DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Ignatia amara si ottiene dalla tintura dei semi del frutto della pianta Strychnos Ignatia o Fava di Sant’Ignazio, prima essiccati e poi polverizzati e dalle successive diluizioni-dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Strychnos Ignatia è una pianta lianosa appartenente alla famiglia delle Loganiaceae, alta fino a 12-15 m, originaria delle Isole Filippine, coltivata per scopi commerciali in alcuni altri paesi del Sud-Est Asiatico, soprattutto India, Indonesia e Vietnam. La pianta è comunemente chiamata Fava di Sant’Ignazio in onore di S. Ignazio di Loyola (1491-1556, missionario basco), fondatore dell’Ordine religioso dei Gesuiti. E’ un arbusto legnoso rampicante o un piccolo albero sempreverde il cui tronco può superare i 10 cm di diametro; la corteccia è liscia di colore bruno-rossastro; i rami sono sottili, viticciosi; le foglie sono intere, opposte, ovali, ampie fino a 25 cm; i fiori sono piccoli di colore bianco-verdastro, raccolti in infiorescenze che appaiono da aprile a giugno; i frutti sono a bacca di colore giallo-arancio, ovoidali, larghi circa 10 cm, dal guscio duro, con polpa gelatinosa gialla e racchiudono molti semi (anche qualche decina) amari, brunastri, discoidali di forma irregolare, lunghi circa 2,5-3 cm, ricoperti da una sottile peluria setosa. Tali semi contengono alcuni alcaloidi ed in particolare due che hanno la maggiore concentrazione, la stricnina e la brucina, che sono molto tossici ed amari e costituiscono i due principi farmacologicamente più attivi.
Ricordiamo che gli alcaloidi sono sostanze organiche azotate di origine vegetale dotate di grande effetto farmacologico a fronte dell’assunzione di piccole dosi di sostanza (ad es. caffeina, nicotina, morfina, papaverina, cocaina, stricnina, brucina, ecc.). In quanto sostanze altamente reattive con le attività biologiche, sono tra le più studiate ed utilizzate in farmacologia. Esplicano numerose azioni sull’organismo quali quella di ipereccitabilità del sistema neuromuscolare, di penetrare facilmente la barriera emato-encefalica, di esercitare effetti depressivi o stimolanti sul sistema nervoso centrale, di interagire con vari recettori neurotrasmettitori ed altro. Hanno sapore amaro e sono solubili in alcool, ma quasi del tutto insolubili in acqua.
La stricnina, come detto, è un alcaloide molto tossico ed è una delle sostanze più amare conosciute. Si presenta come una polvere bianca, cristallina, inodore. Se si aggiunge acido nitrico o un nitrato si produce una soluzione dal colore giallo-arancio molto intenso. La stricnina si ottiene dalla farina dei semi delle piante appartenenti al genere Strychnos, in particolare della Strychnos Nux vomica (dai cui si ricava il rimedio omeopatico Nux vomica che ha notevoli somiglianze con Ignatia amara): ciò per tradizione e per la maggiore disponibilità di tale pianta, nonostante che altre, tra cui la stessa Strychnos Ignatia, ne contengano una quantità superiore.
La stricnina agisce sul sistema nervoso centrale come potente eccitante e su quello periferico ove causa il blocco di particolari terminazioni nervose. Questo comporta che ogni stimolo diventa uno spasmo. La dose mortale media per l’uomo è di 1 mg/kg. La morte sopravviene per blocco respiratorio o per esaurimento fisico.
La stricnina è stata usata come pesticida per topi ed altri animali indesiderati. Nella prima metà del secolo scorso è stata adoperata in medicina a piccole dosi come stimolante, come lassativo o come rimedio contro i disturbi dell’apparato digerente. Unitamente all’amfetamina era il dopante sportivo più usato intorno agli anni ’50-’60 dello sorso secolo. Attualmente in Italia il commercio di stricnina e dei suoi derivati è vietato.
La brucina dal punto di vista farmacologico esplica un’azione analoga alla stricnina, anche se, pur rimanendo pericolosamente tossica, è meno attiva e meno amara della stricnina. A temperatura ambiente si presenta anch’essa come una polvere bianca inodore. L’aggiunta di acido nitrico o di nitrati produce soluzioni dal colore rosso molto intenso.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Ignatia amara è un policresto omeopatico con molte reazioni psico-somatiche riconducibili a cause quali dispiaceri, collera, paura, lutti, delusioni, insuccessi, ambizioni smisurate non realizzate, esami falliti, occasioni perdute, ecc. E’ un rimedio anti-stress per eccellenza e delle grandi contraddizioni, cioè è il rimedio dell’isterismo, della nevrosi, della instabilità emotiva, della depressione, della malinconia con tendenza al pianto. Spesso diventa il rimedio delle persone che presentano la “psicologia del fallimento”, cioè di soggetti in età media o matura che hanno aspirato ad una condizione sociale più elevata senza riuscire a raggiungerla, oppure di soggetti in età più avanzata che sono terribilmente delusi dalla vita, dagli insuccessi, dal comportamento dei figli, ecc. Più in generale il rimedio trova corrispondenza in quegli individui che presentano uno stato di sofferenza psichica dovuto alle profonde delusioni verso le loro importanti aspettative oppure alla consapevolezza di essere irrimediabilmente inadeguati alle circostanze.
Il rimedio agisce quindi prevalentemente sul sistema nervoso con importanti riflessi su tutti gli organi ed apparati. I sintomi caratteristici sono simili a quelli prodotti dall’avvelenamento da stricnina e/o da brucina, che come visto sono gli alcaloidi maggiormente contenuti nei semi della Ignatia amara da cui ha origine il rimedio. Detti alcaloidi esercitano un’azione generale eccitante sul sistema nervoso tale da diventare, a dosi elevate, di tipo convulsivante arrivando a provocare contrazioni tetaniche. Di conseguenza i sintomi fondamentali del rimedio sono gli spasmi. Poiché la sfera dell’emotività è predominante, al rimedio corrispondono una serie di complessi nervosi in grado di provocare sul piano mentale un’alterazione degli atteggiamenti dell’individuo nei confronti della vita in società e sul piano fisico un disordine delle funzioni della vita vegetativa, dovuto allo sregolamento totale del sistema nervoso autonomo involontario. Pertanto il soggetto Ignatia sarà affetto mentalmente da sofferenza psichica, da nevrosi e fisicamente da disfunzioni ai sistemi cardio-circolatorio, respiratorio, digerente, urinario, ghiandolare.
Come già accennato, l’altro importante rimedio della materia medica omeopatica che ha un’azione generale eccitante sul sistema nervoso ed i cui sintomi fondamentali sono essenzialmente spastici, è Nux vomica. Però le diverse concentrazioni di stricnina e di brucina e degli altri alcaloidi minoritari presenti, fanno sì che i due rimedi, pur avendo notevoli somiglianze, hanno patogenesi completamente differenti. In Ignatia amara, come abbiamo visto, prevale la sfera dell’emotività o meglio della instabilità emotiva, della malinconia con tendenza alle lacrime, per cui i suoi spasmi sono conseguenti ad emozioni, dispiaceri, pensieri, delusioni, ecc. In Nux vomica invece prevale la sfera dell’irritabilità per cui gli spasmi sono causati da un’irritazione, un affaticamento, una collera, ecc.
Gli spasmi di Ignatia amara, come d’altronde quelli di Nux vomica, colpiscono numerosi organi ed apparati dando luogo alle sindromi più svariate.
Tra i più frequenti troviamo gli spasmi digestivi, sia gastrici che intestinali, accompagnati da nausea e/o vomito ed a volte da emicrania e/o aerofagia. Il malato accusa dolori diffusi, difficoltà digestive, coliche addominali intermittenti, stipsi con stimoli inefficaci, evacuazioni dolorose, evacuazioni con sforzo anche di feci molli alternate a diarrea. Spesso avverte la sensazione di vuoto allo stomaco, accentuata a metà mattinata e nel pomeriggio, che lo costringe a mangiare del cibo, altrimenti collassa.
Le epatopatie di Ignatia sono dovute essenzialmente agli spasmi delle vie biliari, più che a vere e proprie disfunzioni organiche, che causano una serie di disturbi epato-digestivi molto fastidiosi.
Gli spasmi dell’apparato cardio-circolatorio provocano tachicardia e palpitazioni che impediscono al malato di dormire, inducendo ansia ed angoscia che aggravano la sua insonnia, nonché una ipertensione che varia con il suo stato di nervosismo, emorroidi pruriginose, rossore al viso, crampi ai polpacci aggravati dal movimento, raffreddamento delle estremità, ecc.
Possono essere presenti spasmi alla gola (come in Lycopodium e Mercurius) che producono sintomi del tutto analoghi a quelli del “bolo isterico” (il cosiddetto “nodo alla gola”) dei malati nevrotici, con deglutizione difficoltosa e dolente che toglie l’appetito. Anche la tosse, se presente, è spasmodica.
Le cefalee o le emicranie, che compaiono al minimo nervosismo, sono di tipo battente, pressante, con la sensazione di avere un chiodo che si conficca nella testa oppure come qualcosa che prema dentro la testa per uscire fuori.
Un altro sintomo chiave di Ignatia sono le vertigini, spesso associate all’ipertensione, che provoca nel malato la sensazione di vacillare o di cadere in avanti.
Anche l’insonnia è un sintomo chiave da interpretare per la corretta individuazione del rimedio, talché può essere non presente subito ma instaurarsi quando la nevrosi diventa più profonda.
Ma il grande sintomo chiave caratteristico di Ignatia è la paradossalità, la contraddizione degli effetti. Ad esempio è tipica la rapida alternanza di umori, spinta al punto tale da produrre riso incontrollato alternato a pianto, come pure la faringite con dolore migliorato dalla deglutizione, la febbre con sete che si avverte solo durante gli attacchi di freddo, i conati di vomito a stomaco vuoto che migliorano mangiando, la dispepsia per gli alimenti di facile digestine, i dolori che cambiano posizione o che compaiono e scompaiono improvvisamente, l’emicrania che è alleviata coricandosi sul lato dolente e così via.
Constateremo una certa subitaneità dell’apparizione dei sintomi, tanto nelle crisi gastriche, epatiche o cardiache, quanto in altri disturbi somatici, ma anche una certa incoordinazione motoria che causa ad es. la contrazione dei muscoli facciali quando si parla, l’incertezza dei movimenti, il tremore, come pure una spiccata ipersensibilità generale che produce reazioni esagerate ad ogni stimolo esterno (luce, rumore, odori, dolori) ed infine una grande sensazione di stanchezza (come in Kali carbonicum e Sulphur).
Il soggetto Ignatia si presenta spesso con capelli e cute scura, è un tipo che si agita, gesticola, è affrettato nel parlare, è ansioso, irrisoluto, capriccioso, esibizionista, ha un atteggiamento teatrale, ama la solitudine e generalmente è una donna (ma non esclusivamente). Il suo temperamento è nervoso – linfatico, visto che subito dopo la crisi isterica ritorna calmo e beato (proprio come il linfatico), stupendosi di quanto è successo.
La sintomatologia di Ignatia corrisponde inevitabilmente alla sua nevrosi ed alla sua ipersensibilità. I sintomi peggiorano con il freddo, di mattina, dopo il pasto, dopo un’emozione, con il movimento prolungato, prima e durante le mestruazioni, con l’uso di caffè, alcool, tabacco (difatti prova avversione per l’alcool, il tabacco o i profumi), con il rumore, la luce viva, il minimo contatto. I sintomi migliorano con il caldo moderato (il caldo intenso crea disagio), durante il pasto, con il cambiamento di posizione, premendo sul lato dolente, dopo le mestruazioni. La lateralità è destra.
Vi sono due chiavi di lettura che contraddistinguono e sintetizzano efficacemente le caratteristiche del rimedio: Ignatia amara è la donna isterica e la benzodiazepina (cioè il farmaco tradizionalmente usato nella terapia dell’ansia e dell’insonnia) omeopatica.
I principali sinergici (complementari) di Ignatia sono Aurum metallicum, Natrum muriaticum, Phosphoricum acidum
I principali antidoti (ma che aiutano la sua azione) sono Gelsemium e Phosphoricum acidum nella depressione, Belladonna, Hyosciamus niger negli spasmi, Aceticum acidum, Arnica montana, Camphora, Chamomilla, Cocculus, Coffea, Nux vomica, Pulsatilla nella generalità dei sintomi nervosi.
I principali incompatibili sono Coffea e Tabacum.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Ignatia amara si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) SISTEMA NERVOSO. Ipersensibilità con umore mutevole, cangiante, paradossale. Depressione dopo un dispiacere. Emotività, isterismo, nevrosi, ansia, paure, attacchi di panico, indecisione, desiderio di solitudine, malinconia. Facile tendenza al pianto. Frequente bisogno di sospirare con sensazione di mancanza d’aria. Sonno irrequieto o insonnia.
2) TESTA. Cefalea o emicrania con congestione della testa che migliora piegandola in basso e peggiora ad ogni eccitazione, accompagnata da dolore battente, pressante, con sensazione di chiodo che si conficca in testa oppure che qualcosa prema dentro per uscire fuori. Vertigini, spesso associate a ipertensione arteriosa. Spasmi muscolari del viso o intorno alla bocca. Odontalgia dopo i pasti. Dolore alle parotidi. Gonfiore agli occhi ed alle palpebre superiori.
3) APP. DIGERENTE. Dispepsia (specie per gli alimenti di facile digestione), aerofagia, singhiozzo, nausea, vomito frequente o continuo. Vuoto e debolezza all’epigastrio. Attacchi periodici di crampi allo stomaco. Coliche addominali. Spasmi delle vie biliari. Stipsi spastica con stimoli inefficaci. Evacuazione dolorosa. Possibile diarrea. Emorroidi pruriginose che migliorano camminando. Tutti i sintomi si aggravano alla minima contrarietà, alla minima emozione.
4) APP. CARDIOVASCOLARE. Tachicardia e palpitazioni che impediscono di dormire. Dolori cardiaci. Sensazione di punzecchiamenti, di punture al cuore. Senso di soffocamento. Ipertensione arteriosa variabile con lo stato di nervosismo.
5) APP. LOCOMOTORE. Grande sensazione di stanchezza fisica (oltre che mentale). Dolori alle ossa ed alle articolazioni. Dolore intercostale migrante. Pesantezza delle gambe e dei piedi. Irrigidimento delle ginocchia. Crampi ai polpacci aggravati dal movimento. Freddo ai piedi ed alle gambe fin sopra il ginocchio. Incoordinazione motoria, incertezza dei movimenti, leggero tremore, parola esitante. Sciatica con debolezza del dorso e degli arti inferiori. .
6) APP. RESPIRATORIO. Faringite con deglutizione dolente e sensazione di avere una spina in gola. Bolo isterico (sensazione di ostruzione laringo-faringea, come se una massa in gola rendesse difficile la deglutizione e la respirazione, legata allo stato di nevrosi). Tosse spasmodica che diventa più forte con la ripetizione (più si tossisce, più si ha voglia di tossire). Costrizione al torace, specialmente di notte.
7) APP. URINARIO. Stimolo urgente ed irresistibile di urinare, specie dopo aver preso caffè. A volte sensazione di bruciore nell’uretra durante la minzione. Pollachiuria.
8) APP. GENITALE FEMMINILE. Mestruazioni anticipate e abbondanti, precedute da emicrania (chiodo fisso in testa). Mestruo nero, di odore putrido, misto a grumi. Dismenorrea. Metrorragia. Spasmi uterini con dolori lancinanti che si mitigano alla pressione e coricandosi sul dorso. Leucorrea purulenta preceduta da contrazione pressoria nell’utero. Dolori nei rapporti sessuali.
9) APP. GENITALE MASCHILE. Prurito intenso ai genitali. Dolore ai testicoli, prevalentemente a quello destro, specie di sera dopo essersi coricati. Diminuzione del desiderio sessuale. Erezioni incontrollate con dolori al pube.
10) CUTE. Prurito su tutto il corpo senza motivo organico, che si attenua grattandosi. Escoriazioni varie. Orticaria con prurito violento (specie durante la febbre). Geloni.
DOSI
Nei casi 1) e 2), diluizione 9CH, 3 granuli o 8-10 gocce una volta al dì.
In tutti gli altri casi, diluizione 5CH, 3 granuli o 8-10 gocce 3-6 volte al dì.
(*) V. Note esplicative
Wanda dice
gentile dottoressa vorrei conoscere maggiori informazioni sull’ignatia amara. Non riesco quasi più a dormire la notte. Sto prendendo Sedatol e all’occorrena Datif pc, ma non mi fanno quasi più niente. Al mattino mi sveglio presto, l’ignatia potrebbe crearmi problemi a lavoro? Quanto e quando la dovrei assumere? Sono fiducioso che lei mi possa aiutare in quanto ho provato tutte le trade per dormire e per farlo non vorrei ricorrere a medicinali pesanti che mi ammazzano sotto l’aspetto dell’attenzione e della dipendenza…
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Wanda, innanzitutto sarebbe opportuno considerare bene le cause che possono essere responsabili dell’insonnia. Com’è noto i disturbi del sonno derivano da diversi fattori, ma una volta escluse le cause organiche, più frequentemente sono attribuibili a fattori psichici ed a conflitti emotivi. Anche uno stile di vita errato, l’assunzione di alcuni farmaci, l’abuso di eccitanti come caffè e tabacco, le cene pesanti, l’uso di alcool ed altro possono avere la loro responsabilità. L’omeopatia offre più di un rimedio per trattare l’insonnia e quello più adatto va selezionato sulla base del maggior grado di affinità che ritroviamo nel rimedio, sia dal punto di vista fisiologico che da quello psicologico, con particolare attenzione alle modalità di manifestazione dei disturbi. Ignatia amara è senz’altro uno dei principali rimedi omeopatici indicati per i disordini del sonno che interessano un soggetto ansioso ed emotivamente instabile soprattutto in conseguenza di dispiaceri, traumi affettivi, contrarietà, ecc. Se lei si ritrova in questa breve descrizione ed ancora meglio se si ritrova anche in altre caratteristiche, allora Ignatia potrebbe essere il rimedio adatto a lei e potrebbe aiutarla senza crearle altri problemi. Altrimenti bisognerà pensare ad un altro rimedio. Il consiglio è di rivolgersi ad un medico omeopata che potrà analizzare a fondo la situazione e prescriverle una terapia strettamente personale, che potrebbe prevedere l’impiego di rimedi costituzionali, anche ad alta diluizione, per un’azione sistemica e profonda e per la correzione del “terreno”. Infine la invito a consultare l’articolo “Per riposare meglio” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici dell’antica tradizione molto validi per una regolarizzazione del sonno sia in quantità che in qualità. Cordiali saluti.
Nina dice
Dott.ssa Buongionro
la disturbo per questo motivo.
Da una farmacista mi è stata consigliata ignatia per la mia bambina come rimedio contro la scialorrea.
Mia figlia ha 7 anni e portatrice di handicap dalla nascita per una pci che le ha compromesso la motorietà e anche la deglutizione ne ha risentito. Non l’aiuta il fatto che abbia anche un’ipersalivazione, per questo cercavo un rimedio che potesse aiutarla in questo senso senza dover ricorrere ai medicinali che solitamente prescrivono per questi casi. Leggendo il suo sito e la sua chiara descrizione sul rimedio ignatia però mi sono sorti dei dubbi sul fatto che possa essere il rimedio più giusto per il mio caso specifico, quindi le chiedo la gentilezza di darmi un Suo parere magari consigliandomi quello che Lei crede sia la soluzione migliore. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Nina, il rimedio omeopatico Ignatia amara consigliatole dalla farmacista si avvicina molto alla condizione di sua figlia, pertanto potrebbe aiutarla. Cordiali saluti.
Paolo dice
Gentile dottoressa sono un neofita, il mio problema è il seguente soffro di forti e continui dolori tra intestino e stomaco causa ansia che di notte sfociano in dolori che arrivano a procurarmi tachicardie per cui mi sveglio durante il sonno, con il farmaco En ho qualche beneficio ma vorrei usare un medicinale omeopatico corrispettivo, domanda la ignatia amara andrebbe bene . Rimango in attesa di un suo riscontro, grazie anticipatamente,un saluto
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Paolo, i rimedi omeopatici che possono aiutare a superare uno stato di ansia sono numerosi e così come richiede l’omeopatia la scelta deve ricadere sul rimedio con il quale si ravvisa il maggior grado di similitudine e che risponde meglio alla sintomatologia in atto. Non è escluso poi che, per ottenere un risultato stabile e duraturo, possa essere necessaria una terapia con un rimedio di fondo e di terreno che garantisce un’azione più sistemica, generale e profonda. E’ questo il “lavoro” che svolge il medico omeopata, al quale indispensabilmente occorrerà rivolgersi per evitare un controproducente “fai da te” e per ottenere un esito sicuro e risolutivo. Certamente Ignatia amara è uno dei principali rimedi omeopatici per il trattamento dell’ansia e dei sintomi correlati, specialmente quando questa si presenta dopo shock emotivi, dispiaceri, delusioni, traumi affettivi, contrarietà, difficoltà, preoccupazioni, ecc. e quando la somatizzazione della stessa ansia provoca la comparsa di sintomi “paradossali” di ogni tipo, che cioè sfuggono alla norma ed alla spiegazione più plausibile. Cordiali saluti.
lory dice
Gentile Dott.ssa…mi chiamo Lory e ho quasi 48 anni..le scrivo perchè mi trovo ad affrontare un periodo molto doloroso e angosciante, in quanto ,dopo 3 anni e 4 mesi di amore folle e totalizzante col mio compagno,da un mese mi ha allontanato per essere caduto in un periodo depressivo!..piango spesso e soffro di attacchi d’ansia che non mi danno tregua!..sotto consiglio di una mia cara amica mi ha consigliato di prendere IGNATIA AMARA da 15 CH,3 granuli alla mattina a digiuno e 1 capsula a pranzo di 5-HTP che ormai assumo da 2 settimane..Mi chiedevo se la posologia era esatta e se l’interazione tra i 2 principi potevano darmi eventualmente dei problemi..la ringrazio anticipatamente!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lory, a meno di situazioni particolari, in genere è preferibile evitare l’assunzione contemporanea di farmaci omeopatici e di farmaci convenzionali, in quanto questi ultimi potrebbero limitare o inficiare l’effetto dei primi essendo il loro meccanismo d’azione opposto al principio omeopatico. Ignatia amara potrebbe essere proprio indicata al suo caso, considerato che si utilizza per il trattamento di condizioni che vanno a toccare significativamente il piano emotivo – affettivo con disturbi causati da contrarietà, difficoltà, preoccupazioni, shock emotivi, dispiaceri, delusioni, traumi affettivi, ecc. La diluizione e la posologia sono tra quelle spesso utilizzate, però sarebbe meglio consultare un omeopata. Cordiali saluti.
Alessia dice
Il sito è molto interessante e preciso, ma mi dispiace molto vedere ancora che ci siano medici omeopati che insistono, con molta tranquillitá ad usare l’omeopatia come la medicina “tradizionale”. Mi spiego meglio: Hanemhann sosteneva l’importanza del rimedio “unico”, di una cura “unicista”, basata (secondo i principi di similitudine) sull’individuazione del determinato “tipo”, al quale somministrare il rimedio con caratteristiche piu’ simili possibile ad esso. Prescrivere al paziente due o piú rimedi da prendere consecutivamente, prima di tutto non segue le linee di questo tipo di cura, secondo poi il corpo si ritrova a reagire a due rimedi che scatenano effetti diversi ai quali il corpo non sa come reagire e di conseguenza si hanno confusione mentale, mal di testa, mal umore. Dall’altro lato anche eccitazione, ritorno improvviso dell’energia (nel caso in cui sisoffra di stanchezza), improvviso buon umore etc… Questo modo di usare l’omeopatia non é allora diverso dal prendersi per esempio un’aspirina per il mal di testa piuttosto che la tachipirina per la febbre alta. Bisogna cercare di curare il paziente con il rimedio il piú possibile simile ad esso, e non ai suoi sintomi. E il rimedio si puó cambiare durante le cure nel tempo, ma se ne usa sempre uno.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alessia, si tratta esclusivamente di scuole di pensiero. Come lei ben sa in effetti esistono tre diversi metodi di prescrizione che fanno capo ad altrettante scuole mediche omeopatiche, che sono la Unicista, la Pluralista e la Complessista. L’omeopatia unicista (sviluppatasi soprattutto in Gran Bretagna), rimasta fedele al pensiero di Hahnemann, prescrive un solo rimedio chiamato “simillimum”, capace di coprire tutti i sintomi del paziente. L’omeopatia pluralista (legata allo sviluppo della cosiddetta Scuola francese) prescrive più rimedi sinergici associati, ma alternati tra loro, di cui generalmente almeno uno sintomatico e uno di fondo. L’omeopatia complessista (adottata da alcune Scuole tedesche) prescrive più rimedi sinergici contemporaneamente, realizzando i cosiddetti “complessi”, di solito tutti sintomatici, cioè fatti per curare i sintomi e per questo più superficiali nella loro azione terapeutica. Ora se queste tre scuole omeopatiche sono sopravvissute sino ai nostri giorni è perché, evidentemente, hanno prodotto dei risultati positivi, apprezzati e ripetibili. D’altro canto quando si utilizzano più rimedi, proprio come dice lei, per evitare che le reazioni dell’organismo siano disarticolate e contraddittorie, bisogna stare attenti che i rimedi siano tutti sinergici, cioè che l’uno migliori o completi l’azione dell’altro. Indubbiamente la scuola unicista è quella che meglio interpreta lo spirito ed i principi fondamentali dell’omeopatia, ma è anche quella più impegnativa in quanto la sua applicazione richiede bravura, preparazione, esperienza, aggiornamento, capacità di una corretta anamnesi omeopatica del paziente ed un’ottima conoscenza della Materie Mediche e dei Repertori dei principali Autori. Sono d’accordo con lei che molti omeopati, o pseudo tali, utilizzano l’omeopatia con i concetti pregiudizievoli della medicina convenzionale. Cordiali saluti.
Umberto dice
Salve,
mio figlio di 15, è sempre stato un tipo piuttosto nervoso, pauroso etc. alcuni anni fa ha avuto un problema psicologico con bolo isterico, risolto poi nel tempo e in quel periodo il nostro pediatra aveva consigliato Ignazia Amara 3 granuli. Ieri ha avuto un forte attacco di panico, con conseguente forte agitazione e paura che gli si ripresenti il problema e mancanza di appetito.
Ho trovato una confezione di Ignazia Amara 9CH e volevo dargliene 3 granuli, il pediatra è in vacanza e non sò a chi rivolgermi per capire se questa può essere un aiuto, se la posologia è sufficiente 1volta al giorno 3 granuli e se devo dargli quella da 9CH o quella da 30CH.
Grazie per la risposta che mi vorrete dare.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Umberto, Ignatia amara è il rimedio omeopatico in grado di trattare le disfunzioni emotive che riguardano suo figlio e se è stato già prescritto dal pediatra è perché evidentemente ha ravvisato un buon grado di somiglianza, tant’è che l’uso del rimedio ha prodotto risultati positivi. Ignatia amara 9CH spesso è utilizzato in ragione di 3 granuli 2 volte al dì. E’ opportuno appena possibile risentire il pediatra. Cordiali saluti.
Rosaria dice
Ecco ora leggendo qualche commento in più ho capito che c’è una dottoressa, mi scusi non lo avevo capito prima.
Leggendo credo che siano alte le dosi che mi ha dato, come mai? Eppure crisi di panico ne ho avute 5 in tutto ma lontane.
Rosaria dice
Buona sera,
mi chiamoRosaria ho 35 anni e da due anni soffro di tachicardia dolori di stomaco e tanto altro ancora, per due anni fino a qualche mese fa’ ho fatto periodicamente controlli al cuore, ecografie all’addome esami del sangue e radiografia ai polmoni, per accertarmi che tutti i disturbi ed i dolori che ripetutamente avevo, non nascondevano qualcosa di grave……..nell’ultima prova da sforzo effettuata dal mio cardiologo, ho avuto una crisi di panico, orribile non voglio neanche descriverla, ma non era la prima, così x fortuna avendo anche gli elettrodi, credo si chiamino così, ancora attaccati ci siamo accertati che il mio cuore sta’ bene, ma ovviamente ho realizzato che lo stress sta’ assaleno la mia persona e quindi mi hanno consigliato di far visita da un omeopata, detto fatto ecco la mia cura:
CRATAEGUS OXYACANTHA 15 gocce mattina e sera x un mese
IGNATIA AMARA 15CH tutto il la nocino la prima settimana
IGNATIA AMARA 30CH la seconda settimana
IGNATIA AMARA 200CH la terza settimana, dopodiché la settimana successiva comincio al mattino oltre
Alle gocce IGNATIA AMARA 30ch……….
Dopo varie ricerche e letture ke mi sono imbattuta su questo sito mi chiedo…….
HO LA MEDICINA ANCORA INTATTA XKE’ SONO STATA A RITIRARLA IN FARMACIA STASERA, MA FARÒ’ BENE A COMINCIARE QUESTA CURA.? QUALI SONO I REALI EFFETTI COLLATERALI CHE RESTERANNO DOPO IL LORO USO?
Non so’ c’è’ qualcuno che possa tranquillizzarmi sotto questo punto di vista?
Grazieeeeeee Rosaria
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rosaria, la cura prescritta dall’omeopata sembra appropriata al suo caso, per cui deve potersi fidare. Crataegus oxyacantha, suppongo in tintuta madre e quindi fitoterapico, in genere è ben tollerato e non dovrebbe produrre effetti collaterali soprattutto alle dosi prescritte. Ignatia amara omeopatico, per definizione non produce effetti collaterali, in quanto i rimedi omeopatici generalmente non sono in grado di provocare alcun danno fisiologico, poiché non contengono sostanze a livello ponderale, ma solo a livello infinitesimale, e la loro azione consiste unicamente nello stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione dell’organismo. Ad ogni buon fine, durante la cura, tenga informato il suo omeopata se dovesse riscontrare degli eventuali effetti disturbanti. Per quanto riguarda le diluizioni di Ignatia, poiché i disturbi emotivi, stress e crisi di panico compresi (non è importante che siano state solo cinque) e le somatizzazioni conseguenti, coinvolgono tutta la persona, spesso si rende necessaria una terapia con le medie e le alte diluizioni per la correzione del “terreno” e probabilmente è proprio questo il suo caso, come avrà rilevato l’omeopata. Cordiali saluti.
Adele dice
Gentile dottoressa,sono diversi hanni che ho una tosse persistente. Masolo di giorno ,ho fatto diversi esami ma non si trova la causa,così il mio medico ha detto che potrebbe essere una forma nervosa.una mia amica mi ha detto di provare” ignatia” 15 gocce al mattino e 15 alla sera.desidererei sapere da lei se come rimedio potrebbe andare bene.volevo chiederlo anche se può influire sull’ipertensione perché prendo i farmaci per abbassarla, ma da quando prendo le gocce di ignatia e sempre bassa e’ possibile? Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Adele, se sono state escluse con assoluta certezza eventuali cause organiche, allora si potrebbe parlare di una tosse nervosa di origine psicogena, come reazione a condizioni che vanno a toccare significativamente il piano emotivo – affettivo. Ignatia amara potrebbe essere il rimedio omeopatico adatto, considerato che viene utilizzato quando vi è la tendenza alla somatizzazione di situazioni emotive causate da contrarietà, difficoltà, preoccupazioni, shock emotivi, dispiaceri, delusioni, traumi affettivi, ecc. Per tale motivo Ignatia è denominato il rimedio della “paradossalità dei sintomi”, nel senso che questi, come sopradetto, possono sfuggire alla norma ed alla spiegazione più plausibile. La tosse di Ignatia in genere è spasmodica e lo stimolo non si esaurisce tossendo, ma più si tossisce più si vorrebbe tossire. Ovviamente, come richiede l’omeopatia, i risultati terapeutici saranno tanto migliori quanto più si ravvisano somiglianze con le altre caratteristiche del rimedio, sia dal punto di vista fisiologico che da quello mentale o psicologico. Infine essendo Ignatia un rimedio indicato anche per l’ipertensione, soprattutto se dipendente dallo stato di nervosismo, effettivamente potrebbe contribuire a tenere bassa la pressione arteriosa. Sarebbe comunque opportuno tenere informato il medico. Cordiali saluti.
Daniela dice
Gentile Dottoressa, ho 30 anni, le scrivo perché da meno di un mese sono in cura con ignatia amara 6CH, 2 granuli la sera prima di andare a dormire, prescritta dalla fisiatra presso cui mi ero recata per problemi alla cervicale. Soffrendo ciclicamente di mal di testa, correlati anche a difficoltà digestive, e avendo ultimamente alcune difficoltà ad addormentarmi in un periodo piuttosto stressante per me, la fisiatra mi ha consigliato ignatia amara come mio-rilassante e per favorire il sonno; in più mi ha consigliato di provare a usarla contro il mal di testa, 2 granuli ogni mezz’ora al bisogno.
In effetti mi è stata utile sia per il sonno sia contro il mal di testa, anche se a volte mi è capitato di svegliarmi con le palpebre molto pesanti. Pochi giorni fa però ho avuto un episodio di dolore a livello pelvico durante la notte. Premetto che nel 2005 sono stata operata in laparoscopia per cisti endometriosiche e aderenze che coinvolgevano ovaie, utero ecc. e che da allora sono sotto controllo in un centro ospedaliero e prendo Evra (cerotto contraccettivo). Questa è la prima volta, dopo l’operazione, che ho di nuovo quel tipo di dolore pelvico molto forte, che non può essere confuso con dolore da mestruazione.
Quello che vorrei sapere è se, secondo lei, ignatia amara potrebbe essere stata la causa scatenante di questi dolori, oppure se è solo la malattia che è ancora lì, anche se per ora non ho avuto riscontri dalle ecografie che faccio annulamente.
La ringrazio dell’attenzione e le faccio i complimenti per il sito, molto utile.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Daniela, è possibile che lei sia attualmente interessata dall’aggravamento omeopatico indotto dall’assunzione di Ignatia, fenomeno del tutto naturale e temporaneo, molto frequente in omeopatia. Dovrebbe quindi trattarsi di un aggravamento omeopatico di tipo “terapeutico”, segno positivo di guarigione in corso, che ha comportato la ricomparsa di un vecchio sintomo, cioè del dolore pelvico che è un sintomo del suo passato patologico. Ciò è in sintonia con la legge di guarigione omeopatica, ossia con la Legge di Hering, secondo la quale “la guarigione terapeutica segue una direzione: essa avviene dall’alto al basso, da dentro a fuori, nell’ordine inverso a quello dell’apparizione dei sintomi”. La situazione perciò, anche se disturbante, va interpretata benevolmente perché la direzione dei sintomi è favorevole e l’azione terapeutica sta conducendo alla guarigione, a conferma della reazione positiva dell’organismo sotto lo stimolo del rimedio, che pertanto sembrerebbe essere quello adatto. Ora questo vecchio sintomo dovrebbe essere temporaneo, al massimo dovrebbe scomparire nel giro di qualche settimana e per favorire ciò potrebbe essere opportuno distanziare le assunzioni o sospenderle addirittura del tutto. Solo nella remota eventualità che il vecchio sintomo persista con la stessa intensità, bisognerà prendere in esame la possibilità di passare ad altro rimedio, scelto prioritariamente sulla base della vecchia sintomatologia, cioè del dolore pelvico e delle sue modalità di manifestazione. Il consiglio che mi sento di fornire sempre è di rivolgersi ad un medico omeopata. Grazie per i complimenti riguardanti il sito. Cordiali saluti.