La gola è il condotto formato dalla faringe (tratto che va dalle cavità nasali all’esofago), dalla laringe (tratto che inizia appena sotto la faringe e termina nella trachea) e dalle parti superiori della trachea (condotto che si divide nei due bronchi che sfociano nei rispettivi polmoni) e dell’esofago (condotto che perviene allo stomaco). In fondo alla gola, nell’orofaringe, si trovano le tonsille che sono i principali organi linfoghiandolari del sistema immunitario a difesa delle vie aeree.
Le più comuni affezioni della gola sono la faringite, la laringite e la tonsillite. Esse si manifestano più frequentemente nella stagione invernale, sono contagiose e possono trasmettersi nei luoghi affollati attraverso tosse, starnuti, saliva.
La faringite, chiamata comunemente “mal di gola” è un’infiammazione della faringe, acuta o cronica. E’ causata nella maggioranza dei casi da virus, meno da batteri (il più comune è lo streptococco), ma anche da altri fattori come l’azione prolungata di sostanze irritanti (polvere, tabacco, alcool, ecc.). I sintomi più comuni sono difficoltà di deglutizione, prurito o sensazione di nodo alla gola, raucedine, tosse, secrezione, febbre, ingrossamento delle ghiandole linfatiche del collo, mal di testa, dolori ai muscoli ed alle articolazioni, perdita di appetito.
La laringite è un’infiammazione, acuta o cronica, della laringe che può essere di origine batterica o virale, ma anche causata dall’azione di sostanze allergizzanti e irritanti o da un cattivo uso della voce, come può succedere a cantanti e oratori. I sintomi sono dolore, sensazione di fastidio alla gola, difficoltà a deglutire, accentuata raucedine, difficoltà a parlare, tosse, a volte difficoltà a respirare. Spesso si accompagna a raffreddore, faringite, bronchite, ed in tali casi può essere presente la febbre.
La tonsillite, che può essere acuta o cronica, è determinata da un’infezione virale o batterica delle tonsille (soprattutto da streptococchi) ed è caratterizzata da mal di gola, difficoltà di deglutizione, febbre, debolezza, abbassamento della voce, malessere generale, ingrossamento delle ghiandole linfatiche del collo. E’ molto frequente nei bambini. Le tonsille si presentano rosse, ingrossate, di solito ricoperte da placche biancastre.
Un disturbo che si associa abbastanza frequentemente alle suddette affezioni è la raucedine. Essa consiste in una variazione del timbro di voce ed un abbassamento che può arrivare fino all’afonia totale. Si dice “aspra” se il suono emesso nel parlare è più stridulo e acuto, oppure “secca” se è più roco e velato. Anche l’abuso o l’uso scorretto della voce può portare alla raucedine in quanto sono fattori in grado di causare infiammazioni croniche della mucosa della laringe ed in particolare delle corde vocali. Ciò può riguardare cantanti, attori, insegnanti, oratori ed in genere tutte quelle persone che svolgono mestieri che comportano sforzi prolungati della voce. E’ più frequente in tali casi la formazione di noduli o polipi alle corde vocali.
Decotti e infusi della nonna con le seguenti piante, da assumere direttamente e/o con cui effettuare gargarismi, danno rapido sollievo e beneficio alla gola infiammata in quanto hanno qualità astringenti, calmanti e disinfettanti.
Nota: Per informazioni sulle modalità di preparazione dei rimedi che vengono utilizzati, quali infusi, decotti, tisane, sciroppi, succhi, impacchi, cataplasmi, ecc., consultare l’articolo “Tipi di preparati fitoterapici” della sezione del sito “Approfondimenti”.
◊ Aceto: un cucchiaio di aceto di vino mescolato a 10 – 15 cucchiai di acqua tiepida per gargarismi nei casi di infiammazione alla gola e alle tonsille.
◊ Agrimonia: prepararne il decotto con 100 g di foglie secche sminuzzate in 1 litro di acqua, far bollire fino alla riduzione di 1/3, filtrare comprimendo bene la parte solida e aggiungere 50 g di miele rosato. Effettuare gargarismi 5 volte al dì. Efficace nelle infiammazioni della gola, nelle faringiti croniche e in tutti i casi in cui occorre un grande uso della voce (cantanti, insegnanti, ecc.).
◊ Alchemilla (o Erba stella o Erba ventaglia): la pianta possiede molteplici virtù, ha proprietà astringente, antisettica, antinfiammatoria, antispasmodica, antiemorragica, cicatrizzante, diuretica e depurativa. Si utilizzano le foglie o le parti aeree. L’infuso (2 – 4 g di foglie essiccate in una tazza d’acqua bollente), di cui se ne bevono fino a 3 tazze al dì lontano dai pasti, è indicato nei casi di dismenorrea, ipermenorrea, emicrania, dolori reumatici, febbre, forme lievi di diarrea e di coliti con tendenza diarroica, Il decotto (1 g di parti aree essiccate in una tazza d’acqua) può essere utilizzato per fare sciacqui o gargarismi nei casi di infiammazioni del cavo orale (gengiviti, tonsilliti, faringite, raucedine), utili per oratori e cantanti, oppure per fare impacchi allo scopo di frenare emorragie, detergere ferite, donare elasticità alla pelle e combattere le smagliature. La pomata di alchemilla, per uso esterno, può servire per calmare le irritazioni degli organi genitali femminili.
◊ Altea o Bismalva: preparare un decotto di fiori e foglie con 5 g sminuzzati in 200 ml di acqua, bollire 10 min, filtrare spremendo bene il residuo, dolcificare a piacere con zucchero o miele. Bere alla dose di 2 – 3 volte al dì ed effettuare gargarismi.
◊ Bistorta: prepararne un decotto con 25 g di radice sminuzzata in 1 litro di acqua, bollire 15 min, filtrare comprimendo bene la parte solida. Effettuare gargarismi 3 – 4 volte al dì.
◊ Carrubo: prepararne l’infuso con 5 g di fiori, frutti e foglie, tutti sminuzzati, in 150 ml di acqua, lasciare in infusione 10 min, filtrare comprimendola parte solida. Fare gargarismi 4 – 5 volte al dì. E’ emolliente e rinfrescante.
◊ Cipolla: preparare un decotto facendo cuocere per circa mezz’ora una cipolla triturata in un quantitativo di acqua fino a coprire. Filtrare comprimendo bene la parte solida. Fare gargarismi 3 – 4 volte al dì. E’ un decongestionante della faringe ed è molto utile in caso di tonsillite.
◊ Erisimo: preparare l’infuso con 1 parte di foglie in 12 parti di acqua bollente, tenere in infusione 15 min, filtrare comprimendo la parte solida, aggiungere 24 parti di zucchero. Assumere alla dose di 1 cucchiaio da minestra 3 – 4 volte al dì, per 8 – 15 giorni nei casi acuti, più a lungo nei casi cronici.. Gli effetti sono assicurati nei casi di laringite e di raucedine. Per la sua capacità di restituire la voce, la pianta di erisimo è chiamata anche “l’erba dei cantanti”. All’infuso si possono aggiungere dosi minori di Orzo, Uva essiccata, Cicoria, Liquirizia, Enula campana ed altre piante simili per avere anche un’azione espettorante su tutto l’apparato respiratorio.
◊ Eucalipto: prepararne il decotto con 20 – 30 g di foglie fresche sminuzzate in 1 litro di acqua, bollire 10 min, filtrare comprimendo bene la parte solida, dolcificare a piacere. Bere alla dose di 1 tazza 2 – 3 volte al dì e fare gargarismi 3 – 4 volte al dì.
◊ Fichi secchi: la nonna ci ricorda che sono utili anche i fichi essiccati al sole, tagliuzzati e fatti bollire per qualche minuto nell’acqua o nel latte; si può aggiungere un pizzico si sommità di Issopo, da lasciare in infusione per 15 – 20 min. Questa bevanda dà enorme sollievo agli asmatici ed a coloro che soffrono di raffreddori di petto tenaci, tossi ribelli, bronchiti, tossi convulse, ecc. Con la cottura nel latte si ottiene un ottimo gargarismo utile nei casi di gola irritata e di raucedine.
◊ Finocchio e Ononide: gargarismi per il mal di gola con il decotto di finocchio, 5 g di semi, e di ononide, 8 g di fiori, foglie e radici, in 250 ml di acqua.
◊ Issopo: gargarismi con infuso di fiori e foglie, 2 g in 100 ml di acqua, nel mal di gola.
◊ Olivo: gargarismi fatti con il decotto di foglie di olivo, 25 g in 150 ml di acqua, sono di notevole beneficio alla gola infiammata.
◊ Ortica: infuso con 5 10 g di foglie in 100 ml di acqua per gargarismi nei mal di gola.
◊ Piantaggine: prepararne un decotto con 5 g di foglie fresche sminuzzate in 200 ml di acqua, bollire 10 – 15 min, filtrare comprimendo bene il residuo, dolcificare a piacere. Bere alla dose di 1 tazza al dì e fare gargarismi 3 – 4 volte al dì.
◊ Pino: preparare una bevanda per la gola e per le corde vocali cuocendo bene in 500 ml di acqua 3 pigne verdi, tagliate e ridotte in frammenti; una volta freddata passare al setaccio. Fare gargarismi 3 – 4 volte al dì. Nei casi di mal di gola con gonfiore è utile, in aggiunta, un impacco freddo. Alle pigne del pino si possono sostituire quelle dell’abete.
◊ Propoli: com’è noto, è una sostanza resinosa di origine vegetale che le api raccolgono dalle gemme e dalle cortecce delle piante e che poi elaborano con l’aggiunta di cera, polline ed enzimi. Ha l’importante proprietà di aumentare le difese immunitarie e di comportarsi come un antimicrobico per le attività antibiotiche, antimicotiche e antivirali, oltre ad esercitare una spiccata azione antinfiammatoria, riepitilizzante e cicatrizzante su pelle e mucose. La Propoli in soluzione alcolica (tintura madre) è pertanto un eccellente rimedio contro il mal di gola e le infezioni orali. In erboristeria o in farmacia è reperibile la forma spray per effettuare delle applicazioni nell’orofaringe.
◊ Rosa canina: infuso di petali per gargarismi nei casi di infiammazioni della bocca e della gola, 5 g in 200 ml di acqua bollente.
◊ Salvia: infuso con 5 g di foglie in 100 ml di acqua per gargarismi nei casi di affezioni catarrali acute e croniche. E’ tonico, antisettico, cicatrizzante. Si usa anche nella raucedine. Vanno bene anche i fumenti.
◊ Saponaria: decotto, con 30 – 60 g di foglie e fusto in 1 litro di acqua, per gargarismi da fare 3 – 5 volte al dì, secondo necessità.
◊ Solidago (o Verga d’oro): decotto, con 10 g di sommità fiorite e di foglie in 200 ml di acqua, per gargarismi da fare 3 – 4 volte al dì.
◊ Tormentilla: prepararne il decotto con 4 g di rizoma triturato in 200 ml di acqua, bollire 20 – 25 min, filtrare comprimendo bene la parte solida, dolcificare a piacere. Bere alla dose di 2 – 3 tazze al dì e fare gargarismi 4 – 5 volte al dì.
◊ Uva: il succo dell’uva acerba può essere usato per preparare colluttori con cui fare sciacqui o gargarismi per la cura delle angine di gola (infiammazioni dolorose della gola). Era molto usato nella vecchia medicina.
◊ Verbena: gargarismi con il decotto per le tonsille arrossate, 5 g di foglie e radici in 200 ml di acqua.
◊ Zenzero: il rizoma della pianta, conosciuta anche con il nome inglese Ginger, è ricco di gingeroli e loro derivati (zingerone e shogaoli) e olio essenziale (1-3% sesquiterpeni come zingiberene e B-bisabolene, insieme a vari monoterpeni), che ne costituiscono i principi attivi. Lo Zenzero presenta numerose virtù benefiche e terapeutiche, come le proprietà toniche, immunostimolanti, adattogene, antisettiche, antinfiammatorie, analgesiche, carminative, antidispeptiche, colagoghe, antitrombotiche, antiemetiche, ecc. Pertanto risulta essere prezioso in caso di infiammazioni della gola (faringite, laringite, ecc.), stati influenzali (raffreddore, febbre, tosse, ecc.), mal di testa, dolori articolari e muscolari, infiammazioni di esofago e stomaco (gastrite, ulcere gastroduodenali, ecc.), cattiva digestione, dispepsia, aerofagia, meteorismo, diarrea, nausea, mal d’auto, mal di mare, rischio di coaguli nel sangue, di pressione arteriosa alta e di ipercolesterolemia. Per beneficiare delle proprietà dello Zenzero si può utilizzare l’infuso (1 g di rizoma secco, o 10 g fresco, in una tazza d’acqua bollente), oppure la polvere (circa 1 g) da mescolare in un bicchiere d’acqua calda, od anche l’estratto secco in capsule. Una tisana o uno sciroppo di Zenzero, con l’aggiunta di limone e miele, rafforza le difese immunitarie e previene i malanni di stagione.