Il comune foruncolo è una piodermite, cioè è un’infiammazione suppurativa e necrotica di un apparato pilosebaceo, causata in genere dal batterio stafilococco, che normalmente si trova sulla superficie della pelle, quando questo penetra in un follicolo del pelo. Si manifesta come un rilievo arrossato e purulento della pelle, a volte doloroso. Quando perviene a maturazione si verifica la fuoriuscita del pus e quindi la guarigione. I foruncoli possono verificarsi in qualsiasi follicolo pilifero del corpo, ma più spesso interessano viso, collo, ascelle, glutei e cosce.
L’ascesso cutaneo o sottocutaneo è una raccolta di pus in una cavità formatasi per necrosi colliquativa dei relativi tessuti, cioè per un processo degenerativo che comporta la fluidificazione dei tessuti. E’ l’espressione di un processo infiammatorio locale, determinato quasi sempre da batteri. Si manifesta con tutte le caratteristiche dell’infiammazione: tumefazione, calore, rossore, dolore e limitazione funzionale della parte colpita. Se la cavità non si svuota naturalmente, è necessario l’intervento chirurgico. Nel caso di mancato svuotamento, l’ascesso di modesta entità può essere riassorbito con la formazione di una cicatrice altrimenti si avrà la formazione di una cisti. Una possibile complicanza della cisti, in particolare della cisti sacro-coccigea, è di andare incontro a un processo infettivo che evolve di nuovo verso l’ascesso, il quale spontaneamente si apre all’esterno, mediante un orifizio posto sulla cute, dando origine a una fistola.
I rimedi della nonna qui proposti risultano indicatissimi per maturare e guarire foruncoli, ascessi ed altro.
Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
□ Aglio: cotto e messo in cataplasmi matura gli ascessi.
□ Altea: le foglie riscaldate sono emollienti e cicatrizzanti, per cui applicate direttamente sull’ascesso ne facilitano la maturazione e la guarigione.
□ Bardana (o Lappa): la polpa di radice fresca, applicata direttamente in loco, calma il dolore e facilita la maturazione dell’ascesso o del foruncolo. L’unguento fatto con il succo ricavato dalle foglie della pianta, da utilizzare per applicazioni locali risolve piaghe, crosta lattea, tigna, ulcere varicose, ecc. Si prepara mescolando a freddo uguali quantità di succo ricavato dalla premitura di foglie di bardana triturate con olio di oliva. Si agita finché l’olio non prende un bel colore verde omogeneo e si conserva in contenitori non trasparenti ben chiusi. Le applicazioni di tale olio sono altresì utili nei casi di ulcere varicose ed abbinate al massaggio alle gambe combattono l’insufficienza venosa.
□ Cipolla: fette di cipolla calda applicate direttamente sull’ascesso o sul foruncolo, ne facilitano la maturazione. Si può utilizzare anche sui gonfiori dovuti all’ingrossamento delle ghiandole.
□ Farina di fave: si utilizza la farina di fave mescolata con acqua calda fino ad ottenere una pasta abbastanza densa (se si eccede con l’acqua la si mette a colare). Si spalma questa pasta ancora tiepida (altrimenti la si riscalda a bagnomaria) per ottenere dei cataplasmi che vanno applicati più volte al dì sulle parti interessate. Il risultato è assicurato.
□ Farina di grano: un cataplasma fatto con fiore di farina cotto in acqua, risolve ogni tipo di infiammazione. Se si aggiunge anche il lievito si ottiene un ottimo composto che accelera la maturazione di foruncoli, ascessi, paterecci, ecc. La nonna usava cataplasmi di pane bollito.
□ Ittiolo: l’ittiolo (o ictammolo) è un prodotto naturale a base di ammonio solfoittiolato (principio attivo), precisamente è un catrame minerale ottenuto per distillazione a secco, con successive solforazione e ammoniazione, di scisti bituminosi ricchi di resti fossili di pesci e rettili marini (detti ittioliti, da cui il nome). L’ittiolo si presenta sotto forma di unguento di colore nero-bruno ed applicato sull’infezione cutanea (foruncoli, brufoli, favi, follicoliti, paterecci, cisti, ascessi, ecc.), con rinnovi di un paio di volte al giorno, ne facilita la maturazione e la colliquazione, grazie ad un’azione antiflogistica, antirritante, antisettica, batteriostatica, cheratolitica e sebostatica. L’unguento di ittiolo si reperisce in farmacia.
□ Lino: per maturare gli ascessi sono ottimi i cataplasmi con semi di lino, da applicare fino a quando non maturano e si risolvono. I semi di lino vanno cotti in acqua (200 g in 500 ml d’acqua), fino a quando questa non si consuma del tutto.
□ Malva: Con la radice si ottengono cataplasmi dall’effetto risolvente sui foruncoli.
□ Olive: le olive mature schiacciate, applicate su foruncoli od ascessi, li fanno suppurare rapidamente.
□ Patata: applicazioni di patata grattugiata o anche di fette di patata su foruncoli ed ascessi, tolgono il dolore e l’infiammazione. Si può usare anche la patata cotta ridotta in poltiglia e unita a decotti di piante mucillaginose (malva, semi di lino, ecc.) per un preparato che calma il dolore ed accelera la maturazione.
□ Sambuco: il succo delle foglie tenere introdotto nelle orecchie, per 5 – 6 volte, matura a fa suppurare gli ascessi del condotto uditivo.
□ Verbasco: gli impacchi con il decotto delle foglie bollite in acqua o latte, applicati sulla parte di pelle interessata, sono utilissimi nei casi di scottature, foruncoli, ulcere, flebiti (queste ultime com’è noto sono infiammazioni che colpiscono soprattutto le vene superficiali, in particolare delle gambe), ecc.
□ Vischio: dalle bacche pestate si ricava un succo che messo sugli ascessi li matura e affretta la fuoriuscita del pus.
□ Vite: la cenere dei rami di vite è utile per curare bolle e pustole, per la qual cosa si usano i sarmenti (residui della potatura). La cenere passata al setaccio si fa bollire nel vino bianco, in cui si bagnano delle salviette o delle garze che si applicano sulla parte malata. Utile anche in caso di herpes.
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Beatrice dice
Buongiorno Dottoressa Volpe,non so se si occupa anche di veterinaria. Ho un gattino con gravi problemi,tra cui granuloma eosinofilico che gli ha provocato grosse placche nella zona delle ascelle e costato. Attualmente in cura con antibiotici e cortisone e Tubercolinum e Calcarea fosforica come rimedi costituzionali. Le placche si infiammano continuamente provocando pelle molle e macerata. Ha anche alcune lesioni sulle zampe che si sono aperte e non si riesce a cicatrizzarle. Inoltre gli si formano anche degli ascessi con ristagno di pus. Ha anche un grave problema neurologico per cui ha smesso di urinare. Potrebbe consigliarmi una terapia adatta?So che è una situazione grave e difficile da curare ma ancora non ho perso la speranza. La ringrazio tantissimo.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Beatrice, no non mi occupo anche di veterinaria. Com’è noto, l’omeopatia applicata agli animali richiede tecniche, strategie e pratiche completamente differenti da quelle per l’uso umano ed anche orientamenti terapeutici differenti. Gli animali hanno anatomia, fisiologia e patologia diverse dal genere umano e ciò indispensabilmente richiede un trattamento terapeutico diverso. Di ciò si occupa l’Omeopatia Veterinaria. Sarebbe pertanto opportuno rivolgersi ad un veterinario omeopata, perché difficilmente con l’auto-prescrizione potrà riuscire a risolvere, a maggior ragione con un quadro clinico complesso come quello del suo gatto, che probabilmente richiederà una terapia molto articolata di medio-lungo periodo e la vigilanza costante. Cordiali saluti.
angela dice
chiedo scusa ho sbagliato a scrivere..non è il cortisone ma l antibiotico esterno(rifocin)
angela dice
salve dottoressa…ho un grosso problema.ho la cisti bartolini situata al labbro sinistro.è da un mese e mezzo che il gine m ha detto di provare con le cure per vedere se si rompesse da sola.ho provato di tutto….antibiotico per via orale,gentalin beta,crema all ittiolo, tea tree,ma tutti con scarsi risultati.domenica ho l ennesima visita dove si deciderà la data dell intervento per asportarla…stamattina parlando con amiche che hanno avuto lo stesso problema,una m ha detto che la sua era anche da asportare chirurgicamente,però lei s è rifiutata ed ha deciso di mettere acqua ossigenata sul cotone,metterla sulla cisti per 3minuti,ha cercato di afferrare la cisti,con un ago l ha punzecchiata e ha applicato il cortisone(rifocil)..io non sono stata tanto coraggiosa perchè dovrei pungerla all interno e sinceramente non me la sento perchè metti caso che scateno infezioni…chi me la fa fare?un altra invece m ha detto di provare gli impacchi di malvia e argilla verde ventilata..probabilmente fino a domenica dovrebbe rompersi..ora le chiedo..sono stanca di fare tanti tentativi che poi purtroppo nn ottengo il tanto desiderato risultato,ossia che si rompa ed evito l intervento…secondo lei, dato che mancano pochi giorni per fissare la data dell operazione, c è qualcosa che secondo lei posso fare e che si decide a rompersi?consideri che è bella grossa,tipo un albicocca,nonostante questo,ieri mi sono accorta che anche al labbro destro sta comparendo….mi aiuti…grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Angela, com’è noto, può succedere che una o entrambe le ghiandole di Bartolini (o anche di Bartolino) possano infiammarsi o infettarsi a causa dell’ostruzione del dotto, dovuto a diversi motivi o semplicemente ad un aumento della densità delle secrezioni prodotte, che, impedendo alle secrezioni stesse di uscire all’esterno, provoca l’ingrossamento della ghiandola formando una vera e propria cisti. Con il progressivo aumento di volume della cisti e dell’infiammazione si ha l’aggravarsi del dolore ed il rischio che l’accumulo delle secrezioni mucose possa infettarsi, diventando purulento e dando quindi luogo alla formazione di un ascesso, cioè all’infezione della ghiandola (la cosiddetta “bartolinite”). A titolo informativo il più importante rimedio omeopatico ed il più adoperato in caso di cisti, ascessi, fistole e suppurazioni croniche è Silicea. Tra gli altri rimedi omeopatici che vengono utilizzati nelle cisti che tendono a trasformarsi in ascessi troviamo Belladonna, Hepar sulphur, Mercurius solubilis, Sulphur (o Sulphur iodatum). Possono essere molto utili i lavaggi locali giornalieri, con ammollo, impiegando la tintura madre di Calendula, o l’olio essenziale di Melaleuca (noto anche come Tea Tree Oil), o l’olio essenziale di Lavanda, da diluire nelle opportune quantità (poche gocce per gli oli essenziali) in acqua calda, sterilizzata previa bollitura, per un’azione calmante, lenitiva, antinfiammatoria, antisettica, ecc. Anche diversi preparati fitoterapici del presente articolo possono essere utili per maturare gli ascessi, quali ad esempio la cipolla, la farina di fave, la farina di grano, i semi di lino, ecc. Sarebbe anche importante adottare un’alimentazione sana ed equilibrata, che possa essere di supporto e che possa rafforzare le difese del sistema immunitario, come, ad esempio, limitare l’assunzione degli zuccheri semplici e dei grassi saturi, privilegiare i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B5, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici (cibi ricchi di fibre) e probiotici (cibi fermentati). Però se vuole provare a risolvere con l’omeopatia ed i rimedi naturali sarebbe opportuno affidarsi alla competenza di un medico omeopata, tenendo presente che l’affezione richiede la sorveglianza medica e la scelta oculata dei rimedi specificamente adatti, seguendo attentamente sia la sintomatologia che l’evoluzione della formazione patologica. Cordiali saluti.
eleonora dice
Buongiorno gentilissima dottoressa,mio figlio di 16 anni ha una piccola fistola sacrococcigea che spurga regolarmente e non gli provoca alcun fastidio tranne quando è piena ,prima di spurgare…ma molto modesto.Non ha nessuna intenzione di operarsi e vorrei provare con qualche rimedio omeopatico. Saprebbe darmi qualche dritta? Ho usato silicea 9 ch…ma non con costanza e tea tree oil. Il suo problema è la non costanza. Attendo un suo prezioso consiglio…la ringrazio infinitamente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Eleonora, il percorso di guarigione di una fistola è sempre molto articolato e lungo, richiede la sorveglianza medica e la scelta oculata dei rimedi omeopatici specificamente adatti, seguendo attentamente sia la sintomatologia del paziente che l’evoluzione della formazione patologica. Questo è solo uno dei tanti buoni motivi per cui è opportuno non fare da soli ma rivolgersi ad un medico omeopata. Per il trattamento di una fistola indubbiamente Silicea si dimostra uno dei migliori rimedi omeopatici, però il criterio di individuazione di un rimedio omeopatico adatto deve avvenire, com’è noto, nel rigoroso rispetto della “legge di similitudine” su cui l’omeopatia fonda il suo principio terapeutico, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Pertanto un rimedio omeopatico per essere curativo deve assomigliare al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, sia a livello fisico che, ancora meglio, anche a livello psichico. A titolo puramente informativo, tra gli altri rimedi omeopatici che vengono adoperati in caso di fistola sacro-coccigea troviamo Aurum muriaticum, Belladonna, Berberis vulgaris, Cactus grandiflorus, Calcarea sulphurica, Fluoricum acidum, Hepar sulphur, Hydrastis, Mercurius solubilis, Nitricum acidum, Pryogenium, Sulphur (o Sulphur iodatum), Thuya. Possono essere molto utili i lavaggi locali giornalieri con ammollo, impiegando la tintura madre di Calendula, o l’olio essenziale di Lavanda, oltre al Tea Tree Oil, da diluire nelle opportune quantità (poche gocce per gli oli essenziali) in acqua calda, sterilizzata previa bollitura, per un’azione calmante, lenitiva, antinfiammatoria, antisettica, cicatrizzante, ecc. Sono diverse le piante che sviluppano al loro interno varie sostanze (principi attivi) che conferiscono alle stesse la capacità di risultare dei veri e propri “antibiotici naturali”, o più in generale degli antisettici e antimicrobici, oltre a mantenere un’azione antinfiammatoria. Tra le più note e utilizzate si citano Echinacea, Achillea, Calendula, Timo, Aloe vera, Aglio, Propoli, chiodi di Garofano, semi di Pompelmo, disponibili in vari formati erboristici. Ovviamente si tratta di preparati da assumere sempre su parere medico. Sarebbe anche importante adottare un’alimentazione sana ed equilibrata, che possa essere di supporto e che possa rafforzare le difese immunitarie, come ad esempio limitare l’assunzione degli zuccheri semplici e dei grassi saturi, privilegiare i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B5, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici (cibi ricchi di fibre) e probiotici (cibi fermentati). Ripeto, il consiglio più saggio ed opportuno che si può dare è di rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
Silvia dice
Grazie per l’attenzione Dottoressa,
sono andata dal medico e mi ha detto che si tratta di una ghiandola del sudore infiammata per depilazione e deodorante… mi ha prescritto una pomata antibiotica, in effetti evitando depilazione e deodorante si è ridotta e sfiammata… ora per farla regredire del tutto volevo provare Silicea, consigliatomi da un’amica che ha avuto lo stesso problema. Le chiedo se può essere utile in questo caso…
cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Silvia, come sospettavamo. Silicea è un rimedio omeopatico maggiormente adatto quando vi è suppurazione e quindi infezione. Se vi è solo infiammazione i rimedi omeopatici più specifici nell’ipertrofia linfoghiandolare sono altri, come Baryta carbonica, Calcarea carbonica, Carbo animalis, Phytolacca decandra, ecc. Per quanto riguarda la fitoterapia si rivela sempre utile una pomata alla Calendula, per un’ottima azione antinfiammatoria, antisettica, lenitiva, calmante cicatrizzante, ecc. Ovviamente per il caso specifico la migliore garanzia la può offrire solo un medico omeopata. Cordiali saluti.
Silvia dice
Salve dottoressa,
ho da una ventina di giorni un problema con la ghiandola ascellare destra; prima si è gonfiata, infiammata e dava dolore… ho messo una pomata antibiotica e sembrava stesse passando quando si è di nuovo gonfiata senza dolore, ed è morbida al tatto… mi hanno consigliato Silicea in granuli per assorbire il liquido interno, e farla regredire. Posso chiederle come assumerla, se qualche medicinale può interagire o qualche cibo, e se durante il ciclo mestruale posso continuare la cura? Inoltre le chiedo se c’è qualche prodotto da mettere come deodorante naturale che non sia agressivo.
Grazie per l’attenzione
Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Silvia, sarebbe opportuno, per una maggiore tranquillità, farsi vedere dal medico di famiglia, perché l’ingrossamento di un linfonodo ascellare, che in genere non deve preoccupare, è un segnale che il sistema immunitario sta correttamente reagendo ad un attacco patogeno di natura infettiva. A seconda della zona del corpo dove si verifica l’infiammazione o l’infezione, il linfonodo corrispondente diventa reattivo, per cui si gonfia ed appare dolente al tatto. Sarebbe perciò importante comprendere qual è il tipo di germe che l’organismo sta combattendo. Una volta accertata la causa si può stabilire la terapia conseguente, che può essere anche omeopatica. Per quanto riguarda il deodorante naturale, si può preparare una soluzione con acqua e bicarbonato, cui eventualmente aggiungere qualche goccia di olio essenziale dell’aroma preferito per renderla profumata. Cordiali saluti.
Maurizio dice
Gentile dott.sa sono “vittima” di 6 ascessi perianali. Le ho provate tutte persino un costoso intervento denominato VAfT ma ogni anno a maggio giugno mi si ripresenta l ascesso. Questa volta non essendo ancora fuoruscito ma avendo già il sentore mi sono fatto fare una ecografia perianale per vedere se c’era veramente o solo nella mia testa..e infatti si sta formando di nuovo. Mi hanno così prescritto una terapia antibiotica per 15 giorni e in effetti il dolore e il piccolo gonfiore è svanito. Ora però ho interrotto gli antibiotici perché mi stavano massacrando lo stomaco e il dolore sta lentamente rinizziando. Le chiedo se Sa darmi qualche informazione su cosa posso prendere di naturale assimilabile al effetto dell antibiotico per cercare di far riassorbire da solo l ascesso senza ricorrere anche quest anno al intervento chirurgico.
La ringrazio anticipatamente per la risposta
Buona giornata
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Maurizio, la cura farmacologica di un ascesso perianale o di una fistola perianale (il passo dal primo alla seconda è breve) è sempre molto problematica e purtroppo non riesce ad evitare il rischio delle recidive, soprattutto quando l’infezione è più estesa, in quanto generalmente gli antibiotici non riescono a penetrare in maniera efficace all’interno dell’ascesso. Bisognerebbe porre maggiore attenzione alle cause, ma credo che i medici che la tengono in cura ci avranno già pensato, atteso che gli ascessi/fistole sono molto più probabili in presenza di colite, diverticolite e altre malattie infiammatorie dell’intestino. Anche un sistema immunitario non sufficientemente forte può avere la sua parte di responsabilità. Sarebbe perciò importante adottare innanzitutto un’alimentazione sana ed equilibrata, che possa essere di supporto e che possa rafforzare le difese immunitarie, come limitare l’assunzione degli zuccheri semplici e dei grassi saturi, privilegiare i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B5, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici (cibi ricchi di fibre) e probiotici (cibi fermentati). Anche l’attività fisica regolare e la riduzione dello stress possono fornire il loro prezioso contributo. Sono diverse le piante che sviluppano al loro interno varie sostanze (principi attivi) che conferiscono alle stesse la capacità di risultare dei veri e propri “antibiotici naturali”, o più in generale degli antisettici e antimicrobici, oltre a mantenere un’azione antinfiammatoria. Tra le più note e utilizzate si citano Echinacea, Achillea, Calendula, Timo, Aloe vera, Aglio, Propoli, chiodi di Garofano, semi di Pompelmo, disponibili in vari formati erboristici. Ovviamente si tratta di preparati da assumere sempre su parere medico. Se lei poi intendesse ricorrere all’omeopatia e alle bioterapie collegabili, le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata per la prescrizione di una terapia personalizzata, così come richiede tale medicina. Cordiali saluti.
Monica dice
Buongiorno dottoressa non so più cosa fare, perché non voglio far incidere questo furucolo che mi tormenta da mesi. Inizialmente era un semplice brufolo che con il passare del tempo si è scurito e si è leggermente ingrandito. Ho iniziato a fare dei cataplasma di cipolla e poi si semi di lino tritturati riscaldati con oe di tee trea per 2 settimane sembrava che tutto andasse per il meglio si è maturato ma non fuoriusciva niente così ho pensato di bucarlo con l’ago sterile per facilitare la secrezione, ma niente. Nelfratempo intorno al foruncolo si sono formati tantissime bollicine che davano prurito e purtroppo ho iniziato ad applicare genitali icona. Ho fato una visita medica e mi ha prescritto visita dal chirurgo plastico, nel frattempo o curato un dente dove mi hanno prescritto l’antibiotico augumentin per 5 giorni e sembrava pegiorato oramai era diventato un enorme furucolo a 3 teste che sembravano delle cisti che si era allargato anche dove c’erano le bollicine e sopra si è formata una sacca di liquido, la parte era molto dolente e infiammata e pensai di sfiamarlo prima e ho fato ipacchi di ictammolo 10% ma nel frattempo ho consultato un erborista che anche lei mi ha consigliato di applicare ictammolo per 4 giorni e se vedevo miglioramenti passati questi giorni applicare tintura di calendula cosi ho fatto sperando di mettere fine a tutto, è vero ha sfiammato la parte ma sembra che si sposta e fa il giro su queste 3 cisti. La tintura di calendula l’ho presa anche per bocca, sono passati oramai 5 mesi dall’inizio di tutto ciò e sembra che sto da capo.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Monica, i preparati fitoterapici del presente articolo sono tutti utili a trattare foruncoli e foruncolosi, per la maturazione e quindi la guarigione. Le posso riepilogare i principali ed i più adoperati preparati erboristici che vengono utilizzati in uso esterno: Altea foglie (impacchi o tintura o estratto fluido), Baptisia radice (estratto fluido o tintura), Bardana foglie e radici (cataplasmi), Echinacea radice (estratto fluido o tintura), Fieno greco semi (tintura), Lino semi (cataplasmi), Mirra gommoresina (tintura), Ninfea bianca rizoma (estratto fluido), Olmo rosso corteccia (cataplasmi), Scorodonia erba (tintura o estratto fluido). Relativamente all’omeopatia, tra i principali rimedi omeopatici che vengono più frequentemente adoperati si citano Arnica montana, Belladonna, Calcarea sulphurica, Hepar sulphur, Kali bromatum, Phosphorus, Phytolacca decandra, Silicea, Sulphur. Sarebbe anche importante adottare un’alimentazione sana ed equilibrata, che possa essere di supporto e che possa rafforzare le difese del sistema immunitario, come, ad esempio, limitare l’assunzione degli zuccheri semplici, moderare l’introito delle proteine, privilegiare i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B5, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici (cibi ricchi di fibre) e probiotici (cibi fermentati). Sarebbe altresì opportuno adottare altri tipi di accorgimenti, come ad es. evitare creme, oli o cosmetici grassi, tenere un’attività fisica che favorisca la sudorazione e quindi apra i pori ed elimini le tossine, evitare di grattare o di toccare la zona interessata, evitare o ridurre lo stress, ecc. Ovviamente per il caso specifico sarebbe opportuno affidarsi alla competenza di un medico omeopata. Cordiali saluti.
Teresa dice
Gentilissima dottoressa,
La ringrazio per la sua risposta molto esauriente. sarebbe così gentile da dirmi le dosi di Silicea da dare a mio figlio? Ho letto di iniziare 9 Ch r poi aumentare le dosi. Grazie ancora
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Teresa, in omeopatia ogni entità o parametro terapeutico (rimedio, diluizione, posologia, tempi di cura, ecc.) è strettamente personale, non generalizzabile e solo la visita medica omeopatica può essere in grado di individuare con la dovuta precisione. L’omeopatia, com’è noto, fonda il suo principio terapeutico sulla “legge di similitudine” ed è questa che deve guidare l’omeopata nella scelta della cura omeopatica, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Il rimedio omeopatico curativo deve perciò assomigliare al paziente, nella sintomatologia e nelle caratteristiche, nelle causalità e nelle modalità, nelle sensazioni e nei sintomi concomitanti, sia dal punto di vista fisiologico che da quello psicologico (quest’ultimo quando necessita), e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno gli effetti terapeutici. La diluizione del rimedio deve essere quella più attiva per il paziente, tenendo conto della reattività del singolo organismo, del livello d’intervento terapeutico che si richiede e del grado di somiglianza con il rimedio. La posologia, legata alla diluizione, deve tener conto delle proprietà intrinseche del rimedio omeopatico e del tempo di copertura terapeutica dello stesso. Infine i tempi di cura devono essere rapportati al caso specifico per la guarigione definitiva, senza dare spazio a recidive e quindi potrebbero protrarsi ben oltre la guarigione apparente, oppure prevedere delle pause terapeutiche, oppure ancora dei cicli di cura, ecc. Se non si osserva tutto ciò con la dovuta perizia si è destinati a non cogliere gli obiettivi terapeutici, con il rischio che nel frattempo la malattia, il disturbo, o il sintomo evolvono patologicamente. Se Silicea è il rimedio adatto a suo figlio, come lo potrebbe essere per una fistola coccigea, la pratica clinica mostra di ottenere i migliori risultati con le diluizioni 7CH o 9CH, che solitamente si utilizzano nella misura di 3 granuli 2-3 volte al dì, salvo diversa prescrizione del medico omeopata. Il consiglio rimane quindi sempre quello di rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.
Teresa dice
Buongiorno,
mio figlio di 16 anni curato per cisti coccigea con antibiotici. Ora non più infiammata ma il chirurgo, due gg fa, ha detto che si è formata una fistola suppurata. Vorrei provare a dargli Sulphur 30 ch monodose per far scoppiare e fargli uscire il pus oppure Silicea. cosa mi consiglia?
Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Teresa, il rimedio omeopatico per eccellenza di ascessi, cisti, fistole e suppurazioni croniche è Silicea, in particolare proprio delle fistole sacro-coccigee. Potrebbe essere utile associare dei lavaggi locali o degli impacchi utilizzando la tintura madre di Calendula o l’olio essenziale di Melaleuca (noto anche come Tea Tree Oil) per le loro spiccate proprietà lenitive, analgesiche, antisettiche, antinfiammatorie, cicatrizzanti, ecc. Entrambi i preparati vanno diluiti in acqua sterilizzata, previa bollitura, e le quantità che generalmente si utilizzano sono, per 250 ml d’acqua, 20-30 gocce per la tintura madre di Calendula e 3-5 gocce per l’olio essenziale di Melaleuca. Potrebbe andare bene anche una pomata alla Calendula. Sarebbe anche importante adottare un’alimentazione sana ed equilibrata, che possa essere di supporto e che possa rafforzare le difese del sistema immunitario, come, ad esempio, limitare l’assunzione degli zuccheri semplici, moderare l’introito delle proteine, privilegiare i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B5, B12, C, E), di grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici (cibi ricchi di fibre) e probiotici (cibi fermentati). Esistono anche diversi preparati erboristici in grado di rafforzare le difese immunitarie, quali ad es. quelli a base di Echinacea, gel di Aloe vera, Uncaria tormentosa, Astragalo, Ribes nigrum, Propoli, ecc. Tenga comunque presente che il percorso di guarigione di una fistola è quasi sempre lungo ed articolato e richiede la sorveglianza medica, per cui se intende curare suo figlio con l’omeopatia e con i rimedi naturali sarebbe opportuno rivolgersi ad un medico omeopata. Cordiali saluti.