DESCRIZIONE
L’Arnica montana è un’erba perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae. E’ alta dai 20 ai 60 cm. Presenta rizoma bruno e fusto eretto, leggermente peloso, munito alla base di una rosetta di foglie ovali lanceolate, di un verde pallido, con nervature longitudinali sporgenti nella pagina inferiore. Alla sommità si trovano i fiori a capolino di un bel colore giallo-aranciato con i caratteristici petali spettinati e dal gradevole odore aromatico. I frutti sono acheni bruni, irsuti, sormontati da un ciuffo o pappo di peli bianchi o giallastri. Fiorisce in giugno – luglio. Vive esclusivamente nelle zone montane dell’Europa e dell’America, ove privilegia i terreni poveri e silicei. In Italia la si trova nei pascoli e nei prati elevati delle Alpi e degli Appennini. Sta diventando sempre più rara, soprattutto nelle regioni nordiche, a causa dell’aumento delle coltivazioni intensive. Oggi la pianta appartiene alla flora protetta.
L’Arnica è stata descritta per la prima volta nel XVI secolo dal medico e naturalista tedesco Theodorus Jacobus Von Bergzabern (1520–1590), il cui cognome venne latinizzato in Tabernamontanus, che diede alla pianta il nome attuale. E’ chiamata comunemente “starnutina” per la capacità che ha il suo odore di provocare starnuti. Dalle sue foglie si ricava il cosiddetto “tabacco di montagna”, usato dalle popolazioni montane per la pipa e come tabacco da fiuto. E’ velenosa se ingerita; a forti dosi può provocare tachicardia e paralisi. L’intera pianta contiene un glucoside dal principio amaro, l’arnicina, che ha azione simile alla canfora. I fiori ed i rizomi essiccati contengono due rispettivi oli essenziali. La pianta ha proprietà medicinali ed è adoperata come rimedio in fitoterapia ed in omeopatia. Si utilizzano i fiori che vengono raccolti durante il periodo della fioritura, scegliendo quelli appena aperti.
Il rimedio omeopatico Arnica montana si ottiene dalla Tintura Madre dei fiori della pianta omonima.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Poiché la pianta cresce sulle montagne, possiede un’affinità naturale con gli effetti delle cadute e dei traumi. Arnica montana è il rimedio traumatico per eccellenza e corrisponde agli effetti dovuti a traumi recenti e passati.
La chiave di lettura di questo rimedio omeopatico è lo sportivo, con tutti i problemi cui uno sportivo può andare incontro: disturbi muscolari, traumi, lividi, ematomi, disturbi cardiaci ed inoltre stati febbrili ed eruzioni cutanee, allorché sussiste una particolare condizione psichica. In tal caso il soggetto ha una sensazione di contusione muscolare (come se fosse stato percosso), di indolenzimento, di estrema stanchezza (come se avesse fatto uno sforzo fisico intenso e prolungato); tutto il corpo sembra rotto, a pezzi; il materasso su cui è disteso gli sembra troppo duro e si rigira continuamente alla ricerca di una posizione comoda; è depresso e misantropo, vuole essere lasciato solo, non vuole che gli si parli né che ci si avvicini poiché teme di essere toccato. Durante la notte ha insonnia ed agitazione, soprattutto dopo una fatica intensa.
Arnica montana è bisbetico, irritabile, triste, pieno di timore; solitamente è pessimista, indifferente, poco stabile nelle decisioni; è malinconico, scontroso, imbronciato, pletorico; ha carnagione colorita; è debilitato e flaccido.
Il soggetto Arnica montana ha prevalentemente una costituzione sulfurica e un temperamento sanguigno.
Nel soggetto Arnica montana i capillari tendono facilmente a rompersi ed a sanguinare nelle zone infiammate (se il soggetto tossisce, espettora muco contenente grumetti di sangue; se il suo apparato urinario è infiammato, emette urina con tracce di sangue; se lo stomaco è infiammato, il vomito contiene tracce di sangue; nelle donne sono possibili mestruazioni abbondanti).
Tutti i sintomi peggiorano con il contatto, al tatto, con una leggera pressione, con gli urti, con le scosse, con il movimento, con il freddo umido; migliorano in posizione supina con la testa bassa, con il riposo, con applicazioni calde.
Il rimedio migliora la circolazione del sangue, la respirazione, ha proprietà antidolorifiche ed antinfiammatorie. L’azione sull’apparato digerente è secondaria.
Qualsiasi rimedio per uso esterno a base di Arnica montana non deve essere utilizzato sulle lesioni della cute o sulle ferite.
In estrema sintesi al rimedio è possibile attribuire l’etichetta: Arnica montana è lo sportivo, corrisponde cioè al Discobolo di Mirone (nota scultura realizzata da Mirone nel 455 a.c., raffigurante un atleta che sta per scagliare un disco).
USO DEL RIMEDIO
Arnica montana si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio.
1) TRAUMI: è il rimedio principe in tutti i casi di trauma sia fisico che psichico, sia recente che passato. E’ usato per i traumi fisici, quali ecchimosi (ne facilita l’assorbimento); fratture (le cicatrizza), ove si può associare a Ruta e Symphytum; contusioni; distorsioni sia della caviglia che del ginocchio, ove spesso è seguito da Rhus tox che agisce sui legamenti facilitando la guarigione; lussazioni; stati di indebolimento dovuti ad un eccessivo sforzo fisico. E’ utilizzato inoltre in tutte le conseguenze di cadute, di incidenti, di strappi muscolari, dopo un intervento chirurgico, dopo un’estrazione dentale, dopo il parto. Per quanto riguarda i traumi psichici il rimedio è usato per curare gli effetti di paure improvvise, eccessi di collera, stati di shock, dispiaceri, lutti, emozioni molto intense, spaventi. E’ utile l’associazione con Calendula officinalis per il trauma fisico e con Hypericum per il trauma psichico .
2) APP. CARDIOVASCOLARE: nei casi di eretismo cardiaco, di “cuore dell’atleta”; nei disturbi cardiaci con sensazione di costrizione, come in Cactus cui il rimedio è spesso associato, e di contusione nella regione toracica in corrispondenza del cuore; nell’ipertensione con congestione alla testa; nelle cefalee battenti; nelle vertigini con mani e piedi freddi, che si avvertono camminando. E’ utile l’associazione con Aurum, Avena sativa, Camphora, Crataegus, Ignatia, Valeriana.
Nei casi di varici, gambe pesanti, stasi venosa, fragilità capillarein genere con rossore vascolare e tendenza alle ecchimosi, epistassi ed emorragie con sensibilità alla palpazione, emorroidi. E’ utile l’associazione con Aesculus hippocastanum, Hamamelis, Paeonia, Ratanhia.
3) TESSUTO CUTANEO E SOTTOCUTANEO: nelle ecchimosi, foruncoli, acne, con eruzioni simmetriche.
4) REUMATISMO: nei casi di reumatismo sia acuto che cronico con gonfiore alle articolazioni e paura di essere toccati.
5) APP. URO-GENITALE: nelle infiammazioni della regione pelvica, urine con sangue, ipermenorrea con sangue di colore rosso intenso, emorragie post-partum ed in quelle dovute all’introduzione della spirale anticoncezionale. In alcuni casi si rivela utile l’associazione con Sepia, Aesculus hippocastanum, Paeonia, Sanguinaria.
6) OCCHI: nelle ecchimosi della congiuntiva e delle palpebre in seguito a traumi. L’associazione utile è con Symphytum.
7) STATI INFETTIVI E FEBBRILI: nella scarlattina, nell’erisipela ed in altre malattie, in particolare nella polmonite, nella febbre malarica, nella febbre tifoide. In alcuni casi di crisi malariche il rimedio si è dimostrato più efficace del chinino. E’ usato anche in molti casi di febbri adinamiche. Durante la febbre il soggetto ha viso arrossato e caldo, mentre il naso ed il resto del corpo sono freddi. Nei casi di febbre dovuti ad influenza è spesso associato a Aconitum, Apis, Bryonia, Eupatorium, perforatum, Ferrum phosphoricum, Mercurius.
8) APP. DIGERENTE: nei casi di nausea e vomito con sangue, con flatulenza maleodorante di odore solforoso. Alitosi dall’odore di uova marce. Sensazione di stomaco tirato da una corda che lo spinge verso la colonna vertebrale. Mancanza di appetito, disgusto per carne e latte, grande sete. Il rimedio è usato anche nei disturbi dovuti a mal d’auto e mal di mare, in associazione con Cocculus, Ignatia, Nux vomica, Petroleum, Tabacum.
9) APP. RESPIRATORIO: afonia dei cantanti, tosse influenzale o dovuta ad altra malattia dell’apparato respiratorio, tosse traumatica, tosse stizzosa e spasmodica con emottisi (emissione orale di sangue). E’ utile l’associazione con Belladonna, Cina, Coccus cacti, Cuprum, Drosera, Eupatorium, Ferrum, Gelsemium, Ipeca, Mercurius solubtilis, Rhus tox, Solidago.
DOSI
□ Nei casi 1), se i disturbi sono dovuti ad un trauma recente sono usate la basse diluizioni quale ad es. la diluizione 4CH alla dose di 4 granuli 3 volte al dì. La stessa diluizione in genere si adopera anche nelle associazioni. La cura si completa con l’uso della pomata per le applicazioni locali.
Se i disturbi sono dovuti ad un trauma remoto è preferibile una diluizione più alta quale ad es. la 15CH o la 30CH alla dose di 15 gocce al dì.
Se si tratta di un trauma psicologico si adopera la diluizione 15CH in un’unica dose di 5 granuli, che si ripete dopo 10 – 15 giorni.
Per gli interventi chirurgici si assume una dose di 3 granuli, diluizione 30CH, poche ore prima dell’intervento. Invece in convalescenza o nel post-partum o dopo un’estrazione dentale si usa la diluizione 4CH, 3 granuli ogni 2 – 3 ore.
□ Nei casi 2), 3) e 4), diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 – 15 gocce, 3 – 4 volte al dì. Si completa con la pomata per uso esterno.
□ Nel casi 5), 6) e 7), diluizione 3CH, 2 – 3 granuli o 5 – 10 gocce, 3 – 6 volte al dì.
□ Nel casi 8), se trattasi di mal d’auto o mal di mare di adulti, diluizione 3CH, 10 gocce ogni ora; se di bambini, stessa diluizione, 5 gocce ogni ora. Il trattamento è preferibile che inizi con una dose prima del viaggio. Nelle altre situazioni, diluizione 4CH, 3 – 4 granuli o 10 gocce, 3 volte al dì.
□ Nel casi 9), diluizione 4CH, 2 – 3 granuli o 5 gocce ogni 2 – 3 ore.
(*) V. Note esplicative
Giorgia dice
Buonasera Dottoressa, da circa due giorni ho un forte torcicollo dovuto ad un colpo d’aria fredda. Il dolore coinvolge anche i muscoli della spalla sinistra e parte di quelli della scapola. Ho dato nelle zone interessate arnica in gel ma il dolore e la contrattura non passa anzi peggiora. Cosa mi consiglia? Grazie mille !
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giorgia, i rimedi omeopatici più adatti per un torcicollo muscolo-reumatico, provocato da un colpo di freddo, sono Actaea racemosa, Lachnantes, Dulcamara e Guaiacum. Per quanto riguarda la fitoterapia potrebbero essere utili applicazioni locali con una pomata all’Artiglio del diavolo. Cordiali saluti.
Angela dice
Buon giorno! Mio marito soffre di cervicalgia muscolo tensiva (inizialmente era cefalea muscolo tensiva) avendo giramenti di testa, debolezza muscolare, un può di tachicardia, i muscoli affaticati, sensazione di svenimento, confusione mentale, si dimentica spesso la cose, insomma un può di disturbi legati alla tensione. Gli esiti sono risultati negativi, ma lui si sente sempre male , con momenti di punta, specialmente dopo che mangia. Dopo 4 mesi di trattamento con farmaci, la cura ha smesso di funzionare, la dottoressa che lo sta seguendo gli ha dato un altra cura senza successo, dopo di ché ha deciso di prescrivere una dose unica di arnica montana XMK granuli da scogliere sotto lingua, dopo di ché di pendere 3-4 granuli 3-4 volte al giorno per un mese. La mia domanda, vedendo la confezione della dose unica, non è ché è un può tanta? può avere effetti collaterali ? Vi ringrazio per la sua gentilezza.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Angela, non deve preoccuparsi in quanto se la dottoressa ha prescritto quel rimedio, quella diluizione e quella posologia è perché avrà fatto le proprie valutazioni ed ha ritenuto la terapia più adatta al caso di suo marito. D’altro canto le alte diluizioni solitamente vengono somministrate in una dose unica, proprio per poter beneficiare della loro azione terapeutica, profonda e sistemica. Ad ogni modo i rimedi omeopatici, quando correttamente prescritti, non sono in grado di produrre effetti collaterali, intesi questi nel senso tradizionale del termine, perché non contengono sostanze a livello ponderale ma solo a livello infinitesimale e la loro azione consiste unicamente nello stimolare ed incanalare correttamente la capacità propria di guarigione dell’organismo. Tenga comunque informata la dottoressa sull’andamento della cura. Cordiali saluti.
Marco dice
Gentile Dottoressa,
sono un ragazzo di 27 anni. Da un anno ormai soffro di problemi d’insonnia che si manifestano con risvegli notturni costanti da mesi e spesso impossibilità di riaddormentarmi, soprattutto quando ho impegni il mattino seguente. Ho fatto polisonnografie, esami tiroide, sono andato da uno psicoterapeuta ma non sono riuscito a risolvere nulla. Il tutto è iniziato dopo un forte shock in cui credevo di aver contratto una malattia, dopo un mese sono tornato a dormire di nuovo ma successivamente dopo un paio di mesi, alla fine di una relazione, ho ricominciato a soffrire nuovamente di risvegli notturni e da quel momento (settembre 2013) non ho mai più dormito più di 5 ore di seguito. Finalmente dopo mesi di ricerche ho affrontato la situazione e ho capito che l’ansia ha un ruolo preponderante in tutta questa storia ed ho deciso di andare da un omeopata. Il dottore mi ha prescritto arnica MCH una sola volta, Thuja 30ch 3 granuli prima di andare a dormire per 1 mese e bfx flowers 10 gocce due volte al giorno per 2 mesi fino al prossimo controllo. Dal momento che i risvegli continuano ho sentito il mio omeopata che mi ha consigliato datif pc per quando mi sveglio la notte, ma non mi sta aiutando molto. Ora sono circa due settimana che prendo thuja, flowers e che ho preso la monodose di arnica ma continuo ad avere risvegli notturni spesso senza riuscire a tornare a dormire e avendo iniziato recentemente a lavorare a volte sono proprio stremato. Lei crede che la cura sia giusta? quanto tempo devo aspettare prima di vedere miglioramenti dal punto di vista del sonno? Grazie mille Dottoressa!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Marco, l’insonnia, intendendo con tale termine tutta una serie di disturbi del sonno, è purtroppo una problematica molto diffusa le cui cause possono essere molteplici, ma escludendo quelle di natura patologica, più frequentemente è attribuibile ad uno stile di vita errato, a cattive abitudini, a fattori psichici ed a conflitti emotivi. I rimedi omeopatici in grado di trattare adeguatamente l’insonnia sono tantissimi, tra i quali, così come richiede l’omeopatia con la legge dei simili, occorrerà individuare quelli che rispecchiano meglio la totalità dei sintomi del paziente, con particolare riguardo ai sintomi eziologici, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Ora se l’omeopata ha fatto quelle scelte terapeutiche è perché ha ritenuto che siano le più idonee alla sua situazione ed alla sua persona, atteso che tutti i rimedi prescritti sono validi per vincere l’insonnia. Arnica montana è il rimedio omeopatico principe per le conseguenze dei traumi, sia fisici che psichici, ma soprattutto è il rimedio del paziente che prova la sensazione di essere vittima di un trauma (sembrerebbe il suo caso). Thuya è un importante rimedio particolarmente indicato, dal punta di vista dello psichismo, quando il paziente ha più frequentemente delle piccole idee ossessive centrate sul rimuginare le preoccupazioni quotidiane, ma anche delle idee fisse o delle ossessioni (sembrerebbe ancora il suo caso). Bfx flowers, che non conosco, ritengo che trattasi di un rimedio floreale. Datif pc è un rimedio omeopatico complesso, costituito cioè da un mix di rimedi sinergici, indicato per gli stati ansiosi ed emotivi, per l’insonnia passeggera e quando non è completamente chiaro il modo di reagire del paziente. Quindi in linea di principio i rimedi sembrerebbero appropriati, bisogna solo avere la pazienza di attendere che incomincino a produrre i loro effetti, tenendo presente che quando è interessata la componente psicologica le cure possono essere abbastanza lunghe, anche di alcuni mesi, in dipendenza del grado di profondità del disturbo e della capacità di reazione dell’organismo. Si tenga in costante contatto con l’omeopata, per dargli la possibilità di valutare sempre meglio la situazione e di introdurre gli eventuali adattamenti terapeutici. Come lei certamente saprà, è importante anche adottare alcuni accorgimenti. La sera consumare un pasto leggero, limitando i cibi grassi, le salse, i farinacei che appesantiscono la digestione. Evitare comunque di coricarsi subito dopo mangiato, se possibile camminare almeno per un quarto d’ora – mezz’ora, oppure praticare un esercizio fisico leggero, ascoltare della musica rilassante (es. classica, romantica), o fare una lettura distensiva (evitando quelle eccitanti o angoscianti), evitare le discussioni e le dispute familiari, non rinviare l’andata a letto se si avverte un principio di sonnolenza. Integrare al pasto della sera gli alimenti che esercitano un’azione sedativa, come aglio, cipolle, scalogni, basilico, avena, cavolo, zucca, maggiorana, lattuga, melissa, mela, albicocche, pesche, miele. Preferire sempre un’alimentazione con cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B1, B2, C, D, E), con un buon contenuto di fibre e di sali minerali e abolire le sostanze eccitanti come thè, caffè, tabacco. Prendere l’abitudine di bere la sera, prima di andare a letto, una tisana di foglie d’arancio o di tiglio, oppure una tazza di latte caldo. Controllare anche alcuni fattori nella camera da letto, come ad es. la temperatura, la rumorosità, l’idoneità del letto, del materasso, del cuscino, delle coperte, del pigiama. Anche la posizione del corpo nel letto potrebbe avere la sua importanza. Infine dia un’occhiata all’articolo “Per riposare meglio” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici dell’antica tradizione molto utili per una regolarizzazione del sonno sia in quantità che in qualità. Cordiali saluti.
Emanuela dice
Gent.ma dott.ssa, ho un bimbo di 9anni e mezzo che già a 4 anni ha avuto un episodio di coxite benigna (influenza dell’anca) curata con molti antinfiammatori e che pare avere una ricaduta proprio adesso con sintomi analoghi (dolore alla camminata e all’apertura dell’arto dx). Recentemente e’ mancato un nonno, ed ha avuto il suo primo trauma nel vedere il dispiacere della nonna e pensare al distacco. Soffre di leggera dermatite atopica e nonostante ciò ultimamente ha assunto troppo cioccolato, coca cola, ed alimenti infiammanti. Gli ho somministrato Arnica ed Apis 30ch, che avevo in casa. Mi consiglia come posso risolvere l’infiammazione senza medicine?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Emanuela, dia un’occhiata all’articolo “Spegniamo le infiammazioni” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici dell’antica tradizione molto validi a contrastare le infiammazioni. Si ricordi però che la parola spetta sempre al medico. Cordiali saluti.
giorgia dice
La ringrazio infinitamente .. Seguirò i suoi preziosi consigli, prenderò appuntamento con un bravo e coscienzioso omeopata .. Sono di Fano .. Ne conosce qualcuno della mia zona? Ancora mille grazie e un abbraccio forte. !!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giorgia, se non ha altri riferimenti potrebbe chiedere ad una farmacia di fiducia con vendita omeopatica per essere indirizzata verso un bravo medico omeopata, che sicuramente esisterà nella sua zona. Cordiali saluti.
giorgia dice
Salve dott.ssa, sono 6 anni e cioè dal 3*mese di gravidanza che soffro di dolori dorsali e lombari alla schiena, sono dolori forti costanti giorno e notte. Da novembre scorso causa urla improvvise verso gesti inconsulti di mia madre, si sono aggiunti anche dolori anteriori al collo insopportabili ai muscoli scon. Ho fatto tutti gli accertamenti (rm,eco,visite ortopediche,orl) e sono tutte risultate negative, cioè tutto a posto, ho girato diversi osteopati ma dopo parecchie sedute hanno alzato le mani. Alcuni mi hanno detto che potrebbe trattarsi di fibromialgia dato che non c’è nessuna infiammazione e gli antinfiamm non fanno nessun effetto, sembra che alcuni nervi non inviano i giusti impulsi al cervello, i miei nervi e muscoli lavorano sempre, sono sempre in tensione e non riescono a rilassarsi. Non le nascondo che la situazione familiare e lavorativa e’ molto impegnativa e stressante. Non so più cosa fare, sono arrivata al limite della sopportazione del dolore ma nessuno riesce a farlo diminuire. Può aiutarmi in qualche modo lei? Riesce a trovarmi una via di uscita a questo tunnel infernale? La ringrazio in anticipo x quello che riuscirà a fare x me .. Un abbraccio!
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Giorgia, i dolori che lei avverte potrebbero essere dovuti a cause di diverso tipo, quali ad es. problemi alla tiroide, a un gruppo di nervi, miastenia, fibromialgia, carenza di potassio, ecc., o più banalmente a posture sbagliate, attività fisiche con sovraccarichi ripetuti e sbilanciati, eccessi di alcuni tipi di attività sportiva, traumi, tendenza a scaricare lo stress quotidiano assumendo posizioni rigide e contratte, cattivo riposo notturno con materassi e cuscini non adatti, ecc. Ovviamente sono soltanto ipotesi che solo un’indagine medica potrà o meno confermare. L’omeopatia che guarda più al malato e ai suoi sintomi piuttosto che alla malattia, potrebbe essere di aiuto, però l’individuazione della malattia o della causa dei disturbi consentirebbe di stabilire la migliore strategia terapeutica da adottare e di conoscere i risultati ottenibili con la cura omeopatica. I rimedi omeopatici potenzialmente in grado di fornire un contributo dovranno muoversi sia sul piano fisiologico, contrastando i dolori e le cause, ma anche sul piano psicologico per trattare una sofferenza emotiva che inevitabilmente si accompagna a situazioni del genere. Pertanto, se lei intende provare a trattare il suo disturbo con l’omeopatia, le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata che potrà esaminare a fondo la sua situazione e prescriverle una terapia ritagliata sui suoi sintomi e sulla sua persona (rimedi, diluizioni, posologie, durata della cura, eventuali adattamenti in corso d’opera, ecc.), secondo i corretti canoni omeopatici e medici in generale. Si potrebbe pensare, a titolo di esempio, a rimedi omeopatici come Arnica montana, se la sintomatologia dolorosa a carico dell’apparato muscolo-scheletrico è dovuta specialmente a traumi ed è accompagnata da un senso di prostrazione fisica generale; Aconitum napellus, se i dolori, che si acuiscono dopo un colpo di freddo, sono violenti, sono accompagnati da agitazione intensa e peggiorano di notte; Belladonna, se i dolori peggiorano con il contatto e con il movimento e migliorano con il riposo; il paziente traspira al contrario di Aconitum; Apis, se i dolori sono brucianti e migliorano con le applicazioni fredde; Bryonia se i dolori peggiorano con il movimento e migliorano con il riposo, con la pressione e con le applicazioni calde; Rhus toxicodendron se c’è rigidità muscolare ed i dolori peggiorano con il riposo e migliorano con il movimento (ha delle modalità opposte a Bryonia) e/o con le applicazioni calde; Hypericum, se i dolori peggiorano con il movimento e/o con il freddo e migliorano coricandosi sul lato dolente; si può passare da ansia o eccitazione a depressione; Actaea racemosa, se i dolori peggiorano con il tatto e con il movimento, ma neppure il riposo dà sollievo; vi possono essere isterismo e nervosismo alternati a scoraggiamento e abbattimento; Magnesia carbonica, se i dolori migliorano con il movimento e con le bevande fredde; Causticum per dolori e astenia; eccetera. Anche la fitoterapia potrebbe dare il suo contributo con, ad esempio, applicazioni locali con una pomata all’Artiglio del diavolo e/o vari preparati erboristici a base di Boswellia carterii, Salice bianco, Artiglio del diavolo, ecc. come analgesici, Equiseto, Genziana, Liquirizia, Rosa canina, ecc. come tonici, Iperico, Valeriana, Scutellaria galericulata, Zizyphus sativa, ecc. come sedativi e antidepressivi, Ginseng, Eleuterococco, Gingko biloba, ecc. come adattogeni. Per quanto riguarda l’alimentazione sarebbe preferibile limitare gli zuccheri, ridurre i grassi ed il sale, incrementare frutta, verdura e cereali integrali, evitare alcool e caffè, bere molta acqua. Relativamente all’esercizio fisico sarebbe consigliabile un’attività continuativa ma non troppo intensa e praticare, nei limiti del possibile, aerobica, stretching, massaggi, nuoto. Cordiali saluti.
Stefano dice
Salve, da circa un paio di mesi soffro di lombocruralgia con dolore che parte dalla schiena fino ad arrivare al pube e testicoli. Sto facendo sedute dal fisiatra con tens, manipolazioni e palestra. Volevo integrare la terapia con punture di arnica compositum…lei cosa mi consiglia ?
Grazie mille e buona settimana.
Stefano
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Stefano, il consiglio è di rivolgersi ad un medico omeopata che possa prescriverle una cura personale più adatta alla sua situazione, che tenga anche conto della fisioterapia, perché Arnica è senz’altro un rimedio omeopatico potenzialmente indicato ma non è l’unico. Cordiali saluti.
barbara dice
Buongiorno,
scrivo per avere un aiuto. Il mio cane di 11 anni soffre di dolori alle zampe e vorrei capire in che dosi potrei dare l’arnica montana da 200ch.
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Barbara, anche se in omeopatia le dosi sono sempre molto individuali, generalmente una 200CH, che è una diluizione alta ed il più delle volte si presenta sotto forma di monodose, si utilizza a distanze non inferiori alla settimana. Cordiali saluti.
Giuseppe dice
Salve dottoressa, io ho forti dolori alla zona lonbare da due mesi in seguito ad una anestesia lombare e gia ds un anno ormai soffro di un indolenzimento e di un indebolimento dei muscoli di sinistra che vanno dal centro delle scapole percorrono il trapezio poi il deltoide, parte de tricipite e passante infine sulls parte superiore dell’avambraccio fino ad arrivare al dito medio e l’indice.
ho fatto tutte le analisi possibili, ms non di vede nulla….io facevo qualche ora di pesi 2/o 3 volte avsettimana e adesso non riesco neanche s correre! ultima spiaggia l’omeopatia e parto da qui Arnica volendola associare a Belladonna….le chiedo di consigliarmi. Grazie mille Dottoressa
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Giuseppe, mi sembra abbastanza singolare che non si riesca a dare un nome al suo disturbo e capire anche se il dolore lombare è una conseguenza dell’anestesia oppure una conseguenza del disturbo muscolare preesistente riguardante la parte toracica sinistra e l’arto relativo. La debolezza e l’indolenzimento muscolare possono essere dovuti a diverse cause, quali ad es. problemi alla tiroide, miastenia, fibromialgia, carenza di potassio, ecc. e quando interessano una sola parte del corpo fanno pensare anche ad altre problematiche, quali ad es. quelle riguardanti il midollo spinale, un nervo specifico, ecc. Ma l’indolenzimento e l’indebolimento muscolare potrebbero essere molto più banalmente dovuti a posture sbagliate, attività fisiche con sovraccarichi ripetuti e sbilanciati, eccessi di alcuni tipi di attività sportiva, traumi, tendenza a scaricare lo stress quotidiano assumendo posizioni rigide e contratte, cattivo riposo notturno con materassi e cuscini non adatti, ecc. Ovviamente sono soltanto ipotesi che solo un medico potrà o meno confermare. L’omeopatia che guarda più al malato e ai suoi sintomi piuttosto che alla malattia, potrebbe essere di aiuto, però la conoscenza della malattia consentirebbe di stabilire la migliore strategia terapeutica da adottare e di sapere i risultati ottenibili con la cura omeopatica. I rimedi omeopatici potenzialmente in grado di fornire un contributo dovranno muoversi sia sul piano fisiologico, contrastando il dolore e la debolezza muscolare, ma anche sul piano psicologico per trattare una sofferenza emotiva che inevitabilmente si accompagna a situazioni debilitanti di questo tipo. Pertanto, se lei intende trattare il suo disturbo con l’omeopatia, le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata che potrà esaminare a fondo la situazione e prescrivere una terapia ritagliata sui suoi sintomi e sulla sua persona (rimedi, diluizioni, posologie, durata della cura, eventuali adattamenti in corso d’opera, ecc.), secondo i corretti canoni omeopatici e medici in generale. Ad esempio un rimedio omeopatico che sembrerebbe contemplare abbastanza bene la sua sintomatologia, condizione questa indispensabile per ottenere dei risultati positivi in omeopatia, è Ranunculus bulbosus, dove i dolori, aggravati dal movimento e dal tatto, possono riguardare uno dei due lati del torace, proseguire in modo spasmodico al braccio, quindi all’avambraccio e finire tra le dita delle mani. Altri rimedi omeopatici che potrebbero rivelarsi utili, sempre a titolo di esempio, sono: Arnica montana, se la sintomatologia dolorosa a carico dell’apparato muscolo-scheletrico è dovuta specialmente a traumi ed è accompagnata da un senso di prostrazione fisica generale; Bryonia, se i dolori articolari e muscolari peggiorano con il movimento e migliorano con il riposo; Rhus toxicodendron, se le modalità sono essenzialmente opposte a Bryonia; Actaea racemosa se i dolori peggiorano con il tatto e con il movimento, ma neppure il riposo dà sollievo; Sanguinaria per un’azione stimolante su muscoli e articolazioni; Ignatia amara, per un’azione riequilibrante generale e per molte reazioni oggetto di peggioramento ad ogni sforzo fisico o psichico; Gelsemium, per un’azione sui nervi sensitivi e sui nervi motori e quindi per i disturbi della trasmissione degli stimoli; Hypericum, in caso di nevrite o di degenerazione di un nervo o di un gruppo di nervi; Acidum phosphoricum, per la stanchezza fisica e psichica; eccetera. Infine anche se non c’è una dieta alimentare specifica da osservare, sarebbe comunque preferibile limitare gli zuccheri, ridurre i grassi e il sale, incrementare il consumo di frutta, verdura e cereali integrali, evitare alcool e caffè, bere molta acqua. Relativamente all’esercizio fisico sarebbe consigliabile un’attività continuativa ma non troppo intensa e praticare, nei limiti del possibile, aerobica, stretching, massaggi, nuoto. Cordiali saluti.
antonella dice
Gent.ma dott.ssa mio marito dalla RM effettuata è risultato affetto da ernia discale…..al momento è in trattamento farmacologico con cortisone e antidolorifici ma son circa 20gg che il dolore non si attenua.Non dorme insofferente irascibile e affamato.Premetto che ha avuto 4 anni fa un infarto e assume terapia farmacologica vorrei avere da lei un parere circa i farmaci che potrebbero alleviare il suo stato e per cercare di disintissicarlo e tranquillizzarlo circa il suo stato di salute La ringrazio vivamente
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Antonella, se lei intende trattare lo stato doloroso di suo marito con l’omeopatia le possibilità esistono. Lo stesso dicasi per la fitoterapia. Relativamente all’omeopatia in genere la terapia prevede un trattamento preventivo disintossicante, che attiva il drenaggio e la diuresi, seguito o in associazione con il trattamento per la sedazione del dolore. Il drenaggio solitamente viene effettuato con preparati fitoterapici, quali ad es. gemmoterapici come Ribes nigrum, Pinus montana, Vitis vinifera ed altri. La sedazione del dolore viene effettuata con rimedi omeopatici, avendo cura di scegliere quello (o quelli) che contempla una sintomatologia la più possibile somigliante a quella del paziente, con particolare riguardo alle modalità di manifestazione dei sintomi dolorosi, ai loro modi di insorgenza (bruschi o lenti e progressivi), alla loro precisa localizzazione, ai sintomi concomitanti, alle circostanze di aggravamento e di miglioramento, ecc. Arnica montana è un rimedio omeopatico senz’altro indicato per le sintomatologie dolorose a carico dell’apparato muscolo-scheletrico e quindi anche per l’ernia del disco, però soprattutto quando ciò è originato da traumi. Tra gli altri principali rimedi omeopatici, ad esempio, troviamo: Bryonia se i dolori migliorano con il riposo e peggiorano con il movimento; Rhus toxicodendron se i dolori migliorano con il movimento o con il calore e peggiorano con il riposo (ha delle modalità opposte a Bryonia); Aconitum napellus se i dolori sono violenti, accompagnati da agitazione intensa e peggiorano di notte; Belladonna se i dolori peggiorano con il contatto e con il movimento e migliorano con il riposo; è il rimedio tipico dell’infiammazione ed il paziente traspira al contrario di Aconitum; Apis se i dolori sono brucianti e migliorano con le applicazioni fredde; Arsenicum album, se i dolori sono brucianti, con parestesie e migliorano con il caldo; Hypericum se i dolori peggiorano con il movimento e/o con il freddo e migliorano coricandosi sul lato dolente; Actaea racemosa se i dolori peggiorano con il tatto e con il movimento, ma neppure il riposo dà sollievo; Magnesia carbonica se i dolori migliorano con il movimento e con le bevande fredde; eccetera. Sarebbe però meglio che la scelta la effettuasse un medico omeopata, al quale è sempre opportuno rivolgersi per la garanzia di vedersi prescritta una terapia strettamente personale (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura, eventuali adattamenti in corso d’opera, ecc.), secondo i corretti canoni omeopatici e medici in generale. Come accennato anche la fitoterapia può fornire il suo contributo con diversi preparati, quali ad esempio quelli dell’antica tradizione riportati nell’articolo “Stop reumatismi-nevralgie-ecc.” della sezione del sito “Rimedi della nonna”, che la invito a consultare. Cordiali saluti.