DESCRIZIONE
Il rimedio omeopatico Lachesis si ottiene dal veleno del serpente Lachesis mutus sottoposto a diluizioni e dinamizzazioni in soluzione idroalcolica.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione del sito “Approfondimenti”.
Il Lachesis mutus è un grosso serpente velenoso appartenente alla famiglia dei Viperidi che vive nelle foreste dell’America centrale e meridionale. E’ noto anche come Crotalo muto o Terrore dei boschi ed in Brasile come Surucucù. E’ simile ai crotali, ma la sua coda non è munita di sonagli (da cui il termine muto o in latino mutus) anche se, quando è in allarme, la alza e la fa vibrare proprio come fanno i serpenti a sonagli. Ha una lunghezza che può raggiungere i 3 m ed oltre; corpo robusto a forma quasi triangolare; dorso ricoperto da numerose file di scaglie giallastre, marroncine o rossastre con disegni romboidali di colore nero o marrone scuro e chiazza chiara al centro; testa grossa, appiattita, allargata nella parte posteriore e caratterizzata da una stria nera che corre dagli occhi alle mandibole; collo stretto. La bocca è dotata di grosse ghiandole velenifere e di due lunghi denti ricurvi, che possono superare i 5 cm, situati nella parte anteriore del mascellare e che sono canalicolati, cioè provvisti di canale interno attraverso cui viene iniettato il veleno all’atto del morso. Per tale caratteristica detti serpenti sono detti solenoglifi.
Questo temibilissimo rettile, molto aggressivo, predilige vivere lungo i corsi d’acqua delle zone boscose, mimetizzato nella vegetazione, dove attende le ore del tramonto per cacciare le proprie prede, che sono in genere piccoli mammiferi. Quando attacca dispone la parte anteriore del corpo ad S e con uno scatto repentino morde la preda. Il suo morso è quasi sempre letale per molte specie animali ed anche per l’uomo. La dose mortale per via endovenosa è di circa 4,5 mg/kg.
Il veleno del Lachesis mutus ha una composizione chimica molto complessa ed è costituito da diverse classi distinte di tossine responsabili, in più o in meno, di attività devastanti sul sistema nervoso e sul sistema vascolare con azione neurotossica (alterazione e distruzione delle attività di determinati neuroni tali da impedire la propagazione degli impulsi neuronali), miotossica (dannosa ai muscoli), cardiotossica (nociva al cuore), convulsivante (induzione di contrazioni involontarie ed incontrollate di muscoli volontari), emolitica (distruzione dei globuli rossi mediante lisi, cioè con la rottura della membrana cellulare), vasodilatatrice (aumento del calibro dei vasi sanguigni per rilassamento della muscolatura liscia delle loro pareti che determina ipotensione arteriosa), nonché induzione di coagulopatia (disfunzione emostatica che determina un difetto e/o un eccesso di coagulazione del sangue), con conseguenti emorragie (soprattutto interne ma anche esteriorizzate attraverso gli orifizi naturali), trombosi (formazione di coaguli all’interno dei vasi sanguigni in sede cerebrale e/o coronarica e/o venosa profonda) ed edemi (gonfiori dovuti ad accumulo di liquidi extravascolari nei tessuti).
L’avvelenamento da Lachesis mutus, come tutti gli avvelenamenti, si sviluppa caratteristicamente in due fasi sistemiche distinte: una fase di reazione, iniziale, nella quale l’organismo reagisce al veleno ed una successiva fase di cedimento, ritardata, nella quale si entra in uno stato di intossicazione estremamente grave ove prevale la forza distruttrice del veleno e l’organismo non oppone più alcuna resistenza. Le durate di tali fasi, e le entità degli effetti in esse prodotte, dipendono dalla quantità di veleno inoculata e se lo stesso entra in tutto o in parte direttamente in vena o in intramuscolo. La fase iniziale di reazione può durare fino a 24 ore, mentre la fase ritardata di cedimento può arrivare anche a qualche giorno.
Cosicché l’azione del veleno sul sistema nervoso centrale e periferico determina inizialmente un rapido stato di eccitazione, di ansia, di respirazione accelerata, di tachicardia (aumento della frequenza cardiaca), di ipertensione arteriosa, di ipercinesia (disordini del movimento), di esasperazione sensoriale e di iperestesia (eccessiva sensibilità cutanea), cui segue uno stato grave di prostrazione, di depressione, che culmina in un’estrema debolezza generale, con situazioni crescenti di crampi muscolari, paresi e paralisi (rispettivamente diminuzione e perdita completa della motilità volontaria), bradicardia (abbassamento della frequenza cardiaca), offuscamento della vista, diarrea, ipotensione arteriosa (aggravata dalla perdita di liquidi) fino allo shock, sintomi vago-mimetici (tra cui alterazione dell’udito e della fonazione, difficoltà di deglutizione, nausea, vomito, rossori in viso, salivazione ridotta, cefalea, vertigini, sudorazione fredda, disturbi gastrici e intestinali), riduzione dell’attività respiratoria fino all’arresto.
Il sangue e la circolazione subiscono gravissime alterazioni: ad una iniziale intensificazione del processo di coagulazione del sangue con formazione di trombi, segue uno stato di incoagulabilità e di infiammazione generale con emolisi (distruzione dei globuli rossi), leucopenia (diminuzione del numero dei globuli bianchi), edemi diffusi (in particolare a fegato e milza), irritazione delle mucose, emorragie, ulcerazioni, trombosi, insufficienza venosa, necrosi dei tessuti, miolisi (degenerazione e distruzione dei tessuti muscolari), insufficienza renale.
Anche la riserva alcalina del sangue subisce una fatale diminuzione: all’inizio si abbassa leggermente per poi scendere drasticamente durante l’agonia in una situazione che si aggrava ulteriormente per l’insufficienza respiratoria e renale, determinando un compromettente stato di intossicazione per acidosi.
CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO
Lachesis è un importante rimedio costituzionale che riguarda più usualmente il sesso femminile, soprattutto nel periodo del climaterio e della menopausa. La sua sfera di azione interessa principalmente il sistema nervoso, sia centrale che periferico, l’apparato cardiovascolare e l’apparato genitale femminile, ma anche l’apparato digerente (fegato in particolare), l’apparato respiratorio, la pelle, le mucose.
La chiave di comprensione del rimedio la si trova nelle modalità di azione del veleno del serpente Lachesis mutus, da cui trae origine (Legge di Similitudine). Occorre quindi considerare le due fasi, descritte in precedenza, secondo le quali si sviluppa l’avvelenamento: la fase di reazione e la successiva fase di cedimento. Nel Lachesis sono ben presenti e distinte entrambe le fasi ed in particolare la prima fase (quella iniziale di reazione dell’organismo), non sempre molto sviluppata in altri veleni di serpenti (ad es. in Crotalus si passa rapidamente alla seconda fase, quella di cedimento dell’organismo).
Il tipo Lachesis, pertanto, si caratterizza proprio perché avverte entrambe le sintomatologie, le quali in genere si manifestano alternativamente in periodi diversi o in circostanze diverse.
Infatti sul piano mentale presenta un’alternanza di eccitazione e di depressione su base quasi sempre giornaliera, nel senso che al mattino sarà depresso, triste, pessimista, pauroso, taciturno, astenico, mentre viceversa nel tardo pomeriggio e di sera diventerà attivo, eccitato, ansioso, irrequieto, pieno di energia, amante della vita, con voglia di uscire e di divertirsi. Di notte ha un sonno agitato, pieno di incubi e di sogni angosciosi.
Anche dal punto di vista temperamentale presenta la stessa bipolarità, passando cioè dalla sua natura di timido, riservato, schivo (per la sua diffidenza), ad atteggiamenti di grande reattività ed aggressività nelle situazioni negative.
Altro sintomo chiave di questa donna Lachesis (ma possibilmente anche uomo) è una loquacità particolare, che si manifesta particolarmente nella fase di eccitazione, connotata da un parlare rapido e continuo, ininterrotto, che passa incoerentemente da un argomento all’altro senza alcuna logica e senza possibilità di interlocuzione. L’estrema iperestesia le comporta inoltre un’insofferenza al minimo contatto fisico ed un’avversione particolare per l’abbigliamento che stringe troppo in vita ed intorno al collo. Anche la sua percezione sensoriale è ai massimi livelli (eccessiva sensibilità alla luce, ai rumori, agli odori, al calore, ecc.), unita ad una marcata lateralità sinistra.
Le turbe mentali le portano intanto un vero e proprio deragliamento dei sentimenti, spingendola verso il delirio di persecuzione (teme che tutti tramino contro di lei), la diffidenza, la gelosia ossessiva e incontrollata, l’invidia, il desiderio di vendetta, le manie religiose (si sente una peccatrice che deve essere punita attraverso le malattie).
La sola componente psicologica già consente di individuare la costituzione di Lachesis, confermata anche nelle componenti morfologica e fisiologica, la quale evidentemente è di tipo fosforico, con un’impronta di tipo fluorico.
Analogamente il temperamento sarà nettamente nervoso, con qualche connotazione anche del sanguigno.
L’apparato cardiovascolare è uno dei punti deboli del soggetto, che accusa diverse disfunzioni di tipo circolatorio, vampate di calore, flebopatie, emorragie, palpitazioni cardiache e senso di soffocamento alla minima ansia, tanto che spesso si sveglia oppresso, boccheggiante e sente il bisogno di aprire la finestra per respirare aria fresca.
L’apparato digerente sarà afflitto da una serie di turbe infiammatorie, soprattutto a carico del fegato (che in fondo è l’organo maggiormente intossicato dal veleno), con varie epatopatie fino alla degenerazione per cirrosi. Come pure si ritroveranno vomito e diarrea (che sono le reazioni con cui stomaco ed intestino tentano di eliminare il veleno).
Nell’aspetto il soggetto si presenta con il volto congestionato, con zigomi e naso che hanno un colorito violaceo per un eccesso di vascolarizzazione, in contrasto con le labbra cianotiche. La testa è accaldata, spesso con cefalea e con la sensazione curiosa di avere gli occhi tirati all’indietro, mentre le estremità degli arti sono fredde. La pelle è secca e sensibile al punto tale che ogni trauma determina ecchimosi o ematomi ed ogni lesione tende all’ulcerazione. Le mucose sono irritate, ulcerate, specie quelle della bocca, del cavo oro-faringeo, della laringe e della trachea. L’apparato respiratorio può soffrire di bronchiti con tosse secca di tipo spasmodico e prevalentemente notturna.
Quanto esposto fa ben comprendere perché in omeopatia Lachesis è considerato uno dei migliori rimedi contro i disturbi della menopausa e dell’alcolismo.
E’ individuabile anche la diatesi del rimedio che è prevalentemente luesinica, confermata dalla tendenza all’ulcerazione, alla cianosi ed alla necrosi.
I sintomi migliorano all’aria aperta, con una temperatura ambiente moderata, nel tardo pomeriggio e la sera, alla comparsa del ciclo mestruale o di qualsiasi secrezione (es. urine, feci, sudore, catarro) anche patologica (es. emorragie, essudazioni sierose o purulente).
I sintomi peggiorano con il freddo intenso, con il caldo intenso, con l’esposizione al sole, in estate, con il sonno, di mattina al risveglio, con il contatto fisico, prima del ciclo mestruale, con la soppressione di una secrezione.
I principali sinergici (complementari) di Lachesis sono Hepar sulphur, Lycopodium, Nitricum acidum, Phosphorus.
I principali antidoti (ma che ne aiutano l’azione) sono Glonoiunum (nell’ipertensione), Phytolacca (nelle angine di gola), Sulphur (nei disturbi della menopausa), Zincum sulphuricum (per la regolarizzazione del ciclo mestruale).
USO DEL RIMEDIO
Il rimedio omeopatico Lachesis si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio descritte in precedenza.
1) SISTEMA NERVOSO. Depressione e astenia al mattino, eccitazione e nervosismo la sera, ove si accentua una loquacità incontrollata e spesso incoerente. Eccessiva percezione sensoriale (rumori, odori, luce, calore, ecc.). Estrema sensibilità al contatto (iperestesia) ed avversione per l’abbigliamento che stringe al collo ed in vita. Gelosia morbosa. Mania di persecuzione. Sensi di colpa. Sonno agitato con incubi e sogni angosciosi. Cefalea pulsante. A volte tremori, debolezza alle gambe e vertigini all’atto di chinarsi. Tosse emotiva con costrizione toracica.
2) APP. CARDIOVASCOLARE. Palpitazioni cardiache con senso di costrizione alla regione del cuore. Tachicardia. Ipertensione arteriosa. Emorragie. Flebiti e tromboflebiti. Varici. Emorroidi pulsanti.
3) APP. GENITALE FEMMINILE. Disturbi della menopausa con i classici sintomi quali vampate di calore (accompagnate da sudorazione, palpitazioni ed a volte vertigini), nervosismo, irritabilità, depressione, cambio di umore, cefalee, insonnia, ecc. (l’altro grande rimedio della menopausa è Sepia che però si riferisce ad una donna costantemente depressa, debole, pallida e priva di tono). Irregolarità del ciclo mestruale. Dismenorrea. Dolori localizzati a livello dell’ovaia sinistra.
4) APP. DIGERENTE. Pirosi gastrica. Aerofagia. Gastrite. Addome gonfio e teso con borborigmi. Spasmi addominali. Epatopatie. Cirrosi epatica. Stipsi che può alternarsi a diarrea. Disturbi digestivi dovuti ad abuso di alcool (Lachesis può considerarsi un inibitore degli effetti dell’alcool).
5) APP. RESPIRATORIO. Angina di gola acuta o cronica che spesso inizia dal lato sinistro, accompagnata da sensazione di pienezza della gola e del collo, difficoltà di respirazione e senso di soffocamento al momento di dormire. Rinite cronica con rinorrea acquosa. Faringite con possibili spasmi della faringe. Tonsillite. Laringite. Tracheite. Bronchite. Tosse secca e spasmodica, prevalentemente notturna, dovuta all’irritazione delle vie respiratorie.
6) PELLE. Pelle secca con ecchimosi spontanee. Foruncoli e ascessi. Erisipela. Sudorazione calda. Alopecia. Cellulite. Piaghe ed ulcere sanguinanti senza alcuna tendenza alla guarigione.
7) MUCOSE. Irritazione ed infiammazione delle mucose (per le patologie infiammatorie Lachesis può considerarsi una sorta di “aspirina omeopatica”), in particolare di bocca, lingua, gengive e delle vie respiratorie (già trattate in precedenza). Otalgia. Congiuntivite.
DOSI
Per tutti i casi, diluizione 6CH, 3 granuli 3-6 volte al dì.
Diluizioni più alte, consigliabili per curare nel profondo gli stati cronici, per la loro incidenza sull’organismo possono essere prescritte solo dal medico omeopata.
(*) V. Note esplicative
Letizia dice
La ringrazio per avermi risposto. Quindi potrei associare Lachesis al trattamento di luce pulsata che ho iniziato lunedì 5 novembre ? Non ci sono interazioni o controindicazioni vero?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Letizia, i rimedi omeopatici non hanno controindicazioni o effetti collaterali e indesiderati, specialmente se vengono adoperati con cognizione di causa e quindi secondo prescrizione medica. Cordiali saluti.
Letizia dice
Salve, ho eseguito un trattamento viso per i capillari dilatati con la luce pulsata presso uno studio di medicina estetica. Volevo sapere se posso curarmi con l’ omeopatia anche dura te questi mesi di luce pulsata o meno. Concludo dicendole che ero già stata dal mio omeopata e mi diede Lachesis per curarmi i capillari dilatati, fonte di viso caldissimo e brucente.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Letizia, Lachesis è un rimedio omeopatico che può risultare sempre utile, anche come coadiuvante, considerato che è uno dei rimedi che viene adoperato per il trattamento delle teleangectasie dovute, ad esempio, a eritrosi, couperose o rosacee. Ciò a maggior ragione per il suo caso specifico, essendo stato prescritto da un medico omeopata. Cordiali saluti.
Rita dice
Buongiorno, il mio medico mi ha prescritto Lachesis in globuli… essendo animalista mi sorge un dubbio… Per estrarre il veleno dal serpente viene usata quale tecnica??
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rita, la tecnica di estrazione del veleno, molto antica ed ancora oggi adottata, che salvaguardia l’incolumità dell’animale, consiste nel far mordere al serpente l’imboccatura di un contenitore in cui il veleno, a seguito del morso, cola e si deposita. Cordiali saluti.
Gio dice
Il mio medico mi ha prescritto Lachesis 200 ch 5 granuli 2 volte al giorno per 2 mesi. Involontariamente ho invece ordinato lo stesso ma in globuli. Posso comunque assumerlo allo stesso modo o dovrei cambiare la posologia?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Gio, la forma farmaceutica in globuli si riferisce alla monodose, o tubo-dose, che è concepita per essere assunta in una sola volta, ossia tutta intera, così com’è. Invece la forma farmaceutica in granuli (i quali sono circa dieci volte più grandi dei globuli) si presta per effettuare più somministrazioni. Pertanto, dal momento che lei deve assumere più volte il rimedio omeopatico, sarebbe opportuno restituire la monodose in globuli e ordinare la confezione in granuli. Cordiali saluti.
Tiziana dice
Salve per sbaglio ho comprato il Lachesis mutus in granuli ma versione monodose mentre l omeopata mi aveva prescritto lo stesso rimedio nella classica versione Boston in granuli.. Come posso usarli e in quali dose?
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Tiziana, la monodose, come dice la parola, è concepita per essere assunta in una sola volta, ossia tutta intera, così com’è. Essa, denominata anche tubo-dose, è costituita da globuli, che sono circa dieci volte più piccoli dei granuli ed è solitamente riservata alle medie o alte diluizioni (generalmente da 9CH a salire), da utilizzare in un’unica soluzione. Pertanto, se lei deve assumere più volte il rimedio omeopatico, le consiglio di restituire la monodose in globuli e richiedere la confezione in granuli. Cordiali saluti.
Teresa dice
Gentile dottoressa,
Il mio medico mi ha suggerito il lachesis mutus 9 lm in gocce 2 volte al gg.
Ma il rimedio é così molto costoso,
Se prendessi lo stesso ma in granuli, quanto dovrei assumerne? Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Teresa, per il formato in granuli la dose standard è di 3-5 granuli ad ogni somministrazione. Acquisisca comunque il parere del suo medico. Cordiali saluti.
alice pinuccia dice
Gentile Dr. Sto assumendo il Lachesis Mutus da qualche giorno suggeritomi da un’amica. Di solito mi consulto con il medico ma questa volta mi sono lasciata andare e ho fatto di testa mia proprio perché questi caldi esagerati mi destabilizzano dal sonno alla quotidianità. Può essere dannoso?. Grazie (la diluizione e’,9)
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alice Pinuccia, in genere i rimedi omeopatici non hanno controindicazioni o effetti indesiderati, specialmente se vengono adoperati con cognizione di causa e quindi secondo prescrizione medica. Essi vanno sempre scelti sul massimo grado di similitudine con il paziente, altrimenti i risultati non saranno quelli auspicati. Pertanto, se lei si riconosce nelle caratteristiche e nella sintomatologia di Lachesis, come rilevabili dal presente articolo, allora il rimedio omeopatico può ritenersi adatto. Tenga presente, come le sarà noto, che l’Omeopatia è una medicina molto individuale, non generalizzabile, dove facilmente può succedere che più persone, quand’anche affette dalla stessa patologia o dallo stesso disturbo, possano richiedere rimedi omeopatici diversi. Per non sbagliare le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia giusta. Cordiali saluti.
Maria dice
Dottoressa volevo sapere se il.lachesis e controindicato per me che assumo.il coumadin poiché e un periodo che sono sempre scoagulata grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria, i rimedi omeopatici non hanno controindicazioni o effetti indesiderati e non interferiscono mai con i farmaci tradizionali, semmai può avvenire il contrario, ossia ad andare in sofferenza potrebbero essere i rimedi omeopatici. In generale la convivenza di rimedi omeopatici con farmaci anticoagulanti non è pregiudizievole per entrambi. Comunque, sul caso specifico, è opportuno che si esprima un medico omeopata, previa visita. Cordiali saluti.
Barbara dice
Gentile dottoressa,
sono una donna di 48 anni e, da circa tre mesi, sono entrata nel climaterio: è aumentato l’intervallo tra una mestruazione e l’altra, il ciclo è saltato a ottobre, il flusso è stato più scarso nel mese di novembre, sono comparse vampate notturne e diurne molto fastidiose e ravvicinate, soprattutto nel pomeriggio – sera. Durante le vampate sudo molto, anche se la loro durata è di circa un minuto. La notte, benché dorma, mi sveglio completamente fradicia e, subito dopo, ho brividi e mi copro. Sento l’esigenza, che assecondo, di lavarmi di più, anche solo con acqua, per refrigerarmi, e sono costretta a cambiare frequentemente la canottiera. Il ginecologo che mi ha seguita per tre gravidanze, mi ha prescritto un integratore naturale, il Femal, che l’omeopata mi ha confermato poter assumere in tutta tranquillità, visto che non contiene nemmeno fitoestrogeni, ma polline purificato. Mi ha inoltre aggiunto Lachesis mutus 200 ch e Nux vomica 200 ch, tubi granuli grandi, da assumere con la seguente posologia: 10 granuli di Lachesis la mattina, e 10 granuli di Nux vomica la sera, entrambi per due mesi. La domanda è: perché assumere così tanti granuli quando, di norma, ne bastano molti di meno? (3/5). Inoltre: è opportuno ripetere l’assunzione di un rimedio alla 200 ogni giorno per due mesi? Omeopati precedenti, che mi avevano seguito per altre questioni, mi hanno sempre detto che un 200ch si assume una tantum.
La ringrazio per la delucidazione.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Barbara, le sue perplessità sono più che fondate, per cui sarebbe opportuno rivolgere le domande al medico omeopata e farsi spiegare come mai il suo piano terapeutico contiene tante singolarità. Infatti, riguardo alla dose, confermo che quella sufficiente è di 3-5 granuli ad ogni assunzione, in grado cioè di assicurare l’adeguata “superficie di scambio” tra il rimedio omeopatico e l’organismo ricevente e quindi l’uso di un numero maggiore di granuli non cambia il risultato finale. Ciò che veramente conta ai fini terapeutici è la ripetizione della somministrazione, più che la quantità della medesima, ossia ciò che maggiormente conta è la frequenza delle assunzioni, piuttosto che l’entità della singola dose. Riguardo quindi a detta frequenza, essa, oltre alla sensibilità del singolo organismo allo stimolo del rimedio omeopatico, dipende soprattutto dalla durata di copertura terapeutica della diluizione, secondo una legge di corrispondenza inversa che vede diminuire la frequenza delle somministrazioni con il crescere della diluizione. Generalmente si va da più assunzioni giornaliere per le basse diluizioni (quelle fino a 7CH) ad un’unica assunzione per le alte o altissime diluizioni (quelle da 200CH a salire), quest’ultima eventualmente da ripetere se i sintomi si ripresentano in forma grave, mantenendo tuttavia una certa distanza tra le assunzioni. Con l’occasione consulti l’articolo “Diluizioni omeopatiche D, CH, K, LM” nella sezione del sito “Approfondimenti”. Cordiali saluti.
Flavia dice
Dottoressa buonasera ho 40 anni sono alla 15+2 sertimane di gravidanza e da 10 giorni soffro di terribili attacchi di panico e tachicardia soprattutto notturni e terribili pensieri negativi, che non riesco a controllare quando mio marito verso le 6 si prepara per andare al lavoro, faccio fatica a mangiare a rimanere sola. Penso sia anche legato ad una precedente gravidanza negativa. l’omeopata mi ha ordinato il lachesis LM1 2 gocce al giorno, mattino e sara volevo sapere se ha controindicazioni in gravidanza Grazie mille
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Flavia, come certamente il medico omeopata avrà avuto modo di accennare o di fare intendere, i rimedi omeopatici non hanno controindicazioni o effetti collaterali e sono sicuri in qualsiasi condizione, anche in gravidanza, specialmente se vengono adoperati con cognizione di causa e quindi secondo prescrizione medica. Cordiali saluti.