Il comune foruncolo è una piodermite, cioè è un’infiammazione suppurativa e necrotica di un apparato pilosebaceo, causata in genere dal batterio stafilococco, che normalmente si trova sulla superficie della pelle, quando questo penetra in un follicolo del pelo. Si manifesta come un rilievo arrossato e purulento della pelle, a volte doloroso. Quando perviene a maturazione si verifica la fuoriuscita del pus e quindi la guarigione. I foruncoli possono verificarsi in qualsiasi follicolo pilifero del corpo, ma più spesso interessano viso, collo, ascelle, glutei e cosce.
L’ascesso cutaneo o sottocutaneo è una raccolta di pus in una cavità formatasi per necrosi colliquativa dei relativi tessuti, cioè per un processo degenerativo che comporta la fluidificazione dei tessuti. E’ l’espressione di un processo infiammatorio locale, determinato quasi sempre da batteri. Si manifesta con tutte le caratteristiche dell’infiammazione: tumefazione, calore, rossore, dolore e limitazione funzionale della parte colpita. Se la cavità non si svuota naturalmente, è necessario l’intervento chirurgico. Nel caso di mancato svuotamento, l’ascesso di modesta entità può essere riassorbito con la formazione di una cicatrice altrimenti si avrà la formazione di una cisti. Una possibile complicanza della cisti, in particolare della cisti sacro-coccigea, è di andare incontro a un processo infettivo che evolve di nuovo verso l’ascesso, il quale spontaneamente si apre all’esterno, mediante un orifizio posto sulla cute, dando origine a una fistola.
I rimedi della nonna qui proposti risultano indicatissimi per maturare e guarire foruncoli, ascessi ed altro.
Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
□ Aglio: cotto e messo in cataplasmi matura gli ascessi.
□ Altea: le foglie riscaldate sono emollienti e cicatrizzanti, per cui applicate direttamente sull’ascesso ne facilitano la maturazione e la guarigione.
□ Bardana (o Lappa): la polpa di radice fresca, applicata direttamente in loco, calma il dolore e facilita la maturazione dell’ascesso o del foruncolo. L’unguento fatto con il succo ricavato dalle foglie della pianta, da utilizzare per applicazioni locali risolve piaghe, crosta lattea, tigna, ulcere varicose, ecc. Si prepara mescolando a freddo uguali quantità di succo ricavato dalla premitura di foglie di bardana triturate con olio di oliva. Si agita finché l’olio non prende un bel colore verde omogeneo e si conserva in contenitori non trasparenti ben chiusi. Le applicazioni di tale olio sono altresì utili nei casi di ulcere varicose ed abbinate al massaggio alle gambe combattono l’insufficienza venosa.
□ Cipolla: fette di cipolla calda applicate direttamente sull’ascesso o sul foruncolo, ne facilitano la maturazione. Si può utilizzare anche sui gonfiori dovuti all’ingrossamento delle ghiandole.
□ Farina di fave: si utilizza la farina di fave mescolata con acqua calda fino ad ottenere una pasta abbastanza densa (se si eccede con l’acqua la si mette a colare). Si spalma questa pasta ancora tiepida (altrimenti la si riscalda a bagnomaria) per ottenere dei cataplasmi che vanno applicati più volte al dì sulle parti interessate. Il risultato è assicurato.
□ Farina di grano: un cataplasma fatto con fiore di farina cotto in acqua, risolve ogni tipo di infiammazione. Se si aggiunge anche il lievito si ottiene un ottimo composto che accelera la maturazione di foruncoli, ascessi, paterecci, ecc. La nonna usava cataplasmi di pane bollito.
□ Ittiolo: l’ittiolo (o ictammolo) è un prodotto naturale a base di ammonio solfoittiolato (principio attivo), precisamente è un catrame minerale ottenuto per distillazione a secco, con successive solforazione e ammoniazione, di scisti bituminosi ricchi di resti fossili di pesci e rettili marini (detti ittioliti, da cui il nome). L’ittiolo si presenta sotto forma di unguento di colore nero-bruno ed applicato sull’infezione cutanea (foruncoli, brufoli, favi, follicoliti, paterecci, cisti, ascessi, ecc.), con rinnovi di un paio di volte al giorno, ne facilita la maturazione e la colliquazione, grazie ad un’azione antiflogistica, antirritante, antisettica, batteriostatica, cheratolitica e sebostatica. L’unguento di ittiolo si reperisce in farmacia.
□ Lino: per maturare gli ascessi sono ottimi i cataplasmi con semi di lino, da applicare fino a quando non maturano e si risolvono. I semi di lino vanno cotti in acqua (200 g in 500 ml d’acqua), fino a quando questa non si consuma del tutto.
□ Malva: Con la radice si ottengono cataplasmi dall’effetto risolvente sui foruncoli.
□ Olive: le olive mature schiacciate, applicate su foruncoli od ascessi, li fanno suppurare rapidamente.
□ Patata: applicazioni di patata grattugiata o anche di fette di patata su foruncoli ed ascessi, tolgono il dolore e l’infiammazione. Si può usare anche la patata cotta ridotta in poltiglia e unita a decotti di piante mucillaginose (malva, semi di lino, ecc.) per un preparato che calma il dolore ed accelera la maturazione.
□ Sambuco: il succo delle foglie tenere introdotto nelle orecchie, per 5 – 6 volte, matura a fa suppurare gli ascessi del condotto uditivo.
□ Verbasco: gli impacchi con il decotto delle foglie bollite in acqua o latte, applicati sulla parte di pelle interessata, sono utilissimi nei casi di scottature, foruncoli, ulcere, flebiti (queste ultime com’è noto sono infiammazioni che colpiscono soprattutto le vene superficiali, in particolare delle gambe), ecc.
□ Vischio: dalle bacche pestate si ricava un succo che messo sugli ascessi li matura e affretta la fuoriuscita del pus.
□ Vite: la cenere dei rami di vite è utile per curare bolle e pustole, per la qual cosa si usano i sarmenti (residui della potatura). La cenere passata al setaccio si fa bollire nel vino bianco, in cui si bagnano delle salviette o delle garze che si applicano sulla parte malata. Utile anche in caso di herpes.
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Paolo dice
Gentile Dottoressa,
Sono un uomo di 30 anni e uso depilare le parti intime per cura, igiene e pulizia. Da un paio di giorni, mi è spuntato quello che credevo fosse un foruncolo. Aveva il puntino bianco però a parte il fastidio iniziale in posizione seduto, il bruciore e il fastidio è andato progressivamente calando, ma la bollicina rossa è rimasta. Io non so riconoscerne la tipologia fra cisti o ascesso. Da subito ho usato la pomata alla Calendula e gocce di tea tree oil per disinfettare. Ogni tanto, mi pare che esecra liquido. Sinceramente è imbarazzante prenotare una visita dal dermatologo perché il punto è assolutamente intimo. Parliamo della natica proprio nei dintorni dei testimoni (mi perdoni perché non so come si chiama precisamente).
Cosa può essere? Entro quanto tempo dalla sua comparsa dovrei preoccuparmi di farmi necessariamente visitare perché il mio timore è quello che sfortunatamente toccherebbe inciderla per farla andare via. Per il momento, continuo ad usare pomata e disinfettante due volte al giorno. Ho una pelle delicata infatti dopo la depilazione reagisce non proprio bene causa follicolite ed evidentemente anche qualche foruncolo però dopo qualche settimana scompariva. Ho il terrore della visita.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Paolo, le consiglio di vincere ogni reticenza e di sottoporsi a visita medica o di parlarne almeno con il medico di famiglia, al fine di porre una diagnosi precisa. Poterebbe trattarsi proprio di una follicolite dovuta alla rasatura e diversi preparati del presente articolo potrebbero essere utili, tra cui si citano aglio, cipolla, farina di fave, farina di grano, semi di lino, ittiolo. Tra i preparati erboristi in uso esterno più comunemente utilizzati troviamo Altea foglie (cataplasmi o tintura o estratto fluido), Baptisia radice (estratto fluido o tintura), Bardana foglie e radici (cataplasmi), Echinacea radice (estratto fluido o tintura), Fieno greco semi (tintura), Mirra gommoresina (tintura), Ninfea bianca rizoma (estratto fluido), Olmo rosso corteccia (cataplasmi), Scorodonia erba (tintura o estratto fluido). L’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine (in particolare A/beta-carotene, gruppo B, C, D, E), di sali minerali (in particolare magnesio) e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), che combattono meglio i processi infiammatori. Cordiali saluti.
Sara dice
Buongiorno,
Purtroppo sono soggetta ogni tanto, o per stress o per alimentazione a volte irregolare, all’ infiammazione della ghiandola di Bartolino. Ho provato la calendula, ittiolo, malva, etc. ma nulla. Ora faccio più attenzione a ciò che mangio per riequilibrarmi, ma quale soluzione posso adottare per una cura anche localizzata direttamente sulla ghiandola per farla riassorbire o se riuscissi a farla aprire naturalmente una volta per tutte meglio ancora. La ringrazio Dottoressa.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Sara, com’è noto, può succedere che una o entrambe le ghiandole di Bartolini (od anche Bartolino) possano infiammarsi o infettarsi a causa dell’ostruzione del dotto, dovuto a diversi motivi o semplicemente ad un aumento della densità delle secrezioni prodotte, che, impedendo alle secrezioni stesse di uscire all’esterno, provoca l’ingrossamento della ghiandola formando una vera e propria cisti. Con il progressivo aumento di volume della cisti e dell’infiammazione si ha l’aggravarsi del dolore ed il rischio che l’accumulo delle secrezioni mucose possa infettarsi, diventando purulento e dando quindi luogo alla formazione di un ascesso, cioè all’infezione della ghiandola (la cosiddetta “bartolinite”). Il più importante rimedio omeopatico ed il più adoperato in caso di cisti, ascessi e suppurazioni croniche è Silicea. Tra gli altri rimedi omeopatici che vengono utilizzati nelle cisti che tendono a trasformarsi in ascessi troviamo Belladonna, Hepar sulphur, Mercurius solubilis, Sulphur (o Sulphur iodatum). Se vi è solo infiammazione i rimedi omeopatici più specifici dell’ipertrofia ghiandolare sono Arsenicum iodatum, Aurum metallicum, Calcarea carbonica, Carbo animalis, Iodum. Lapis albus, Phytolacca decandra, Scrofularia nodosa. In linea generale per prevenire l’infiammazione e/o la formazione di cisti alle ghiandole di Bartolini occorre mantenere una corretta igiene intima, evitare l’uso di biancheria intima sintetica e di abiti attillati che provocano sfregamento, cambiare frequentemente la biancheria intima soprattutto d’estate, evitare l’abuso di assorbenti e salvaslip. La prevenzione di complicazioni che interessano le cisti di Bartolini prevede bagni in acqua calda, da effettuare più volte al giorno, immergendosi fino al bacino. Possono essere altresì utili i lavaggi locali, con ammollo, impiegando la tintura madre di Calendula, o l’olio essenziale di Melaleuca (noto anche come Tea Tree Oil), o l’olio essenziale di Lavanda, da diluire nelle opportune quantità (poche gocce per gli oli essenziali) in acqua calda, sterilizzata previa bollitura, per un’azione calmante, lenitiva, antisettica, antinfiammatoria. L’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine (in particolare A/beta-carotene, gruppo B, C, D, E), di sali minerali (in particolare magnesio) e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), che combattono meglio i processi infiammatori. Ovviamente la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita medica omeopatica. Cordiali saluti.
matilde dice
Salve dottoressa,
sono una studentessa universitaria,da un paio di giorno mi è cresciuto un ascesso perianale non ancora maturato. Ho provato a usare la crema alla Calendula,ma ogni volta che cerco di aprirlo esce solo sangue e acqua lucida. Non riesco a stare seduta e mi fa male anche quando cammino. Come posso affrontare questo dolore e come si può guarire? Grazie.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Matilde, bisogna premettere che il percorso di guarigione di un ascesso perianale è quasi sempre lungo ed articolato, richiede la sorveglianza medica e la scelta oculata dei rimedi adatti, seguendo sia la sintomatologia che l’evoluzione della formazione patologica. Sarebbe pertanto opportuno consultare il proprio medico di famiglia. I rimedi naturali del presente articolo sono generalmente validi per gli ascessi di minore entità, superficiali ed esterni, tra cui si citano l’unguento di ittiolo, i semi di lino o la farina di fave. Possono essere di aiuto gli impacchi giornalieri impiegando la tintura madre di Calendula, o l’olio essenziale di Melaleuca (noto anche come Tea Tree Oil), o l’olio essenziale di Lavanda, da diluire nelle opportune quantità (poche gocce per gli oli essenziali) in acqua calda, sterilizzata previa bollitura, per un’azione analgesica, antisettica, antinfiammatoria, cicatrizzante. Sono diverse le piante che sviluppano al loro interno varie sostanze (principi attivi) che conferiscono alle stesse la capacità di risultare dei veri e propri “antibiotici naturali”, o più in generale degli antisettici e antimicrobici, oltre a mantenere un’importante azione antinfiammatoria. Tra le più note e utilizzate si citano Echinacea, Achillea, Calendula, Timo, Aloe vera, Aglio, Propoli, chiodi di Garofano, semi di Pompelmo, disponibili in vari formati erboristici. Ovviamente si tratta di preparati da assumere sempre dietro parere del medico. L’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine, di sali minerali (in particolare magnesio) e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), che combattono meglio i processi infiammatori. Cordiali saluti.
Francesca dice
Buongiorno dottoressa da qualche giorno mi è spuntato un grosso brufolone in mezzo alla coscia è bello grosso e fa male ho messo gentalin beta e impacchi di acqua e sale oggi è meno gonfio e arrossato consigli per accelerare la guarigione ? Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Francesca, tra i rimedi naturali del presente articolo si possono citare l’unguento di ittiolo, i semi di lino o la farina di fave. Cordiali saluti.
Silvia dice
Buongiorno Dottoressa,
Sto allattando e a seguito di una mastite è comparso un ascesso al seno grande come un secondo capezzolo e lucido. Cosa posso fare per alleviare il dolore e sgonfiare l’ascesso?
Grazie mille
Silvia
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Silvia, molti preparati del presente articolo sono idonei a maturare e quindi ad aiutare a guarire un ascesso. tra cui si citano i cataplasmi con i semi di lino, l’impasto di farina di fave, le applicazioni di unguento di ittiolo. Tenga comunque presente che il percorso di guarigione di un ascesso è sempre lungo ed articolato, richiede la sorveglianza medica e la scelta oculata dei rimedi specificamente adatti, seguendo attentamente sia la sintomatologia del paziente che l’evoluzione della formazione patologica. L’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine (in particolare A/beta-carotene, gruppo B, C, D, E), di sali minerali (in particolare magnesio), di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), di cereali integrali, che combattono meglio i processi infiammatori e rafforzano le difese immunitarie. Cordiali saluti.
Manu dice
Buongiorno Dottoressa, credo di avere un ascesso appena all’interno dell’ano. Ho avuto prurito e dolore andando in bagno ed ora sento una specie di ciste all’interno che mi procura dolore all’evacuazione. Cosa posso utilizzare per curarlo? La ringrazio.
Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Manu, il percorso di guarigione di un ascesso o di una fistola perianale (il passo dall’uno all’altra è breve) è sempre molto lungo ed articolato, richiede la sorveglianza medica e la scelta oculata dei rimedi specificamente adatti, seguendo attentamente sia la sintomatologia del paziente che l’evoluzione della formazione patologica. Sarebbe pertanto opportuno, se non l’avesse ancora fatto, consultare il proprio medico di famiglia. I rimedi naturali del presente articolo sono validi per gli ascessi di minore entità, superficiali e comunque esterni, ben visibili. L’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine (in particolare A/beta-carotene, gruppo B, C, D, E), di sali minerali (in particolare magnesio), di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), di cereali integrali, che combattono meglio i processi infiammatori e rafforzano le difese immunitarie. Cordiali saluti.
Anna dice
Buongiorno
Da qualche settimana è comparsa una cisti sul petto e negli ultimi giorni è aumentata di volume, arrossata e molto dolorosa.
Ho letto di alcuni rimedi fai da te. In casa ho una bella pianta di aloe vera, argilla sia verde che bianca, tea tree oil. Cosa mi consiglia? Ora ho proprio molto dolore..
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Anna, se la cisti non è infetta, ma è solo infiammata, possono essere indicati gli impacchi con tea tree oil, opportunamente diluito in acqua, o le applicazioni con il gel di aloe vera. Se invece la cisti è infetta (in tal caso si parla di ascesso), allora sono diversi i preparati del presente articolo che possono essere utili, tra cui si citano i cataplasmi con i semi di lino, l’impasto di farina di fave, le applicazioni di unguento di ittiolo. Tenga comunque presente che il percorso di guarigione di una cisti o di un ascesso (il passo dall’una all’altro è breve) è sempre lungo ed articolato, richiede la sorveglianza medica e la scelta oculata dei rimedi specificamente adatti, seguendo attentamente sia la sintomatologia del paziente che l’evoluzione della formazione patologica. L’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine (in particolare A/beta-carotene, gruppo B, C, D, E), di sali minerali (in particolare magnesio), di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), di cereali integrali, che combattono meglio i processi infiammatori e rafforzano le difese immunitarie. Cordiali saluti.
Delio dice
Buonasera Dottoressa, ho un ascesso ascellare da qualche anno, all’ inizio era una pallina che secerneva come una materia non liquida ma abbastanza solida e maleodorante, mi recai dal dottore di famiglia, mi diede degli antibiotici e sembrava funzionare perché si stava riassorbendo, fino al momento che un giorno durante la cura ho quasi avuto uno shock anafillattico e da quel momento non ho più preso gli antibiotici, ora dopo qualche anno la pallina è ingrossata di nuovo non secerne nessuna materia e non ci sono fori, però emana un cattivo odore quando comincio a sudare, non mi da dolore ma mi crea imbarazzo sul posto di lavoro, facendo il muratore e con questo caldo può immaginare!!! Come potrei risolvere? Grazie in anticipo.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Delio, relativamente all’Omeopatia, i rimedi omeopatici che vengono più comunemente adoperati in caso di ascessi, o di cisti che tendono a degenerare in ascessi, sono Hepar sulphur e Silicea. Hepar sulphur si adopera prevalentemente in caso di ascesso sensibile al dolore, al freddo e al tocco, in persone particolarmente irritabili e percorse da brividi; alle basse diluizioni tende a far maturare l’ascesso e quindi si somministra se questo è drenabile; alle medio-alte diluizioni aiuta invece a frenare il processo di suppurazione e quindi ne favorisce la regressione. Silicea in caso di ascesso che stenta particolarmente a guarire e di suppurazioni croniche. Diversi casi di ascessi che non si svuotano del tutto sono stati trattati ottenendo degli ottimi risultati con l’impiego di Silicea 7CH (in genere 3 granuli, 3-4 volte al dì) o 9CH (in genere 3 granuli, 2-3 volte al dì). Relativamente alla Fitoterapia, esistono diverse piante che sviluppano al loro interno vari principi attivi che conferiscono alle stesse la capacità di risultare dei veri e propri “antibiotici naturali”, o più in generale degli antisettici e antimicrobici, oltre ad esercitare un’importante azione antinfiammatoria. Tra le più note ed utilizzate si citano Echinacea, Achillea, Calendula, Timo, Aloe vera, Aglio, Propoli, chiodi di Garofano, semi di Pompelmo, disponibili in vari formati erboristici. Ovviamente si tratta di preparati da utilizzare anch’essi su parere medico. Anche i preparati naturali del presente articolo possono essere utili, tra cui si citano i cataplasmi con i semi di lino, l’impasto di farina di fave, le applicazioni di unguento di ittiolo. Le ricordo che il percorso di guarigione di un ascesso è sempre lungo ed articolato, richiede la sorveglianza medica e la scelta oculata dei rimedi specificamente adatti, seguendo attentamente sia la sintomatologia del paziente che l’evoluzione della formazione patologica. L’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine (in particolare A/beta-carotene, gruppo B, C, D, E), di sali minerali (in particolare magnesio) e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), che combattono meglio i processi infiammatori. Se lei intende avvalersi dell’Omeopatia e del Naturale, le consiglio comunque di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita saprà trovare la prescrizione confacente al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Daniela dice
Bongiorno Dott il mio nome e Daniela.il mio amico ha un nodulo di grasso al collo .e non vuole andare in ospedale per togliere .impacchi con semi di lino non lo aiuterebbe ? Lei che consiglio mi può dare? Grazie Dott aspetto il suo consiglio.con rispetto. Daniela
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Daniela, i semi di lino, grazie all’elevato contenuto di acidi grassi polinsaturi omega-3, possiedono un’importante proprietà antinfiammatoria, per cui gli impacchi hanno la capacità di ridurre le reazioni infiammatorie della pelle e quindi si rivelano molto utili in caso di dermatiti, infezioni cutanee, cisti, ascessi, foruncoli, ferite, psoriasi, ecc. Possono perciò essere utili per il nodulo di grasso (lipoma) al collo, in quanto l’attività antinfiammatoria è sempre benefica su tali formazioni. L’azione antinfiammatoria può essere più specificamente esercitata con un impasto a base di curcuma e olio extravergine di oliva, da applicare e massaggiare localmente in corrispondenza del lipoma. Un ulteriore contributo può venire dall’uso di alcune sostanze cha hanno la capacità di mobilitare il grasso, come gli impasti o gli impacchi a base di una soluzione di cerastio (tintura madre, infuso, estratto fluido, ecc.), da reperire in erboristeria e applicare localmente più volte al giorno sulla zona interessata. Un rimedio sempre molto valido, che è utile associare a qualsiasi altro tipo di terapia, consiste nelle applicazioni locali di olio di ricino, da praticare più volte al giorno. Un contributo alla limitazione della crescita e della formazione dei lipomi può venire anche dall’alimentazione, che deve essere sana ed equilibrata, prevedendo un buon consumo di frutta e verdura, cereali integrali, pesce (meglio quello azzurro, ricco di omega-3), carne bianca, succhi di carota o mirtilli, succo di limone, tè verde, aceto di mele, eliminando o riducendo drasticamente i cibi pieni di grassi saturi e ad alto contenuto di zuccheri semplici. Cordiali saluti.
ELENA dice
Buongiorno Dottoressa,
circa un mese fa ho cominciato a notare un rigonfiamento sul lato destro della pancia, questo gonfiore è andato sempre più estendendosi e “la pancia sempre su detto lato si è indurita moltissimo “, provocandomi dolore e rossore e addirittura impedendomi di potermi piegare, pochi giorni fa mi si è rotto, facendo uscire molta materia, quasi non si fermava più, ora si e sgonfiato molto però continua a persistere “anche se molto meno la fuoriuscita, e la durezza della pancia anche se meno estesa,
spero di essere stata abbastanza chiara, spero che mi possa dare un consiglio su cosa usare, la ringrazio
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Elena, sarebbe opportuno, se non l’avesse ancora fatto, sottoporsi a visita dal proprio medico di famiglia per porre una diagnosi precisa. Potrebbe trattarsi di un ascesso addominale, che ha un percorso di guarigione quasi sempre lungo e articolato, richiede la sorveglianza medica e non va comunque sottovalutato. Fermo restando quanto potrà disporre il medico, i preparati naturali del presente articolo che possono aiutare sono diversi, tra cui si citano i cataplasmi con i semi di lino o l’impasto di farina di fave o le applicazioni di unguento di ittiolo. Possono risultare altresì utili gli impacchi con la tintura di Calendula o con il Tea Tree Oil (olio essenziale di Melaleuca) o con l’olio essenziale di Lavanda, tutti da diluire in un poco d’acqua sterilizzata previa bollitura (poche gocce per gli oli essenziali), per un’azione analgesica, antisettica, lenitiva, antinfiammatoria, cicatrizzante. L’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine, di sali minerali e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), che combattono meglio i processi infiammatori. Cordiali saluti.