La Salvia è una specie sempreverde aromatica appartenente alla famiglia delle Labiatae, con foglie color grigioverde e fiori estivi blu-malva. È una notissima pianta della Macchia Mediterranea molto usata in cucina e in campo erboristico. Ha un odore forte, aromatico, sapore caldo, piccante, leggermente amaro. Tra le sostanze in essa contenute vi sono Flavonoidi; olio essenziale (chetoni, acetato di borneolo, pinene e canfora); derivati dell’acido caffeico (acido clorogenico e acido rosmarinico); diterpeni e triterpeni; tannini; sostanze estrogeniche.
L’olio essenziale ha un colore verde tendente al bruno, se proviene da piante giovani, altrimenti ha colore giallo-bruno. La maggior parte delle sue proprietà antibatteriche, antifungine, virustatiche, antiossidanti, toniche per la pelle, cicatrizzanti, coleretiche, antidispeptiche, adattogene, astringenti e antisudorifere sono ascritte principalmente all’olio essenziale.

Presso gli antichi era molto stimata e apprezzata al punto tale che essi la usavano per la cura di molte malattie.
La Scuola di Salerno insegnava: “Cur moriatur homo, cui salvia crescit in horto?” ma: “Contra vim mortis non est medicamen in hortis”. Tutti i medici dal medico greco Ippocrate, il filosofo e botanico Teofrasto, il botanico e medico greco Dioscoride, il medico romano Galeno, l’alchimista Agrippa fino ai moderni l’hanno largamente usata e alcuni la usano anche ora.
Nella medicina popolare e in omeopatia la salvia è adoperata per trattare disturbi gastrointestinali, come flatulenza, diarrea ed enteriti; contro l’infiammazione e l’irritazione cutanea; nei casi di vaginite, laringite, faringite, stomatite e come rimedio contro il sanguinamento gengivale; per contrastare l’eccessiva sudorazione, specie in menopausa; per taluni disturbi ovarici; nei casi di digestione lenta e alcune affezioni del tratto respiratorio, quali tossi, bronchiti e faringiti.
La Salvia comune è una delle piante officinali più adoperate ed efficaci per la menopausa, in modo particolare per limitare la sudorazione eccessiva e per le vampate di calore, di cui si può preparare l’infuso delle foglie (meglio fresche, ma vanno bene anche quelle secche). L’infuso è usato anche per controllare l’ipertensione perché contrasta la ritenzione idrica; per abbassare la glicemia; nella disfonia, afonia, raucedine e sintomi concomitanti in gargarismi; per risciacqui orali nei casi di lingua rossa (glossite, carenza di vitamine, ecc.) e anche di lingua bianca (infezione batterica o fungina, secchezza della bocca, ecc.); per fare impacchi alle ascelle; per le problematiche dell’apparato respiratorio, come espettorante; per il sistema nervoso, come calmante; per contrastare la caduta dei capelli e la forfora.
Ma la pianta è utile anche in caso di parodontosi e di carie, mal di gola, bruciore della gola, sintomi che traducono un’irritazione o un’infiammazione a carico della faringe; per agevolare la cicatrizzazione delle ferite; per le piaghe da decubito e per regolarizzare il flusso mestruale.
L’unguento alla salvia ha ottime proprietà antisettiche e cicatrizzanti, per cui aiuta la tonificazione e la rigenerazione della pelle in caso di lesioni (ferite, piaghe, ulcere da varici, ecc.), esercitando anche un’azione disinfettante.
Il fitoterapico Salvia T.M. esercita un’azione di drenaggio blanda relativamente a pelle, apparato genitale femminile, fegato.
È anche un rimedio naturale per sbiancare i denti, disinfettare le gengive e mantenere l’alito fresco, tant’è che molti dentifrici la utilizzano come ingrediente. Basta strofinare le parti con alcune foglie fresche della pianta, dopo averle pulite delicatamente con uno straccetto umido.
Come preparare un dentifricio fai da te, un dentifricio biologico
Si può preparare in casa adoperando varie sostanze naturali, come, ad esempio, l’argilla verde ventilata, l’argilla bianca, le foglie di salvia, le foglie di menta piperita, il bicarbonato di sodio, il gel di aloe vera, ecc.
LE VARIETA’ PIU’ DIFFUSE
Un tipo di salvia da interni e semirustica è la nota S. Elegans o S. rutilans, con foglie ovali, steli rossi con racemi di fiori invernali color scarlatto. Le sue foglie hanno un profumo di ananas ed è usata per esaltare i piatti a base di pollame, maiale e formaggio. Le foglie giovani vengono fritte nel burro e servite con la panna. Profumano il pot-puorrie possono venire bruciate per produrre un fumo deodorante per interni.
Altrettanto conosciuta è la S. lavandulifolia che possiede foglie appuntite, balsamiche e fiori viola-blu; viene adoperata come depuratore astringente.
C’è anche la S. hispanica i cui semi forniscono una bevanda tonica.
La pianta perenne di Salvia Miltiorrhiza ha foglie insolite, verdi e lobate, con il lobo medio più grande degli altri. Possiede piccioli fogliari lunghi e spighe floreali viola-blu in estate. Nella medicina cinese un decotto preparato con le radici cura mestruazioni irregolari. È usata come tonico per il fegato, per le contusioni, per le infiammazioni del seno, delle ossa, dei reni; nonché per l’esaurimento nervoso e per l’insonnia.
La Salvia Sclarea è una pianta biennale rustica, possiede infiorescenze con brattee persistenti, colorate e grandi foglie aromatiche. Il suo olio essenziale è adoperato per i profumi e i cosmetici. Il distillato di fiori e foglie calma gli occhi stanchi. In aromaterapia è un efficace rilassante contro stress, affaticamento, problemi digestivi, mestruali e asma.
Ma quella più comune è senz’altro la Salvia officinalis: una pianta da giardino, una specie sempreverde aromatica con foglie color grigio-verde e fiori estivi blu-malva. Le sue foglie possiedono un sapore intenso che tende ad aumentare quando sono essiccate. Si adopera in quantità limitata per aromatizzare i cibi e per facilitare la digestione dopo pranzi abbondanti. I fiori vengono aggiunti alle insalate e fermentati per ottenere una tisana leggermente balsamica, mentre la tisana a base di foglie agisce sul sistema nervoso. La salvia contiene precursori degli ormoni che regolarizzano le mestruazioni e alleviano i disturbi della menopausa.
Tra le altre specie officinalis: la “Purpurescens”,la “Purpurescens variegata”, quella “a foglia larga”, la “tricolor”, la “Prostrata”, la “Icterina”.
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(*) V. Note esplicative



Il fosforo, simbolo chimico P, è un non-metallo abbastanza abbondante in natura (0,12% della crosta terrestre), dove però non si trova allo stato elementare ma sotto forma di fosfato (sale dell’acido fosforico), specialmente nella rocce sedimentarie “fosforiti” e nei minerali “apatiti”. Il fosforo elementare è molto reattivo e combinandosi con l’ossigeno emette una tenue luminescenza (da qui il suo nome, che in greco significa “portatore di luce”). Esistono tre forme allotropiche identificate dal loro colore: il fosforo bianco, che si ossida rapidamente assumendo una colorazione giallognola, brucia spontaneamente all’aria alla temperatura di circa 35°C circa, è estremamente velenoso ed è la forma più commercializzata per le sue proprietà chimiche; il fosforo rosso, che è la forma più stabile, non è infiammabile spontaneamente ma si incendia solo per impatto o sfregamento e perciò utilizzata per la fabbricazione dei fiammiferi, è privo di tossicità; il fosforo nero, che è simile alla grafite ed ha pochissime applicazioni. Il fosforo è insolubile in acqua, poco solubile in alcool ed il fosforo bianco è solubile in oli e grassi ed in altri solventi organici.
Il soggetto Phosphorus ha quindi una tendenza verso il diabete e la tubercolosi, nel senso che ha generalmente una particolare predisposizione alle malattie epatiche ed a quelle polmonari. Altra nota caratteristica è che suda solo sulla testa ed al palmo delle mani, prova una sete intensa di acqua o bevande fredde ed a volte una fame vorace, però si sazia subito. Tra i soggetti che beneficiano di più del rimedio troviamo gli adolescenti cresciuti troppo in fretta, gli anziani oltre che gli adulti, gli artisti ed i mistici.
Il Lachesis mutus è un grosso serpente velenoso appartenente alla famiglia dei Viperidi che vive nelle foreste dell’America centrale e meridionale. E’ noto anche come Crotalo muto o Terrore dei boschi ed in Brasile come Surucucù. E’ simile ai crotali, ma la sua coda non è munita di sonagli (da cui il termine muto o in latino mutus) anche se, quando è in allarme, la alza e la fa vibrare proprio come fanno i serpenti a sonagli. Ha una lunghezza che può raggiungere i 3 m ed oltre; corpo robusto a forma quasi triangolare; dorso ricoperto da numerose file di scaglie giallastre, marroncine o rossastre con disegni romboidali di colore nero o marrone scuro e chiazza chiara al centro; testa grossa, appiattita, allargata nella parte posteriore e caratterizzata da una stria nera che corre dagli occhi alle mandibole; collo stretto. La bocca è dotata di grosse ghiandole velenifere e di due lunghi denti ricurvi, che possono superare i 5 cm, situati nella parte anteriore del mascellare e che sono canalicolati, cioè provvisti di canale interno attraverso cui viene iniettato il veleno all’atto del morso. Per tale caratteristica detti serpenti sono detti solenoglifi.
Altro sintomo chiave di questa donna Lachesis (ma possibilmente anche uomo) è una loquacità particolare, che si manifesta particolarmente nella fase di eccitazione, connotata da un parlare rapido e continuo, ininterrotto, che passa incoerentemente da un argomento all’altro senza alcuna logica e senza possibilità di interlocuzione. L’estrema iperestesia le comporta inoltre un’insofferenza al minimo contatto fisico ed un’avversione particolare per l’abbigliamento che stringe troppo in vita ed intorno al collo. Anche la sua percezione sensoriale è ai massimi livelli (eccessiva sensibilità alla luce, ai rumori, agli odori, al calore, ecc.), unita ad una marcata lateralità sinistra.
Lo stato fisico più comune della silice che si trova in natura è quello solido cristallino di minerali come il quarzo ed anche come costituente principale di diverse rocce sedimentarie tra cui la sabbia. A temperatura ambiente è un solido poco solubile in acqua e di durezza piuttosto elevata. Il quarzo ha lucentezza vitrea ed in genere i cristalli hanno abito prismatico; è incolore allo stato puro o può assumere diverse colorazioni a seconda delle inclusioni. Importanti giacimenti di quarzo si trovano in Brasile, Madagascar, USA, Canada, Francia, Russia, Svizzera. In Italia cristalli perfettamente limpidi e incolori si trovano nelle cavità del marmo di Carrara.
Ma è anche un soggetto molto nervoso, facilmente irritabile, ipersensibile (ai rumori, agli odori, alle luci), che si eccita per un nonnulla, che si infastidisce, che cambia improvvisamente umore e subito si spazientisce. Proprio come il cielo del litorale marino (ricordiamoci la similitudine) che da sereno diventa improvvisamente nuvoloso. Il suo 