Si valuta che circa il 60% della popolazione italiana soffre di disturbi gastrici dopo aver mangiato, che nella maggioranza dei casi sono occasionali o transitori e consistono essenzialmente in bruciore, acidità di stomaco, eruttazioni, flatulenza, sensazione di dolore, ecc. Le situazioni croniche in genere sottendono patologie molto più importanti ed in questi casi i disturbi aumentano di intensità e di durata, al punto da limitare o inibire le capacità lavorative e sociali delle persone che ne sono affette.
Il fenomeno ha senz’altro tra i suoi fattori predisponenti alcuni comportamenti negativi che accompagnano la nostra esistenza, quali lo stress sia fisico che emozionale, i ritmi frenetici della vita, gli stili alimentari sbagliati comportanti l’uso di cibi troppo conditi e consumati in fretta, le cattive abitudini personali come il fumo e l’alcool, l’abuso di alcune tipologie di farmaci come gli antinfiammatori, ecc.
I disturbi gastrici più comuni sono essenzialmente i seguenti.
L’aerofagia che è la difficoltà digestiva consistente nella eccessiva deglutizione di aria durante i pasti che provoca un rigonfiamento gassoso dell’addome, il più delle volte doloroso, con conseguente meteorismo e frequenti eruttazioni e flatulenze. Spesso è semplicemente la conseguenza di cattive abitudini alimentari, come l’uso eccessivo di bevande gassate, di bicarbonato e di chewingum, o il consumo troppo frettoloso dei pasti.
Il meteorismo che è l’eccessiva produzione e accumulo di gas nel tratto digestivo, più usualmente nel tratto intestinale, che causa spasmo e distensione dell’addome.
La flatulenza che è la miscela di gas intestinali rilasciata all’esterno attraverso l’ano, accompagnata solitamente da un suono caratteristico e da un odore sgradevole. Può essere la manifestazione tipica dell’aerofagia oppure essere dovuta ad un aumento dei processi fermentativi o putrefattivi, che provocano un’eccessiva sintesi di gas a livello gastrointestinale, in conseguenza dell’assunzione di alcune tipologie di alimenti o di farmaci.
L’eruttazione che è l’espulsione rumorosa, attraverso la bocca, dei gas presenti nello stomaco. Può essere una manifestazione tipica dell’aerofagia oppure essere associata ad una indigestione o ad altri disturbi gastrici.
La pirosi che è la sensazione di bruciore allo stomaco, avvertita dietro lo sterno, che si irradia verso la gola, dovuta all’eccessiva risalita dei succhi gastrici, particolarmente acidi. La sintomatologia è piuttosto comune e può essere occasionale, quando è dovuta ad es. ad una cattiva digestione, all’assunzione di alimenti irritanti o di particolari farmaci, oppure ripetitiva, quando è associata a patologie come il reflusso gastroesofageo che può avere diverse cause come l’incontinenza dello sfintere gastroesofageo, l’ernia iatale o la diminuzione del tono della muscolatura esofagea e/o gastrica. La pirosi, comunemente chiamata acidità di stomaco, il più delle volte si presenta poco dopo i pasti o a lunga distanza da questi ed è favorita da particolari posizioni come quella sdraiata che si assume durante il riposo notturno.
La dispepsia che è l’alterazione della funzione digestiva gastrica o intestinale, comunemente chiamata digestione difficile, caratterizzata da pesantezza di stomaco, sonnolenza, mal di capo dopo i pasti. Talora si presentano dolore o fastidio cronico alla parte addominale superiore o retro-sternale, aerofagia, flatulenza, pirosi gastrica, borborigmi, nausea, vomito. Può essere di natura organica, come ad es. con la gastrite acuta e cronica, o funzionale, come ad es. con l’ulcera gastrica.
La gastrite che è l’infiammazione, acuta o cronica, della mucosa dello stomaco. Spesso è causata da cattive abitudini alimentari, quali l’abuso di alcool, spezie e cibi irritanti per la mucosa gastrica. La forma acuta è caratterizzata da lesioni erosive, per cui generalmente i sintomi sono acidità, bruciore e crampi allo stomaco, nausea e vomito. La forma cronica manca della componente erosiva, per cui in genere è silente ed i sintomi sembrano quelli della cattiva digestione. Può degenerare in ulcera peptica o in patologie molto più gravi.
L’ulcera gastrica che è l’erosione della mucosa gastrica o nei casi più gravi la perforazione della parete dello stomaco. Le cause della malattia non sono completamente note. L’ipotesi più accreditata è quella di una diminuzione della resistenza della mucosa gastrica all’aggressività del succo gastrico che è particolarmente acido. Quasi sempre l’ulcera gastrica è preceduta dalla gastrite, in cui la mucosa infiammata ha una ridotta capacità di secrezione di bicarbonato nel muco protettivo. In moltissimi casi si riscontra la presenza del batterio Helicobacter pyroli al di sotto della mucosa che provoca una reazione infiammatoria e una lesione del tessuto epiteliale locale. Altri fattori predisponenti possono essere gli abusi di alcool, caffeina, fumo, grassi, farmaci ed altro, come pure la matrice genetica e particolari condizioni emotive. I sintomi sono dolore epigastrico che si vivacizza con l’assunzione di cibo, nausea, vomito, anemia sideropenica (da carenza di ferro) legata alle emorragie.
L’ulcera duodenale che è la lesione in uno o più punti della mucosa del duodeno, più frequentemente del primo tratto del duodeno e per questo è detta anche ulcera bulbare. E’ molto più frequente dell’ulcera gastrica. Anche stavolta si ritiene che la causa della malattia sia strettamente collegata ad un’ipersecrezione acida della mucosa gastrica unita ad una ridotta capacità della mucosa duodenale di secrezione di bicarbonato nel muco protettivo. I fattori predisponenti ed i sintomi sono essenzialmente gli stessi dell’ulcera gastrica, con la differenza che il dolore è sempre migliorato dall’assunzione di cibo. Si parla di ulcera gastroduodenale quando sono interessati stomaco e bulbo duodenale, cioè il tratto digerente superiore.
L’ulcera peptica è la lesione singola o multipla che colpisce oltre la mucosa e sottomucosa del tratto digerente superiore, come stomaco e bulbo duodenale, anche la seconda parte del duodeno e l’esofago, in quest’ultimo caso soprattutto in presenza di reflusso acido. Gli uomini ne sono maggiormente colpiti rispetto alle donne (rapporto 3:1). I fattori predisponenti ed i sintomi sono essenzialmente gli stessi dell’ulcera gastrica e dell’ulcera duodenale. Anche l’infezione dal batterio Helicobacter pyroli, più diffusa ove sussistono condizioni di scarsa igiene ambientale, è causa della malattia.
Per gastralgia si intende il dolore vivo all’epigastrio (regione del torace compresa tra l’estremità inferiore dello sterno e le due arcate costali), con possibile irradiazione alle zone circostanti, che solitamente è di tipo acuto, trafittivo, spastico, crampiforme. La gastralgia può essere dovuta a diverse cause, tra cui le più frequenti sono la gastrite, l’ulcera gastrica, l’ulcera duodenale, l’ulcera gastroduodenale, l’ulcera peptica.
Per trattare i vari disturbi gastrici sono validi anche molti preparati fitoterapici, come quelli consultabili agli articoli “Digestione facile” e “Digestione senza tante arie” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”.
Principali rimedi omeopatici
Abies nigra 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia e gastrite con sensazione di avere un corpo solido a livello dell’epigastrio e di freddo allo stomaco. La gastralgia (dolore vivo all’epigastrio) compare sempre dopo aver mangiato ed è causata da abusi di tè o di tabacco. Stipsi con bruciore del retto.
Anacardium orientale 5CH: 3 granuli ogni 3 ore. Gastrite ed ulcera duodenale con sensazione di vuoto allo stomaco, di nausea e vomito. Il dolore sopraggiunge a digiuno e migliora dopo aver mangiato. La digestione è lenta e con sensazione di pienezza. Alito cattivo, gusto sgradevole, secchezza della bocca e della gola, lingua bianca e ruvida, stipsi nervosa. Miglioramento evidente e immediato di tutti i disturbi mangiando.
Antimonium crudum 4CH: 3 granuli ogni 1-3 ore. Indigestione, dispepsia, gastrite acuta con eruttazioni e dolori all’epigastrio. Colite, diarrea. E’ il rimedio della nausea, del vomito e dei disturbi digestivi in seguito ad abusi alimentari. La lingua è ricoperta da una patina bianca ed il soggetto ha una sensazione di pienezza e di avversione per qualsiasi cibo. Aggravamento con il caldo, l’acqua ed il cibo. Miglioramento all’aria aperta e con il riposo.
Argentum nitricum 6CH: 3 granuli ogni 1-3 ore. Dispepsia, gastrite, ulcera gastrica con bruciore all’epigastrio, acidità, aerofagia, reflusso gastroesofageo, flatulenza, meteorismo, fitte allo stomaco come da schegge di vetro, diarrea emotiva. Nausee dopo ogni pasto con sforzi infruttuosi di vomitare. Flatulenza eccessiva. Eruttazioni brucianti immediatamente dopo i pasti, che alleviano momentaneamente. Desiderio di cibi molto dolci, in particolare di cioccolato. E’ un rimedio utile nei casi di disturbi gastrici dovuti a tensione psichica prima di affrontare una qualsiasi difficoltà. Miglioramento con la pressione, all’aria aperta e con l’aria fredda. Aggravamento con il caldo e con l’ingestione di dolci che però il soggetto desidera.
Arsenicum album 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia, gastrite, reflusso gastroesofageo, ulcera gastrica con dolore violento e bruciante che migliora solo con applicazioni calde. Colite, enterite acuta, emorroidi, ragadi anali. Il soggetto è agitato ed inquieto, ha senso di debolezza generale, eruttazioni frequenti e le mucose secche. Possibile desiderio di dolciumi. Il dolore allo stomaco si manifesta soprattutto dopo aver mangiato e/o durante la notte. E’ aggravato dal cibo ed ha sete di acqua fredda che però spesso vomita.
Asa foetida 6CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Meteorismo, dispepsia, gastrite con eruttazioni accompagnate da spasmi esofagei, forte distensione dello stomaco e dell’intestino. Peristalsi eccessiva e tendenza alla diarrea. Le eruttazioni sono continue ed esplosive. La flatulenza e le feci sono particolarmente maleodoranti. Aggravamento notturno.
Belladonna 4CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Gastrite e ulcera gastroduodenale con dolore violento ed improvviso. Coliti con coliche accompagnate da stitichezza. Il soggetto ha rigurgiti frequenti, senso di pienezza e di dilatazione, pirosi, nausea e voglia di vomitare soprattutto all’inizio di un pasto o all’aria aperta. Il dolore allo stomaco è aggravato dalla pressione.
Bismuthum subnitricum 5CH: 3 granuli ogni 2 ore. Gastrite, ulcera gastrica. Dolore allo stomaco con nausea dopo ogni pasto e stimolo a vomitare. Gusto amaro, bruciore con senso di riempimento e molte eruttazioni di odore putrido, borborigmi. Coliche intestinali, diarrea. I sintomi migliorano bevendo acqua fredda e peggiorano mangiando. I dolori, che si irradiano al rachide, migliorano stirandosi e piegandosi all’indietro.
Calcarea carbonica 4CH: 3 granuli da 1 a 3 volte al dì. Dispepsia, gastrite cronica, disturbi digestivi dei lattanti durante la dentizione con dermopatia. Rigurgiti acidi, reflusso gastroesofageo, nausea e vomito acido, eruttazioni rumorose e continue dopo ogni pasto, pirosi, meteorismo, dolore e senso di pressione allo stomaco anche a digiuno. Diarrea acida, coliche epatiche, calcolosi biliare. Desiderio di dolciumi.
Carbo animalis 6CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Pirosi, rigurgiti, crampi allo stomaco, flatulenza, gonfiore dopo i pasti, sensazione di peso anche a digiuno, atonia gastrica, dispepsia, gastrite. Disgusto verso gli alimenti grassi che non vengono digeriti. Stipsi o diarrea fetida, emorroidi.
Carbo vegetabilis 4CH: 4 granuli dopo i pasti. Gastrite, dispepsia, atonia gastrica, disturbi gastrici vari. Stitichezza o diarrea con feci fetide e sensazione di bruciore, emorroidi. Pirosi, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, flatulenza eccessiva, meteorismo, crampi allo stomaco con bruciori, gonfiore alla parte superiore dell’addome (sopra l’ombelico), sensibilità all’epigastrio, sensazione di pressione. E’ uno dei migliori rimedi per la flatulenza. Possibile desiderio di dolciumi.
Chamomilla 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Dispepsia, disturbi gastrici vari, gastralgia psicogena, pirosi, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, gonfiore addominale, flatulenza, meteorismo, coliche flatulenti molto dolorose, gastroenteriti infantili. Soggetto irritabile e nervoso, intollerante al dolore.
China 6CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Dispepsia, gastrite, eruttazioni, pirosi, reflusso gastroesofageo, meteorismo, flatulenza, borborigmi, gusto amaro, ipotonia gastrica, sensazione di gonfiore addominale, sensibilità all’epigastrio. Le eruttazioni e la flatulenza non danno alcun sollievo. Spesso diarree spossanti dopo ogni pasto. Desiderio di dolciumi. Peggioramento con freddo, correnti d’aria, umidità.
Hydrastis 6CH: 3 granuli ogni 3 ore. Dispepsia, gastrite, indigestione da atonia gastrica specie negli anziani. Stipsi con disturbi epatici. Lingua gialla e gonfia che mantiene l’impronta dei denti, gusto pepato. Gli alimenti quali pane e legumi provocano eruttazioni acide. Senso di debolezza e di vuoto allo stomaco costante, con sensazione di svenimento. Dolore all’ipocondrio destro.
Ignatia amara 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Disturbi gastrici in soggetti nevrotici, emotivi, malinconici, instabili. Dispepsia, aerofagia, singhiozzo, nausea, vomito, reflusso gastroesofageo. Senso di vuoto, di debolezza e crampi allo stomaco a digiuno. Coliche addominali, spasmi delle vie biliari, stipsi con stimoli inefficaci, possibile diarrea, emorroidi pruriginose. I sintomi peggiorano con il freddo, dopo il pasto, con il movimento prolungato. Migliorano con il caldo moderato, durante il pasto, con il cambio di posizione.
Iris versicolor 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Dispepsia, gastrite, reflusso gastroesofageo. Epatopatie, pancreatite. Bruciori violenti al tubo digerente, rigurgiti acidi, salivazione, dolori di stomaco, emicrania, vampate di calore alla testa, rossore del viso. I sintomi si presentano nei giorni di riposo lavorativo.
Kalium bichromicum 5 CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Dispepsia, gastrite, ulcera gastrica. Dolore trafittivo che si irradia al rachide e che migliora mangiando. Nausea, vomito e bruciore di stomaco dopo mangiato e dopo aver bevuto birra. Le eruttazioni danno sollievo. Senso di pienezza e di pressione allo stomaco.
Kalium carbonicum 6CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Atonia e insufficienza gastro-epatica. Dispepsia di persone anziane. Rigurgiti frequenti e acidità di stomaco con sensazione di pienezza, di pressione e di grande gonfiore all’epigastrio subito dopo i pasti, reflusso gastroesofageo. Meteorismo e flatulenza eccessiva. Ogni alimento assorbito, solido o liquido, sembra mutarsi in gas. Eruttazioni acide al mattino o dopo mezzanotte. Nausee costanti che peggiorano stando coricati e dopo ogni emozione. Bocca molto secca. Dolori che si irradiano all’inguine. Coliche flatulenti, stipsi con falsi stimoli. Possibile desiderio di dolciumi. Aggravamento con il freddo e dopo il pasto. Miglioramento con il caldo e durante la giornata.
Lycopodium 4CH: 3 granuli 2-3 volte al dì. Dispepsia, gastrite cronica, astenia gastrica, eruttazioni acide, pirosi, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, borborigmi, meteorismo, flatulenza, gonfiore addominale maggiormente avvertito nella parte bassa dell’addome. Problemi digestivi per insufficienza epatica, stipsi spastica, emorroidi sanguinanti. Senso di sazietà e di pienezza dopo pochi bocconi, nonostante l’appetito. Desiderio di dolciumi. I cibi elaborati, le carni grasse, le cipolle, le ostriche, i crostacei, il vino sono mal tollerati. I dolori di stomaco sono migliorati dal calore del letto e di sera. Sintomi periodici.
Nitricum acidum 9CH: 3 granuli una volta al dì. Dispepsia. Gastrite. Ulcera peptica gastroduodenale con possibili sanguinamenti. Bruciori e dolori di stomaco pungenti come schegge. Dolori all’ano, ragadi anali, emorroidi estremamente dolorose. Peggioramento durante e dopo i pasti, con latte e cibi grassi, di notte. I soggetti ricchi di pigmenti sono più reattivi al rimedio.
Nux moschata 5 CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia da atonia gastrica. Gastrite acuta. Gastroenterite. Flatulenza estrema, secchezza della bocca, singhiozzo, sonnolenza invincibile, assenza di sete. Sensazione di masso allo stomaco e gonfiore all’epigastrio principalmente dopo i pasti. Stipsi e diarrea si alternano.
Nux vomica 5CH: 3 granuli ogni 2-3 ore. Disturbi gastrici in soggetti irritabili con uno stile di vita contraddistinto da esagerazioni. Dispepsia, gastrite acuta o cronica, ulcera gastroduodenale su basi spastiche. Stipsi spastica, colite spastica, possibile diarrea, emorroidi sanguinanti. Eruttazioni, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, singhiozzo, nausea, vomito, dolori e bruciori di stomaco, senso di pesantezza e di gonfiore all’epigastrio, flatulenza, meteorismo, sonnolenza dopo i pasti, lingua bianco-giallastra, alito cattivo al risveglio. Possibile desiderio di dolciumi. Aggravamento dopo i pasti.
Phosphoricum acidum 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dispepsia da atonia gastrica in soggetti sottoposti a forte stress fisico e mentale e colpiti da depressione. Frequente sensazione di peso allo stomaco, digestione lenta, pirosi, reflusso gastroesofageo, meteorismo, diarrea indolore non debilitante. Miglioramento con il calore o dopo un breve sonno.
Phosphorus 6CH: 3 granuli ogni 3 ore. Reflusso gastroesofageo, gastrite, ulcera gastroduodenale. Senso di vuoto allo stomaco. Dolore a digiuno. Fame impellente anche di notte. Desiderio di cibo freddo che però viene vomitato. Lingua ricoperta da patina bianca. Bruciore intenso all’epigastrio accompagnato da frequenti crisi di vomito. Flatulenza e meteorismo. Stipsi e diarrea si alternano. Miglioramento temporaneo mangiando, soprattutto dopo l’assunzione di bevande fredde.
Pulsatilla 6CH: 3 granuli ogni 2-3 ore. Dispepsia e gastrite con gusto cattivo, bocca appiccicosa, assenza di sete. Epatopatie, gastroenterite. Sensazione di pienezza e di pressione all’epigastrio per lungo tempo dopo i pasti. Tendenza al vomito, lingua secca e ricoperta da una patina. Flatulenza e meteorismo. Miglioramento all’aria aperta e con il movimento. Peggioramento durante il riposo e con il calore nonostante la freddolosità che è una caratteristica.
Rauwolfia 4CH: 4 granuli 1-2 volte al dì. Dispepsia, gastrite, gastroenterite. Pirosi, sensazione di pienezza e di pressione allo stomaco dopo i pasti, inappetenza, spasmi gastrici, gusto piccante in bocca, flatulenza maleodorante. Peggioramento con il calore. Miglioramento con il movimento all’aria aperta.
Robinia pseudoacacia 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia fermentativa. Pirosi dovuta ad una ipersecrezione di acido cloridrico, con possibili vomiti e cefalea. Eruttazioni acide, reflusso gastroesofageo, sensazione di pressione allo stomaco, coliche flatulenti. Migliora mangiando e peggiora di notte.
Sabadilla 6CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Indigestione, gastrite, gastroenterite. Pirosi, vomito e dolori gastrici. Periodicità dei sintomi. Peggiora all’aria fresca, con l’umidità, con il riposo e di notte. Migliora con il calore.
Sanguinaria 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Gastrite e reflusso gastroesofageo con tosse secca notturna. Sensazione di bruciore a stomaco ed esofago, unita a secchezza di bocca e gola, sete, nausea, aerofagia, alternanza di stipsi e diarrea. Emorroidi. La sintomatologia si completa con emicranie e ondate di calore, rossore della pelle, caratteristiche del rimedio. Miglioramenti con l’emissione di eruttazioni e gas intestinali.
Sepia 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Gastrite ed enterite. Dispepsia con flatulenza, pirosi, nausea soprattutto mattutina e all’odore di cucina. Ptosi dello stomaco che provoca sensazioni di vuoto e di stiramenti dolorosi. Gonfiore addominale con borborigmi e flatulenza. Sensazione di pesantezza pelvica a ogni movimento, sensazione di vuoto dopo l’evacuazione. Stipsi ed anche stipsi delle donne incinte. Lingua sporca. Bocca amara ed a volte con gusto di salato. Possibile desiderio di dolciumi. Può essere presente intolleranza per il latte, indigeribilità dei grassi ed a volte del pane. Fegato ingrossato, dolente, pesante e sensibile. Cistifellea dolorosa alla palpazione. Emorroidi. Stipsi con sensazione di “palla nel retto”. Peggioramento con il freddo e nel dopo pranzo.
Sulphur 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dispepsia. Alito fetido e lingua con patina biancastra, a volte con vescicole sulla punta. Afte. Congestione epatica per stasi della circolazione portale. Fegato ingrossato. Epatopatie. Alterazione dei processi assimilativi e di disintossicazione. Flatulenza e meteorismo. Desiderio di dolciumi. Diarrea, specie mattutina, alternata a stipsi. Stipsi o evacuazioni dure, nodose e insufficienti. Infiammazione all’ano con prurito, bruciore e dolore. Emorroidi.
Sulphuricum acidum 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Gastrite e ulcera gastroduodenale. Debolezza di stomaco, bruciori, eruttazioni acide, reflusso gastroesofageo, alitosi. Dolori epigastrici e retrosternali. Il bruciore non migliora con il pasto. Peggioramento con il freddo umido e con bevande fredde. Miglioramento con il calore e con bevande calde. E’ il rimedio dei disturbi gastrici dovuti agli abusi di alcool.
Esperienze
Esperienza n. 1. Soggetto con dolore nella regione epatica, con digestione particolarmente difficile, ipocondriaco e sempre di cattivo umore, trattato con Nux vomica 4CH Lycopodium clavatum 4CH, assunti a giorni alterni alla dose di 4 granuli 3 volte al dì, per 2 mesi.
Esperienza n. 2. Dispepsia, bruciore e dolore di stomaco, aerofagia, eruttazioni continue ed esplosive, disturbi da meteorismo, in un soggetto caratterizzato da ansia anticipatoria, aggravato di notte e dal caldo. Si è praticato il trattamento con Argentum nitricum 6CH, alternato con Asa foetida 6CH, alla dose di 3 granuli per volta a distanza di 4 ore l’una dall’altra, per una settimana. Successivamente 3 granuli dell’uno al mattino e 3 granuli dell’altro rimedio alla sera, per 2 mesi.
Esperienza n. 3. Soggetto facilmente irritabile, stressato dal superlavoro, debole di concentrazione, affetto da pirosi, aerofagia, flatulenza, sonnolenza dopo i pasti e insonnia di notte, digestione difficile, spasmi gastrici, vertigini, cefalee congestive. E’ stato trattato con Nux vomica 4CH e Rauwolfia 4CH, 3 granuli ogni 3 ore, alternando i rimedi. Dopo 3 giorni i tempi di somministrazione sono stati portati a 6 ore per altri 3 giorni. Dopo si è passati ad un rimedio al mattino e l’altro alla sera per 2 mesi.
N.B.: le diluizioni e le posologie riportate nel presente articolo, tra le più indicate in letteratura, hanno solo carattere orientativo e non intendono, né possono, sostituire alcuna prescrizione medica. Sarà il medico omeopata a stabilire le entità terapeutiche più appropriate ed a prescrivere la cura che si lega al singolo caso (rimedi, diluizioni, posologie, tempi).
(*) V. Note esplicative e la home-page della sezione.
sabrina dice
Gentile Dottoressa,
sono stata sottoposta a gastroscopia, e per fortuna non sono state rilevate ulcere. Le fitte sembrano essere dovute a gastrite cronica antrale. Io però mangio in modo abbastanza equilibrato, senza esagerare con i cibi grassi, inoltre non fumo e non bevo alcolici. A questo punto mi viene da pensare che la causa scatenante potrebbe essere dovuta all’ uso frequente di OKI, antinfiammatorio che non riesco a non prendere per colpa delle mie quasi giornaliere emicranie. Lei potrebbe consigliarmi qualche rimedio per entrambi i disturbi?
Grazie, cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sabrina, è molto probabile, come del resto lei sospetta, che i fastidi allo stomaco siano causati proprio dall’assunzione dell’antinfiammatorio. I rimedi omeopatici in grado di trattare entrambi i disturbi sono diversi, per cui come richiede l’omeopatia, allo scopo di ottenere i risultati migliori, la scelta dovrà ricadere su quel rimedio con il quale si riscontra il maggior grado di similitudine, sia dal punto di vista fisiologico che dal punto di vista psicologico. Solo a titolo orientativo le posso dire che tra i rimedi omeopatici utilizzati troviamo Chamomilla, Coffea, Hypericum, Ignatia amara, Aconitum napellus, Anacardium orientale, Argentum nitricum, China, Nitricum acidum, ecc. Per un ricorso a rimedi naturali dell’antica tradizione di origine vegetale, la invito a consultare gli articoli “Addio mal di testa” e “Digestione facile” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Cordiali saluti.
sabrina dice
Gentile Dottoressa,
sono una ragazza di 37 anni. Soffro abbastanza frequentemente di acidità gastrica e bruciori di stomaco. Fra ieri e oggi però, mi è sorto un particolare disturbo che non mi era mai capitato prima: subito dopo aver assunto bevande fredde, tra cui la semplice acqua, ho avvertito una fortissima fitta all’ altezza dello stomaco, così dolorosa che sembrava quasi una pugnalata. Questo è avvenuto tre volte, e sempre a stomaco vuoto. Lei sà da cosa potrebbe essere dovuto? Mi devo preoccupare? Grazie, cordiali saluti. Sabrina
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sabrina, le fitte dolorose allo stomaco quando sono isolate possono essere dovute a cause banali ed innocue, quali ad es. la presenza di aria nello stesso stomaco. Se così non fosse ed il dolore è localizzato, forte ed improvviso, è opportuno sottoporsi a visita medica perché potrebbe trattarsi di ulcera gastroduodenale con erosione della parete dello stomaco o del duodeno, tanto più che lei già soffre di acidità gastrica e di bruciori di stomaco. Sarebbe quindi meglio indagare senza eccessive preoccupazioni. Cordiali saluti.
elena barbato dice
gentile dottoressa sono mamma di due bambine una di 6 anni l’altra di 12. Entrambe soffrono il mal d’auto e la xamamina non mi è di grande aiuto. La settimana prossima partiamo per un viaggio in auto che si prolumgherà per qualche giorno, cosa posso usare?
la ringrazio moltissimo.
Elena Barbato
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elena, esistono diversi rimedi naturali per combattere il mal d’auto (cinetosi), come ad esempio quelli dell’antica tradizione riportati nell’articolo “W i segreti della nonna” della sezione del sito “Rimedi della nonna”, al paragrafo “Contro il mal di mare ed il mal d’auto”, che la invito a consultare. Cordiali saluti.
Elisabetta Guidi dice
Gent.ma
Dott.ssa sono la mamma di una ragazza di 19 anni, che avendo tonsilliti frequenti e recidivanti, siamo andate dall’ottorino e con grande stupore, nonostante la ragazza soffra di mal di gola e tonsille che si ingrossano: con tutti gli effetti collaterali quali la mal deglutizione, anche la sola salivazione, il non riuscire a mangiare, il russare…. ci ha detto che è colpa del reflusso esofageo, la quale ragazza ne soffre già da un annetto… Sono rimasta molto stupita che questo reflusso, probabilmente notturno, le provochi questo ingrossamento e dolore delle tonsille. Infatti mi ero insospettita che c’era qualcosa che non andava perchè nonostante l’Augmentin, il froben e il cortisone non aveva nessun risultato…
Adesso come rimedio mi ha aumentato la dose di ranitidina 100 mg 1 cps alla sera e di seguire la classica dieta alimentare anti-reflusso e soprattutto anche di dimagrire, perchè la ragazza è in forte sovrappeso.
I suoi sintomi sono bruciori al torace e quando ha tanto male e si tocca vicino alla gola ” sputa”
del tipo catarro viscido “simil pezzi”, oltretutto con un gusto orribile : così dice!! ( non ha mai febbre!)
Io sono preoccupata per la giovane età e per lo sconforto che le comporta sempre lo stare male.
Mi rivolgo a lei se può consigliare qualche rimedio .
Grazie
Elisabetta ( una mamma un pò disperata..)
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elisabetta, come avrà avuto modo di rilevare leggendo l’articolo, il reflusso gastroesofageo è un disturbo che viene comunemente trattato dall’omeopatia ed i rimedi potenzialmente utili allo scopo sono diversi. Pertanto qualora volesse ricorrere a tale medicina sarebbe opportuno rivolgersi ad un medico omeopata, che, partendo dal quadro sintomatologico, potrà effettuare un esame approfondito della situazione in modo da stabilire la terapia personalizzata più idonea con uno o più rimedi che assomiglino il più possibile alla ragazza nella globalità delle sue manifestazioni, sia fisiche che psico-mentali. Le posso solo indicare alcuni rimedi che hanno tra le loro organo-specificità il reflusso gastroesofageo, con i suoi sintomi secondari, e che in linea di massima potrebbero corrispondere al profilo tracciato di sua figlia, pur se ovviamente ancora insufficiente, e che solo la visita medica sarebbe in grado di confermare. Essi potrebbero essere Calcarea carbonica, Kali carbonicum, Arsenicum album e Robinia pseudoacacia. Si potrebbe anche pensare a rimedi omeopatici complessi, quali ad es. NUX VOMICA-HEEL, o ROBINIA COMP., o ANACARDIUM VIS HP, quest’ultimo particolarmente indicato per tutte le somatizzazioni del tratto gastro-enterico, reflusso gastroesofageo compreso. Anche la fitoterapia potrebbe fornire un valido contributo, ad esempio negli ultimi tempi si è andata sempre più affermando una terapia con il gel di Aloe vera, che com’è noto è una pianta officinale dalle proprietà preziosissime (per l’occasione si legga l’articolo “Aloe” nella sezione del sito “Piante & Salute”). Ovviamente occorrerà seguire anche alcune regole comportamentali ed alimentari, già in atto da quanto scritto, correggendo alcune abitudini ed introdudendone altre nuove, che possano essere coadiuvanti nell’intervenire sia sulle cause che sugli effetti. Abbia fiducia che una soluzione per sua figlia esiste. Cordiali saluti.
alessandro dice
salve dottoressa.. mi rivolgo a lei perchè da 6 mesi soffro di eruttazioni e singhiozzi frequenti sia a stomaco vuoto che pieno, sia subito dopo i pasti che la mattina…molte volte capita che gli uni precedano di pochissimo gli altri o avvengano simultaneamente..a volte ho eruttazioni col sapore del cibo ingerito 8-9 ore prima..mi capita con cibi grassi(salsiccia)..crede possa essere un ernia iatale o è una distensione gassosa del fondo gastrico con cardias incontinente??
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Alessandro, l’eruttazione ed il singhiozzo talvolta possono essere le manifestazioni di stati di ansia e stress, oppure dell’aerofagia che è una difficoltà digestiva consistente nell’eccessiva deglutizione di aria durante i pasti. Questa può essere semplicemente la conseguenza di cattive abitudini alimentari (pasti abbondanti ricchi di zuccheri e grassi, bevande gassate, bicarbonato, chewingum, ecc.) o del consumo troppo frettoloso dei pasti. Eruttazione e/o singhiozzo possono anche essere dovuti a situazioni patologiche dell’apparato gastrointestinale, quali gastrite, ulcere, ernia iatale o più in generale reflusso gastroesofageo, che però spesso si associano a sintomi come nausea, dispepsia, dolore e bruciore di stomaco, dolore e bruciore retrosternale, dolori addominali ed altro. Ovviamente il reale accertamento delle cause richiede un’indagine medica. In attesa di ciò alcuni dei rimedi omeopatici spesso utilizzati per i disturbi in questione sono Magnesia phosporica o Chamomilla. Per un ricorso a rimedi naturali dell’antica tradizione di origine vegetale, la invito a consultare l’articolo “Digestione senza tante arie” della sezione del sito “Rimedi della nonna”. Cordiali saluti.
Silvia dice
Gentile dottoressa, prima di importunarla ho provato a leggere tra le altre esperienze un caso come il mio, ma ne ho trovati solo di simili. Ho 23 anni e soffro ormai da anni di problemi gastrointestinali e negli ultimi 4 mesi ho avuto un netto peggioramento sia di colite che di digestione. In particolare, ad assillarmi sono gli effetti “secondari” del reflusso gastroesofageo, in particolare una sgradevole (quanto spaventosa, nei casi acuti) sensazione di soffocamento, “come se la gola mi si chiudesse”. Talvolta accuso forti dolori retrostenali, dolori alle braccia (specialmente il sinistro) e una sensazione di avere un buco nella schiena. Ho spesso la tachicardia e la pressione sempre molto bassa. Soffro inoltre di colite. Sono ansiosa, assolutamente ipocondriaca, spesso sia irritante che facilmente irritabile e ultimamente anche un po’ stressata. Per tenere sotto controllo i vari disturbi prendo nux vomica 9CH all’occorrenza e complessi antinfiammatori omotossicologici (come per esempio complessi a base di arnica e simili). Per ansia ed attacchi di panico prendo un complesso omotossicologico (non so se posso specificarne il nome) il quale mi aiuta, ma non è risolutivo. Ho un bambino piccolo da accudire e non posso permettermi oltre di vivere nella limitatezza che il reflusso comporta. La prego di darmi qualche indicazione, perché io non so più dove sbattere la testa. La ringrazio di cuore.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Silvia, dal quadro sintomatologico descritto sembrerebbe che lei abbia molte somiglianze con Nux vomica, anche se ci sono alcune note chiave che fanno pensare ad Ignatia amara (l’altro grande rimedio dal sistema nervoso eccitato e dai sintomi spastici), quali ad es. l’ipocondria ed il cosiddetto bolo isterico (per l’occasione si legga gli articoli omonimi nella sezione del sito “Rimedi omeopatici”). Se si considera però che Nux vomica le comporta dei benefici, è probabile che tale rimedio possa essere quello per lei più indicato, tanto più che è anche uno dei principali rimedi per i disturbi dell’apparato digerente, reflusso gastroesofageo compreso. Può quindi rendersi necessaria una cura più continuativa (e non all’occorrenza) e probabilmente, anche per l’aspetto psichico e mentale, una cura di fondo e di terreno con le alte diluizioni. Le consiglio, pertanto, di rivolgersi ad un medico omeopata per un esame approfondito della situazione. Cordiali saluti.
Maria dice
Gent.ma Dott.ssa,
è la prima volta che consulto il Suo sito e mi sembra molto interessante. Spero possa darmi qualche consiglio… è da circa 3 anni ormai che ho disturbi gastro-intestinali. Inizialmente, in seguito ad un periodo di circa 6 mesi in cui mangiavo pochissimo (colazione con succo di frutta e caffè, a pranzo un secondo con verdure + pane, a volte insalatone miste… e nient’altro fino al giorno successivo!), avvertivo un fortissimo gonfiore addominale, anche solo dopo aver bevuto un bicchiere d’acqua al mattino prima di fare colazione e disturbi dell’alvo con prevalenza di stipsi. Ora, la digestione è molto migliorata, ma soffro ancora di gonfiore addominale, la regolarità intestinale è buona nonostante le feci sono quasi sempre sfatte e maleodoranti, e lo stesso vale per le flatulenze. Se le può essere utile per darmi qualche consiglio, aggiungo che ho dovuto fare un ciclo di biofeedback per una contrazione paradossa del puborettale, che causava una sensazione di evacuazione incompleta, problema non ancora del tutto risolto a parer mio anche per la scarsa consistenza delle feci.
Spero in un Suo riscontro, e mi voglia scusare per essermi dilungata un po’ troppo.
Distinti saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria, il rimedio omeopatico molto usato in situazioni come la sua è Asa foetida, la cui organo-specificità è il sistema neurovegetativo e l’apparato gastrointestinale con presenza di meteorismo, eccessiva flatulenza maleodorante, gonfiore addominale e sensazione di pienezza, difficoltà digestive, peristalsi non regolare dello stomaco e dell’intestino, feci lente ad essere espulse e particolarmente maleodoranti. Un aiuto molto utile può venire anche da rimedi naturali dell’antica tradizione di origine vegetale e per questo la invito a consultare l’articolo “Digestione senza tante arie” della sezione del sito “Rimedi della nonna”. Cordiali saluti.
Lucia dice
Salve dottoressa, seguo con interesse il suo sito. Al momento sono in trattamento da un omeopata da 2 mesi con scarsi risultati per reflusso gastro-esofageo e colon irritabile.Ho gli stessi problemi evidenziati da Francesca 6 dicembre 2012 ma i componenti omeopatici prescrittimi sono diversi: lycopodium 30 ch 2 granuli, acidum aceticum 30 ch 2 granuli, mattina arsenicum album sempre 30 ch 2 granuli e la sera ignatia amara 30 ch 2 granuli, quello che non riesco a sistemare è il colon per cui dopo aver mangiato sento lo stomaco gonfiarsi, con difficoltà a digerire e il fastidio sale fino al torace. mi può consigliare qualcosa?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lucia, sarebbe proprio il caso di informare il suo omeopata, perché a distanza di 2 mesi qualche beneficio, pur se minimo, si sarebbe dovuto registrare. Probabilmente la cura deve essere adattata ed è quindi inutile andare avanti per tentativi. Ovviamente bisogna adottare anche una dieta alimentare appropriata. Per un sollievo con rimedi naturali dell’antica tradizione, di origine vegetale, la invito a consultare l’articolo “Digestione facile” della sezione del sito “Rimedi della nonna”, ove sono riportati vari preparati molto efficaci, come ad es. quelli che utilizzano camomilla, carote, finocchio, ginepro, inula, maggiorana ed altri. Cordiali saluti.
francesco dice
gentilissimo dottore
sono ormai anni che soffro di questo imbarazzante gonfiore addominale, di solito dopo mangiato l’addome si gonfia cosi tanto da sembrare di aver ingerito un pallone, l’addome diventa durissimo e ho l’impressione che la pancia voglia epsellere il cibo. ho sofferto con esofagite da reflusso con acidita, fortunatamente risolto con natrium muraiticum, ogni tanto mi ritorna ma basta prendere il rimedio per un paio di giorni e scompare.
Per il gonfiore la mattina appena sveglio il ventre è molto piu piatto, ma appena incomincia la giornata si indurisce e si gonfia specialmente se prendo il caffe, che tra l’altro mi stimola la defecazione. soffro anche di flautolenza e molto spesso trovo sollievo all’erutaazione che cerco di provocare o massaggiando profondamente l’addome, come se spingessi giu il contenuto, oppure contraendo gli addominali. Cerco di praticare esercizi per i muscoli addominali, ma non risolvo quasi nulla in quanto l’addome è gonfio dall’interno, e quanto è molto gonfio mi da problemi alla resperazione e comprime il cuore. da una gastroscopia fatta alcuni anni fa si evidenziava un ernia iatale.sono un soggetto un po ansiosa specialmente quando devo uscire con la famiglia o sono in ritardo ad un appuntamento, mangio velocemente, e dopo cenato ho voglia di dolce, che fortunatamente non sempre ho in casa. durante la girnata bevo pochissimo, invece la sera ho molta sete e bevo molto acqua durante e dopo la cena, mi piace bere un po di vino e non sia mai bevo birra, il mio addome diventa una mongolfiera.
la ringrazio tantissimo anche per avermi dato l’opportunita di scrivere tutto questo.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Francesco, il quadro sintomatologico descritto fa ravvisare molte corrispondenze con alcuni rimedi omeopatici che hanno tra le sfere d’azione l’apparato digerente. I rimedi possibili sono Lycopodium, Pulsatilla, Carbo vegetabilis, China ed altri. Sono certa che una risposta omeopatica ai suoi problemi esiste, solo che per evitare tentativi o il “fai da te” sarebbe opportuno rivolgersi ad un medico omeopata che potrà esaminare meglio la situazione e personalizzarle la cura del caso. La invito anche a consultare l’articolo “Digestione senza tante arie” della sezione del sito “Rimedi della nonna” per provare ad ottenere sollievo con rimedi naturali dell’antica tradizione di origine vegetale. Cordiali saluti.
kim dice
Buona sera dottoressa,
le espongo il mio problema che a volte mi crea molto disagio.
Da tempo soffro di aerofagia rumorosa, persistente che si manifesta sopratutto dopo pranzo ed è incessante fino a notte oltre al gonfiore nella parte inferiore dell’adddome. Da anni soffro anche di stipsi disidratate forse dovute alle aderenze post-operatorie di cesari e laparoscopia.
Mangio molta verdura inoltre bevo circa 2 litri di acqua al di’ e non assumo abitualmente il latte e i suoi derivati.
Ringrazio anticipatamente e voglia gradire i miei cordiali saluti.
Kim Rossi
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Kim, per un ricorso a rimedi naturali dell’antico tradizione, di origine vegetale, la invito a consultare nella sezione del sito “Rimedi della nonna” gli articoli “Digestione senza tante arie” per l’aerofagia e “Mai più stitichezza” per la stipsi. Cordiali saluti.