La fitoterapia è la disciplina terapeutica con cui si utilizzano le piante od estratti di esse per curare malattie o per mantenere lo stato di benessere. Essa ha origini antichissime ed è comune a tutte le culture e popolazioni; probabilmente è il primo esempio di terapia umana. Se ne trovano tracce, difatti, nelle antiche civiltà degli egizi, indù, greci, cinesi, romani. Il termine deriva dal greco phyton (pianta) e terapeia (cura).
I farmaci adoperati in fitoterapia sono i preparati fitoterapici, denominate anche rimedi o prodotti fitoterapici.
Le piante sono le principali fornitrici di sostanze medicamentose, che contengono il cosiddetto principio attivo, cioè la capacità per l’appunto di esercitare una ben specifica azione terapeutica, o come di solito avviene più di una. Si chiama “droga” la parte della pianta, fresca o secca, che viene selezionata (fiori, foglie, frutti, gemme, fusto, corteccia, radici, ecc.) e poi opportunamente preparata (triturata, sminuzzata, ridotta in polvere, ecc.) per costituire la base vegetale dei rimedi.
I preparati fitoterapici si ottengono quindi a partire dalla droga, la quale o è utilizzata direttamente oppure si procede tramite “estrazione” con solventi e metodiche diverse: se il solvente è l’etanolo in una ben definita percentuale si parla di estratti idroalcolici, solitamente chiamati tinture; se il solvente è acqua si parla di tisane (infusi e decotti), sciroppi e macerati a freddo; se il solvente è un olio grasso si parla di oleoliti (o semplicemente oli).
Esistono poi i succhi, che si ottengono dalla spremitura a freddo della pianta fresca e che si assumono appena fatti.
Una categoria a parte è costituita dagli oli essenziali, che si ottengono per distillazione o spremitura.
I rimedi fitoterapici possono contenere, oltre al principio attivo, anche una o più sostanze ausiliarie di supporto che costituiscono l’eccipiente. E’ il caso ad es. di pomate, unguenti, creme, pillole, pasticche, capsule, supposte, ecc.
Ulteriori informazioni sono riportate negli articoli “Preparati fitoterapici”, “Tipi di preparati fitoterapici” e “Oleoliti e Oli essenziali” della presente sezione.
Chiunque decida di curarsi con le piante deve tenere comunque in considerazione che non sempre i prodotti vegetali sono completamente innocui, ci possono essere rischi di sovradosaggi o di particolari controindicazioni, per cui è sempre bene rivolgersi ad un professionista esperto prima di farne uso.
Di seguito si riporta, a titolo esemplificativo e non esaustivo, una lista dei principi attivi contenuti nelle piante:
◊ fenoli semplici, sono composti aromatici aventi proprietà antisettiche e disinfettanti;
◊ polifenoli, quali tannini e flavonoidi, sono antiossidanti naturali che proteggono le cellule dall’azione nociva dei radicali liberi (molecole che si formano dal metabolismo, che danneggiano le cellule e sono responsabili del loro invecchiamento) ed hanno effetti biomedici positivi a livello cardiovascolare, su malattie della senescenza e di arresto della crescita tumorale; in particolare i tannini danno il tipico sapore astringente, hanno effetto emostatico, antinfiammatorio, antibiotico e antifungino; i flavonoidi, talvolta raggruppati con la denominazione di vitamina P, sono pigmenti vegetali, di solito presenti nella pianta come glicosidi;
◊ glicosidi, rappresentano le fonti di immagazzinamento degli zuccheri ed hanno diverse proprietà farmacologiche (es. lassative, vasodilatatrici, cardiotoniche, emolitiche, immunostimolanti, ecc.);
◊ terpeni, sono i componenti principali delle resine e degli oli essenziali, che conferiscono a fiori e piante il caratteristico odore o aroma; rappresentano anche i precursori biosintetici degli steroidi ed in particolare del colesterolo. Derivano dai terpeni vegetali molti aromi utilizzati nei cibi o nei profumi;
◊ oli essenziali, sono prodotti ottenuti per “estrazione” a partire dalla pianta aromatica, cioè ricca di essenze; posseggono proprietà terapeutiche specializzate per tipo di pianta; sono miscele complesse e concentrate di sostanze chimiche, per cui il loro uso senza la prescrizione del medico può essere pericoloso. Bisogna infatti considerare che essi hanno un basso indice terapeutico (rapporto tra la dose massima tollerata e la dose minima efficace), per cui anche piccoli aumenti del dosaggio possono produrre fenomeni tossici più o meno gravi;
◊ resine, sono sostanze odorose e appiccicose prodotte da alcune piante;
◊ saponine, sono glicosidi terpenici molto presenti nelle piante tali da raggiungere anche il 30% del peso secco della pianta stessa; prendono il nome da Saponaria officinalis, pianta che veniva coltivata per il lavaggio della lana; si possono usare anche come emulsionanti; vengono riconosciute attività terapeutiche quali antinfiammatoria, cicatrizzante e antiedema;
◊ alcaloidi, sono sostanze organiche azotate che posseggono proprietà medicamentose o tossiche a seconda del tipo e della dose (per es. morfina, caffeina, cocaina, stricnina), per cui le piante ad alcaloidi devono essere utilizzate a dosaggi ridotti; hanno sapore amaro; sono sostanze basiche; non sono molto solubili in acqua ma lo sono in alcool; sono sostanze altamente reattive con le attività biologiche e per questo sono le più studiate ed utilizzate in farmacologia; esplicano numerose azioni sull’organismo tra le quali ricordiamo quella sul sistema neuromuscolare, di penetrare facilmente la barriera emato-encefalica, di esercitare effetti depressivi (morfina) o stimolanti (caffeina, cocaina) sul sistema nervoso centrale, di interagire con vari recettori neurotrasmettitori ed altro; alcune classi di alcaloidi vengono utilizzate in chemioterapia;
◊ alcamidi, hanno essenzialmente proprietà antibatteriche ed antimicotiche.
Gli effetti quindi che le sostanze vegetali, contenenti il principio attivo, possono esercitare sulla fisiologia umana sono molteplici, per cui, sempre a titolo esemplificativo, si riportano le principali attività:
□ tossica, intendendo per tale un’attività dannosa o velenosa per l’organismo;
□ antimicrobica, che inibisce la crescita di batteri e funghi;
□ ormone-regolatrice, che aiuta il funzionamento del sistema endocrino per la corretta produzione degli ormoni;
□ antinfiammatoria, che riduce l’infiammazione lenendo anche il dolore;
□ lassativa, che è la capacità di stimolare la motilità intestinale (peristalsi) e di curare la stitichezza;
□ antiossidante, che è la proprietà di rallentare o di prevenire l’ossidazione di altre sostanze presenti nell’organismo, che può portare alla formazione dei radicali liberi, che come già detto danneggiano le cellule e sono responsabili del loro invecchiamento. Tale attività aumenta le difese immunitarie dell’organismo, riducendo il rischio di cancri, di malattie cardiovascolari e di altre malattie;
□ di incidenza sul sistema nervoso centrale e periferico, che com’è noto insieme al sistema endocrino gestisce il funzionamento dell’organismo umano o animale.
A differenza dei farmaci sintetici, le preparazioni fitoterapiche hanno indicazioni d’uso a più largo spettro, in quanto la droga vegetale contiene più sostanze terapeuticamente attive.
(*) V. Note esplicative