La stitichezza o stipsi non è una malattia, ma un sintomo, un disturbo della defecazione consistente nella difficoltà ad evacuare le feci. E’ dovuta ad un malfunzionamento dell’intestino, le cui cause possono essere le più diverse. E’ caratterizzata da defecazione irregolare, infrequente, insufficiente, con feci dure e senso di pesantezza, costipazione, insoddisfazione e malessere diffuso. Si stima che oltre il 10% della popolazione dei paesi industrializzati soffra di stitichezza, in modo particolare anziani e donne, per le quali l’incidenza è quasi quattro volte più degli uomini. Si dice acuta se è di carattere occasionale e passeggero, conseguente ad es. ad un intervento chirurgico che obbliga all’immobilizzazione forzata, ad una malattia acuta, all’assunzione di farmaci che possono aver indebolito la flora batterica intestinale, ad un lungo viaggio che comporta modifiche alimentari e di abitudini, ecc. In genere superato il momento contingente, tutto ritorna alla normalità. La stitichezza invece si dice cronica se permane nel tempo e, qualora non dipenda da altre cause patologiche che devono essere indagate dal medico, è generalmente dovuta ad uno stile di vita errato ed a fattori di carattere psicologico. Le stesse emorroidi, che possono insorgere nel soggetto stitico in conseguenza degli sforzi eccessivi per defecare, diventano una causa ulteriore di stitichezza per l’inibizione che subentra nel temere il dolore. In tal caso le feci, rimanendo più a lungo nell’intestino, si disidratano e diventano più dure, rendendo l’evacuazione difficile e dolorosa.
I modi per sconfiggere la stitichezza sono essenzialmente riconducili: 1) all’alimentazione adeguata, 2) all’attività fisica, 3) alla modifica delle abitudini, 4) all’aspetto psicologico.
1) L’alimentazione deve seguire una dieta ricca di fibre e povera di carboidrati raffinati. Le fibre vegetali e la crusca (quest’ultima è l’involucro fibroso che ricopre i semi del frumento e di altri cereali), essendo insolubili, assorbono rilevanti quantità d’acqua rendendo quindi le feci più voluminose e più morbide, con il risultato che aumenta la velocità di transito intestinale e si facilita l’evacuazione. Inoltre le fibre modulano l’assorbimento dei nutrienti grazie alla capacità di trattenere i grassi ed il colesterolo, nonché di controllare i livelli di glicemia nel sangue. Vanno bene quindi frutta e verdura, cereali integrali (frumento, farro e orzo in chicchi, fiocchi d’avena, pane e pasta integrale ed altri) ed anche alimenti ricchi di fermenti lattici (yogurt) che aiutano a rinforzare la flora batterica dell’intestino. Infine bere molta acqua aiuta ad idratare le feci.
2) L’attività fisica giornaliera, anche leggera ma costante, come ad es. camminare o andare in bicicletta, diventa fondamentale per dare tonicità ai muscoli addominali onde favorire la peristalsi intestinale.
3) La modifica delle abitudini personali può dare un grosso contributo alla soluzione del problema, come ad es. consumare i pasti senza fretta e ad intervalli regolari, rispettare gli orari in cui solitamente si defeca, assecondare lo stimolo senza rinviare l’evacuazione, assumere una posizione corretta durante la defecazione, come la posizione accovacciata (meglio se sotto i piedi si mette un rialzo) che favorisce la spinta dei muscoli addominali.
4) Anche l’aspetto psicologico può avere la sua incidenza, ad es. stress, ansia, nervosismo, situazioni emotive, paura, possono essere in grado di compromettere la normale mobilità gastrica e intestinale, per cui una rilettura da parte del soggetto stitico della propria sfera psicologica ed emotiva, cercando di rimuovere i fattori critici, può dare una risposta sensibilmente positiva.
Il ricorso ai classici lassativi andrebbe evitato o comunque dovrebbe essere occasionale e non sistematico, in quanto essi non rimuovono le cause della stitichezza, portano all’assuefazione per cui la loro risposta si indebolisce, alterano l’assorbimento delle vitamine e dei minerali nell’intestino, possono ostacolare il riassorbimento intestinale dell’acqua provocando disidratazione ed altri inconvenienti. Andrebbe privilegiato, laddove l’adozione delle misure sopracitate non si dimostra sufficiente, l’uso di “lassativi di massa” a base vegetale che favoriscono l’evacuazione e regolarizzano le funzioni intestinali, ammorbidendo e aumentando di volume le feci.
I rimedi che la nonna consiglia danno un valido contributo per vincere la stitichezza.
Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
□ Arancia: la scorza d’arancia è efficace per stimolare la defecazione nei casi di costipazione ed ha anche un’azione benefica sulla colecisti stimolando la secrezione della bile (attività colagoga). La si può utilizzare per preparare un infuso o un vino. Il vino si ottiene dalla macerazione di 20 – 30 g di scorza in 200 ml di vino bianco, per 3 – 4 giorni. Se ne prendono 1 – 2 bicchierini al dì in un poco d’acqua. E’ una bevanda tonica, stimolante, carminativa (elimina i gas intestinali).
□ Avena: i semi di avena, torrefatti e ridotti in polvere, possono essere adoperati per preparare un caffè nutriente e lassativo, utile a coloro che soffrono di stitichezza cronica.
□ Carciofo (o Cynara scolymus): per le sue proprietà coleretiche e colagoghe (aiuta cioè la secrezione della bile, che diventa più abbondante e fluida, stimolando rispettivamente il fegato e la colecisti), la pianta di carciofo si rivela particolarmente indicata per combattere la stitichezza in quanto la bile è naturalmente lassativa; inoltre è in grado di risolve anche i problemi digestivi che spesso complicano la stipsi. Preparare un decotto con le foglie ed i gambi, entrambi freschi, nel modo seguente: mettere alcune foglie ed alcuni gambi in 1 litro d’acqua, far bollire lentamente per circa 15 min, filtrare ed eventualmente dolcificare a piacere. Assumerne una tazza al mattino a digiuno ed un’altra la sera prima di andare a letto.
□ Cicoria: per vincere la stitichezza e regolarizzare la funzione intestinale, bere la mattina a digiuno e la sera un bicchiere di un infuso di cicoria preparato nel seguente modo: in 1 litro di acqua bollente immergere 20 – 30 g di foglie di cicoria fresca, tagliuzzate minuziosamente, lasciandole in infusione per circa 30 min. Sarebbe meglio adoperare la cicoria selvatica piuttosto che quella coltivata, in quanto le proprietà benefiche sono più esaltate nella prima. E’ possibile aggiungere alla dose suddetta zucchero a piacere, per rendere la bevanda più gradevole. La cicoria è una pianta che ha proprietà coleretiche e colagoghe.
□ Fragola, Liquirizia, Malva e Tarassaco: per l’intestino pigro risulta efficace l’infuso preparato con una miscela di tali piante (20 g di fragola, 30 g di liquirizia, 30 g di malva e 20 g di tarassaco) in 500 ml d’acqua bollente; berne 2 tazze al dì dopo i pasti.
□ Lino: si prepara un infuso con i semi di lino frantumati, nella dose di 1 cucchiaino per ogni tazza d’acqua bollente da lasciare in infusione tutta la notte. Al mattino si beve il tutto. Si assume per più mattine.
□ Mais: altro rimedio efficace per chi soffre di costipazione intestinale, consiste nell’utilizzare i semi di mais, torrefatti e ridotti in polvere, per preparare una specie di caffè lassativo, da prendere la mattina a digiuno, con zucchero e latte, per 4 – 5 giorni di seguito.
□ Malva: il suo uso regolarizza le funzioni intestinali.
□ Prugne consumate fresche o secche o anche cotte in acqua zuccherata hanno un effetto emolliente. Per aumentarne l’efficacia si possono aggiungere piccole quantità di senna (pianta arbustiva di origine orientale) durante la cottura in acqua.
□ Rabarbaro: la pianta agisce a livello dell’intestino crasso stimolando le contrazioni peristaltiche della sua muscolatura, favorendo così lo svuotamento. Preparare un decotto con 2 g di rizoma in 200 ml d’acqua, far bollire 2 min, lasciare in infusione 10 min e filtrare. Berne 2 tazze al dì, una la mattina e l’altra la sera. Da assumere saltuariamente, ma con una certa regolarità.
□ Rosa canina: si utilizzano un po’ di petali, che sono purgativi, insieme a un po’ di senna per preparare un infuso tanto efficace quanto innocuo per tutti e specialmente per i bambini.
□ Rosmarino: l’infuso di foglie e fiori (3 g in 200 ml d’acqua bollente, lasciare in infusione 10 min e filtrare), da bere alla dose di una tazza al mattino ed un’altra la sera, combatte efficacemente la stitichezza in quanto aiuta la peristalsi intestinale ed esercita un’azione colagoga e coleretica.
□ Saponaria: si prepara il decotto con il 30 – 60 g di foglie e fusto in 1 litro d’acqua, dolcificato a piacere con zucchero o miele, da assumere alla dose di 2 bicchieri al dì.
□ Tarassaco (o Dente di leone): si prepara l’infuso o il decotto, 50 g di radici e foglie in 1 litro d’acqua, e se ne bevono 2 – 3 tazze al dì. Sono ottime anche le foglie cotte e condite all’insalata. Ha proprietà coleretiche e colagoghe.