Si valuta che circa il 60% della popolazione italiana soffre di disturbi gastrici dopo aver mangiato, che nella maggioranza dei casi sono occasionali o transitori e consistono essenzialmente in bruciore, acidità di stomaco, eruttazioni, flatulenza, sensazione di dolore, ecc. Le situazioni croniche in genere sottendono patologie molto più importanti ed in questi casi i disturbi aumentano di intensità e di durata, al punto da limitare o inibire le capacità lavorative e sociali delle persone che ne sono affette.
Il fenomeno ha senz’altro tra i suoi fattori predisponenti alcuni comportamenti negativi che accompagnano la nostra esistenza, quali lo stress sia fisico che emozionale, i ritmi frenetici della vita, gli stili alimentari sbagliati comportanti l’uso di cibi troppo conditi e consumati in fretta, le cattive abitudini personali come il fumo e l’alcool, l’abuso di alcune tipologie di farmaci come gli antinfiammatori, ecc.
I disturbi gastrici più comuni sono essenzialmente i seguenti.
L’aerofagia che è la difficoltà digestiva consistente nella eccessiva deglutizione di aria durante i pasti che provoca un rigonfiamento gassoso dell’addome, il più delle volte doloroso, con conseguente meteorismo e frequenti eruttazioni e flatulenze. Spesso è semplicemente la conseguenza di cattive abitudini alimentari, come l’uso eccessivo di bevande gassate, di bicarbonato e di chewingum, o il consumo troppo frettoloso dei pasti.
Il meteorismo che è l’eccessiva produzione e accumulo di gas nel tratto digestivo, più usualmente nel tratto intestinale, che causa spasmo e distensione dell’addome.
La flatulenza che è la miscela di gas intestinali rilasciata all’esterno attraverso l’ano, accompagnata solitamente da un suono caratteristico e da un odore sgradevole. Può essere la manifestazione tipica dell’aerofagia oppure essere dovuta ad un aumento dei processi fermentativi o putrefattivi, che provocano un’eccessiva sintesi di gas a livello gastrointestinale, in conseguenza dell’assunzione di alcune tipologie di alimenti o di farmaci.
L’eruttazione che è l’espulsione rumorosa, attraverso la bocca, dei gas presenti nello stomaco. Può essere una manifestazione tipica dell’aerofagia oppure essere associata ad una indigestione o ad altri disturbi gastrici.
La pirosi che è la sensazione di bruciore allo stomaco, avvertita dietro lo sterno, che si irradia verso la gola, dovuta all’eccessiva risalita dei succhi gastrici, particolarmente acidi. La sintomatologia è piuttosto comune e può essere occasionale, quando è dovuta ad es. ad una cattiva digestione, all’assunzione di alimenti irritanti o di particolari farmaci, oppure ripetitiva, quando è associata a patologie come il reflusso gastroesofageo che può avere diverse cause come l’incontinenza dello sfintere gastroesofageo, l’ernia iatale o la diminuzione del tono della muscolatura esofagea e/o gastrica. La pirosi, comunemente chiamata acidità di stomaco, il più delle volte si presenta poco dopo i pasti o a lunga distanza da questi ed è favorita da particolari posizioni come quella sdraiata che si assume durante il riposo notturno.
La dispepsia che è l’alterazione della funzione digestiva gastrica o intestinale, comunemente chiamata digestione difficile, caratterizzata da pesantezza di stomaco, sonnolenza, mal di capo dopo i pasti. Talora si presentano dolore o fastidio cronico alla parte addominale superiore o retro-sternale, aerofagia, flatulenza, pirosi gastrica, borborigmi, nausea, vomito. Può essere di natura organica, come ad es. con la gastrite acuta e cronica, o funzionale, come ad es. con l’ulcera gastrica.
La gastrite che è l’infiammazione, acuta o cronica, della mucosa dello stomaco. Spesso è causata da cattive abitudini alimentari, quali l’abuso di alcool, spezie e cibi irritanti per la mucosa gastrica. La forma acuta è caratterizzata da lesioni erosive, per cui generalmente i sintomi sono acidità, bruciore e crampi allo stomaco, nausea e vomito. La forma cronica manca della componente erosiva, per cui in genere è silente ed i sintomi sembrano quelli della cattiva digestione. Può degenerare in ulcera peptica o in patologie molto più gravi.
L’ulcera gastrica che è l’erosione della mucosa gastrica o nei casi più gravi la perforazione della parete dello stomaco. Le cause della malattia non sono completamente note. L’ipotesi più accreditata è quella di una diminuzione della resistenza della mucosa gastrica all’aggressività del succo gastrico che è particolarmente acido. Quasi sempre l’ulcera gastrica è preceduta dalla gastrite, in cui la mucosa infiammata ha una ridotta capacità di secrezione di bicarbonato nel muco protettivo. In moltissimi casi si riscontra la presenza del batterio Helicobacter pyroli al di sotto della mucosa che provoca una reazione infiammatoria e una lesione del tessuto epiteliale locale. Altri fattori predisponenti possono essere gli abusi di alcool, caffeina, fumo, grassi, farmaci ed altro, come pure la matrice genetica e particolari condizioni emotive. I sintomi sono dolore epigastrico che si vivacizza con l’assunzione di cibo, nausea, vomito, anemia sideropenica (da carenza di ferro) legata alle emorragie.
L’ulcera duodenale che è la lesione in uno o più punti della mucosa del duodeno, più frequentemente del primo tratto del duodeno e per questo è detta anche ulcera bulbare. E’ molto più frequente dell’ulcera gastrica. Anche stavolta si ritiene che la causa della malattia sia strettamente collegata ad un’ipersecrezione acida della mucosa gastrica unita ad una ridotta capacità della mucosa duodenale di secrezione di bicarbonato nel muco protettivo. I fattori predisponenti ed i sintomi sono essenzialmente gli stessi dell’ulcera gastrica, con la differenza che il dolore è sempre migliorato dall’assunzione di cibo. Si parla di ulcera gastroduodenale quando sono interessati stomaco e bulbo duodenale, cioè il tratto digerente superiore.
L’ulcera peptica è la lesione singola o multipla che colpisce oltre la mucosa e sottomucosa del tratto digerente superiore, come stomaco e bulbo duodenale, anche la seconda parte del duodeno e l’esofago, in quest’ultimo caso soprattutto in presenza di reflusso acido. Gli uomini ne sono maggiormente colpiti rispetto alle donne (rapporto 3:1). I fattori predisponenti ed i sintomi sono essenzialmente gli stessi dell’ulcera gastrica e dell’ulcera duodenale. Anche l’infezione dal batterio Helicobacter pyroli, più diffusa ove sussistono condizioni di scarsa igiene ambientale, è causa della malattia.
Per gastralgia si intende il dolore vivo all’epigastrio (regione del torace compresa tra l’estremità inferiore dello sterno e le due arcate costali), con possibile irradiazione alle zone circostanti, che solitamente è di tipo acuto, trafittivo, spastico, crampiforme. La gastralgia può essere dovuta a diverse cause, tra cui le più frequenti sono la gastrite, l’ulcera gastrica, l’ulcera duodenale, l’ulcera gastroduodenale, l’ulcera peptica.
Per trattare i vari disturbi gastrici sono validi anche molti preparati fitoterapici, come quelli consultabili agli articoli “Digestione facile” e “Digestione senza tante arie” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”.
Principali rimedi omeopatici
Abies nigra 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia e gastrite con sensazione di avere un corpo solido a livello dell’epigastrio e di freddo allo stomaco. La gastralgia (dolore vivo all’epigastrio) compare sempre dopo aver mangiato ed è causata da abusi di tè o di tabacco. Stipsi con bruciore del retto.
Anacardium orientale 5CH: 3 granuli ogni 3 ore. Gastrite ed ulcera duodenale con sensazione di vuoto allo stomaco, di nausea e vomito. Il dolore sopraggiunge a digiuno e migliora dopo aver mangiato. La digestione è lenta e con sensazione di pienezza. Alito cattivo, gusto sgradevole, secchezza della bocca e della gola, lingua bianca e ruvida, stipsi nervosa. Miglioramento evidente e immediato di tutti i disturbi mangiando.
Antimonium crudum 4CH: 3 granuli ogni 1-3 ore. Indigestione, dispepsia, gastrite acuta con eruttazioni e dolori all’epigastrio. Colite, diarrea. E’ il rimedio della nausea, del vomito e dei disturbi digestivi in seguito ad abusi alimentari. La lingua è ricoperta da una patina bianca ed il soggetto ha una sensazione di pienezza e di avversione per qualsiasi cibo. Aggravamento con il caldo, l’acqua ed il cibo. Miglioramento all’aria aperta e con il riposo.
Argentum nitricum 6CH: 3 granuli ogni 1-3 ore. Dispepsia, gastrite, ulcera gastrica con bruciore all’epigastrio, acidità, aerofagia, reflusso gastroesofageo, flatulenza, meteorismo, fitte allo stomaco come da schegge di vetro, diarrea emotiva. Nausee dopo ogni pasto con sforzi infruttuosi di vomitare. Flatulenza eccessiva. Eruttazioni brucianti immediatamente dopo i pasti, che alleviano momentaneamente. Desiderio di cibi molto dolci, in particolare di cioccolato. E’ un rimedio utile nei casi di disturbi gastrici dovuti a tensione psichica prima di affrontare una qualsiasi difficoltà. Miglioramento con la pressione, all’aria aperta e con l’aria fredda. Aggravamento con il caldo e con l’ingestione di dolci che però il soggetto desidera.
Arsenicum album 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia, gastrite, reflusso gastroesofageo, ulcera gastrica con dolore violento e bruciante che migliora solo con applicazioni calde. Colite, enterite acuta, emorroidi, ragadi anali. Il soggetto è agitato ed inquieto, ha senso di debolezza generale, eruttazioni frequenti e le mucose secche. Possibile desiderio di dolciumi. Il dolore allo stomaco si manifesta soprattutto dopo aver mangiato e/o durante la notte. E’ aggravato dal cibo ed ha sete di acqua fredda che però spesso vomita.
Asa foetida 6CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Meteorismo, dispepsia, gastrite con eruttazioni accompagnate da spasmi esofagei, forte distensione dello stomaco e dell’intestino. Peristalsi eccessiva e tendenza alla diarrea. Le eruttazioni sono continue ed esplosive. La flatulenza e le feci sono particolarmente maleodoranti. Aggravamento notturno.
Belladonna 4CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Gastrite e ulcera gastroduodenale con dolore violento ed improvviso. Coliti con coliche accompagnate da stitichezza. Il soggetto ha rigurgiti frequenti, senso di pienezza e di dilatazione, pirosi, nausea e voglia di vomitare soprattutto all’inizio di un pasto o all’aria aperta. Il dolore allo stomaco è aggravato dalla pressione.
Bismuthum subnitricum 5CH: 3 granuli ogni 2 ore. Gastrite, ulcera gastrica. Dolore allo stomaco con nausea dopo ogni pasto e stimolo a vomitare. Gusto amaro, bruciore con senso di riempimento e molte eruttazioni di odore putrido, borborigmi. Coliche intestinali, diarrea. I sintomi migliorano bevendo acqua fredda e peggiorano mangiando. I dolori, che si irradiano al rachide, migliorano stirandosi e piegandosi all’indietro.
Calcarea carbonica 4CH: 3 granuli da 1 a 3 volte al dì. Dispepsia, gastrite cronica, disturbi digestivi dei lattanti durante la dentizione con dermopatia. Rigurgiti acidi, reflusso gastroesofageo, nausea e vomito acido, eruttazioni rumorose e continue dopo ogni pasto, pirosi, meteorismo, dolore e senso di pressione allo stomaco anche a digiuno. Diarrea acida, coliche epatiche, calcolosi biliare. Desiderio di dolciumi.
Carbo animalis 6CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Pirosi, rigurgiti, crampi allo stomaco, flatulenza, gonfiore dopo i pasti, sensazione di peso anche a digiuno, atonia gastrica, dispepsia, gastrite. Disgusto verso gli alimenti grassi che non vengono digeriti. Stipsi o diarrea fetida, emorroidi.
Carbo vegetabilis 4CH: 4 granuli dopo i pasti. Gastrite, dispepsia, atonia gastrica, disturbi gastrici vari. Stitichezza o diarrea con feci fetide e sensazione di bruciore, emorroidi. Pirosi, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, flatulenza eccessiva, meteorismo, crampi allo stomaco con bruciori, gonfiore alla parte superiore dell’addome (sopra l’ombelico), sensibilità all’epigastrio, sensazione di pressione. E’ uno dei migliori rimedi per la flatulenza. Possibile desiderio di dolciumi.
Chamomilla 5CH: 3 granuli 3 volte al dì. Dispepsia, disturbi gastrici vari, gastralgia psicogena, pirosi, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, gonfiore addominale, flatulenza, meteorismo, coliche flatulenti molto dolorose, gastroenteriti infantili. Soggetto irritabile e nervoso, intollerante al dolore.
China 6CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Dispepsia, gastrite, eruttazioni, pirosi, reflusso gastroesofageo, meteorismo, flatulenza, borborigmi, gusto amaro, ipotonia gastrica, sensazione di gonfiore addominale, sensibilità all’epigastrio. Le eruttazioni e la flatulenza non danno alcun sollievo. Spesso diarree spossanti dopo ogni pasto. Desiderio di dolciumi. Peggioramento con freddo, correnti d’aria, umidità.
Hydrastis 6CH: 3 granuli ogni 3 ore. Dispepsia, gastrite, indigestione da atonia gastrica specie negli anziani. Stipsi con disturbi epatici. Lingua gialla e gonfia che mantiene l’impronta dei denti, gusto pepato. Gli alimenti quali pane e legumi provocano eruttazioni acide. Senso di debolezza e di vuoto allo stomaco costante, con sensazione di svenimento. Dolore all’ipocondrio destro.
Ignatia amara 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Disturbi gastrici in soggetti nevrotici, emotivi, malinconici, instabili. Dispepsia, aerofagia, singhiozzo, nausea, vomito, reflusso gastroesofageo. Senso di vuoto, di debolezza e crampi allo stomaco a digiuno. Coliche addominali, spasmi delle vie biliari, stipsi con stimoli inefficaci, possibile diarrea, emorroidi pruriginose. I sintomi peggiorano con il freddo, dopo il pasto, con il movimento prolungato. Migliorano con il caldo moderato, durante il pasto, con il cambio di posizione.
Iris versicolor 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Dispepsia, gastrite, reflusso gastroesofageo. Epatopatie, pancreatite. Bruciori violenti al tubo digerente, rigurgiti acidi, salivazione, dolori di stomaco, emicrania, vampate di calore alla testa, rossore del viso. I sintomi si presentano nei giorni di riposo lavorativo.
Kalium bichromicum 5 CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Dispepsia, gastrite, ulcera gastrica. Dolore trafittivo che si irradia al rachide e che migliora mangiando. Nausea, vomito e bruciore di stomaco dopo mangiato e dopo aver bevuto birra. Le eruttazioni danno sollievo. Senso di pienezza e di pressione allo stomaco.
Kalium carbonicum 6CH: 3 granuli ogni 3-6 ore. Atonia e insufficienza gastro-epatica. Dispepsia di persone anziane. Rigurgiti frequenti e acidità di stomaco con sensazione di pienezza, di pressione e di grande gonfiore all’epigastrio subito dopo i pasti, reflusso gastroesofageo. Meteorismo e flatulenza eccessiva. Ogni alimento assorbito, solido o liquido, sembra mutarsi in gas. Eruttazioni acide al mattino o dopo mezzanotte. Nausee costanti che peggiorano stando coricati e dopo ogni emozione. Bocca molto secca. Dolori che si irradiano all’inguine. Coliche flatulenti, stipsi con falsi stimoli. Possibile desiderio di dolciumi. Aggravamento con il freddo e dopo il pasto. Miglioramento con il caldo e durante la giornata.
Lycopodium 4CH: 3 granuli 2-3 volte al dì. Dispepsia, gastrite cronica, astenia gastrica, eruttazioni acide, pirosi, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, borborigmi, meteorismo, flatulenza, gonfiore addominale maggiormente avvertito nella parte bassa dell’addome. Problemi digestivi per insufficienza epatica, stipsi spastica, emorroidi sanguinanti. Senso di sazietà e di pienezza dopo pochi bocconi, nonostante l’appetito. Desiderio di dolciumi. I cibi elaborati, le carni grasse, le cipolle, le ostriche, i crostacei, il vino sono mal tollerati. I dolori di stomaco sono migliorati dal calore del letto e di sera. Sintomi periodici.
Nitricum acidum 9CH: 3 granuli una volta al dì. Dispepsia. Gastrite. Ulcera peptica gastroduodenale con possibili sanguinamenti. Bruciori e dolori di stomaco pungenti come schegge. Dolori all’ano, ragadi anali, emorroidi estremamente dolorose. Peggioramento durante e dopo i pasti, con latte e cibi grassi, di notte. I soggetti ricchi di pigmenti sono più reattivi al rimedio.
Nux moschata 5 CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia da atonia gastrica. Gastrite acuta. Gastroenterite. Flatulenza estrema, secchezza della bocca, singhiozzo, sonnolenza invincibile, assenza di sete. Sensazione di masso allo stomaco e gonfiore all’epigastrio principalmente dopo i pasti. Stipsi e diarrea si alternano.
Nux vomica 5CH: 3 granuli ogni 2-3 ore. Disturbi gastrici in soggetti irritabili con uno stile di vita contraddistinto da esagerazioni. Dispepsia, gastrite acuta o cronica, ulcera gastroduodenale su basi spastiche. Stipsi spastica, colite spastica, possibile diarrea, emorroidi sanguinanti. Eruttazioni, rigurgiti, reflusso gastroesofageo, singhiozzo, nausea, vomito, dolori e bruciori di stomaco, senso di pesantezza e di gonfiore all’epigastrio, flatulenza, meteorismo, sonnolenza dopo i pasti, lingua bianco-giallastra, alito cattivo al risveglio. Possibile desiderio di dolciumi. Aggravamento dopo i pasti.
Phosphoricum acidum 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dispepsia da atonia gastrica in soggetti sottoposti a forte stress fisico e mentale e colpiti da depressione. Frequente sensazione di peso allo stomaco, digestione lenta, pirosi, reflusso gastroesofageo, meteorismo, diarrea indolore non debilitante. Miglioramento con il calore o dopo un breve sonno.
Phosphorus 6CH: 3 granuli ogni 3 ore. Reflusso gastroesofageo, gastrite, ulcera gastroduodenale. Senso di vuoto allo stomaco. Dolore a digiuno. Fame impellente anche di notte. Desiderio di cibo freddo che però viene vomitato. Lingua ricoperta da patina bianca. Bruciore intenso all’epigastrio accompagnato da frequenti crisi di vomito. Flatulenza e meteorismo. Stipsi e diarrea si alternano. Miglioramento temporaneo mangiando, soprattutto dopo l’assunzione di bevande fredde.
Pulsatilla 6CH: 3 granuli ogni 2-3 ore. Dispepsia e gastrite con gusto cattivo, bocca appiccicosa, assenza di sete. Epatopatie, gastroenterite. Sensazione di pienezza e di pressione all’epigastrio per lungo tempo dopo i pasti. Tendenza al vomito, lingua secca e ricoperta da una patina. Flatulenza e meteorismo. Miglioramento all’aria aperta e con il movimento. Peggioramento durante il riposo e con il calore nonostante la freddolosità che è una caratteristica.
Rauwolfia 4CH: 4 granuli 1-2 volte al dì. Dispepsia, gastrite, gastroenterite. Pirosi, sensazione di pienezza e di pressione allo stomaco dopo i pasti, inappetenza, spasmi gastrici, gusto piccante in bocca, flatulenza maleodorante. Peggioramento con il calore. Miglioramento con il movimento all’aria aperta.
Robinia pseudoacacia 5CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Dispepsia fermentativa. Pirosi dovuta ad una ipersecrezione di acido cloridrico, con possibili vomiti e cefalea. Eruttazioni acide, reflusso gastroesofageo, sensazione di pressione allo stomaco, coliche flatulenti. Migliora mangiando e peggiora di notte.
Sabadilla 6CH: 3 granuli 3-6 volte al dì. Indigestione, gastrite, gastroenterite. Pirosi, vomito e dolori gastrici. Periodicità dei sintomi. Peggiora all’aria fresca, con l’umidità, con il riposo e di notte. Migliora con il calore.
Sanguinaria 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Gastrite e reflusso gastroesofageo con tosse secca notturna. Sensazione di bruciore a stomaco ed esofago, unita a secchezza di bocca e gola, sete, nausea, aerofagia, alternanza di stipsi e diarrea. Emorroidi. La sintomatologia si completa con emicranie e ondate di calore, rossore della pelle, caratteristiche del rimedio. Miglioramenti con l’emissione di eruttazioni e gas intestinali.
Sepia 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Gastrite ed enterite. Dispepsia con flatulenza, pirosi, nausea soprattutto mattutina e all’odore di cucina. Ptosi dello stomaco che provoca sensazioni di vuoto e di stiramenti dolorosi. Gonfiore addominale con borborigmi e flatulenza. Sensazione di pesantezza pelvica a ogni movimento, sensazione di vuoto dopo l’evacuazione. Stipsi ed anche stipsi delle donne incinte. Lingua sporca. Bocca amara ed a volte con gusto di salato. Possibile desiderio di dolciumi. Può essere presente intolleranza per il latte, indigeribilità dei grassi ed a volte del pane. Fegato ingrossato, dolente, pesante e sensibile. Cistifellea dolorosa alla palpazione. Emorroidi. Stipsi con sensazione di “palla nel retto”. Peggioramento con il freddo e nel dopo pranzo.
Sulphur 7CH: 3 granuli 3-4 volte al dì. Dispepsia. Alito fetido e lingua con patina biancastra, a volte con vescicole sulla punta. Afte. Congestione epatica per stasi della circolazione portale. Fegato ingrossato. Epatopatie. Alterazione dei processi assimilativi e di disintossicazione. Flatulenza e meteorismo. Desiderio di dolciumi. Diarrea, specie mattutina, alternata a stipsi. Stipsi o evacuazioni dure, nodose e insufficienti. Infiammazione all’ano con prurito, bruciore e dolore. Emorroidi.
Sulphuricum acidum 4CH: 3 granuli 3 volte al dì. Gastrite e ulcera gastroduodenale. Debolezza di stomaco, bruciori, eruttazioni acide, reflusso gastroesofageo, alitosi. Dolori epigastrici e retrosternali. Il bruciore non migliora con il pasto. Peggioramento con il freddo umido e con bevande fredde. Miglioramento con il calore e con bevande calde. E’ il rimedio dei disturbi gastrici dovuti agli abusi di alcool.
Esperienze
Esperienza n. 1. Soggetto con dolore nella regione epatica, con digestione particolarmente difficile, ipocondriaco e sempre di cattivo umore, trattato con Nux vomica 4CH Lycopodium clavatum 4CH, assunti a giorni alterni alla dose di 4 granuli 3 volte al dì, per 2 mesi.
Esperienza n. 2. Dispepsia, bruciore e dolore di stomaco, aerofagia, eruttazioni continue ed esplosive, disturbi da meteorismo, in un soggetto caratterizzato da ansia anticipatoria, aggravato di notte e dal caldo. Si è praticato il trattamento con Argentum nitricum 6CH, alternato con Asa foetida 6CH, alla dose di 3 granuli per volta a distanza di 4 ore l’una dall’altra, per una settimana. Successivamente 3 granuli dell’uno al mattino e 3 granuli dell’altro rimedio alla sera, per 2 mesi.
Esperienza n. 3. Soggetto facilmente irritabile, stressato dal superlavoro, debole di concentrazione, affetto da pirosi, aerofagia, flatulenza, sonnolenza dopo i pasti e insonnia di notte, digestione difficile, spasmi gastrici, vertigini, cefalee congestive. E’ stato trattato con Nux vomica 4CH e Rauwolfia 4CH, 3 granuli ogni 3 ore, alternando i rimedi. Dopo 3 giorni i tempi di somministrazione sono stati portati a 6 ore per altri 3 giorni. Dopo si è passati ad un rimedio al mattino e l’altro alla sera per 2 mesi.
N.B.: le diluizioni e le posologie riportate nel presente articolo, tra le più indicate in letteratura, hanno solo carattere orientativo e non intendono, né possono, sostituire alcuna prescrizione medica. Sarà il medico omeopata a stabilire le entità terapeutiche più appropriate ed a prescrivere la cura che si lega al singolo caso (rimedi, diluizioni, posologie, tempi).
(*) V. Note esplicative e la home-page della sezione.
Sabrina dice
No io intendevo proprio quando si mangia un cibo e questo cibo crea o mal di stomaco o mal di pancia o mal di testa! e se lo chiedo è perchè gli omeopati dicono che questi possono essere segni distintivi per capire prima il rimedio di fondo,per questo ho chiesto! Probabilmente non tutti lo sanno però.
La ringrazio comunque.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sabrina, più dati si riesce a far emergere sul paziente meglio è, però bisogna stare attenti a non fare confusione, altrimenti si rischia di scegliere il rimedio omeopatico sbagliato o non perfettamente calzante. Il medico omeopata deve procedere innanzitutto alla gerarchizzazione dei sintomi e degli aspetti peculiari del paziente, in rapporto alla sua totalità e non rispetto ad una delle sue parti, al di là dei sintomi comuni. Deve cioè provvedere ad isolare i sintomi caratteristici del paziente, quelli propri individuali e poi proseguire con lo studio dei sintomi via via più comuni e meno anomali. I primi sintomi da ricercare ed osservare sono quelli mentali o psichici, partendo dai sintomi che colpiscono la volontà, poi quelli che colpiscono la sfera razionale ed infine quelli che colpiscono la memoria del paziente. Dopodiché si passa ad esaminare quei sintomi che riguardano l’intero corpo del paziente, i sintomi generali e le loro modalità di manifestazione. Solo per ultimo si procederà ad esaminare i sintomi riguardanti le singole parti del corpo, i sintomi locali e le relative modalità di manifestazione, simili a quelli da lei citati. A mano a mano che si procede nello studio si assottiglierà sempre di più il numero dei rimedi potenzialmente adatti, come risultano dalle analisi repertoriali che si accompagnano. Con tale procedimento, ovviamente sintetizzato al massimo, si riesce ad individuare con la dovuta precisione il rimedio omeopatico giusto, a maggior ragione quando si tratta di un rimedio di fondo. Allora se gli omeopati, di cui lei parla, si riferiscono a quanto sopra descritto, siamo tutti perfettamente d’accordo. Cordiali saluti.
Sabrina dice
Buongiorno dottoressa quali sono i rimedi che hanno un intolleranza verso lo yogurt e i lieviti? grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sabrina, oramai dovrebbe sapere che l’Omeopatia non è la medicina per la cura di una patologia o di un disturbo in generale, ma è la medicina per la cura di una persona che ne è affetta, con il proprio quadro clinico. Se perciò lei intende riferirsi alle intolleranze alimentari, come quelle allo yogurt ed ai lieviti, queste richiedono una terapia omeopatica abbastanza articolata, che spesso si muove lungo due linee di azione parallele. Con la prima si attua una cura sintomatica, tramite rimedi che assomigliano al paziente nella sintomatologia specifica individuale, allo scopo di superare nel breve periodo la fase acuta delle reazioni, laddove inconsapevolmente si consuma uno degli alimenti incriminati. Con la seconda si attua una cura di fondo, tramite rimedi costituzionali che assomigliano in tutto e per tutto al paziente e che ne interpretano i caratteri morfologici, fisiologici e psicologici, solitamente ad alte diluizioni, allo scopo di correggere in profondità nel medio-lungo periodo il terreno del paziente legato al patrimonio genetico e comportamentale. Se invece lei intende riferirsi all’avversione che si prova verso alcuni alimenti, quali yogurt e lieviti, come precisatole in occasioni precedenti, questo è un segno secondario che risulta poco significativo per la individuazione del rimedio omeopatico giusto, ma solo di conferma, ammesso che esistano rimedi che contengono un tale tipo di avversione. Cordiali saluti.
Simona dice
buongiorno, mi piacerebbe chiederle un parere su quale rimedio indicherebbe per la mia gastrite. Si presenta come un dolore molto forte alla base dello stomaco che si irradia anche alla zona della schiena, tra le scapole. Mi dà dolore anche la pressione sullo stomaco e sull’addome. Migliora col riposo notturno. Ogni episodio ha apice il primo giorno e si risolve in 3-4 giorni. Tra un episodio e l’altro sto abbastanza bene, lo stomaco non lo sento anche se l’intestino è il mio organo bersaglio e spesso è dolorante.
La ringrazio molto.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Simona, solo la visita medica omeopatica, con l’esame e lo studio del paziente e del suo quadro clinico, sia dal punto di vista omeopatico che da quello medico-generale, può riuscire ad individuare con la dovuta precisione il rimedio omeopatico adatto, cioè quello che interpreta meglio le caratteristiche e la sintomatologia del paziente, sia a livello fisico che psichico o psicosomatico. Per la corretta individuazione di tale rimedio non bastano i sintomi comuni di una patologia o di un disturbo, come quelli da lei descritti che sono abbastanza tipici di una gastralgia, ma occorrono anche i sintomi caratteristici individuali, propri di ciascun paziente, come ad es. sensazioni, percezioni, sintomi concomitanti, causalità, riflessi psicologici, ecc. Ciò premesso, a titolo puramente informativo, il rimedio omeopatico più utilizzato in assoluto nei vari disturbi dell’apparato digerente, perché è un grande policresto e perché corrisponde alle caratteristiche di una moltitudine di pazienti, è Nux vomica, che sembrerebbe contenere i sintomi da lei descritti o buona parte di essi. Altri due importanti rimedi omeopatici da poter prendere in considerazione sono Carbo vegetabilis e Lycopodium, indicati nei casi di pressione dolorosa addominale, il primo se questa è maggiormente localizzata nella parte alta dell’addome, il secondo invece se si trova nella parte bassa. Tali rimedi sono altresì in grado di controllare anche la componente psicologica, che ha quasi sempre la sua parte di responsabilità. Sempre a titolo informativo, in diversi casi vengono utilizzati, in associazione o da soli, dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. Ficus carica M.G. D1 che ha un tropismo elettivo per stomaco e intestino, normalizza la secrezione del succo gastrico ed esercita un’azione cicatrizzante sulle mucose, agisce sulle distonie neurovegetative regolarizzando motilità e secrezione gastroduodenale, agisce sull’interfaccia epiteliale dell’intestino regolarizzando il rapporto tra la flora batterica intestinale e le pareti intestinali, aiuta a ristabilire la fisiologica peristalsi intestinale, per cui risulta indicato per pirosi, reflusso gastroesofageo, turbe dispeptiche funzionali, gastriti, gastroduodeniti, ulcere gastriche, ulcere gastroduodenali, aerofagia, meteorismo, gonfiore addominale, colite, colon irritabile, coliche addominali, alterazioni dell’alvo, stitichezza ed altro. Per quanto riguarda la Fitoterapia classica, dia un’occhiata all’articolo “Digestione facile” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Il consiglio comunque è di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che saprà prescrivere la terapia più appropriata al suo caso specifico, decidendo il rimedio somigliante, la diluizione relativa (anche questa scelta è strategica per il successo della terapia), la posologia conseguente, l’uso di eventuali bioterapici di supporto o di fitoterapici, la durata della cura, ecc. Cordiali saluti.
Miriam dice
Carissima dottoressa , sn una moglie preoccupata mio marito soffre dal 2006 . I sintomi si presentano in primavera e autunno dopo una gatroscopia che ci hanno detto che lo stomaco è un organo sanissimo l unica cosa riscontrata era tracce di bile . Mio marito ha dei forti dolore e brividi freddi la mattina vomita in continuo con urli atroci nn riesce nemmeno a prendere le medicine dice che trova un po’ di sollievo da bevande tiepide e se riesce a ingerire qualcosa i sintomi si protraggono x 20 giorni circa cm possiamo risolvere nn so cosa fare grazie infinite Miriam
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Miriam, sarebbe opportuno continuare con le indagini mediche, per porre una diagnosi precisa. Ad esempio, il vomito può essere ascrivibile a diverse cause, alcune patologiche (gastrite, enterite, ulcera duodenale, malattie infettive, malattie cardiovascolari, malattie neurologiche, fibromialgia, ecc.) ed altre non patologiche (allergie stagionali, intolleranze alimentari non note, intossicazione da farmaci, indigestione, ecc.). Lo stesso dicasi per i dolori ed i brividi di freddo senza febbre, anch’essi generalmente dovuti a cause patologiche (anemia, epatite, disturbi della tiroide, malnutrizione, ipoglicemia, sindromi reumatiche, fibromialgia, ecc.) oppure a cause non patologiche (allergie, alcune tipologie di farmaci, problemi di peso, ipotensione arteriosa, ecc.). Non è neppure da escludere che una particolare condizione emotiva (stress, ansia, nervosismo, paura, iperemotività, ecc.) possa avere la sua parte di responsabilità. Relativamente all’Omeopatia, i rimedi omeopatici che possono essere utili sono numerosi, diversi nelle caratteristiche e nelle patogenesi. Ad esempio, tra i rimedi omeopatici potenzialmente utili a contrastare il vomito e sintomi concomitanti, in particolare il vomito mattutino, troviamo Arsenicum album, Bryonia, Capsicum, Cocculus, Hepar sulphur, Lycopodium, Moschus, Nux vomica, Veratrum album, Veratrum viride ed altri. Tra i rimedi omeopatici che vengono adoperati nei brividi di freddo e sintomi concomitanti troviamo Arsenicum album, Calcarea carbonica, Chamomilla, China, Ignatia amara, Kali carbonicum, Nux moschata, Phosphorus, Rhus toxicodendron, Thuya, Veratrum album ed altri. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello che assomiglia di più al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. In conclusione, se intendente ricorrere all’Omeopatia il consiglio più saggio ed opportuno che vi si può dare è di rivolgervi ad un medico omeopata, che, previa diagnosi, saprà prescrivere la terapia più appropriata al caso specifico di suo marito. Cordiali saluti.
Stefania dice
Gentile dott.ssa,
Sono la mamma di una bimba di 3 mesi. Attraverso una ecografia addominale è stato diagnosticato un reflusso moderato dovuto ad un esofago più corto della norma. Questo comporta rigurgiti a pieno canale senza una mucosa ispessita. Oltre ad aver preso tutte le precauzioni possibili x il trattamento del reflusso nei neonati mi sono stati prescritti dal pediatra gaviscon e ranidil. Dopo circa 10 GG di questa cura Alice era diventata inappetente e presentava una salivazione eccessiva con dolori addominali. Ho sospeso questa terapia. Quello ke ho notato è che i suoi tempi di svuotamento gastrico sono lunghi. Dopo anke tre ore dalla poppata fa ruttini e piccoli rigurgiti acidi. Viene alimentata con latte artificiale ispessito da crema di riso.
Dopo la sospensione di questa terapia è ritornato l’appetito. Ho eseguito il rast x le proteine del latte ed è negativo. Ho cambiato vari tipi di latte perché Alice aveva la panchina piena di aria e mi è stato suggerito un latte senza lattosio. Con questo latte l’aria nella pancia è molto diminuita. Il reflusso è ciò che mi preoccupa meno. Mi preoccupa,la risalita di materiale acido ke potrebbe provocare un esofagite. Le chiedo quindi se esiste un rimedio per accelerare lo svuotamento gastrico ed eventualmente un gastro protettore. Mi hanno parlato di R5 da somministrare 20 min prima della poppata. Le chiedo un consiglio in merito alla mia situazione. La ringrazio in anticipo e le porgo cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Stefania, è utile precisare che l’Omeopatia, a differenza della medicina tradizionale, non è la medicina che su azione chimica consente di ottenere certi risultati, ma è la medicina che cura un malato che presenta una propria sintomatologia. Sulla base di tale sintomatologia vengono individuati i rimedi curativi, cioè quelli che assomigliano al paziente e che nelle loro patogenesi contengono i disturbi del paziente. Ad esempio nel caso della sua bimba sarebbero da valorizzare i sintomi concomitanti con il rigurgito, il reflusso gastroesofageo, l’ernia iatale da esofago corto, l’eruttazione, il dolore all’epigastrio, la difficoltà digestiva, l’esofagite, ecc., per la scelta del rimedio (o dei rimedi) giusto, ossia, ripeto, quello (o quelli) che contiene i suddetti sintomi e le loro modalità di manifestazione. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico. Il presente articolo riporta i principali rimedi omeopatici che, avendo un’azione elettiva sull’apparato digerente, vengono più spesso utilizzati nei vari disturbi digestivi, tra cui occorrerà individuare i propri. L’R5, pur essendo in preparazione omeopatica, non è un rimedio dell’Omeopatia classica bensì dell’Omotossicologia, che nonostante abbia diversi punti di contatto con l’Omeopatia, alla quale si ispira, adotta orientamenti terapeutici, rimedi e criteri di scelta degli stessi completamente differenti. Il rimedio è pertanto un omotossicologico (o antiomotossico), è un rimedio complesso, più precisamente è un composto semplice, costituito cioè da un mix selezionato di rimedi omeopatici unitari in basse diluizioni decimali, scelti per sinergismo, complementarietà e completezza d’azione terapeutica, che risulterebbe indicato per ulcera gastrica e duodenale, gastroduodenite, gastrite recidivante, eruttazioni, meteorismo, flatulenza, sindrome gastro-cardiaca. L’Omeopatia classica, quella propriamente detta, invece fa uso esclusivamente di rimedi unitari. Le consiglio pertanto, data anche la tenera età della bimba, di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, meglio se anche pediatra, che saprà prescrivere la terapia più adatta al caso specifico di sua figlia. Cordiali saluti.
ALBA dice
Gentile dottoressa, mia figlia Valentina, che ha trent’anni e vive e studia in Francia, è una ragazza che da sempre soffre di eczema, pancia gonfia ed altri disturbi, anche all’apparato muscolo scheletrico, legati alla sua sfera emotiva. Vorrei sapere se lei visita privatamente e in questo caso dove. La seguo da vario tempo sul suo blog, e spesso mi sono affidata ai suoi consigli, ma in questo caso la situazione è complessa e richiederebbe un vero e proprio consulto. La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità.
Alba
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alba, come potrà rilevare nella sezione del sito “Chi sono”, non sono un medico bensì una biologa appassionata e studiosa di Omeopatia che cerca di fornire con il presente sito web un’informazione chiara, comprensibile, oggettiva, responsabile e disinteressata su ciò che l’Omeopatia e i rimedi naturali possono fare per la nostra salute e il nostro benessere. Anche attraverso le risposte ai commenti cerco di offrire notizie e spunti utili, ragionamenti e chiavi di lettura, sia agli interessati che agli altri visitatori, ma il medico rimane sempre la figura centrale di riferimento imprescindibile e insostituibile, cui consiglio sempre di rivolgersi. Se non ha alcun riferimento potrebbe fare una ricerca in rete relativamente a siti sicuri e ad associazioni omeopatiche accreditate, molte delle quali hanno un’organizzazione sul territorio nazionale, oppure rivolgersi ad una farmacia di fiducia con vendita omeopatica per essere indirizzata verso un bravo medico omeopata che sicuramente esisterà nella sua zona. Un’altra valida soluzione, se sua figlia è d’accordo, è di rivolgersi ad un medico omeopata in Francia, dove l’Omeopatia gode di ottime credenziali. Cordiali saluti.
Alice dice
Gentile dottoressa,
le scrivo perchè è da qualche annetto che ogni volta che mangio mi sento un grande peso sullo stomaco, proprio una sensazione di masso, gonfiore e pressione allo stomaco, anche se mangio porzioni di cibo molto piccole già a metà pasto mi sento piena e sazia e difficilmente riesco a finire ciò che ho nel piatto. Finito di mangiare mi sento sempre spossata, stanca, avrei solo voglia di dormire. Nelle ultime settimane mi è capitato di provare un senso di nausea e vertigini alzandomi da tavola seguite da un crescendo di fitte nella parte alta dello stomaco fino ad estendersi a tutto l’organo, e da un gonfiore visibile in tutto l’addome (provando come la sensazione che stesse “per esplodere”).
Ho spesso singhiozzo, flatulenza, alito cattivo al risveglio. Non ho avuto un reflusso gastrico, ma avevo la costante sensazione che sarei stata meglio se avessi rimesso, ma in generale mi trattengo perchè mentalmente non voglio vomitare.
Molto spesso soprattutto nell’ultimo anno ho provato spesso l’ansia, comunque in generale sono da sempre stata una persona ansiosa, emotiva, sensibile, anche se non ho mai sofferto se non in un solo caso di attacchi di panico. Ho però spesso paura che le persone per me fondamentali si possano ammalare o che possa succedergli qualcosa di brutto, pur non essendo un’ansia paralizzante. Mi piace il cioccolato, sto lontano dai cibi fritti o fast food. In generale soffro molto il freddo e quando sto male trovo sollievo nel mio letto con lo stomaco al caldo.
Le ho descritto i miei sintomi in maniera così dettagliata perchè ho letto molti rimedi, uno che potrebbe avvicinarsi alle mie problematiche potrebbe essere Argentum nitricum anche se non ne sono pienamente convinta, lei saprà sicuramente consigliarmi quello perfetto per me.
La ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alice, comprenderà benissimo che il rimedio omeopatico perfetto per lei lo potrà prescrivere solo un medico omeopata con la visita medica omeopatica, quella che si svolge visitando, osservando, interrogando ed ascoltando il paziente, inquadrando il biotipo dal punto di vista omeopatico ed esaminando l’intero quadro clinico, sia sul piano fisico che psichico. La visita medica omeopatica, che ricordiamolo è un atto medico, anche di medicina generale, potrà mettere in condizioni il medico omeopata di formulare la diagnosi e quindi di pervenire alla prescrizione della terapia appropriata, decidendo il rimedio (o i rimedi) somigliante, la diluizione relativa (anche questa scelta è strategica per il successo della terapia), la posologia conseguente, l’uso di eventuali bioterapici di supporto, la durata della cura, ecc. Ma è estremamente fondamentale l’individuazione del rimedio omeopatico “giusto”, che deve avvenire, dopo aver visitato il paziente, tramite un’accurata repertorizzazione ed un’eventuale diagnosi differenziale tra più rimedi. Solo così si riesce a fare della buona medicina omeopatica. I sintomi che lei avverte a livello gastrointestinale sono abbastanza caratteristici dell’aerofagia e/o del meteorismo. L’aerofagia è spesso conseguenza di cattive abitudini alimentari o di un consumo troppo frettoloso dei pasti. Il meteorismo, quando non è legato a patologie a carico dell’apparato digerente (fegato, intestino, pancreas), può essere una conseguenza dell’aerofagia o dovuto anch’esso ad un’errata alimentazione, specialmente in concomitanza con stipsi o flogosi intestinali. Inoltre l’addome gonfio è tipico del periodo della menopausa (non so se questo possa essere il suo caso) che porta con sé una serie di mutamenti, soprattutto a livello ormonale che si riflettono sul fisico (tra cui il metabolismo) e sulla mente, ma può essere anche dovuto al rilassamento della muscolatura addominale (ad es. con l’avanzare dell’età), ad un aumento della quantità di grasso addominale, oppure ad intolleranze alimentari non note. Non è neppure da trascurare la componente emotiva, in quanto è possibile che una condizione di particolare stress, nervosismo, ansia possa essere la responsabile o la principale concausa di una somatizzazione a livello gastrico o intestinale. Ovviamente si tratta soltanto di ipotesi che solo un medico può o meno confermare. Sarebbe pertanto opportuno porre una diagnosi medica precisa. E’ vero che l’Omeopatia è una medicina che guarda più al malato con i suoi sintomi piuttosto che alla malattia in sé, però l’individuazione della malattia consentirebbe, nei limiti del possibile, di allontanare o limitare la causa della stessa, di indirizzare più correttamente la terapia e di conoscere i risultati ottenibili con la cura omeopatica. Con tali premesse, quindi con tutte le approssimazioni del caso, dalla descrizione che ha fatto di sé sembrerebbe che Argentum nitricum possa essere un rimedio omeopatico adatto, in quanto è riconoscibile un’adeguata somiglianza sia a livello fisico che sotto il profilo psichico. Infatti anche nella sintomatologia digestiva del rimedio si ritroverà la sua principale caratteristica mentale, vale a dire la precipitazione ansiosa (come ad es. la subitanea pesantezza di stomaco, il gonfiore, il senso di sazietà, ecc. dopo i primi bocconi). Una modalità particolarissima, che costituisce un indizio da cogliere per la prescrizione del rimedio, è il desiderio di cibi molto dolci, in particolare di cioccolato. Nel trattare l’aerofagia e/o il meteorismo, per i quali Argentum nitricum si rivela un ottimo rimedio, in genere si dimostra utile l’associazione con Asa foetida. E’ importante curare anche l’alimentazione, come lei già sta facendo, che dovrà essere semplice e sana, evitando le pietanze eccessivamente condite o pesanti ed inserendo nella dieta finocchio, mela, anice, cumino, mirtilli, mirto, menta che contrastano efficacemente il gonfiore addominale e il meteorismo, abolendo le bevande gassate, evitando alcool, caffè, tè e spezie piccanti, bevendo abbastanza acqua per favorire l’eliminazione delle tossine e dei liquidi in eccesso. E’ altresì importante consumare i cibi senza fretta, masticando lentamente e a lungo. Inoltre potrebbe essere molto utile assumere qualche tisana a base di erbe a spiccata azione carminativa e anti-dispeptica, come ad es. le tisane di semi di finocchio, di anice, di zenzero, di melissa ed altre. Sarebbe anche opportuno evitare la sedentarietà che è una delle cause di digestione pesante e di gonfiore addominale. Dia anche un’occhiata agli articoli “Digestione facile” e Digestione senza tante arie” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. In conclusione, ripeto, il consiglio è di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più adatta al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Vittoria dice
Gentile dottoressa, ho 31 anni, ho letto con interesse la pagina sui rimedi per i disturbi gastrici, ma non so quale sia più adatto a me. Spero tanto possa aiutarmi.
Per anni, specie dopo mangiato e soprattutto la sera, ho sofferto di gonfiore addominale. Seguivo una dieta leggera, a base soprattutto di carboidrati. Non mangiavo grassi, fritti e zucchero perché mi causavano bruciore gastrico.
Prima avevo un lavoro per cui dovevo camminare tanto, e questo sembrava aiutarmi. Da un anno ho un nuovo lavoro, che richiede tanta energia mentale ed impegno, ma non molto movimento, e dopo il lavoro ho poca voglia di dedicarmi ad attività fisica.
Ad ogni modo pesavo 47 kg per 162 cm, e non stavo poi malissimo.
Finché qualche mese fa non si sono aggiunti degli altri sintomi. Ho avuto un periodo di stress, e per alcuni giorni ho sentito lo stomaco stretto e mangiato molto poco.
Dopo una settimana circa, ho iniziato a sentire un forte bruciore in gola che mi impedisce di respirare normalmente. Ho iniziato a mangiare sempre meno, perché ogni cosa mi sembra mi faccia stare male e mi faccia aumentare questa sensazione. Ma forse anche perché ormai mangio sempre le stesse cose.
Qualche volta ho un miglioramento dopo mangiato, altre volte invece mi gonfio e peggioro. Ho una secrezione biancastra che si attacca alla gola e qualche volta ho avuto anche laringospasmo.
Mi sento molto stressata per questa cosa, soprattutto perché ho perso peso e sono veramente molto magra (42 kg).
Ho tantissimi interessi, ma in queste condizioni non ho più la forza di fare niente.
L’unica cosa che mi dà sollievo è la liquirizia, che mi calma il bruciore e mi pulisce le corde vocali, ma che non và molto d’accordo con la diarrea di cui soffro ultimamente (quando invece per anni ho avuto problemi di stipsi).
Non sono riuscita a sottopormi a gastroscopia, ma il medico mi ha prescritto un inibitore di pompa. Prima di ricorrere ai farmaci però vorrei provare con qualcosa di omeopatico.
Ho potuto notare che l’omeopatia dà molto rilievo anche agli aspetti caratteriali, ma mi dilungherei troppo.
Mi potrebbe dare un consiglio?
La ringrazio, V.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Vittoria, comprenderà benissimo che solo la visita medica omeopatica, con l’esame e lo studio del paziente e del suo quadro clinico, può riuscire ad individuare il rimedio omeopatico più appropriato, cioè quello che interpreta meglio le caratteristiche e la sintomatologia del paziente, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista psichico o psicosomatico. A titolo puramente informativo, il rimedio omeopatico più utile e più utilizzato nei vari disturbi dell’apparato gastrointestinale è Nux vomica, che sembrerebbe contenere tutti i sintomi da lei descritti o gran parte di essi. Altri due importanti rimedi omeopatici da poter prendere in considerazione sono Carbo vegetabilis e Lycopodium, molto specifici per il gonfiore addominale, il primo se questo è maggiormente localizzato nella parte alta dell’addome, il secondo invece se si trova nella parte bassa. Tali rimedi sono altresì in grado di controllare anche la componente psicologica, che ha quasi sempre la sua parte di responsabilità. In diversi casi vengono utilizzati, in associazione o da soli, dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati), che sono dei macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, i quali si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia. A titolo sempre informativo, spesso viene adottato il gemmoterapico Ficus carica M.G. D1, in gocce, che ha un tropismo elettivo per stomaco e intestino, normalizza la secrezione del succo gastrico ed esercita un’azione cicatrizzante sulle mucose, agisce sulle distonie neurovegetative regolarizzando motilità e secrezione gastroduodenale, agisce sull’interfaccia epiteliale dell’intestino regolarizzando il rapporto tra la flora batterica intestinale e le pareti intestinali, per cui risulta indicato per disfagia esofagea, pirosi, reflusso gastroesofageo, turbe dispeptiche funzionali, gastroduodeniti, ulcere gastroduodenali, aerofagia, meteorismo, gonfiore addominale, colite, colon irritabile, coliche addominali, alterazioni dell’alvo ed altro. Per quanto riguarda la Fitoterapia classica, dia un’occhiata agli articoli “Digestione facile”, “Digestione senza tante arie” e “Fermiamo la diarrea” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Il consiglio comunque, come accennato all’inizio, è di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia più adatta al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Mario dice
Salve dott.ssa da circa due mesi soffro di un continuo stato di aria nello stomaco con movimenti e rumori dello stesso associati a gonfiori e sensazione continua di stomaco debole e stimolo…che nn passa neppure dopo che vado in bagno…a questo si aggiunge saliva vischiosa e palato ruvido….aggiungo che questo quadro si e delineato dopo un attacco di diarrea acuta durato qualche giorno e trattato due volte con antibiotici per lo stomaco..due volte in quanto il fenomeno e ricomparso dopo qualche settimana…faccio presente che alterno fenomeni di stipsi con evacuazioni molli….ha dei suggerimenti su come trattare il quadro clinico illustrato ? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Mario, il gonfiore addominale, quando non è legato a condizioni patologiche, può essere dovuto ad un’errata alimentazione od a qualche intolleranza alimentare non nota, tra cui le più diffuse sono le intolleranze ai lieviti, al glutine e ai latticini. Le alterazioni dell’alvo potrebbero essere infatti degli indizi pertinenti. La saliva vischiosa ed il palato ruvido farebbero poi pensare ad un concomitante problema di reflusso gastroesofageo. Ovviamente si tratta soltanto di ipotesi che solo un medico può o meno confermare. Sarebbe perciò opportuno porre una diagnosi medica precisa. In ogni caso sarebbe opportuno adottare un’alimentazione semplice e sana, evitare le pietanze eccessivamente condite o pesanti e le fritture, limitare i cibi ricchi di grassi, inserire nella dieta finocchio, mela, anice, cumino, mirtilli, mirto, menta che contrastano efficacemente il gonfiore addominale, abolire le bevande gassate, evitare alcool, caffè, tè e spezie piccanti, bere abbastanza acqua per favorire l’eliminazione delle tossine e dei liquidi in eccesso. E’ altresì importante consumare i cibi senza fretta, masticando lentamente e a lungo. Inoltre potrebbe essere molto utile assumere qualche tisana a base di erbe a spiccata azione carminativa e anti-dispeptica, come ad es. le tisane di semi di finocchio, di anice, di zenzero, di melissa ed altre. Sarebbe anche opportuno evitare la sedentarietà. Per quanto riguarda l’omeopatia, diversi rimedi omeopatici del presente articolo sono potenzialmente utili a trattare il gonfiore addominale, il reflusso gastroesofageo e le alterazioni dell’alvo, tra cui, com’è noto, nel rispetto della “legge di similitudine”, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello che contiene la sintomatologia più somigliante a quella del paziente. Ad esempio tra i rimedi più specifici troviamo Carbo vegetabilis che, tra l’altro, presenta il gonfiore nella parte alta dell’addome, mentre Lycopodium lo presenta nella parte bassa. In molti casi vengono utilizzati, in associazione o da soli, dei gemmoterapici della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati), che sono dei macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, i quali si pongono a cavallo tra la fitoterapia classica e l’omeopatia. A titolo sempre informativo, spesso viene adottato il gemmoterapico Ficus carica M.G. D1 che ha un tropismo elettivo per stomaco e intestino, normalizza la secrezione del succo gastrico ed esercita un’azione cicatrizzante sulle mucose, agisce sulle distonie neurovegetative regolarizzando motilità e secrezione gastroduodenale, agisce sull’interfaccia epiteliale dell’intestino regolarizzando il rapporto tra la flora batterica intestinale e le pareti intestinali, per cui risulta indicato per disfagia esofagea, pirosi, reflusso gastroesofageo, turbe dispeptiche funzionali, gastroduodeniti, ulcere gastroduodenali, aerofagia, meteorismo, gonfiore addominale, colite, colon irritabile, coliche addominali, alterazioni dell’alvo ed altro. Un altro gemmoterapico utilizzato è Vaccinum vitis idaea M.G. D1, che spesso viene associato a Ficus carica proprio per completare la piena regolarizzazione della funzionalità intestinale, per cui diventa il rimedio del colon irritabile, del meteorismo, del gonfiore addominale e delle alterazioni dell’alvo. Per quanto riguarda la fitoterapia classica, dia un’occhiata agli articoli “Digestione facile” e Digestione senza tante arie” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Concludendo, il consiglio più saggio ed opportuno che le si può dare è di rivolgersi ad un medico omeopata per la garanzia di vedersi prescrivere la terapia meglio appropriata alla sua persona ed al suo quadro clinico. Cordiali saluti.
fabio dice
dimenticavo…dottoressa le chiedo consulto perchè non ho la possibilita’ nella mia zona di rivolgermi di persona ad un medico omeopata.nuovamente grazie.Fabio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Fabio, è impossibile che le abbia consigliato un qualche rimedio, non lo faccio mai, perché solo un medico omeopata con la visita medica omeopatica può fare ciò. Le avrò fornito qualche chiarimento e l’avrò messo a conoscenza di quanto può disporre l’omeopatia e le bioterapie collegabili per situazioni cliniche analoghe. Le rinnovo pertanto il consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata se vuole avere delle concrete possibilità di potersi curare con l’omeopatia e le naturali. Sempre e solo a titolo puramente informativo, generalmente i gemmoterapici vengono adoperati nella misura di 30-40 gocce pro-dose, diluite in un poco d’acqua, 3 volte al dì prima dei pasti. Relativamente ai rimedi omeopatici, le basse diluizioni vengono solitamente utilizzate nella misura di pochi granuli più volte al dì lontano dai pasti, alternando i rimedi. Ovviamente il tutto salvo diversa prescrizione medica. Infine in merito al consulto è utile precisare, come potrà rilevare nella sezione del sito “Chi sono”, che non sono un medico bensì una biologa appassionata e studiosa di omeopatia che cerca di fornire con il presente sito web un’informazione chiara, comprensibile, oggettiva, responsabile e disinteressata su ciò che l’omeopatia e i rimedi naturali possono fare per la nostra salute e il nostro benessere. Anche attraverso le risposte ai commenti cerco di offrire notizie e spunti utili, ragionamenti e chiavi di lettura, sia agli interessati che agli altri visitatori, ma il medico rimane sempre la figura centrale di riferimento imprescindibile e insostituibile. Se non ha alcun riferimento potrebbe fare una ricerca in rete relativamente a siti sicuri e ad associazioni omeopatiche accreditate, molte delle quali hanno un’organizzazione sul territorio nazionale, oppure rivolgersi ad una farmacia di fiducia con vendita omeopatica per essere indirizzato verso un bravo medico omeopata che sicuramente esisterà nella sua zona. Cordiali saluti.