alimenti a basso contenuto di grassi, evitare i pasti abbondanti e bere molta acqua. Alla cura omeopatica potrebbe essere utile associare qualche rimedio gemmoterapico della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivato, si tratta di un macerato gligerico di gemme di piante con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), in gocce, che oltre ad avere una propria attività terapeutica espleta anche un’importante azione di “drenaggio” capace di stimolare gli organi emuntori, liberare l’organismo dalle tossine e rendere lo stesso più recettivo all’azione della terapia omeopatica. Nel caso specifico si potrebbe ricorrere a gemmoterapici come Ficus carica (Fico) M.G. D1 che ha un’importante azione su molti disturbi del digerente, come la normalizzazione dei succhi gastrici, un’azione cicatrizzante sulla mucosa, il ristabilire una fisiologica funzionalità gastro-intestinale, ecc., per cui è particolarmente indicato in caso di dispepsia, gastrite, aerofagia, eruttazioni, meteorismo, gonfiore addominale, alitosi, reflusso gastroesofageo, colite, colon irritabile ed altro, e/o Rosmarinus officinalis M.G. D1 che è indicato per la piccola insufficienza epatica e per i disturbi delle vie biliari. Ovviamente, come già accennato, bisognerà aiutarsi anche con un’alimentazione adeguata, che deve essere semplice e sana, evitando le pietanze eccessivamente condite o pesanti, privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, C, E e del gruppo B), limitando gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco (cibi ricchi di grassi, cioccolato, insaccati, fritture, ecc.), riducendo il consumo di alcool, caffè, tè e spezie piccanti, abolendo le bevande gassate, ecc. Inoltre potrebbe essere utile assumere qualche tisana a base di erbe a spiccata azione carminativa e anti-dispeptica, come ad es. le tisane di semi di finocchio, di anice, di zenzero, di melissa ed altre. Dia anche un’occhiata all’articolo “Digestione facile” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Il consiglio però, nonostante le difficoltà manifestate, è di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita potrà essere in grado di prescrivere la terapia personalizzata più appropriata per lei, secondo la buona tecnica omeopatica che prevede innanzitutto lo studio del malato e poi della sua malattia. Grazie per i complimenti. Cordiali saluti.
Roberto dice
Gentile Dottoressa Della Volpe, complimenti per il sito molto utile e desidero cortesemente un Suo consiglio.
Ho 61 anni e soffro quasi da ragazzo di digestione lenta e difficoltosa e se non digerisco, dopo circa 4 ore dal pasto, mi inizia un costante e insopportabile pesantezza e mal di testa frontale, che mi dura anche due giorni.
Ormai è a frequenza settimanale, mentre da ragazzo si verificava ogni 2/3 mesi.
Ho fatto tante indagini e mai trovato una causa precisa.
Solo un pò di gastrite, colon irritabile con tendenza alla stipsi, e da una ecografia epato-biliare si è notato la colecisti a pareti ispessite che non secerne la giusta bile per la digestione. Così mi ha detto il gastroenterologo che mi ha fatto l’ecografia. Mi ha prescritto antisecretivi, Duoliver (cardo mariano), enzimi digestivi, ho avuto solo un piccolo miglioramento iniziale e poi come prima.
Mi ha aiutato sempre il procinetico domperidone, ma ultimamente non sempre, e comunque non vorrei assumerlo ogni giorno.
Desidero provare una efficace cura omeopatica-fitoterapica, ma vivo in un piccolo paese e non trovo Dottori Omeopatici. La ringrazio tanto se vorrà darmi Suoi consigli, con cordialità Roberto !
Mila dice
Gentile Dottoressa,
le scrivo per avere un parere su un disturbo che mi colpisce di frequente.
Sono un’insegnante elementare e ultimamente ho tosse secca e reflusso esolfageo (spesso con vomito).
Sono affetta da cardias beante e per questo mi sto curando con Pantoprazolo e Gastrotuss.
Per la tosse ho preso sciroppi, gocce, cortisone ma non ci sono stati risultati apprezzabili.
Vorrei cortesemente un consiglio per passare a medicine omeopatiche, sperando di poter almeno alleviare la mia sofferenza, sia per la notte e anche per il giorno.
Grazie per la Sua cortesia e cordiali saluti,
Mila
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Mila, non si può escludere che la tosse sia dovuta proprio al reflusso gastroesofageo, a maggior ragione considerato che è secca. Quindi la cura del reflusso alla lunga dovrebbe anche giovare alla tosse. Però se si vuole trattare il sintomo con una cura omeopatica, occorrerà individuare il rimedio (o i rimedi) che contempla una sintomatologia quanto più somigliante alla sua, a seconda delle caratteristiche della tosse, delle sensazioni che provoca e dei sintomi concomitanti. La invito pertanto a consultare l’articolo “Tosse” nella medesima sezione del sito, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici allo scopo indicati, tra cui, ripeto, solo i rimedi più simili saranno in grado di produrre gli effetti terapeutici desiderati, nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’omeopatia fonda il suo principio curativo. Ad esempio tra i rimedi per tosse secca troviamo Aconitum napellus, Ammonium carbonicum, Arsenicum album, Bromum, Bryonia, Cuprum metallicum, Drosera, Iodum, Phosphorus, Polygala, Rumex crispus, Sambucus nigra, Spongia tosta, Sticta pulmonaria. Per il caso specifico sarebbe però meglio rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.