Si valuta che circa il 60% della popolazione italiana soffre di disturbi gastrici dopo aver mangiato, che nella maggioranza dei casi sono occasionali o transitori e consistono essenzialmente in bruciore, acidità di stomaco, eruttazioni, flatulenza, sensazione di dolore, ecc. Le situazioni croniche in genere sottendono patologie molto più importanti ed in questi casi i disturbi aumentano di intensità e di durata, al punto da limitare o inibire le capacità lavorative e sociali delle persone che ne sono affette.
Il fenomeno ha senz’altro tra i suoi fattori predisponenti alcuni comportamenti negativi che accompagnano la nostra esistenza, quali lo stress sia fisico che emozionale, i ritmi frenetici della vita, gli stili alimentari sbagliati comportanti l’uso di cibi troppo conditi e consumati in fretta, le cattive abitudini personali come il fumo e l’alcool, l’abuso di alcune tipologie di farmaci come gli antinfiammatori, ecc.
I disturbi gastrici più comuni sono essenzialmente i seguenti.
L’aerofagia che è la difficoltà digestiva consistente nella eccessiva deglutizione di aria durante i pasti che provoca un rigonfiamento gassoso dell’addome, il più delle volte doloroso, con conseguente meteorismo e frequenti eruttazioni e flatulenze. Spesso è semplicemente la conseguenza di cattive abitudini alimentari, come l’uso eccessivo di bevande gassate, di bicarbonato e di chewingum, o il consumo troppo frettoloso dei pasti.
Il meteorismo che è l’eccessiva produzione e accumulo di gas nel tratto digestivo, più usualmente nel tratto intestinale, che causa spasmo e distensione dell’addome.
La flatulenza che è la miscela di gas intestinali rilasciata all’esterno attraverso l’ano, accompagnata solitamente da un suono caratteristico e da un odore sgradevole. Può essere la manifestazione tipica dell’aerofagia oppure essere dovuta ad un aumento dei processi fermentativi o putrefattivi, che provocano un’eccessiva sintesi di gas a livello gastrointestinale, in conseguenza dell’assunzione di alcune tipologie di alimenti o di farmaci.
L’eruttazione che è l’espulsione rumorosa, attraverso la bocca, dei gas presenti nello stomaco. Può essere una manifestazione tipica dell’aerofagia oppure essere associata ad una indigestione o ad altri disturbi gastrici.
La pirosi che è la sensazione di bruciore allo stomaco, avvertita dietro lo sterno, che si irradia verso la gola, dovuta all’eccessiva risalita dei succhi gastrici, particolarmente acidi. La sintomatologia è piuttosto comune e può essere occasionale, quando è dovuta ad es. ad una cattiva digestione, all’assunzione di alimenti irritanti o di particolari farmaci, oppure ripetitiva, quando è associata a patologie come il reflusso gastroesofageo che può avere diverse cause come l’incontinenza dello sfintere gastroesofageo, l’ernia iatale o la diminuzione del tono della muscolatura esofagea e/o gastrica. La pirosi, comunemente chiamata acidità di stomaco, il più delle volte si presenta poco dopo i pasti o a lunga distanza da questi ed è favorita da particolari posizioni come quella sdraiata che si assume durante il riposo notturno.
La dispepsia che è l’alterazione della funzione digestiva gastrica o intestinale, comunemente chiamata digestione difficile, caratterizzata da pesantezza di stomaco, sonnolenza, mal di capo dopo i pasti. Talora si presentano dolore o fastidio cronico alla parte addominale superiore o retro-sternale, aerofagia, flatulenza, pirosi gastrica, borborigmi, nausea, vomito. Può essere di natura organica, come ad es. con la gastrite acuta e cronica, o funzionale, come ad es. con l’ulcera gastrica.
La gastrite che è l’infiammazione, acuta o cronica, della mucosa dello stomaco. Spesso è causata da cattive abitudini alimentari, quali l’abuso di alcool, spezie e cibi irritanti per la mucosa gastrica. La forma acuta è caratterizzata da lesioni erosive, per cui generalmente i sintomi sono acidità, bruciore e crampi allo stomaco, nausea e vomito. La forma cronica manca della componente erosiva, per cui in genere è silente ed i sintomi sembrano quelli della cattiva digestione. Può degenerare in ulcera peptica o in patologie molto più gravi.
L’ulcera gastrica che è l’erosione della mucosa gastrica o nei casi più gravi la perforazione della parete dello stomaco. Le cause della malattia non sono completamente note. L’ipotesi più accreditata è quella di una diminuzione della resistenza della mucosa gastrica all’aggressività del succo gastrico che è particolarmente acido. Quasi sempre l’ulcera gastrica è preceduta dalla gastrite, in cui la mucosa infiammata ha una ridotta capacità di secrezione di bicarbonato nel muco protettivo. In moltissimi casi si riscontra la presenza del batterio Helicobacter pyroli al di sotto della mucosa che provoca una reazione infiammatoria e una lesione del tessuto epiteliale locale. Altri fattori predisponenti possono essere gli abusi di alcool, caffeina, fumo, grassi, farmaci ed altro, come pure la matrice genetica e particolari condizioni emotive. I sintomi sono dolore epigastrico che si vivacizza con l’assunzione di cibo, nausea, vomito, anemia sideropenica (da carenza di ferro) legata alle emorragie.
L’ulcera duodenale che è la lesione in uno o più punti della mucosa del duodeno, più frequentemente del primo tratto del duodeno e per questo è detta anche ulcera bulbare. E’ molto più frequente dell’ulcera gastrica. Anche stavolta si ritiene che la causa della malattia sia strettamente collegata ad un’ipersecrezione acida della mucosa gastrica unita ad una ridotta capacità della mucosa duodenale di secrezione di bicarbonato nel muco protettivo. I fattori predisponenti ed i sintomi sono essenzialmente gli stessi dell’ulcera gastrica, con la differenza che il dolore è sempre migliorato dall’assunzione di cibo. Si parla di ulcera gastroduodenale quando sono interessati stomaco e bulbo duodenale, cioè il tratto digerente superiore.
L’ulcera peptica è la lesione singola o multipla che colpisce oltre la mucosa e sottomucosa del tratto digerente superiore, come stomaco e bulbo duodenale, anche la seconda parte del duodeno e l’esofago, in quest’ultimo caso soprattutto in presenza di reflusso acido. Gli uomini ne sono maggiormente colpiti rispetto alle donne (rapporto 3:1). I fattori predisponenti ed i sintomi sono essenzialmente gli stessi dell’ulcera gastrica e dell’ulcera duodenale. Anche l’infezione dal batterio Helicobacter pyroli, più diffusa ove sussistono condizioni di scarsa igiene ambientale, è causa della malattia.
Per gastralgia si intende il dolore vivo all’epigastrio (regione del torace compresa tra l’estremità inferiore dello sterno e le due arcate costali), con possibile irradiazione alle zone circostanti, che solitamente è di tipo acuto, trafittivo, spastico, crampiforme. La gastralgia può essere dovuta a diverse cause, tra cui le più frequenti sono la gastrite, l’ulcera gastrica, l’ulcera duodenale, l’ulcera gastroduodenale, l’ulcera peptica.
Per trattare i vari disturbi gastrici sono validi anche molti preparati fitoterapici, come quelli consultabili agli articoli “Digestione facile” e “Digestione senza tante arie” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”.
Principali rimedi omeopatici
Abies nigra 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia e gastrite con sensazione di avere un corpo solido a livello dell’epigastrio e di freddo allo stomaco. La gastralgia (dolore vivo all’epigastrio) compare sempre dopo aver mangiato ed è causata da abusi di tè o di tabacco. Stipsi con bruciore del retto.
Anacardium orientale 5CH: 3 granuli ogni 3 ore. Gastrite ed ulcera duodenale con sensazione di vuoto allo stomaco, di nausea e vomito. Il dolore sopraggiunge a digiuno e migliora dopo aver mangiato. La digestione è lenta e con sensazione di pienezza. Alito cattivo, gusto sgradevole, secchezza della bocca e della gola, lingua bianca e ruvida, stipsi nervosa. Miglioramento evidente e immediato di tutti i disturbi mangiando.
Antimonium crudum 4CH: 3 granuli ogni 1-3 ore. Indigestione, dispepsia, gastrite acuta con eruttazioni e dolori all’epigastrio. Colite, diarrea. E’ il rimedio della nausea, del vomito e dei disturbi digestivi in seguito ad abusi alimentari. La lingua è ricoperta da una patina bianca ed il soggetto ha una sensazione di pienezza e di avversione per qualsiasi cibo. Aggravamento con il caldo, l’acqua ed il cibo. Miglioramento all’aria aperta e con il riposo.
Argentum nitricum 6CH: 3 granuli ogni 1-3 ore. Dispepsia, gastrite, ulcera gastrica con bruciore all’epigastrio, acidità, aerofagia, reflusso gastroesofageo, flatulenza, meteorismo, fitte allo stomaco come da schegge di vetro, diarrea emotiva. Nausee dopo ogni pasto con sforzi infruttuosi di vomitare. Flatulenza eccessiva. Eruttazioni brucianti immediatamente dopo i pasti, che alleviano momentaneamente. Desiderio di cibi molto dolci, in particolare di cioccolato. E’ un rimedio utile nei casi di disturbi gastrici dovuti a tensione psichica prima di affrontare una qualsiasi difficoltà. Miglioramento con la pressione, all’aria aperta e con l’aria fredda. Aggravamento con il caldo e con l’ingestione di dolci che però il soggetto desidera.
Arsenicum album 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia, gastrite, reflusso gastroesofageo, ulcera gastrica con dolore violento e bruciante che migliora solo con applicazioni calde. Colite, enterite acuta, emorroidi, ragadi anali. Il soggetto è agitato ed inquieto, ha senso di debolezza generale, eruttazioni frequenti e le mucose secche. Possibile desiderio di dolciumi. Il dolore allo stomaco si manifesta soprattutto dopo aver mangiato e/o durante la notte. E’ aggravato dal cibo ed ha sete di acqua fredda che però spesso vomita.
Asa foetida 6CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Meteorismo, dispepsia, gastrite con eruttazioni accompagnate da spasmi esofagei, forte distensione dello stomaco e dell’intestino. Peristalsi eccessiva e tendenza alla diarrea. Le eruttazioni sono continue ed esplosive. La flatulenza e le feci sono particolarmente maleodoranti. Aggravamento notturno.
Belladonna 4CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Gastrite e ulcera gastroduodenale con dolore violento ed improvviso. Coliti con coliche accompagnate da stitichezza. Il soggetto ha rigurgiti frequenti, senso di pienezza e di dilatazione, pirosi, nausea e voglia di vomitare soprattutto all’inizio di un pasto o all’aria aperta. Il dolore allo stomaco è aggravato dalla pressione.
Bismuthum subnitricum 5CH: 3 granuli ogni 2 ore. Gastrite, ulcera gastrica. Dolore allo stomaco con nausea dopo ogni pasto e stimolo a vomitare. Gusto amaro, bruciore con senso di riempimento e molte eruttazioni di odore putrido, borborigmi. Coliche intestinali, diarrea. I sintomi migliorano bevendo acqua fredda e peggiorano mangiando. I dolori, che si irradiano al rachide, migliorano stirandosi e piegandosi all’indietro.
Calcarea carbonica 4CH: 3 granuli da 1 a 3 volte al dì. Dispepsia, gastrite cronica, disturbi digestivi dei lattanti durante la dentizione con dermopatia. Rigurgiti acidi, reflusso gastroesofageo, nausea e vomito acido, eruttazioni rumorose e continue dopo ogni pasto, pirosi, meteorismo, dolore e senso di pressione allo stomaco anche a digiuno. Diarrea acida, coliche epatiche, calcolosi biliare. Desiderio di dolciumi.
Carbo animalis 6CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Pirosi, rigurgiti, crampi allo stomaco, flatulenza, gonfiore dopo i pasti, sensazione di peso anche a digiuno, atonia gastrica, dispepsia, gastrite. Disgusto verso gli alimenti grassi che non vengono digeriti. Stipsi o diarrea fetida, emorroidi.
Carbo vegetabilis 4CH: 4 granuli dopo i pasti. Gastrite, dispepsia, atonia gastrica, disturbi gastrici vari. Stitichezza o diarrea con feci fetide e sensazione di bruciore, emorroidi. Pirosi, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, flatulenza eccessiva, meteorismo, crampi allo stomaco con bruciori, gonfiore alla parte superiore dell’addome (sopra l’ombelico), sensibilità all’epigastrio, sensazione di pressione. E’ uno dei migliori rimedi per la flatulenza. Possibile desiderio di dolciumi.
Chamomilla 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Dispepsia, disturbi gastrici vari, gastralgia psicogena, pirosi, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, gonfiore addominale, flatulenza, meteorismo, coliche flatulenti molto dolorose, gastroenteriti infantili. Soggetto irritabile e nervoso, intollerante al dolore.
China 6CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Dispepsia, gastrite, eruttazioni, pirosi, reflusso gastroesofageo, meteorismo, flatulenza, borborigmi, gusto amaro, ipotonia gastrica, sensazione di gonfiore addominale, sensibilità all’epigastrio. Le eruttazioni e la flatulenza non danno alcun sollievo. Spesso diarree spossanti dopo ogni pasto. Desiderio di dolciumi. Peggioramento con freddo, correnti d’aria, umidità.
Hydrastis 6CH: 3 granuli ogni 3 ore. Dispepsia, gastrite, indigestione da atonia gastrica specie negli anziani. Stipsi con disturbi epatici. Lingua gialla e gonfia che mantiene l’impronta dei denti, gusto pepato. Gli alimenti quali pane e legumi provocano eruttazioni acide. Senso di debolezza e di vuoto allo stomaco costante, con sensazione di svenimento. Dolore all’ipocondrio destro.
Ignatia amara 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Disturbi gastrici in soggetti nevrotici, emotivi, malinconici, instabili. Dispepsia, aerofagia, singhiozzo, nausea, vomito, reflusso gastroesofageo. Senso di vuoto, di debolezza e crampi allo stomaco a digiuno. Coliche addominali, spasmi delle vie biliari, stipsi con stimoli inefficaci, possibile diarrea, emorroidi pruriginose. I sintomi peggiorano con il freddo, dopo il pasto, con il movimento prolungato. Migliorano con il caldo moderato, durante il pasto, con il cambio di posizione.
Iris versicolor 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Dispepsia, gastrite, reflusso gastroesofageo. Epatopatie, pancreatite. Bruciori violenti al tubo digerente, rigurgiti acidi, salivazione, dolori di stomaco, emicrania, vampate di calore alla testa, rossore del viso. I sintomi si presentano nei giorni di riposo lavorativo.
Kalium bichromicum 5 CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Dispepsia, gastrite, ulcera gastrica. Dolore trafittivo che si irradia al rachide e che migliora mangiando. Nausea, vomito e bruciore di stomaco dopo mangiato e dopo aver bevuto birra. Le eruttazioni danno sollievo. Senso di pienezza e di pressione allo stomaco.
Kalium carbonicum 6CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Atonia e insufficienza gastro-epatica. Dispepsia di persone anziane. Rigurgiti frequenti e acidità di stomaco con sensazione di pienezza, di pressione e di grande gonfiore all’epigastrio subito dopo i pasti, reflusso gastroesofageo. Meteorismo e flatulenza eccessiva. Ogni alimento assorbito, solido o liquido, sembra mutarsi in gas. Eruttazioni acide al mattino o dopo mezzanotte. Nausee costanti che peggiorano stando coricati e dopo ogni emozione. Bocca molto secca. Dolori che si irradiano all’inguine. Coliche flatulenti, stipsi con falsi stimoli. Possibile desiderio di dolciumi. Aggravamento con il freddo e dopo il pasto. Miglioramento con il caldo e durante la giornata.
Lycopodium 4CH: 3 granuli 2-3 volte al dì. Dispepsia, gastrite cronica, astenia gastrica, eruttazioni acide, pirosi, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, borborigmi, meteorismo, flatulenza, gonfiore addominale maggiormente avvertito nella parte bassa dell’addome. Problemi digestivi per insufficienza epatica, stipsi spastica, emorroidi sanguinanti. Senso di sazietà e di pienezza dopo pochi bocconi, nonostante l’appetito. Desiderio di dolciumi. I cibi elaborati, le carni grasse, le cipolle, le ostriche, i crostacei, il vino sono mal tollerati. I dolori di stomaco sono migliorati dal calore del letto e di sera. Sintomi periodici.
Nitricum acidum 9CH: 3 granuli una volta al dì. Dispepsia. Gastrite. Ulcera peptica gastroduodenale con possibili sanguinamenti. Bruciori e dolori di stomaco pungenti come schegge. Dolori all’ano, ragadi anali, emorroidi estremamente dolorose. Peggioramento durante e dopo i pasti, con latte e cibi grassi, di notte. I soggetti ricchi di pigmenti sono più reattivi al rimedio.
Nux moschata 5 CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia da atonia gastrica. Gastrite acuta. Gastroenterite. Flatulenza estrema, secchezza della bocca, singhiozzo, sonnolenza invincibile, assenza di sete. Sensazione di masso allo stomaco e gonfiore all’epigastrio principalmente dopo i pasti. Stipsi e diarrea si alternano.
Nux vomica 5CH: 3 granuli ogni 2-3 ore. Disturbi gastrici in soggetti irritabili con uno stile di vita contraddistinto da esagerazioni. Dispepsia, gastrite acuta o cronica, ulcera gastroduodenale su basi spastiche. Stipsi spastica, colite spastica, possibile diarrea, emorroidi sanguinanti. Eruttazioni, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, singhiozzo, nausea, vomito, dolori e bruciori di stomaco, senso di pesantezza e di gonfiore all’epigastrio, flatulenza, meteorismo, sonnolenza dopo i pasti, lingua bianco-giallastra, alito cattivo al risveglio. Possibile desiderio di dolciumi. Aggravamento dopo i pasti.
Phosphoricum acidum 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dispepsia da atonia gastrica in soggetti sottoposti a forte stress fisico e mentale e colpiti da depressione. Frequente sensazione di peso allo stomaco, digestione lenta, pirosi, reflusso gastroesofageo, meteorismo, diarrea indolore non debilitante. Miglioramento con il calore o dopo un breve sonno.
Phosphorus 6CH: 3 granuli ogni 3 ore. Reflusso gastroesofageo, gastrite, ulcera gastroduodenale. Senso di vuoto allo stomaco. Dolore a digiuno. Fame impellente anche di notte. Desiderio di cibo freddo che però viene vomitato. Lingua ricoperta da patina bianca. Bruciore intenso all’epigastrio accompagnato da frequenti crisi di vomito. Flatulenza e meteorismo. Stipsi e diarrea si alternano. Miglioramento temporaneo mangiando, soprattutto dopo l’assunzione di bevande fredde.
Pulsatilla 6CH: 3 granuli ogni 2-3 ore. Dispepsia e gastrite con gusto cattivo, bocca appiccicosa, assenza di sete. Epatopatie, gastroenterite. Sensazione di pienezza e di pressione all’epigastrio per lungo tempo dopo i pasti. Tendenza al vomito, lingua secca e ricoperta da una patina. Flatulenza e meteorismo. Miglioramento all’aria aperta e con il movimento. Peggioramento durante il riposo e con il calore nonostante la freddolosità che è una caratteristica.
Rauwolfia 4CH: 4 granuli 1-2 volte al dì. Dispepsia, gastrite, gastroenterite. Pirosi, sensazione di pienezza e di pressione allo stomaco dopo i pasti, inappetenza, spasmi gastrici, gusto piccante in bocca, flatulenza maleodorante. Peggioramento con il calore. Miglioramento con il movimento all’aria aperta.
Robinia pseudoacacia 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia fermentativa. Pirosi dovuta ad una ipersecrezione di acido cloridrico, con possibili vomiti e cefalea. Eruttazioni acide, reflusso gastroesofageo, sensazione di pressione allo stomaco, coliche flatulenti. Migliora mangiando e peggiora di notte.
Sabadilla 6CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Indigestione, gastrite, gastroenterite. Pirosi, vomito e dolori gastrici. Periodicità dei sintomi. Peggiora all’aria fresca, con l’umidità, con il riposo e di notte. Migliora con il calore.
Sanguinaria 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Gastrite e reflusso gastroesofageo con tosse secca notturna. Sensazione di bruciore a stomaco ed esofago, unita a secchezza di bocca e gola, sete, nausea, aerofagia, alternanza di stipsi e diarrea. Emorroidi. La sintomatologia si completa con emicranie e ondate di calore, rossore della pelle, caratteristiche del rimedio. Miglioramenti con l’emissione di eruttazioni e gas intestinali.
Sepia 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Gastrite ed enterite. Dispepsia con flatulenza, pirosi, nausea soprattutto mattutina e all’odore di cucina. Ptosi dello stomaco che provoca sensazioni di vuoto e di stiramenti dolorosi. Gonfiore addominale con borborigmi e flatulenza. Sensazione di pesantezza pelvica a ogni movimento, sensazione di vuoto dopo l’evacuazione. Stipsi ed anche stipsi delle donne incinte. Lingua sporca. Bocca amara ed a volte con gusto di salato. Possibile desiderio di dolciumi. Può essere presente intolleranza per il latte, indigeribilità dei grassi ed a volte del pane. Fegato ingrossato, dolente, pesante e sensibile. Cistifellea dolorosa alla palpazione. Emorroidi. Stipsi con sensazione di “palla nel retto”. Peggioramento con il freddo e nel dopo pranzo.
Sulphur 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dispepsia. Alito fetido e lingua con patina biancastra, a volte con vescicole sulla punta. Afte. Congestione epatica per stasi della circolazione portale. Fegato ingrossato. Epatopatie. Alterazione dei processi assimilativi e di disintossicazione. Flatulenza e meteorismo. Desiderio di dolciumi. Diarrea, specie mattutina, alternata a stipsi. Stipsi o evacuazioni dure, nodose e insufficienti. Infiammazione all’ano con prurito, bruciore e dolore. Emorroidi.
Sulphuricum acidum 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Gastrite e ulcera gastroduodenale. Debolezza di stomaco, bruciori, eruttazioni acide, reflusso gastroesofageo, alitosi. Dolori epigastrici e retrosternali. Il bruciore non migliora con il pasto. Peggioramento con il freddo umido e con bevande fredde. Miglioramento con il calore e con bevande calde. E’ il rimedio dei disturbi gastrici dovuti agli abusi di alcool.
Esperienze
Esperienza n. 1. Soggetto con dolore nella regione epatica, con digestione particolarmente difficile, ipocondriaco e sempre di cattivo umore, trattato con Nux vomica 4CH Lycopodium clavatum 4CH, assunti a giorni alterni alla dose di 4 granuli 3 volte al dì, per 2 mesi.
Esperienza n. 2. Dispepsia, bruciore e dolore di stomaco, aerofagia, eruttazioni continue ed esplosive, disturbi da meteorismo, in un soggetto caratterizzato da ansia anticipatoria, aggravato di notte e dal caldo. Si è praticato il trattamento con Argentum nitricum 6CH, alternato con Asa foetida 6CH, alla dose di 3 granuli per volta a distanza di 4 ore l’una dall’altra, per una settimana. Successivamente 3 granuli dell’uno al mattino e 3 granuli dell’altro rimedio alla sera, per 2 mesi.
Esperienza n. 3. Soggetto facilmente irritabile, stressato dal superlavoro, debole di concentrazione, affetto da pirosi, aerofagia, flatulenza, sonnolenza dopo i pasti e insonnia di notte, digestione difficile, spasmi gastrici, vertigini, cefalee congestive. E’ stato trattato con Nux vomica 4CH e Rauwolfia 4CH, 3 granuli ogni 3 ore, alternando i rimedi. Dopo 3 giorni i tempi di somministrazione sono stati portati a 6 ore per altri 3 giorni. Dopo si è passati ad un rimedio al mattino e l’altro alla sera per 2 mesi.
N.B.: le diluizioni e le posologie riportate nel presente articolo, tra le più indicate in letteratura, hanno solo carattere orientativo e non intendono, né possono, sostituire alcuna prescrizione medica. Sarà il medico omeopata a stabilire le entità terapeutiche più appropriate ed a prescrivere la cura che si lega al singolo caso (rimedi, diluizioni, posologie, tempi).
(*) V. Note esplicative e la home-page della sezione.
Elena dice
Buongiorno Dottoressa,
mia figlia di 20 anni soffre di gastrite che nell’ultimo anno è peggiorata probabilmente dovuta al fatto che si è allontanata da casa per l’università, ciò ha portato ad un peggioramento dei ritmi e delle abitudini alimentari ed anche ad un trauma emotivo anche perchè nel frattempo suo padre ed io abbiamo dovuto trasferirsi all’estero per il lavoro di mio marito.
Il disturbo si presenta con caratteristiche abbastanza precise dopo un’ora, due o anche più dal pasto con questa sintomatologia e sequenza: 1)bruciore 2) sensazione di strappo allo stomaco, come se qualcosa tirasse dentro,tanto che in questi momenti sta un pò ripiegata per non sentire questo fastidio 3) nausea senza però desiderio di vomitare 4) sensazione di “buco allo stomaco” che mi dice è più “gola” che reale fame.
Intestino regolare e flatulenza con odore sgradevole.
Lingua con patina bianca.
Quale rimedio potrebbe essere giusto?
La ringrazio in anticipo per la risposta
Elena
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elena, i principali rimedi omeopatici che presentano più marcatamente diversi disturbi gastrici a distanza dai pasti, tipici di una gastrite, sono Phosphorus e Pulsatilla. Nux vomica, che è il rimedio omeopatico che risponde bene in un’alta percentuale di casi, in particolare nei disturbi del tratto digerente, che è il più prescritto e quindi da tenere sempre in considerazione, presenta gli aggravamenti dopo aver mangiato. Tutti e tre i rimedi comprendono anche la lingua ricoperta da una patina bianca. Ovviamente, per la individuazione del rimedio omeopatico giusto, ovvero maggiormente somigliante, vanno selezionati solo i sintomi che interessano e/o quelli più disturbanti. Le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al caso specifico di sua figlia. Cordiali saluti.
Luna dice
Gentile dottoressa, soffro di gastrite con lieve reflusso (ho eseguito una gastroscopia). Il problema che più mi disturba è una tachicardia dopo i pasti accompagnata da un senso di sonnolenza soprattutto nei periodi estivi. La mia tipologia omeopatica è Pulsatilla Carbonicum, mi consiglia di assumere dei granuli di Pulsatilla? Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Luna, se lei si riconosce nelle principali caratteristiche di Pulsatilla, relativamente alla sintomatologia specifica, come sintetizzate in quest’articolo, allora il rimedio omeopatico può considerarsi adatto a lei, altrimenti occorrerà individuarne un altro maggiormente somigliante che potrebbe trovarsi proprio in questa pagina. In diversi casi risulta utile l’associazione con qualche gemmoterapico della Fitoterapia rinnovata (trattasi di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. Ficus carica M.G. D1 che ha un tropismo elettivo per stomaco e duodeno, normalizza la secrezione del succo gastrico, esercita un’azione cicatrizzante sulle mucose ed agisce sulle distonie neurovegetative regolarizzando motilità e secrezione gastroduodenale. È altresì importante adottare un’alimentazione adeguata, semplice e sana, evitando le pietanze eccessivamente condite o pesanti, privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, gruppo B, C, E), limitando gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco (cibi ricchi di grassi, cioccolato, insaccati, fritture, ecc.), riducendo il consumo di caffeina (presente non solo nel caffè, ma in molte bibite), di alcool e spezie piccanti, abolendo le bevande gassate, masticando lentamente e a lungo, consumando pasti moderati, ecc. Per quanto riguarda la tachicardia dopo i pasti, se è stata esclusa ogni condizione patologica, vi è da annotare che le persone (soprattutto donne) che soffrono di gastrite e/o di reflusso gastroesofageo sono spesso colpite da tale disturbo, che diventa quindi un sintomo secondario, il tutto aggravato da un accumulo di ansia e stress. Pertanto potrebbe essere di interesse anche l’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella medesima sezione del sito. Per la scelta del rimedio omeopatico giusto, ossia di quello avente un quadro patogenetico (l’insieme dei sintomi, dei modi e dei processi fisiopatologici che il rimedio è in grado di curare) simile al quadro clinico del paziente, si darà la priorità all’aspetto mentale o psichico, incrociandolo poi con la sintomatologia gastrica. Ovviamente la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo la visita di un medico omeopata, al quale le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Antonella dice
Biongiorno dottoressa,
sono letteralmente disperata…Da gastroscopia è risultata gastrite cronica con presenza di helicobacter. Dopo trattamento per il batterio, ho notato leggeri miglioramenti, ma, a distanza di due mesi, la mia vita è ancora totalmente condizionata da questo disturbo al punto tale che peso 49kg e devo sempre sfrorzarmi a mangiare, non perché non abbia appetito (dopo la cura è tornato) ma perché eviterei volentieri i disturbi: aria continua in stomaco e intestino al punto tale che a letto sento il rigonfiamento degli organi al tatto, alito cattivo, pancia completamente gonfia dopo mangiato (sembro incinta). Ho eliminato latticini e alterno cibo con farina raffinata a cibo senza glutine o integrale, evito dolciumi e cioccolato.Sto usando Ficus Carica prima dei pasti ma non ho ancora giovamento. Inutile dire che il mio medico sottovaluta la cosa solo perché non soffro di reflusso e tutti gli altri sintomi tipici della gastrite. Eppure mangiare è diventato un incubo. Grazie mille per l’aiuto che vorrà darmi.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Antonella, verosimilmente lei soffre oltre che di gastrite anche di meteorismo, che è la principale causa di gonfiore addominale (la cosiddetta pancia gonfia) e dei sintomi che ne derivano, come spasmo e distensione dell’addome, eruttazione e flatulenza. Il meteorismo, com’è noto, è un’eccessiva produzione e accumulo di gas nel tratto digestivo, più usualmente nel tratto intestinale, legata a diversi fattori patologici e non, quali ad es. dispepsia (cattiva digestione), aerofagia (eccessiva introduzione di aria durante i pasti, spesso dovuta a cattive abitudini igienico-alimentari, come pasti frettolosi, parlare durante il pasto, eccesso di bibite gassate, ecc.), iperproduzione fisiologica di gas dovuta alla composizione dell’alimento (specialmente fagioli, lenticchie, ceci, bibite gassate, dolcificanti artificiali, ecc.), patologie epatiche o intestinali (che possono alterare il normale assorbimento dei gas intestinali). L’intestino è anche piuttosto sensibile ai cambiamenti ormonali femminili, come ad esempio in occasione della menopausa. Ma il meteorismo può essere anche dovuto a qualche intolleranza alimentare non nota, tra cui le più diffuse sono le intolleranze ai lieviti, al glutine e ai latticini. Anche la componente psicologica potrebbe avere una sua precisa collocazione, per cui il surmenage intellettuale e fisico, l’ansia e lo stress possono essere una concausa da non sottovalutare. Sarebbe pertanto opportuno allargare il campo delle indagini mediche. Come potrà rilevare dal presente articolo, sono diversi i rimedi omeopatici in grado di contrastare la formazione di gas nel tratto gastro-intestinale (oltre a trattare la gastrite), ma i rimedi più tipici sono Carbo vegetabilis, Lycopodium e China, ciascuno con le proprie caratteristiche. Carbo vegetabilis si rivela maggiormente adatto se il gonfiore è localizzato allo stomaco, Lycopodium se alla parte inferiore dell’addome, China se il gonfiore è totale (stomaco e ventre). Nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) adatto sarà quello che rispecchia meglio la globalità dei sintomi del paziente, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Relativamente a Ficus carica, i gemmoterapici con questo nome sono due, precisamente Ficus carica gemme, che è maggiormente indicato per il meteorismo e Ficus carica giovani radici, che è maggiormente indicato per la stitichezza. Per quanto riguarda la Fitoterapia, dia un’occhiata agli articoli “Digestione facile” e Digestione senza tante arie” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. È consigliabile adottare un’alimentazione semplice e sana, come lei starà già facendo, evitare le pietanze eccessivamente condite o pesanti e le fritture, inserire nella dieta finocchio, mela, anice, cumino, mirtilli, mirto, menta che contrastano efficacemente il meteorismo, abolire le bevande gassate, evitare alcool, caffè, tè e spezie piccanti, bere abbastanza acqua per favorire l’eliminazione delle tossine e dei liquidi in eccesso. È altresì importante consumare i cibi senza fretta, masticando lentamente e a lungo. Inoltre potrebbe essere molto utile assumere qualche tisana a base di erbe a spiccata azione carminativa e anti-dispeptica, come ad es. le tisane di semi di finocchio, di anice, di zenzero, di melissa ed altre. Anche il carbone vegetale può fornire il suo valido contributo. Sarebbe anche opportuno evitare la sedentarietà. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, le consiglio comunque di non fare da sola, ma di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Elena dice
Buongiorno Dottoressa,
il mio punto debole è lo stomaco, ogni dispendio eccessivo di energia o di stress si ripercuote lì. Soffro di gastrite che tengo a bada con una alimentazione piuttosto sana. Sono una persone facile alla depressione ho preso Sepia per due volte negli ultimi anni. Ho 55 anni.
Un sintomo che ho abbastanza frequentemente è la precisa sensazione di avere un boccone fermo all’altezza della gola cosa che capita anche quando sono a digiuno. Non ho capito se è un sintomo dovuto ad una causa nervosa o digestiva. Potrebbe darmi qualche delucidazione in merito? e possibilmente qualche rimedio che lo contempli? Durante l’inverno ho spessissimo freddo al collo tanto che porto una sciarpa anche in casa e ho spesso desiderio di dolci, anche le cosce sono spesso fredde.
Le chiederei un’altra informazione, se può, circa dieci giorni fa ho fatto una brutta caduta e ho distorto una caviglia, l’ho curata subito con ghiaccio e Arnica sia pomata che per bocca. L’ho presa però alla 30CH perché in casa avevo quella, la sto prendendo mattina e sera 3 granuli. Non ho però molta dimestichezza con le diluizioni più alte, potrebbe dirmi per quanto tempo posso continuare a prenderla? e se il dosaggio va bene. Ho visto che se la prendo solo la sera il dolore peggiora.
La ringrazio in anticipo
Saluti cari
Elena
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elena, un rimedio omeopatico da prendere in considerazione potrebbe essere Ignatia amara, che è uno dei migliori psicosomatici omeopatici con importanti riflessi a livello gastrico o sull’intero apparato digerente. È anche un eccellente rimedio della depressione reattiva e tra i suoi sintomi-chiave presenta proprio la percezione del nodo alla gola, la stessa sensazione che si avverte quando un boccone non scende regolarmente nell’esofago. Per una conferma più generale sulle somiglianze psico-fisiche, consulti l’articolo omonimo del rimedio nella sezione del sito “Rimedi omeopatici”. Per quanto riguarda la seconda parte del commento, le cure omeopatiche possono continuare finché si registrano benefici e finché esistono margini di miglioramento, senza toccare niente e senza porsi dei limiti temporali particolarmente stringenti e, logicamente, si smettono alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente e stabile. Ovviamente la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
Emanuela dice
Dottore buongiorno,
a seguito di importante trauma cervicale ho riportato innumerevoli problemi, ora in parte risolti. Perdura una distonia neurovegetativa che mi da problemi quali spasmi crampiformi stomaco intestino, nausea persisitente, dolore epigastrico, gastrite, gastralgia. Sono in cura da un osteopata e da uno gnatologo. I sintomi parevano attenuti ma, con l’introduzione del byte (per correggere deviazione mandibolare che genera anche acufene ad orecchio sx e orecchio pieno dx, oltre a problematiche cranio sacrali) la nausea in special modo si è ripresentata quotidiana e persistente. Può aiutarmi qualche rimedio omeopatico in particolare?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Emanuela, i rimedi omeopatici che risultano utili a trattare la nausea sono numerosi, diversi per patogenesi, tra i quali, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio giusto sarà quello che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Tra i rimedi omeopatici spesso adoperati si citano Bryonia, Cocculus, Colchicum, Ipeca, Nux vomica, Sepia, Tabacum. Tra questi i due rimedi più prescritti per contrastare una nausea intensa e incessante sono Cocculus e Ipeca, che presentano alcune differenze. Molto sinteticamente: Cocculus si rivela maggiormente adatto in caso di nausea amplificata dalla vista o dall’odore del cibo, che può associarsi a vertigini, che può subentrare dopo un colpo di freddo, che peggiora guardando cose o persone in movimento, che si aggrava o si manifesta durante un viaggio con qualsiasi mezzo di trasporto. Ipeca si rivela maggiormente adatto in caso di nausea con assenza di sete, con lingua pulita, con salivazione abbondante, che si accompagna all’avversione per il cibo e il suo odore, che migliora all’aria aperta. Ovviamente la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Possono essere utili anche alcuni interventi, come prendere un po’ d’aria specialmente nei momenti di maggiore criticità, mangiare spesso piccole quantità di cibi leggeri, sorseggiare un decotto di zenzero. Spesso la nausea viene alleviata dalla stimolazione di E36, il punto di agopressione che si trova sul meridiano corrispondente allo stomaco nell’area molle sotto il ginocchio e verso l’esterno della gamba, dove tibia e perone si incontrano. Si applica una pressione circolare decisa per alcuni secondi e si ripete ogni volta che occorre. Il suo osteopata potrà meglio ragguagliarla in merito. Cordiali saluti.
antonellina dice
salve dott ho fatto la gastroscopia e mi e stato riscontrato un attinenza cardiale e un inspessimento della papilla di valter, ho fatto anche colangio rm e non m e stato rilevato nulla , ma nonostante prendo il lansoprazolo ho un pizzichio alla punta della lingua e anche senso di pesantezza allo parte superiore dello stomaco e fitte intercostali e allo sterno, cosa posso fare per risolvere il mio problema?come mi puo aiutare la medicina omeopatica? grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Antonellina, sarà la sua sintomatologia a fare da guida per l’individuazione del rimedio omeopatico giusto, quello maggiormente somigliante e le possibilità di scelta sono davvero ampie, data la ricchezza di rimedi e di patogenesi che viene offerta, come rilevabile da questo articolo. Nel rispetto della Legge di Similitudine, su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) adatto sarà quello che contiene la sintomatologia somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. La sintomatologia da valorizzare sarà composta non solo dalle manifestazioni comuni della patologia o dell’anomalia (ad es. peso all’epigastrio, fitte intercostali e allo sterno, pizzicori alla punta della lingua, ecc.), ma anche dalle manifestazioni prettamente individuali (ad es. tipologia dei disturbi, localizzazione precisa, modalità, sintomi concomitanti, circostanze di aggravamento o di miglioramento, sensazioni, riflessi psicologici, ecc.). Ad esempio, se la sintomatologia prevalente e maggiormente disturbante è quella del reflusso gastroesofageo e della dispepsia, come sembrerebbe nel suo caso, che spesso si associa alle alterazioni del cardias e della papilla (o ampolla) di Vater, i rimedi omeopatici da prendere in considerazione potrebbero essere Arsenicum album, Carbo vegetabilis, Ignatia amara, Lycopodium, Nux vomica, Pulsatilla, Sulphur. Ma ne potrebbero essere adatti anche altri, l’importante, ripeto, è che si individui il rimedio (o i rimedi) che rispecchia meglio la globalità dei sintomi del paziente. In diversi casi risulta utile l’associazione con un gemmoterapico come Ficus carica M.G. D1, che ha un tropismo elettivo per stomaco e duodeno, normalizza la secrezione del succo gastrico ed esercita un’azione cicatrizzante sulle mucose, agisce sulle distonie neurovegetative regolarizzando motilità e secrezione gastroduodenale. Diventa altresì importante adottare un’alimentazione adeguata, semplice e sana, evitando le pietanze eccessivamente condite o pesanti, privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, C, E e del gruppo B), limitando gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco (cibi ricchi di grassi, cioccolato, insaccati, fritture, ecc.), riducendo il consumo di caffè, alcool e spezie piccanti, abolendo le bevande gassate, masticando lentamente e a lungo, evitando i pasti abbondanti, ecc. Inoltre sarebbe utile ridurre l’eventuale sovrappeso, evitare l’uso di cinture o abiti troppo stretti in vita che possono aumentare la pressione addominale, dormire con la testa sollevata, ecc. Bisognerebbe evitare anche la sedentarietà. Infine dia anche un’occhiata all’articolo “Digestione facile” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Le consiglio comunque di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Anto dice
Da un anno e mezzo soffro di diarrea quasi tutti i giorni. Mi capita che appena finito di mangiarr avverto un senso di gonfiore all’altezza dello stomaco che mi provoca nausea, movimenti intestinali e tanta aria. Ho fatto varie analisi e una colonscopia che non ha evidenziato nulla. Cosa dovrei fare per risolvere il mio problema?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anto, relativamente all’Omeopatia, i rimedi omeopatici per il trattamento della diarrea sono numerosi, diversi nelle patogenesi, tra cui il rimedio adatto sarà quello che contiene la sintomatologia somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Dalla breve descrizione fornita sembrerebbe che ci siano diverse somiglianze con Carbo vegetabilis, che è il rimedio di eccellenza in caso di eccessiva formazione di gas intestinali, flatulenza, meteorismo ed anche diarrea (ogni cibo ingerito sembra trasformarsi in gas, gonfiore dello stomaco dopo aver mangiato o bevuto, diarrea con evacuazioni liquide, pallide o simili a muco). Altri rimedi omeopatici spesso prescritti sono: Aloe socotrina (feci dall’aspetto gelatinoso per la presenza di muco), Arsenicum album (diarrea con spasmi addominali e prostrazione), Croton tiglium (diarrea a carattere esplosivo subito dopo aver bevuto o mangiato), Podophyllum (in presenza di gorgoglii o brontolii addominali), Ipeca (se si manifestano nausea e/o vomito), Sulphur (se si accompagnano prurito in zona anale e bisogno di evacuare appena svegli), Veratrum album (diarrea violenta, con spasmi addominali, brividi e sudorazione abbondante), Gambogia (evacuazione improvvisa ed a getto), Argentum nitricum (diarrea emotiva in vista di un evento o di una prova importante), Asa foetida (diarrea e flatulenza maleodoranti), Phosphoricum acidum (diarrea indolore non debilitante e sensazione di peso allo stomaco in soggetti stressati e depressi). Sempre a titolo informativo, sappia che in diversi casi viene associato qualche gemmoterapico della Fitoterapia rinnovata (trattasi di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. Vaccinum vitis idaea M.G. D1 che è un ottimo regolatore della funzionalità intestinale. Relativamente alla Fitoterapia classica, dia un’occhiata all’articolo “Fermiamo la diarrea” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportate diverse piante che possono fornire il loro valido contributo per contrastare la diarrea e per regolarizzare le funzioni intestinali. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, le consiglio comunque di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita medica omeopatica sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Fiammetta dice
Buona sera, ho sempre sofferto di colon irritabile (dall’adolescenza e ora ho 40 anni). Ovviamente a perioci alterni e solitamente sempre nella forma con evacuazioni frequenti. Dopo le gravidanze (2014-2016) ero diventata stitica e ho avuto una candida recidivante per due mesi curata anche con la dieta e fermenti sia locali che per bocca. Non riuscivo però nè a dimagrire nè a evacuare come si deve fino a un mese e mezzo fa. Ho iniziato a prendere aloe succo, ma ho dovuto smettere perché poi andavo troppo in bagno. Parallelamente ho iniziato ad avere tantissime fastidiose eruttazioni soprattutto lontano (due tre ore) dai pasti e pure a stomaco vuoto completamente vuoto. Senza però dolori epigastrici nè bruciori, nè rigirgiti. Solo molta aria sopra e sotto, flatulenza, colite, aerofagia. Sono andata da specialista perché questo problema delle eruttazioni non lo avevo mai avuto e mi ha detto che sono semrpe sintomi correlati a colon irritabile. Sto facendo cura con antigas colinox compresse masticabili e fermenti recolfos con prebiotici bustine da circa due settimane. Da due giorni non ho più avuto crampi di colite (vediamo come evolve) e sono andata in bagno normale. Ma le.eruttazioni con relativo improvviso senso di pieno continuano anche se giorni più altri meno. Sottoloninie due cose 1) mangio leggero e ho eliminato al momento latticini , lieviti, dolci di ogni tipo , salame…insomma un sacco do cose infatto ho perso tre kg in dieci giorni. 2) alle volte mi rinvengono più le verdure della pasta o della carne, ma sovente erutto solo aria e non con sapore di cibo 3) anche se sono un po’ stressata dalla situazione e ho anche un po’ meno appetito ci sono cmq giorni che ho molta fame e non sento pienezza ai pasti o subito dopo, ma dopo alcune ore. Poi erutto un po’ di volte e si apre di nuovo lo stomaco. C’è qualche rimedio omeopatico che può fare il caso mio? Che tipo di dispesia è questa? Ah non ho vera nausea al.massimo senso di gonfiore e pesantezza.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Fiammetta, com’è noto, dispepsia è il termine generico che si riferisce a numerosi sintomi dovuti ad alterazione del processo digestivo, solitamente di natura funzionale: digestione lenta, peso epigastrico, gonfiore addominale, senso di pienezza, sonnolenza post-prandiale, bruciore, meteorismo, aerofagia, eruttazioni, alitosi, flatulenza, ecc. Tra l’altro l’aerofagia, che provoca un rigonfiamento gassoso dell’addome, le cui manifestazioni tipiche sono l’eruttazione e la flatulenza, può essere anche la conseguenza di cattive abitudini alimentari, come l’uso eccessivo di bevande gassate, di bicarbonato e di chewingum, o il consumo troppo frettoloso dei pasti, che causano un’eccessiva deglutizione di aria o di gas. Comunque l’aerofagia si caratterizza più per le conseguenze che per le cause. Come potrà rilevare dal presente articolo, sono diversi i rimedi omeopatici in grado di contrastare la formazione di gas nel tratto gastro-intestinale e quindi le relative espulsioni (eruttazioni e/o flatulenza), ma i rimedi più tipici sono Carbo vegetabilis, Lycopodium e China, ciascuno con le proprie caratteristiche. Carbo vegetabilis si rivela maggiormente adatto se il gonfiore è localizzato allo stomaco, Lycopodium se alla parte inferiore dell’addome, China se il gonfiore è totale (stomaco e ventre). Nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio omeopatico che rispecchia meglio la globalità dei sintomi del paziente può considerarsi adatto. Sarebbe inoltre utile inserire nell’alimentazione, che deve essere semplice e sana, come quella che sta già adottando, alimenti come finocchio, mela, anice, cumino, mirtilli, mirto, menta, che contrastano efficacemente il gonfiore addominale e nel contempo limitare (od escludere) quelli che producono gas, come fagioli, patate, cavoli, dolci e bibite gassate. Assumere inoltre qualche tisana a base di erbe a spiccata azione carminativa e anti-dispeptica, come ad es. le tisane di semi di finocchio, di anice, di zenzero, di melissa ed altre. Anche il carbone vegetale può fornire il suo valido contributo. Sarebbe importante evitare anche la sedentarietà. Infine dia un’occhiata agli articoli “Digestione facile” e “Digestione senza tante arie” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Le consiglio comunque di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Fiammetta dice
Intanto moltissime grazie per la celere risposta! Quindi secondo lei non sarebbe opportuno assumere il rimedio per il gonfiore generalizzato da sola? Purtroppo non conosco nessun omeopata nella mia città e non saprei dove “girarmi”…sottolineo che non mangoo chewingum e non bevo più acque gasata anche se mi piace (bibite non ne bevevo già prima) e cerco di masticare piano. Faccio un lavoro in cui parlo molto (insegnante) ma da 15 anni! E non avevo mai avuto questo problema. A me pare che il tutto non provenga da fuori, ma che sia in mio corpo a produrre questa aria, perché pur stando attenta da più di un mese non vedo correlazione con ciò che faccio quotidianamente. Spesso se ho aria sotto aumenta anche quella sopra e viceversa. Gli altri sintomi della dispepsia quali bruciori o dolori di stomaco io non li ho e leggendo i rimedi per le varie problematiche non riuscivo ad identificare bene quale fosse il più adatto a me. Anche il peso è un peso dato prevalentemente dall’aria perché non ho avversione verso il cibo e anche quando mi sento piena dopo un pasto non è quella pienezza fastodiosa che pare che il cibo si sia fermato li e non voglia scendere. Tuttavia il fastidio è comunque notevole perché la pesantezza può insorgere in qualunque momento della gironata, come ho scritto, anche la mattina appena alzata cosi come mentre sto pasteggiando. Poi anche le eruttazioni “normali” diciamo quelle che tutti occasionalmente facciamo, sono molto più abbondanti anche se non danno noia più di tanto perché escono facilmente senza creare senso di pesantezza nello stomaco. Il medico che mi ha visitata mi ha trovato si un po’ di meteorismo e cmq l addome non molto dolente, fegato assolutamente nei limito e stomaco non gonfio dal punto di vista obbiettivo. Infatto la sensazione di gonfiore la.percepisco molto di più a livello intestinale, mentre nello stomaco ho solo quetso peso che va e viene e che passa eruttando. Le ho descritto bene la situaizone perché so che soprattutto per i rimedi omeopatici è molto importante fare anche piccole differenze tra distirbi abbastanza simili. C’è poi da aggiungere che la stitichezza nuoce al mio intestino perché si infiamma e si crea fermentazione e colite. Però pure i lassativi anche naturali dopo poco mi infiammano…o fermenti lattici mi fanno diventare stitica, lo sto constando anche con quello che mi ha dato il gastroenterologo, che dovrebbe riequilibrare, ma dopo 11 giorni di assunzione sono dovuta passare da due busitine a una perché da ieri non vado già più in bagno e la cura prevedeva 2 bustine x almeno un mese! Comunque questo prebiotico si chiama Recolfos e le pastiglie x aerofagia Colinox. Se può serivre ho avuto due anni molto intensi con due gravidanze ravvicinate (16 mesi) ho smesso di fumare l anno scorso io e mio marito abbiamo avuto molte fonti di stress con diverse persone che hanno avuto problemi di salute . Ho perso anche una cara amica ad agosto di cancro al pancreas e non escludo di aver somatizzato nella zona addome, visto che non risolvendo i sintomi il mio pensiero andava proprio su quell organo. Mi dica lei se posso assumere il rimedio in modo complementare o se devo andare cmq ad una visita. La ringrazio ancora, bellissimi ed interessanti i suoi articoli.
Buona giornata!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Fiammetta, comprenderà benissimo che solo la visita medica omeopatica può essere in grado di individuare la cura omeopatica giusta per lei (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura, ecc.), dopo le opportune valutazioni riguardanti il biotipo omeopatico e l’intero quadro clinico, sia a livello fisico che psichico. Se proprio non ha alcun riferimento potrebbe fare una ricerca in rete su siti di associazioni omeopatiche accreditate, molte delle quali hanno un’organizzazione sul territorio nazionale, oppure rivolgersi ad una farmacia di fiducia con vendita omeopatica per essere indirizzata verso un bravo medico omeopata, che sicuramente esisterà nella sua zona. Le posso solo riepilogare i rimedi che vengono più spesso prescritti in situazioni similari alla sua, ma la terapia appropriata al suo caso specifico la dovrà necessariamente prescrivere il medico omeopata. Fermo restando le considerazioni già fatte, bisognerà altresì tenere presente che molti disturbi gastrointestinali hanno tra di loro dei collegamenti, spesso oggetto di reciprocità, per cui ad es. la sindrome del colon irritabile, ove tipicamente episodi di stitichezza si alternano a dissenteria, spesso è associata a gonfiore addominale, meteorismo, dispepsia e viceversa. I fattori scatenanti sono i più diversi, tra i quali anche qualche intolleranza alimentare non nota. Non si può nemmeno escludere che la componente psicologica abbia una sua precisa collocazione, per cui il surmenage intellettuale e fisico, l’ansia e lo stress, un trauma affettivo o uno shock emotivo, possono essere una concausa di somatizzazione a livello gastrointestinale da non sottovalutare. Ma è possibile anche che si verifichi il meccanismo inverso, ossia che i sintomi gastrointestinali possano far peggiorare i disagi emotivi, innescando una spirale negativa che col tempo tende a generare una vera e propria escalation. Ritornando alla problematica del colon irritabile, sarebbe utile annotare puntualmente, come ritengo che lei stia già facendo, tutti quei cibi che provocano un peggioramento dei sintomi, per cercare di evitarli. Tra gli alimenti più a rischio, che non sono però uguali per tutti, si ricordano latte, alcuni tipi di verdura (es. cavoli, carciofi, spinaci, cipolla, rucola, cetrioli, sedano), alcuni tipi di frutta (es. pesche, pere, prugne, banane), marmellata, miele, spezie, alcool, caffè, tè, bibite gassate. Potrebbe essere altresì utile consumare alimenti a basso contenuto di grassi, evitare i pasti abbondanti e bere molta acqua. Fra i tre rimedi omeopatici più caratteristici per contrastare il gonfiore addominale, citati nella risposta precedente, quello con cui lei sembrerebbe avere diversi punti di contatto è Lycopodium. Se il gonfiore interessa particolarmente l’angolo sinistro del colon, allora il rimedio omeopatico può diventare Raphanus. Sempre a titolo informativo, sappia che in diversi casi vengono associati dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (trattasi di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es.: Ficus carica gemme M.G. D1 che è indicato nelle turbe dispeptiche funzionali, nel meteorismo, aerofagia e nel colon irritabile; Ficus carica giovani radici M.G. D1 che è indicato nella costipazione da inerzia intestinale e nella stitichezza ostinata da turbe neurovegetative; Vaccinium vitis idaea M.G. D1 che è indicato quando il transito intestinale è perturbato in senso “iper” (per le sindromi diarroiche) e in senso “ipo” (nella costipazione), per cui diventa il rimedio del colon irritabile, del meteorismo e delle alterazioni dell’alvo. Il medico omeopata saprà cosa è meglio per lei. Cordiali saluti.
Elisa dice
Buongiorno dottoressa,soffro da un annetto di reflusso gastroesofageo ( reflusso durante la notte,dolore sotto lo sterno soprattutto dopo i pasti e bottoncini lonfatici infiammati nella faringe) da qualche tempo ho eliminato dalla mia dieta cioccolato,dolci e soprattutto estathe ( ne facevo un uso eccessivo). Ho trovato molteplici miglioramenti ( dolore sotto lo sterno quasi del tutto assente e reflusso notturno praticamente sparito). Volevo chiederle quali prodotti omeopatici potevo utilizzare per disinfiammare le bolle linfatiche causate da reflusso (comunque notevolmente sgonfiate dal cambio di dieta) e per tenere sotto controllo il reflusso .grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elisa, come potrà rilevare, tra i rimedi omeopatici del presente articolo quelli che trovano maggiore indicazione per il reflusso gastroesofageo e sintomi concomitanti sono Argentum nitricum, Arsenicum album, Calcarea carbonica, Carbo vegetabilis, Chamomilla, China, Ignatia amara, Iris versicolor, Kalium carbonicum, Lycopodium, Nux vomica, Phosphoricum acidum, Phosphorus, Robinia pseudoacacia, Sanguinaria, Sulphuricum acidum. Nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che contiene la sintomatologia somigliante alla propria e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. In diversi casi viene associato qualche gemmoterapico della Fitoterapia rinnovata (trattasi di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. Ficus carica M.G. D1 che ha un tropismo elettivo per stomaco e duodeno, normalizza la secrezione del succo gastrico, esercita un’azione cicatrizzante sulle mucose ed agisce sulle distonie neurovegetative regolarizzando motilità e secrezione gastroduodenale. Relativamente alla Fitoterapia classica, sono diverse le piante che possono risultare utili a sconfiggere il reflusso, come ad es. gel di Aloe vera, semi di Pompelmo, gambo di Ananas, Liquirizia, Rabarbaro, Boswellia, Malva ed altre. Diventa comunque importante adottare un’alimentazione adeguata, semplice e sana, come lei sta iniziando a fare, evitando le pietanze eccessivamente condite o pesanti, privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, C, E e del gruppo B), limitando gli alimenti che ritardano lo svuotamento dello stomaco (cibi ricchi di grassi, cioccolato, insaccati, fritture, ecc.), riducendo il consumo di caffeina (presente in molte bibite), alcool e spezie piccanti, abolendo le bevande gassate, masticando lentamente e a lungo, consumando pasti moderati, ecc. Inoltre sarebbe utile ridurre l’eventuale sovrappeso, evitare l’uso di cinture o abiti troppo stretti in vita che possono aumentare la pressione addominale, dormire con la testa sollevata, ecc. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, le consiglio però di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Antonella dice
Buongiorno Dottoressa,
Assumo da tempo ficus carica per tenere sotto controllo il reflusso dato da ernia iatale da scivolamento con successo ma nei cambi di stagione il sintomo peggiora ,la cosa che più mi invalida e’ la lingua : mi pizzica a volte ai lati a volte in punta ma costantemente , trovo beneficio a masticare chewing-gum o liquirizia ( che adoro) ho associato a ficus vari rimedi per il reflusso ma il sintomo della lingua rimane … Quale può essere il rimedio più specifico.? Sono vegetariana da anni e non ho problemi digestivi ma in questo periodo ho difficoltà a capire cosa può mettermi in crisi , ascolto il mio corpo su cosa non tollera ma ciò non basta . Grazie per la sua collaborazione e spero in un aiuto , quando necessita uso solo omeopatia e gemmo derivati . A presto Antonella
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Antonella, se non avesse già provveduto, sarebbe opportuno parlarne con il medico di famiglia al fine di porre una diagnosi precisa, perché è possibile che il pizzicore o il bruciore o il formicolio alla lingua siano attribuibili al reflusso gastroesofageo, ma è possibile anche altro (pressione prolungata a carico di un nervo, carenze vitaminiche o minerali, infezione, reazione allergica, sindrome della bocca urente, ecc.). Ciò consentirebbe di escludere o meno una diversa alterazione, di allontanare o limitare la causa, di evitare i fattori scatenanti, di indirizzare più correttamente la terapia e di conoscere i risultati ottenibili con la cura omeopatica. Ciò premesso, i rimedi omeopatici sintomatici che possono aiutare specificamente per il pizzicore alla lingua sono numerosi, quali ad es. Aconitum, Alumina, Apis, Arsenicum hydrogenisatum, Belladonna, Carbolicum acidum, Echinacea, Fluoricum acidum, Kali bichromicum, Natrum muriaticum, Phosphorus, Platinum, Sulphur, Ustilago maydis, ecc. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio adatto sarà quello che contiene la sintomatologia somigliante a quella del paziente, sia a livello fisico che psichico, tenendo conto sia dei segni oggettivi che di quelli soggettivi. Il presente articolo invece riporta i principali rimedi omeopatici che vengono più spesso prescritti nei vari disturbi dell’apparato digerente, tra cui il reflusso gastroesofageo, che come detto rientra tra le possibili cause del fastidio alla lingua. Tra quelli potenzialmente idonei a trattare il reflusso troviamo rimedi come Argentum nitricum, Arsenicum album, Calcarea carbonica, Carbo vegetabilis, Chamomilla, China, Ignatia amara, Iris versicolor, Kalium carbonicum, Lycopodium, Nux vomica, Phosphoricum acidum, Phosphorus, Robinia pseudoacacia, Sanguinaria, Sulphuricum acidum. Ripeto, solo il rimedio che rispecchia la globalità dei sintomi del paziente e le relative modalità di manifestazione può considerarsi adatto. Il consiglio comunque è di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata o con la diagnosi medica già acquisita, di cui in precedenza, o seguendo le indicazioni dello stesso medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.