DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Sulphur si ottiene dalla triturazione con alcool puro di cristalli di zolfo ridotti in polvere, successivamente portati ad ebollizione, filtrati e sottoposti a diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Lo zolfo (nome latino sulphur) è l’elemento chimico di simbolo S, appartenente al VI gruppo del sistema periodico. Conosciuto fin dalla preistoria, fu per la prima volta studiato da Antoine Lavoisier che nel 1777 convinse definitivamente la comunità scientifica a classificarlo come elemento e non come composto.
Lo zolfo è una sostanza cristallina trasparente di colore giallo, inodore, con caratteristiche essenzialmente non metalliche. E’ insolubile in acqua, poco solubile in alcool e solubile in etere, nella benzina e negli oli. Brucia all’aria con fiamma azzurra e odore irritante, producendo il diossido di zolfo (SO2, meglio noto come anidride solforosa).
Lo zolfo è abbastanza abbondante in natura (0,1%), dove esiste allo stato elementare (zolfo nativo) nelle vicinanze di regioni vulcaniche, come ad esempio in Sicilia ed in Giappone, o in giacimenti come quelli in Louisiana e Texas (USA), che sono tra i più vasti esistenti. Lo si trova pure allo stato combinato, soprattutto come solfuro (es. pirite FeS2, galena PbS, blenda ZnS) e come solfato (es. gesso CaSO4∙2H2O, barite BaSO4). Il caratteristico odore di uova marce è dovuto al solfuro d’idrogeno (H2S, noto anche come acido solfidrico o idrogeno solforato), rinvenibile in sorgenti minerali.
Lo zolfo ed i suoi composti trovano applicazione in molti processi industriali, di cui il più importante è la produzione di acido solforico (H2SO4) per batterie elettriche e detergenti, ma anche nella produzione di fertilizzanti, polvere da sparo, insetticidi e fungicidi (anticrittogamici), disinfettanti, lassativi e nel processo di vulcanizzazione della gomma. Altri usi sono nelle teste dei fiammiferi e nei fuochi d’artificio. I solfiti vengono usati per sbiancare la carta e come conservanti nella frutta secca e nei vini (qui sottoforma di diossido di zolfo SO2, con la sigla E220).
La presenza di SO2 nell’atmosfera è dovuta principalmente ai processi di combustione dell’industria e delle centrali elettriche che utilizzano combustibili fossili (carbone, olio combustibile di petrolio, gasolio). Tale gas è un forte irritante degli occhi, della gola e delle prime vie respiratorie ed inoltre reagendo con l’ossigeno ed il vapore acqueo dell’aria forma acido solforico (H2SO4), che precipitando al suolo dà luogo alle famose piogge acide tanto dannose per l’ambiente a causa dell’acidificazione dei terreni e delle risorse idriche.
Oltre che in omeopatia, lo zolfo è molto utilizzato in naturopatia ed in cosmetica per le sue riconosciute proprietà antinfiammatorie, astringenti e disintossicanti. Il sapone allo zolfo, ad esempio, è un classico per i problemi della pelle grassa.
Ma il ruolo importante lo zolfo lo svolge nella vita animale e vegetale, dove diventa un elemento indispensabile ed essenziale, in quanto responsabile della catalizzazione di reazioni biochimiche cellulari ed extracellulari di fondamentale importanza biologica. Nell’organismo umano, ove costituisce lo 0,25% della massa totale, è presente in tutte le cellule ed in particolare in due amminoacidi proteinogenici, la cisteina e la metionina, e di conseguenza in molte proteine. E’ contenuto nella cheratina, sostanza proteica necessaria per la salute ed il benessere di pelle, unghie e capelli. Per questo motivo è denominato anche il “minerale della bellezza”. Lo zolfo è contenuto anche nelle vitamine del gruppo B, quali tiamina (vitamina B1) e biotina (vitamina B8). Nel fegato stimola la produzione della bile ed aiuta nell’attività di disintossicazione. E’ presente nel tessuto connettivo (ad es. nelle articolazioni) e nell’insulina, ormone prodotto dal pancreas per la regolazione del livello di glucosio nel sangue. E’ necessario per la corretta struttura ed attività biologica degli enzimi, particolari proteine aventi la funzione di catalizzatori biologici. Svolge infine nell’organismo altre importanti funzioni a livello immunologico, neurologico, polmonare, renale, muscolare e scheletrico.
Gli alimenti più ricchi di zolfo sono uova (che ne hanno il più alto contenuto), legumi, cavoli, gemme di grano, carne, pesce, molluschi bivalve, formaggio e latte.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Sulphur è uno dei principali policresti omeopatici. La sua diatesi è psorica ed è un rimedio adatto a tutte le costituzioni, ma soprattutto a quella sulfurica. Il temperamento è sanguigno.
Il soggetto Sulphur è un auto-intossicato, in quanto, risultando alterato il metabolismo dello zolfo, non riesce ad espellere naturalmente le tossine prodotte nell’organismo, che in condizioni normali vengono espulse tramite gli organi emuntori quali reni, fegato, polmoni e pelle. In presenza di tale anomalia risulta compromessa la normale attività fisiologica ed i sintomi sono quelli tipici dell’intossicazione generale in cui l’organismo si trova. Tutti i sintomi tendono alla cronicità e questa è una delle caratteristiche chiave del rimedio.
Pertanto il soggetto Sulphur può presentare tipicamente problemi di insufficienza renale, infezioni delle vie urinarie, epatomegalia (fegato ingrossato), stasi a livello della vena porta (è la grossa vena che convoglia nel fegato il sangue proveniente dalla milza e dalla porzione sottodiaframmatica del tubo digerente) con congestione epatica ed emorroidi, stasi della vena cava inferiore (è la grossa vena che drena verso il cuore il sangue che ritorna dalla metà inferiore del corpo) con varici alle gambe, adeniti acute e croniche (infiammazione dei linfonodi), suppurazione dei tessuti, eretismo cardio-circolatorio, ipertensione, problemi digestivi, patologie respiratorie.
Ma il vero punto debole di Sulphur è la pelle, che com’è noto è una delle principali vie di eliminazione delle tossine ed alla quale arrivano, nello stato di intossicazione generale in cui si trova il soggetto, tutti i rifiuti e le sostanze tossiche non eliminate altrove. La pelle pertanto si presenta malsana, secca, rugosa, raggrinzita e dominata da varie affezioni con eruzioni ed eczemi, oltre che da una sudorazione abbondante e fetida. L’odore sgradevole delle escrezioni è una delle caratteristiche di Sulphur, riconducibile a tutti i composti solforati, quali il solfuro d’idrogeno (H2S).
Proprio perché l’intossicazione è lenta anche la sintomatologia è a decorso lento e graduale, per cui ogni patologia compare lentamente ed altrettanto lentamente scompare.
Considerato inoltre che lo zolfo brucia, anche Sulphur brucia, per cui il soggetto ha sensazioni di bruciore sulla pelle e sulle mucose (bocca, intestino, ecc.), il sudore è bruciante (e maleodorante), le secrezioni sono brucianti, ha vampate di calore, le piante dei piedi a letto bruciano e questo è un altro sintomo caratteristico e peculiare del rimedio. Di giorno il soggetto diventa termicamente instabile, per cui una parte del corpo (testa) si fa calda ed un’altra si fa fredda (mani e piedi).
In Sulphur sono frequenti le cosiddette alternanze morbose tra varie patologie, come tra quelle cutanee, respiratorie, venose, muscolo-scheletriche o gastrointestinali, per cui ad esempio eczema, asma, emorroidi, cefalea, reumatismo o diarrea si alternano tra di loro, nel senso che scompare l’una e compare l’altra, in genere con una periodicità di 7 o 8 giorni.
E’ altresì presente una certa irregolarità dei sintomi, dovuta all’intossicazione ed alle improvvise reazioni dell’organismo nel tentativo di ripristinare la corretta eliminazione delle tossine. Pertanto ad esempio il soggetto sarà stitico o diarroico, anoressico o bulimico, mangerà molto e digerirà tutto oppure mangerà poco e digerirà male, e così via. Si presenteranno cioè i sintomi più contraddittori, per cui si può dire che «c’è tutto in Sulphur» e questo qualche volta rende più difficile la sua prescrizione.
Il soggetto che richiede il rimedio può essere di due tipi: un magro ossigenoide o un grasso pletorico, che corrispondono rispettivamente ai biotipi “sulfurico magro” e “sulfurico grasso”.
Il magro ossigenoide presenta un’accelerazione delle reazioni biochimiche di ossidazione (l’aggettivo ossigenoide sta proprio per un eccesso di ossigenazioni) e conseguentemente un aumento della quantità di scorie che il suo organismo non riesce ad eliminare con lo stesso ritmo con cui le produce. Diventa pertanto un auto-intossicato che cerca di eliminare i rifiuti, ad esempio, con la diarrea mattutina. E’ un soggetto sottile, magro, con pelle avvizzita e mucose arrossate ai bordi degli orifizi (bocca, narici, palpebre, orecchie, ano, ecc.).
Il grasso pletorico presenta invece un rallentamento delle ossidazioni e persino dell’intero metabolismo (l’aggettivo pletorico sta per una sovrabbondanza di effetti nocivi), con il risultato che si forma un altro genere di intossicazione. Il soggetto sarà, cioè, più corpulento, psorico, iperteso, sentirà sempre caldo, suderà abbondantemente al minimo calore, avrà congestioni e sensazioni di bruciore un po’ dappertutto, sarà diarroico o stitico a seconda se viene o no utilizzata tale via di eliminazione delle scorie.
Dal punto di vista neurologico il soggetto Sulphur è per lo più pigro e disordinato, apatico e trasandato, fino allo stato depressivo. A volte appare come un megalomane o preda di manie religiose. Spesso soffre di vertigini e di cefalea nevralgica di tipo congestivo. Non sopporta il calore, soprattutto quello all’interno di un ambiente chiuso. Ha sete intensa. Ha desiderio o ripugnanza per alcune categorie di cibo, a seconda del loro contenuto di zolfo: in effetti poiché è turbato il metabolismo dello zolfo, l’organismo non sa più trasformare e assimilare gli alimenti solforati, ossia quelli ricchi di proteine, per i quali proverà un’avversione (es. carne e latte), mentre al contrario sarà attirato da glucidi e lipidi che sono privi di zolfo (es. alimenti zuccherati, grassi animali e vegetali).
Il Sulphur omeopatico agisce aumentando i processi di eliminazione delle tossine prodotte dall’organismo, accumulatesi eccessivamente, come abbiamo visto, per un’alterazione del metabolismo dello zolfo, al punto tale da determinare progressivamente uno stato di intossicazione generale. In questo modo Sulphur elimina, depura, purifica. E’ questa in sintesi la semplice chiave di lettura del rimedio. Sulphur è il “netturbino”, l’operatore ecologico dell’organismo che spazza via i rifiuti tossici mantenendo pulite tutte le strutture cellulari. Sulphur quindi «fa uscire» le tossine, per cui il rimedio agisce secondo una “tendenza centrifuga”, cioè dall’interno all’esterno dell’organismo.
Il rimedio è utilizzato anche come “rivelatore dei sintomi”, quando ad una malattia non corrisponde alcun rimedio ben definito, quando cioè i sintomi della malattia non sono ben marcati: in tal caso Sulphur fa apparire qualche caratteristica che indica il rimedio da somministrare.
E’ usato anche quando l’ammalato si trova nel cosiddetto “stato psorico”, cioè quando egli dimostra scarsa reattività alla cura di un rimedio, seppure ben scelto e correttamente somministrato: in tal caso Sulphur rimuove l’ostacolo e consente al rimedio di agire.
E’ altresì adoperato, dopo una malattia, per eliminare le tossine residue presenti nell’organismo o quando il paziente tarda ad entrare nella fase di convalescenza.
Tutti i sintomi peggiorano al caldo umido, in un letto troppo caldo ma anche al clima troppo freddo. Migliorano al caldo secco, all’aria aperta, con il sudore. La lateralità del rimedio è generalmente sinistra.
I principali sinergici (complementari) di Sulphur sono Aconitum, Aloe, Antimonium tartaricum, Ipeca, Nux vomica, Psorinum, Pulsatilla, Rhus tox, Silicea.
I principali antidoti (ma che aiutano nelle terapie)sono Aconitum, Camphora, Chamomilla, China, Mercurius solubilis, Pulsatilla, Rhus tox, Sepia, Thuja.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Sulphur si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) PELLE. Pelle secca, raggrinzita, screpolata, squamosa. Sudorazione maleodorante. Eruzioni cutanee di ogni tipo, fenomeni suppurativi e prurito intenso. Foruncoli. Acne. Esantema e malattie esantematiche. Eczema. Orticaria. Herpes. Erisipela. Verruche callose. Pitiriasi. Ulcere pruriginose e fistolose. Piaghe. Ecchimosi.
2) APP. DIGERENTE. Afte. Alito fetido e lingua con patina biancastra. Dispepsia di ogni genere. Congestione epatica per stasi della circolazione portale. Fegato ingrossato. Gonfiore addominale. Alterazione dei processi assimilativi e di disintossicazione. Diarrea, specie mattutina, alternata a stipsi. Infiammazione all’ano con prurito, bruciore e dolore. Emorroidi.
3) APP. CARDIOVASCOLARE. Congestioni localizzate venose e arteriose. Stasi venose. Vampate di calore. Eretismo cardio-circolatorio. Aterosclerosi. Ipertensione arteriosa. Varici. Emorroidi.
4) SISTEMA LINFATICO. Ipertrofia e infiammazione dei linfonodi.
5) APP. URINARIO. Infezioni delle vie urinarie. Pollachiuria. Tenesmo vescicale. Ritenzione urinaria.
6) APP. RESPIRATORIO. Rinofaringite acuta o cronica. Rinite allergica. Rinorrea acquosa e irritante. Tosse spasmodica. Asma con attacchi soprattutto notturni.
7) SISTEMA NERVOSO. Apatia mentale. Lieve depressione ciclica. Tendenza a svegliarsi tardi al mattino. Sonnolenza diurna spesso associata a insonnia notturna. Vertigini. Cefalea nevralgica di tipo congestivo.
8) APP. GENITALE FEMMINILE. Possibile dismenorrea, con ciclo mestruale irregolare ed intermittente. Disturbi della menopausa.
9) APP. GENITALE MASCHILE. Possibile prostatite. Ipertrofia prostatica in età adulta.
10) ORECCHIO. Otite con otorrea purulenta. Parotite. Prurito all’orecchio esterno. Escoriazione dietro le orecchie.
11) OCCHIO. Oftalmie brucianti. Congiuntiviti e lacrimazione, legate anche allo stato allergico. Prurito, solletico e bruciore alle palpebre. Orzaiolo.
12) APP. MUCOLOSCHELETRICO. Lombalgie e sacralgie. Reumatismi. Crampi muscolari. Bruciore alle piante dei piedi.
DOSI
In tutti i casi diluizione 7CH, 3 granuli o 5 gocce da una a tre volte al dì. In particolare nei casi di malattie esantematiche e di parotite solo nella fase terminale della malattia.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative
simone dice
buongiorno dottoressa,
volevo chiedervi un opinione in merito alle mie condizioni di salute.
E da febbraio che soffro di dolori nella zona superiore dx dell’addome con 5-7 scariche mattutine di diarrea colore chiaro in più ultimamte ho problemi col sonno(incubi e risvegli in continuazione).
ho fatto tutti i tipi di esami ho ingerito tanti farmaci ma nessuno mi ha portato miglioramento.
Volevo provare la madicina alternativa visto che con quella normale non risolvo secondo voi potrebbe aiutarmi il sulphur?
grazie in anticipo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Simone, il dolore addominale nel quadrante superiore di destra (ipocondrio destro) può avere diverse cause che sarebbe importante riuscire a determinare. Ad esempio un dolore crampiforme, soprattutto se accompagnato da alterazioni dell’alvo, come nel suo caso, farebbe pensare alla sindrome del colon irritabile. Invece un dolore continuo potrebbe essere il sintomo di una problematica a carico delle vie biliari. Oppure ancora un dolore urente, generalmente correlato al pasto, potrebbe essere dovuto ad affezioni a carico del duodeno e/o dello stomaco, potendosi quindi trattare di ulcere e/o gastriti. Ovviamente sono soltanto delle ipotesi che solo un medico potrà o meno confermare. L’individuazione della causa consentirebbe innanzitutto, laddove possibile, di allontanare la stessa o di limitarla negli effetti e poi consentirebbe di indirizzare correttamente qualsiasi terapia. E’ vero che la medicina omeopatica guarda più al malato ed ai suoi sintomi piuttosto che alla malattia, ma l’individuazione della malattia e della relativa causa diventerebbero importanti per conoscere i risultati ottenibili con la cura omeopatica e per stabilire la strategia terapeutica più adatta al caso in esame. L’omeopatia per produrre gli effetti terapeutici desiderati deve poter selezionare il rimedio omeopatico (o i rimedi) sulla base della somiglianza con il paziente, nelle manifestazioni e nelle caratteristiche, nelle causalità e nelle modalità, sia dal punto di vista fisiologico che da quello psicologico, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Ad esempio per il dolore all’ipocondrio destro dovuto al colon irritabile i rimedi omeopatici potrebbero essere Nux vomica, Ignatia amara, Antimonium crudum, Carbo vegetabilis, Dioscorea villosa, Colocynthis, ecc. Per lo stesso dolore dovuto però ad una calcolosi biliare i rimedi potrebbero essere Lycopodium, Nux vomica, Belladonna, Bryonia, Calcarea carbonica, China, Colocynthis, ecc. Oppure se dovuto a gastrite o ulcera gastroduodenale potrebbero essere Nux vomica, Ignatia amara, Lycopodium, Anacardium orientale, Antimonium crudum, Calcarea carbonica, Arsenicum album, Kali bichromicum, Pulsatilla, Sulphuricum acidum, Nitricum acidum, ecc. Invece Sulphur non sembrerebbe un rimedio molto indicato perché ha innanzitutto una lateralità sinistra. L’individuazione del rimedio omeopatico (o dei rimedi) più adatto richiede, per quanto visto, indispensabilmente lo studio del paziente e della sua sintomatologia. Le consiglio quindi se vuole risolvere il suo disturbo con la medicina omeopatica di rivolgersi ad un medico omeopata che con la visita, l’osservazione, l’interrogazione e l’ascolto potrà essere in grado di prescrivere la terapia personalizzata più appropriata a lei. Cordiali saluti.
Silvia dice
D.ssa ancora buonasera,
Dopo averle chiesto informazioni sul Lycopodium mi ha consigliato il Sulphur, anche qui ho letto tutto e di nuovo non mi ci ritrovo,
Io ho una bella pelle e mai un brufolo in vita mia, il mio sudore è quasi inodore e non eccessivo, non sono una persona indolente ne trasandata anzi..amo il caldo e i cibi proteici pesce carne bianca verdure sono i miei preferiti, non amo assolutamente pane pasta dolci..con cosa posso accelerare il metabolismo? Saluti e grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Silvia, la risposta la può visionare sulla pagina “Lycopodium”, dove ha rilasciato gli altri due commenti. Cordiali saluti.
Antonio dice
Grazie per la rapidità della Sua risposta, per la sua chiarezza e per i consigli dati (anche se, per quanto riguarda lo stress, credo sia arduo evitarlo!). Purtroppo, rileggendo la mia richiesta, mi rendo conto di aver formulato male la sua prima parte. Provo a farlo meglio: indipendentemente dal mio specifico problema di rosacea, essendo il Sulphur un rimedio che agisce aumentando i processi di eliminazione delle tossine prodotte dall’organismo, mi verrebbe di pensare che forse potrebbe essere utilizzato (con continuità o con una certa ciclicità) con tale obiettivo, anche in assenza di problemi specifici o manifesti, quindi al solo scopo di disintossicare l’organismo dalle tossine prodotte (che ritengo sia un processo, purtroppo, continuo).
Ancora grazie e cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Antonio, per la risposta è opportuno fare qualche premessa. Dobbiamo partire dalla considerazione che Sulphur, com’è noto, è l’omeopsorico-tipo, ossia il rimedio-chiave della “psora”, che è una delle diatesi hahnemanniane (leggi predisposizione verso alcune patologie con modalità proprie e la psora esprime la tendenza verso manifestazioni sintomatiche a carattere esonerativo limitate alla cute ed alla parte superficiale delle mucose) derivante da un’intossicazione profonda e permanente che blocca le difese emuntorie e immunitarie dell’organismo. E’ pertanto l’eliminatore ed il pulitore “numero uno”, che raccoglie in superficie tutti i mali presenti nel nostro profondo per spingerli all’esterno. Per questo e per altri motivi Sulphur è il policresto omeopatico che viene più frequentemente prescritto. Sulphur nelle cure omeopatiche viene adoperato secondo due modalità, precisamente o come rimedio omeopatico principale, ossia curativo o come rimedio interlocutorio, ossia da coadiuvante. Viene adoperato come rimedio principale quando nel quadro clinico del paziente si ritrovano sia i segni della sua patogenesi e sia le caratteristiche della psora. Solo se questi due aspetti sono strettamente legati tra loro, Sulphur diventa il rimedio omeopsorico di scelta. Viene invece adoperato come rimedio interlocutorio o come coadiuvante quando occorre ripulire l’organismo per renderlo più recettivo e reattivo alla cura del rimedio omeopatico principale, cioè quando il paziente si trova nel cosiddetto “stato psorico” che potrebbe ostacolare la cura omeopatica, per cui in tal caso Sulphur rimuove l’ostacolo e consente al rimedio principale di agire correttamente. In tal caso Sulphur non viene utilizzato per lungo tempo, ma solo quando si è ripulito l’organismo, dopo di che lascia il passo o si accompagna saltuariamente al rimedio omeopatico principale, che è quello effettivamente curativo. Tra l’altro bisogna ancora considerare che poiché Sulphur impegna gli organi emuntori (pelle, reni, fegato, intestino, polmoni), prima della sua somministrazione conviene effettuare un buon drenaggio del paziente tramite rimedi che stimolino e sostengano fegato, reni e pelle in particolare, allo scopo di evitare delle crisi emuntorie. In conclusione se Sulphur non è impiegato come rimedio specificamente curativo ma è adoperato come rimedio eliminatore, allora, in genere, non è opportuno protrarre il suo utilizzo per troppo tempo. Perciò quando l’organismo ha superato la fase critica di accumulo delle tossine, ci si affida alle capacità disintossicanti naturali oppure ci si aiuta con un’alimentazione appropriata o con qualche fitoterapico. Al termine dei 5 mesi l’omeopata che le ha prescritto il rimedio probabilmente dovrà fare proprio tutte quante le suddette valutazioni. Cordiali saluti.
Antonio dice
Gentile Dottoressa della Volpe,
mi è stata prescritta una terapia di 5 mesi col Sulphur Multidose 30 LM. Il problema da risolvere è la rosacea. Vorrei sapere se sono possibili periodi più lunghi, ininterrottamente o a cicli, considerate le molteplici azioni di questo rimedio. La prescrizione, nel mio caso, prevede l’assunzione di 3 granuli un’ora dopo cena: è un tempo indicativo o deve essere rigorosamente rispettato? Un’assunzione oltre l’ora dopo il pasto può essere meno efficace?
Grazie e cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Antonio, in omeopatia non esistono le regole generali che vanno bene per tutti, ma ogni persona affetta dalla propria patologia o disturbo richiede i suoi rimedi, diluizioni, posologie, tempi di cura, ecc. e quindi la sua particolare strategia terapeutica. Al termine dei 5 mesi si farà una valutazione del caso, cioè se continuare con la stessa cura o adattarla o sospenderla per poi riprenderla oppure terminarla. Per massimizzare l’assunzione del rimedio omeopatico per via sublinguale, si consiglia di adoperarlo lontano dai pasti, all’incirca mezz’ora prima e un’ora e mezza dopo, senza essere eccessivamente fiscali e lontano dall’uso di sostanze fortemente aromatiche, come menta, dentifricio, caffè, ecc. Per sostenere la risoluzione dell’acne rosacea potrebbe essere utile adottare anche alcuni accorgimenti, quali ad es. usare detergenti molto delicati, lavarsi il viso con acqua tiepida, evitare le temperature estreme, non esporre il viso troppo tempo al sole, non strofinare o toccare la pelle del viso, incrementare il consumo di cibi ricchi di vitamine del gruppo B, evitare gli alcolici, i cibi piccanti o speziati ed i cibi troppo caldi. Anche lo stress emotivo sarebbe da evitare perché è uno dei fattori scatenanti. Sono ritenute altresì utili le applicazioni locali di decotti o creme alla liquirizia, oppure di crema al tè verde o a base di Chrysanthellum indicum. Cordiali saluti.
Paola dice
salve, io soffro di emicrania e vertigini dovute ad una malocclusione/disfunzione cranio cervico mandibolare. Al momento sto curando il tutto con un apparecchio/bite ma mi chiedevo se per tenere a bada i sintomi Sulfur poteva darmi qualche sollievo. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Paola, Sulphur è indubbiamente uno dei più importanti rimedi omeopatici ed è anche uno dei rimedi più prescritto in assoluto, perché è un grande “rimedio ad azione generale”, un grande policresto omeopatico, ad attività profonda e sistemica, in grado di produrre un’attività polivalente capace di curare moltissime patologie e di coprire una vasta gamma di sintomi. E’ il rimedio-chiave della “psora”, che è una delle diatesi hahnemanniane (leggi predisposizione verso alcune patologie con modalità proprie) che deriva da un’intossicazione profonda e permanente che blocca le difese emuntorie e immunitarie del soggetto. Sulphur è il re degli antipsorici, l’eliminatore ed il pulitore “numero uno”, che raccoglie in superficie tutti i mali presenti nel nostro profondo per spingerli all’esterno. Il rimedio perciò è senz’altro adatto a trattare un’emicrania o una cefalea, infatti spesso è utilizzato come rimedio di fondo e di terreno nelle cure omeopatiche per tale disturbo. Ovviamente quanto maggiore è la somiglianza con le caratteristiche del rimedio, almeno nelle loro linee essenziali, tanto migliori saranno i risultati. Cordiali saluti.
Maria Grazia dice
Gentile Dottoressa, sono affetta da epatite c genotipo 1…al momento non sto facendo cure vorrei aspettare la cura senza l’interferone. Nel frattempo ho vari problemi dovuti alla mia condizione prurito intenso soprattutto sotto i piedi, dove in alcuni momenti a forza di grattarmi levo dal nervoso la pelle, creando piaghe e ferite, prurito agli occhi e orecchie… Vorrei provare il Sulfur, ma a quale dosaggio, abito in un paese piccolo dove scarseggiano gli omeopati. Grazie per la considerazione e la risposta che mi può dare.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria Grazia, Sulphur è uno dei rimedi omeopatici potenzialmente indicato per il prurito, soprattutto quando questo cresce con il grattamento, con il calore del letto e con l’acqua fredda ed è migliorato dal clima freddo. Se lei si ritrova in tali modalità, allora il rimedio potrebbe essere adatto altrimenti occorrerà individuarne altri. Ad esempio tra gli altri rimedi omeopatici che vengono spesso utilizzati troviamo: Apis, se il prurito migliora con le applicazioni fredde; Urtica urens, se invece il prurito è peggiorato dalle applicazioni fredde; Rumex crispus, in caso di prurito che si manifesta svestendosi o esponendosi all’aria fresca; Ignatia amara, se il prurito ha essenzialmente origine nervosa; Nux vomica, se il prurito interessa un soggetto con le caratteristiche del rimedio; Natrum sulphuricum, quando il prurito si manifesta scoprendosi e/o quando è presente una dermatosi desquamante; Dolichos pruriens, se il prurito colpisce per lo più persone anziane e/o migliora se con il grattamento la pelle sanguina; eccetera. Quando occorre intervenire a livello sintomatico spesso ci si orienta per le basse diluizioni, ad es. quelle non superiori a 7CH, che solitamente vengono utilizzate in ragione di 3 granuli 3-6 volte al dì, a scalare, salvo diversa prescrizione del medico omeopata. Per lenire e calmare il prurito sono molto validi anche diversi preparati fitoterapici per uso esterno, in associazione o in esclusiva, come, ad esempio, i bagni locali con un infuso che si ottiene miscelando Malva, Noce e Sambuco, nella proporzione di una parte di miscela e due parti di acqua bollente, lasciando ovviamente raffreddare il tutto. Lavaggi locali possono realizzarsi anche diluendo la tintura madre di Calendula o l’olio essenziale di Melaleuca (noto anche come Tea Tree Oil), che hanno importanti proprietà antipruriginose, lenitive, calmanti, antisettiche, antinfiammatorie, cicatrizzanti, ecc. Entrambi i preparati vanno diluiti in acqua sterilizzata, previa bollitura e le quantità che generalmente si utilizzano sono, per mezzo litro d’acqua, 40-50 gocce per la tintura madre di Calendula e 5-10 gocce di olio essenziale di Melaleuca. Possono andare bene anche gli impacchi con gli infusi di Bardana o di Tarassaco o di Echinacea o di Centella asiatica o di Consolida e di Menta piperita, oppure le spugnature con la farina di Avena. Sono altresì validi, sempre per uso esterno, l’olio di Mandorle dolci o di Borragine od anche una crema idratante a base di Avena o di Calendula per un’azione lenitiva, calmante, antipruriginosa, disarrossante. Sarebbe opportuno associare anche altri tipi di intervento, quali ad esempio un’alimentazione appropriata (fibre, vitamine, sali minerali), riducendo, in particolare, il consumo di dolci e di zuccheri semplici, una corretta igiene personale, l’uso di detergenti delicati a pH fisiologico (4 o 5), l’uso di indumenti idonei a contatto con la pelle (di cotone e traspiranti), evitare di grattare le zone interessate per non aggravare ulteriormente il problema, ecc. Cordiali saluti.
chiara dice
Buongiorno, da alcuni giorni il mio cane (un bull terrier) ha le zampe rossissime calde e sempre umide perchè se le lecca… un altro ragazzo mi ha detto che ha trovato rimedio usando lo sulphur come cura omeopatica…il prurito è passato e anche il rossore… poi sta curando anche l’alimentazione (causa scatenante). La mia domanda è… questo prodotto va bene anche agli animali? può essere una cura senza prescrizione? Grazie mille.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Chiara, l’omeopatia è una medicina per tutti gli esseri viventi del regno animale, trovando, ovviamente, la migliore espressione applicativa per la specie umana dove con maggiore precisione si può rispettare la “legge di similitudine” che rappresenta il principio terapeutico di base. I rimedi omeopatici possono essere acquistati in farmacia senza l’obbligo della prescrizione medica, però è sempre consigliabile ed opportuno rivolgersi ad un omeopata, che per il suo cane sarà un veterinario omeopata, innanzitutto perché è un veterinario, con tutte le garanzie che ciò comporta, e poi come omeopata potrà meglio interpretare la sintomatologia dell’animale, non facilmente comunicabile, a differenza dell’uomo-paziente, e quindi individuare il rimedio omeopatico (o i rimedi) più adatto al caso in esame. Cordiali saluti.
Giuseppe dice
Gentile dottoressa ho letto in altri siti che il sulfur 5ch è adatto per chi ha problemi di eiaculazione precoce lei saprebbe dirmi se è vero e se ci sono altri rimedi omeopatici che funzionano bene per questa problematica. La ringrazio in anticipo
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Giuseppe, Sulphur è uno dei rimedi omeopatici indicato per l’eiaculazione precoce. Gli altri principali rimedi altresì indicati sono: Lycopodium, se il disturbo è dovuto alla competitività di fronte a ogni situazione e nello stesso tempo alla scarsa fiducia in se stessi di riuscire a fare bene le cose; Argentum nitricum, se il disturbo è legato essenzialmente alla fretta nel fare tutto; Phosphorus se lo stesso è accompagnato da eccitazione eccessiva seguita poi da senso di prostrazione; Kali phosphoricum, se si alternano euforia e stanchezza. Ovviamente, così come richiede l’omeopatia con la legge dei simili, i rimedi che assomigliano di più produrranno i risultati migliori. Cordiali saluti.
Marta dice
Gentile Dottoressa ,mentre cercavo una soluzione al mio problema ho trovato questo sito e vorrei chiederle un consiglio per un problema che riguarda mio fratello che da svariati anni lamenta dei sintomi stranissimi e noi non sappiamo come aiutarlo. Principalmente sono: calore all’ano, capogiri ,fastidio ai capezzoli, fitte varie alle tempie o alla base del naso, poco tempo fa ha raccontato di essersi accorto di dover usare la mano sinistra piuttosto che la destra. Lui vive queste cose come se fosse in preda a qualche strano maleficio e ieri ha parlato di buttarsi dalla finestra perchè sfinito. Se potesse darmi un consiglio le sarei veramente grata. Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marta, se suo fratello non è sotto controllo medico, le consiglio di ricorrervi e se volesse provare a risolvere con l’omeopatia le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata, perché i disturbi saranno probabilmente tutti psicosomatici, per superare i quali occorrerà la giusta chiave di lettura che consenta una corretta analisi omeopatica. Le manifestazioni fisiche e la situazione emotiva, ansiosa e depressiva, che si saranno inseguite a vicenda, richiedono una terapia specifica ed articolata che verosimilmente dovrà da un lato intervenire sui sintomi e dall’altro intervenire profondamente sul terreno, legato al patrimonio genetico e comportamentale. L’omeopatia dispone di diversi rimedi importanti che sono in grado di svolgere un lavoro del genere, però per riuscire negli intenti occorrerà saperli individuare correttamente, in quanto solo quelli che assomigliano al paziente in tutte le sue manifestazioni, sia fisiche che psichiche, potranno produrre le azioni terapeutiche, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Se dovessero occorrere più rimedi, ad esempio alcuni per la cura dei sintomi ed altri per la cura del terreno, bisognerà saperli opportunamente associare tra loro per ottenere il massimo dei benefici. Oltre a ciò occorrerà saper scegliere le diluizioni più adatte, anch’esse fondamentali per la riuscita della terapia, tenendo conto sia del livello d’intervento e sia della capacità di reazione del paziente agli stimoli dei rimedi omeopatici. C’è poi da stabilire la posologia, le durate dei cicli di cura e, cosa altrettanto importante, da seguire il paziente durante la terapia per modulare opportunamente la stessa. Cordiali saluti.
maria dice
buongiorno, sono la nonna di un adolescente (13 anni) che soffre da sempre di tic nervosi legati per lo più agli occhi, abbiamo provato quando era più piccolo con Sulfur, Stramonium,Causticum senza grandi benefici. Il ragazzo è alto, longilineo, pelle scura, occhi scuri e grandi, capelli scuri, che schiariscono molto al sole. E’ di buona compagnia, anche se teme di essere rifiutato, si sente spesso inadeguato e perseguitato, si dispera facilmente anche esageratamente, ma muta in un attimo l’umore. E’ bravo a scuola, soprattutto materie scentifiche, ma vittima di bullismo. Come possiamo aiutarlo?
Grazie
Maria
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria, i tic nervosi sono solitamente l’espressione inconsapevole di un cero grado di stress o di disagio psichico, come disturbi psicosomatici, destinati a scomparire con l’età una volta che viene superata la tensione psico-fisica. L’omeopatia dispone di diversi rimedi che possono essere in grado di aiutare a superare i tic nervosi, tra i quali, così come richiede la legge terapeutica dei simili, occorrerà individuare i rimedi che rispecchiano meglio la totalità dei sintomi del paziente, sia fisici che psichici, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. La breve descrizione che lei ha fornito di suo nipote, fa pensare sostanzialmente a tre rimedi omeopatici, che in misura più o meno variabile contengono tutte le sensazioni, compreso il cambio di umore. I rimedi in questione sono: Lycopodium, Silicea e Thuya. Lycopodium, essenzialmente per l’insicurezza, per il senso di sottovalutazione, per il timore di sbagliare e di non farsi apprezzare dagli altri, ma anche per l’aspirazione di vedere affermati i propri principi e le proprie aspettative. Silicea, essenzialmente per la poca fiducia in se stesso, per il sentirsi inadeguato, per la timidezza, per la scarsa reattività ai contrasti o all’aggressività altrui e per il timore che gli altri possano avere un giudizio negativo. Thuya, essenzialmente per la presenza di piccole manie, di pensieri ossessivi, anche notturni, ove prevale il senso di colpa, di scarsa capacità nel reagire, di tendenza a mettere in atto delle compulsioni liberatorie. Potrebbe essere utile praticare, prima della cura omeopatica o anche congiuntamente ad essa, un’attività di drenaggio che stimoli gli organi emuntori, liberi l’organismo dalle tossine e renda lo stesso più recettivo all’azione terapeutica dei rimedi omeopatici. I drenanti che vengono generalmente utilizzati sono dei rimedi gemmoterapici (si tratta di macerati gligerici di gemme di piante con diluizione alla prima decimale hahnemanniana) e nel caso specifico si potrebbe ricorrere a Tilia tormentosa M.G. D1, che è un buon regolatore del sistema nervoso, un buon tranquillante, del tutto privo di tossicità, indicato per vari stati di ipereccitabilità nervosa, ansia, stress, nervosismo, insonnia. E’ altresì consigliata una dieta alimentare con cibi ricchi di magnesio e di vitamine, in particolare vitamine B1 e D. Le consiglio però di non fare da soli, ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che rappresenta sempre la migliore garanzia. Cordiali saluti.