L’infiammazione o flogosi è una risposta protettiva localizzata dell’organismo che fa seguito a una lesione di tessuto provocata da agenti fisici (traumi, calore, ecc.), chimici (acidi, ecc.) e biologici (batteri, virus, ecc.), il cui obiettivo finale è la distruzione dell’agente nocivo e la riparazione o sostituzione del tessuto danneggiato.
I sintomi più importanti sono: calore (aumento di temperatura dovuto all’aumentata vascolarizzazione), gonfiore (o edema, dovuto all’accumulo del liquido infiammatorio extravascolare, l’essudato, nel tessuto interessato), arrossamento (dovuto all’aumento di afflusso di sangue nei vasi della parte infiammata), dolore (dovuto alla compressione e stimolazione delle terminazioni nervose sensitive causate dall’essudato e dall’agente flogogeno) e compromissione funzionale della zona colpita.
Può essere acuta quando la risposta allo stimolo lesivo è immediata e precoce, oppure cronica, di maggiore durata, quando coesistono per lungo tempo l’infiammazione attiva, la distruzione del tessuto ed i tentativi di riparazione. Un’infiammazione cronica può subentrare ad un’infiammazione acuta non completamente risolta per persistenza degli agenti flogogeni, oppure, come più frequentemente succede, nascere già cronica.
Sono di grandissimo aiuto i rimedi della nonna qui riportati.
Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
□ Agrimonia: pediluvi caldi con il decotto di fiori e giovani foglie (60 g in 500 ml d’acqua) dà sollievo nel caso di infiammazione e stanchezza ai piedi.
□ Arancia: nei casi di gonfiori ghiandolari dolorosi, dovuti a stati di infiammazione, è ottimo l’unguento preparato con tale frutto. Cuocere nell’olio di oliva un’arancia intera, finché non si riduce in poltiglia. Applicare in loco mattino e sera.
□ Bardana (o Lappa): nelle infiammazioni dello stomaco (gastrite e ulcere) e problemi di digestione risulta efficace il decotto delle foglie (3 g in 200 ml d’acqua) da prendere alla dose di 3 cucchiai da minestra mattina e sera.
□ Ceci: i cataplasmi di farina di ceci cotta in poca acqua, applicati localmente, risolvono facilmente i gonfiori ghiandolari dovuti ad infiammazioni. Si può assumere anche l’infuso che si prepara con 30 g di ceci torrefatti e macinati, posti in un sacchetto di tela, che si immerge in 500 ml d’acqua bollente fino a quando l’acqua non diventa tiepida, quindi si filtra e si beve metà al mattino e l’altra metà a sera.
□ Cipolla: nei casi di occhi gonfi ed infiammati lavarli 3 – 5 volte al dì con un decotto di cipolla (alcune cipolle sbucciate, lavate ed affettate in una pentola d’acqua).
□ Edera terrestre: gli impacchi con il decotto (5 g di foglie in 200 ml d’acqua) sono utili nel caso di gotta e di gonfiore alle gambe.
□ Equiseto: il decotto di giovani rami e foglie (5 g in 200 ml d’acqua), cui aggiungere una manciata di petali di rosa rossa, da utilizzare per impacchi locali più volte al dì, è utile per l’infiammazione agli occhi.
□ Farina di grano: un cataplasma fatto con fiore di farina cotto in acqua, risolve ogni tipo di infiammazione. Se si aggiunge anche il lievito si ottiene un ottimo composto che accelera la maturazione di foruncoli, ascessi, paterecci, ecc. La nonna usava cataplasmi di pane bollito.
□ Farina di riso: contro le infiammazioni i cataplasmi con la farina di riso cotta in acqua, applicati sulla parte dolente, sono utilissimi.
□ Felce maschio: i rizomi bolliti in aceto e usati in cataplasmi guariscono le infiammazioni dei piedi. Le foglie verdi fresche, applicate localmente tramite fasciatura, combattono i crampi a piedi e polpacci.
□ Lattuga: le foglie di lattuga, lessate ed applicate ben calde sulla parte interessata, riducono l’infiammazione ed il dolore (mal di denti, infiammazione agli occhi, contusioni e lussazioni, ecc.).
□ Malva: si adoperano le foglie o l’intera pianta di malva in decotto o in infuso da usare per bevande, gargarismi, fumenti, bagni, lavande, colliri, cataplasmi, compresse, ecc. ogniqualvolta si ha un’infiammazione dello stomaco, dell’intestino, della gola, della pelle, degli occhi, ecc. Il decotto si prepara con 20 – 30 g di foglie (o pianta) in 1 l di acqua; l’infuso con 5 g di foglie (pianta) in 200 ml di acqua. Entrambi con un po’ di miele sono espettoranti e bechici (calmanti della tosse).
□ Olio di ricino: in caso di congiuntivite passare sulle ciglia un batuffolo di cotone imbevuto di olio di ricino. Elimina anche le desquamazioni delle palpebre.
□ Tiglio: i cataplasmi preparati con foglie di tiglio pestate e bollite in acqua, applicati localmente, sono calmanti per tutte le infiammazioni della pelle che procurano dolore (scottature, piaghe, punture d’insetti). Si possono usare anche i fiori o la corteccia della pianta, in quanto hanno le medesime proprietà.
□ Verbena: le foglie fresche pestate, unite a farina di segale e albume d’uovo, formano un impasto che applicato in cataplasmi sulla parte interessata consente di curare la sinovite (infiammazione della membrana sinoviale di un’articolazione).
□ Viola mammola: lo sciroppo di tale pianta è utilissimo nelle uretriti (infiammazioni dell’uretra). Si prepara mettendo in infusione, in un contenitore coperto per 24 ore, 50 g di petali freschi senza calice con 500 ml d’acqua bollente. Dopo si aggiungono 900 g di zucchero e si riscalda il tutto per 20 min. Si lascia riposare per alcune ore e si travasa la parte liquida in recipienti chiusi. Si conserva in luogo fresco ed al riparo dalla luce. Bere lo sciroppo secondo necessità.
Nancy dice
Buonasera dottoressa
Sono 3 settimane che sto litigando con la ciste di Bartolini sto facendo lavaggi impacchi antibiotici e pomate ma proprio non vuole scoppiare…. cosa posso fare???
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Nancy, com’è noto, può succedere che una o entrambe le ghiandole di Bartolini possano infiammarsi o infettarsi a causa dell’ostruzione del dotto, dovuto a diversi motivi o semplicemente ad un aumento della densità delle secrezioni prodotte, che, impedendo alle secrezioni stesse di uscire all’esterno, provoca l’ingrossamento della ghiandola formando una vera e propria cisti. Con il progressivo aumento di volume della cisti e dell’infiammazione si ha l’aggravarsi del dolore ed il rischio che l’accumulo delle secrezioni mucose possa infettarsi, diventando purulento e dando quindi luogo alla formazione di un ascesso, cioè all’infezione della ghiandola (la cosiddetta “bartolinite”). Per quanto riguarda l’Omeopatia, il più importante rimedio omeopatico ed il più adoperato in caso di cisti, ascessi e suppurazioni croniche è Silicea. Tra gli altri rimedi omeopatici che vengono utilizzati nelle cisti che tendono a trasformarsi in ascessi troviamo Belladonna, Hepar sulphur, Mercurius solubilis, Sulphur (o Sulphur iodatum). Se vi è solo infiammazione i rimedi omeopatici più specifici dell’ipertrofia ghiandolare sono Arsenicum iodatum, Aurum metallicum, Calcarea carbonica, Carbo animalis, Iodum. Lapis albus, Phytolacca decandra, Scrofularia nodosa. In linea generale per prevenire l’infiammazione e/o la formazione di cisti alle ghiandole di Bartolini occorre mantenere una corretta igiene intima, evitare l’uso di biancheria intima sintetica e di abiti attillati che provocano sfregamento, cambiare frequentemente la biancheria intima soprattutto d’estate, evitare l’abuso di assorbenti e salvaslip. La prevenzione di complicazioni che interessano le cisti di Bartolini prevede bagni in acqua calda, da effettuare più volte al giorno, immergendosi fino al bacino. Possono essere altresì utili i lavaggi locali, con ammollo, impiegando la tintura madre di Calendula, o l’olio essenziale di Melaleuca (noto anche come Tea Tree Oil), o l’olio essenziale di Lavanda, da diluire nelle opportune quantità (poche gocce per gli oli essenziali) in acqua calda, sterilizzata previa bollitura, per un’azione calmante, lenitiva, antisettica, antinfiammatoria. L’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine (in particolare A/beta-carotene, gruppo B, C, D, E), di sali minerali (in particolare magnesio) e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6 non ossidati dal calore), che combattono meglio i processi infiammatori. Ovviamente la prescrizione giusta per lei la può garantire solo un medico omeopata, previo esame del caso specifico. Cordiali saluti.
Alice dice
Buonasera Dottoressa, posso gentilmente chiederLe cosa consiglierebbe sia come rimedio omeopatico che fitoterapico per trattare una cisti sinoviale (o gangliare) al tendine flessore del dorso del piede? Grazie mille. Cordiali saluti
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Alice, se la causa della cisti sinoviale non è chiara, i rimedi omeopatici da prendere in considerazione potrebbero essere Kali iodatum, Benzoicum acidum, Sticta pulmonaria. Per tutte le altre situazioni, in particolare per quelle legate a eventi traumatici, i rimedi omeopatici potrebbero diventare Apis, Arnica montana, Bryonia. Relativamente ai fitoterapici, in uso esterno potrebbero essere utili il gel di aloe vera, la pomata o l’olio di arnica, l’olio di incenso, l’infuso di tè nero, i sali di Epsom. Ovviamente la prescrizione a lei appropriata la può garantire solo un medico omeopata con la visita. Cordiali saluti.
Mara dice
Buonasera, mio fratello ha avuto un incidente, sul lavoro, gli hanno schiacciato con 200 tonnellate piede dx, con muletto; il piede e’, nero. Cosa gli puo’ accadere? Peccato, che non abita qui. Grazie.
Mara dice
Sono preoccupata per lui, va al lavoro in macchina. E’ uno forte come me. Non sta fermo un secondo.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Mara, sarebbe opportuno porre la domanda al medico ospedaliero o al proprio medico di famiglia, che possa esprimersi con l’esame del caso specifico, in quanto la diagnosi ed il relativo trattamento sono legati al grado di severità dello schiacciamento. Cordiali saluti.
LAURA dice
Buona sera volevo sapere se ha un rimedio contro le allergie o intolleranze al nichel ? Io seguo una dieta controllata a basso regime di nichel ma per qualche gg ho abusato della mia condizione di “stare bene” e quindi mi sono intossicata e infiammata… mi sento il palato in fiamme e anche a livello genitale (soffro di cistite da molto tempo e ora ho scoperto di avere qualche danno a livello vescicale e utetrale, gastrite e colite)… grazie mille
Le sarei grato se mi rispondesse tramite mail…
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Laura, per le allergie o le intolleranze ai metalli pesanti, come per tutti i tipi di intossicazione, i rimedi omeopatici adatti vanno individuati in base alla sintomatologia specifica provocata dall’allergene o dalla sostanza tossica. Ad esempio, nella fattispecie, i rimedi omeopatici che possono aiutare sono tutti quelli che contengono come sintomo predominante il bruciore, come Apis, Arsenicum album, Arum triphyllum, Belladonna, Cantharis, Phosphorus, Sanguinaria ed altri. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia pone le basi del suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) adatto sarà quello che assomiglia al paziente, nelle caratteristiche e nella sintomatologia, e quanto maggiore è tale somiglianza tanto migliori saranno i risultati. Ovviamente stiamo parlando di rimedi sintomatici, che possono risolvere le manifestazioni acute ma non la causa delle stesse, ossia l’allergia. Per riuscire in ciò occorrerà una cura omeopatica di fondo, ad azione profonda e sistemica, che intervenga sul “terreno” del paziente, legato al patrimonio genetico e comportamentale e che quindi educhi il sistema immunitario a non produrre una reazione spropositata nei confronti di sostanze (allergeni) normalmente innocue. I rimedi omeopatici che possono riuscire ad ottenere un tale risultato sono quelli suggeriti dalla costituzione e dalla diatesi del paziente. Tale cura omeopatica di fondo per la lotta alle allergie potrebbe comprendere anche le nuove Bioterapie di ispirazione omeopatica, come la Microimmunoterapia omeopatica che utilizza, in dose diluita e dinamizzata, le stesse sostanze immuno-modulatrici che l’organismo produce per reazione immunologica agli allergeni (immunoglobuline IgE in particolare). Pertanto, se lei intende curarsi con l’Omeopatia e le Bioterapie collegate ed avere delle concrete possibilità di successo, le consiglio di rivolgersi ad un medico omeopata, che con la visita sarà in grado di prescrivere la terapia appropriata al suo caso specifico. Cordiali saluti.
Alessandro dice
Buonasera, gentilmente, dolore lombare causato da ernia alla vertebra L5. Come posso contenere il dlore e infiammazione del nervo?grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Alessandro, i preparati fitoterapici del presente articolo sono tutti idonei a combattere l’infiammazione e quindi a calmare il dolore. Consulti anche gli articoli più specifici, quali “Stop reumatismi-nevralgie-ecc.” e “Sollievo per lombalgie e coliche” in questa sezione del sito, cui è possibile aggiungere piante come Acero, Boswellia, Frassino, Gelsemio, Ginseng, Passiflora, Piscidia, Sambuco, Verbena blu, utili anche per nevralgie, nevriti e neuropatie in generale. Relativamente all’Omeopatia, l’articolo di riferimento è “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. L’alimentazione consigliata è quella ricca di vitamine, di sali minerali e di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), che combattono meglio i processi infiammatori. Il consiglio comunque è di procedere con la supervisione medica. Cordiali saluti.
rosalia dice
Gentile dottoressa ho da tempo una infiammazione con bruciori e calore nella zona del perineo nei tessuti interni che mi dà bruciori uretrali e vaginali.non ci sono infezioni. Che rimedio omeopatico e magari anche fitoterapico posso assumere? Grazie mille.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Rosalia, i rimedi omeopatici che possono essere adatti sono praticamente gli stessi che vengono utilizzati nelle vaginiti, considerato che la sintomatologia ha molti aspetti in comune, tra cui si citano Caladium, Cantharis, Hydrocotyle asiatica, Kreosotum, Pulsatilla, Sanicula, Sepia, ecc. Ad esempio, a titolo esclusivamente informativo, in caso di bruciore intenso i rimedi che contengono più specificamente tale sintomo sono Cantharis e Kreosotum, invece se è il prurito a risultare intenso (oltre al bruciore) i rimedi diventano Caladium e Hydrocotyle asiatica. Per quanto riguarda i fitoterapici, possono aiutare la tintura madre di Calendula o l’olio essenziale di Melaleuca (noto anche come Tea Tree Oil) o l’olio essenziale di Lavanda, da diluire nelle opportune quantità (poche gocce per gli oli essenziali) in acqua calda, sterilizzata previa bollitura, per praticare delle irrigazioni vaginali o per l’igiene intima, onde ottenere un’azione antisettica, antinfiammatoria, lenitiva, calmante, anestetica, ecc. Possono essere altresì utili applicazioni locali con l’olio di Mandorle dolci o di Borragine od anche con una crema a base di Avena o di Echinacea o di Calendula. Sarebbe ancora opportuno associare altri tipi di intervento, quali ad esempio un’alimentazione appropriata (fibre, vitamine, sali minerali), una corretta igiene personale, l’uso di detergenti delicati e non troppo alcalini, l’uso di indumenti intimi idonei (di cotone e traspiranti), l’eliminazione di jeans o pantaloni troppo stretti ed altro. Ovviamente la prescrizione appropriata al suo caso specifico la può garantire solo un medico omeopata con la visita, al quale sarà opportuno rivolgersi. Cordiali saluti.
Laura dice
Gentile dottoressa, vorrei sapere se c’è un rimedio utile per curare la cisti di Bartolini quando si ingrossa. Al momento è solo gonfia ma non provoca nessun fastidio.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Laura, com’è noto, può succedere che una o entrambe le ghiandole di Bartolini (o anche di Bartolino) possano infiammarsi o infettarsi a causa dell’ostruzione del dotto, dovuto a diversi motivi o semplicemente ad un aumento della densità delle secrezioni prodotte, che, impedendo alle secrezioni stesse di uscire all’esterno, provoca l’ingrossamento della ghiandola formando una vera e propria cisti. Con il progressivo aumento di volume della cisti e dell’infiammazione si ha l’aggravarsi del dolore ed il rischio che l’accumulo delle secrezioni mucose possa infettarsi, diventando purulento e dando quindi luogo alla formazione di un ascesso, cioè all’infezione della ghiandola (la cosiddetta “bartolinite”). A titolo informativo il più importante rimedio omeopatico ed il più adoperato in caso di cisti, ascessi, fistole e suppurazioni croniche è Silicea. Tra gli altri rimedi omeopatici che vengono utilizzati nelle cisti che tendono a trasformarsi in ascessi troviamo Belladonna, Hepar sulphur, Mercurius solubilis, Sulphur (o Sulphur iodatum). Se vi è solo infiammazione i rimedi omeopatici più specifici dell’ipertrofia ghiandolare sono Arsenicum iodatum, Aurum metallicum, Calcarea carbonica, Carbo animalis, Iodum. Lapis albus, Phytolacca decandra, Scrofularia nodosa, ecc. Possono essere molto utili i lavaggi locali giornalieri, con ammollo, impiegando la tintura madre di Calendula, o l’olio essenziale di Melaleuca (noto anche come Tea Tree Oil), o l’olio essenziale di Lavanda, da diluire nelle opportune quantità (poche gocce per gli oli essenziali) in acqua calda, sterilizzata previa bollitura, per un’azione calmante, lenitiva, antinfiammatoria, antisettica, cicatrizzante, ecc. Oltre a diversi preparati fitoterapici del presente articolo, più specificamente per le cisti e gli ascessi possono essere utili quelli riportati nell’articolo “Per maturare foruncoli e ascessi” di questa sezione del sito (ad es. ammollo in acqua calda con farina di grano, farina di fave, farina di riso, semi di lino, decotto di radici di malva, ecc.). Sempre a titolo informativo, sono diverse le piante che sviluppano al loro interno vari principi attivi che conferiscono alle stesse la capacità di risultare dei veri e propri “antibiotici naturali”, o più in generale degli antisettici e antimicrobici, oltre a mantenere un’azione antinfiammatoria. Tra le più note e utilizzate si citano Echinacea, Achillea, Calendula, Timo, Aloe vera, Aglio, Propoli, chiodi di Garofano, semi di Pompelmo, disponibili in vari formati erboristici. Ovviamente si tratta di preparati da assumere sempre su parere medico. Sarebbe anche importante adottare un’alimentazione sana ed equilibrata, che possa essere di supporto e che possa rafforzare le difese del sistema immunitario, come, ad esempio, limitare l’assunzione degli zuccheri semplici e dei grassi saturi, privilegiare i cibi ricchi di vitamine (in particolare le vitamine A, B5, B12, C, E), di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6), di minerali (in particolare rame, manganese, selenio e zinco), di prebiotici (cibi ricchi di fibre) e probiotici (cibi fermentati). In conclusione, se lei intende ricorrere all’Omeopatia ed agli altri rimedi naturali, le consiglio di affidarsi alla competenza di un medico omeopata, tenendo presente che l’affezione richiede la sorveglianza medica e la scelta oculata dei rimedi specificamente adatti, seguendo attentamente sia la sintomatologia che l’evoluzione della formazione patologica. Cordiali saluti.
Maria dice
Salve dottoressa da qualche mese o una infiammazione sotto il dente o una pallina ho preso augmentin e nn anno fatto nnt poi o fatte delle punture di incocin ma nn o visto risultati cosa posso fare???
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Maria, potrebbe trattarsi di un granuloma dentale o di una cisti dentaria, che richiede un controllo medico specifico. Le consiglio perciò di rivolgersi ad un dentista. Dopodiché la terapia sarà una conseguenza. Cordiali saluti.
Giorgio dice
Salve dottoressa, le scrivo perché da 4 mesi soffro di un infiammazione al tendine del polso. Per essere più precisi l’ecografia diceva. Tendine ispessito. Come posso curarlo? Già stato da un ortopedico ed ho fatto ultrasuoni e laser ma nn hanno avuto effetto. Grazie mille. Spero lei possa aiutarmi.
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Egregio Giorgio, relativamente all’Omeopatia, i principali rimedi omeopatici che vengono più spesso utilizzati nelle sindromi dolorose dell’apparato osteo-mio-articolare sono consultabili all’articolo “Reumatismi” nella sezione del sito “Affezioni-Rimedi”. Com’è noto, nel rispetto della Legge di Similitudine su cui l’Omeopatia fonda il suo principio terapeutico, il rimedio (o i rimedi) più adatto sarà quello che contiene la sintomatologia più somigliante a quella del paziente. Ad esempio, se il disturbo è dovuto ad un piccolo trauma, come strappi, stiramenti, uso eccessivo, esercizi troppo duri o lesioni, allora il rimedio omeopatico per eccellenza è Arnica montana, che quando sono interessati i tendini e/o i legamenti viene spesso associato a Ruta graveolens. Per le piccole articolazioni si dimostrano spesso validi rimedi omeopatici ad “azione locale” come Actaea spicata, Caulophyllum, Causticum. Anche due policresti omeopatici (cioè rimedi ad “azione generale”) come Bryonia e Rhus toxicodendron potrebbero essere indicati, il primo per un’azione più elettiva sulle guaine sinoviali ed il secondo su tendini e legamenti. Ripeto, solo il rimedio (o i rimedi) che rispecchia meglio la globalità dei sintomi del paziente e le loro modalità di manifestazione (tipo di dolore, intensità, localizzazione precisa, sintomi concomitanti, circostanze di aggravamento e di miglioramento, ecc.) sarà quello maggiormente appropriato. In diversi casi vengono utilizzati, in associazione o da soli, dei gemmoterapici della Fitoterapia rinnovata (o gemmoderivati, si tratta di macerati glicerici di gemme vegetali con diluizione alla prima decimale hahnemanniana, che si pongono a cavallo tra la Fitoterapia classica e l’Omeopatia), in gocce, come ad es. Ribes nigrum M.G. D1 che è l’antinfiammatorio per eccellenza, Vitis vinifera M.G. D1 che è indicato negli stati infiammatori cronici, Ampelopsis veitchii M.G. D1 che è un antinfiammatorio specifico per le articolazioni. Relativamente alla Fitoterapia classica, spesso si fa uso della pomata di Artiglio del diavolo per una pronta azione antinfiammatoria e analgesica. Dia anche un’occhiata all’articolo “Stop reumatismi-nevralgie-ecc.” della presente sezione del sito, dove sono riportati diversi preparati fitoterapici dell’antica tradizione che si rivelano sempre preziosi. Sarebbe però opportuno che la terapia più adatta al suo caso specifico la prescrivesse un medico omeopata. Cordiali saluti.
Eva dice
Buonasera volevo sapere quale rimedio è più utile per ridurre infiammazione alla alluce destro provocata da una perionissi. Il gonfiore si è ridotto ma persiste ancora alla base dell unghia. Grazie
Dott.ssa Rita della Volpe dice
Gentile Eva, oltre a diversi preparati fitoterapici in uso esterno del presente articolo, per le malattie delle unghie generalmente vengono adoperate le applicazioni locali o con la tintura madre di Calendula o con l’olio essenziale di Melaleuca (noto anche come Tea Tree Oil, di cui bastano uno o due gocce) o con il gel di Aloe vera, grazie alle loro importanti proprietà medicamentose, lenitive, antisettiche, antinfiammatorie, antidermopatiche, cicatrizzanti, ecc. Bisogna comunque mettere in conto che i tempi di guarigione possono essere relativamente lunghi. Cordiali saluti.