DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Calcarea carbonica si ottiene dalla triturazione con lattosio del carbonato di calcio e dalle successive diluizioni/dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Il carbonato di calcio, avente formula chimica CaCO3, è il sale di calcio dell’acido carbonico. A temperatura ambiente si presenta come un solido bianco, quasi insolubile in acqua, ma solubile in acque contenenti anidride carbonica (CO2) disciolta. Il carbonato è il minerale di calcio più abbondante in natura. Si rinviene in due forme cristalline, precisamente nei minerali Calcite, a forma trigonale, molto birifrangente, con cristalli di diverso abito (prismatico, romboedrico, scalenoedrico, tabulare) e Aragonite, molto meno comune, a forma rombica, con cristalli generalmente prismatici. La calcite è il componente principale del calcare, del marmo (che, per la compattezza e per la facilità con cui si lascia levigare, è molto richiesto come materiale da costruzione) e di numerosissime pietre pregiate di varie colorazioni (usate in edilizia come materiali ornamentali), ma è anche la materia prima per la produzione industriale della calce e, unita ad argilla, per la produzione dei cementi in genere.
Il calcio è essenziale alla vita degli animali e delle piante, dato che svolge importanti funzioni metaboliche ed è il principale costituente di ossa e denti. Sono formati da carbonato di calcio anche i gusci delle uova, i gusci delle ostriche, l’osso di seppia, i coralli.
Il carbonato di calcio è usato per togliere l’acidità dal vino, nei dentifrici come sostanza abrasiva per favorire la rimozione della placca dentale, in medicina come farmaco antiacido per alleviare i bruciori di stomaco e come integratore alimentare, nell’industria alimentare come colorante bianco con la sigla E170. E’ il principale componente del calcare presente nell’acqua, responsabile della sua durezza,
Alla solubilità del carbonato di calcio in acque contenenti anidride carbonica, la cui reazione produce bicarbonato di calcio (o più propriamente idrogenocarbonato), si deve la formazione delle incrostazioni calcaree nelle caldaie da acque dure e di stalattiti e stalagmiti nelle grotte.
Il carbonato di calcio che viene utilizzato per la preparazione del rimedio omeopatico Calcarea carbonica è estratto dallo strato centrale di madreperla del guscio d’ostrica.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Calcarea carbonica è uno dei principali policresti dell’omeopatia ed è anche uno dei principali rimedi della psora, cioè la sua diatesi è marcatamente psorica. E’ un rimedio ad azione profonda che agisce sulle forze vitali dell’organismo, rivitalizzando il metabolismo. Riequilibra l’assorbimento del calcio, per cui agisce specificamente sulle ossa e sulle articolazioni, nonché sulle ghiandole linfatiche, sulle vene, sulla pelle, e sugli apparati digerente, respiratorio, urinario e genitale femminile.
Il biotipo Calcarea c. ha una costituzione carbonica ed un temperamento linfatico. Ha predisposizione ad ingrassare ed il suo addome è prominente e pieno di gas. E’ calmo, pacifico, metodico, lento, sia intellettualmente che nei movimenti, è un soggetto atonico: i suoi muscoli sono flaccidi e cadenti, così come il suo grasso. E’ stanco, ha difficoltà di concentrazione, preferisce il riposo e la tranquillità. E’ ritenuto il “fratello maggiore” di Baryta carbonica, con la differenza che, pur essendo ugualmente duro di comprendonio, alla fine “ci arriva”. E’ altresì timoroso, pauroso, sfiduciato e pessimista. E’ ipoteso se giovane, frequentemente iperteso se anziano. E’ pallido, ha unghie ondulate, rugose e irregolari. I denti sono spesso cariati o assenti o malformati. Ha mani e piedi freddi e sudati, è freddoloso e si raffredda facilmente, ha la sensazione di indossare abiti bagnati. E’ lento ad ammalarsi e la sua febbre non è mai alta. La sintomatologia tende a protrarsi più a lungo della media. Le linfoghiandole sono ingrossate e dure. Sono frequenti polipi e papillomi. Nelle ragazze lo stato di anemia è dovuto a cicli mestruali lunghi e frequenti. Le affezioni dovute a raffreddamento, che interessano naso, occhi e orecchie, sono spesso accompagnate da cefalea.
In Calcarea c. tutto è acido: il gusto, la flatulenza (i rigurgiti sono acidi), la diarrea (soprattutto dopo aver bevuto latte), la pelle, il sudore.
Calcarea c. è un ottimo rimedio delle affezioni croniche respiratorie, cardiovascolari, cutanee e gastroenteriche, specie nelle reazioni allergiche al latte, delle affezioni a carico dell’orecchio e nei casi di mestruazioni a lungo irregolari delle adolescenti.
Si rivela utile per tutte le età. Neonati durante le fase della dentizione. Bambini che presentano un ritardo nello sviluppo scheletrico, il quale si manifesta anche con un ritardo nella chiusura delle fontanelle, che hanno una debolezza nelle gambe, per cui imparano tardi a camminare, che hanno ghiandole ipertrofiche (di volume aumentato). Bambini e adolescenti di corporatura robusta, con tendenza all’obesità, “cicciottelli”, con testa voluminosa che trasuda alla nuca, al minimo sforzo o durante il primo sonno, tanto da bagnare il cuscino su cui dormono, ma anche di bambini e adolescenti emaciati, con cute flaccida e muscolatura debole. Adolescenti con ritardo puberale. Adulti maschi tarchiati e tozzi, con addome prominente e mammelle evidenti, con pochi peli, denti larghi, occhi tondeggianti e grandi come il bue, labbra carnose, collo grosso, piedi tozzi, camminatura ondeggiante a mo’ di elefante, che hanno un buon appetito. Donne adulte generalmente grasse, con seni ben sviluppati, mestruazioni lunghe e anticipate, isteriche. Anziani corpulenti e obesi, con le malattie della nutrizione, malinconici e tristi, depressi, sclerotici.
I sintomi migliorano con le applicazioni calde, con il tempo secco, dopo un piccolo movimento. Peggiorano con l’umidità, con il freddo, dopo aver bevuto il latte, dopo uno sforzo fisico, con il riposo, con il plenilunio.
Il rimedio è considerato il “ciccione” dell’omeopatia e gli viene attribuita l’etichetta: Calcarea carbonica è Obelix (il noto personaggio dei fumetti della serie “Asterix il gallico”).
I principali sinergici (complementari) di Calcarea c. sono Belladonna, Lycopodium, Rhus toxicodendron, Silicea, Sulfur, Sulfur iodatum.
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Calcarea carbonica si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio stesso.
1) TESTA. Epilessia con intensificazione delle crisi durante il plenilunio. Vertigini quando si sale su luoghi alti con paura del vuoto e/o girando bruscamente la testa. Cefalea periodica (7 – 15 giorni) nella regione sopraorbitale che scende lungo il naso, con sensazione di freddo alla testa, che di solito inizia al risveglio, caratterizzata da un dolore di pressione, accompagnata spesso da nausea e vomito, che può comparire dopo uno sforzo di qualsiasi natura.
2) OCCHI. Infiammazione e gonfiore degli occhi, con secrezione e agglutinazione notturna, palpebre appiccicate. Oftalmie pruriginose con fitte, spesso accompagnate da cefalea se conseguenti a uno sforzo. Offuscamento della cornea. La maggior parte dei problemi agli occhi compare dopo essersi bagnati i piedi, con il tempo freddo e umido, dopo essere andati in bicicletta, dopo essere usciti con il sole, o dopo aver affaticato la vista.
3) ORECCHIO. Otite cronica con otorrea purulenta. Parotite.
4) GOLA. Angine di gola croniche.
5) APP. RESPIRATORIO. Raffreddore cronico, faringite bruciante, ipertrofia delle ghiandole alla base del collo, poliposi nasale, laringite con raucedine cronica, dispnea con tosse, tracheite e bronchite cronica.
6) APP. DIGERENTE. Gastroenterite. Digestione lenta con addome gonfio e meteorismo, rigurgiti acidi, vomito acido, diarrea acida (in Calcarea c. tutto è acido), anche nei lattanti durante la dentizione (ove si può associare a Aethusa cynapium) e nei bambini rachitici. Costipazione cronica, feci inizialmente dure, poi pastose e poi liquide. Coliche epatiche. Calcolosi biliari recidivanti.
7) GHIANDOLE. Ipertrofia (aumento di volume) delle ghiandole linfatiche (collo, ascelle, inguine, intestino, torace).
8) APP. MUSCOLO-SCHELETRICO. Disfunzioni dovute ad difetti di assimilazione del calcio, rachitismo, debolezza della colonna vertebrale, osteopatie, carie dentali, dentizione difficile dei bambini.
9) ARTICOLAZIONI. Gotta, reumatismo articolare dovuto ad esposizione alle intemperie o ad un cambiamento del tempo in freddo e umido.
10) APP. GENITALE FEMMINILE. Ipermenorrea alla minima eccitazione mentale. Amenorrea dopo un bagno freddo con leucorrea. Ritardo del processo puberale.
11) APP. URINARIO. Coliche e calcolosi renali recidivanti.
12) CUTE. Crosta lattea; dermatiti del volto, della regione retro-auricolare e del cuoio capelluto con croste spesse e umide o successivamente con squame; orticaria dovuta a intolleranza al latte; psoriasi palmare; follicolite della barba; foruncoli; impetigine; screpolature nelle dita delle mani; verruche; cute ruvida e secca.
13) APP. CARDIOVASCOLARE. Vene varicose. Flebiti. Palpitazioni cardiache di notte o dopo un pasto.
DOSI
□ Nei casi 6) e 12), diluizione 4CH, 3 granuli da 1 a 3 volte al dì.
□ Nel caso 8), diluizione 7CH, 3 granuli da 1 a 3 volte al dì.
□ In tutti gli altri casi, diluizione 7 o 9CH, 2 – 3 granuli con periodicità legata alla situazione specifica.
(*) V. Note esplicative
Andrea dice
…in realtà ho visto che per i problemi di tiroide è più specifica la graphite e guardando le tipologie ho alcuni aspetti di un sulfureo grasso: sono molto instabile e nonostante i liquidi al livello di busto, ho gambe e braccia toniche e mi piace lo sport. Ho anche degli scatti d’ira…
Dimenticavo ho 42 anni…
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Andrea, in realtà tutti i rimedi omeopatici carbonici sono indicati per l’ipotiroidismo, dal momento che tale condizione spesso rappresenta proprio un aspetto costituzionale. Calcarea carbonica è certamente il rimedio più importante della costituzione carbonica, essendone non a caso il capostipite e considerato che lei dimostra di avere con esso effettivamente moltissime somiglianze, sia sul piano fisiologico che su quello psicologico, allora il rimedio potrebbe essere adatto a lei per l’ipotiroidismo ed i sintomi associati. Anche la costituzione dovrebbe corrispondere, perché il sulfurico grasso, che è una costituzione mista, ha una grossa impronta della costituzione carbonica, tant’è che è inquadrabile come costituzione sulfo-carbonica. Gli stessi polipi uterini, tanto per fare un esempio, sono più facilmente sviluppabili nelle persone che presentano una costituzione a componente carbonica e quindi i rimedi omeopatici utili al loro trattamento sono quelli che fanno capo a tale costituzione, tra cui ovviamente Calcarea carbonica. Anche Graphites, che è un rimedio carbonico, è indicato per l’ipotiroidismo, però, come lei sa, in omeopatia i risultati si ottengono solo se il rimedio assomiglia al paziente e quanto più tale somiglianza è calzante tanto migliori saranno gli effetti terapeutici. In definitiva se, come sembrerebbe, lei si ritrova moltissimo in Calcarea carbonica, allora il rimedio potrebbe essere tra i più appropriati per aiutarla a superare praticamente tutti i suoi disturbi, sia fisici che psichici. Ricordiamoci anche che Calcarea carbonica è uno dei principali policresti omeopatici (i policresti sono i grandi rimedi della materia medica omeopatica, ad azione ampia e profonda, che hanno un’attività generale riequilibrante utile a curare diverse patologie ed a coprire una vasta gamma di sintomi). Inoltre potrebbe essere utile associare al rimedio un’attività di drenaggio che stimoli gli organi emuntori, liberi l’organismo dalle tossine e renda lo stesso più recettivo all’azione della cura omeopatica. I drenanti che vengono generalmente utilizzati sono dei rimedi gemmoterapici (o gemmoderivati, si tratta di macerati gligerici di gemme di piante con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), che vengono scelti in base all’indicazione terapeutica. Nel caso specifico si potrebbe ricorrere, ad esempio, a un gemmoterapico come Betula pubescens M.G. D1 che è un tonico generale in grado di aumentare le difese dell’organismo, di combattere l’astenia psico-fisica e di trattare l’ipotiroidismo lieve e/o Quercus peduncolata M.G. D1 che possiede un’azione simile e complementare a quella di Betula pubescens. Il consiglio però, se lei intende curarsi con l’omeopatia, è di rivolgersi ad un medico omeopata che possa approfondire il suo caso personale in una visione olistica di concezione omeopatica e prescriverle una terapia strettamente personale, confermando o meno quanto esposto, potendo fare ricorso anche alle alte diluizioni laddove occorre intervenire sul sub-strato di terreno per un’azione più profonda e sistemica. Nelle more ci si potrebbe orientare verso le basse diluizioni, ad es. quelle non superiori alla 7CH, che solitamente si utilizzano in ragione di 3 granuli 3-6 volte al dì, salvo diversa prescrizione medica. Cordiali saluti.
Andrea dice
Gentile d.ssa,
mi ritrovo in molti dei sintomi della calcarea carbonica con digestione lenta, addome molto gonfio tessuti pieni d’acqua,soprattutto la parte del tronco (addome, stomaco, schiena) sempre un po’ sovrappeso con tendenza ad ingrassare se non sto attenta, viso gonfio soprattutto al risveglio, mal di gola frequentissimi in inverno, e con aria condizionata, voce sempre bassa, stipsi, urine abbastanza acide, polipi uterini, dismenorrea, tendenza ad allergie a livello di derma, mal di testa frequenti, a volte sinusite. Lentezza soprattutto al mattino. La situazione è migliorata qualche anno fa quando – in occasione di una dieta dimagrante – mi è stato prescritto un preparato a base di triacana, stimoltatore del t3 (ho i dosaggi ormonali al limite inferiore della norma): improvvisamente sgonfia, intestino più regolare, e soprattutto addome senza gonfiore ‘acquoso’. Chiaramente è stato un ciclo e quando l’ho smesso, anche se ho recuperato un paio di chili fisiologici, il gonfiore è tornato. Ora prima di decidermi di rivolgermi nuovamente alla medicina allopatica (anche perché credo che alla lunga questa molecola blocchi completamente la tiroide e richieda dosaggi sempre maggiori),volevo tentare con l’omeopatia. Ho letto della calcarea carbonica, secondo lei potrebbe essermi di aiuto alla 4ch? da sola o con altri rimedi? grazie per al cortese attenzione. Cordiali saluti
Nicoletta dice
E’stata gentilissima la ringrazio molto.
La mamma cerca già di bere parecchio!
Le diluizioni :
Aluminia 9
Lycopodium 30
Bryonia 15
Nux moschata 9
Possono andare bene?secondo lei 3 volte al di puo’essere ragionevole?
Quando inserisco i gemmo terapici?
Grazie x la sua attenzione saluti Nicoletta
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Nicoletta, in omeopatia ogni entità terapeutica è strettamente personale, perché molto dipende dalla capacità di reazione del singolo organismo, dalla profondità della patologia e dal livello d’intervento terapeutico, per cui diventa sempre problematico, se non avventuroso, fornire delle regole di carattere generale. Le posso soltanto dire che, frequentemente, le basse diluizioni (quelle fino alla 7CH) si utilizzano per i casi acuti, il drenaggio e il lesionale, le medie diluizioni (fino alla 15CH) per i casi sub-acuti, i sintomi generali e il funzionale, le alte diluizioni (dalla 30CH a salire) per i casi cronici, il terreno, il mentale e lo psichismo, che però, ripeto, non hanno valore assoluto ma solo orientativo e quindi potrebbero non valere per tutti. Ovviamente con l’aumentare della diluizione aumentano anche i tempi di somministrazione, considerato che di pari passo crescono i tempi di copertura terapeutica, per cui si può andare da più somministrazioni giornaliere per le basse diluizioni, a una somministrazione giornaliera o a giorni alterni o ad alcuni giorni a settimana per le medie diluizioni, a una somministrazione a settimana fino a una al mese o più (o una tantum) per le alte diluizioni. Anche stavolta ciò deve essere commisurato al singolo caso. Per quanto riguarda i gemmoterapici generalmente vengono adoperati ogni giorno prima dei pasti, sciogliendo le gocce in un poco d’acqua. Le rinnovo però il consiglio di avvalersi della competenza di un medico. Cordiali saluti.
Nicoletta dice
Gentilissima d.ssa ho una mamma di 90 sa.che ha 2 disturbi molto invalidanti:1)assenza quasi di saliva x cui fa anche fatica a mangiare se nn cose liquide e il naso sempre chiuso(rinite succo o atrofica)che la fa impazzire Xche’non riesce a respirare.gli otorini minimizzano i disturbi e le danno pomate naso inuti.le hanno escluso sindrome sijogren.
Le sto dando aluminia 9ch bryonia 15 ch lycopodium 30 ch(disturbo cronico-alta diluizione)e nux moschata 9ch che mi pare siano i rimedi x secchezza mucose.lei ha qualche suggerimento x alleviare questi disturbi x favore??grazie infinite
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Nicoletta, la secchezza della bocca, meglio nota come asialia, se sono state escluse le cause patologiche, può essere un disturbo presente nelle persone anziane, soprattutto le donne, per involuzione delle ghiandole salivari. Tra l’altro i sintomo di naso sempre chiuso, o per meglio dire di congestione nasale che corrisponde ad un’alterazione delle mucose delle cavità nasali e dei limitrofi seni paranasali, con relativa ostruzione respiratoria, non fa altro che peggiorare la situazione. Infatti la respirazione viene effettuata con la sola bocca e ciò provoca la secchezza di fauci e gola, dal momento che viene a mancare l’umidificazione dell’aria attraverso il naso. Generalmente per la secchezza della bocca e delle mucose i rimedi omeopatici più utilizzati sono proprio Alumina, Bryonia, Nux moschata e lo stesso Lycopodium. Tra questi Bryonia potrebbe rivelarsi molto indicato anche per la congestione nasale. Inoltre potrebbe essere utile associare un’attività di drenaggio che stimoli gli organi emuntori, liberi l’organismo dalle tossine e renda lo stesso più recettivo all’azione della cura omeopatica. I drenanti che vengono generalmente utilizzati sono dei rimedi gemmoterapici (o gemmoderivati, si tratta di macerati gligerici di gemme di piante con diluizione alla prima decimale hahnemanniana), che vengono scelti in base all’indicazione terapeutica. Nel caso specifico si potrebbe ricorrere, ad esempio, a gemmoterapici come Carpinus betulus M.G. D1 che ha un’azione elettiva sul rino-faringe e sulle mucose respiratorie ed ha proprietà antinfiammatorie, anticatarrali e riduce gli spasmi delle prime vie respiratorie e/o Ribes nigrum M.G. D1 che ha delle ottime proprietà antinfiammatorie, antistaminiche e stimolanti del sistema immunitario. Una cosa importante da non trascurare per contenere la secchezza è di bere abbastanza acqua, soprattutto fuori dai pasti e di aumentarne la quantità quando c’è caldo. Ovviamente la conferma di tutto ciò la può fornire solo un medico omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi a migliore garanzia, considerato anche il fattore dell’età. Cordiali saluti.
Daniele dice
Grazie mille dottoressa, un’ultima domanda la diluizione 1000 ch corrisponde ad 1mk?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Daniele, si tratta di due diluizioni completamente differenti e non comparabili. La 1000CH è la millesima centesimale hahnemanniana, mentre la MK (o 1000K) è la millesima centesimale korsakoviana. Sono comunque entrambe delle altissime diluizioni. Cordiali saluti.
Daniele dice
Grazie dottoressa, è possibile e compatibile anche l’associazione con alte diluizioni? Ad esempio Aesculus Hippocastanum 5CH e calcarea carbonica 200CH o 1000CH?
Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Daniele, tecnicamente non è vietato, però tenga presente che le alte diluizioni, quali sono la 200CH e addirittura la 1000CH, sono utilizzabili senza problemi solo quando esiste un buon grado di somiglianza con il rimedio e quando occorre effettuare un’azione terapeutica profonda e sistemica, per curare ad esempio patologie radicate, cronicizzate, profonde o per intervenire sul mentale e sullo psichismo oppure ancora per correggere il terreno legato al patrimonio genetico. Quando invece occorre intervenire a livello sintomatico possono essere sufficienti (od anche opportune) le basse diluizioni. Cordiali saluti.
Daniele dice
Buonasera, stò prendendo Aesculus Hippocastanum 5CH e la pomata Avenoc ( contenente Ficaria Ranunculoides TM 0.01g; Paeonia officinalis TM 0.01g; Adrenalinum 3 DH 0,05g; Amyleini Hydrochloridum 1 DH 5g. ) per le emorroidi, è possibile associare a ciò Calcarea Carbonica 5 CH?
Sono compatibili?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Daniele, Calcarea carbonica non è incompatibile con gli altri rimedi da lei citati, per cui in linea di principio potrebbe essere associato senza creare o subire interferenze. Tra l’altro Calcarea carbonica è prevalentemente adatto in caso di gonfiore e frequente protrusione di escrescenze emorroidali, specialmente durante l’evacuazione, con dolore urente. Dia anche un’occhiata all’articolo “Emorroidi e vene varicose ko” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici dell’antica tradizione molto validi nel prevenire o curare le emorroidi. Cordiali saluti.
Petronela dice
Buongiorno. Vorrei sapere si calcare carbonica 6ch e consigliato per le tonssilite gonfi, per una bimba di 23 mesi? La dose in granuli consigliate? Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Petronela, Calcarea carbonica è uno dei principali rimedi omeopatici utilizzato per l’ipertrofia degli organi linfoghiandolari e quindi anche delle tonsille, però per stabilire l’opportunità del suo uso, la diluizione e la posologia è indispensabile la personalizzazione a cura del medico omeopata. Cordiali saluti.
Eleonora dice
Buonasera, sono in cura da un omeopata e gli ho chiesto un rimedio per perdere peso, mi ha prescritto la calcarea carbonica lm 6 da somministrare in tre gocce al giorno lontano dai pasti. Mi sono documentata e non ho letto mai di questa posologia. Lei che ne pensa? In quanto tempo pensa che otterrò dei risultati? Grazie in anticipo, saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Eleonora, l’omeopata è l’unico professionista in grado di prescrivere il rimedio, la diluizione e la posologia giusti per la sua persona e per la sua situazione. In omeopatia ogni terapia è strettamente personale e non esistono le regole generali applicabili a tutti (come suol dirsi, l’omeopatia è la medicina che “veste su misura”), per cui lasci perdere le informazioni reperibili in giro che verosimilmente non saranno applicabili a lei e si fidi dell’operato dell’omeopata. In ogni caso la posologia prescritta è senz’altro giustificabile considerato che la 6LM è una diluizione medio-alta che ha una buona copertura terapeutica, per cui non si somministra troppo spesso e che in omeopatia conta di più il numero delle somministrazioni che l’entità della singola dose. Ovviamente, poiché il farmaco miracoloso non esiste, l’omeopatia da sola potrebbe non bastare, per cui occorrerà avviare anche un percorso di rieducazione alimentare e di miglioramento del proprio stile di vita. Ad esempio potrebbe essere molto utile masticare lentamente e consumare alimenti nutrienti ma poco energetici e ad alto indice di sazietà, come cibi con molta acqua e fibre, quali frutta e verdura, legumi, cereali integrali, ecc., che garantiscono anche la regolarità delle funzioni intestinali indispensabile per il dimagrimento. Sarebbe anche opportuno evitare la sedentarietà e tenere un’attività fisica regolare e continuativa. Relativamente alla tempistica, molto dipende dalla capacità di reazione del suo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico e da quanto detto poc’anzi. Cordiali saluti.
mariella dice
lavoro in uffico al ora di pranzo vado in palestra poi cerco di mangiare sano verdure insalate miste con tonno yogurt magro giuro le ho provate tutte anche l’ago puntura ma niente mi hanno detto che ho il metabolismo bloccato perché sono troppo nervosa e in più perché me la prendo troppo x tutto e sono ossessionata dal mio grasso alla pancia e allo stomaco non vado al mare non esco mi vergogno troppo spero che quei prodotti che ho mensionato funzionassero un poco … grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Mariella, Calcarea carbonica e Graphites sono tra i più importanti rimedi omeopatici che possono aiutare a far perdere peso, in quanto fondamentalmente sono in grado di correggere il “terreno” dell’individuo, cioè il patrimonio genetico e comportamentale. Però, bisogna tenere ben presente che in omeopatia i risultati si ottengono solo se le caratteristiche del rimedio assomigliano alle proprie, sia dal punto di vista fisiologico che dal punto di vista psicologico. I profili dei due rimedi sono consultabili negli articoli omonimi. In estrema sintesi, Calcarea carbonica corrisponde ad una donna corpulenta, grossa, in sovrappeso, con metabolismo rallentato, che tende al trattenimento dei liquidi, che ama mangiare, che tende a condurre una vita di routine, che è tendenzialmente lenta, pigra e flemmatica; è il rimedio prototipo per tutti i carbonici, in grado di risolvere le diverse patologie o disfunzioni legate al metabolismo lento e alla carenza di assorbimento del calcio. Graphites corrisponde ad una donna corpulenta e in sovrappeso, ma freddolosa, spesso dal colorito pallido, in genere costipata a livello intestinale, con odorato ipersensibile, molle sia fisicamente che moralmente; è il principale rimedio per la cura delle affezioni cutanee. Entrambi i rimedi sul piano psichico denotano una sensazione di insoddisfazione, esitazione estrema, incapacità di prendere qualsiasi decisione, perdita di volontà, mancanza di equilibrio, con la conseguente tendenza a rabbia, disperazione, insofferenza, scoraggiamento, timore del giudizio altrui, malinconia e tristezza. I due rimedi quindi potrebbero aiutarla, anche in associazione essendo dei sinergici, sia per perdere peso che per farle superare la condizione emotiva in cui si trova, potendo agire a livello psicosomatico. I rimedi omeopatici, essendo dei farmaci a tutti gli effetti, si acquistano in farmacia. Ovviamente, come lei già sta facendo, occorrerà avviare un percorso di rieducazione alimentare e di miglioramento del proprio stile di vita. Ad esempio potrebbe essere molto utile masticare lentamente e consumare alimenti nutrienti ma poco energetici e ad alto indice di sazietà, come cibi con molta acqua e fibre, quali frutta e verdura, legumi, cereali integrali, ecc., che garantiscono anche la regolarità delle funzioni intestinali indispensabile per il dimagrimento, rinunciare alle bevande zuccherate, agli alcolici, ai dolciumi, ecc. Mangiare cibi sani è importantissimo, però bisogna saper controllare anche le quantità. Ugualmente importante e utile è l’attività fisica, che deve essere regolare e continuativa, nel senso che non basta allenarsi andando in palestra, bisogna introdurre tanti piccoli cambiamenti che possono sembrare insignificanti ma che alla lunga producono i loro effetti benefici, come ad esempio andare a piedi evitando il più possibile l’automobile, fare le scale invece di prendere l’ascensore, ecc. ecc. Per quanto riguarda i prodotti da lei citati, non mi risulta che siano particolarmente efficaci per dimagrire, anche se utili per aiutare a risolvere vari disturbi e disfunzioni, che solo lontanamente potrebbero contribuire a far perdere peso. Bisogna partire dal concetto che il farmaco miracoloso non esiste ed ammesso che esista alla lunga si pagano gli interessi e molte volte anche salati. Sinteticamente, il cardo mariano è principalmente un depurativo del fegato, ha un leggero effetto ipertensivo e lassativo, è controindicato in caso di calcoli biliari; l’olio di pesce è ricco di omega-3 (grassi nobili), riduce i fenomeni infiammatori ed i livelli ematici di trigliceridi, che però non hanno nulla a che vedere con il peso corporeo; l’alga kelp è ricca di iodio e quindi in grado di stimolare la tiroide a produrre più ormoni, aumentando perciò il metabolismo corporeo e bruciando più calorie, nell’errata convinzione però che il sovrappeso sia attribuibile ad un metabolismo troppo lento dovuto a un ipotiroidismo da carenza alimentare, invece facilmente correggibile con l’uso del sale iodato; la rosa canina ha proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, immunostimolanti, antiallergiche e diuretiche; l’msm (metil sulfonil metano) è un composto organico contenente zolfo, ha proprietà antinfiammatorie, condoprotettrici, cicatrizzanti, aumenta il trofismo di pelle e capelli e normalizza le funzioni gastro-intestinali. Concludendo, se lei volesse cercare di dimagrire facendosi aiutare dall’omeopatia, le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata, che saprà individuare i rimedi omeopatici più adatti a lei, con diluizioni e posologie, non escludendo il ricorso anche a fitoterapici, gemmoterapici o organoterapici che completino e specializzino maggiormente la terapia. Cordiali saluti.