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Rimedi Omeopatici

Omeopatia - Rimedi della Nonna - Cure Omeopatiche

Affezioni-Rimedi

Affezioni-Rimedi  - image RIMEDI-OMEOPATICI_11 on https://rimediomeopatici.comLa presente sezione è configurata come un ricettario omeopatico: sono riportate in ordine alfabetico le AFFEZIONI più ricorrenti a ciascuna delle quali corrisponde una scheda contenente i principali RIMEDI OMEOPATICI in grado di curarla, con le relative diluizioni e dosi indicative, nonché una sintesi delle caratteristiche più significative al fine di indirizzare meglio la scelta.

Sono altresì riportate, laddove condotte, alcune esperienze di casi reali risolti positivamente.

La forma di prodotti omeopatici utilizzata nel ricettario è quella in “granuli”, che è la più pratica e la più comune.

I singoli rimedi possono essere consultati utilizzando i link associati, che rimandano alle relative schede contenute nella sezione del sito “Rimedi omeopatici”, o accedendo direttamente a queste.

In omeopatia ha senso utilizzare un ricettario solo per fronteggiare gli eventi acuti per i quali si ravvisa la necessità di effettuare un primo intervento curativo. Trattasi in genere di affezioni che possono presentarsi improvvisamente, accompagnate da fastidio, disagio, dolore, ansia e fenomeni secondari importanti quanto il principale. In questi casi si può ricorrere all’uso di rimedi selezionati solo in base al quadro sintomatologico, che pertanto hanno basse diluizioni e quindi un’azione più superficiale, per cui anche se non si ottenesse il risultato desiderato o si sbagliasse la scelta non avrebbero alcun effetto negativo a livello organico.

Appena possibile occorre rivolgersi al medico omeopata che valuterà se quanto è stato fatto può ritenersi sufficiente oppure esiste qualcosa di più profondo su cui indagare onde “personalizzare” al meglio la cura.

Infatti più volte abbiamo avuto modo di dire le cure omeopatiche, agendo secondo la Legge di Similitudine, vanno praticate con rimedi omeopatici che devono somigliare il più possibile al paziente, non solo nei sintomi fisici ma anche nelle altre caratteristiche individuali. Il principio fondamentale è che l’omeopatia è la medicina del malato più che della malattia, per cui l’approccio terapeutico è di tipo globale nel senso che viene esaminato il paziente nella sua totalità psico-fisica, considerando perciò, non solo il quadro sintomatologico, ma anche l’ambiente in cui vive, le sue pulsioni, i comportamenti, gli stili di vita, i desideri, le emozioni, ecc. ecc. Occorre tenere conto di tutti gli aspetti peculiari che rendono il soggetto unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa malattia. Non si prescinde mai dal considerare che se un organo non è funzionale, esso comunque vive in una persona, in un organismo dove fisico e mente sono fortemente legati ed è in questa struttura che va ricercata la non funzionalità.

La visita che pertanto il medico omeopata conduce diventa una sorta di investigazione tesa ad individuare ed esaminare tutti gli elementi che possono condurre ad una diagnosi corretta (processo di individualizzazione). Si parte dall’esame del quadro sintomatologico, dove diventano importanti le fasi di valorizzazione e di gerarchizzazione dei sintomi, per poi procedere alla scoperta delle altre caratteristiche individuali di cui si è detto in precedenza, mediante domande, osservazione, ascolto, storia clinica, accurata visita del paziente e quant’altro. Si va quindi verso la ricerca di qualcosa di più profondo, di quello che cioè costituisce il terreno dell’individuo, che in senso lato può essere assimilato all’eredità acquisita con la nascita, accresciuta da tutto ciò che il soggetto accumula con il suo vissuto. La malattia deve poter essere integrata nella storia complessiva dell’individuo (trascorso ereditario + vissuto) e nelle sue caratteristiche biologiche.

Si individueranno quindi in modo particolare la costituzione, che correla le caratteristiche morfologiche, fisiologiche e psicologiche dell’individuo alle sue potenzialità patologiche, il temperamento, che è strettamente legato alla costituzione e rappresenta l’insieme delle caratteristiche congenite dell’individuo sotto lo stretto controllo della psiche, il carattere, che è il modo di reagire e di formarsi dell’individuo in risposta agli stimoli esterni e la diatesi (o miasma), anch’essa legata alla costituzione, che è la modalità propria di sviluppo e di evoluzione della malattia verso la quale esiste una predisposizione acquisita o congenita.

Tra i diversi rimedi omeopatici potenzialmente in grado di curare quella malattia, sarà, quindi, possibile individuare il rimedio e quindi la cura omeopatica più adatta alla persona che ne è affetta. La scelta, cioè, deve essere fatta cercando di sovrapporre il più possibile l’insieme dei sintomi del paziente e delle altre caratteristiche individuali (di cui al processo di individualizzazione), con le caratteristiche del rimedio omeopatico. Il rimedio che si sceglie dovrà possedere una complessità di sintomi, fisici e psicologici, simili a quelli che presenta il paziente, in modo che possa diventare curativo sulla base della Legge di Similitudine (“similia similibus curantur”).

L’essenza e la straordinaria originalità dell’omeopatia è che “ogni rimedio è una persona”, capace cioè di impersonificare il malato in tutte le sue manifestazioni.

Tanto più il rimedio corrisponde al paziente, cioè tanto più è simile a lui, tanto maggiore sarà il suo effetto terapeutico. Il rimedio omeopatico perfettamente simile al paziente è chiamato simillimum, che è quello teorizzato e preferito da Hahnemann. Tale rimedio è molto personalizzato, è <<l’abito su misura>> e per questo può essere prescritto alle alte ed altissime diluizioni. La sua azione terapeutica è sistemica, profonda e veloce. La Scuola di Medicina Omeopatica Unicista, rimasta fedele al pensiero di Hahnemann, che prescrive un solo rimedio alla volta, utilizza proprio il simillimum.

In omeopatia, quindi, non esiste un farmaco generale per una determinata malattia, ma farmaci diversi per organismi diversi che ne sono affetti.

La regola, che in generale si segue nelle cure omeopatiche, è che per le malattie che si trovano nello stato acuto si assumono rimedi omeopatici a bassa diluizione (in genere fino a D8 e 5CH), la cui azione è più superficiale (sono i cosiddetti sintomatici), mentre per le malattie allo stato cronico si adoperano rimedi ad alta diluizione (in genere oltre D24 e 12CH), la cui azione è più profonda (sono i cosiddetti costituzionali o di fondo). Più grande è la sovrapponibilità di cui si è detto in precedenza, più il rimedio omeopatico si avvicina al simillimum e quindi più può essere prescritto alle alte diluizioni ed agire più in profondità.

E’ bene ricordare che la guarigione avviene seguendo un iter scandito da una legge ben precisa di eliminazione dei sintomi: dall’alto al basso, dall’interno all’esterno ed in ordine inverso rispetto alla loro apparizione. Spariranno prima i sintomi comparsi più recentemente e successivamente, con una eventuale nuova prescrizione, quelli che hanno un’origine più remota nel tempo. Il miglioramento avviene prima a livello mentale poi a livello fisico.

E’ possibile che all’inizio della cura alcuni sintomi peggiorino: si verifica cioè quello che viene chiamato l’aggravamento omeopatico. Tale aggravamento, che in genere non deve preoccupare perché del tutto naturale, è tanto più sensibile quanto più il rimedio somministrato è simile al paziente, cioè quanto più esso si avvicina al simillimum e quanto più è lungo il periodo di cura.

Può accadere, inoltre, che nel corso della cura il rimedio omeopatico prescelto debba essere sostituito, o per la comparsa di nuovi sintomi o per migliorarne e completarne l’azione (in tal caso si ricorre al complementare), oppure che debbano essere modificate la dose e/o la diluizione dello stesso. Questo si verifica soprattutto con la Scuola di Medicina Omeopatica Pluralista, che prescrive più rimedi alternati tra loro.

Per ulteriori informazioni consultare gli articoli riguardanti l’omeopatia nella sezione del sito “Approfondimenti”.

I rimedi omeopatici si assumono lontano dai pasti (in genere mezz’ora prima o due ore dopo) e non necessariamente di notte. Quelli per via orale vengono trattenuti sotto la lingua, per un minuto se sono liquidi, fino a completo scioglimento se sono granuli o globuli. Se il rimedio è stato preparato in soluzione acquosa (ad es. granuli sciolti in acqua), prima dell’assunzione occorre effettuare il travaso rapido del liquido dal contenitore di origine ad un altro contenitore idoneo per un numero pari di volte (in genere si ritengono sufficienti 20 – 30 travasi). Se invece il preparato è in gocce, occorre agitare più volte energicamente il contenitore prima dell’assunzione. Tali manovre servono per modificare la potenza del rimedio onde scongiurare o attenuare il fenomeno dell’aggravamento omeopatico prima citato. Durante la cura è bene evitare l’uso di cibi o bevande dai sapori forti, come caffè, menta, alcool, spezie piccanti, ecc.

Ribadiamo infine che per intraprendere qualsiasi terapia è assolutamente indispensabile rivolgersi al medico. Pertanto le informazioni contenute nel presente sito sono solo di carattere divulgativo e non intendono sostituirsi alle diagnosi ed alle prescrizioni del medico.

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Commenti

  1. David dice

    27/04/2016 alle 02:47

    Gentile Dott.ssa, da circa un mese ho dolore sul fianco sinistro sotto le costole, se mi tocco il dolore aumenta, credo sia la milza.
    Il dolore (bruciore) mi compare generalmente la sera dopo cena quando sono seduto al pc o quando guardo la tv. Migliora se sono in piedi o mi muovo.
    Migliora un pochino se mangio qualcosa.
    Mi sono accorto che se non prendo caffè con sambuca (unico liquore che bevo come correzione, per il resto non bevo alcolici se non con gli amici una birra quando andiamo a mangiarci una pizza) il dolore neanche compare.
    Però mi capita spesso di sentire “pressione” in quella zona e più avanti verso lo stomaco dove non ci sono le costole.
    Mi capita di mangiare fritti surgelati abbastanza spesso causa poco tempo per cucinare.
    Ho letto che come rimedio fitoterapico astragalo e assenzio possono portare benefici ma non so se và bene prenderli in compresse, anche se è il formato per me più comodo.
    Può suggerirmi un rimedio omeopatico adatto per me?
    La ringrazio.
    David

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      27/04/2016 alle 20:34

      Egregio David, i rimedi omeopatici che contengono come sintomo il dolore al fianco sinistro o nella regione sinistra dell’addome sono numerosi, diversi nelle patogenesi, tra i quali quello adatto sarà il rimedio che più di ogni altro assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Ad esempio, a titolo esclusivamente informativo, tra i rimedi omeopatici che vengono adoperati troviamo Arnica montana, Asa foetida, Ceanothus, China, Cuprum metallicum, Dioscorea, Ignatia amara, Magnesia phosphorica, Nux vomica, Psorinum, Ranunculus bulbosus, Sulphur ed altri. Però, se non l’avesse ancora fatto, sarebbe opportuno condurre le indagini mediche per cercare di dare un nome alla sua malattia o più semplicemente al suo disturbo. Il dolore al fianco sinistro può avere diverse origini, tra cui si ricordano intolleranze alimentari, costipazione intestinale, malattie della milza, malattie renali o urinarie, colite, enterite, diverticolite, pubalgia, artrosi dell’anca, infiammazione dei muscoli tra rachide e bacino, ernie inguinali, varicocele, ecc. Una volta individuata la causa ci si metterebbe nelle condizioni di allontanare o limitare la stessa, di evitare i fattori scatenanti della malattia o del disturbo, di indirizzare più correttamente la terapia e di conoscere i risultati ottenibili con una cura omeopatica. Le consiglio pertanto di sottoporsi a visita medica, iniziando dal medico di famiglia, oppure di rivolgersi direttamente ad un medico omeopata. Cordiali saluti.

  2. stella dice

    25/04/2016 alle 22:18

    Salve dottoressa, da diversi mesi ho una piccola ragade anale che non riesco a far guarire. Non ha mai sanguinato ma mi ha causato forti bruciori. Ora , dopo mesi di cure con pomate di tutti i tipi (sotto controllo medico) va meglio ma la piccola ulcera è ancora li e brucia sempre un pochino dopo essere andata di corpo. Mi è stato diagnosticato anche un lieve ipertono dello sfintere. Non ho mai avuto problemi di stitichezza. Cosa potrei provare? Grazie infinite per un suo consiglio

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      26/04/2016 alle 17:12

      Gentile Stella, com’è noto, la ragade è un’erosione cutaneo-mucosa che ha sede il più delle volte sulla connessione posteriore anale. Provoca forti dolori durante la defecazione e nel periodo immediatamente successivo. La causa più frequente dell’origine è la stitichezza. Però anche l’ipertono dello sfintere anale può causare una ragade, per l’aumento della pressione all’interno del canale anale dovuto ad un’eccessiva contrazione dello sfintere. Il dolore della ragade può a sua volta provocare un ulteriore aumento della contrazione dello sfintere anale, come meccanismo di difesa, innescando così un vero e proprio circolo vizioso che spesso rende la cura della ragade lunga e difficile. Relativamente all’Omeopatia i rimedi per trattare una ragade sono diversi, tra i quali quello adatto sarà soltanto il rimedio che contiene una sintomatologia specifica somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Il rimedio omeopatico più prescritto in assoluto è Nitricum acidum, soprattutto se le ragadi si presentano a limiti netti, talvolta sanguinano e si avverte un dolore di tipo pungente. Tra gli altri rimedi omeopatici troviamo Paeonia se le ragadi sono accompagnate da secrezione ed a volte da emorroidi, Ratanhia se le ragadi provocano dolori acuti ed è presente stitichezza, Graphites se le ragadi sono dolorose ed accompagnate da una secrezione di tipo mieloso. Un ottimo medicamento di origine naturale è la crema di connettivina (acido ialuronico), che grazie alle sue proprietà cicatrizzanti e riparatrici viene utilmente adoperato per il trattamento di ferite e di ulcerazioni cutanee o di mucose. In diversi casi risulta altresì utile applicare con costanza qualche preparato erboristico, come ad es. una crema alla propoli o il gel di aloe vera. Anche il succo che si ottiene centrifugando del cavolo, dei germogli di frumento e delle foglie di piantaggine costituisce un ottimo cicatrizzante da applicare sulle ragadi. È consigliabile consumare alimenti ad alto contenuto di fibre e bere molta acqua (anche quando non si ha sete) per ammorbidire le feci, non facendo mancare frutta, verdura, cereali, legumi (in particolare pane e riso integrale, lievito di birra, carota, arancia, mirtillo, ecc.) ed evitare le bevande alcoliche o ricche di caffeina. Ovviamente la cura giusta per lei, quella a misura del suo caso specifico, la può garantire solo un medico omeopata, al quale sarà opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.

  3. angelo dice

    11/04/2016 alle 10:49

    Gentile Dotttoressa Rita Della Volpe.
    Approfitto della sua passione per l’Omeopatia, per domandarle qualcosa
    sun un sintomo piuttosto particolare.
    Ormai è più di una settimana, che all’improvviso – e senza aver fatto qualche movimento strano – ho rilevato un dolore piuttosto forte alzando il braccio sinistro. ” Uno dice:passerà” . Invece dopo qualche giorno mi sono ritrovato con una forte lombalgia.
    Mi trovavo ad avere una di quelle cinture al carbone che ho messo e per tutta la giornata le cose non sono peggiorate.
    Durante la notte; verso le ore due mi sveglio e con fatica riesco ad alzarmi. Ma poi una volta rientrato a letto, capita che non riesco più a muovermi sia a destra che a sinistra, se non con forti dolori. Verso le ore tre riesco a prendere sonno svegliandomi di nuovo verso le ore sei. Un amico Dott. allopatico, mi ha detto di prendere un calmante, cosa che ho rifiutato in quanto il mio interesse è quello di sapere da dove deriva il malessere. Ho usato qualche rimedio omeopatico come Bryonia 6ch, e in un primo momento avevo gridato alla vittoria; poi Causticum poi ancora Sulfur ma a tuttoggi la guarigione sembra ancora lontana. Ho pensato anche al fatto, che mia moglie, il 13 del mese scorso è stata ricoverata per rottura di femore, e che avrebbe potuto essere psicologicamente determinante.
    Penso che lei possa darmi qualche aiuto. Molte grazie e distintamente saluto. Angelo.

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      11/04/2016 alle 20:34

      Egregio Angelo, sarebbe opportuno che lei si sottoponesse a visita medica, iniziando dal medico di famiglia, per porre una diagnosi precisa. Dopodiché si potrà parlare di terapia. L’individuazione della malattia o del disturbo consentirebbe di allontanarne o limitarne la causa, di evitarne i fattori scatenanti, di indirizzare più correttamente la terapia e di conoscere i risultati ottenibili con un’eventuale cura omeopatica o con altri rimedi naturali. Potrebbe trattarsi di un semplice indolenzimento passeggero, dove la tensione nervosa potrebbe avere la sua parte di responsabilità, o di qualche malattia reumatica. Il medico saprà. Cordiali saluti.

  4. Fabio dice

    07/04/2016 alle 23:20

    Egregia Dottoressa, la ricontatto per un argomento già trattato in precedenza. Volevo il suo parere sull’eventuale efficacia dell’autoisoterapia in un paziente anziano (mio padre) affetto da poliposi vesciale benigna recidivante. In particolare, potrebbe esser d’aiuto trattare la persona con somministrazioni della propria urina diluita e dinamizzata a partire dalla 4ch in poi?
    Un’altra domanda, ho contattato in precedenza due suoi illustri colleghi omeopati per una cura omeopatica unicista. Uno, che è della mia città, mi ha detto che l’omeopatia in un paziente anziano che ormai da anni si cura con la medicina allopatica, purtroppo, non può più esser d’aiuto…! L’altro collega, purtroppo distante da me, non è assolutamente d’accordo, in quanto sostiene che le due scienze operano su campi completamente diversi, l’omeopatia agisce a livello energetico mentre la medicina tradizionale a livello biochimico. Quindi è come se volessimo fare interagire tra loro un veleno con delle onde elettromagnetiche…! Qual’è il suo parere? Grazie

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      09/04/2016 alle 20:42

      Egregio Fabio, l’isoterapia è una pratica terapeutica valida: si tratta di una bioterapia di ispirazione omeopatica basata sull’applicazione del “principio d’identità”, che utilizza del materiale organico prelevato dallo stesso paziente, come sangue, urina, saliva e simili, diluito e dinamizzato con il metodo omeopatico. Per quanto riguarda la seconda domanda, è evidente che un organismo “incontaminato” è molto più sensibile all’azione di una cura omeopatica, considerato che i farmaci tradizionali possono inficiare l’azione dei rimedi omeopatici, specialmente se entrambi servono a curare la stessa patologia o lo stesso disturbo. I farmaci tradizionali (soprattutto corticosteroidi, antibiotici, anestetici ed altri) possono lasciare traccia di sé nell’organismo, dopo il loro passaggio, anche per un tempo relativamente lungo, variabile da individuo a individuo, quando cioè non si sono ancora completati i processi naturali di disintossicazione e di depurazione. Adottando però gli opportuni accorgimenti è possibile comunque recuperare l’efficacia di una cura omeopatica. Le possibilità diventano sostanzialmente due: o preventivamente si utilizzano rimedi omeopatici come ad es. Nux vomica o Sulphur che possono aiutare l’organismo a liberarsi dall’effetto del farmaco tradizionale, oppure si prescrivono dosi diluite e dinamizzate dello stesso farmaco tradizionale (ciò che la scuola omeopatica inglese chiama “tautopatia”). Ovviamente come realizzare tutto quanto detto finora lo stabilisce il medico omeopata, con le valutazioni da fare sul caso specifico. Cordiali saluti.

  5. chiara dice

    29/03/2016 alle 00:10

    Salve Dott.ssa
    le chiedo se per caso esiste un rimedio omeopatico che cura la clamidia.
    dovrò iniziare due tipi di antibiotici non prima di un mese e mezzo per problemi di salute.
    vorrei quindi nel frattempo poter curare (sia io che mio marito) questa infezione.
    la ringrazio
    chiara

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      29/03/2016 alle 19:27

      Gentile Chiara, l’Omeopatia non è la medicina per la cura di una patologia o di un disturbo in generale, ma è la medicina per la cura di una persona che presenta una determinata sintomatologia, composta dai sintomi comuni e dai sintomi propri individuali. Il rimedio omeopatico curativo potrà essere quindi solo quello che assomiglia al paziente, sia a livello fisico che psichico, ossia il rimedio che possiede un quadro patogenetico (l’insieme dei sintomi, dei modi e dei processi fisiopatologici che il rimedio è in grado di curare), relativo a ciò di cui si è affetti, combaciante con il quadro clinico del paziente e quanto più è esatta tale sovrapposizione tanto migliori saranno i risultati. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Vi consiglio pertanto di rivolgervi ad un medico omeopata, che sarà in grado di prescrivere le terapie appropriate ai vostri casi specifici. Cordiali saluti.

  6. Rolando dice

    23/11/2015 alle 23:35

    Gentile dott.ssa Volpe
    Mi e’ stata diagnosticata una spondilite anchilosante probabilmente scatenata da adenovirus (valore 44 su un massimo di 11). Il mio medico dopo anamnesi mi ha prescritto silicea 0,6 l’h x20gg poi 0,18 e infine 0,30. Attualmente, in seguito a una fase molto dolorosa e di impegno lavorativo, ho assunto cortisone(bentelan 1mg) per un paio di settimane. La cura non l’ho ancora iniziata. Devo prima sospendere il cortisone? Se si, quanto giorni prima di iniziare la cura?
    Grazie

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      24/11/2015 alle 17:35

      Egregio Rolando, generalmente quando si proviene da una cura con farmaci tradizionali, soprattutto se questi sono stati utilizzati per trattare la stessa malattia che si intende poi curare con i rimedi omeopatici, prima di iniziare la cura omeopatica è preferibile procedere ad una “disintossicazione” dell’organismo per renderlo, tra l’altro, maggiormente ricettivo all’azione terapeutica dei rimedi omeopatici. In tal caso vengono spesso adoperati rimedi omeopatici come Nux vomica o Sulphur per qualche giorno. Altrimenti occorrerà attendere che si completino i processi naturali di depurazione dell’organismo, con tempi variabili da individuo a individuo e quasi sempre di diversi giorni. Sarebbe perciò opportuno che lei chiedesse chiarimenti al medico omeopata che le ha prescritto la cura e si affidasse alle sue prescrizioni, il quale avendola visitata la conosce bene sia dal punto di vista omeopatico che dal punto di vista medico-generale. Cordiali saluti.

  7. Rosa dice

    08/11/2015 alle 21:18

    Gentile Dott.ssa Volpe
    ormai son 22 giorni che ho smesso di fumare. A settembre avevo iniziato a prendere Lobelia inflata 7CH, caladium seguinum 5 CH, Argentum nitricum 9CH, Nux vomica 5Ch e Gelsemium 9CH.
    Poi circa 15 gg fa ho smesso di prendere questi rimedi perché mi sembrava non avessero più effetto e ho iniziato ad assumere della rodiola per affrontare lo stress dell’astinenza e del biancospino per il nervosismo. Mi sembrava che andasse tutto bene ma da 5/6 giorni ho iniziato a sentirmi più ansiosa e sentire della rabbia in alcuni momenti. Cosa mi consiglia?
    Grazie

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      09/11/2015 alle 14:07

      Gentile Rosa, difficilmente con l’auto-prescrizione si riescono a superare completamente i disturbi emotivi o psichici, che invece quasi sempre richiedono una vera e propria strategia terapeutica ritagliata sul singolo caso. Tra l’altro quando si adoperano i fitoterapici bisognerebbe porre molta attenzione alle controindicazioni ed agli effetti collaterali, alla stessa stregua dei farmaci tradizionali. Ciò, com’è noto, non avviene invece con i rimedi omeopatici, almeno in questi termini. Ad esempio la pianta di Rodiola (più precisamente le radici) ha un’azione adattogena, antistress, favorente le capacità di apprendimento e di memoria, ma ha anche effetti collaterali come casi di insonnia e di nervosismo ed inoltre è controindicata per chi soffre di ipertensione arteriosa e di disturbi cardiaci ed in associazione con alcune tipologie di farmaci come ansiolitici, antidepressivi, barbiturici, diuretici ed altro. La pianta di Biancospino (più precisamente le sommità fiorite) è utile in caso di ansia, nervosismo, angoscia, insonnia, anche se trova la sua principale indicazione nella protezione del sistema cardiovascolare e quindi nelle aritmie, palpitazioni, extrasistoli ventricolari, ipertensione arteriosa, rischio d’infarto, ecc. La pianta è pertanto controindicata per chi soffre di pressione bassa ed inoltre potrebbe interagire con alcuni farmaci quali beta-bloccanti o digitalici. Per quanto riguarda l’Omeopatia, tra i rimedi dell’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” della presente sezione del sito (che la invito a consultare, se non l’avesse ancora fatto) da poter prendere in considerazione troviamo Chamomilla, Coffea cruda, Nux vomica, Staphysagria od altri. In diversi casi viene utilizzato, in associazione alla cura omeopatica o da solo, qualche gemmoterapico della Fitoterapia rinnovata (o gemmoderivato, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia, i quali per la diluizione dei principi attivi non hanno praticamente controindicazioni), in gocce, come ad es. Tilia tormentosa M.G. D1 che è un regolatore del sistema nervoso, un ottimo tranquillante, indicato per vari stati di ipereccitabilità nervosa, ansia, stress, nervosismo, nevrosi varie, insonnia. Sempre a titolo informativo, il rimedio omeopatico più prescritto in assoluto per ridurre il forte desiderio nei casi di interruzione del fumo e per controllare gli effetti della relativa astinenza, sia a livello fisico che psichico, è Tabacum. Anche Nux vomica è un ottimo rimedio per ogni tipo di abuso e di intossicazione. Come accennato all’inizio, le consiglio di non continuare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata che saprà prescrivere la terapia meglio appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.

  8. walter dice

    01/10/2015 alle 15:41

    Gent.ma dr.ssa Della Volpe,
    ho 46 anni , ho frequentemente lo stimolo ad urinare
    ho fatto cure antibiotiche di tutti i tipi , farmaci per vescica iperattiva ed esami piu’ o meno invasivi.
    unica cosa rilevata e’ che ho collo vescicale ristretto
    ho letto che al caso mio potrebbe fare “cantharis” , cosa ne pensa ?
    grazie

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      01/10/2015 alle 20:45

      Egregio Walter, se lei si riconosce nelle caratteristiche di Cantharis, ampiamente rilevabili dall’articolo omonimo nella sezione del sito “Rimedi omeopatici”, allora il rimedio può considerarsi adatto. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico. A titolo informativo, una panoramica dei principali rimedi omeopatici che hanno un’azione elettiva sull’apparato urinario e che quindi vengono più spesso utilizzati nei disturbi relativi, tra cui Cantharis, è consultabile all’articolo “Infezioni delle vie urinarie” nella presente sezione del sito. Ovviamente sarebbe opportuno rivolgersi ad un medico omeopata, che saprà prescrivere la terapia più appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.

  9. federico dice

    25/09/2015 alle 08:51

    Gent.ma dr.ssa Della Volpe
    le scrivo per il mio bimbo. appurato da approfonditi colloqui con pediatra, neuropsichiatra infantile e insegnanti che non risulta nulla per cui preoccuparsi, il mio bimbo di quasi 5 anni da un annetto alterna periodi (non riconducibili ad eventi particolari) con alcuni tic e una tossetta nervosa. la tossetta parte quando guarda la tv o mentre leggiamo una storia, mai quando gioca, mai quando lo sgrido, mai quando è impeganto a fare una cosa difficile. solo mentre guarda tv o tablet o leggiamo…si rilassa e inizia la tosse. i tic invece (si gratta il naso e si gratta la spalla) lo fa prima di fare una cosa che lo impegna… o mentre guarda la tv. A periodi di alcuni mesi smette poi riappaiono. Ci impegnamo a tenere la tv praticamente spenta, non diamo peso ai suoi atteggiamenti, solo quando la tossetta diventa isistente e continua gli faccio un massaggio e gli chiedo se riusciamo a chiuderla in una scatolina e allora piano piano cala…ma non smette. ci sarà un rimedio per migliorare la situazione? grazie mille

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      25/09/2015 alle 18:50

      Egregio Federico, com’è noto, i tic nervosi dei bambini sono solitamente l’espressione inconsapevole di un certo grado di stress o di disagio psichico, sotto la forma di disturbi psicosomatici, destinati a scomparire con l’età una volta che viene superata la tensione psico-fisica. L’Omeopatia dispone di diversi rimedi potenzialmente in grado di aiutare a superare i tic nervosi, tra i quali, così come richiede la Legge di Similitudine che rappresenta il principio terapeutico di base, il rimedio (o i rimedi) adatto sarà quello che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. A solo titolo informativo, tra i rimedi omeopatici più utilizzati troviamo Agaricus muscarius, Anantherum, Belladonna, Cuprum, Hyoscyamus, Kali carbonicum, Lachesis, Lycopodium, Mygale lasiodora, Silicea, Stannum, Stramonium, Thuya ed altri. Il consiglio più saggio ed opportuno che le si può dare è di rivolgersi ad un medico omeopata, meglio se anche pediatra, che saprà prescrivere la terapia più appropriata al caso specifico e seguire il bimbo durante la cura. Difficilmente con l’auto-prescrizione si potrà riuscire nell’intento, a maggior ragione quando sono in gioco gli aspetti psichici e comportamentali. Cordiali saluti.

  10. Caterina dice

    07/09/2015 alle 23:02

    Gentilissima dott.ssa,
    la ringrazio molto per la sua risposta esaustiva. Quello che trovo interessante è capire il rapporto tra identità, predisposizione sintomi e rimedi. Cercherò di approfondire lo studio dell’omeopatia.
    Per quanto riguarda il mio quesito, son d’accordo con lei, non esiste un rimedio miracoloso e son anche convinta che è fondamentale avere una corretta alimentazione. Non bevo bevande zuccherate, per dolcificare le bevande calde uso poco miele, raramente assaggio vino e mi nutro fondamentalmente con molta frutta e verdura. Un pasto senza questi due elementi per me non è un pasto. Tendo ad evitare alimenti contenenti glutine per una sospetta (da verificare prossimamente) sensitività. Per fortuna ultimamente riesco a fare più movimento ma il mio modo di mangiare è sempre stato veloce. Più che di fame eccessiva, sento la necessità di qualcosa di dolce alla sera. Quando seguo una dieta a base di proteine, verdure e frutta riesco a mantenere un peso stabile. A lungo andare però questo regime, che riesco a portare avanti fino a che non ho raggiunto l’obiettivo, mi “stressa”. Quindi se poi seguo un’alimentazione libera cioè integrata con carboidrati (farina, pasta, etc.) e formaggi, il peso tende ad aumentare progressivamente. Non è facile mantenere un costante equilibrio tenendo conto che ho anche delle limitazioni sul consumo di alcuni alimenti che possono peggiorare la gastrite. Sono in menopausa da 4 anni.
    Comunque seguirò i suoi consigli. La diluizione dei rimedi è CH5?
    Grazie.
    Cordialità Caterina

    Rispondi
    • Dott.ssa Rita della Volpe dice

      08/09/2015 alle 19:09

      Gentile Caterina, al di là dell’importante contributo che può fornire una cura omeopatica appropriata, per quanto riguarda l’alimentazione il discorso è di qualità e di quantità. L’alimentazione deve essere sana ed equilibrata, costituita del giusto apporto dei nutrienti principali (carboidrati, lipidi, proteine, vitamine, sali minerali) e di una buona quantità d’acqua, privilegiando le fibre vegetali, i minerali come rame, manganese, selenio e zinco (aglio, albicocche, arance, carne, carote, cavoli, fagiolini, limoni, mele, pesche, riso, verdure a foglia verde, ecc.), le vitamine antiossidanti A, C, E e quelle del gruppo B (frutta, verdura, ortaggi, germe di grano, lecitina di soia, lievito di birra, ecc.), i grassi polinsaturi omega-3 e omega-6 (pesce azzurro, salmone, noci, ecc.), le proteine di elevato valore biologico (cereali, legumi, pesce, formaggio, uova, ecc.), i probiotici (cibi fermentati). Questo è il modo naturale migliore per mantenersi in forma e prevenire moltissime malattie o disfunzioni, giacché viene salvaguardata la salute psico-fisica mantenendo in efficienza i sistemi di difesa e di regolazione generale dell’organismo (sistemi nervoso, immunitario, endocrino). Qualora fosse necessario perdere del peso superfluo, l’alimentazione deve essere improntata alla moderazione calorica, senza abolire nessuno dei nutrienti principali ma dosandoli opportunamente nelle quantità, in modo da perdere peso gradualmente, evitando quindi le diete ferree per non incorrere nell’effetto memoria del metabolismo basale che alla lunga rende tutto inutile o molto spesso controproducente. Anche l’attività fisica è importante, come già accennato nella risposta precedente, ma essa deve essere orientata ad aumentare il tono muscolare che aiuta sensibilmente a bruciare più calorie e quindi ad accelerare il metabolismo. A tale scopo è consigliabile un’attività mista, caratterizzata da un lavoro ad alta intensità (pesi, macchine a corpo libero, ecc.) seguito da un’attività aerobica (corsa, ciclismo, nuoto, ecc.). Per quanto riguarda la diluizione, la 5CH è una diluizione bassa adatta per un intervento sintomatico, locale, superficiale e quindi potrebbe andare bene come primo approccio. Invece un rimedio omeopatico per aiutare a perdere del peso superfluo deve essere innanzitutto un costituzionale e deve avere un’azione più profonda, più sistemica, più generale e ciò lo si ottiene solitamente con le diluizioni alte. Le rinnovo pertanto il consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata, che esaminando l’intero quadro clinico potrà prescrivere la terapia più adatta al suo caso specifico. Cordiali saluti.

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