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Rimedi Omeopatici

Omeopatia - Rimedi della Nonna - Cure Omeopatiche

Affezioni-Rimedi

Affezioni-Rimedi  - image RIMEDI-OMEOPATICI_11 on https://rimediomeopatici.comLa presente sezione è configurata come un ricettario omeopatico: sono riportate in ordine alfabetico le AFFEZIONI più ricorrenti a ciascuna delle quali corrisponde una scheda contenente i principali RIMEDI OMEOPATICI in grado di curarla, con le relative diluizioni e dosi indicative, nonché una sintesi delle caratteristiche più significative al fine di indirizzare meglio la scelta.

Sono altresì riportate, laddove condotte, alcune esperienze di casi reali risolti positivamente.

La forma di prodotti omeopatici utilizzata nel ricettario è quella in “granuli”, che è la più pratica e la più comune.

I singoli rimedi possono essere consultati utilizzando i link associati, che rimandano alle relative schede contenute nella sezione del sito “Rimedi omeopatici”, o accedendo direttamente a queste.

In omeopatia ha senso utilizzare un ricettario solo per fronteggiare gli eventi acuti per i quali si ravvisa la necessità di effettuare un primo intervento curativo. Trattasi in genere di affezioni che possono presentarsi improvvisamente, accompagnate da fastidio, disagio, dolore, ansia e fenomeni secondari importanti quanto il principale. In questi casi si può ricorrere all’uso di rimedi selezionati solo in base al quadro sintomatologico, che pertanto hanno basse diluizioni e quindi un’azione più superficiale, per cui anche se non si ottenesse il risultato desiderato o si sbagliasse la scelta non avrebbero alcun effetto negativo a livello organico.

Appena possibile occorre rivolgersi al medico omeopata che valuterà se quanto è stato fatto può ritenersi sufficiente oppure esiste qualcosa di più profondo su cui indagare onde “personalizzare” al meglio la cura.

Infatti più volte abbiamo avuto modo di dire le cure omeopatiche, agendo secondo la Legge di Similitudine, vanno praticate con rimedi omeopatici che devono somigliare il più possibile al paziente, non solo nei sintomi fisici ma anche nelle altre caratteristiche individuali. Il principio fondamentale è che l’omeopatia è la medicina del malato più che della malattia, per cui l’approccio terapeutico è di tipo globale nel senso che viene esaminato il paziente nella sua totalità psico-fisica, considerando perciò, non solo il quadro sintomatologico, ma anche l’ambiente in cui vive, le sue pulsioni, i comportamenti, gli stili di vita, i desideri, le emozioni, ecc. ecc. Occorre tenere conto di tutti gli aspetti peculiari che rendono il soggetto unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa malattia. Non si prescinde mai dal considerare che se un organo non è funzionale, esso comunque vive in una persona, in un organismo dove fisico e mente sono fortemente legati ed è in questa struttura che va ricercata la non funzionalità.

La visita che pertanto il medico omeopata conduce diventa una sorta di investigazione tesa ad individuare ed esaminare tutti gli elementi che possono condurre ad una diagnosi corretta (processo di individualizzazione). Si parte dall’esame del quadro sintomatologico, dove diventano importanti le fasi di valorizzazione e di gerarchizzazione dei sintomi, per poi procedere alla scoperta delle altre caratteristiche individuali di cui si è detto in precedenza, mediante domande, osservazione, ascolto, storia clinica, accurata visita del paziente e quant’altro. Si va quindi verso la ricerca di qualcosa di più profondo, di quello che cioè costituisce il terreno dell’individuo, che in senso lato può essere assimilato all’eredità acquisita con la nascita, accresciuta da tutto ciò che il soggetto accumula con il suo vissuto. La malattia deve poter essere integrata nella storia complessiva dell’individuo (trascorso ereditario + vissuto) e nelle sue caratteristiche biologiche.

Si individueranno quindi in modo particolare la costituzione, che correla le caratteristiche morfologiche, fisiologiche e psicologiche dell’individuo alle sue potenzialità patologiche, il temperamento, che è strettamente legato alla costituzione e rappresenta l’insieme delle caratteristiche congenite dell’individuo sotto lo stretto controllo della psiche, il carattere, che è il modo di reagire e di formarsi dell’individuo in risposta agli stimoli esterni e la diatesi (o miasma), anch’essa legata alla costituzione, che è la modalità propria di sviluppo e di evoluzione della malattia verso la quale esiste una predisposizione acquisita o congenita.

Tra i diversi rimedi omeopatici potenzialmente in grado di curare quella malattia, sarà, quindi, possibile individuare il rimedio e quindi la cura omeopatica più adatta alla persona che ne è affetta. La scelta, cioè, deve essere fatta cercando di sovrapporre il più possibile l’insieme dei sintomi del paziente e delle altre caratteristiche individuali (di cui al processo di individualizzazione), con le caratteristiche del rimedio omeopatico. Il rimedio che si sceglie dovrà possedere una complessità di sintomi, fisici e psicologici, simili a quelli che presenta il paziente, in modo che possa diventare curativo sulla base della Legge di Similitudine (“similia similibus curantur”).

L’essenza e la straordinaria originalità dell’omeopatia è che “ogni rimedio è una persona”, capace cioè di impersonificare il malato in tutte le sue manifestazioni.

Tanto più il rimedio corrisponde al paziente, cioè tanto più è simile a lui, tanto maggiore sarà il suo effetto terapeutico. Il rimedio omeopatico perfettamente simile al paziente è chiamato simillimum, che è quello teorizzato e preferito da Hahnemann. Tale rimedio è molto personalizzato, è <<l’abito su misura>> e per questo può essere prescritto alle alte ed altissime diluizioni. La sua azione terapeutica è sistemica, profonda e veloce. La Scuola di Medicina Omeopatica Unicista, rimasta fedele al pensiero di Hahnemann, che prescrive un solo rimedio alla volta, utilizza proprio il simillimum.

In omeopatia, quindi, non esiste un farmaco generale per una determinata malattia, ma farmaci diversi per organismi diversi che ne sono affetti.

La regola, che in generale si segue nelle cure omeopatiche, è che per le malattie che si trovano nello stato acuto si assumono rimedi omeopatici a bassa diluizione (in genere fino a D8 e 5CH), la cui azione è più superficiale (sono i cosiddetti sintomatici), mentre per le malattie allo stato cronico si adoperano rimedi ad alta diluizione (in genere oltre D24 e 12CH), la cui azione è più profonda (sono i cosiddetti costituzionali o di fondo). Più grande è la sovrapponibilità di cui si è detto in precedenza, più il rimedio omeopatico si avvicina al simillimum e quindi più può essere prescritto alle alte diluizioni ed agire più in profondità.

E’ bene ricordare che la guarigione avviene seguendo un iter scandito da una legge ben precisa di eliminazione dei sintomi: dall’alto al basso, dall’interno all’esterno ed in ordine inverso rispetto alla loro apparizione. Spariranno prima i sintomi comparsi più recentemente e successivamente, con una eventuale nuova prescrizione, quelli che hanno un’origine più remota nel tempo. Il miglioramento avviene prima a livello mentale poi a livello fisico.

E’ possibile che all’inizio della cura alcuni sintomi peggiorino: si verifica cioè quello che viene chiamato l’aggravamento omeopatico. Tale aggravamento, che in genere non deve preoccupare perché del tutto naturale, è tanto più sensibile quanto più il rimedio somministrato è simile al paziente, cioè quanto più esso si avvicina al simillimum e quanto più è lungo il periodo di cura.

Può accadere, inoltre, che nel corso della cura il rimedio omeopatico prescelto debba essere sostituito, o per la comparsa di nuovi sintomi o per migliorarne e completarne l’azione (in tal caso si ricorre al complementare), oppure che debbano essere modificate la dose e/o la diluizione dello stesso. Questo si verifica soprattutto con la Scuola di Medicina Omeopatica Pluralista, che prescrive più rimedi alternati tra loro.

Per ulteriori informazioni consultare gli articoli riguardanti l’omeopatia nella sezione del sito “Approfondimenti”.

I rimedi omeopatici si assumono lontano dai pasti (in genere mezz’ora prima o due ore dopo) e non necessariamente di notte. Quelli per via orale vengono trattenuti sotto la lingua, per un minuto se sono liquidi, fino a completo scioglimento se sono granuli o globuli. Se il rimedio è stato preparato in soluzione acquosa (ad es. granuli sciolti in acqua), prima dell’assunzione occorre effettuare il travaso rapido del liquido dal contenitore di origine ad un altro contenitore idoneo per un numero pari di volte (in genere si ritengono sufficienti 20 – 30 travasi). Se invece il preparato è in gocce, occorre agitare più volte energicamente il contenitore prima dell’assunzione. Tali manovre servono per modificare la potenza del rimedio onde scongiurare o attenuare il fenomeno dell’aggravamento omeopatico prima citato. Durante la cura è bene evitare l’uso di cibi o bevande dai sapori forti, come caffè, menta, alcool, spezie piccanti, ecc.

Ribadiamo infine che per intraprendere qualsiasi terapia è assolutamente indispensabile rivolgersi al medico. Pertanto le informazioni contenute nel presente sito sono solo di carattere divulgativo e non intendono sostituirsi alle diagnosi ed alle prescrizioni del medico.

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Commenti

  1. roberto dice

    26/03/2015 alle 12:23

    Stimatissima Dottoressa, sono normopeso, 58 anni, da sempre difficolta digestive, curate con antiacidi e pantoprazolo senza significativi miglioramenti. Da anni lieve soff. Pancreatica (amilasi 140 lipasi 80) senza terapia. Dal 2000 diabete 2 ben compensato con metformina (glicata inf. a 7) Da circa 2 anni prima onicopsoriasi, poi A.P. provata a curare con salazopirina ma interrotta per prob. di nausea e ricorrenti faringiti (Soffro anche di laringofaringite cronica) ultimo “regalo” lesioni bollose di natura pemfigoide agli arti inferiori, che per ora curo con cortisone a livello topico, ma so che non potrò usarlo a livello sistemico causa diabete. La mia dieta è priva di grassi, verdura frutta, cereali e pane integrali, carne magra, pochi latticini. Vivo in uno stato di ansia continua, che inizia diventare depressione. Ovviamente ho consultato molteplici specialisti,senza risultati soddisfacenti, sono stato da un’Omeopata unicista a Torino che dispiaciuto mi ha detto di non potermi aiutare! Conscio della gravità del caso, ma fiducioso della Sua esperienza, Le sarei grato se mi potesse dare “un consiglio” Infinite grazie

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      26/03/2015 alle 20:46

      Egregio Roberto, un consiglio che mi sento di darle è di rivolgersi ad un altro medico omeopata, bravo, esperto ed anche aggiornato sui rimedi di nuova generazione, perché mi sembra un po’ improbabile che non esista una cura omeopatica adatta a lei, quantomeno per alleviarla nei sintomi. L’omeopatia non è rimasta ferma ai tempi di Hahnemann ma si è aggiornata ed evoluta fino ai giorni nostri, sia introducendo nuovi rimedi omeopatici e nuove patogenesi, sia aprendosi a nuove bioterapie, sempre di ispirazione omeopatica. Un bravo medico omeopata quindi potrebbe ricorrere ad una terapia multidisciplinare costituita, ad esempio, oltre che dagli omeoterapici classici, anche dai preziosi rimedi delle citate bioterapie, come la gemmoterapia, l’organoterapia, l’isoterapia, la litoterapia dechelatrice, l’immunofarmacologia omeopatica, non trascurando l’apporto della fitoterapia classica e non disdegnando neppure la prescrizione di farmaci tradizionali laddove questi dovessero risultare necessari e insostituibili. Il ricorso a un altro medico omeopata costituirebbe comunque un utile confronto. Cordiali saluti.

  2. clara dice

    09/03/2015 alle 09:25

    Buongiorno Dr.ssa Volpe
    Grazie per la sua celere risposta.
    La cosa che principalmente ho notato che sono tornata ad essere più vivi con più voglia di
    fare. Ultimamente mi capitava di buttarmi sul divano nel primo pomeriggio e non riuscire a fare nulla. Comportamento che non mi apparteneva.
    Durante il ciclo però davanti ad un imprevisto e se mi viene detto una cosa che non mi appartiene
    reagisco a malo modo e non riesco a controllarmi. Naturalmente dopo un po passa tutto seguito da pentimento per come ho reagito e urlato. E solo da 15 gg. che assume Argentum Nitricum 30CH. Crede che sia il rimedio giusto? Sicuramente mi risponderà di andare da un omeopata. Ma vorrei prima vedere se riesco a migliorare senza andare. Premetto che mi sento meglio e che è un problema da sempre e che in questi ultimi anni accentuato per l’età forse .
    Certa di una Sua risposata la ringrazio in anticipo
    Cordiali Saluti

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      09/03/2015 alle 13:57

      Gentile Clara, se gli effetti terapeutici sono positivi allora siamo sulla buona strada. Però non abbia fretta, tenga cioè presente che quando è in gioco la componente psicologica le cure sono sempre abbastanza lunghe, tuttavia i benefici sono godibili sin dall’inizio e si consolideranno sempre di più. Cordiali saluti.

  3. clara dice

    06/03/2015 alle 10:19

    Buongiorno Dr.ssa Volpe
    Sono un soggetto simile a argentum nitricum.
    Sono molto nervosa, urlo ed è come se mi libero ma mi rendo conto che non è positivo per chi soprattutto mi sta vicino, ho paura di non riuscire o che coloro che stanno con me non riescano a fare quello che devono. Subentra il panico. Ho reflusso gastro esofageo, crampi allo stomaco .
    Da 15 giorni assume Argentum Nitricum 30 CH 3 granuli 3 volte al giorno.
    I dolori migliorati e credo anche il nervosismo, riesco a controllare il nervoso. Questo solo da qualche giorno. non vorrei neanche dirlo.
    E una sofferenza avere i sintomi che le ho descritto. Tra l’altro ho 52 anni non sono in menopausa, ma sicuramente sono in qulla fase. I sintomi sono proprio aumentati e vampate he non ci sono sempre ma a volte spariscono.
    Le chiedevo per quanto tempo assumere il nitricum. Se i miglioramenti persistono di continuare con una cura di mantenimento?

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      06/03/2015 alle 19:07

      Gentile Clara, generalmente le cure omeopatiche si protraggono finché si registrano benefici, senza porsi dei limiti temporali particolarmente stringenti e si interrompono, ovviamente, alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente, stabile e duraturo. Sempre in linea del tutto generale, il mantenimento non serve se non ci sono disturbi. Cordiali saluti.

  4. carmela dice

    04/03/2015 alle 16:27

    Grazie per la puntuale ed esauriente risposta. Approfitto per chiederle se anche i retinoidi possono innalzare i valori dei trigliceridi.

    Cordiali saluti

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      05/03/2015 alle 10:06

      Gentile Carmela, da quanto mi risulta i retinoidi hanno tra i possibili effetti collaterali l’aumento della trigliceridemia ed anche della colesterolemia, con livelli di rischio correlati alla dose utilizzata. Tenuto conto del quadro clinico, sarebbe perciò opportuno chiedere chiarimenti al medico che ha prescritto il farmaco. Cordiali saluti.

  5. Andreea dice

    03/03/2015 alle 17:47

    Salve , mi può dare un consiglio anche per la dermatite seboroica?! Grazie,anticipate .

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      04/03/2015 alle 13:13

      Egregio Andreea, i rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nel trattamento della dermatite seborroica sono Graphites, Mezereum, Arsenicum album, Arsenicum iodatum, Natrum sulphuricum, Hydrocotyle asiatica, ognuno con le proprie caratteristiche. Graphites si adopera prevalentemente in presenza di una secrezione gialla, viscosa e densa come il miele, con localizzazione che preferisce il cuoio capelluto, dietro le orecchie o all’inizio del condotto uditivo, le commissure palpebrali e labiali, l’inguine e gli organi genitali, i gomiti e le ginocchia, tra le dita. Mezereum quando l’essudato fuoriesce al di sotto delle croste, il prurito è intenso e peggiora a letto, la localizzazione è prevalente al cuoio capelluto, volto e dorso delle mani. Arsenicum album se la desquamazione somiglia alla forfora oppure a piccoli lembi, il prurito è bruciante e peggiora durante la notte. Arsenicum iodatum quando la pelle è indurita e la desquamazione avviene a lembi, il prurito è molto intenso. Natrum sulphuricum quando le squame si presentano larghe, sottili e trasparenti da far intravedere il derma sottostante rosso acceso. Hydrocotyle asiatica quando esiste un aumento di spessore della cute. In diversi casi vengono associati dei gemmoterapici della fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), in gocce, come Cedrus libani M.G. D1 particolarmente adatto al trattamento degli eczemi secchi, o Ulmus campestris M.G. D1 più adatto agli eczemi umidi. Tali gemmoterapici espletano anche un’importante attività drenante. Per alleggerire la situazione spesso si ricorre a qualche preparato della fitoterapia classica in uso esterno, per un prezioso trattamento lenitivo ma non soppressivo, come, ad esempio, l’olio di Borragine, la crema o la pomata di Echinacea, o l’olio di Iperico ed a qualche preparato per uso interno che potenzierebbe l’uso topico, come, ad esempio, gli estratti secchi in capsule di Tarassaco, Fumaria e Bardana. Sarebbe importante associare anche altri tipi di intervento, quali un’alimentazione sana e appropriata (fibre, vitamine, sali minerali), riducendo il consumo di zuccheri semplici e di grassi saturi, incrementando quello dei grassi polinsaturi (pesce azzurro, ricco di omega-3), tenere una corretta igiene personale, usare indumenti idonei (di cotone e traspiranti), non grattare le zone interessate per non aggravare ulteriormente il problema, ecc. Ovviamente tutto quanto detto finora richiede la conferma e l’approvazione di un medico omeopata, con valutazioni da fare sul caso specifico, per cui è opportuno ricorrere ad un tale professionista per la terapia ad hoc. Cordiali saluti.

  6. luisa dice

    01/03/2015 alle 19:11

    gentile dott.ssa,
    mio nipote di 38 anni , facendo alcuni esami del sangue , ha scoperto di avere i valori del colesterolo totale a 195 e i trigliceridi a 311. Dopo più di un mese, durante il quale ha cercato di migliorare il regime alimentare, ha ripetuto gli esami e il colesterolo è sceso solo a 194; i trigliceridi , al contrario, sono saliti a 327 e non sappiamo capirne la causa. Oltre ad un rimedio omeopatico, potrebbe indicarci gli alimenti assolutamente proibiti (se ci sono) e/o darci qualche consiglio in merito ?
    P.S.Non si tratta di problema congenito
    Grazie infinite

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      02/03/2015 alle 13:29

      Gentile Luisa, il medico di famiglia, al quale sicuramente suo nipote si sarà rivolto, avrà fornito le opportune indicazioni e prescrizioni per tenere sotto controllo sia il colesterolo che i trigliceridi, i cui livelli sono inevitabilmente correlati nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Relativamente al colesterolo totale, il cui valore nel sangue (colesterolemia) è comunque al di sotto della soglia desiderabile di 200 mg/dl, è importante monitorare anche il rapporto tra le HDL (lipoproteine ad alta densità, il cosiddetto “colesterolo buono”) e le LDL (lipoproteine a bassa densità, il cosiddetto “colesterolo cattivo”), rispetto al valore del colesterolo totale (HDL + LDL). In genere il valore delle HDL non dovrebbe essere inferiore al 30% del valore del colesterolo totale, oppure l’indice di rischio cardiovascolare, cioè il rapporto tra il colesterolo totale e le HDL, non deve essere superiore a 5. La stragrande maggioranza del colesterolo totale (80-90%) è prodotta autonomamente dall’organismo, il resto deriva dall’alimentazione la quale comunque è opportuno che sia priva di alimenti ad alto contenuto di colesterolo (ne beneficerebbe anche la trigliceridemia). Gli alimenti con eccessivo colesterolo, da evitare o limitare, sono quelli di origine animale ricchi di grassi saturi come uova, burro, carni, salumi, formaggi ed alcuni crostacei. Discorso diverso è da farsi per i trigliceridi, il cui valore nel sangue (trigliceridemia) deve essere inferiore a 200 mg/dl. L’ipertrigliceridemia, quando non è legata a patologie come il diabete o l’ipotiroidismo, si può correggere con un adeguato stile di vita. Ad esempio occorre eliminare l’eventuale sovrappeso, limitare l’apporto calorico (evitando particolarmente le abbuffate), evitare l’alcool, ridurre il consumo di zuccheri semplici (dolci, frutta zuccherina come fichi, banane, uva, cachi, ecc.), limitare il consumo di cibi ricchi di grassi saturi (latticini e carne grassa), evitare i grassi idrogenati (margarina, snack, ecc.), aumentare il consumo di pesce (meglio quello azzurro), di legumi e di alimenti ricchi di antiossidanti (frutta poco zuccherina e verdure). Sarebbe anche molto importante praticare un’adeguata attività fisica. Per quanto riguarda infine i rimedi omeopatici, quelli che vengono più frequentemente utilizzati sono Lycopodium, Nux vomica, Kali carbonicum, Aurum metallicum, Baryta carbonica, Sulphur. Esistono anche diversi preparati erboristici da poter utilizzare come coadiuvanti sia per l’ipercolesterolemia che per l’ipertrigliceridemia, previa approvazione medica. In conclusione se intendete servirvi dell’omeopatia il consiglio è di rivolgervi ad un medico omeopata per una terapia strettamente legata al caso specifico, che potrebbe vedere anche l’uso di bioterapici di supporto, come gemmoterapici e organoterapici, e/o di fitoterapici, oltre, come visto, di un corretto stile di vita. Cordiali saluti.

  7. Andreea dice

    25/02/2015 alle 17:12

    Salve, sono da poco a conoscenza della omeopatia. Da un po di tempo curo la mia bimba di 2 anni con l omeopatia. Vorrei un consiglio se possibile per me che soffro di dolore al cuoio capelluto di 7 anni.da quello che ho letto e visto si chiama tricodinia. Ho guasi perso la speranza e capelli perche nn trovo mai la cura giusta. Gli apelli mi cadono da li da dove mi fa male, si ingrassano una cosa spaventosa. La ringrazio se puo darmi un rimedio, perche sento che nn ce la faccio piu dal fastudio che mi da il cuoio capp.grazie anticipate !

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      26/02/2015 alle 17:25

      Egregio Andreea, com’è noto, le cause della tricodinia non sono ancora completamente chiare, ma sembra certo che la componente emotiva ha una sua precisa collocazione, per cui il surmenage intellettuale e fisico, l’ansia e lo stress sono spesso associati al dolore al cuoio capelluto ed agli altri sintomi di richiamo, che a loro volta sono concomitanti con l’incremento della perdita di capelli. Come pure si è osservato che esiste una relazione tra la tricodinia e l’ipersecrezione sebacea del cuoio capelluto (seborrea), quest’ultima anch’essa influenzata dai fattori psichici, ma anche da un’alimentazione troppo ricca di grassi, da disturbi digestivi, da stipsi, dagli squilibri ormonali, ecc. La seborrea del cuoio capelluto diventa poi essa stessa una causa di perdita dei capelli. Quindi se c’è tensione psichica sarebbe importante cercare di allentarla il più possibile, rimuovendo o limitando tutte quelle situazioni che determinano uno stress emotivo. A livello sintomatico la tricodinia si può affrontare, come nel suo caso, con dei trattamenti finalizzati a combattere la seborrea del cuoio capelluto e contemporaneamente la caduta dei capelli, oltre a contrastare i sintomi specifici, quali dolore, bruciore, prurito. Ciò lo si può effettuare sia con l’omeopatia che con la fitoterapia. Per quanto riguarda l’omeopatia, i principali rimedi omeopatici che vengono più frequentemente utilizzati sono Bryonia, Fluoricum acidum, Natrum muriaticum, Phosphoricum acidum, Raphanus, Selenium, Thuya. Per quanto riguarda la fitoterapia, i preparati erboristici che vengono utilizzati, da usare in frizioni, sono: il succo di Equiseto; le tinture madri di Ortica, Olmo e Alchemilla, da miscelare in parti uguali; le tinture madri di Nasturzio e Bardana, in caso di forte presenza di forfora grassa; l’olio essenziale di Ginepro già diluito o da diluire in olio o grasso vegetale neutro. Anche gli shampoo a base di Ginepro possono risultare utili. Per uso interno viene utilizzata l’associazione delle tinture madri di Ortica, Dulcamara e Viola tricolore. Sarebbe importante avere riguardo anche per l’alimentazione che deve essere sana ed equilibrata, con cibi ricchi di vitamine (in particolare del gruppo B) e di oligoelementi (in particolare ferro, rame, manganese, magnesio, zinco, zolfo, iodio, litio), privilegiando il consumo di verdure, frutta poco zuccherina, pesce azzurro, lievito di birra e riducendo quello di grassi, formaggi fermentati, dolciumi, alcool, caffè. Ovviamente la terapia più adatta al caso specifico la può individuare solo un medico omeopata, al quale sarà opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.

  8. Cristina dice

    29/01/2015 alle 08:39

    Buongiorno, mia madre soffre di cistite cronica. Gli unici farmaci in grado di aiutarla sono quelli a base di acidi pipemidico, ad oggi introvabili sul mercato. Vorrei sapere se esiste un rimedio omeopatico che possa aiutarla.
    Grazie.
    Cordiali saluti
    Cristina

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      30/01/2015 alle 10:00

      Gentile Cristina, i rimedi omeopatici in grado di trattare una cistite esistono e sono anche numerosi e diversi per caratteristiche. Se non l’avesse ancora fatto, la invito a consultare l’articolo “Infezioni delle vie urinarie” nella presente sezione del sito, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici a ciò preposti che vengono più frequentemente utilizzati. Il rimedio (o i rimedi) curativo sarà quello che rispecchia meglio la totalità dei sintomi del paziente e le loro modalità di manifestazione, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno gli effetti terapeutici. Ciò nel rispetto della “legge dei simili” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico. Perciò, se non viene soddisfatta tale similitudine, ossia, ripeto, la somiglianza tra la sintomatologia appartenente al rimedio omeopatico e quella propria del paziente, i risultati non saranno quelli auspicati. Anche la fitoterapia potrebbe fornire il suo contributo con diversi preparati molto validi sia per la prevenzione che per la cura delle infezioni delle basse vie urinarie, cistite in primis. L’articolo “Cistite senza più scampo” nella sezione del sito “Rimedi della nonna” ne riporta i principali e tra i più adoperati si citano il Cranberry-Mirtillo rosso americano, il Mirtillo rosso, l’Uva ursina, il D-Mannosio. Il consiglio però è di non cercare di fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia personalizzata più appropriata per sua madre, secondo i corretti canoni omeopatici e medici in generale. Cordiali saluti.

  9. chicca 59 dice

    28/01/2015 alle 19:19

    Gentile dottoressa, soffro da anni di fobie anche claustrofobia e dipendenza da persone. Se mi allontano troppo mi sento inadeguata insicura con la paura di sentirmi male..ho ansia, se mi viene il nervosismo mi brucia lo stomaco, senso di abbandono,insonnia (difficoltà addormentarmi) penso di non essere considerata in famiglia! Sto assumendo pulsatilla 15 ch 3 granuli 2 volte al dì, ignazia amara 30 ch 3 granuli 2 volte al dì e argentum nitricum 15 ch 4 granuli una volta al giorno. Grazie

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      29/01/2015 alle 13:42

      Gentile Chicca, Pulsatilla, Ignatia amara e Argentum nitricum sono tra i principali rimedi omeopatici che vengono utilizzati per le sofferenze emotive, però, ovviamente, hanno profili psicologici differenti. E’ improbabile, anche se comunque possibile, che lei possa ritrovarsi contemporaneamente in tutti e tre i rimedi, condizione questa che, qualora verificata, ne giustifica l’associazione. Ritengo quindi che la cura le è stata prescritta da un medico omeopata, dopo le valutazioni del caso. In caso contrario sarebbe opportuno che lei si rivolgesse ad un tale professionista, per la garanzia di vedersi prescritta la terapia personalizzata più appropriata. Diverse informazioni di possibile interesse sono consultabili all’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella presente sezione del sito. Cordiali saluti.

  10. Roberta dice

    14/01/2015 alle 15:16

    Buona sera Dottoressa, le chiedo informazioni per mio babbo. Gli hanno prescritto il coumadin x fluidificare il sangue. Esiste una cura omeopatica in grado di sostituire questo farmaco?
    Grazie mille, Roberta

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      14/01/2015 alle 20:25

      Gentile Roberta, non mi risulta che esista una cura omeopatica in grado di sostituire il Coumadin. Il motivo è che l’azione terapeutica dei rimedi omeopatici consiste unicamente nello stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione dell’organismo. Invece nella fattispecie occorre un’azione chimica che solo un farmaco anticoagulante come Coumadin può indurre. Cordiali saluti.

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