Si valuta che circa il 60% della popolazione italiana soffre di disturbi gastrici dopo aver mangiato, che nella maggioranza dei casi sono occasionali o transitori e consistono essenzialmente in bruciore, acidità di stomaco, eruttazioni, flatulenza, sensazione di dolore, ecc. Le situazioni croniche in genere sottendono patologie molto più importanti ed in questi casi i disturbi aumentano di intensità e di durata, al punto da limitare o inibire le capacità lavorative e sociali delle persone che ne sono affette.
Il fenomeno ha senz’altro tra i suoi fattori predisponenti alcuni comportamenti negativi che accompagnano la nostra esistenza, quali lo stress sia fisico che emozionale, i ritmi frenetici della vita, gli stili alimentari sbagliati comportanti l’uso di cibi troppo conditi e consumati in fretta, le cattive abitudini personali come il fumo e l’alcool, l’abuso di alcune tipologie di farmaci come gli antinfiammatori, ecc.
I disturbi gastrici più comuni sono essenzialmente i seguenti.
L’aerofagia che è la difficoltà digestiva consistente nella eccessiva deglutizione di aria durante i pasti che provoca un rigonfiamento gassoso dell’addome, il più delle volte doloroso, con conseguente meteorismo e frequenti eruttazioni e flatulenze. Spesso è semplicemente la conseguenza di cattive abitudini alimentari, come l’uso eccessivo di bevande gassate, di bicarbonato e di chewingum, o il consumo troppo frettoloso dei pasti.
Il meteorismo che è l’eccessiva produzione e accumulo di gas nel tratto digestivo, più usualmente nel tratto intestinale, che causa spasmo e distensione dell’addome.
La flatulenza che è la miscela di gas intestinali rilasciata all’esterno attraverso l’ano, accompagnata solitamente da un suono caratteristico e da un odore sgradevole. Può essere la manifestazione tipica dell’aerofagia oppure essere dovuta ad un aumento dei processi fermentativi o putrefattivi, che provocano un’eccessiva sintesi di gas a livello gastrointestinale, in conseguenza dell’assunzione di alcune tipologie di alimenti o di farmaci.
L’eruttazione che è l’espulsione rumorosa, attraverso la bocca, dei gas presenti nello stomaco. Può essere una manifestazione tipica dell’aerofagia oppure essere associata ad una indigestione o ad altri disturbi gastrici.
La pirosi che è la sensazione di bruciore allo stomaco, avvertita dietro lo sterno, che si irradia verso la gola, dovuta all’eccessiva risalita dei succhi gastrici, particolarmente acidi. La sintomatologia è piuttosto comune e può essere occasionale, quando è dovuta ad es. ad una cattiva digestione, all’assunzione di alimenti irritanti o di particolari farmaci, oppure ripetitiva, quando è associata a patologie come il reflusso gastroesofageo che può avere diverse cause come l’incontinenza dello sfintere gastroesofageo, l’ernia iatale o la diminuzione del tono della muscolatura esofagea e/o gastrica. La pirosi, comunemente chiamata acidità di stomaco, il più delle volte si presenta poco dopo i pasti o a lunga distanza da questi ed è favorita da particolari posizioni come quella sdraiata che si assume durante il riposo notturno.
La dispepsia che è l’alterazione della funzione digestiva gastrica o intestinale, comunemente chiamata digestione difficile, caratterizzata da pesantezza di stomaco, sonnolenza, mal di capo dopo i pasti. Talora si presentano dolore o fastidio cronico alla parte addominale superiore o retro-sternale, aerofagia, flatulenza, pirosi gastrica, borborigmi, nausea, vomito. Può essere di natura organica, come ad es. con la gastrite acuta e cronica, o funzionale, come ad es. con l’ulcera gastrica.
La gastrite che è l’infiammazione, acuta o cronica, della mucosa dello stomaco. Spesso è causata da cattive abitudini alimentari, quali l’abuso di alcool, spezie e cibi irritanti per la mucosa gastrica. La forma acuta è caratterizzata da lesioni erosive, per cui generalmente i sintomi sono acidità, bruciore e crampi allo stomaco, nausea e vomito. La forma cronica manca della componente erosiva, per cui in genere è silente ed i sintomi sembrano quelli della cattiva digestione. Può degenerare in ulcera peptica o in patologie molto più gravi.
L’ulcera gastrica che è l’erosione della mucosa gastrica o nei casi più gravi la perforazione della parete dello stomaco. Le cause della malattia non sono completamente note. L’ipotesi più accreditata è quella di una diminuzione della resistenza della mucosa gastrica all’aggressività del succo gastrico che è particolarmente acido. Quasi sempre l’ulcera gastrica è preceduta dalla gastrite, in cui la mucosa infiammata ha una ridotta capacità di secrezione di bicarbonato nel muco protettivo. In moltissimi casi si riscontra la presenza del batterio Helicobacter pyroli al di sotto della mucosa che provoca una reazione infiammatoria e una lesione del tessuto epiteliale locale. Altri fattori predisponenti possono essere gli abusi di alcool, caffeina, fumo, grassi, farmaci ed altro, come pure la matrice genetica e particolari condizioni emotive. I sintomi sono dolore epigastrico che si vivacizza con l’assunzione di cibo, nausea, vomito, anemia sideropenica (da carenza di ferro) legata alle emorragie.
L’ulcera duodenale che è la lesione in uno o più punti della mucosa del duodeno, più frequentemente del primo tratto del duodeno e per questo è detta anche ulcera bulbare. E’ molto più frequente dell’ulcera gastrica. Anche stavolta si ritiene che la causa della malattia sia strettamente collegata ad un’ipersecrezione acida della mucosa gastrica unita ad una ridotta capacità della mucosa duodenale di secrezione di bicarbonato nel muco protettivo. I fattori predisponenti ed i sintomi sono essenzialmente gli stessi dell’ulcera gastrica, con la differenza che il dolore è sempre migliorato dall’assunzione di cibo. Si parla di ulcera gastroduodenale quando sono interessati stomaco e bulbo duodenale, cioè il tratto digerente superiore.
L’ulcera peptica è la lesione singola o multipla che colpisce oltre la mucosa e sottomucosa del tratto digerente superiore, come stomaco e bulbo duodenale, anche la seconda parte del duodeno e l’esofago, in quest’ultimo caso soprattutto in presenza di reflusso acido. Gli uomini ne sono maggiormente colpiti rispetto alle donne (rapporto 3:1). I fattori predisponenti ed i sintomi sono essenzialmente gli stessi dell’ulcera gastrica e dell’ulcera duodenale. Anche l’infezione dal batterio Helicobacter pyroli, più diffusa ove sussistono condizioni di scarsa igiene ambientale, è causa della malattia.
Per gastralgia si intende il dolore vivo all’epigastrio (regione del torace compresa tra l’estremità inferiore dello sterno e le due arcate costali), con possibile irradiazione alle zone circostanti, che solitamente è di tipo acuto, trafittivo, spastico, crampiforme. La gastralgia può essere dovuta a diverse cause, tra cui le più frequenti sono la gastrite, l’ulcera gastrica, l’ulcera duodenale, l’ulcera gastroduodenale, l’ulcera peptica.
Per trattare i vari disturbi gastrici sono validi anche molti preparati fitoterapici, come quelli consultabili agli articoli “Digestione facile” e “Digestione senza tante arie” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”.
Principali rimedi omeopatici
Abies nigra 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia e gastrite con sensazione di avere un corpo solido a livello dell’epigastrio e di freddo allo stomaco. La gastralgia (dolore vivo all’epigastrio) compare sempre dopo aver mangiato ed è causata da abusi di tè o di tabacco. Stipsi con bruciore del retto.
Anacardium orientale 5CH: 3 granuli ogni 3 ore. Gastrite ed ulcera duodenale con sensazione di vuoto allo stomaco, di nausea e vomito. Il dolore sopraggiunge a digiuno e migliora dopo aver mangiato. La digestione è lenta e con sensazione di pienezza. Alito cattivo, gusto sgradevole, secchezza della bocca e della gola, lingua bianca e ruvida, stipsi nervosa. Miglioramento evidente e immediato di tutti i disturbi mangiando.
Antimonium crudum 4CH: 3 granuli ogni 1-3 ore. Indigestione, dispepsia, gastrite acuta con eruttazioni e dolori all’epigastrio. Colite, diarrea. E’ il rimedio della nausea, del vomito e dei disturbi digestivi in seguito ad abusi alimentari. La lingua è ricoperta da una patina bianca ed il soggetto ha una sensazione di pienezza e di avversione per qualsiasi cibo. Aggravamento con il caldo, l’acqua ed il cibo. Miglioramento all’aria aperta e con il riposo.
Argentum nitricum 6CH: 3 granuli ogni 1-3 ore. Dispepsia, gastrite, ulcera gastrica con bruciore all’epigastrio, acidità, aerofagia, reflusso gastroesofageo, flatulenza, meteorismo, fitte allo stomaco come da schegge di vetro, diarrea emotiva. Nausee dopo ogni pasto con sforzi infruttuosi di vomitare. Flatulenza eccessiva. Eruttazioni brucianti immediatamente dopo i pasti, che alleviano momentaneamente. Desiderio di cibi molto dolci, in particolare di cioccolato. E’ un rimedio utile nei casi di disturbi gastrici dovuti a tensione psichica prima di affrontare una qualsiasi difficoltà. Miglioramento con la pressione, all’aria aperta e con l’aria fredda. Aggravamento con il caldo e con l’ingestione di dolci che però il soggetto desidera.
Arsenicum album 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia, gastrite, reflusso gastroesofageo, ulcera gastrica con dolore violento e bruciante che migliora solo con applicazioni calde. Colite, enterite acuta, emorroidi, ragadi anali. Il soggetto è agitato ed inquieto, ha senso di debolezza generale, eruttazioni frequenti e le mucose secche. Possibile desiderio di dolciumi. Il dolore allo stomaco si manifesta soprattutto dopo aver mangiato e/o durante la notte. E’ aggravato dal cibo ed ha sete di acqua fredda che però spesso vomita.
Asa foetida 6CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Meteorismo, dispepsia, gastrite con eruttazioni accompagnate da spasmi esofagei, forte distensione dello stomaco e dell’intestino. Peristalsi eccessiva e tendenza alla diarrea. Le eruttazioni sono continue ed esplosive. La flatulenza e le feci sono particolarmente maleodoranti. Aggravamento notturno.
Belladonna 4CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Gastrite e ulcera gastroduodenale con dolore violento ed improvviso. Coliti con coliche accompagnate da stitichezza. Il soggetto ha rigurgiti frequenti, senso di pienezza e di dilatazione, pirosi, nausea e voglia di vomitare soprattutto all’inizio di un pasto o all’aria aperta. Il dolore allo stomaco è aggravato dalla pressione.
Bismuthum subnitricum 5CH: 3 granuli ogni 2 ore. Gastrite, ulcera gastrica. Dolore allo stomaco con nausea dopo ogni pasto e stimolo a vomitare. Gusto amaro, bruciore con senso di riempimento e molte eruttazioni di odore putrido, borborigmi. Coliche intestinali, diarrea. I sintomi migliorano bevendo acqua fredda e peggiorano mangiando. I dolori, che si irradiano al rachide, migliorano stirandosi e piegandosi all’indietro.
Calcarea carbonica 4CH: 3 granuli da 1 a 3 volte al dì. Dispepsia, gastrite cronica, disturbi digestivi dei lattanti durante la dentizione con dermopatia. Rigurgiti acidi, reflusso gastroesofageo, nausea e vomito acido, eruttazioni rumorose e continue dopo ogni pasto, pirosi, meteorismo, dolore e senso di pressione allo stomaco anche a digiuno. Diarrea acida, coliche epatiche, calcolosi biliare. Desiderio di dolciumi.
Carbo animalis 6CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Pirosi, rigurgiti, crampi allo stomaco, flatulenza, gonfiore dopo i pasti, sensazione di peso anche a digiuno, atonia gastrica, dispepsia, gastrite. Disgusto verso gli alimenti grassi che non vengono digeriti. Stipsi o diarrea fetida, emorroidi.
Carbo vegetabilis 4CH: 4 granuli dopo i pasti. Gastrite, dispepsia, atonia gastrica, disturbi gastrici vari. Stitichezza o diarrea con feci fetide e sensazione di bruciore, emorroidi. Pirosi, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, flatulenza eccessiva, meteorismo, crampi allo stomaco con bruciori, gonfiore alla parte superiore dell’addome (sopra l’ombelico), sensibilità all’epigastrio, sensazione di pressione. E’ uno dei migliori rimedi per la flatulenza. Possibile desiderio di dolciumi.
Chamomilla 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Dispepsia, disturbi gastrici vari, gastralgia psicogena, pirosi, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, gonfiore addominale, flatulenza, meteorismo, coliche flatulenti molto dolorose, gastroenteriti infantili. Soggetto irritabile e nervoso, intollerante al dolore.
China 6CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Dispepsia, gastrite, eruttazioni, pirosi, reflusso gastroesofageo, meteorismo, flatulenza, borborigmi, gusto amaro, ipotonia gastrica, sensazione di gonfiore addominale, sensibilità all’epigastrio. Le eruttazioni e la flatulenza non danno alcun sollievo. Spesso diarree spossanti dopo ogni pasto. Desiderio di dolciumi. Peggioramento con freddo, correnti d’aria, umidità.
Hydrastis 6CH: 3 granuli ogni 3 ore. Dispepsia, gastrite, indigestione da atonia gastrica specie negli anziani. Stipsi con disturbi epatici. Lingua gialla e gonfia che mantiene l’impronta dei denti, gusto pepato. Gli alimenti quali pane e legumi provocano eruttazioni acide. Senso di debolezza e di vuoto allo stomaco costante, con sensazione di svenimento. Dolore all’ipocondrio destro.
Ignatia amara 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Disturbi gastrici in soggetti nevrotici, emotivi, malinconici, instabili. Dispepsia, aerofagia, singhiozzo, nausea, vomito, reflusso gastroesofageo. Senso di vuoto, di debolezza e crampi allo stomaco a digiuno. Coliche addominali, spasmi delle vie biliari, stipsi con stimoli inefficaci, possibile diarrea, emorroidi pruriginose. I sintomi peggiorano con il freddo, dopo il pasto, con il movimento prolungato. Migliorano con il caldo moderato, durante il pasto, con il cambio di posizione.
Iris versicolor 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Dispepsia, gastrite, reflusso gastroesofageo. Epatopatie, pancreatite. Bruciori violenti al tubo digerente, rigurgiti acidi, salivazione, dolori di stomaco, emicrania, vampate di calore alla testa, rossore del viso. I sintomi si presentano nei giorni di riposo lavorativo.
Kalium bichromicum 5 CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Dispepsia, gastrite, ulcera gastrica. Dolore trafittivo che si irradia al rachide e che migliora mangiando. Nausea, vomito e bruciore di stomaco dopo mangiato e dopo aver bevuto birra. Le eruttazioni danno sollievo. Senso di pienezza e di pressione allo stomaco.
Kalium carbonicum 6CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Atonia e insufficienza gastro-epatica. Dispepsia di persone anziane. Rigurgiti frequenti e acidità di stomaco con sensazione di pienezza, di pressione e di grande gonfiore all’epigastrio subito dopo i pasti, reflusso gastroesofageo. Meteorismo e flatulenza eccessiva. Ogni alimento assorbito, solido o liquido, sembra mutarsi in gas. Eruttazioni acide al mattino o dopo mezzanotte. Nausee costanti che peggiorano stando coricati e dopo ogni emozione. Bocca molto secca. Dolori che si irradiano all’inguine. Coliche flatulenti, stipsi con falsi stimoli. Possibile desiderio di dolciumi. Aggravamento con il freddo e dopo il pasto. Miglioramento con il caldo e durante la giornata.
Lycopodium 4CH: 3 granuli 2-3 volte al dì. Dispepsia, gastrite cronica, astenia gastrica, eruttazioni acide, pirosi, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, borborigmi, meteorismo, flatulenza, gonfiore addominale maggiormente avvertito nella parte bassa dell’addome. Problemi digestivi per insufficienza epatica, stipsi spastica, emorroidi sanguinanti. Senso di sazietà e di pienezza dopo pochi bocconi, nonostante l’appetito. Desiderio di dolciumi. I cibi elaborati, le carni grasse, le cipolle, le ostriche, i crostacei, il vino sono mal tollerati. I dolori di stomaco sono migliorati dal calore del letto e di sera. Sintomi periodici.
Nitricum acidum 9CH: 3 granuli una volta al dì. Dispepsia. Gastrite. Ulcera peptica gastroduodenale con possibili sanguinamenti. Bruciori e dolori di stomaco pungenti come schegge. Dolori all’ano, ragadi anali, emorroidi estremamente dolorose. Peggioramento durante e dopo i pasti, con latte e cibi grassi, di notte. I soggetti ricchi di pigmenti sono più reattivi al rimedio.
Nux moschata 5 CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia da atonia gastrica. Gastrite acuta. Gastroenterite. Flatulenza estrema, secchezza della bocca, singhiozzo, sonnolenza invincibile, assenza di sete. Sensazione di masso allo stomaco e gonfiore all’epigastrio principalmente dopo i pasti. Stipsi e diarrea si alternano.
Nux vomica 5CH: 3 granuli ogni 2-3 ore. Disturbi gastrici in soggetti irritabili con uno stile di vita contraddistinto da esagerazioni. Dispepsia, gastrite acuta o cronica, ulcera gastroduodenale su basi spastiche. Stipsi spastica, colite spastica, possibile diarrea, emorroidi sanguinanti. Eruttazioni, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, singhiozzo, nausea, vomito, dolori e bruciori di stomaco, senso di pesantezza e di gonfiore all’epigastrio, flatulenza, meteorismo, sonnolenza dopo i pasti, lingua bianco-giallastra, alito cattivo al risveglio. Possibile desiderio di dolciumi. Aggravamento dopo i pasti.
Phosphoricum acidum 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dispepsia da atonia gastrica in soggetti sottoposti a forte stress fisico e mentale e colpiti da depressione. Frequente sensazione di peso allo stomaco, digestione lenta, pirosi, reflusso gastroesofageo, meteorismo, diarrea indolore non debilitante. Miglioramento con il calore o dopo un breve sonno.
Phosphorus 6CH: 3 granuli ogni 3 ore. Reflusso gastroesofageo, gastrite, ulcera gastroduodenale. Senso di vuoto allo stomaco. Dolore a digiuno. Fame impellente anche di notte. Desiderio di cibo freddo che però viene vomitato. Lingua ricoperta da patina bianca. Bruciore intenso all’epigastrio accompagnato da frequenti crisi di vomito. Flatulenza e meteorismo. Stipsi e diarrea si alternano. Miglioramento temporaneo mangiando, soprattutto dopo l’assunzione di bevande fredde.
Pulsatilla 6CH: 3 granuli ogni 2-3 ore. Dispepsia e gastrite con gusto cattivo, bocca appiccicosa, assenza di sete. Epatopatie, gastroenterite. Sensazione di pienezza e di pressione all’epigastrio per lungo tempo dopo i pasti. Tendenza al vomito, lingua secca e ricoperta da una patina. Flatulenza e meteorismo. Miglioramento all’aria aperta e con il movimento. Peggioramento durante il riposo e con il calore nonostante la freddolosità che è una caratteristica.
Rauwolfia 4CH: 4 granuli 1-2 volte al dì. Dispepsia, gastrite, gastroenterite. Pirosi, sensazione di pienezza e di pressione allo stomaco dopo i pasti, inappetenza, spasmi gastrici, gusto piccante in bocca, flatulenza maleodorante. Peggioramento con il calore. Miglioramento con il movimento all’aria aperta.
Robinia pseudoacacia 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia fermentativa. Pirosi dovuta ad una ipersecrezione di acido cloridrico, con possibili vomiti e cefalea. Eruttazioni acide, reflusso gastroesofageo, sensazione di pressione allo stomaco, coliche flatulenti. Migliora mangiando e peggiora di notte.
Sabadilla 6CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Indigestione, gastrite, gastroenterite. Pirosi, vomito e dolori gastrici. Periodicità dei sintomi. Peggiora all’aria fresca, con l’umidità, con il riposo e di notte. Migliora con il calore.
Sanguinaria 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Gastrite e reflusso gastroesofageo con tosse secca notturna. Sensazione di bruciore a stomaco ed esofago, unita a secchezza di bocca e gola, sete, nausea, aerofagia, alternanza di stipsi e diarrea. Emorroidi. La sintomatologia si completa con emicranie e ondate di calore, rossore della pelle, caratteristiche del rimedio. Miglioramenti con l’emissione di eruttazioni e gas intestinali.
Sepia 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Gastrite ed enterite. Dispepsia con flatulenza, pirosi, nausea soprattutto mattutina e all’odore di cucina. Ptosi dello stomaco che provoca sensazioni di vuoto e di stiramenti dolorosi. Gonfiore addominale con borborigmi e flatulenza. Sensazione di pesantezza pelvica a ogni movimento, sensazione di vuoto dopo l’evacuazione. Stipsi ed anche stipsi delle donne incinte. Lingua sporca. Bocca amara ed a volte con gusto di salato. Possibile desiderio di dolciumi. Può essere presente intolleranza per il latte, indigeribilità dei grassi ed a volte del pane. Fegato ingrossato, dolente, pesante e sensibile. Cistifellea dolorosa alla palpazione. Emorroidi. Stipsi con sensazione di “palla nel retto”. Peggioramento con il freddo e nel dopo pranzo.
Sulphur 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dispepsia. Alito fetido e lingua con patina biancastra, a volte con vescicole sulla punta. Afte. Congestione epatica per stasi della circolazione portale. Fegato ingrossato. Epatopatie. Alterazione dei processi assimilativi e di disintossicazione. Flatulenza e meteorismo. Desiderio di dolciumi. Diarrea, specie mattutina, alternata a stipsi. Stipsi o evacuazioni dure, nodose e insufficienti. Infiammazione all’ano con prurito, bruciore e dolore. Emorroidi.
Sulphuricum acidum 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Gastrite e ulcera gastroduodenale. Debolezza di stomaco, bruciori, eruttazioni acide, reflusso gastroesofageo, alitosi. Dolori epigastrici e retrosternali. Il bruciore non migliora con il pasto. Peggioramento con il freddo umido e con bevande fredde. Miglioramento con il calore e con bevande calde. E’ il rimedio dei disturbi gastrici dovuti agli abusi di alcool.
Esperienze
Esperienza n. 1. Soggetto con dolore nella regione epatica, con digestione particolarmente difficile, ipocondriaco e sempre di cattivo umore, trattato con Nux vomica 4CH Lycopodium clavatum 4CH, assunti a giorni alterni alla dose di 4 granuli 3 volte al dì, per 2 mesi.
Esperienza n. 2. Dispepsia, bruciore e dolore di stomaco, aerofagia, eruttazioni continue ed esplosive, disturbi da meteorismo, in un soggetto caratterizzato da ansia anticipatoria, aggravato di notte e dal caldo. Si è praticato il trattamento con Argentum nitricum 6CH, alternato con Asa foetida 6CH, alla dose di 3 granuli per volta a distanza di 4 ore l’una dall’altra, per una settimana. Successivamente 3 granuli dell’uno al mattino e 3 granuli dell’altro rimedio alla sera, per 2 mesi.
Esperienza n. 3. Soggetto facilmente irritabile, stressato dal superlavoro, debole di concentrazione, affetto da pirosi, aerofagia, flatulenza, sonnolenza dopo i pasti e insonnia di notte, digestione difficile, spasmi gastrici, vertigini, cefalee congestive. E’ stato trattato con Nux vomica 4CH e Rauwolfia 4CH, 3 granuli ogni 3 ore, alternando i rimedi. Dopo 3 giorni i tempi di somministrazione sono stati portati a 6 ore per altri 3 giorni. Dopo si è passati ad un rimedio al mattino e l’altro alla sera per 2 mesi.
N.B.: le diluizioni e le posologie riportate nel presente articolo, tra le più indicate in letteratura, hanno solo carattere orientativo e non intendono, né possono, sostituire alcuna prescrizione medica. Sarà il medico omeopata a stabilire le entità terapeutiche più appropriate ed a prescrivere la cura che si lega al singolo caso (rimedi, diluizioni, posologie, tempi).
(*) V. Note esplicative e la home-page della sezione.
Felicity dice
Gentile Dottoressa,
mi avvicino per la prima volta all’omeopatia, in seguito a debilitanti cure “tradizionali” e a vicende sfortunate con medici dalla prescrizione farmacologica “facile”.
Continuerò a spulciare il suo sito e ad informarmi sulla materia, poiché sento davvero la necessità di ricondurre la mia esistenza ad azioni, scelte e comportamenti più naturali e rispettosi del corpo e della psiche.
Dell’omeopatia mi interessa soprattutto la visione “olistica”, poichè io sono stata rovinata non solo da diagnosi e terapie errate, ma soprattutto da una visione ottusa e unilaterale del malessere, isolato come elemento prescindibile dal resto di me.
Grazie quindi per il servizio che offre con la sua passione per la materia.
Io soffro attualmente di quella che sembrerebbe una gastroduodenite, insorta successivamente a lunghi dosaggi di antibiotici e cortisonici per la cura di una tonsillite.
in realtà, i sintomi che accuso (bruciore epigastrico, dolori sordi addominali, retrosternali, fauci secchissime, lingua sensibilizzata e sporca, capogiri, colon irritabile, dispepsia, reflusso) si erano manifestati in forma minore ma comunque debilitante, qualche anno fa, in concomitanza di un evento traumatico e di un cambiamento di situazione.
Il che mi fa riflettere sulla forte componente emotiva che nel mio caso mi sembra contribuisca ad acuire i sintomi.
Dal momento che a questo giro sono davvero invalidanti, sempre peggiori, e in attesa di effettuare un esame endoscopico, volevo orientarmi su un rimedio omeopatico, perchè attualmente sto prendendo un forte gastroprotettore prescrittomi senza nemmeno sapere se è utile o meno (se non lo prendo sto peggio) ma che sicuramente non cancella i sintomi.
Quello che ho compreso dell’omeopatia, dei suoi princìpi, credo sia l’assunto fondamentale che il simile cura il simile…e che quindi, se volessi orientarmi nella scelta di un rimedio adatto a risolvere i miei problemi, dovrei obiettivamente riconoscere nel mio carattere ciò che potrei somatizzare a livello gastrointestinale e generale. e se ho capito bene, la scelta poi cadrà sul rimedio che copre, con le sue qualità, più punti possibili del quadro psicofisico generale del paziente.
Cercherò sicuramente il contatto con un omeopata, sperando di capitare in buone mani..
Ma secondo lei, per una persona che evita il conflitto, che è terrorizzata dallo scontro, anche solo di assistere a scoppi di rabbia altrui, e forse ai proprii; che è profondamente ferita e agitata dai temperamenti collerici, irascibili e insensibili, che ha paura di fronteggiare non solo tali persone ma anche la vita stessa,il successo più del fallimento, i cambiamenti, buttarsi nella mischia, mettersi in gioco; che è anemica, sempre spossata e debole, che rinuncia piuttosto che lottare, che forse è depressa, sicuramente ansiosa e vive sottotono, e ha una rabbia, si, ce l’ha, contro le ingiustizie e le prevaricazioni, le oppressioni, rabbia che si accende e viene repressa per reazioni proprie di cui ci si spaventa…e che è arrivata a stare molto male con tutti questi sintomi gastrointestinali sopraelencati; dicevo, secondo lei…Arsenicum Album è il rimedio più adatto per una personalità simile?
la ringrazio se vorrà rispondermi.
cordialmente
Felicity
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Felicity, benvenuta nel mondo dell’omeopatia e grazie per gli apprezzamenti. Mi complimento anch’io con lei perché è entrata abbastanza bene nello spirito con cui opera la medicina omeopatica e nel suo approccio terapeutico. Infatti l’omeopatia pone al centro della terapia il malato e non genericamente la malattia, considerando cioè che i disturbi vanno inseriti in un contesto articolato e complesso qual è l’organismo umano, che possiede la sua psiche, il suo ambiente, il suo stile di vita, la sua ereditarietà, la sua costituzione, il suo temperamento, ecc. ecc., in una visione olistica che valorizza la connessione corpo-mente e l’inquadramento della malattia nella sua specificità propria del terreno e nella sua dinamica evolutiva legata a passato-presente-futuro. Relativamente al rimedio omeopatico (o rimedi) che la potrebbe meglio rappresentare, anche per i conseguenti riflessi sull’apparato digerente, la invito a consultare l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella presente sezione del sito, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici utili a trattare diversi tipi di disturbi nervosi ed emotivi e dove potrà trovare diverse informazioni che la potrebbero interessare. Per la sua situazione verifichi lei se Pulsatilla o Sepia potrebbero essere maggiormente rappresentativi. Ovviamente sarà il medico omeopata a prevedere per lei la terapia più adatta. Cordiali saluti.
Martina dice
Salve dottoressa,la ringrazio in anticipo per il consulto e le vorrei esporre il mio problema, ho 26 anni e da 4 anni soffro di vari problemi che nn mi fanno avere una vita tranquilla anche a livello mentale poiché sono spesso preoccupata di avere malattie gravi, il mio problema è nato da stitichezza e colite post stitichezza , effettuata una colon scopia il risultato era di una colite microscopica , per QSt mi hanno fatto fare una cura con un farmaco topico e diciamo che mi ha risolto ma creato problemi a livello di stomaco, infatti ora nn soffro più di colite ma il problema é lo stomaco. Ho QSt sintomi: dolore di stomaco forte che si irradia alle spalle ( come un coltello che mi passa da una parte all’altra), eruttazioni continue , mal digestione, sensazione di essere subito pieno dopo i pasti, gonfiore . Sono sicuramente stressata dal lavoro e ho abitudini alimentari delle volte sballate. Mi sono avvicinata da poco al omeopatia e per ciò volevo chiedere quale sarebbe il rimedio più efficace per questa mia sintomatologia . Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Martina, i sintomi che lei avverte sono tutti quelli tipici di una gastrite, potendo escludere l’ulcera gastrica o l’ulcera gastroduodenale perché in entrambe il dolore è legato all’assunzione del cibo (nella prima si vivacizza, nella seconda migliora). Ovviamente questa è soltanto un’ipotesi che solo un medico potrà o meno confermare. E’ possibile che la gastrite si sia prodotta con il trattamento farmacologico, però è altrettanto possibile che una situazione di stress emotivo possa andare ad amplificare i sintomi della patologia, considerato che essa è al primo posto nell’elenco delle malattie a componente psicosomatica. Potrebbe anche verificarsi un meccanismo inverso, cioè che i sintomi della gastrite possano far peggiorare gli stati ansiosi e depressivi già presenti in modo più o meno esplicito. Infatti la paura di avere malattie gravi (ipocondria) che lei avverte sicuramente contribuisce ad appesantire la situazione. La ricerca del rimedio omeopatico (o dei rimedi) più adatto a superare una condizione del genere, a livello sia fisiologico che psicologico, deve essere condotta tra i policresti omeopatici che contemplano un’ansia e una depressione simile, particolarmente connotata da ipocondria e che nello stesso tempo hanno un’azione elettiva sull’apparato gastroenterico. Tra i principali rimedi omeopatici del presente articolo quelli che potrebbero rispondere a tali requisiti sono Argentum nitricum, Arsenicum album e Calcarea carbonica. Ovviamente, nel rispetto della “legge dei simili”, solo il rimedio che assomiglia di più sarà in grado di produrre i migliori risultati. Per verificare ciò, oltre che utilizzare il presente articolo e gli articoli omonimi dei rimedi nella sezione del sito “Rimedi omeopatici”, ci si potrebbe avvalere dell’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” della presente sezione, che sintetizza le caratteristiche dei rimedi con particolare riguardo al loro profilo psicologico e dove è possibile trovare diverse informazioni che potrebbero interessare. Un’ulteriore differenza tra i suddetti rimedi omeopatici, che potrebbe maggiormente orientare la scelta, è rappresentata dall’aspetto costituzionale che è diverso per ciascun rimedio. Infatti Argentum nitricum fa capo a una costituzione sulfo-fluorica, che è una costituzione mista tra la sulfurica e la fluorica, corrispondente al normotipo tendente allo snello, magro, con qualche possibile asimmetria morfologica, vivace, creativo, socievole ma tendenzialmente instabile, che reagisce in modo imprevedibile ed estemporaneo. Arsenicum album fa capo alla costituzione fosforica, corrispondente al longitipo, freddoloso, che si stanca facilmente ma recupera, ipersensibile, emotivo, depresso, preoccupato della propria salute. Calcarea carbonica è la costituzione carbonica, infatti ne è il capostipite, la quale corrisponde al brachitipo, con tendenza alla lentezza, alla ritenzione idrica, all’ipotiroidismo, al metabolismo lento, che è ordinato, tenace, freddoloso, che ama mangiare. Ovviamente per quanto riguarda specificamente i problemi gastrici bisognerà aiutarsi anche con un’alimentazione adeguata, che deve essere semplice e sana, evitando le pietanze eccessivamente condite o pesanti, privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, C, E e del gruppo B), limitando gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco (cibi ricchi di grassi, cioccolato, insaccati, fritture, ecc.), riducendo il consumo di alcool, caffè, tè e spezie piccanti, abolendo le bevande gassate, ecc. Inoltre potrebbe essere utile assumere qualche tisana a base di erbe a spiccata azione carminativa e anti-dispeptica, come ad es. le tisane di semi di finocchio, di anice, di zenzero, di melissa ed altre. Sarebbe anche opportuno evitare la sedentarietà. Dia anche un’occhiata all’articolo “Digestione facile” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Il consiglio però è di evitare di fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata che potrà prescrivere la terapia più adatta alla sua persona ed al suo caso, secondo i corretti canoni omeopatici e medici. Cordiali saluti.
Carmen dice
Infatti voglio consultare un medico omeopata. Sono di Napoli se qualcuno conosce un bravo medico
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Carmen, potrebbe rivolgersi alla LUIMO (Libera Università Internazionale di Medicina Omeopatica) che ha sede in Napoli al Viale Antonio Gramsci n. 18 ed ovviamente dispone di sito internet. Cordiali saluti.
marco dice
Buonasera Rita,
premetto che non ho mai beneficiato di un bravo omeopata quale lei potrebbe senz’altro essere se finalmente facesse il passo e dedicasse le proprie conoscenze alla cura degli esseri umani, anziché elargire suggerimenti su internet, anche se questi ultimi sono molto accurati. Purtroppo troppo spesso ho visto il giuramento di Ippocrate miserabilmente infranto sugli scogli del dio denaro, dove un paziente diventa “soggetto passibile di sfruttamento” sullo stile di un pozzo di petrolio. Appurato questo paramentro sottolineo che l’esperienza empirica resta a mio avviso la migliore e per questo spero che ogni persona che abbia ottenuto risultati evidenti attraverso l’utilizzo dei rimedi omeopatici possa apportare tutte le notizie riguardo i traguardi raggiunti attraverso il proprio percorso che rimane unico e imprescindibile.
Purtoppo di veri medici omeopati ne rimangono veramente pochissimi, anche perché i veri omeopati invecchiano mentre i nuovi subiscono, almeno dalle mie elvetiche parti, le “angherie” delle varie associazioni di categoria che pretendono moltissimo (soprattutto in ambito finanziario) ed in cambio lasciano spazi operativi molto esigui. Tutto ciô sa molto di controllo e prevaricazione. Ma si sa…in tali tempi viviamo e…il faut faire avec!—
Cosa dire all’utente alle prime armi che decide di dare fiducia alla medicina omeopatica anziche al cosiddetto medico della mutua? Ebbene, io ritengo necessario, dati i tempi, che vi sia un certo livello di confronto su vari forum che si rifanno all’argomento, dove persone possono crescere attraverso gli stimoli di un sano ed ambito scambio, sia delle proprie magagne, sia dei rimedi trovati per guarire o sminuire le stesse. Questo per quanto riguarda l’ambito omeopatico.
Se vogliamo veramente guarire una malattia o comunque un sintomo legato alla stessa, non possiamo astenerci dall’esplorare altri ambiti dell’esperienza umana che si rifanno alla psiche stessa. Non sono rari i casi in cui persone che hanno beneficiato, ad esempio, di testi di una Louise Hay o di un Thorwald Dethlefsenn e che li hanno capiti in profondità (vocabolo che esula dal suo contrario, vale a dire una tutta italiana superficialità) e che hanno tratto da codeste letture una via verso la comprensione di se stessi e ad una agognata guarigione. Perché se il farmaco omeopatico è materia del tutto irrintracciabile all’interno di una pallina di glucosio, è altrettanto vero che tale effetto può dirsi e ritenersi a tutti gli effetti “subliminale”. Tale accezione verte verso un percorso diverso dai parametri a cui la medicina allopatica ci ha abiutati…alcuni la definirebbero persino magia, mentre in realtà dai tempi di Paracelso (il quale aveva già intuito le potenzialità del similia similibus curantur, secoli prima di Hahnemann) e, me lo si conceda,che vide i sui natali ad Einsiedeln nel canton Svitto, antico testimone della ormai perduta innocenza elvetica, l’omeopatia pur rimanendo materia estremamente complessa ed ormai drogata da decenni di rimedi tradizionali, rivela dei presupposti che svicolano per l’appunto nello psichismo umano dove avvengono la maggiorparte delle reazioni che riguardono il corpo fisico. Se ne deduce quindi che tali presupposti sono per ognuno di noi SI differenti, ma MA NON COSÌ DIFFERENTI da non poter rappresentare esperienza di scambio e di guarigione. In effetti, è pur sempre vero che se m’ingozzo di pillole calmanti del sistema nervoso rischio la vita, mentre se ingerisco uno o più tubetti di talune sostanze omeopatiche posso cavarmela con sintomi che, anche se estremi, non metteranno in pericolo ma mia vita, purché tutto ciò vada di pari passo con una buona costitutzione psichica dalla quale non possiamo esulare prima di affrontare al materia omeopatica.
E’ proprio per questo che nella mia esperienza non consiglio MAI di affrontare un problema esponendolo ad una sola visuale, ma spesso propongo di calibrarlo agli occhi di diverse esperienze, tenendo in somma considerazione anche gli altrui risultati (anzi,…soprattutto questi) che sono molto spesso il rovescio della stessa medaglia generazionale.
Confesso che ho sempre provato per l’omeopatia il caratteristico sentimento Amore/Odio, col risultato che pur mettendo la guarigione alla base della pirmamide esistenziale che prevede innanzitutto la comprensione di se stessi e del proprio destino sulla terra, pur facendo ricorso talora e sempre in minor misura a farmaci allopatici indispensabili per affrontare NELL’IMMEDIATO alcune patologie che non trovano sollievo con altri rimedi, non riesco a rinunciare a determinati composti che mi hanno permesso di affrontare situazioni di cui ho discusso in precedenza. A questo proposito è giusto ricordare che nessun farmaco omeopatico distrugge un calcolo biliare (come espresso da taluni omeopati riguardo a lycopodium, un’eresia totale), però permette di agevolare la vita fino all’arrivo di cio che definirei l’ILLUMINAZIONE….ovvero il rimedio vero che ti permette, ATTRAVERSO UN DOVEROSO CAMBIO ATTITUDINALE, di affrontare la bestia e di espellerla da tuo corpo. Ed è proprio ciò che personalmente mi sto proponendo di fare.
Insomma, per raggiungere una doverosa sintesi, il farmaco omeopatico è lo stimolo che porta il corpo a reagire a determinate situazioni, ma la causa rimane comunque da ricercare nel nostro errato comportamento che molti riconoscono come tale ma al quale pochi sanno rinunciare.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Marco, intanto la ringrazio per i complimenti ma, com’è noto, non sono un medico bensì una biologa appassionata e studiosa dell’omeopatia, oltre che, ovviamente, paziente della stessa insieme a familiari, parenti, amici, conoscenti ed altri, con i quali si vivono le esperienze terapeutiche e cliniche, confrontandole con medici omeopati e con una letteratura omeopatica ricchissima e ben documentata, molto viva, in continua evoluzione ed in continuo aggiornamento fino ai giorni nostri. Credo convintamente nell’omeopatia, non per partito preso o per ideologia o come atto di fede, ma perché è una medicina che guarisce, che ha delle origini antichissime, che ha delle basi scientifiche che si stanno rivelando sempre più solide con gli studi tuttora in corso, che annovera tra le sue fila medici e scienziati autorevoli e prestigiosi, che è professata soltanto da medici cioè da professionisti laureati in medicina e iscritti agli Ordini dei Medici, che ha delle Farmacopee ufficiali (purtroppo non in Italia), che non ha effetti collaterali, che utilizza sostanze naturali, che promuove le capacità di autoguarigione dell’organismo, che è dolce e non aggressiva, che i suoi rimedi sono considerati ufficialmente farmaci a tutti gli effetti, che si rinnova ed ingloba perciò sempre nuovi omeoterapici o bioterapici, ecc. ecc. Ovviamente anche l’omeopatia ha i suoi limiti ed i suoi confini, che bisogna conoscere per non fare del male, per evitare le false illusioni ed alimentare inutilmente la speranza. Credo anche nelle capacità di guarigione o di salvaguardia della salute di altre cure naturali, come la fitoterapia, l’alimentazione, o lo stile di vita, le cui basi medico-scientifiche sono solidissime ed oramai condivise dall’intero mondo accademico e dalla comunità scientifica internazionale. Il presente sito web, che si badi bene non è né un blog e né un forum, si prefigge perciò, nel rispetto dello spirito di servizio per cui è nato, di fornire un’informazione, chiara, comprensibile, oggettiva e soprattutto responsabile su ciò che l’omeopatia e le altre cure naturali di cui sopra possono fare per la nostra salute e per il nostro benessere. Non ci sono altri fini. Ai visitatori che rilasciano un commento cerco di contribuire a dare una risposta alle problematiche che espongono, che non intendono e non possono sostituirsi alle diagnosi ed alle prescrizioni di un medico, medico della medicina tradizionale o dell’omeopatia che sia, purché sia un medico, che rimane comunque la figura centrale insostituibile, alla quale responsabilmente indirizzo gli interessati. Bisognerebbe partire sempre dal concetto, che purtroppo rimane ancora un auspicio, che la Medicina (quella con la M maiuscola) è una sola e quindi tutte le altre medicine diverse dalla medicina tradizionale (quella ufficiale), dovrebbero essere denominate “complementari” e non certamente “alternative”, per ribadire il concetto di unicità della medicina umana e che quindi tutte le forme di medicina, degne però di tale nome, dovrebbero lavorare in sinergia tra di loro senza inutili, dispendiose o interessate contrapposizioni. La Medicina dovrebbe avere il dovere di operare negli esclusivi interessi del paziente ed i medici che la praticano, parafrasando il giuramento di Ippocrate, dovrebbero portare avanti la missione di tutelare la salute dei pazienti e di fare di tutto per alleviarne le sofferenze, evitando non solo che corrano rischi eccessivi, ma anche che si illudano inutilmente. Ecco perché nel momento in cui la Medicina viene percepita come una sola, il bravo medico conoscendo i limiti ed i confini della medicina con la quale opera prevalentemente non dovrà avere esitazioni ad utilizzare una medicina complementare se questa è maggiormente in grado di risolvere il problema o di alleviare le sofferenze. I requisiti che deve avere una medicina, per essere chiamata tale, sono una base scientifica, delle evidenze cliniche ben documentate di guarigione o di sollievo, l’oggettività, la riproducibilità e l’applicabilità terapeutica su vasta scala. Altrimenti si parla di ideologia, di filosofia, di esoterismo, di effetto placebo, ecc. La diffusione dell’omeopatia tra tutte le medicine complementari ed il suo riconoscimento come medicina ufficiale in diversi Paesi del mondo, con vicende anche alterne, facilmente ipotizzabili dati gli enormi interessi in gioco, è dovuta è vero al fatto che considera prioritariamente, come del resto anche altre terapie, la connessione corpo-mente, la centralità del malato valutato nella sua totalità, l’approccio olistico, l’inquadramento della malattia nella sua specificità propria del terreno e nella sua dinamica evolutiva legata a passato-presente-futuro, ma è dovuta soprattutto al fatto che si è andata progressivamente liberando della sua apparenza esoterica per diventare una medicina fondata su indiscutibili basi scientifiche. Diversi studi indipendenti hanno provato la reale presenza nei rimedi omeopatici di principi attivi, nonostante che le diluizioni siano molto spinte, come pure hanno dimostrato la loro azione farmaceutica e clinica. Sono d’accordo con lei che i bravi medici omeopati non sono tantissimi, perché è molto più facile prescrivere un farmaco tradizionale per “tutte le stagioni”, piuttosto che fare uno studio completo del malato con la sua malattia e prescrivergli una terapia intimamente personale. Infine vorrei fare un’ultima considerazione: la “superficialità italiana”, come la chiama lei, ma senza intenzione di fare alcuna polemica, ha consentito e consente tuttora all’Italia di raggiungere molte eccellenze nel campo della scienza, delle medicina, delle chirurgia, della biogenetica, della farmacologia, della fisiologia, della chimica biologica, della istologia, della biologia cellulare, ecc. e della ricerca in generale. Spero che la prossima volta potremo intrattenerci esclusivamente su temi che attengono allo spirito di servizio del presente sito ed ai contenuti che esso tratta. Cordiali saluti.
marco dice
Buonasera a tutti,
stavo leggendo a proposito di Carmen e se mi è permesso vorrei portare la mia esperienza.
Innanzitutto devo dire con molta soddisfazione che il mio calcolo biliare è passata da 18 mm a 10, grazie alla dieta vegan intrapresa, al succo di limone e di pompelmo e ad una ferrea autodisciplina alimentare. Da sempre uso nux vomica e licopodium clavatum…..li uso alla decimale e non alla centesimale come carmen…..
Carmen…la centesimale funziona in un lasso di tempo più lungo, qualche giorno, la decimale invece è appropriata per alleviare dolori o problemi che richiedono tempi più brevi. Più alte sono le diluizioni e maggiore sarà il loro influsso sulla psiche. Opterei in questo caso per una 6 dh, tenedo però conto che il FATTORE ALIMENTARE PUO’ VERAMENTE FARE LA DIFFERENZA. Provate ad eliminare ogni cibo acidificante (tabelle dei cibi acidificanti tramite ricerca google) e vedrete una sostanziale differenza. Provare per credere.
Se poi i disturbi persistono, non bisogna dare la colpa all’omeopatia. Anch’io soffro nonostante tutto di persistenti bruciori alla parte sinistra del colon, ma li accetto, con la consapevolezza che il colon è l’organo maggiormente influenzato dai problemi e dalle situazione conflittuali. Prendere le distanze ogni tanto da tali situazioni praticando yoga e meditazione da’ a volte risultati straordinari. Anche qui, provare per credere.
Insomma, diamo spazio a nuove idee nella cura dei nostri sintomi e magari essi spariranno come per miracolo, o quantomeno, troveremo sollievo immediato. Consigliata è anche la lettura di autori quali Louise Hay ed affini.
Buona serata.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Marco, ho cercato tante volte su queste pagine di far comprendere che in omeopatia le esperienze personali non sono esportabili, come pure che, viceversa, le regole generali non esistono, perché ogni individuo richiede il suo rimedio, la diluizione, la posologia, i tempi di cura, ecc. ecc. Anche la diluizione è legata alla singola persona, perché, è vero che esistono dei criteri orientativi di scelta suggeriti dal livello d’intervento terapeutico e dalle caratteristiche del rimedio, però bisogna sempre confrontarsi con il singolo organismo, con la sua reattività e sensibilità, che potrebbero richiedere un trattamento differenziato. E non stiamo parlando di pochi casi. Questo è uno dei motivi per cui come suol dirsi “l’omeopatia è la medicina che veste su misura”. L’accennato livello d’intervento terapeutico è anch’esso fondamentale, perché non sempre una problematica si risolve controllando solo il sintomo (che poi alla lunga non si controlla più, oppure insorgono le complicazioni), ma bisogna saper distinguere quando occorre agire più in profondità per rimuovere la causa, scegliendo la diluizione più idonea per il paziente. E’ questo ad esempio il caso delle malattie che tendono alla cronicizzazione. Bisogna oltremodo considerare che il rimedio omeopatico, con i suoi parametri terapeutici, non va inquadrato come un’entità avulsa e isolata, bensì da inserire in un contesto articolato e complesso di un organismo che, oltre alla patologia, possiede la sua psiche, il suo ambiente, il suo stile di vita, la sua ereditarietà, la sua costituzione, ecc. ecc., cioè tutti fattori strettamente personali determinanti per l’approccio olistico con cui opera la medicina omeopatica. Il “lavoro” che svolge, tra l’altro, il bravo medico omeopata deve potersi muovere lungo le suddette direttrici. Per quanto riguarda l’eliminazione completa dei cibi acidificanti, anche qui bisogna andare molto cauti e distinguere caso per caso, tenendo presente che un’alimentazione può considerarsi corretta solo quando è sana ed equilibrata, fatta cioè del giusto apporto dei nutrienti principali (carboidrati, lipidi, proteine, vitamine, sali minerali, acqua), da adattare sapientemente per tener conto di eventuali disfunzioni organiche proprie. E’ questo il sistema naturale per mantenersi in forma e prevenire moltissime malattie. Mangiare serve a costituire le riserve energetiche e strutturali dell’organismo, ma mangiare bene serve a salvaguardare la salute psico-fisica, mantenendo in efficienza i sistemi di regolazione generale dell’organismo (sistema immunitario, sistema nervoso, sistema endocrino). La stessa dieta alcalina non prevede di eliminare completamente gli alimenti acidificanti, ma di andare alla ricerca di un giusto equilibrio con i cibi alcalinizzanti, in modo che il pH del sangue si mantenga sul valore ottimale, che è leggermente alcalino. Poi ognuno è libero di seguire la dieta alimentare che preferisce. In ogni caso qualsiasi iniziativa che a che fare con la salute dell’organismo, terapia o dieta che sia, è sempre meglio che sul caso specifico si pronunci un medico. Le tecniche di rilassamento poi, qualunque esse siano, a condizione però che siano per sé efficaci, sono sempre utili da praticare. Cordiali saluti.
Carmen dice
Mi scusi ancora Gentile dottoressa ho trovato nux vomica 6ch va bene? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Carmen, com’è noto la diluizione di un rimedio omeopatico, come del resto ogni altra entità terapeutica in omeopatia, è strettamente legata al singolo caso personale, in quanto dipendente dalla reattività dell’organismo e dal livello d’intervento terapeutico che si richiede. In attesa della prescrizione del medico omeopata, le basse diluizioni, qual è la 6CH, sono generalmente da preferire. Cordiali saluti.
Carmen dice
Il nux vomica lo trovo in farmacia?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Carmen, tutti i rimedi omeopatici, essendo dei farmaci a tutti gli effetti, sono acquistabili in farmacia. Cordiali saluti.
Carmen dice
Salve dottoressa mi chiamo Carmen ho, 28anni da diversi anni soffro di disturbi allo stomaco. Quali:eruttazione e alitosi. Ho fatto gia’ben due gastroscopie ma sono risultate negative. Il dottore mi dice che non ho niente, che lo stomaco sta bene. Ma io continuo ad avere gonfiore, mal di stomaco dopo pasti un po’ pesanti e soprattutto alitosi ed eruttazione. Questo mi sta creando problemi sia a carattere fisico che psicologico. Mi crea molto disagio. Spero che lei potrà aiutarmi. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Carmen, i rimedi omeopatici del presente articolo, avendo un’azione elettiva sull’apparato gastroenterico, sono utili a trattare diverse disfunzioni e disturbi, tra cui quelli da lei sofferti. Ovviamente, così come richiede l’omeopatia con la “legge dei simili”, gli effetti terapeutici desiderati si otterranno solo con il rimedio (o i rimedi) che assomiglia al paziente, nella sintomatologia e nelle caratteristiche, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Il grande rimedio omeopatico del digerente è Nux vomica, che è il rimedio più prescritto in assoluto, il quale presenta proprio un netto aggravamento subito dopo il pasto, gonfiore addominale, eruttazioni, alitosi, ecc. Inoltre essendo un policresto, cioè un rimedio ad “azione generale” con attività profonda e polivalente, potrà essere in grado di trattare numerosissimi disturbi, anche di natura psicosomatica. Alla cura omeopatica potrebbe essere utile associare qualche rimedio gemmoterapico della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivato, si tratta di macerati glicerici di gemme di piante con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), che, oltre ad avere una propria attività terapeutica, espleta anche un’importante azione di “drenaggio” capace di stimolare gli organi emuntori, liberare l’organismo dalle tossine e rendere lo stesso più recettivo all’azione della cura omeopatica o di qualsiasi altra terapia. Nel caso specifico, per migliorare le funzioni digestive e combattere il gonfiore addominale, si potrebbe ricorrere a un gemmoterapico come Ficus carica (Fico) M.G. D1, che ha un’importante azione su molti disturbi del digerente, come la normalizzazione dei succhi gastrici, un’azione cicatrizzante sulla mucosa, il ristabilire una fisiologica funzionalità gastro-intestinale, ecc., per cui è indicato in caso di dispepsia, gastrite, aerofagia, eruttazioni, meteorismo, gonfiore addominale, alitosi ed altro. Ovviamente bisognerà aiutarsi anche con un’alimentazione adeguata, che deve essere semplice e sana, evitando le pietanze eccessivamente condite o pesanti, privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, C, E e del gruppo B), limitando gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco (cibi ricchi di grassi, cioccolato, insaccati, fritture, ecc.), riducendo il consumo di alcool, caffè, tè e spezie piccanti, abolendo le bevande gassate, ecc. Sarebbe altresì importante consumare i cibi senza fretta, masticando lentamente e a lungo, non masticare chewingum, ridurre l’eventuale sovrappeso, evitare l’uso di cinture o abiti troppo stretti in vita che possano aumentare la pressione addominale, inserire nella dieta finocchio e mela che contrastano efficacemente il gonfiore addominale ed aiutano la digestione e bere molta acqua per favorire l’eliminazione delle tossine e dei liquidi in eccesso. Inoltre potrebbe essere utile assumere qualche tisana a base di erbe a spiccata azione carminativa e anti-dispeptica, come ad es. le tisane di semi di finocchio, di anice, di zenzero, di melissa ed altre. Sarebbe anche opportuno evitare la sedentarietà che è una delle cause del senso di pienezza e di gonfiore addominale. Dia anche un’occhiata agli articoli “Digestione facile”, “Digestione senza tante arie” e “Se l’alito è pesante” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici dell’antica tradizione molto validi a contrastare le problematiche in argomento. Ovviamente sarebbe meglio ed anche opportuno affidarsi alla competenza di un medico omeopata. Cordiali saluti.
demi dice
salve dott.sa sono la mamma di una bambina di 9 anni,purtroppo mia figlia è da 17 giorni che solo di notte appena va nel suo lettino inizia a sentire appena sopra l’ombellico forti dolori e molta sete. il mio pediatra cmq dopo unA cura cn gastrotuss sciroppo per reflusso mi ha prescritto il ricovero,ebbene andati in ospedale ,eseguito le analisi col risultato che è tutto nella norma e cn un ecografia addominale esito negativo mi hanno dimesso mia figlia prescrivendole gocce viacol e sciroppo malox,è da premettere che mia figlia e alta 1,34 per 35 kili. ritornati a casa e iniziata la cura cn gocce e sciroppo ad oggi cinque giorno dal ritorno dall’ospedale mia figlia di notte ancora si lamenta addirittura ci sono stati episodi di vomito ma il tutto solo di notte. sono stata molto delusa dall’ospedale di corigliano calabro perchè vanta ottimi pediatra ma ahimè a mio avviso non hanno capito cosa realmente ha mia figlia……….sto male vedendo la mia piccola soffrire così ogni notte fino alle tre o quattro del mattino.attendo un vs parere.grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Demi, i dolori addominali nella zona sopra l’ombelico, che corrispondono al comune “mal di stomaco”, possono avere diverse origini, tra cui le più frequenti sono la cattiva alimentazione (ad es. eccesso di cibi che determinano la produzione di molto gas, quali grassi, bevande gassate, ecc.), le allergie e intolleranza alimentari, la celiachia, la gastrite, l’ulcera gastroduodenale, la calcolosi biliare, ecc. Ma il mal di stomaco potrebbe anche avere una natura psicogena, dovuta cioè ad una situazione particolare di stress, nervosismo, emotività, ansia, tali da provocare una somatizzazione a livello gastrico e addominale con una distonia del sistema nervoso in zona. Ovviamente se si riuscisse ad individuare la causa, oltre a stabilire nei suoi confronti la giusta terapia, si potrebbero ricercare le possibili condizioni per allontanala completamente o per limitarla nei suoi effetti dannosi. Spesso però il mal di stomaco rappresenta un disturbo passeggero che regredisce spontaneamente o mediante semplici interventi comportamentali e/o terapeutici. Dal punto di vista omeopatico è più interessante conoscere il tipo di dolore, o meglio la sensazione provata dalla persona, la localizzazione precisa del disturbo, i sintomi concomitanti, le modalità di aggravamento e di miglioramento, ecc. I rimedi omeopatici utili a superare il mal di stomaco sono tantissimi e quelli principali riportati nel presente articolo, avendo un’azione elettiva sull’apparato digerente, sono tutti potenzialmente validi per i dolori in argomento, tra i quali, nel rispetto della “legge dei simili” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico, occorrerà individuare il rimedio (o i rimedi) avente la sintomatologia più somigliante. Tenga presente che il rimedio omeopatico più utile e più utilizzato per moltissimi disturbi del digerente è Nux vomica, anche di natura psicosomatica. Inoltre potrebbe essere utile abbinare qualche rimedio gemmoterapico della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivato, si tratta di macerati glicerici di gemme di piante con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), che, oltre ad avere una propria attività terapeutica, espleta anche un’importante azione di “drenaggio” capace di stimolare gli organi emuntori, liberare l’organismo dalle tossine e rendere lo stesso più recettivo all’azione della cura omeopatica o di qualsiasi altra terapia. Nel caso specifico, ad esempio, si potrebbe ricorrere a un gemmoterapico come Ficus carica (Fico) M.G. D1 che ha un tropismo elettivo per stomaco e duodeno, normalizza la secrezione del succo gastrico, esercita un’azione cicatrizzante sulle mucose, regola la motilità gastroduodenale ed è quindi indicato in caso di dispepsia, gastrite, ulcere, aerofagia, eruttazioni, meteorismo, gonfiore addominale, reflusso gastroesofageo, colite, colon irritabile ed altro. Ovviamente bisognerà aiutarsi anche con un’alimentazione adeguata, che deve essere semplice e sana, evitando le pietanze eccessivamente condite o pesanti, privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, C, E e del gruppo B), limitando gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco (cibi ricchi di grassi, cioccolato, insaccati, fritture, ecc.), abolendo le bevande gassate, ecc. Sarebbe altresì importante consumare i cibi senza fretta, masticando lentamente e a lungo, non masticare chewingum, ridurre l’eventuale sovrappeso, bere molta acqua per favorire l’eliminazione delle tossine e dei liquidi in eccesso, ecc. Inoltre potrebbe essere utile assumere qualche tisana a base di erbe a spiccata azione carminativa e anti-dispeptica, come ad es. le tisane di semi di finocchio, di anice, di zenzero, di melissa ed altre. Dia anche un’occhiata agli articoli “Digestione facile” e “Digestione senza tante arie” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici dell’antica tradizione che potrebbero essere di grande aiuto. Se lei decidesse di trattare i dolori addominali della sua bambina con l’omeopatia, le consiglio però di rivolgersi ad un medico omeopata, che potrà o meno confermare quanto finora esposto e prescrivere una terapia strettamente legata al caso di sua figlia. Cordiali saluti.
Serena dice
Buongiorno dott.ssa,
le scrivo perchè non so più che pesci pigliare… e non le scrivo per me (anche se ci sarebbe tanto da dire…) ma le scrivo per la mia gatta. Da un po’ di tempo non sta bene ma purtroppo nell’ambiente veterinario si fa fatica a trovare qualcuno che utilizzi qualcosa di alternativo ai farmaci tradizionali.
Leggendo mi pare di capire che lei segue gli uomini, ma mi è parso di capire che i principi dell’omeopatia sono universali e che si possono utilizzare anche a specie diverse.
Lei è una gatta siberiana, di grandi dimensioni e un po’ in sovrappeso (nonostante i nostri grandi sforzi di tenerla a dieta). Ha poco più di 4 anni.
Da quando è arrivata da noi ha dimostrato di avere un apparato gastroenterico molto delicato (Vomito e a volte feci molli. Il vomito è spesso dovuto al fatto che è ingorda e mangia tutto d’un fiato, la dissenteria è sempre stata una cosa misteriosa invece).
Ha però dei periodi (è successo due volte, e la seconda è in corso ora) in cui comincia ad avere le feci completamente molli, non formate, e non riusciamo a risolvere il problema. Lei in condizioni normali ha un intestino regolare con feci ben formate.
La prima volta è capitato qualche mese dopo che era arrivato il secondo gatto……omissis. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Serena, Nux vomica potrebbe essere senz’altro appropriato, considerato che è uno dei principali rimedi omeopatici, se non il principale, per moltissimi disturbi dell’apparato gastroenterico, anche di tipo psicosomatico, tra cui quelli in argomento. E’ un policresto e quindi ha un’azione generale che potrebbe dare risposta anche ad altre disfunzioni. Per quanto riguarda in particolare le feci eccessivamente molli, dia un’occhiata all’articolo “Fermiamo la diarrea” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici dell’antica tradizione molto validi per contrastare le feci molli fino alla diarrea e per regolarizzare le funzioni intestinali. Cordiali saluti.