I preparati fitoterapici denominati anche rimedi o prodotti fitoterapici sono i farmaci adoperati in fitoterapia, che è la disciplina terapeutica con cui si utilizzano le piante od estratti di esse per curare malattie o per mantenere lo stato di benessere.
Le piante sono le principali fornitrici di sostanze medicamentose, che contengono il cosiddetto principio attivo, cioè la capacità per l’appunto di esercitare una o più specifiche azioni terapeutiche.
Ulteriori informazioni in merito sono contenute nell’articolo ”Le basi della fitoterapia” appartenente alla presente sezione.
La parte della pianta, fresca o secca, che viene selezionata (fiori, foglie, frutti, gemme, fusto, corteccia, radici, ecc.) e poi opportunamente preparata (triturata, sminuzzata, ridotta in polvere, ecc.) per essere impiegata nei rimedi, costituisce la “droga”.
I preparati fitoterapici si ottengono quindi a partire dalla droga, la quale o è utilizzata direttamente oppure si procede tramite “estrazione” con solventi e metodiche diverse: se il solvente è l’etanolo in una ben definita percentuale si parla di estratti idroalcolici, solitamente chiamati tinture; se il solvente è acqua si parla di tisane (infusi e decotti), sciroppi e macerati a freddo; se il solvente è un olio grasso si parla di oleoliti (o semplicemente oli).
Esistono poi i succhi, che si ottengono dalla spremitura a freddo della pianta fresca.
Una categoria a parte è costituita dagli oli essenziali, che si ottengono prevalentemente per distillazione oppure per spremitura.
I rimedi fitoterapici possono contenere, oltre al principio attivo, anche una o più sostanze ausiliarie di supporto che costituiscono l’eccipiente. E’ il caso ad es. di pomate, unguenti, creme, pillole, pasticche, capsule, supposte, ecc.
Sulla base di quanto esposto è possibile adottare la seguente classificazione dei preparati fitoterapici:
□ Preparati da “estrazione” con solventi
• Acqua: Infuso, Decotto, Tisana
• Alcool e Acqua: Tinture Madri
• Miele o Zucchero e Acqua: Sciroppo
• Olio: Oleoliti
□ Preparati da spremitura
• Succo
□ Preparati da droghe secche polverizzate, estratti secchi o nebulizzati o liofilizzati
• Capsule, Pillole, Pasticche, Compresse
□ Preparati da distillazione
• Oli essenziali, Idrolati
□ Preparati per uso esterno
• Con eccipiente: Pomate, Unguenti, Creme, Supposte, Linimenti
• Impacco, Cataplasma
La descrizione degli stessi è riportata nell’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della presente sezione.
Gli oleoliti e gli oli essenziali sono trattati a parte nell’articolo “Oleoliti e Oli essenziali” sempre della presente sezione.
Chiunque decida di curarsi con le piante deve tenere comunque in considerazione che non sempre i prodotti vegetali sono completamente innocui, ci possono essere rischi di sovradosaggi o di particolari controindicazioni, per cui è sempre bene rivolgersi ad un professionista esperto prima di farne uso.
Molti prodotti fitoterapici sono utilizzati come base di partenza (ceppo omeopatico) per la preparazione dei rimedi omeopatici.
(*) V. Note esplicative
Rosa dice
Gentile Dott.ssa.,
Vorrei sapere se ci sono rimedi omeopatici efficaci per chi è affetto da tiroidite di Hashimoto. Io attualmente assumo levotiroxina 125. I valori di Ft4 e TSH sono nella norma ma Ft3 è basso sotto i valori ďi riferimento normali. La medicina ufficiale consiglia la sola somministrazione dell’ormone FT4. Io non sono molto convinta di questa terapia anche perché non capisco perché i valori dell’Ft3 non mi ritornano nella norma. Cosa mi consigliate? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rosa, com’è noto, la tiroidite di Hashimoto è una malattia autoimmune che comporta l’infiammazione cronica della tiroide ed a lungo andare l’ipotiroidismo. Fra i vari tipi di infiammazione della ghiandola è la più diffusa a livello planetario, colpisce prevalentemente le donne (il rapporto rispetto agli uomini è di 6 a 1) ed è pertanto la causa più comune di ipotiroidismo. La terapia farmacologica, in presenza di ipotiroidismo conclamato, è basata sulla somministrazione della levotiroxina sodica (L-T4), che ha un principio attivo analogo all’ormone tiroideo tiroxina (T4) e che quindi grazie all’azione delle desiodasi (enzimi specifici) viene convertita nell’ormone metabolicamente attivo, la triiodotironina (T3), con il conseguente aumento della quota libera (fT3). L’Omeopatia può essere di aiuto nel trattare l’ipotiroidismo, a condizione però che si individui il rimedio omeopatico giusto, ossia il rimedio che contiene la sintomatologia somigliante a quella del paziente, sia a livello fisico che psichico, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Ciò nel rispetto della Legge di Similitudine su cui tale medicina pone le basi del suo principio terapeutico. La sintomatologia da considerare per la scelta di detto rimedio omeopatico sarà composta sia dai segni comuni della patologia e sia dai sintomi propri, quelli individuali, come ad es. la tipologia dei disturbi, la loro localizzazione precisa, le modalità delle manifestazioni, i sintomi concomitanti, le condizioni di aggravamento o di miglioramento, le sensazioni che si provano, i riflessi psicologici, ecc. In genere per l’ipotiroidismo sono adatti i rimedi omeopatici carbonici, ossia quelli che fanno capo alla costituzione carbonica, o ad una costituzione prevalentemente carbonica (corrispondente al brachitipo che ha tendenza a prendere peso, metabolismo rallentato, turbe metaboliche con possibile elevazione di colesterolo e trigliceridi, ritenzione idrica, lento, pigro, flemmatico, che ama mangiare e che tende a condurre una vita di routine). Il capostipite di detta costituzione è Calcarea carbonica, che è infatti il rimedio omeopatico più adoperato in caso di ipotiroidismo. Tra gli altri principali rimedi spesso utilizzati troviamo Ammonium carbonicum, Baryta carbonica, Carbo animalis, Carbo vegetabilis, Graphites, Kalium carbonicum, Magnesia carbonica, Natrum carbonicum, ecc. Quando la costituzione del paziente è più vicina a quella fosforica (corrispondente al longitipo, con muscolatura ipotrofica, freddoloso, che manca di vigore, che si stanca facilmente), allora possono trovare impiego rimedi omeopatici come Lycopodium o Sepia. In diversi casi la cura si completa con l’associazione di bioterapici, sempre in preparazione omeopatica, come organoterapici e/o ormonoterapici. Non prenda alcuna iniziativa personale senza un parere medico, per cui se intende avvalersi dell’Omeopatia e delle bioterapie collegate, le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita sarà in grado di prescrivere la cura appropriata al suo caso specifico, valutando l’intero quadro clinico e la terapia farmacologica in uso. Cordiali saluti.
Luca dice
Buonasera Dottoressa , vorrei chiederle cortesemente cosa ne pensa dell’amminoacido L-triptofano per contrastare l’ansia e dei suoi possibili effetti collaterali.
Ho assunto due compresse la sera di un integratore (prodotto in Germania) a base di L-triptofano e la giornata successiva l’ ho trascorsa abbastanza serenamente.
Grazie
Cordiali saluti
Informazioni nutrizionali per 2 capsule per 100 g
L-triptofano 1.000 mg 80 g
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Luca, è noto che il mondo medico-scientifico è sempre molto prudente sulla reale utilità degli integratori alimentari, consigliandone comunque una certa cautela nell’uso, che dovrebbe tuttavia avvenire sotto la supervisione medica al fine di stabilirne il dosaggio e la durata del trattamento. Anche gli integratori di L-triptofano, infatti, hanno controindicazioni e effetti collaterali, come tutti del resto. Occorre altresì considerare che l’alimentazione, spesso trascurata nella terapia di depressione, insonnia, stress, ansietà, irritabilità ed altre problematiche dell’umore, assume un ruolo importantissimo per fare prevenzione e come coadiuvante in un’eventuale cura. Va infatti osservato che l’equilibrio nutrizionale mette abbastanza al riparo dal rischio di tali disturbi, perché la serotonina, ormone che regola il tono dell’umore ed il ciclo sonno-sveglia, ed anche la melatonina, ormone che facilita il sonno, necessitano del giusto apporto di triptofano, di carboidrati complessi, di vitamine (in particolare B1 e B6) e di sali minerali (in particolare calcio e magnesio). Il triptofano, che è un precursore della serotonina (quest’ultima a sua volta è un precursore della melatonina), è contenuto maggiormente negli alimenti di origine animale, come carni, uova, latte e derivati, yogurt, ma anche in semi di soia, semi di sesamo, semi di girasole, patate, banane, riso, cereali integrali, verdure a foglia verde, noci, mandorle, arachidi, ecc. Cordiali saluti.