Il varicocele è una patologia molto frequente le cui cause non sono del tutto note; probabilmente sono riconducibili ad una congenita debolezza delle pareti venose. Questa patologia consiste in una dilatazione atipica delle vene del plesso pampiniforme in gran parte contenuto nel funicolo spermatico e cioè nel peduncolo del testicolo. La dilatazione venosa determina un rigonfiamento più o meno evidente a livello testicolare ed è generalmente più frequente a destra che non a sinistra.
Le vene del plesso pampiniforme sono la rete di vasi venosi che sfocia nelle vene testicolari. La rete drena ciascun testicolo e ciascun epididimo dal sangue povero di ossigeno destinato a tornare al cuore per ossigenarsi.
Il varicocele è una delle più comuni cause di testicolo gonfio. E’ solitamente una condizione che non compromette la qualità della vita di un uomo. Generalmente è asintomatico; più raramente è responsabile di disturbi quali gonfiore e fastidio o dolore scrotale; talvolta potrebbe determinare l’atrofia testicolare o condizionare la fertilità dell’individuo interessato; raramente può essere una condizione secondaria a masse anomale con sede addominale o pelvica.
In genere, per la diagnosi di varicocele, è fondamentale combinare un accurato esame obiettivo a un’ecografia scrotale; quest’ultima indagine è l’esame diagnostico di conferma. Se è asintomatico e non altera la fertilità del paziente, non necessita di alcuna cura specifica; al contrario, se è sintomatico o se è responsabile di infertilità, potrebbe essere necessario l’intervento chirurgico.
Ci sono due tipologie di varicocele: quello idiopatico che insorge senza cause riconoscibili e quello secondario che insorge a seguito di un problema in altre sedi del corpo.
Il primo è la tipologia più comune di questa patologia, interessa gli adolescenti e i giovani adulti e non è vincolata ad alcuna particolare causa. Probabilmente esso è originato da un difetto del sistema di valvole delle vene del plesso pampiniforme. Tale difetto consentirebbe al sangue di trattenersi nei vasi venosi del plesso pampiniforme, causandone la dilatazione.
Il secondo è particolarmente frequente nelle persone di età superiore ai 40 anni e scaturisce dalla presenza di una massa anomala a livello addominale o pelvico. La massa esercita una pressione sulle vene a monte del plesso, in particolare sulla vena renale sinistra e sulla vena cava, entrambe site nell’addome. La pressione determina un rallentamento locale della circolazione del sangue e il conseguente ristagno dello stesso nelle vene del plesso, tale da provocarne la dilatazione.
Secondo una statistica recente il varicocele interessa circa il 15% della popolazione maschile adulta e ne sono maggiormente colpiti gli individui di età compresa tra i 12 e i 28 anni.
Varicocele e vene varicose sono due condizioni morbose che hanno diversi punti in comune, dalle possibili cause alla sintomatologia.
I rimedi omeopatici più utilizzati per trattare questa patologia sono Aesculus hippocastanum e Hamamelis. Entrambi irrobustiscono le pareti dei vasi sanguigni ed aumentano l’elasticità dei capillari, espletano una spiccata azione vasocostrittrice ed antinfiammatoria che si concentra in modo particolare sul sistema venoso. In diversi casi vengono associati dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata indicati nelle turbe della circolazione venosa in generale. Trattasi dei macerati glicerici di gemme vegetali M.G. D1 di Aesculus hippocastanum, Castanea vesca e Sorbus domestica.
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(*) V. Note esplicative