La presente sezione è configurata come un ricettario omeopatico: sono riportate in ordine alfabetico le AFFEZIONI più ricorrenti a ciascuna delle quali corrisponde una scheda contenente i principali RIMEDI OMEOPATICI in grado di curarla, con le relative diluizioni e dosi indicative, nonché una sintesi delle caratteristiche più significative al fine di indirizzare meglio la scelta.
Sono altresì riportate, laddove condotte, alcune esperienze di casi reali risolti positivamente.
La forma di prodotti omeopatici utilizzata nel ricettario è quella in “granuli”, che è la più pratica e la più comune.
I singoli rimedi possono essere consultati utilizzando i link associati, che rimandano alle relative schede contenute nella sezione del sito “Rimedi omeopatici”, o accedendo direttamente a queste.
In omeopatia ha senso utilizzare un ricettario solo per fronteggiare gli eventi acuti per i quali si ravvisa la necessità di effettuare un primo intervento curativo. Trattasi in genere di affezioni che possono presentarsi improvvisamente, accompagnate da fastidio, disagio, dolore, ansia e fenomeni secondari importanti quanto il principale. In questi casi si può ricorrere all’uso di rimedi selezionati solo in base al quadro sintomatologico, che pertanto hanno basse diluizioni e quindi un’azione più superficiale, per cui anche se non si ottenesse il risultato desiderato o si sbagliasse la scelta non avrebbero alcun effetto negativo a livello organico.
Appena possibile occorre rivolgersi al medico omeopata che valuterà se quanto è stato fatto può ritenersi sufficiente oppure esiste qualcosa di più profondo su cui indagare onde “personalizzare” al meglio la cura.
Infatti più volte abbiamo avuto modo di dire le cure omeopatiche, agendo secondo la Legge di Similitudine, vanno praticate con rimedi omeopatici che devono somigliare il più possibile al paziente, non solo nei sintomi fisici ma anche nelle altre caratteristiche individuali. Il principio fondamentale è che l’omeopatia è la medicina del malato più che della malattia, per cui l’approccio terapeutico è di tipo globale nel senso che viene esaminato il paziente nella sua totalità psico-fisica, considerando perciò, non solo il quadro sintomatologico, ma anche l’ambiente in cui vive, le sue pulsioni, i comportamenti, gli stili di vita, i desideri, le emozioni, ecc. ecc. Occorre tenere conto di tutti gli aspetti peculiari che rendono il soggetto unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa malattia. Non si prescinde mai dal considerare che se un organo non è funzionale, esso comunque vive in una persona, in un organismo dove fisico e mente sono fortemente legati ed è in questa struttura che va ricercata la non funzionalità.
La visita che pertanto il medico omeopata conduce diventa una sorta di investigazione tesa ad individuare ed esaminare tutti gli elementi che possono condurre ad una diagnosi corretta (processo di individualizzazione). Si parte dall’esame del quadro sintomatologico, dove diventano importanti le fasi di valorizzazione e di gerarchizzazione dei sintomi, per poi procedere alla scoperta delle altre caratteristiche individuali di cui si è detto in precedenza, mediante domande, osservazione, ascolto, storia clinica, accurata visita del paziente e quant’altro. Si va quindi verso la ricerca di qualcosa di più profondo, di quello che cioè costituisce il terreno dell’individuo, che in senso lato può essere assimilato all’eredità acquisita con la nascita, accresciuta da tutto ciò che il soggetto accumula con il suo vissuto. La malattia deve poter essere integrata nella storia complessiva dell’individuo (trascorso ereditario + vissuto) e nelle sue caratteristiche biologiche.
Si individueranno quindi in modo particolare la costituzione, che correla le caratteristiche morfologiche, fisiologiche e psicologiche dell’individuo alle sue potenzialità patologiche, il temperamento, che è strettamente legato alla costituzione e rappresenta l’insieme delle caratteristiche congenite dell’individuo sotto lo stretto controllo della psiche, il carattere, che è il modo di reagire e di formarsi dell’individuo in risposta agli stimoli esterni e la diatesi (o miasma), anch’essa legata alla costituzione, che è la modalità propria di sviluppo e di evoluzione della malattia verso la quale esiste una predisposizione acquisita o congenita.
Tra i diversi rimedi omeopatici potenzialmente in grado di curare quella malattia, sarà, quindi, possibile individuare il rimedio e quindi la cura omeopatica più adatta alla persona che ne è affetta. La scelta, cioè, deve essere fatta cercando di sovrapporre il più possibile l’insieme dei sintomi del paziente e delle altre caratteristiche individuali (di cui al processo di individualizzazione), con le caratteristiche del rimedio omeopatico. Il rimedio che si sceglie dovrà possedere una complessità di sintomi, fisici e psicologici, simili a quelli che presenta il paziente, in modo che possa diventare curativo sulla base della Legge di Similitudine (“similia similibus curantur”).
L’essenza e la straordinaria originalità dell’omeopatia è che “ogni rimedio è una persona”, capace cioè di impersonificare il malato in tutte le sue manifestazioni.
Tanto più il rimedio corrisponde al paziente, cioè tanto più è simile a lui, tanto maggiore sarà il suo effetto terapeutico. Il rimedio omeopatico perfettamente simile al paziente è chiamato simillimum, che è quello teorizzato e preferito da Hahnemann. Tale rimedio è molto personalizzato, è <<l’abito su misura>> e per questo può essere prescritto alle alte ed altissime diluizioni. La sua azione terapeutica è sistemica, profonda e veloce. La Scuola di Medicina Omeopatica Unicista, rimasta fedele al pensiero di Hahnemann, che prescrive un solo rimedio alla volta, utilizza proprio il simillimum.
In omeopatia, quindi, non esiste un farmaco generale per una determinata malattia, ma farmaci diversi per organismi diversi che ne sono affetti.
La regola, che in generale si segue nelle cure omeopatiche, è che per le malattie che si trovano nello stato acuto si assumono rimedi omeopatici a bassa diluizione (in genere fino a D8 e 5CH), la cui azione è più superficiale (sono i cosiddetti sintomatici), mentre per le malattie allo stato cronico si adoperano rimedi ad alta diluizione (in genere oltre D24 e 12CH), la cui azione è più profonda (sono i cosiddetti costituzionali o di fondo). Più grande è la sovrapponibilità di cui si è detto in precedenza, più il rimedio omeopatico si avvicina al simillimum e quindi più può essere prescritto alle alte diluizioni ed agire più in profondità.
E’ bene ricordare che la guarigione avviene seguendo un iter scandito da una legge ben precisa di eliminazione dei sintomi: dall’alto al basso, dall’interno all’esterno ed in ordine inverso rispetto alla loro apparizione. Spariranno prima i sintomi comparsi più recentemente e successivamente, con una eventuale nuova prescrizione, quelli che hanno un’origine più remota nel tempo. Il miglioramento avviene prima a livello mentale poi a livello fisico.
E’ possibile che all’inizio della cura alcuni sintomi peggiorino: si verifica cioè quello che viene chiamato l’aggravamento omeopatico. Tale aggravamento, che in genere non deve preoccupare perché del tutto naturale, è tanto più sensibile quanto più il rimedio somministrato è simile al paziente, cioè quanto più esso si avvicina al simillimum e quanto più è lungo il periodo di cura.
Può accadere, inoltre, che nel corso della cura il rimedio omeopatico prescelto debba essere sostituito, o per la comparsa di nuovi sintomi o per migliorarne e completarne l’azione (in tal caso si ricorre al complementare), oppure che debbano essere modificate la dose e/o la diluizione dello stesso. Questo si verifica soprattutto con la Scuola di Medicina Omeopatica Pluralista, che prescrive più rimedi alternati tra loro.
Per ulteriori informazioni consultare gli articoli riguardanti l’omeopatia nella sezione del sito “Approfondimenti”.
I rimedi omeopatici si assumono lontano dai pasti (in genere mezz’ora prima o due ore dopo) e non necessariamente di notte. Quelli per via orale vengono trattenuti sotto la lingua, per un minuto se sono liquidi, fino a completo scioglimento se sono granuli o globuli. Se il rimedio è stato preparato in soluzione acquosa (ad es. granuli sciolti in acqua), prima dell’assunzione occorre effettuare il travaso rapido del liquido dal contenitore di origine ad un altro contenitore idoneo per un numero pari di volte (in genere si ritengono sufficienti 20 – 30 travasi). Se invece il preparato è in gocce, occorre agitare più volte energicamente il contenitore prima dell’assunzione. Tali manovre servono per modificare la potenza del rimedio onde scongiurare o attenuare il fenomeno dell’aggravamento omeopatico prima citato. Durante la cura è bene evitare l’uso di cibi o bevande dai sapori forti, come caffè, menta, alcool, spezie piccanti, ecc.
Ribadiamo infine che per intraprendere qualsiasi terapia è assolutamente indispensabile rivolgersi al medico. Pertanto le informazioni contenute nel presente sito sono solo di carattere divulgativo e non intendono sostituirsi alle diagnosi ed alle prescrizioni del medico.
Caterina dice
Gentile Dott.ssa,
sono affetta da Tiroidite di Hashimoto. Assumo terapia sostitutiva Eutirox 100. Soffro anche di gastrite cronica, ernia iatale, esofagite. Ho smesso di fumare da poco e ho utilizzato per attenuare i sintomi da astinenza: lobelia inflata 5 ch, caladium seguinium 5 ch, gelsenium 9 ch, argentum nitricum 9 ch e nux vomica 5ch. Dovrei però anche perdere 6 kg e ho letto nel forum le sue indicazioni. Non so bene quali rimedi per perdere peso sono più adeguati per me. Io non mi identifico totalmente né in Calcarea carbonica né totalmente in Lycopodium ma alcune caratteristiche ci sono sicuramente. In sintesi mi rappresento così: carattere forte, tenace, ansioso, sensibile e tendente al “perfezionismo”. Quali rimedi mi consiglia?
Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Caterina, nella pratica è molto difficile potersi riconoscere completamente ed esaustivamente in un solo rimedio omeopatico. Infatti sono pochi i casi in cui ci si imbatte nel simillimum unico, vale a dire, dal punto di vista più strettamente terapeutico, nel rimedio la cui patogenesi copre da sola tutti i sintomi del paziente. Constantin Hering (com’è noto, uno dei più brillanti allievi di Hahnemann), del resto, sosteneva che tre sintomi accuratamente selezionati sono sufficienti per l’individuazione del rimedio omeopatico più adatto (la cosiddetta “regola del tripode”). La complessità del quadro clinico del paziente, l’imprecisione dei sintomi e le modalità contraddittorie degli stessi, possono richiedere realisticamente l’adozione di più rimedi omeopatici, la cui complementarietà e convergenza d’azione arriveranno a coprire la totalità dei sintomi o quantomeno la parte preponderante e più significativa degli stessi, sia a livello fisico che psichico. Discorso analogo vale per i dati forniti dalla costituzione e dalla diatesi, in funzione dei quali può essere individuato uno od anche più rimedi, magari qualcuno coincidente con uno dell’anzidetta somiglianza patogenesi-quadro clinico. In tali casi non si parla più di simillimum ma di rimedio simile. E’ utile ancora premettere che l’Omeopatia può aiutare a dimagrire, o per meglio dire a perdere il peso superfluo, con rimedi somiglianti che tuttavia non sono dei dimagranti nel senso classico del termine, in grado cioè di inibire l’assimilazione del cibo, ma con rimedi che agiscono in maniera complessiva e sistemica, coinvolgendo l’intero organismo, ottimizzando le prestazioni di tutto il corpo, potendo intervenire a livello metabolico e gastro-intestinale, sulla fame eccessiva, sull’aspetto motivazionale, ecc. Dalla brevissima descrizione del suo profilo psicologico, i principali rimedi omeopatici da prendere in considerazione potrebbero essere Arsenicum album, Lycopodium, Nux vomica, Thuya. Però, poiché il rimedio miracoloso non esiste, l’Omeopatia da sola potrebbe non bastare: con l’aiuto dell’azione terapeutica del rimedio omeopatico e quindi anche con un maggior controllo di sé, occorrerà impegnarsi ad avviare un percorso di rieducazione alimentare e di miglioramento del proprio stile di vita. Ad esempio potrebbe essere utile masticare lentamente e consumare cibi ad alto indice di sazietà, come quelli con molta acqua e fibre, quali frutta e verdura, legumi, cereali integrali, ecc., che garantiscono anche la regolarità delle funzioni intestinali indispensabile per il dimagrimento. Inoltre sarebbe opportuno rinunciare o ridurre drasticamente le bevande zuccherate, gli alcolici, i dolciumi, ecc. Sarebbe da evitare anche la sedentarietà e tenere un’attività fisica regolare e continuativa, non trascurando il movimento da praticare nel corso della giornata, come ad esempio camminare, passeggiare, andare a piedi evitando il più possibile l’automobile, fare le scale invece di prendere l’ascensore, ecc. ecc. Ovviamente la garanzia per una terapia adatta al suo caso specifico la può offrire solo un medico omeopata, al quale le consiglio di rivolgersi. Cordiali saluti.
Caterina dice
Gentile Dott.ssa Volpe, vorrei sapere se l’L52 è controindicato in chi ha una G6PD penia per la presenza di China rubra.
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Caterina, generalmente i rimedi omeopatici non hanno controindicazioni (intese queste nel senso tradizionale del termine), in quanto non introducono praticamente sostanze, dal momento che per effetto della forte diluizione esse sono ridotte a livello estremamente basso, quasi infinitesimale. La loro azione consiste unicamente nello stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione dell’organismo, andando a ripristinare l’efficienza e la funzionalità dei sistemi di difesa e di regolazione generale dell’organismo stesso. Per il caso specifico sarebbe comunque opportuno chiedere conferma all’omeopata che le ha prescritto il rimedio. Cordiali saluti.
Raffaela dice
Salve Dott,ssa come sempre colplimenti per la sua gentilezza. Già altre volte Vi ho scritto seguendo alla lettera quanto da Lei suggerito.
Adesso le volevo chiedere un consiglio: ho mio figlio di 5 anni sempre curato con rimedi omeopatici. Adesso con la fine dell’estate e l’inizio della scuola, le volevo chiedere dei rimedi oppure oligoelementi per prevenire le malattie invernali. Io uso sempre una volta a settimana l’Oscillococcinum, ma vorrei integrare con qualcosa a base di Vitamina C, D, Rosa Canina, Echinacea…che dalle varie letture fatte aiutano a rafforzare il sistema immunitario.
Grazie infinite Raffaela
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Raffaela, com’è noto, i malanni invernali dei bambini, quali le affezioni delle prime vie respiratorie, sono abbastanza ricorrenti in età pediatrica, dove il sistema immunitario non è ancora completamente maturo e quindi sufficientemente forte da poter respingere tutti gli attacchi degli agenti patogeni esterni. Con la crescita, rafforzandosi i meccanismi di difesa, i problemi tendono a regredire fino a scomparire completamente. La migliore prevenzione da mettere in atto è perciò aiutare il sistema immunitario ad aumentare le proprie difese e ciò lo si può fare in modo assolutamente naturale a cominciare innanzitutto dall’alimentazione, che deve essere sana ed equilibrata, privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B5, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici (cibi ricchi di fibre) e probiotici (cibi fermentati). Esistono anche diversi preparati erboristici in grado di rafforzare le difese immunitarie, quali ad es. quelli a base di Echinacea, gel di Aloe vera, Ribes nigrum, Propoli, Uncaria tormentosa, Eleuterococco, Astragalo, Curcuma, Rosa canina, ecc., da utilizzare però previa approvazione medica. Cordiali saluti.
roby dice
Buonasera dott.ssa, leggo spesso i suoi preziosi consigli sul suo sito, che ritengo molto utili. mi curo con l’omeopatia e con successo da diversi circa 15 anni, e sto cercando di curare la mia cagnolina che ha tanti problemi, tra cui il più serio una forma di epilessia legata a una patologia infettiva alle vie respiratorie con spasmi e dispnee da oltre 3 anni. non abbiamo ottenuto risultati ne con antibiotici (che fanno effetto per i primi 10 giorni e poi tutto torna come prima). Lei ha sempre scolo nasale trasparente, e un otite con siero nero che fuoriesce in concomitanza se ha scolo nasale come gocce d’acqua. Il respiro rantoloso, e forte fotofobia agli occhi. Abbiamo provato tanti rimedi dalla silicea, sulfur, kalium carb, hydrastis..e molti altri..nessuno ha dato anche solo un minimo miglioramento. mi piacerebbe poterla contattare privatamente via mail, le sarei molto grata. buona serata
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Roby, com’è noto, l’omeopatia applicata agli animali richiede tecniche, strategie e pratiche terapeutiche completamente differenti da quelle per l’uso umano. Gli animali hanno anatomia, fisiologia e patologia diverse dal genere umano e ciò indispensabilmente richiede un trattamento terapeutico diverso. Di ciò si occupa l’Omeopatia Veterinaria. Sarebbe pertanto opportuno contattare un sito veterinario che tratta l’omeopatia o rivolgersi a un veterinario omeopata. Cordiali saluti.
Raffaela dice
Sono sempre Raffaela che ha chiesto un aiuto per il problema dei capelli. Ho dimenticato di dirvi la mia età: 40 anni! Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Raffaela, com’è noto le cause della caduta dei capelli sono molteplici con una non trascurabile componente autoimmune e genetica che spesso si combina con altri fattori. Ad esempio si è osservato che la condizione emotiva ha una sua precisa collocazione, per cui il surmenage intellettuale e fisico, l’ansia e lo stress possono essere una concausa da non sottovalutare. Anche alcuni fattori esterni (alimentazione sbilanciata, shampoo non adatti, trattamenti cosmetici aggressivi, agenti chimici, ecc.) possono avere la loro parte di responsabilità. Gli stessi squilibri ormonali possono essere una causa di alopecia. Natrum muriaticum è un policresto omeopatico e un rimedio costituzionale (costituzione fosforica e temperamento linfatico-nervoso), che viene adoperato anche per contrastare la caduta dei capelli, specialmente se questa è associata a sensibilità del cuoio capelluto, a volte localizzata alla fronte ed alla radice dei capelli, spesso pelle grassa e lucida, con aggravamenti in ambiente caldo e miglioramenti all’aria aperta. Il rimedio ha come organo-specificità il sistema nervoso vegetativo, le mucose delle vie respiratorie superiori, il cuore, la tiroide, il fegato, l’apparato gastrointestinale, la pelle, i genitali. E’ anche un rimedio dei disagi emotivi, dell’ansia per il futuro, dell’angoscia specialmente di notte, della scontrosità, della precipitazione, dell’impazienza, dell’irritabilità, alternate e sovrapposte a un moderato stato depressivo. Se lei si riconosce in tale patogenesi, almeno nelle linee essenziali, allora Natrum muriaticum può essere il rimedio omeopatico adatto. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia basa il suo principio terapeutico. A titolo sempre informativo, tra gli altri rimedi omeopatici che trovano più spesso impiego per contrastare l’alopecia troviamo Allium sativum, Arsenicum album, Cuprum sulphuricum, Fluoricum acidum, Kali phosphoricum, Lachesis, Lycopodium, Phosphoricum acidum, Phosphorus, Selenium, Sepia, Silicea, Thallium metallicum, Thuya ed altri. Per quanto riguarda la Fitoterapia sono diverse le piante che possono dare un contributo per combattere l’alopecia, come ad es. quelle di cui all’articolo “Capelli a posto” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, cui è possibile aggiungere Betulla, Equiseto, Garofano, Nasturzio, Pilocarpo ed altre, da adoperare in frizioni nei vari formati erboristici (tintura madre, estratto fluido, succo, ecc.). Sarebbe importante avere riguardo anche per l’alimentazione che deve essere sana ed equilibrata, con cibi ricchi di vitamine (in particolare del gruppo B, ma anche A, C, D, E) e di oligoelementi (in particolare ferro, rame, manganese, magnesio, zinco, zolfo, iodio, litio), privilegiando il consumo di verdure, frutta poco zuccherina, pesce azzurro, lievito di birra e riducendo quello di grassi saturi, formaggi fermentati, dolciumi, alcool, caffè. Ne parli con il farmacista che studia Omeopatia, anche se la soluzione migliore è il medico omeopata. Cordiali saluti.
Raffaela dice
Salve Dott.ssa Rita della Volpe prima di tutto volevo ringraziarla per come assiduamente rispondete alle nostre problematiche che, in certi casi, sembrano sempre ingigantite.
Nel mio caso Le volevo chiedere un consiglio sulla perdita dei capelli. In realtò ho sempre avuto capelli molto fragili e quindi che cadono e si spezzano con facilità. Adesso la caduta sta diventando troppa e più ci penso e più osservo la cosa (come fatto normale penso per chi sente un disturbo fisico come psicologico). Non posso associarla allo stress, nè ad un trauma, ma la caduta c’è ed un pochino mi preoccupa, anzi ho quasi paura, anche perchè la noto ed è anche molta. Ho associato al sole, ((anche se solo una settimana non penso possa dare questi danni) a mare ho sempre preferito bagnare i capelli poco o nulla e addirittura ho paura di lavarli. Comunque le cose si devono affrontare….. adesso ho preso Guna Basic per la presenza di zinco, Ferroguna perchè ho sempre il ferro un pò al di sotto ed infine la sera prima di coricarmi una bustina di Vitformula, per la vitamina D (il tutto consigliato da un farmacista che studia a Napoli omeopatia). Ho letto del Natrium Muriaticum lo posso integrare che dite? nell’attesa di una Vostra risposta le progo i miei più cordiali saluti.
LORENA dice
Buongiorno Dottoressa, desidererei rimuovere una cisti sebacea in zona inguinale che ho da anni ma che ora inizia a darmi fastidio perché ingrossata. Vorrei evitare la chirurgia. So che esistono rimedi omeopatici o fitoterapici in grado di scioglierla.Penso possa servire precisare che ho 50 anni e sono in premenopausa, sono una persona piuttosto freddolosa, ansiosa ed emotiva, con tendenza alla pressione sistolica alta, sovrappeso di 15 kg, sedentaria e con metabolismo lento e ritenzione idrica. Nessun problema di sonno, sono una persona attiva, che fa più cose contemporaneamente e le piace farle bene.
La ringrazio se vorrà aiutarmi e la saluto cordialmente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lorena, il più importante rimedio omeopatico ed anche il più adoperato in caso di cisti e ascessi (il passo dall’una all’altro è breve), fistole e suppurazioni croniche è Silicea. Tra gli altri rimedi omeopatici che vengono utilizzati nelle cisti che tendono a trasformarsi in ascessi troviamo Apis, Belladonna, Echinacea angustifolia, Hepar sulphur, Lachesis, Mercurius solubilis, Myristica sebifera, Pyrogenium, Sulphur (o Sulphur iodatum). Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello che contiene la sintomatologia più somigliante a quella del paziente e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Possono essere molto utili i lavaggi locali giornalieri, con ammollo, impiegando la tintura madre di Calendula, o l’olio essenziale di Melaleuca (noto anche come Tea Tree Oil), o l’olio essenziale di Lavanda, da diluire nelle opportune quantità (poche gocce per gli oli essenziali) in acqua calda, sterilizzata previa bollitura, per un’azione calmante, lenitiva, antinfiammatoria, antisettica, cicatrizzante, ecc. Altri preparati fitoterapici validi sono consultabili all’articolo “Per maturare foruncoli e ascessi” nella sezione del sito “Rimedi della nonna” (ad es. ammollo in acqua calda con farina di grano, farina di fave, farina di riso, semi di lino, decotto di radici di malva, ecc.). Sempre a titolo informativo, sono diverse le piante che sviluppano al loro interno vari principi attivi che conferiscono alle stesse la capacità di risultare dei veri e propri “antibiotici naturali”, o più in generale degli antisettici e antimicrobici, oltre a mantenere un’importante azione antinfiammatoria. Tra le più note e utilizzate si citano Echinacea, Achillea, Calendula, Timo, Aloe vera, Aglio, Propoli, chiodi di Garofano, semi di Pompelmo, disponibili in vari formati erboristici. Ovviamente si tratta di preparati da utilizzare anch’essi su parere medico. Sarebbe anche importante adottare un’alimentazione sana ed equilibrata, che possa essere di supporto e che possa rafforzare le difese del sistema immunitario, come, ad esempio, limitare l’assunzione degli zuccheri semplici e dei grassi saturi, privilegiare i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B5, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici (cibi ricchi di fibre) e probiotici (cibi fermentati). L’alimentazione deve essere improntata alla moderazione calorica, atteso che l’eliminazione graduale del peso corporeo superfluo apporta grossi benefici ed elimina uno dei fattori di rischio. In conclusione, se lei intende ricorrere all’omeopatia ed ai rimedi naturali per trattare la sua cisti (o ascesso) le consiglio di affidarsi alla competenza di un medico omeopata, tenendo presente che l’affezione richiede la sorveglianza medica e la scelta oculata dei rimedi specificamente adatti, seguendo attentamente sia la sintomatologia che l’evoluzione della formazione patologica. Cordiali saluti.
monica dice
Soffro da 4 anni di rizoartrosi alle mani e mi hanno consigliato l’assunzione di granuli di ARNICA e BELLADONNA entrambi al 5CH. Cosa ne pensa?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Monica, Arnica montana e Belladonna sono due rimedi omeopatici che vengono utilizzati nei reumatismi e nei disturbi dolorosi dell’apparato osteoarticolare. Però occorre tenere presente che in omeopatia, nel rispetto della “legge di similitudine”, i rimedi curativi vengono scelti non in modo generico, bensì sulla base della somiglianza con i sintomi del paziente e con le loro modalità di manifestazione, altrimenti gli effetti terapeutici non saranno quelli auspicati. Occorrerà quindi verificare se i rimedi in parola contengono una sintomatologia somigliante alla sua. A titolo puramente informativo, una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nelle affezioni reumatiche, tra cui anche la rizoartrosi, è consultabile all’articolo “Reumatismi” in questa sezione del sito. Sarebbe comunque opportuno affidarsi alla competenza di un medico omeopata. Cordiali saluti.
barbara dice
Gent.ma Dottoressa;
ho 48 anni e da poco, a scopo preventivo mi sono state asportate ovaie e tube, quindi da un mese sono in menopausa.
Sto studiando le reazioni del mio corpo in questo periodo delicato, curo maggiormente la mia alimentazione assumendo più verdura e frutta, da tempo non mangio carne ed ora mangio ancora più spesso Soia e derivati, Trifoglio Rosso per assicurarmi fitoestrogeni.
Per sostituire il progesterone assumo Igname.
Ora mi accorgo che anche la pelle e gli occhi, ora secchi, risentono del cambiamento.
Da tempo mi interesso di omeopatia e tanto tempo fa un medico dal quale ero in cura mi definì come Pulsatilla (costituzione sulfurica magra – tipo longilineo stenico).
Mi consiglia qualcosa per la pelle e gli occhi secchi ? Va bene per me Alumia? Se si, in che diluizione? Devo sostenermi anche prendendo il mio rimedio base?
Mi può suggerire altri rimedi omeopatici per aiutare nella carenza di ormoni?
La ringrazio per la cortese attenzione,
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Barbara, se la sua tipologia omeopatica corrisponde al biotipo Pulsatilla, allora tale rimedio diventa per lei un costituzionale in grado di risolvere molte problematiche e comunque da associare ad eventuali altri rimedi più specifici per intervenire su determinate patologie o su sintomi ben particolari. Ad esempio per la secchezza di occhi e pelle i rimedi omeopatici che vengono più spesso adoperati sono Aconitum napellus, Alumina, Arsenicum album, Belladonna, Bryonia, Lycopodium, Nux moschata, Opium, Sulphur, ecc. Lo stesso Pulsatilla è indicato per la secchezza, specie degli occhi. Com’è noto, nel rispetto della “legge di similitudine” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello che contempla la sintomatologia più somigliante alla propria e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. La somiglianza non dovrà riguardare soltanto i sintomi comuni di una patologia o di un disturbo (ad es. nella fattispecie pelle e occhi secchi), ma anche (e forse soprattutto) i sintomi caratteristici individuali quali ad es. sensazioni, percezioni, modalità delle manifestazioni, sintomi concomitanti, localizzazione precisa dei disturbi, riflessi psicologici, circostanze di aggravamento e di miglioramento, segni di richiamo, ecc. Altrettanto individuale dovrà essere la scelta della diluizione, in quanto legata alla reattività e sensibilità del singolo organismo, alla profondità della patologia o disturbo ed al grado di somiglianza rimedio-paziente. Comunque quando occorre intervenire a livello sintomatico generalmente ci si orienta verso le basse diluizioni (quelle fino a 7CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli più volte al dì, salvo diversa prescrizione medica. Infine per quanto riguarda la carenza ormonale, deve tenere presente, come visto, che l’omeopatia sceglie il rimedio curativo sulla base della sintomatologia che la patologia o disfunzione o disturbo è in grado di procurare nel paziente e non in base alla patologia o alla disfunzione o al disturbo in sé. Tale rimedio omeopatico così individuato sarà in grado di attivare i sistemi di difesa e di regolazione dell’organismo e quindi, laddove necessario, agire anche sulla sfera ormonale. In altre parole bisogna sempre ricordare che l’omeopatia è la medicina per la cura di una persona con una determinata sintomatologia e non per una patologia o disfunzione o disturbo in generale. In conclusione, lei che ha contatti con il mondo dell’omeopatia, comprende bene l’importanza che assume la figura del medico omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi se si vogliono avere delle concrete possibilità di potersi curare con l’omeopatia, innanzitutto perché è un medico e poi come omeopata è l’unico in grado di prescrivere la terapia più appropriata per lei. Difficilmente con l’auto-prescrizione si potrà riuscire nell’intento, soprattutto in presenza di un quadro clinico impegnativo. Cordiali saluti.
Silvia dice
Gentilissima dottoressa, già in passato l’ho contattata per problemi digestivi con sintomatologia atipica che andava ad aggravare un’ansia invalidante. Con tanta pazienze e seguendo i suoi consigli, sono riuscita ad uscirne. E di questo non so come ringraziarla.
Adesso torno di nuovo a chiedere un suo parere, stavolta in merito a una depressione dalla quale non riesco ad uscire. In breve: dai sintomi psichici avrei pensato a sepia (in particolare mi ha fatto orientare verso questo rimedio la forte apatia, disinteresse per tutto, pianto, tendenza ad isolarmi, forte psicastenia, anedonia, ma soprattutto indifferenza e “fastidio” verso i miei famigliari, senza contare che non posso escludere vi sia una correlazione con una depressione post-partum trascurata). Tuttavia, considerando il mio stile di vita (studentessa, mamma di due figli piccoli, una casa sulle spalle, un marito premurosissimo ma sempre fuori per lavoro) sono assolutamente stanca, stressata, con un sacco di sonno arretrato; non mangio molto, ma soprattutto la sera, dalle 9 in poi, mangio tantissimo pane e latte per fame nervosa e, anche se desisto, mi berrei litri di caffé (nux vomica?). Tuttavia, negli ultimi periodi, ho subito dei gravi schiaffi morali, tra cui due lutti (ignatia?) e una delusione fortissima, che mi ha gettato in un forte sconforto pesantissimo, mi sento una fallita, rancorosa ma mai vendicativa (natrum muriaticum?). In sostanza, mi sto trovando in questo periodo a dover gestire la rinuncia al mio sogno di diventare medico, per mancanza di appoggio della mia famiglia… rinuncia, questa, a cui proprio non riesco a rassegnarmi. Ma non credo sia la causa della mia depressione, ma piuttosto la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Da anni, infatti, periodicamente cado in una depressione sempre più grave, che mi fa sentire in gabbia, una fallita, ho la sensazione di aver sbagliato tutto, che sto espiando una colpa… mi sento una nullità e sono convinta che gli altri mi considerino tale. Sono insicura e, sebbene caratterialmente sia molto espansiva, non mi va di stare con nessuno. E’ come se avessi perso la mia identità. Fosse per me, dormirei e piangerei tutto il giorno e basta: la quotidianità è pesantissima. Ogni tanto mi vengono dei brevi periodi di eccitazione in cui farei di tutto, ma dura ben poco, le energie e l’entusiasmo si esauriscono ben presto, gettandomi di nuovo nella mia stanchezza cronica e vengo risucchiata dal mio buco nero. A cose normali sono molto combattiva, solare, estremamente attiva e piena di iniziativa, molto cerebrale e piena di dubbi, timori, pensieri e paranoie, ma anche piena di ottimismo e voglia di mettermi in gioco. Ora invece non riesco a non pensare alla morte con sollievo… anche se, già solo per senso del dovere nei confronti dei miei figli, non farei mai un passo simile.
Ho già fatto anni e anni di terapia: l’ultimo ciclo è finito giusto qualche settimana fa.
Non mi dica di andare da un omeopata, non lo farei: intanto perché non lavoro e il pesare economicamente più del dovuto su mio marito mi creerebbe dei sensi di colpa intollerabili; ma soprattutto non riuscirei a dire a nessuno che mi veda in viso niente di quanto ho scritto (il bello del web è proprio l’incorporeità: qua sono solo parole). Naturalmente ho già abbondantemente spulciato su mille libri, siti e ho letto tutti i suoi paragrafi decine di volte, senza mai riuscire a decidermi sul rimedio da prendere (la mia indecisione è decisamente proverbiale anche quando sto bene, figuriamoci adesso che ho perso la bussola). Se riesce a darmi un’indicazione, le sarei davvero molto grata.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Silvia, vorrei poterle dare una mano, ma lei si rende sicuramente conto che solo la visita medica omeopatica può riuscire a individuare la cura giusta per lei, in un percorso terapeutico, probabilmente non breve, che potrebbe essere suscettibile anche di adattamenti sulla base dei risultati che via via si conseguono o delle situazioni che si presentano, secondo quindi una definita strategia terapeutica, precisa ma pronta ad essere flessibile all’occorrenza. La diagnosi che fa di sé stessa è molto lucida e ciò traduce un potenziale interiore a volerne venirne fuori, che non è ancora forza di volontà sufficiente per riuscirci da sola con l’auto-prescrizione, ma che lo potrebbe diventare sotto la guida terapeutica di un medico omeopata. Mi dispiace dovermi ripetere, ma questa è l’unica strada da seguire se lei vuole avere delle concrete possibilità di superare completamente i suoi disturbi emotivi con l’omeopatia. Il suo stato depressivo, dove predominano abulia, indecisione, apatia, mancanza di autostima, senso di fallimento, ecc., richiede necessariamente il supporto medico, non solo perché il professionista è l’unico in grado di prescriverle la cura appropriata, ma anche perché la scarsa fiducia che prova verso sé stessa in questo momento non le consente di gestire in proprio la situazione. Lei che conosce l’omeopatia sa bene che questa medicina, come del resto qualsiasi altra medicina, quando è in gioco la componente psicologica non dispone del rimedio miracoloso che appena assunto risolve completamente ogni problema, ma dispone di una ricchezza di rimedi e di patogenesi che devono potersi collocare lungo un cammino terapeutico di medio e lungo periodo, con effetti terapeutici incoraggianti che potranno manifestarsi sin dall’inizio. La terapia sarà perciò costituita dai rimedi omeopatici somiglianti, dalle relative diluizioni (anche questa scelta è strategica per il successo della terapia), dalle posologie conseguenti, dai tempi di cura, dall’uso di eventuali bioterapici di supporto, dagli eventuali adattamenti in corso d’opera, ecc. ecc., che solo un medico omeopata può riuscire a individuare con la dovuta precisione. Deve perciò trovare la forza di aprirsi a un medico omeopata e di parlarne preventivamente con suo marito, il quale certamente propenderà per una tale soluzione avendo a cuore la sua salute che d’altronde grava anche sull’intera famiglia. Non si lasci andare e non smarrisca il filo di determinazione di voler guarire, perché si può con la terapia e la guida giusta, senza alcun dubbio. Cordiali saluti.
GIOVANNA dice
gentile dott.ssa
non mi sono mai curata coi rimedi omeopatici ma, ora con l’età (68 anni) E vari problemi di salute ci sto pensando.
1- colon irritabile – fatto colonscopia – diverticoli
2- epatite b
3-ipotiroidismo
4-artrosi diffusa.
cosa mi consiglia?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giovanna, se lei intende provare a curarsi con l’omeopatia, che offre le possibilità di trattamento dei suoi disturbi, le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata, che possa esaminare il quadro clinico complessivo e prescrivere la terapia personalizzata più idonea, sostitutiva o compatibile o sinergica con gli altri eventuali interventi terapeutici in atto. Questa è l’unica strada da seguire se si vogliono avere delle concrete possibilità di riuscire nell’intento, sempre consigliabile ed a maggior ragione con un quadro clinico articolato come il suo, altrimenti facilmente si va incontro a fallimenti. L’omeopatia è una medicina con una personalizzazione molto spinta, è la medicina che “veste su misura”, come si è solito dire, che non ha cure standardizzate che vanno bene per tutti, che per ogni paziente richiede facilmente una terapia diversa da quella di un altro, quand’anche entrambi affetti dalla stessa patologia o dallo stesso disturbo. L’omeopatia fonda il suo principio terapeutico sulla “legge di similitudine”, secondo la quale i rimedi omeopatici per essere curativi devono assomigliare al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia dal punto di vista fisico che da quello psichico, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno gli effetti terapeutici. La somiglianza sintomatologica deve riguardare non solo il sintomi comuni della patologia o del disturbo (ad es. nella fattispecie quelli relativi a colon irritabile, epatite B, ipotiroidismo, artrosi), ma anche i sintomi caratteristici individuali, quali ad es. sensazioni, percezioni, causalità, modalità delle manifestazioni, localizzazione precisa dei disturbi, sintomi concomitanti, circostanze di aggravamento e di miglioramento, riflessi psicologici, ecc. Il medico omeopata con la visita medica omeopatica procede all’esame ed allo studio del paziente, all’indagine dell’anamnesi, alla valutazione del quadro clinico, al vaglio della sintomatologia, sia a livello fisico che a livello psichico, alla considerazione dello stile di vita ed alla valorizzazione di tutti quegli aspetti peculiari che rendono il soggetto unico rispetto a tutti gli altri ugualmente affetti. Solo dopo di ciò l’omeopata, avendo inquadrato il soggetto dal punto di vista omeopatico e mettendo insieme tutti gli elementi raccolti durante la visita, perviene alla prescrizione della terapia più adatta all’individuo-paziente, decidendo i rimedi omeopatici somiglianti, le relative diluizioni (anche questa scelta è strategica per il successo della terapia), le posologie, le durate di cura, i cicli di cura, l’eventuale associazione di bioterapici di supporto (ad es. gemmoterapici e/o organoterapici), gli eventuali adattamenti in corso d’opera in base ai risultati che via via si conseguono, ecc. Nel suo caso, il medico omeopata dovrà quindi mettere in atto una terapia in grado di agire abbastanza rapidamente sui sintomi e nel medio-lungo periodo sul “terreno” costituzionale e temperamentale, legato al patrimonio genetico e comportamentale, dotandosi di una vera e propria strategia terapeutica, precisa ma pronta ad essere flessibile all’occorrenza. Cordiali saluti.