DESCRIZIONE
Kalium chloratum o anche Kalium muriaticum è il cloruro di potassio (formula chimica KCl), cioè è il sale di potassio dell’acido cloridrico. A temperatura ambiente si presenta come una polvere cristallina bianca. E’ solubile in acqua e piuttosto insolubile in etanolo. In natura si rinviene nella silvite che è un minerale proveniente da giacimenti salini e da emanazioni vulcaniche.
Il rimedio omeopatico Kalium chloratum (o anche Kalium muriaticum) si ottiene per triturazione del cloruro di potassio con lattosio e successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica. Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione “Approfondimenti”.
Il sale minerale cloruro di potassio si trova in quasi tutte le cellule dell’organismo ed è particolarmente abbondante nelle cellule del cervello, dei nervi, dei muscoli e negli eritrociti (globuli rossi). Regola la formazione della fibrina, che è la proteina responsabile del processo di coagulazione del sangue.
Quando le cellule perdono cloruro di potassio conseguentemente ad uno squilibrio dovuto a malattia, la fibrina viene in superficie assumendo l’aspetto di una massa bianca o bianco-grigiatra (se secca forma desquamazione farinosa della pelle), oppure sottoforma di essudati o di gonfiori (edemi). Quindi una secrezione farinosa è indice di carenza di KCl.
Lo ione potassio k+ (catione) ha una funzione vitale nel corpo umano. Quello presente nei liquidi intracellulari regola l’eccitabilità neuromuscolare e la ritmicità del cuore; insieme al sodio controlla il bilancio idrico, ossia la distribuzione dei fluidi all’interno ed all’esterno delle cellule e ne mantiene l’equilibrio acido-base; stimola i reni a produrre urina e quindi regola la ritenzione idrica; svolge un’azione fondamentale nella sintesi delle proteine e degli acidi nucleici (DNA e RNA); stimola la secrezione di insulina; aiuta la trasformazione del glucosio in glicogeno (forma in cui il glucosio può essere immagazzinato nel fegato e poi adoperato dall’organismo); contribuisce a mantenere la pelle sana. Quello presente nei liquidi extracellulari è coinvolto nel processo di trasmissione degli impulsi nervosi, nel controllo della contrazione muscolare e della pressione arteriosa. Normalmente il 95% del potassio è contenuto nei liquidi intracellulari mentre il restante 5% si trova nei liquidi extracellulari. Tale equilibrio è mantenuto dalla pompa sodio-potassio, che è responsabile del mantenimento, all’interno delle cellule, di una elevata concentrazione di potassio e di una bassa concentrazione di sodio.
Una carenza di potassio provoca debolezza muscolare, ipereccitabilità, aritmie ed alterazioni elettrocardiografiche. Un eccesso di potassio provoca astenia, crampi muscolari, ipotensione, bradicardia (riduzione della frequenza cardiaca), arresto cardiaco.
Sono particolarmente ricchi di potassio i seguenti alimenti: barbabietola rossa, cavolfiore, cavolo, crescione, dente di leone, fichi, lattuga, cappuccio, lenticchie, mele, more, noce di cocco, noci, olive, orzo, pastinaca, pomodori, pompelmi, limoni maturati sulla pianta, sedano, spinaci.
Il cloruro di potassio ha un’azione disintossicante: la cura con questo sale minerale ha dato buoni risultati per ridurre gli effetti collaterali nei casi di vaccinazione o di assunzione di medicinali o di sostanze narcotiche o di metalli.
Oltre all’uso farmaceutico, il cloruro di potassio trova impiego nella produzione di fertilizzanti ed è un additivo alimentare identificato dalla sigla E508.
Kalium chloratum è anche uno dei sali del dott. Schüssler, medico tedesco (1821 – 1898) cui si deve la paternità di un metodo terapeutico che adopera come farmaci 12 sali minerali inorganici (ai quali successivamente se ne sono aggiunti altri 12 detti complementari). Egli sosteneva che gli organi ed i tessuti si ammalano perché le cellule che li costituiscono non contengono più le quantità di sali minerali necessarie al mantenimento dello stato di buona salute. Integrando a piccole dosi la perdita di tali sali si guarisce la cellula e con essa tutto l’organismo. Questo modo di curarsi, anche se i sali si preparano con un metodo molto simile a quello omeopatico, per i presupposti terapeutici sinteticamente suesposti non è definibile omeopatico.
Hahnemann, in ogni caso, affermava che i rimedi omeopatici sono molto più efficaci se assunti insieme ai sali minerali. Secondo le teorie odierne i sali minerali aiutano a trasferire le informazioni dettate dai rimedi omeopatici.
Spesso una carenza di sali minerali nell’organismo, come pure la presenza di sostanze tossiche, quali ad es. i metalli pesanti, ne può alterare l’equilibrio interno abbassando le difese immunitarie e favorendo quindi la proliferazione microbica, nel senso che si può determinare un ambiente favorevole alla vita di virus e batteri che normalmente vivono da saprofiti (cioè che sono inoffensivi) nel nostro organismo e che possono trasformarsi in patogeni (cioè che causano malattie).
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Kalium chloratum è un rimedio turbercolinico (in Omeopatia si definisce turbercolinico un soggetto che presenta una “reattività” simile a quella dell’ammalato di tubercolosi), come lo sono Natrum muriaticum, Silicea, Pulsatilla, Iodum, Kalium carbonicum, ed altri.
Il rimedio è utile nel II stadio di un processo infiammatorio, quando cioè subentra l’infiltrazione e l’essudazione (produzione di un liquido infiammatorio extravascolare, l’essudato, ad elevata concentrazione proteica che si raccoglie nei tessuti a seguito dell’infiammazione), ad es. nello stato catarrale che segue ad un’infiammazione acuta. E’ usato quando il catarro ha un aspetto fibrinoso, denso, di colore bianco-latte o bianco-grigiastro, nei casi di stati cronici delle alte e basse vie respiratorie, nelle otiti tubariche; il muco non riesce ad essere eliminato e occlude le vie respiratorie ed i canali uditivi, l’esofago, la laringe, la faringe, la trachea, dove ristagna. E’ adoperato altresì nella diarrea cronica, nelle perdite vaginali ed in alcune forme di dermatite.
Il soggetto Kalium chloratum presenta colorito bianco-latteo (ma anche latteo-bluastro, latteo-rossastro) soprattutto localizzato alle palpebre, come veri e propri occhiali. Ha la radice della lingua di colore biancastro, senza muco. Le feci sono molto chiare e soffre di stipsi. L’appetito è ridotto. Ha vertigini. E’ un dogmatico, non infrange mai le regole, non scende a compromessi, non conosce le vie di mezzo, teme tutto ciò che non riesce a controllare, le malattie, il futuro.
Le persone che hanno bisogno del rimedio sono ottimi consiglieri, riescono sempre a fornire suggerimenti saggi e giudiziosi, molte volte individuano con rapidità le cause dei problemi altrui. Solo con loro stessi tutto questo non funziona. Hanno inquietudine interiore; sono indolenti, taciturni, indifferenti ad ogni piacere; sono ostinati, irrisoluti; stanno molto davanti al televisore e al computer; hanno una patina bianco-grigiastra sulla lingua. Le donne hanno mestrui di sangue scuro e leucorrea lattiginosa.
I disturbi e i dolori si fanno sentire solo con il movimento; peggiorano con l’assunzione di cibi pesanti, grassi, freddi, di bevande fredde, dopo uno sforzo e con il freddo umido; migliorano con il calore.
Il rimedio aiuta a cicatrizzare le ferite con gonfiore insieme a Calcium fluoratum; cura le congiuntiviti insieme a Calcium sulphuricum, Ferrum phosphoricum, Natrium phosphoricum e se purulenti insieme a Silicea. Si dimostra utile nei casi di cataratta, glaucoma, retinite, irite, orzaiolo insieme con altri sali minerali, secondo necessità. E’ adoperato altresì nelle fratture ossee con gonfiore e nelle gengiviti, con gengive moderatamente sanguinanti e tumefatte, insieme a Kalium phosphoricum e Calcium sulphuricum.
In sintesi il rimedio omeopatico Kalium chloratum si rivela particolarmente efficace in tutti i casi di gonfiori e nello stato catarrale che seguono un’infiammazione acuta, quando il secreto è denso, fibrinoso, bianco-grigiastro e, parlando della cute, vi è presenza di squame dello stesso colore.
USO DEL RIMEDIO
Si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio:
1) GONFIORI e tumefazioni di ogni tipo causati da infiammazioni. Se l’infiammazione riguarda le ghiandole linfatiche viene aggiunto Natrium phosphoricum. Il rimedio infatti aiuta le ghiandole nel loro compito di disintossicazione dell’organismo. Si usa nei casi di ingrossamento delle ghiandole dovuto a parotite, nella tenosinovite (infiammazione che coinvolge i tendini e le guaine sinoviali, cioè le membrane che li avvolgono), nelle tonsille gonfie; per queste tre patologie si sono dimostrati efficaci gli impacchi con la pomata a base di Kalium chloratum. Inoltre è usato nei gonfiori di tipo articolare dovuti ad artrosi o reumatismo articolare, unitamente ad una dieta alimentare povera di acidi; nel colpo della strega con gonfiore; nei casi di borsite (processo infiammatorio della borsa sierosa di un’articolazione) ove si adopera insieme a Ferrum phosphoricum, Natrium phosphoricum e Silicea; nei casi di gengiviti con gonfiore; contusione con gonfiore; ferite con gonfiore; emorroidi; negli edemi ove si usa con Natrium chloratum e Natrium sulphuricum; nei casi di pericardite, peritonite, pleurite, poliartrite, flebite ove si adopera insieme ad altri sali minerali, a seconda dei casi.
2) RAFFREDDORE con muco biancastro o bianco-grigiastro e denso. Sordità temporanea per aumento di secrezione nell’orecchio. Muco difficile da espellere che permane nella faringe (faringite), nella laringe (laringite) con deglutizione difficile, nella trachea (tracheite) provocando tosse con espettorazione difficile di muco bianco-latteo e raucedine cronica.
3) OTITE (infiammazione dolorosa a carico dell’orecchio) media acuta catarrale conseguente a rinite acuta, con muco biancastro che determina sordità temporanea e intermittente, senso di pienezza con catarro nella tromba di Eustachio, fischi auricolari, OTALGIA (dolore all’orecchio dovuto a processi patologici in altre sedi, quali ad es. laringite, faringite, nevralgia del trigemino, ecc.).
4) OCCHI: cataratta, congiuntivite, irite, glaucoma, retinite, orzaiolo accompagnati da secrezione di muco bianco dagli occhi.
5) PELLE: acne (dermatosi che colpisce il viso, caratterizzata dalla formazione di comedoni, papule, pustole che si formano allo sbocco delle ghiandole pilo-sebacee per ristagno della secrezione); psoriasi (malattia infiammatoria della pelle solitamente cronica e recidivante che si presenta in varie forme; si manifesta con la comparsa di macchie rossastre e rotondeggianti, ricoperte di squame; colpisce prevalentemente il cuoio capelluto, gomito e ginocchio, la zona lombo-sacrale); verruche; eruzioni cutanee secche e farinose; efelidi (macchie brune che compaiono in alcuni individui per accumulo di pigmento dopo esposizione al sole, soprattutto sul volto) ove si usa insieme a Kalium sulphuricum; comedoni (alterazioni della pelle caratteristiche dell’acne, formate da grassi e cheratina, che possono presentarsi sotto forma di punti bianchi o neri) ove si usa con Ferrum phosphoricum; erisipela (infezione acuta della pelle che si manifesta con febbre e con chiazze calde, rosse, dolenti, tendenti alla diffusione, specie su braccia, gambe e volto); geloni ove si usa con Natrium sulphuricum; orticaria ove si usa con altri sali minerali; unghie incarnite; foruncoli; herpes labiale (infezione causata dal virus Herpes simplex che compare generalmente sulle labbra sotto forma di vescicole contenenti liquido sieroso, che dopo l’infiammazione si asciugano e formano una piccola crosta giallastra); crosta lattea; forfora.
6) MUSCOLI, NERVI, CARTALIGINE: il rimedio favorisce la formazione di cellule muscolari e di fibre nervose. Regola l’attività muscolare in caso di convulsione muscolare e l’attività dei nervi in caso di carichi elettromagnetici. E’ utile in caso di ematomi traumatici dovuti a strappi muscolari, ove si può associare a Calcium fluoratum, Ferrum phosphoricum, Silicea. Aiuta a ricostruire la cartilagine delle articolazioni.
7) INTOSSICAZIONE: il rimedio lega le sostanze tossiche dei vaccini e quelle dei farmaci portandole all’eliminazione. E’ utile nel caso di anestesia totale, quando permangono a lungo effetti collaterali quali malessere, nausea e smemoratezza. E’ usato anche nei casi di disturbi epatici, ingrossamento del fegato, cirrosi, nonché per diarrea cronica, leucorrea lattiginosa nelle donne.
DOSI
In tutti i casi diluizione 15CH, 3 granuli 3 volte al dì.
Ad integrazione:
• nei casi 1) e 6) utilizzare anche la pomata Kalium chloratum per applicazioni locali; nel caso 1) meglio con impacchi tiepidi se il gonfiore riguarda organi interni;
• nel caso 2) usare anche impacchi tiepidi di pomata Kalium chloratum sul torace e sulla schiena.
(*) V. Note esplicative
Sabina dice
Buongiorno,
Vorrei sapere se il kalium può essere efficace in caso di insonnia causata da sovraccaricamento intellettuale e in quale dosaggio. Ho provato in passato l’ Ignatia amara che è efficace contro l’ansia ma non contro il problema a cui faccio riferimento. Altrimenti il Gelsemium? Ho letto nel mio volume di omeopatia che potrebbe essere adatto allo stesso scopo. Purtroppo non conosco alcun medico omeopata ne ho tempo di cercarlo pertanto se volesse darmi un consiglio gliene sarei molto grata.
Saluti.
P.s. Potrebbe rispondermi in privato all’indirizzo che ho indicato? Grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sabina, piuttosto che Kali chloratum, il rimedio omeopatico che più caratteristicamente riesce a contrastare l’insonnia causata da un sovraffaticamento intellettuale è Kali phosphoricum. Ignatia amara è maggiormente adatto per l’insonnia che compare dopo un lutto, dispiacere, contrarietà, invece Gelsemium per l’insonnia dovuta all’ansia da prestazione. Ovviamente occorrerà verificare che sussista la somiglianza con le caratteristiche psico-fisiche del rimedio in tutto il loro insieme. Riguardo al profilo psicologico, potrebbe essere utile la consultazione dell’articolo “Ansia, Depressione, Attacchi di panico” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici che vengono più spesso prescritti nei vari disturbi emotivi o psichici e dove potrà trovare diverse notizie di possibile interesse. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio omeopatico giusto sarà quello che “assomiglia al paziente”, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Per quanto riguarda la diluizione e la posologia, la cui scelta è altrettanto personalizzata e strategica per il successo della terapia, nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata e per un primo intervento tra il sintomatico ed il funzionale, spesso ci si orienta verso le medio-basse diluizioni (ad es. 9CH), che solitamente si utilizzano in ragione di pochi granuli pro-dose (3 possono essere sufficienti), più volte al dì (ad es. 2-3 volte), lontano dai pasti. Logicamente mi preme sottolineare, nonostante le difficoltà espresse, che la prescrizione a misura del suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita, per cui sarebbe importante impegnarsi per cercarne uno. Infine occorre considerare che l’alimentazione, spesso trascurata nella terapia dell’insonnia, assume invece un ruolo importantissimo. Va infatti osservato che l’equilibrio nutrizionale mette abbastanza al riparo dal rischio d’insonnia, perché gli ormoni che facilitano il sonno, ossia la serotonina e la melatonina, necessitano del giusto apporto di triptofano, di carboidrati complessi, di vitamine (in particolare B1 e B6) e di sali minerali (in particolare calcio e magnesio). Il triptofano, in particolare, che è un precursore della serotonina (quest’ultima a sua volta è un precursore della melatonina), è contenuto maggiormente negli alimenti di origine animale, come carni, uova, latte e derivati, yogurt, ma anche in semi di soia, semi di sesamo, semi di girasole, patate, banane, riso, cereali integrali, verdure a foglia verde, noci, mandorle, arachidi, ecc. Non è possibile aderire al suo post scriptum in quanto contrario allo spirito di servizio di questo sito web, che, nel rispetto della privacy, vuole essere pubblico e non privato, onde veicolare un’informazione utile a tutti. Cordiali saluti.
mara dice
Buona sera,
ritengo la Sua descrizione del Kalium chloratum molto interessante. Mi stò informando sui sali di Schussler, ma non ho ancora trovato un testo che descriva anche il “carattere delle persone” che necessitano del rimedio.
Esiste un testo che riporta anche questa (non trascurabile) descrizione, anche per gli altri sali di Schussler?
La ringrazio per la Sua attenzione.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Mara, è utile precisare, come citato anche in quest’articolo, che l’Omeopatia e la Biochimica di Schussler sono due medicine distinte e separate, con orientamenti e principi terapeutici diversi, per cui i sali di Schussler, pur essendo in preparazione simil-omeopatica, non sono assolutamente rimedi omeopatici. Di conseguenza il rimedio omeopatico Kalium chloratum, qui trattato, e l’omonimo sale di Schussler, anche se utilizzano la stessa sostanza di origine (il cloruro di potassio), sono due prodotti terapeutici completamente differenti e non vanno tra loro confusi. L’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico sulla Legge di Similitudine, secondo la quale un rimedio omeopatico per essere curativo deve assomigliare al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico, ossia deve possedere un quadro patogenetico combaciante con il quadro clinico del paziente. L’azione terapeutica consiste nello stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione dell’organismo, andando a ripristinare l’efficienza e la funzionalità dei relativi sistemi di difesa e di regolazione generale (essenzialmente i sistemi immunitario, linfatico, endocrino e nervoso). I rimedi omeopatici vengono preparati con il metodo hahnemanniano, partendo da sostanze che appartengono al mondo vegetale, animale e minerale, le quali oltre alla diluizione vengono sottoposte anche alla dinamizzazione, che conferisce il noto “quid energetico” che ne completa e ne rafforza il potere terapeutico. Tutto ciò fa sì che ogni rimedio omeopatico è una «persona», avente cioè un profilo fisico e psichico: è questa l’essenza e la straordinaria originalità dell’Omeopatia. In ciascun rimedio omeopatico è possibile riscontrare, come nelle persone, caratteristiche uniche e irripetibili, una corporatura, un atteggiamento, un temperamento, un carattere, i propri modi di vivere e di pensare, le proprie malattie, i propri sintomi, le predisposizioni patologiche e le modalità proprie di ammalarsi e di guarire. Tale rappresentazione rimedio-persona-paziente non è possibile rinvenirla nella Biochimica di Schussler, che si affida unicamente alle indicazioni cliniche. Pertanto lei non potrà mai trovare, citandola, “un testo che descriva anche il carattere delle persone che necessitano del rimedio”, per la semplice ragione, come detto, che questo tipo lettura non fa parte della Biochimica di Schussler e quindi non esiste per tale medicina. Infatti i sali di Schussler, che sono sottoposti alla sola diluizione omeopatica D6 o D12, traggono il loro principio terapeutico dall’ipotesi che i tessuti si ammalano perché le cellule non contengono più le sostanze minerali (sali) nelle quantità necessarie alla buona salute. Impiegherebbero la diluizione omeopatica per entrare più facilmente in circolo ed arrivare direttamente, attraversando la membrana cellulare, a portare l’informazione del sale carente, che poi l’organismo assorbirebbe meglio dagli alimenti. Le sostanze di origine sono quindi sali minerali dell’organismo umano, diversamente dall’Omeopatia che, come visto, spesso utilizza sostanze esterne. Infine, altra differenza è che i rimedi omeopatici sono classificati come farmaci, invece i sali di Schussler come integratori alimentari. Cordiali saluti.
anna dice
Gentile Dottoressa, sono portatrice di valvola mitrale meccanica, assumo anticoagulanti /COUMADIN) orale, siccome soffro di cervicale vertigini dolori forti sia alla nuca e mandibole, poi digestione lenta e difficile, ed ho un gozzo con noduli. vorrei sapere se i sali di schussler sono controindicati per chi assume anticoagulanti, grazie Cordiali saluti. Anna
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, come lei sa, l’Omeopatia e la Biochimica di Schussler sono due medicine distinte, con differenti principi e orientamenti terapeutici, per cui i sali di Schussler, pur essendo in preparazione simil-omeopatica, non sono rimedi omeopatici. Tali sali non dovrebbero avere particolari controindicazioni, ma, in via precauzionale, sarebbe meglio evitare quelli che in qualche modo hanno un impatto sul circuito ematico, come ad esempio Kalium phosporicum o Natrium muriaticum. Sarebbe però opportuno acquisire un parere medico relativamente al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Carlo dice
Buongiorno dottoressa,
soffro da anni di catarro tubarico, mi basta un raffreddore un po’ insistente e mi si tappa l’orecchio sinistro per molto tempo,a causa di una ristrettezza maggiore del canale interno.Qualche anno fa sono stato operato di poliposi nasale con ottimi risultati, collegata questa (sembra), alla mia allergia ai salicilici e FANS.In passato e prima dell’intervento ricorrevo a trattamenti tipo insufflazioni nasali in ospedale, con risultati nulli tranne il fatto di contrarre infezioni da funghi e varie, per cui lasciai perdere.In effetti dopo l’intervento , a seguito di ancora qualche sporadico caso di catarro tubarico, non ho avuto più infezioni come precedentemente succedeva, però se l’orecchio si tappa ancora come attualmente, mi esaspero non poco…Ho letto di questo Kalium muriaticum 9 CH, però vorrei sapere se serve effettivamente e in quanto tempo si possono ottenere benefici, se in realtà ve ne sono.La ringrazio se vorrà rispondermi,cordialmente,Carlo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Carlo, i rimedi omeopatici “potenzialmente” idonei a curare il catarro tubarico (che, com’è noto, è un accumulo di catarro nell’orecchio medio, più precisamente nella tuba di Eustacchio e conseguentemente nella comunicante cassa timpanica) sono consultabili all’articolo “Raffreddore e Rinite allergica” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Ho adoperato l’avverbio “potenzialmente” per sottolineare un concetto importantissimo in Omeopatia e cioè che un rimedio omeopatico per essere curativo deve assomigliare al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, ossia deve possedere un quadro patogenetico (l’insieme dei sintomi, dei modi e dei processi fisiopatologici che il rimedio è in grado di curare) che combaci con il quadro clinico del paziente e quanto più è esatta tale sovrapposizione (somiglianza) tanto migliori saranno i risultati. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Ad esempio, a titolo esclusivamente informativo, i rimedi omeopatici da prendere in considerazione per il catarro tubarico potrebbero essere Ammonium carbonicum, Antimonium tartaricum, Baryta carbonica, Camphora, Ferrum phosphoricum, Kali bichromicum, Pulsatilla, Sambucus nigra, Sulphur. Anche Kali muriaticum potrebbe essere un rimedio omeopatico adatto, a condizione, come detto, che lei si riconosca nelle caratteristiche sintomatiche come rilevabili dal presente articolo. Kali muriaticum presenta essenzialmente mucosità biancastre, spesse, vischiose, aderenti e di difficile espulsione, dolori frontali, tuba di Eustacchio che si ottura soffiandosi il naso, infiammazione degli orecchi con ostruzione di detta tuba, ecc. Ovviamente la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
rosalia dice
Salve dottoressa, io conosco da un pò i sali ma come per tutte le cose averne maggiore esperienza e conoscenza è sempre meglio. Le chiedo gentilmente quale o quali sali di schussler potrebbero servirmi per ricostituire le mucose vaginali e vulvari da ormai 4 anni con forte distrofia e secchezza che mi provoca bruciori fortissimi dopo le funzioni urinarie e intestinali. Io ho pensato a silicea e al sale il n. 8 di cui non ricordo il nome ma non so se sono quelli giursti e in quale posologia è bene assumerli per il mio bisogno
Grazie mille.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rosalia, ovviamente, come lei sa, la Biochimica di Schussler non va confusa con l’Omeopatia, trattandosi di due medicine distinte, con diversi punti di vista e con diversi orientamenti terapeutici, per cui i sali di Schussler, pur essendo in preparazione omeopatica, non sono rimedi omeopatici. Da quel che mi risulta i sali che potrebbero essere adatti alla sua situazione sono il n. 4 Kalium sulfuricum D6 (cloruro di potassio) e il n. 8 Natrium chloratum D6 (cloruro di sodio). Il primo dovrebbe avere un’azione antinfiammatoria, depurativa e disintossicante e dovrebbe favorire la costituzione delle cellule delle mucose e dell’epidermide, il secondo ne dovrebbe regolare il grado di umidità. Il sale n. 11 Silicea D12 (biossido di silicio) risulterebbe invece prevalentemente indicato in caso di debolezza del tessuto connettivo, raggrinzimento della pelle, cellulite, unghie e capelli fragili, fenomeni purulenti. Sempre da quel che mi risulta, nei casi cronici il dosaggio dovrebbe essere di 4-6 tavolette giornaliere per ciascun sale. Il consiglio comunque è di non iniziare alcuna terapia senza la relativa approvazione medica, con valutazioni da fare sul caso specifico. Cordiali saluti.
maria dice
Egregia Dottoressa La ringrazio molto per la gentile risposta.Tra l’ altro mi pare che il Kalium chloratum giovi anche a ridurre colesterolo e trigliceridi che io ho alti e anche il fegato grasso o steatosico di cui soffro. Mi viene il dubbio pero’, dato che ho avuto un tumore, che non vada bene per me il fatto che stimoli la produzione di nuove cellule ma sicuramente non sara’ cosi’.Se vorra’ rispondere anche a questo dubbio gliene saro’ molto grata. Cordiali saluti. Maria
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria, l’attività cellulare di Kalium chloratum è limitata agli apparati su cui il rimedio agisce specificamente e non si verifica dappertutto. Comunque, come le ho suggerito nella risposta precedente, questa ed ogni altra valutazione spetta al medico omeopata curante, al quale sarà opportuno che lei si rivolga. Cordiali saluti.
maria dice
Gentile dottoressa vorrei chiedere consiglio circa l’uso del rimedio kalium chloricum 15ch. Ho subito l’asportazione del rene destro con la ghiandola surrenale tre anni fa per un tumore. Sono seguita da un medico omeopata e attualmente prendo thuia MK e dopo XMK in gocce abbinata a rhus toxicodendrum in granuli.Sono seguita da circa due anni e ho alternato diversi rimedi. Soffro di artrosi e alle ginocchia di usura alle articolazioni tanto da non riuscire a piegarle. Da aprile il problema si è esteso alle mani e ai piedi e a tutte le articolazioni. Finalmente il medico di base ha diagnosticato una tenosinovite e mi ha prescritto il cortisone che assumo da circa 20 giorni e col quale sto molto meglio anche alle ginocchia e in tutto il corpo.Dovro’ poi fare cure piu’ approfondite dal reumatologo verso settembre, cioè dopo le ferie. Sono molto soddisfatta dell’andamento della cura anche se so che il cortisone specie nel mio caso è dannoso. Vorrei appunto chiederle gentilmente se il r imedio kalium chloratum 15 ch potrebbe aiutarmi in questo periodo di transizione o se invece potrebbe interferire con la cura omeopatica che sto seguendo. La ringrazio infinatamente con i miei complimenti per la Sua competenza e disponibilita’. Maria
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria, come avrà potuto rilevare dall’articolo Kalium chloratum è uno dei rimedi omeopatici che viene adoperato, tra l’altro, nelle intossicazioni provocate da farmaci e per favorire la formazione di cellule muscolari, di fibre nervose e di tessuto connettivo. Relativamente alla diluizione, questa, come tutte le entità terapeutiche in omeopatia, è strettamente personale, non generalizzabile, in quanto dipendente dalla reattività individuale dell’organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, dalla profondità della patologia e dal grado di somiglianza rimedio-paziente. I parametri terapeutici riportati nell’articolo o in altre parti del sito hanno solo carattere informativo e conoscitivo, sono inevitabilmente generici e non personalizzati, sono quelli che vengono più spesso citati in letteratura laddove sussista la somiglianza con il rimedio e con la sintomatologia in esso contenuta. Sarebbe però consigliabile che sull’opportunità dell’uso del rimedio, sulla diluizione e sulla posologia si esprimesse il medico omeopata che la tiene in cura, al quale comunque spetta la decisione se introdurre o meno una qualsiasi variazione terapeutica. Grazie per i complimenti. Cordiali saluti.
Paola dice
Buon giorno dottoressa.
Ho già provato a rivolegermi a medici omeopati anche con specalizzazione in ORL, ma a parte prendere 200 € a visita di più non hanno fatto e questo rimedio non mi è mai stato prescritto. Ha suggerimenti su un buon omeopata in provioncioa di Verona?
Grazie,
Paola.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Paola, come in tutte le professioni, i medici omeopati non sono tutti uguali. Bisogna trovarne uno bravo ed esperto, su cui esiste un giudizio unanime nell’ambiente e da parte dei pazienti, che costituiscono sempre il miglior termometro. Se proprio non ha alcun riferimento potrebbe fare una ricerca in rete relativamente a siti sicuri e ad associazioni omeopatiche accreditate, molte delle quali hanno un’organizzazione sul territorio nazionale, oppure rivolgersi ad una farmacia di fiducia con vendita omeopatica per essere indirizzata verso un bravo medico omeopata che sicuramente esisterà nella sua zona. Cordiali saluti.
Betty dice
Buongiorno ,
non so se sia riuscita a trovare un buon omeopata, a me hanno consigliato, per mio figlio, questa dottoressa: «omissis».
Cordiali saluti,
Betty.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Betty, mi dispiace non poterla aiutare direttamente, se non ha altri riferimenti potrebbe fare una ricerca sul web relativamente a siti sicuri e ad associazioni omeopatiche accreditate, molte delle quali hanno un’organizzazione sul territorio nazionale, oppure rivolgersi ad una farmacia di fiducia con vendita omeopatica per essere indirizzata verso un bravo medico omeopata che sicuramente esisterà nella sua zona. Cordiali saluti.