Le piante officinali e aromatiche hanno suscitato un notevole interesse nel passato e lo destano attualmente. Esse spesso si associano con cibi appetitosi, con profumi naturali, con rimedi dolci, con giardini sereni, con attività benefiche con storie intriganti e anche con attività sacre.
I cosmetici e i prodotti di bellezza si estraggono dalle piante più inverosimili: l’olio di Carota e il succo di Aloe proteggono la pelle dall’invecchiamento precoce, la camomilla e il rabarbaro servono da innocui coloranti dei capelli, con la Lawsonia inermis si ottiene l’henné di un bel colore rosso, mentre con l’Indigofera tinctoria si ha l’indaco (il nero); diversi oli essenziali estratti dalle piante aromatiche sono adoperati per preparare i profumi, anche quelli più delicati.
Nel mondo sono note più di 20.000 varietà di piante utilizzate a scopo medicinale o aromatico.
Pur trattandosi di un mondo colorato e affascinante, alla base incontriamo sempre le piante con la loro struttura e funzione.
Il termine “pianta medicinale” è una definizione culturale piuttosto che botanica.
La botanica spiega la funzione degli organi della pianta e la chimica analizza i componenti chimici e isola i principi attivi.
Tutte le piante officinali e aromatiche contengono uno o più principi attivi chimicamente ben definiti, dotati di una funzione specifica.
Principi attivi delle piante officinali e aromatiche
Alcaloidi: sono composti organici che contengono almeno un atomo d’azoto, efficaci, ma spesso tossici. Servono a preparare numerose medicine e costituiscono l’obiettivo di molte ricerche farmaceutiche.
Ingredienti amari: sono vari tipi di composti aventi in comune un gusto amaro in grado di stimolare l’appetito.
Enzimi: sono catalizzatori organici, essenziali per le funzioni biochimiche, si trovano in tutte le piante.
Oli essenziali: costituiscono le essenze aromatiche delle piante estratte per distillazione, con solventi organici o per pressione.
Gomme: sono sostanze appiccicose, insolubili in solventi organici, spesso prodotte dalla pianta come reazione a una ferita.
Glucosidi: sono sostanze che possono venire attaccate da specifici enzimi per produrre uno zucchero e una sostanza ad attività terapeutica, spesso tossica, detta “aglicone”. L’aglicone è la parte non zuccherina del glucoside.
Mucillagine: è una gomma viscosa che si trasforma in gelatina nell’acqua. Serve per calmare il prurito della pelle irritata.
Saponine: sono glucosidi emulsionanti, spesso irritanti oppure tossici, simili al sapone, chimicamente simili agli steroidi che costituiscono gli ormoni sessuali.
Tannini: sono composti astringenti in grado di provocare la coagulazione delle proteine del sangue.
Vitamine e Sali minerali: sono necessari per le funzioni metaboliche delle piante, ma non si comportano come catalizzatori.
Molte piante producono anche altre sostanze variamente utili:
Resine: sono un gruppo complesso di sostanze solide od occasionalmente liquide che tendono ad essiccarsi all’aria, insolubili in acqua ma solubili in alcool, etere e cloroformio. La resina è una sostanza aromatica, è odorosa e appiccicosa. È prodotta da alcune piante in modo spontaneo o in seguito ad incisioni effettuate sul tronco. Il compito della resina vegetale è infatti ha la funzione di curare la pianta dalle ferite e di proteggerla dagli attacchi patogeni.
Chimicamente è composta da materiali organici, trasparenti, insolubili in acqua e solubili in solventi organici, a elevato peso molecolare. Le resine hanno composizione chimica molto varia, sono cattivi conduttori di elettricità e di calore e induriscono all’aria; vengono impiegate nella fabbricazione di materie isolanti, saponi, vernici, ecc. In particolare, i Balsami sono resine che trovano impiego in farmacia e in profumeria.
Lattice: il lattice ha proprietà elasticizzanti e presenta una propria e specifica mescolanza di sostanze, ha una consistenza collosa che permette alla pianta di intrappolare molti insetti e piccoli animali. Tale sostanza lattiginosa, apparentemente innocua, è coinvolta in numerosi processi allergici, responsabili anche di reazioni avverse gravi.
È usato per articoli sanitari, guanti e vari oggetti per l’ambito ospedaliero.
Il lattice estratto dal fico (Ficus carica L) e dalla celidonia (Chelidonium majus L) viene utilizzato a finalità “terapeutiche”, come rimedio naturale per la cura delle verruche e per la cura dei condilomi.
Impiegare le piante per curarsi è un istinto vecchio come la storia dell’umanità, che si riflette anche nel comportamento degli animali.
(*) V. Note esplicative e la home-page della sezione.
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