Il mercurio è un metallo liquido, mobilissimo e di colore argenteo per cui è noto anche con il termine di argento vivo. È noto in omeopatia con il termine di Mercurius che è l’antico nome del pianeta Mercurio, con cui gli alchimisti mettevano in relazione l’elemento chimico. Il suo simbolo chimico è Hg, il numero atomico è 80, la massa atomica 200,59. La sua temperatura di fusione – 38,87°C, quella di ebollizione 356,58 °C e la densità 13,546 g/cm3 a 20 °C.
Si trova raramente come metallo nativo e più spesso nel cinabro, nella corderoite, nella livingstonite e in altri minerali.
Estrazione del M.
Il minerale più comune tra essi e da cui si estrae il M. è il cinabro, solfuro mercurio HgS. Il minerale arrostito con lo zolfo si trasforma il SO2; il mercurio distilla e si condensa per raffreddamento. Le ultime tracce di vapori di mercurio si abbattono facendo arrivare i gas sotto acqua: si forma così la fuliggine mercuriale. La fuliggine mercuriale è una massa nerastra costituita da mercurio metallico, Sali di mercurio, catrame e fuliggine, che viene pressata con calce viva per espellere il mercurio e poi è arrostita con nuovo minerale.
Usi del Mercurio
Il M. si usava nella metallurgia dell’oro e dell’argento; si usa in elettronica, per apparecchi di fisica e nei laboratori di chimica, per le lampade a vapori di mercurio, nella preparazione della soda elettrolitica e per preparare diversi suoi Sali. Alcuni tipi di amalgama si usavano in odontoiatria.
Per la formazione dei suoi composti, il M. forma due serie di Sali: i Sali mercurosi e i Sali mercurici. Si comporta da monovalente nei Sali mercurosi e da bivalente nei Sali mercurici. Il più importane sale mercuroso è il cloruro Hg2Cl2, un sale insolubile in acqua, noto con il termine di calomelano: si ottiene sia per via secca sublimando cloruro di mercurio e mercurio, sia per via umida riducendo con anidride solforosa una soluzione di cloruro mercurico. È stato usato in medicina.
Tra i composti mercurici ricordiamo i seguenti, usati in special modo in passato:
Cloruro mercurico o sublimato corrosivo. Ha la formula HgCl2; si prepara sublimando un miscuglio di solfato mercurico e cloruro sodico. Velenoso; serve in medicina come disinfettante e serve anche per la conservazione del legno.
Solfato mercurico di formula HgSO4; si ottiene sciogliendo il mercurio nell’acido solforico concentrato e bollente. Si impiega per la preparazione dei cloruri mercurico e mercurioso, nonché come catalizzatore per trasformare l’acetilene in aldeide acetica.
Solfuro mercurico di formula HgS. Se precipitato da Sali di mercurio, è nero; riscaldandolo in un ambiente privo di aria, sublima in cristalli rosso-scuri uguali al cinabro naturale; si usa come pigmento rosso per la sua inalterabilità.
Fulminato di mercurio un innescante che trova impiego come iniziatore per provocare la detonazione di esplosivi meno sensibili. È un sale di mercurio dell’acido fulminico; ha formula Hg(CNO)2. È poco solubile in acqua. La temperatura di accensione è 136°C; la prova di sensibilità all’uro , con un peso di 20 N dà esplosione per un’altezza di caduta di 0,04 m. Nel saggio di innescamento la carica minima per provocare un’esplosione di 1 g di tritolo è 0,3 g.. Si decompone secondo la reazione
Hg(CNO)2 = Hg + 2CO + N2
Ossido di mercurio di formula HgO, si forma per reazione tra soluzioni di un sale di mercurio e idrossidi alcalini: a bassa temperatura precipita come polvere gialla, a caldo invece come polvere rossa. Le due formule differiscono solo per le dimensioni dei cristalli (più fini in quella gialla). Oltreché per la preparazione di diversi composti mercurici, trova impiego per la preparazione di pomate antisettiche, come pigmento per vernici antialghe e per la preparazione di pile a secco.
Genericamente, i composti di mercurio sono derivati del mercurio e molti di essi usati, specialmente in passato, in farmacologia per la loro azione antimicrobica e antiluetica e, talvolta, anche purgativa, diuretica e antielmintica. Disinfettanti locali per uso esterno a base di sali di mercurio (ad esempio il “Mercurocromo”) trovano ancora impiego in numerose nazioni, benché in altre siano stati messi al bando.
Il M. oggi
Oggi il M. trova principale impiego nella preparazione di prodotti chimici industriali e in campo elettrico ed elettronico. Si usa nei barometri, sfigmomanometri, coulombometri, pompe a diffusione e molti altri strumenti da laboratorio, scelto perché liquido, opaco e di alta densità. Viene oltremodo utilizzato nel campo elettrico e in quello dell’elettronica per produrre cloro gassoso e idrossido di sodio mediante elettrolisi del cloruro di sodio in acqua. I suoi composti sono catalizzatori, coloranti, insetticidi. Molti degli usi comuni in passato, compresi termometri, erbicidi e farmaci, sono stati abbandonati per la tossicità del mercurio.
Il M. è fortemente tossico. Oggi la fonte principale di assunzione di M. è formata dal cibo, oltre agli impieghi negli antisettici, nelle vernici, nelle cere per pavimenti, nei lucidanti per mobili, negli ammorbidenti e nei filtri per i condizionatori di aria.
La forma più pericolosa per la salute umana è comunque quella organica (principalmente metilmercurio) presente nei pesci ed altri alimenti come i cereali. I tessuti assorbono e accumulano il M.
Sono a basso contenuto di mercurio pesci come gamberetti, tonno in scatola, salmone, merluzzo e pesce gatto; pesci a maggior contenuto di mercurio sono i grandi pesci, come tonno, squalo e pesce spada.
Effetti del Mercurio
L’intossicazione da M. e da metilmercurio può essere acuta o cronica, ma in ambedue i casi essa comporta broncopolmonite, allucinazioni, tremori, danni renali, debolezza muscolare, perdita della vista, dell’udito. L’intossicazione danneggia il citoscheletro eucariotico del nascituro. Ma sia nel feto che nell’individuo adulto provoca proliferazione, arresto, quiescenza, differenziamento e morte delle cellule.
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