DESCRIZIONE
E’ un rimedio omeopatico ottenuto dalla Tintura Madre di Aconitum napellus (radici e pianta in fioritura), che è una pianta erbosa perenne appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae; cresce spontaneamente nei boschi di montagna, sui versanti esposti ai venti freddi del nord, in varie località d’Europa; ha fiori facilmente riconoscibili per la caratteristica forma ad elmo e per il bel colore blu scuro; può raggiungere l’altezza di 1,5 m. La pianta contiene l’aconitina, sostanza estremamente velenosa.
Shakespeare lo menziona nelle sue opere. Gli antichi greci lo utilizzavano alla stessa stregua della cicuta (altro potente veleno vegetale) ed in tempi più recenti veniva usato per avvelenare frecce e lance.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Aconitum è un rimedio ad azione breve ed è efficace per le infiammazioni di ogni genere causate prevalentemente da esposizione al freddo e al vento secco (raffreddamento), o al caldo intenso (insolazione), oppure per le conseguenze di traumi dovuti a paura, spavento.
E’ particolarmente indicato nei casi acuti, per i malesseri che scoppiano all’improvviso e che sono accompagnati da congestione intensa (colorito tendente al rosso vivo), pelle secca, calda, bruciante, polso accelerato (battito duro ed a scatti), agitazione ed ansia, inquietudine, ipersensibilità eccessiva. Il soggetto è aggravato dal rumore, dalla musica, dalla luce, dagli odori, dal freddo forte, dal forte calore, dal movimento. Migliora a contatto con l’aria.
Il tipo Aconitum è quindi un soggetto molto reattivo alla situazione di malessere, che produce cioè reazioni violente (ad es. febbre a 40° e più) ed improvvise e che presenta sempre ansia ed agitazione. Il rimedio invece è meno indicato nei soggetti poco reattivi, fiacchi, per le manifestazioni a decorso lento ed a sviluppo difficile, perché non corrispondono alla natura del rimedio stesso. Come pure non è indicato per le malattie infettive e nelle manifestazioni con pus.
Aconitum è uno dei rimedi usato per la cura della ipertensione arteriosa. Parallelamente agisce anche nei casi in cui si manifestano palpitazioni, polso accelerato, tachicardia e algie (dolori) nella cavità toracica, in prossimità del cuore, soprattutto dopo uno sforzo, con sensazione di compressione e di pesantezza al torace. Il dolore talvolta si estende al braccio sx dove procura formicolio ed intorpidimento. Il volto è rosso con battiti alle tempie ed alla carotide, quando il soggetto è coricato, diviene pallido quando si siede. Tali disturbi possono essere tipicamente provocati dall’ipertiroidismo.
Aconitum è un rimedio non adatto nelle malattie accompagnate da ipotensione.
Tipicamente il soggetto Aconitum manifesta i sintomi entro le 24 ore dalla causa che li provocati.
Aconitum è un rimedio sinistro, cioè è particolarmente indicato per tutti i problemi che interessano la parte sinistra del corpo. Ha inoltre la caratteristica di agire rapidamente e durante la sua assunzione sono particolarmente controindicati caffè e bevande alcoliche, perché ne diminuiscono l’efficacia.
In sintesi, al rimedio si può attribuire l’etichetta: Aconitum è il temporale estivo.
Spesso nelle cure Aconitum è seguito da Sulphur, in quanto Aconitum è l’acuto di Sulphur e Sulphur è il cronico di Aconitum.
Altri rimedi che completano l’azione di Aconitum sono: Arnica, Belladonna, Bryonia, Ipeca,Silicea.
Tra i rimedi antidoti, cioè da assumere in caso di abuso da Aconitum, ricordiamo Coffea e Nux vomica.
USO DEL RIMEDIO
Si usa nei seguenti principali casi, quando i relativi sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio:
□ FEBBRE: che si manifesta repentinamente e raggiunge il suo max prima di mezzanotte, con sete intensa, pelle bruciante, brividi al minimo movimento. Ciò nonostante il malato si copre, al contrario di Sulphur che invece si scopre, ha rapide sensazioni di calore secco (senza sudorazione), passa da viso rosso e bruciante, se coricato, al pallore se si siede. Avverte ansia e ciò distingue Aconitum da Belladonna.
□ DOLORE: in tal caso Aconitum si rivela uno tra i migliori rimedi.
□ NEVRALGIE: dei nervi sensitivi con pizzicore, formicolio, dolori acuti e poi intorpidimento; questi sintomi procedono dall’alto verso il basso.
□ SINTOMI CARDIOVASCOLARI e IPERTENSIONE arteriosa accompagnata dai sintomi caratteristici del rimedio, specie se sono presenti anche i dolori nevralgici. In tal caso Aconitum guarisce sia l’ipertensione che i dolori.
□ MALATTIE ESANTEMATICHE: quando c’è raffreddore acuto e/o febbre con tosse secca e rauca, solo prima dell’eruzione.
□ RINITE ACUTA: con bruciore al naso; raffreddore secco con molti starnuti, con mal di testa e sensazione di pressione alla radice del naso.
□ LARINGITE ACUTA: con rossore e tosse rauca.
□ BRONCHITE ACUTA, POLMONITE, ecc.: infiammazioni ai polmoni o alla pleura.
□ OTITE (infiammazione dolorosa a carico dell’orecchio), OTALGIA (dolore all’orecchio dovuto a processi patologici in altre sedi, quali ad es. laringite, faringite, nevralgia del trigemino, ecc.): specie per l’orecchio sx.
□ OCCHI: congestione dovuta ad un colpo di freddo od anche ad un trauma dovuto ad es. ad un granellino di polvere, a operazioni chirurgiche, cheratiti, ecc.
□ STOMACO: congestione acuta dopo aver ingerito una bevanda ghiacciata;
□ DENTI: odontalgie del lato sx; dentizione difficile dei bambini.
□ CUORE: tachicardia e ipertensione.
□ EMORROIDI: dolorose e sanguinanti.
□ DIARREA: acquosa.
Dosi
In caso di febbre alta e di sintomatologie particolarmente acute, 5 gocce 3D, all’inizio ogni quarto d’ora, successivamente da ogni mezz’ora sino ad un’ora.
Nei casi di disturbi cardiovascolari ed ipertensione la dose consigliata è 4 – 5CH, 3 granuli o 5 gocce ogni 3 ore, allungando progressivamente i tempi ad ogni miglioramento, fino alla somministrazione di 3 volte al dì passando alla diluizione 30CH.
Negli altri casi 3 granuli 6CH ad intervalli da 1 a 3 ore, a seconda della gravità.
(*) V. Note esplicative
Gianfranco dice
Articolo conciso e molto interessante perché focalizza bene sia il prodotto che il suo utilizzo pratico.
Avrei anch’io una mio chiarimento da presentare ma, essendo la prima volta che apro questa pagina web, non so se sia questo il canale giusto
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Gianfranco, il presente sito web nasce con lo spirito di fornire un’informazione chiara, comprensibile, oggettiva, responsabile e disinteressata su ciò che il mondo dell’Omeopatia e del Naturale può fare per la nostra salute e il nostro benessere. Anche attraverso le risposte ai commenti si intende offrire notizie e spunti utili, delucidazioni e riflessioni, ragionamenti e chiavi di lettura, sia agli interessati che agli altri visitatori, tenendo però ben presente che il medico rimane la figura centrale di riferimento, imprescindibile e insostituibile, cui è sempre opportuno rivolgersi. Pertanto eventuali richieste di chiarimenti o di interpretazioni, che rientrino nel suddetto spirito di servizio, possono essere inoltrate esclusivamente tramite il canale dei commenti su ogni pagina di questo sito. Cordiali saluti.
Maria dice
buongiono, vorrei sapere se può andare bene nel caso di herpes zoster in un soggetto che l ha contratto per la terza volta, ipertesa in trattamento ed alllergica ai farmaci.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria, il rimedio omeopatico più caratteristico per trattare l’Herpes zoster è Mezereum, in particolare se il bruciore è aggravato dal caldo ed il dolore, violento, è aggravato con il bagno, di notte, al tatto. Altri rimedi omeopatici utilizzati sono Arsenicum album, se il bruciore è migliorato dal caldo e Kalmia latifolia, se i dolori improvvisi risalgono lungo il tragitto del nervo interessato. Però l’Omeopatia è una medicina molto personale, non sempre generalizzabile, per la quale non esistono cure standardizzate o protocolli terapeutici universalmente validi, ma il tutto è strettamente individuale, dove il paziente viene esaminato nella sua globalità e nell’intero quadro clinico, sia a livello fisico che psichico. Non è neppure da escludere, trattandosi di recidiva, che sia necessaria una cura omeopatica costituzionale. Le consiglio pertanto di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al caso specifico. Cordiali saluti.
Lia dice
gent.ma dott.ssa è da circa un mese che convivo con forti contratture ai muscoli del collo e soprattutto alla parte sx sotto l’orecchio, specialmente durante la notte tanto da non poter appoggiare la testa sul cuscino.Sono stata dall’ osteopata più di una volta ma nessun risultato .Ho fatto anche dei raggi:” Appianata appare la fisiologica lordosi. Conservati appaiono gli spazi intersomatici. Note di cervico artrosi.” Il radiologo mi ha detto che è dovuto da un forte colpo di freddo. Il mio medico mi ha prescritto antinfiammatorio e muscoril. Io sono un po’ contraria ai medicinali, ma siccome non riuscivo a sopportare il dolore e ad avere quindi malessere generale ho preso oki. Mi dica per favore cosa posso prendere. La ringrazio infinitamente. Che Dio la benedica.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Lia, la invito a consultare l’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove sono riportati i principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nei disturbi dolorosi dell’apparato muscolo-scheletrico. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) adatto sarà quello che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Bisognerà quindi prestare attenzione alla tipologia dei dolori, alle causalità e modalità di manifestazione, alla loro localizzazione precisa, ai sintomi concomitanti, alle circostanze di aggravamento o di miglioramento, alle sensazioni, ai riflessi psicologici, ecc. Ad esempio, in caso di cervicalgia i rimedi omeopatici da prendere in considerazione potrebbero essere Aconitum napellus, Arnica montana, Belladonna, Bryonia, Chamomilla, Dulcamara, Ferrum phosphoricum, Hypericum, Lachnantes, Rhus toxicodendron, Ruta graveolens. Tra questi Aconitum napellus risulta particolarmente indicato per i dolori conseguenti ad esposizione a tempo freddo e secco, Dulcamara a tempo freddo e umido, Lachnantes proprio per i dolori al collo. A titolo sempre informativo, come riportato nel citato articolo, in diversi casi vengono utilizzati, meglio se in associazione alla cura omeopatica ma anche in esclusiva, dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. la triade Pinus montana M.G. D1, Ribes nigrum M.G. D1 e Vitis vinifera M.G. D1. Relativamente alla Fitoterapia classica, sono diversi i preparati vegetali che potrebbero fornire il loro contributo, come ad es. quelli di cui all’articolo “Sollievo per lombalgie e coliche” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, che sono utili anche per una cervicalgia. Ugualmente utili possono essere le pomate all’Artiglio del diavolo o all’Arnica montana. Infine l’esecuzione giornaliera di appropriati esercizi fisici, sotto la guida di un fisioterapista, è altresì in grado di contrastare efficacemente l’insorgere o l’acuirsi di una cervicalgia, sciogliendo tensioni e stress e mobilizzando le vertebre cervicali irrigidite e contratte. Le consiglio comunque di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita saprà prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
rossana dice
salve vorrei un consiglio per rimedio con relativo dosaggio contro dolori legati a contratture muscolari con presenza di protusioni che comprimono sulla banda radicolare. Poi un consiglio su un altro rimedio per dolori mestruali forti che prendono la parte bassa della schiena grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rossana, è utile precisare che in Omeopatia ogni entità terapeutica (rimedio, diluizione, posologia, durata della cura, ecc.) è molto personale, non generalizzabile, in quanto strettamente legata alla situazione clinica del paziente ed a tutte quelle peculiarità che rendono lo stesso unico rispetto a tutti gli altri affetti dalla stessa patologia o dallo stesso disturbo. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. In Omeopatia, cioè, non esistono cure standardizzate o protocolli terapeutici universalmente validi, ma ogni volta occorrerà adattarsi al singolo caso. Un rimedio omeopatico per essere curativo deve quindi assomigliare al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico, ossia deve possedere un quadro patogenetico (l’insieme dei sintomi, dei modi e dei processi fisiopatologici che il rimedio è in grado di curare), relativo a ciò di cui si è affetti, combaciante con il quadro clinico del paziente e quanto più è esatta tale sovrapposizione tanto migliori saranno i risultati. Occorrerà perciò tenere in debita considerazione le particolarità del disturbo e ciò che esso comporta, quali ad es. modalità e causalità, localizzazione precisa, sintomi concomitanti, sensazioni, percezioni, circostanze di aggravamento o di miglioramento, riflessi psicologici, ecc. Ciò premesso, una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nei disturbi dolorosi dell’apparato muscolo-scheletrico è consultabile all’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove potrebbe trovarsi il rimedio per lei. Per quanto riguarda la dismenorrea, i rimedi omeopatici che trovano più largo impiego sono Actaea racemosa, Arsenicum album, Belladonna, Caulophyllum, Chamomilla, Colocynthis, Cyclamen, Dioscorea, Ferrum metallicum, Ignatia amara, Lachesis, Magnesia phosphorica, Pulsatilla, Sabina, Senecio aureus, Sepia, Veratrum album. Ad esempio, a titolo sempre informativo, Senecio aurens è un rimedio adatto proprio per le mestruazioni dolorose i cui dolori si irradiano alla schiena. Ovviamente, poiché l’Omeopatia è una medicina olistica, sarebbe opportuno individuare una cura unica che riuscisse a trattare l’intero quadro clinico e non cure separate per trattare le singole parti. Relativamente alla diluizione, con la posologia che ne consegue, anch’essa è molto personale, in quanto essenzialmente legata alla reattività e sensibilità del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, alla profondità della patologia o disturbo, al livello d’intervento terapeutico necessario, nonché al grado di somiglianza rimedio-paziente. Come primo approccio, per un intervento sintomatico e nelle more di rivolgersi ad un medico omeopata, in genere ci si orienta verso le basse diluizioni (ad es. fino a 7CH), che solitamente vengono utilizzate in ragione di pochi granuli (3 possono essere sufficienti), più volte al dì, lontano dai pasti. Le consiglio comunque di non fare da sola ma di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Loredana dice
Gentilissima dottoressa, ho infiammazione del muscolo piriforme , con dolore che mi parte dalla natica al polpaccio , sto prendendo aconitum 30ch 3 granuli 3 volte al di può andare bene ? Poi vado osteopata grazie mille e cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Loredana, una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nei disturbi dolorosi dell’apparato muscolo-scheletrico, tra cui Aconitum napellus, è consultabile all’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Come potrà rilevare dal presente articolo e dalle note sintetiche dell’articolo appena richiamato, Aconitum napellus è il rimedio omeopatico degli stati infiammatori acuti, adatto per tutti i malesseri conseguenti ad un raffreddamento violento e improvviso, dopo un’esposizione ad un tempo freddo e secco, ove il paziente non appena si sente male precipita in uno stato di ansia, agitazione e successivamente in una vera e propria angoscia. Le modalità generali sono di aggravamento di notte, in una camera calda, al momento di alzarsi dal letto, giacendo sul lato colpito e di miglioramento all’aria aperta e con la traspirazione. Se lei si riconosce in tali caratteristiche (anche non in tutte, ma quantomeno in quelle più significative e distintive), allora Aconitum può considerarsi il rimedio omeopatico adatto. Ciò, com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico. Per quanto riguarda la diluizione, con la posologia che ne consegue, essa, come del resto ogni altra entità terapeutica omeopatica, è molto personale, non generalizzabile, in quanto essenzialmente legata alla reattività e sensibilità del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, alla profondità della patologia o disturbo, al livello d’intervento terapeutico necessario, nonché al grado di somiglianza rimedio-paziente. La 30CH è una diluizione medio-alta, che ha un’attività terapeutica già abbastanza profonda e sistemica, che è consigliabile adoperare laddove si ravvisa tale necessità e laddove esiste una buona somiglianza rimedio-paziente. È una diluizione centrale, importantissima, che anche se viene prioritariamente prescritta per i casi sub-acuti e cronici, per il funzionale e per i sintomi generali, ha effetto anche sui sintomi acuti e sulla componente psicologica. Relativamente alla posologia si possono allungare anche di molto gli intervalli di somministrazione rispetto a quelli da lei citati. Ovviamente la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
Fatmire dice
Salve II ho avuto una paralisi facciale quattro anni fa e ho letto che i rimedi Omeopatici sono molto utili…lei dottoressa ne potrebbe consigliarmi alcuni oppure qualche crema?
Grazie.attendo risposta
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Fatmire, i rimedi omeopatici che vengono utilizzati per trattare le paralisi o le paresi facciali sono diversi, tra cui si citano Aconitum napellus, Ammonium phosphoricum, Cadmium sulphuratum, Causticum, Cocculus, Conium maculatum, Dulcamara, Gelsemium, Iodium, Kali chloricum, Lachesis, Mercurius, Nux vomica, Petroleum, Plumbum, Rhus toxicodendron, Ruta, Senega, Zincum picricum. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio più adatto sarà quello che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Le consiglio comunque di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico (rimedi, diluizioni, posologie, durata della cura, ecc.). Cordiali saluti.
Salvo dice
Buongiorno,
Ho avuto febbre lunedì, con mal di gola e dolori articolari.
Provati rimedi blandi (tisane), martedì inizio Aconitum compresse, una ogni otto ore e Actigerm respiro sciroppo un cucchiaio tre volte al dì.
Già mercoledì passata la febbre, ridotti tutti gli altri sintomi.
Ieri preso Aconitum due volte al giorno anziché tre.
Oggi sto meglio, ho solo raucedine e qualche colpetto di tosse secca.
Chiedo consiglio sulla eventuale prosecuzione di Aconitum, premesso che ho dimenticato di mettere la sveglia e stamattina ho saltato la dose.
Io sospenderei, ma non so se invece è il caso di proseguire come profilassi.
PS Esiste un mucolitico fitoterapico o omeopatico che potrebbe aiutare questa fastidiosa sensazione alle vie respiratorie? O va bene l’Actigerm e devo solo attenderne gli effetti in tal senso?
Grazie anticipatamente per la risposta.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Salvo, in genere le cure omeopatiche sintomatiche possono proseguire finché si registrano benefici, senza porsi dei limiti temporali particolarmente stringenti e, ovviamente, si smettono alla guarigione o al raggiungimento di un risultato soddisfacente e stabile. Nel corso dei miglioramenti può essere opportuno ridurre l’intensità della cura omeopatica, prima in termini di allungamento progressivo dei tempi di somministrazione e poi, come detto poc’anzi, di sospensione del rimedio (o dei rimedi) con l’indicazione clinica oramai stabilmente superata. Tali aggiustamenti devono però tener conto da un lato delle caratteristiche del rimedio e dall’altro della sua diluizione. Si ricorda che quanto più è bassa la diluizione tanto più bassi saranno i tempi di copertura terapeutica. Nel caso di Aconitum napellus occorre inoltre considerare che esso è un rimedio ad azione breve, per cui rispetto ad altri, a parità di diluizione, agisce prima ma la sua copertura terapeutica è inferiore. L’Actigerm è un prodotto fitoterapico, classificato come integratore alimentane, costituito da un mix di estratti secchi di piante con proprietà immunostimolanti, adattogene, antinfiammatorie e antimicrobiche, per cui dovrebbe aiutare a rafforzare le difese immunitarie ed a migliorare la protezione delle prime vie aeree dalle aggressioni esterne. Ma il sistema immunitario lo si può rafforzare innanzitutto adottando un’alimentazione sana, equilibrata ed appropriata, che possa essere anche di supporto nel combattere i processi infiammatori, come, ad esempio, limitare l’assunzione degli zuccheri semplici e dei grassi saturi, privilegiare i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B5, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici (cibi ricchi di fibre) e probiotici (cibi fermentati). Per quanto riguarda i disturbi residui alle vie respiratorie, dia un’occhiata agli articoli “Mal di gola subito via”, “Ritorna la voce” e “Via raffreddore-tosse-influenza-ecc.” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici di valido aiuto. Ad esempio, per ciascuno dei suddetti articoli, possono essere rispettivamente d’interesse la Propoli, l’Erisimo (infuso come tisana o per fare gargarismi, tintura madre diluita in un poco d’acqua o in forma spray), lo sciroppo di cipolla e limone o le tisane di malva e maggiorana. Ovviamente la migliore garanzia per il caso specifico la può fornire solo la prescrizione di un medico omeopata. Cordiali saluti.
Siria dice
Buongiorno Dottoressa, io mi sto curando la cefalea con l’omeopatia ed ho trovato dei risultati, ora sto prendendo la thuya 35 k 2 granuli la mattina e la sera 5 goccie di arsenicum album 6 ml-
Ora che viene l’inverso soffro spesso di mal di gola raffreddore e poi passa alla tosse. Vorrei sapere se c’è un vaccino omeopatico da prendere per prevenire questi malanni invernali.
la ringrazio anticipatamente.
Distinti saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Siria, l’Omeopatia pura, quella propriamente detta, è in grado di fare prevenzione nei confronti dei malanni invernali tramite una cura che rafforzi e stimoli i sistemi di difesa e di regolazione generale dell’organismo. Si tratta di praticare una cura omeopatica di fondo, mediante rimedi costituzionali che assomigliano in tutto e per tutto al paziente e che ne interpretano i caratteri morfologici, fisiologici e psicologici, probabilmente ad alte diluizioni, allo scopo di correggere in profondità il “terreno” individuale legato al patrimonio genetico e comportamentale. Una siffatta cura è capace quindi di fare una vera e propria prevenzione, avendo un’attività profonda e sistemica che consente di rafforzare le difese immunitarie, incrementare la resistenza alle malattie, migliorare lo stato di salute generale, migliorare l’atteggiamento psichico dell’individuo, ecc. Ovviamente un “lavoro” del genere lo può svolgere solo un medico omeopata, visitando, esaminando e studiando il paziente sia dal punto di vista omeopatico che dal punto di vista medico-generale. Se vuole riuscire nell’intento, le consiglio pertanto di rivolgersi ad una tale figura professionale. Però la prima prevenzione naturale da mettere in atto allo scopo di aumentare le difese del sistema immunitario è la corretta alimentazione, che deve essere sana ed equilibrata, privilegiando i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B5, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici (cibi ricchi di fibre) e probiotici (cibi fermentati). Esistono anche diversi preparati erboristici in grado di rafforzare le difese immunitarie, quali ad es. quelli a base di Echinacea, gel di Aloe vera, Ribes nigrum, Propoli, Uncaria tormentosa, Eleuterococco, Astragalo, Curcuma, Rosa canina, ecc., da utilizzare anch’essi previa approvazione medica. Cordiali saluti.
Marina dice
Gent.ma Dott.ssa, da circa un anno soffro di sbalzi pressori. Non volendo assumere la “pillola farmacologia” contro l’ipertensione iniziale mi sono rivolta ad un omeopata. Mi ha prescritto nux vomica – 7ch (3 granuli 2 volte al gg) – Viscum plus 10gocce tre volte al giorno e dopo un recente rialzamento pressorio, forse dovuto al cambio di temperatura, anche biancospino-fee 10 gocce. Per l’emergenza utilizzo Aconitum – 3 granuli. Recentemente ho letto che in caso di sovradosaggio di aconitum è utilizzato nux vomica. Ora le chiedo gentilmente due pareri: posso continuare a curare l’ipertensione con soli prodotti omeo-fito o prima o poi dovrò comunque ricorrere alla farmacologia ufficiale?
Le sembra corretta la prescrizione del mio omeopata con nux vomica? Grazie mille della sua attenzione. Marina
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Marina, sia l’Omeopatia che la Fitoterapia possono riuscire a trattare con successo l’ipertensione arteriosa ed a regolare l’andamento della stessa a condizione però, soprattutto per quanto riguarda l’Omeopatia, che vengano prescritti i rimedi giusti. L’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico sulla Legge di Similitudine, secondo la quale un rimedio omeopatico per essere curativo deve assomigliare al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che psichico, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Nux vomica e Aconitum napellus, che sono perfettamente compatibili, sono due tra i rimedi omeopatici che vengono adoperati per controllare l’ipertensione arteriosa, però, come detto poc’anzi, solo nel caso in cui il paziente si riconosce nelle caratteristiche per le quali i rimedi sono indicati. Una panoramica dei principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati per contrastare l’ipertensione, tra cui Aconitum napellus e Nux vomica, è consultabile all’articolo “Ipertensione arteriosa” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”, dove per ciascun rimedio sono sintetizzate le note caratteristiche che ne possono suggerire l’impiego. Quanto maggiore è la somiglianza rimedio-paziente tanto migliori saranno gli effetti terapeutici. Sempre a titolo informativo, relativamente alla Fitoterapia classica diversi preparati dell’antica tradizione sono riportati nell’articolo “Controlliamo l’ipertensione” nella sezione del sito “Rimedi della nonna”. Ovviamente, come lei sa, occorre anche associare un’alimentazione e uno stile di vita adeguati. Cordiali saluti.
rita dice
buon giorno,so di essere leggermente fuori argomento,ma ho chiesto ad altri esperti in internet e nessuno mi ha risposto. Vivo in Trentino Alto Adige e lavoro in un rifugio alpino,abbiamo notato questo bellissimo fiore Aconitum napellus,e ci è stato detto che è anche velenoso,la domanda è…. se si viene a contatto col fiore,lo si raccoglie può essere dannoso o sono solo le radici trattate che hanno queste proprietà? grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rita, la pianta Aconitum napellus contiene almeno tre alcaloidi pericolosi: l’aconitina, l’aconina e la benzoil-aconina. L’aconitina è la più consistente per quantità, costituendo circa il 90% delle sostanze alcaloidi ed è anche quella estremamente più tossica, rapida e violenta nei suoi effetti dannosi. Essa è maggiormente concentrata nelle radici ed è meno presente nel fiore. Infatti la fitoterapia classica fa uso esclusivamente o soprattutto delle radici della pianta per la formulazione di preparati titolati adatti a trattare localmente contusioni e algie, nevralgia periferica, sciatica, dolore reumatico, lombaggine, dolore al torace (pleurodinia). Poiché la dose terapeutica è molto vicina al livello tossico, un preparato fitoterapico di Aconitum napellus non può essere somministrato per via interna ma utilizzato solo per uso topico su superficie corporea sana, escluso le mucose delicate. Infatti l’aconitina non attraversa facilmente la pelle intatta e si ferma a livello superficiale o poco profondo, ma passa agevolmente attraverso le mucose. Sulla pelle nuda può provocare solo dei fenomeni locali (ovviamente proporzionali alla dose), quali sensazione di pizzicore, calore, bruciore. Sulla mucosa orale provoca una sensazione acre, formicolante, bruciante seguita da intorpidimento. Sulla mucosa gastrica, in caso di ingerimento, provoca una sensazione di bruciore, salivazione, nausea, vomito, disturbi visivi, vertigini, sincopi, limitandosi a ciò a dosi non mortali. Un’iniezione di aconitina provoca dei fenomeni tossici molto gravi a livello del sistema nervoso e del sistema cardiocircolatorio, potendo condurre alla morte in caso di dose tossica: si inizia con formicolio, dolori, intorpidimento in numerose terminazioni nervose, in particolare al trigemino, poi sopraggiungono sensazione di calore diffuso, eruzioni cutanee, prurito, sudorazione calda e successivo raffreddamento, accelerazione cardiaca e respiratoria, ipertensione arteriosa e alla dose tossica aritmia, dispnea e arresto del cuore fino alla morte. Questo è il quadro completo della situazione, che dà risposta anche alle sue domande. Il contatto con il fiore, dove l’aconitina è poco presente, ma anche con le radici della pianta (a pelle sana soprattutto per queste ultime) generalmente non produce inconvenienti perché i sintomi precedenti si sviluppano solo con dosi concentrate dell’alcaloide, come ad es. nel caso dei fitoestratti non titolati. Discorso completamente diverso è da farsi con il rimedio omeopatico Aconitum napellus, dove per la legge di Similitudine il farmaco è sempre curativo, riuscendo cioè a curare gli stessi sintomi che la pianta provoca a dosi tossiche. Cordiali saluti.