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Rimedi Omeopatici

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Arsenicum album

DESCRIZIONE

Arsenicum album - image  on https://rimediomeopatici.comArsenicum album è il triossido di arsenico, avente formula chimica As2O3. Può assumere diverse denominazioni quali anidride arseniosa, ossido arsenioso, arsenolite, arsenico bianco ed altre. A temperatura ambiente si presenta come una polvere cristallina incolore, poco solubile in acqua.

L’arsenico è uno degli elementi più tossici che esistano. Anche molti dei suoi composti sono veleni particolarmente potenti. L’arsenico si trova naturalmente sulla terra in piccole concentrazioni. Nella crosta terrestre assume un’abbondanza media e raramente si rinviene allo stato puro, ma associato, soprattutto nei minerali, ad argento, cobalto, ferro, antimonio, nichel, zolfo. Nell’atmosfera la presenza dell’arsenico e dei suoi composti è dovuta a diverse fonti quasi tutte ascrivibili alle attività umane, quali la combustione dei combustibili fossili, le industrie di raffinazione dei minerali di metalli come rame, piombo, zinco ed anche l’agricoltura ove è impiegato come pesticida. Una volta introdotto non può essere distrutto, ma solo trasformato chimicamente. Nell’ambiente l’arsenico si combina con ossigeno, cloro e zolfo per formare composti inorganici, che costituiscono la forma chimica più pericolosa per l’uomo in quanto vengono bene assorbiti dall’apparato gastroenterico ed a livello polmonare. Negli animali e nelle piante l’arsenico quando viene metabolizzato si combina con carbonio e idrogeno dando luogo a composti organici che sono molto più inoffensivi in quanto se ingeriti vengono facilmente eliminati con le feci e le urine. L’uomo può essere esposto all’arsenico attraverso il cibo, l’acqua e l’aria, ma anche attraverso il contatto della pelle con terreno o acqua  che lo contengono. L’esposizione ad arsenico inorganico comporta danni gravissimi al sistema digestivo ed al sistema nervoso, portando l’intossicato alla disidratazione ed alla morte per shock. Contatti ripetuti o prolungati con la pelle possono causare irritazioni e dermatiti. Le sostanze contenenti arsenico hanno inoltre effetti cancerogeni su polmoni, fegato, reni, vescica e prostata.

Composti di arsenico sono utilizzati nell’industria elettronica come semiconduttori, per rendere i circuiti integrati più veloci di quelli realizzati in silicio. Vi sono usi anche in pirotecnica per la realizzazione di fuochi d’artificio. Il triossido di arsenico è stato impiegato per la cura di alcune leucemie.

Il rimedio omeopatico Arsenicum album si ottiene dalle diluizioni, intervallate dalle dinamizzazioni, in soluzione alcolica del triossido di arsenico.

Per ulteriori informazioni sulla preparazione, consultare l’articolo “Rimedi omeopatici: origine” della sezione “Approfondimenti”.

CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO

Arsenicum album è un policresto, esercita la sua azione sulle mucose, sulle sierose, sul sistema nervoso, sulla pelle, sul sangue. Rinforza i muscoli degli arti e l’apparato respiratorio. Per questo è definito un rimedio energetico.

Il tipo Arsenicum album è caratterizzato da ansia (soprattutto la notte), panico fino all’angoscia, palpitazioni, agitazione e prostrazione; si stanca al minimo sforzo e la stanchezza non è avvertita quando è coricato; si muove continuamente nonostante la sua debolezza, nessuna posizione è quella giusta; ha paura di essere incurabile e di dover morire. Ha colorito cadaverico, volto pallido e gonfio (soprattutto al mattino), occhi cerchiati con edema (gonfiore) delle palpebre inferiori. Le sue secrezioni ed escrezioni odorano di putrido, sono scarse, acri, producono escoriazioni. Ha sete di piccole quantità di acqua fredda, quanto basta per inumidirsi la bocca, a meno che non abbia sudorazione e febbre. Ha crampi muscolari, tremore agli arti, sensazione di torpore. Ha ipersensibilità a livello di tutti i sensi e non sopporta di essere toccato. Ha tendenza al sanguinamento ed all’ulcerazione. E’ triste, teme la solitudine e la sua malinconia si accentua quando è solo; è diffidente e sospettoso; è meticoloso fino alla pignoleria, ipocondrico; rifiuta medicamenti ed aiuti. E’ freddoloso, si copre pesantemente, tuttavia ha bisogno di aria fresca. E’ brontolone. Arsenicum album è il rimedio più brontolone della Materia Medica Omeopatica.

Arsenicum album - image  on https://rimediomeopatici.comIl rimedio agisce soprattutto sulla parte dx. E’ un periodico, cioè i suoi sintomi si manifestano ogni 2–4–7–15 giorni. I sintomi si aggravano nel corso della notte, tra mezzanotte e le tre del mattino, con un picco intorno all’una, ove alterna momenti di ansia e agitazione fino al panico ad altri di depressione e spossatezza; finalmente verso le quattro si riaddormenta. E’ pertanto un rimedio cosiddetto cronometro.

Il sintomo caratteristico di Arsenicum album è la sensazione di bruciore come da aghi arroventati o da carboni ardenti, alleviata da applicazioni calde o dal calore, sia che si tratti di una lombalgia o di un eczema, sia che si tratti di bruciore allo stomaco, alla gola, ecc., tranne la cefalea che è alleviata dall’acqua fredda. I dolori si aggravano al mattino.

Arsenicum album è utile nelle malattie catarrali croniche, nelle quali si hanno facili epistassi, nei disturbi dovuti all’ingestione di cibi avariati, con sintomi simili all’intossicazione da arsenico. Come Phosphorus è il rimedio dei problemi che interessano fegato, rene e surrene. E’ inoltre definito il rimedio del cavallo (Antimonium crudum lo è del maiale, Pulsatilla lo è della pecora), in quanto l’arsenico nei cavalli, che sono animali nervosi sempre in movimento e che si spaventano facilmente, aumenta la resistenza allo sforzo fisico.

USO DEL RIMEDIO

Arsenicum album si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio.

1) APP. GASTROENTERICO – E’ il rimedio principe delle sindromi a carattere gastrointestinale. Colite. Enterite acuta. Gastrite acuta con sete intensa e dolori brucianti che aumentano al tatto ed alla pressione. Ulcera gastroduodenale sanguinante a tendenza necrotica, con sangue nero nelle feci. Alitosi. Secrezioni di saliva maleodorante. Ulcerazione della lingua e della bocca con secchezza. Bruciore alla bocca. Afte. Emorroidi e ragadi anali alleviate da applicazioni calde. Evacuazioni fetide, irritanti, con sangue dopo aver mangiato e bevuto, seguite da grande prostrazione. Gonfiore dell’addome con flatulenza e borborigmi. Ipertrofia di fegato e milza. E’ anche un rimedio a forte capacità disintossicante per cui utilizzabile nei casi di intossicazioni alimentari per ingestione di cibi avariati o nei casi di intossicazione da arsenico e di altri minerali tossici.

2) APP. RESPIRATORIO – E’ un ottimo rimedio per gli attacchi dispnoici. Dispnea e Asma con eccessi notturni da mezzanotte in poi. Bronchite cronica. Polmonite. Anche per Raffreddore con facile epistassi (fuoriuscita di sangue dal naso) e con catarro escoriante il labbro superiore, alternato a secchezza e sensazione di bruciore alla laringe. Rinite allergica. Tosse secca con sensazione di soffocamento, sudorazione e brividi. Dolore soprattutto al polmone dx. Costrizione e compressione del torace con sensazione di bruciore, debolezza, ansia ed angoscia.

3) APP. URINARIO – Cistite con dolori brucianti durante la minzione. Ematuria. Albuminuria. Nefrite associata ad ematuria e albuminuria con gonfiori.

4) CUTE – Pelle pallida, cerea, secca, incartapecorita, raggrinzita con eruzioni squamose accompagnate da prurito e bruciore specie durante la notte. Il soggetto si gratta sino ad escoriare la cute, allora il prurito cessa ma compare il bruciore e il dolore, appena si attenua il dolore ricompare il prurito e così via. E’ un ottimo rimedio per tutte le infezioni cutanee che si aggravano di notte, con il freddo e d’inverno, mentre migliorano con il calore e d’estate. Foruncoli. Orticaria. Eczema. Psoriasi.

5) DOLORI – Dolori lancinanti e violenti che possono interessare varie parti del corpo, sia interne che superficiali, accompagnati da edemi. Lombalgia che aumenta se la schiena è toccata. Dolori alle braccia che iniziano dal gomito e si estendono alle ascelle. Dolori articolari di tipo bruciante.

6) CRAMPI – Crampi e sensazione di torpore agli arti, soprattutto a quelli inferiori, come negli alcolisti.

7) APP. CARDIOVASCOLARE – Angina pectoris. Edema del pericardio. Palpitazioni. Aritmia con sensazione di costrizione toracica. Ulcere varicose con le caratteristiche del rimedio (bruciore, sanguinamento, trasudato fetido).

8) SANGUE – Anemia, Epistassi (fuoriuscita di sangue dal naso), Ematuria, Ipermenorrea con le caratteristiche del rimedio. Per l’anemia Arsenicum album è un rimedio valido quasi quanto Ferrum.

9) TESTA – Cefalea occipitale che si aggrava con la luce e con il rumore, migliora stando distesi al buio con la testa sollevata, oppure con l’acqua fredda o camminando all’aperto. La cefalea è accompagnata dalla sensazione che la testa sta per scoppiare, in genere compare dopo pranzo e va sempre aumentando per durare tutta la notte. Il dolore è più intenso al lato dx, il volto è rosso e caldo. Crosta lattea accompagnata da prurito, bruciore e sensibilità al tatto tale da non potersi pettinare.

10) OCCHI – Congiuntivite. Infiammazione di occhi e palpebre. Gonfiore degli occhi. Secchezza degli orli delle palpebre con eccessiva fotofobia. Edema della palpebra inferiore, gonfia come un sacchetto pieno d’acqua.

11) ORECCHIO – Otite con dolori pressanti e con bruciore.

DOSI

Nei casi 1), diluizione 5CH, 3 granuli, o 5 – 6 gocce, 3 – 5 volte al dì.

Nei casi 2), 3), 4), 7), 8), 9), 10) e 11), diluizione 4CH, 3 granuli, o 5 – 6 gocce, ogni 3 ore.

Nei casi 5) e 6), diluizione 5CH, 3 granuli, o 5 – 6 gocce, ogni 3 ore.

(*) V. Note esplicative

Arsenicum album - image  on https://rimediomeopatici.com

Apis

DESCRIZIONE

L’ape (o apis) è un insetto della famiglia delle Apidi, appartenente all’ordine degli Imenotteri. Con il termine ape si indica comunemente l’ape domestica (Apis mellifica), di cui si allevano varie razze, tra le quali quella italiana (Apis mellifica ligustica), assai pregiata per docilità e laboriosità.

Le api vivono in società matriarcali e pluriennali, costituite da una sola ape regina, che ha la  funzione di deporre le uova per la rigenerazione continua dell’alveare, da poche centinaia di fuchi, che sono i maschi la cui unica funzione è quella di accoppiarsi con la regina e da varie migliaia di api operaie, che sono le femmine lavoratrici indispensabili per la vita dell’alveare.

Arsenicum album - image  on https://rimediomeopatici.comCome tutti gli insetti, l’ape ha il corpo diviso in tre parti: testa, torace e addome. Possiede tre paia di zampe attaccate al torace e due ali trasparenti per il volo veloce. Ha due occhi grandi composti da migliaia di faccette che consentono di vedere in ogni direzione. Nella parte superiore della testa sono posizionati a triangolo altri tre piccoli occhi, gli ocelli, adatti per vedere da vicino e nell’oscurità. Sulla fronte sono ubicate due antenne orientabili che funzionano da organi di senso e di tatto. La bocca è fornita di due mandibole per plasmare la cera, raccogliere la propoli e rompere le antere dei fiori contenenti il polline. In fondo alla bocca si trova la ligula, una sorta di proboscide che serve per aspirare il nettare dei fiori e l’acqua nella borsa melaria (una specie di pre-stomaco). Subito dopo la suzione, già durante il viaggio di ritorno all’alveare, grazie all’azione enzimatica della saliva, il nettare incomincia a trasformarsi in miele che viene poi immagazzinato in apposite celle all’interno dell’alveare. Le zampe posteriori sono provviste di spazzole che servono per raccogliere il polline che viene accumulato negli appositi cestelli. In fondo all’addome si trova il pungiglione collegato ad una ghiandola velenifera, che costituisce l’arma di difesa: infatti quando l’ape deve difendersi da un nemico gli inietta il veleno tramite il pungiglione, che però non è più in grado di ritrarre per cui poco dopo muore.

Il veleno dell’ape provoca un’intensa reazione infiammatoria a carico dei tessuti. Tale veleno infatti è formato da una complessa miscela di sostanze dotate di effetti tossici e di capacità allergizzanti. Sotto l’effetto della puntura d’ape si forma un gonfiore a forma di tronco di cono, simile ad una montagnetta (ponfo). Il dolore è il primo sintomo ed è immediato e pungente, poi subentra il prurito e successivamente un dolore bruciante ancora più forte con un bisogno impellente di raffreddare la parte interessata con acqua. La reazione infiammatoria può essere localizzata, oppure generalizzata o sistemica. Mentre la prima è limitata alla regione cutanea colpita, la seconda coinvolge tutto l’organismo e se interessa soggetti allergici può determinare una reazione violenta, in medicina nota con il termine di “shock anafilattico”, che può essere letale. Infatti il malcapitato subisce una vasodilatazione generalizzata ed il gonfiore della glottide (organo cartilagineo della laringe che serve ad isolare l’esofago dalla trachea) con prurito, pallore, angoscia, raffreddamento e coma fino al decesso.

Il rimedio omeopatico Apis si ottiene dalla tintura dell’ape intera e del veleno diluito in alcool.

 

CARATTERISTICHE DEL RIMEDIO

Il rimedio ha grande affinità con la superficie del corpo. I sintomi che richiedono Apis sono quelli della puntura dell’ape, con inizio immediato, brusco e violento: il primo segno è un dolore urente, cioè un dolore bruciante e pungente come aghi roventi, segue il prurito e poi un aumento della sensazione dolorosa che porta il soggetto a gridare per la sua intensità. La parte dolente è molto sensibile al tatto (anche i peli sono dolenti al tatto), è gonfia, calda e lievemente congestionata. Si forma cioè l’edema cutaneo che non è mai rosso ma si presenta bianco, al più rosato.

I sintomi di Apis sono sempre aggravati dal caldo (come Antimonium crudum e Antimonium tartaricum) e sono, viceversa, migliorati dal freddo e da applicazioni fredde. Sono altresì aggravati dalla pressione e dal contatto dei vestiti. Hanno tendenza a cambiare sede molto rapidamente, in particolare il dolore, e vanno da dx a sx, dall’alto in basso.Arsenicum album - image  on https://rimediomeopatici.com

Il rimedio ha una lateralità dx.  Alcuni suoi antidoti sono Ipeca, Lachesis, Ledum. Alcuni suoi incompatibili sono Coffea, Rhus toxicodendron.

In Apis vi è assenza di sete, anche in caso di febbre e diminuzione delle urine, che diventano scarse. Infatti il segnale che indica che il rimedio sta agendo è proprio un aumento graduale delle urine.

Apis interessa la pelle, le mucose, le membrane sierose, nonché le membrane sinoviali.

E’ un rimedio prezioso nei casi di infiammazioni acute, quali l’erisipela, l’orticaria, l’eritema solare, il reumatismo, l’angina di gola, la nefrite, l’albuminuria, le infiammazioni dell’apparato genitale, con dolori pungenti.

Apis ha una grande astenia: il soggetto è molto stanco ed ha la sensazione di contusione in tutto il corpo, come se avesse lavorato duramente. E’ irritabile, irrequieto, non sopporta di essere lasciato solo; è ansioso, nervoso, brontola continuamente; è incontentabile; è maldestro; ha tremori; ha scarsa coordinazione motoria (come Agaricus muscarius si lascia cadere le cose dalle mani, ma a differenza di quest’ultimo è aggravato dal caldo); ha sussulti e contrazioni; è ipersensibile. Inoltre è diffidente e geloso, ha una certa predisposizione al pianto. Per questo il rimedio è particolarmente adatto ai bambini piagnucoloni, che non possono fare a meno di piangere e che lanciano grida improvvise durante il sonno.

Il rimedio è indicato anche in tutti i casi di malattia acuta e cronica che presenta uno stato idropico, cioè affetto da idropisia.

Apis è un rimedio ad azione locale ed è l’acuto di Natrum muriaticum, che viceversa è il cronico di Apis.

Il tipo Apis ha una costituzione fosforica e un temperamento nervoso. Inoltre, poiché il rimedio interessa pelle e mucose, si riscontra una diatesi psorica.

In estrema sintesi Apis è il rimedio della sindrome infiammatoria acuta che ha sintomatologia simile alla puntura d’ape.

 

USO DEL RIMEDIO

Apis si usa nei seguenti principali casi, quando i sintomi corrispondono e si associano alle caratteristiche del rimedio.

1) PELLE: infiammazioni acute che evolvono rapidamente con oliguria (diminuzione delle urine), assenza di sete, edema e versamento, come l’orticaria, l’erisipela (soprattutto al viso), l’eritema solare. Anche nei casi di morbillo e di rosolia.

Le eruzioni spesso cominciano a dx, se interessano il viso successivamente compaiono anche a sx. La pelle, con o senza eruzioni, è ipersensibile al minimo contatto, è rugosa e tale rugosità è ben percepibile al tatto. Può esserci febbre alta. Le labbra (in particolare il labbro superiore) e la lingua possono gonfiarsi improvvisamente e divenire calde, rosate e secche. Ciò si verifica spesso quando il soggetto allergico ha mangiato fragole, molluschi od altri alimenti. I sintomi migliorano con applicazioni fredde.

2) GOLA: stati infiammatori acuti ed angine di gola con febbre alta, faringe arrossata, palato gonfio, gola gonfia, ugola allungata e rossa. Tutta la gola è edematosa con dolori brucianti e pungenti e con difficoltà a deglutire. Laringite e infiammazione della glottide con difficoltà di deglutizione e tosse secca con senso di affaticamento, come si ha nella difterite.

I sintomi che richiedono il rimedio insorgono improvvisamente con un’intensità a dir poco eclatante. Il soggetto non sopporta alcun contatto né alla gola né al petto. I dolori sono aggravati dal caldo.

Il rimedio spesso è associato a Phytolacca, Belladonna, Mercurius, Aurum triphyllum, Phosphorus.

3) OCCHI: infiammazione accompagnata da edema, secrezione lacrimale con sensazione di punture e di bruciore ardente che migliora con lavaggi e con applicazioni fredde. Nei casi di irite, congiuntivite, oftalmia nei soggetti affetti da reumatismo. Il rimedio inoltre è indicato per prevenire le recidive degli orzaioli, nei casi di palpebre inferiori gonfie (borse agli occhi) ed in tutti i casi in cui c’è infiammazione, congestione, vasodilatazione, edema. E’ un eccellente rimedio per gli occhi. Si può associare a Euphrasia e Kali bichromicum.

4) APP. DIGERENTE: dolore e bruciore allo stomaco. Vomito e diarrea aggravati dal movimento.

5) OVAIO: annessite acuta (infiammazione che coinvolge gli annessi uterini, cioè l’ovaio e la tuba) della parte dx. Spesso anche nei casi di amenorrea, dismenorrea, quando sono presenti cisti all’ovaio dx in fase iniziale per impedire che si ingrandiscano. A volte il rimedio si adopera in associazione con Arnica.

6) TESTICOLI: infiammazione del testicolo dx.

7) APP. URINARIO: nei casi di infiammazione ove le urine sono scarse e contengono un elevato tasso di albumina (albuminuria), come nella nefrite, sia acuta che cronica, conseguente ad un’altra malattia (scarlattina, difterite, erisipela od altro). Il rimedio è indicato anche nei casi di cistite.

8) MEMBRANE SIEROSE: tutte le infiammazioni con edema.

9) MEMBRANE SINOVIALI: reumatismo delle articolazioni con edema, con sensibilità al contatto, alla pressione, al minimo movimento. La pelle delle articolazioni è tesa, rosea e calda. Edema delle mani con intorpidimento delle dita. Caviglie e piedi edematosi. Gonfiore delle ginocchia.

10) TESTA: mal di testa che peggiora con il contatto e con la pressione delle mani. Anche per alcuni casi di meningite.

11) FEBBRE: in tutti gli stati acuti in cui è presente una febbre alta ed il soggetto è agitato, ansioso e, caratteristica essenziale, non avverte sete, alternando febbre a sudorazione profusa.

DOSI

Apis, in quanto rimedio acuto, viene utilizzato alle basse diluizioni.

□ Nel caso 1), diluizione D10, 5 granuli o 10 gocce, 3 – 4 volte al dì. Associazione consigliata con Graphites, Rhus tox, Sulphur. Integrazione consigliata con pomata.

□ Nel caso 2), diluizione D8, 5 granuli o 10 gocce, 6 volte al dì.

□ Nei casi 3), 4), 5), 6), 7), 8) e 10), diluizione 5 CH, 3 granuli o 5 gocce, ogni 3 ore.

□ Nel caso 9), diluizione D6, 5 granuli o 10 gocce, 4 volte al dì. Associazione consigliata con Aesculus hippocastanum, Rhus tox. Integrazione consigliata con pomata.

□ Nel caso 11), diluizione 5CH, 3 granuli o 5 gocce, secondo necessità anche ogni ora. Associazione consigliata con Bryonia, Ferrum phosphoricum.

(*) V. Note esplicative

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Glossario V-Z

NOTA: i termini con l’asterisco costituiscono altrettante voci del Glossario e quindi sono eventualmente consultabili nelle sottosezioni alfabeticamente corrispondenti.

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Varicella: malattia infettiva acuta, contagiosa, dovuta al virus* Varicella zoster. Colpisce i bambini. Si manifesta con febbre* e con una tipica eruzione cutanea, esantema, su testa, tronco, viso e arti, costituita inizialmente da papule* (piccole chiazze rilevate) rosa pruriginose che evolvono in vescicole* (piccole tumefazioni con siero), poi in pustole* (lesioni rilevate con pus) ed infine in croste granulari destinate a cadere. Ha decorso benigno.

Varici: V. Vene varicose.

Vene varicose: (o varici) dilatazione permanente e patologica di alcune vene, soprattutto di quelle delle gambe, dovuta essenzialmente ad una perdita di tonicità delle loro pareti. I sintomi sono dolore*, bruciore, prurito, crampi, gambe pesanti, edema* (gonfiore) di piedi e caviglie, cui occorre aggiungere il disagio estetico che può diventare importante se si considera che le varici affliggono principalmente le donne. Le cause della patologia possono essere genetiche oppure riconducibili ad uno stile di vita errato. Le possibili complicazioni sono ulcere* (lesioni che non tendono a guarire spontaneamente), flebiti* (infiammazioni delle varici), emorragie, infezioni, ecc.

Verruche: escrescenze della pelle*, di natura benigna, causate da virus*; spesso sono dolorose; sono contagiose ed interessano prevalentemente i piedi. Il contagio è più probabile in luoghi come piscine, saune o spogliatoi di palestre, perché la pelle macerata dall’acqua favorisce l’attecchimento del virus, oppure per contatto diretto delle verruche altrui laddove la propria pelle presenta un’abrasione nel punto di contatto.

Vescicola: piccola tumefazione, contenente liquido chiaro, al di sotto dello strato esterno dell’epidermide* (strato più superficiale della pelle). Il liquido deriva da un travaso di siero proveniente dai vasi sanguigni sottocutanei circostanti la lesione.

Vie urinarie: è il complesso degli organi cavi e dei condotti attraverso cui defluisce l’urina, che è il prodotto della escrezione dei reni con la quale vengono eliminate dall’organismo le scorie dannose presenti nel sangue*, soprattutto l’urea (V. Uremia), generate dal metabolismo. Le vie urinarie iniziano all’interno del seno renale, con il sistema dei calici (minori e maggiori) che confluiscono nella pelvi renale o bacinetto renale di ciascun rene. Da qui, tramite un restringimento ad imbuto, si prosegue nell’uretere, che è il condotto che convoglia l’urina, continuamente prodotta dal rene, all’interno della vescica dove viene raccolta prima di essere espulsa. Dalla vescica parte l’ultimo condotto, l’uretra, di lunghezza maggiore negli uomini (in media 16 cm conto i 3 cm delle donne), che convoglia l’urina verso l’esterno con l’atto della minzione. Per basse vie urinarie si intendono la vescica e l’uretra.

Virus: particelle submicroscopiche capaci di vivere e moltiplicarsi solo all’interno delle cellule, che così vanno incontro alla morte. Sono formati da una o più molecole di acido nucleico (DNA o RNA) protette da un involucro di proteine. Alcuni sono rivestiti da una membrana simile a quella delle cellule. Sono ad es. malattie virali l’influenza*, il morbillo*, la rosolia*, la varicella* ed altre.

Vitamina A: le vitamine sono composti organici indispensabili alla vita; non sono prodotte dall’organismo, per cui devono essere introdotte quotidianamente con la dieta; inoltre sono poco resistenti al calore, per cui i cibi cotti perdono gran parte del loro contenuto vitaminico. La vitamina A (o retinolo) è una vitamina liposolubile antiossidante*, che si trova in natura sotto varie forme. Con lo stesso termine vengono indicati sia il retinolo che i suoi analoghi detti retinoidi. La vitamina A svolge diverse funzioni biologiche, come favorire la rigenerazione cellulare e proteggere le cellule dall’azione nociva dei radicali liberi (molecole che si formano dal metabolismo con i processi di ossidazione, che danneggiano le cellule e sono responsabili del loro invecchiamento), aiutare la vista, ridurre il rischio di vari tipi di tumore, prevenire le malattie cardiache, proteggere le mucose*. E’ presente maggiormente negli alimenti di origine animale e poi in latte e uova, che però sono ricchi di colesterolo* cattivo LDL, per cui è preferibile assumerla dalla frutta a colorazione giallo-arancione e dalla verdura a foglia (V. anche Betacarotene). Una carenza di vitamina A comporta inibizione della crescita, deformazione delle ossa, modifiche ai tessuti epiteliali* ed agli organi riproduttivi.

Vitamina B: le vitamine sono composti organici indispensabili alla vita; non sono prodotte dall’organismo, per cui devono essere introdotte quotidianamente con la dieta; inoltre sono poco resistenti al calore, per cui i cibi cotti perdono gran parte del loro contenuto vitaminico. Più che di vitamina B è più corretto parlare di vitamine del gruppo B, in quanto esse sono diverse e precisamente quelle propriamente dette sono otto (B1, B2, B3, B5, B6, B8, B9 e B12). Sono vitamine idrosolubili che intervengono nel metabolismo cellulare. Agiscono principalmente sul sistema nervoso, sull’apparato gastrointestinale, su cute, capelli, ma anche su bocca, occhi, fegato, e soprattutto convertono i carboidrati in glucosio*, utilizzato dall’organismo per produrre energia (V. anche Zuccheri), e sono fondamentali per l’assorbimento dei lipidi (o grassi) e delle proteine. La vitamina B1 (o anche tiamina) facilita la digestione, aiuta il sistema nervoso e quello cardiovascolare, protegge le mucose della bocca. La vitamina B2 (o anche riboflavina) regola la crescita, protegge le mucose e i tessuti dell’occhio, della bocca, della cavità nasale, dell’apparato respiratorio e gastrointestinale, rinforza capelli e unghie. La vitamina B3 (o vitamina PP o niacina) esplica una funzione molto importante nelle attività del sistema nervoso, nella produzione degli ormoni sessuali e nella salute della pelle*. La vitamina B9 (o anche acido folico) è essenziale per l’organismo in quanto regola la crescita e la riproduzione delle cellule, in particolare quelle sanguigne. Le vitamine del gruppo B si trovano in diversi alimenti di origine vegetale, quali lievito di birra, grano intero, riso intero, erba medica, ortica, legumi, noci, nocciole, patate, ortaggi verdi freschi. Una carenza di vitamine B comporta sintomi quali secchezza e ruvidità della pelle, mancanza d’appetito, stitichezza*, insonnia, acne*.

Vitamina C: le vitamine sono composti organici indispensabili alla vita; non sono prodotte dall’organismo, per cui devono essere introdotte quotidianamente con la dieta; inoltre sono poco resistenti al calore, per cui i cibi cotti perdono gran parte del loro contenuto vitaminico. La vitamina C (o acido ascorbico) è una vitamina idrosolubile antiossidante* che svolge nell’organismo molteplici funzioni tra le quali si ricordano: aumenta le difese immunitarie e protegge dall’azione nociva dei radicali liberi (molecole che si formano dal metabolismo con i processi di ossidazione, che danneggiano le cellule e sono responsabili del loro invecchiamento); aiuta a combattere le infezioni da virus* e da batteri*; facilita l’assorbimento del ferro* da parte dell’intestino e quindi favorisce la formazione dei globuli rossi*; riduce lo stress e la stanchezza; risulta indispensabile per la formazione del collagene* che, insieme alle fibre elastiche (o  di elastina*), conferisce alla pelle tonicità ed elasticità; è utile per il ricambio del calcio*, magnesio* e zinco*, che hanno diverse proprietà biologiche.. Gli alimenti ricchi di vitamina C sono ortaggi e verdure come peperoni, peperoncini rossi piccanti, prezzemolo, radicchio, spinaci, cetrioli, piselli, rape, cavoli, cavolfiori, asparagi, cipolle, carote, pomodori, vegetali di colore rosso-arancio in genere e frutta come arance, mandarini, limoni, cedri, pompelmi, ribes, mirtilli, lamponi, fragole, banane, frutta acidula in genere. L’acido ascorbico è utilizzato nell’industria alimentare come conservante con la sigla E300. La carenza di vitamina C può determinare sanguinamento delle gengive, fragilità capillare, dolori articolari, perdita dell’appetito, senso di debolezza.

Vitamina D: con il termine vitamina D si intende un gruppo di vitamine liposolubili che presentano l’attività biologica del calciferolo. Si conoscono due importanti composti ad azione vitaminica: l’ergocalciferolo (o vitamina D2) che è la forma sintetica che si ha a seguito all’esposizione alla luce ultravioletta dell’ergosterolo (forma provitaminica di origine vegetale) e il colecalciferolo (o vitamina D3) che è la forma naturale presente in tutti i mammiferi e quindi anche nell’uomo, molto più attiva della precedente. Questa è molto presente nell’olio di fegato dei pesci grassi ed in particolare nell’olio di fegato di merluzzo. La vitamina D è indispensabile all’organismo per la crescita e la salute delle ossa, infatti essa agisce favorendo l’assorbimento del calcio a livello intestinale, il riassorbimento del calcio e del fosforo nei reni e la deposizione del calcio a livello del tessuto osseo. Essa è altresì preziosa per la stabilità del sistema nervoso, per la normale funzionalità del cuore e del processo di coagulazione del sangue, che sono funzioni tutte legate all’utilizzo di calcio e fosforo. Gli alimenti contengono una scarsa quantità di vitamina D, ma questo non preoccupa in quanto la maggior parte della vitamina D necessaria al corpo umano è approvvigionata con l’esposizione alla luce solare, mediante un processo di sintesi cutanea . La vitamina così introdotta però deve subire due modificazioni per diventare attiva: la prima nel fegato dove si forma il calcidiolo, composto intermedio non ancora attivo e la seconda nei reni dove il calcidiolo è convertito in calcitriolo, la forma attiva. Una carenza di vitamina D nelle situazioni più gravi può portare rachitismo nei bambini, debolezza muscolare e deformazione delle ossa.

Vitamina E: le vitamine sono composti organici indispensabili alla vita; non sono prodotte dall’organismo, per cui devono essere introdotte quotidianamente con la dieta; inoltre sono poco resistenti al calore, per cui i cibi cotti perdono gran parte del loro contenuto vitaminico. La vitamina E (o tocoferolo) è una vitamina liposolubile antiossidante* (è la vitamina antiossidante per eccellenza) formata da un gruppo di componenti chiamati tocoferoli. Svolge anch’essa, come le altre vitamine, diverse funzioni importanti nell’organismo: protegge le membrane cellulari nervose e muscolari; protegge dall’azione nociva dei radicali liberi (molecole che si formano dal metabolismo con i processi di ossidazione, che danneggiano le cellule e sono responsabili del loro invecchiamento); previene le malattie cardiovascolari; è fondamentale nella prevenzione dei tumori; risulta indispensabile per il corretto funzionamento dei muscoli; migliora il sistema immunitario; aiuta il sistema riproduttivo; protegge la pelle dai danni indotti dagli UV solari. Sono ricchi di vitamina E gli alimenti di origine vegetale, in particolare i semi e quindi gli oli da essi derivati quali l’olio di canapa, ma anche l’olio di oliva, i cereali (germe di grano), frutta e ortaggi. La carenza di vitamina E è difficile che si sviluppi in quanto è depositata in abbondanza nell’organismo, soprattutto nel fegato.

Vitamina P: altra denominazione dei flavonoidi*.

Vitamina PP: altra denominazione della vitamina B3 (V. Vitamina B).

Vitiligine: alterazione della pigmentazione dovuta a carenza di melanina. E’ caratterizzata da macchie bianche sulla pelle*, localizzate prevalentemente a mani, gomiti e volto. E’ indolore ed innocua.

Vulnerario: che aiuta a cicatrizzare le ferite, le piaghe ed a guarire le contusioni*.

Zinco: è un oligoelemento* antiossidante* presente nell’organismo in quantità inferiori solo al ferro*. E’ essenziale alla vita in quanto esplica una serie di funzioni biologiche fondamentali: è indispensabile per la crescita corporea, per la riparazione dei tessuti, per la normale risposta immunitaria, per la formazione delle proteine; è importante per la digestione dei carboidrati*, per il metabolismo del fosforo*, per l’assorbimento delle vitamine in particolare quelle del gruppo B (V. Vitamina B), per la produzione di sperma nei maschi; contribuisce al funzionamento della vista, dell’olfatto, del tatto e della memoria. Nel corpo umano si trova soprattutto nelle ossa, nei denti, nella pelle*, nel fegato, nei muscoli e nei capelli. Gli alimenti più ricchi di zinco sono ostriche, carne, noccioline, fagioli, pane integrale, semi di zucca e semi di girasole. Una carenza di zinco provoca sempre disturbi gravi.

Zuccheri: (o glucidi o carboidrati o saccaridi) sono sostanze indispensabili alla vita in quanto da esse l’organismo attinge la gran parte dell’energia per svolgere le proprie funzioni. La quantità di zucchero contenuta nel sangue* è mantenuta costante ed è chiamata glicemia. Dal punto di vista chimico, gli zuccheri sono composti di carbonio, idrogeno e ossigeno. Si dicono monosaccaridi se sono formati da una sola unità (molecola), quali il glucosio* o il fruttosio*; si dicono disaccaridi se sono formati da due unità, quali il saccarosio* (glucosio + fruttosio), che è il comune zucchero usato in cucina, o il lattosio* (glucosio + galattosio). Sono questi gli zuccheri semplici. Si dicono polisaccaridi gli zuccheri complessi, cioè composti da più unità (molecole) di glucosio legate insieme, quali l’amido* o la cellulosa. Gli zuccheri semplici sono facilmente assimilabili e subito bruciati dall’organismo. Gli zuccheri complessi invece per poter essere utilizzati dall’organismo devono essere ridotti, tramite la digestione, in unità semplici di glucosio. Difatti la digestione degli zuccheri inizia nella bocca, dove la ptialina* (enzima*) presente nella saliva incomincia a scindere l’amido, per poi proseguire nello stomaco e nell’intestino, dove si arriva all’unità più semplice (molecola), il glucosio, che viene quindi portato, tramite il sangue, a tutte le cellule alle quali fornisce energia. Una parte di glucosio viene trasformata in glicogeno, che si accumula nel fegato e nei muscoli per costituire una prima riserva energetica. Un’eventuale ulteriore eccedenza viene trasformata in grassi, che costituiscono il magazzino di energia da utilizzare in caso di necessità. La regolazione del livello di glucosio nel sangue (glicemia) e delle scorte di glicogeno è effettuata dall’insulina (ormone prodotto dal pancreas).

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Glossario S

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Saccaridi: V. Zuccheri.

Saccarosio: disaccaride, formato da glucosio* e fruttosio*, che si trova nella canna da zucchero, nella barbabietola ed in molti frutti. E’ il comune zucchero usato in cucina. E’ uno zucchero semplice e per questo è facilmente assimilabile e subito bruciato dall’organismo per il fabbisogno energetico. V. anche Zuccheri.

Sali del dott. Schüssler: sono sali terapeutici messi a punto dal dott. Schüssler, medico tedesco (1821–1898) cui si deve la paternità del metodo terapeutico che adopera come farmaci 12 sali minerali inorganici (ai quali successivamente se ne sono aggiunti altri 12 detti complementari). Egli sosteneva che gli organi ed i tessuti si ammalano perché le cellule che li costituiscono non contengono più le quantità di sali minerali necessarie al mantenimento dello stato di buona salute. Integrando a piccole dosi la perdita di tali sali si guarisce la cellula e con essa tutto l’organismo. Questo modo di curarsi, anche se i sali si preparano con un metodo molto simile a quello omeopatico (diluizioni e dinamizzazioni),  per i presupposti terapeutici sinteticamente suesposti non è definibile omeopatico. 

Sangue: è il tessuto connettivo* fluido dell’organismo contenuto nei vasi sanguigni, consistente in un liquido vischioso, opaco, di colore rosso (rosso rubino se arterioso, cioè ossigenato e rosso violaceo se venoso), composto di una parte liquida vera a propria, ossia il plasma*, in cui sono sospesi corpuscoli di varia forma, ossia i globuli bianchi*, i globuli rossi* e le piastrine*. Ha la funzione di trasportare i principi nutritivi, l’ossigeno, i prodotti del ricambio, gli ormoni e gli anticorpi.

Sanguigno: V. Temperamento sanguigno.

Saponine: sono glicosidi* molto presenti nelle piante tali da raggiungere anche il 30% del peso secco della pianta stessa; prendono il nome da Saponaria officinalis, pianta che veniva coltivata per il lavaggio della lana; si possono usare anche come emulsionanti; vengono riconosciute attività terapeutiche quali antinfiammatoria (V. Infiammazione), cicatrizzante e antiedema (V. Edema).

Scabbia: (o rogna) malattia infettiva contagiosa che colpisce la pelle, provocata da un acaro, sarcoptes scabiei, che scava cunicoli sotto l’epidermide* (strato più superficiale della pelle) per depositare le uova fecondate, da cui dopo alcuni giorni si sviluppano nuovi parassiti che a loro volta scavano nuovi cunicoli. Sulla cute, in corrispondenza dei cunicoli, compaiono lesioni di vario tipo, come papule* (piccole chiazze rosse rilevate) filiformi e vescicole* (piccole tumefazioni contenenti siero). Possono essere presenti croste o infezioni. Il sintomo principale è il prurito, che aumenta di notte perché il calore del letto incrementa l’attività degli acari. Le zone più colpite sono gli spazi tra le dita di mani e piedi, polsi, gomiti, ascelle, regioni sottomammarie, addome, genitali maschili, natiche.

Scarlattina: malattia infettiva contagiosa di origine batterica (V. Batteri), tipica dei bambini, che si manifesta con febbre*, tonsille* gonfie, lingua patinata e comparsa di eruzione cutanea caratteristica, esantema, fatta di puntini rossi fittissimi, spesso confluenti in chiazze, prima all’inguine ed alle ascelle, poi al resto del corpo.

Sciatica: (o sciatalgia) è l’intenso dolore alla gamba dovuto all’irritazione del nervo ischiatico (o sciatico). Le cause generalmente sono attribuibili alla compressione delle radici dei fasci del nervo sciatico nella zona lombare, dovuta all’artrosi* della colonna vertebrale.

Sciroppo: è un preparato fitoterapico* per uso interno che si ottiene introducendo il principio attivo della pianta officinale* in uno sciroppo semplice, che è una soluzione acquosa zuccherina molto concentrata in acqua, preparata a caldo. Si può utilizzare zucchero o preferibilmente miele ad una concentrazione di almeno il 45%. Il gusto è molto dolce, la viscosità è elevata. L’alto contenuto di zucchero, oltre che per il gusto, serve per conferire allo sciroppo la stabilità, nel senso che le sue proprietà essenziali non devono cambiare per un lungo periodo di tempo ed inoltre a renderlo resistente alla crescita microbica.

Sclerofilla: V. Pianta sclerofilla.

Scottatura: è un arrossamento della pelle* (eritema*) che si verifica dopo un’eccessiva esposizione al calore. Può essere prodotta dal calore irradiato (si pensi ad es. alle scottature solari), oppure dal contatto diretto di parti del corpo con la fonte di calore. A differenza dell’ustione*, la scottatura non si manifesta immediatamente ma solo dopo alcune ore quando la pelle incomincia a diventare dolorosa e rossa. Nei casi più gravi possono comparire delle vescicole* e si può presentare la febbre* a causa del rilascio di alcune tossine. Dopo qualche giorno inizia la desquamazione della pelle.

Sedativo: che calma e regolarizza l’attività nervosa.

Selenio: (simbolo chimico Se) è un oligoelemento* antiossidante* che si trova prevalentemente nei muscoli del nostro corpo. La sua mancanza provoca debolezza muscolare. Gli alimenti che contengono più selenio sono albicocche, baccalà, grano, tonno, aringa, uova, frutta secca.

Sempreverde: V. Pianta sempreverde.

Sicosi: V. Diatesi sicotica.

Sicotico: V. Diatesi sicotica.

Sifilide: è una malattia infettiva a prevalente trasmissione sessuale, causata da un batterio chiamato Treponema pallidum che provoca una malattia dapprima localizzata e poi diffusa a tutto il corpo. Tipicamente evolve in tre stadi: la sifilide primaria ove dopo 2 – 12 settimane potrebbe comparire una piaga indolore sui genitali; la sifilide secondaria ove dopo settimane o mesi si estende ad altre parti come piedi, braccia, gambe, bocca, ano, vagina con eruzioni cutanee e febbre, ingrossamento dei linfonodi, mal di gola, dolori muscolari e articolari, alopecia a chiazze, cefalea, calo ponderale, mialgie, stanchezza; la sifilide terziaria ove la malattia progredisce ad uno stadio latente e dopo anche alcuni anni potrebbero iniziare danni ad organi interni come cervello, nervi, occhi, cuore e vasi sanguigni, fegato, ossa e articolazioni che nei casi più seri possono portare alla morte.   

Silvite: è un minerale proveniente da giacimenti salini e da emanazioni vulcaniche, da cui si estrae il cloruro di potassio*.

Sinergico: V. Rimedio omeopatico sinergico.

Sinovite: infiammazione* di una membrana sinoviale* che successivamente può interessare anche la cartilagine articolare*, la sostanza ossea sottocartilaginea, i legamenti (strutture fibrose che collegano due ossa o due parti dello stesso osso) ed i tendini (che collegano i muscoli alle ossa o alle altre strutture di inserzione). Le manifestazioni sono dolore*, gonfiore, riduzione delle possibilità di movimento dell’articolazione* colpita. Può essere acuta o cronica. Le forme acute sono quasi sempre dovute a infezioni e poco spesso a  traumi. Le forme croniche hanno origine batterica oppure possono essere causate da alterazioni di nutrimento della cartilagine o di ricambio di materiale, come le sinoviti sifilitiche, le sinoviti tubercolari e l’artrosinovite urica.

Sintomatico: V. Rimedio omeopatico sintomatico.

Sinusite: infiammazione* della mucosa* di uno o più seni paranasali, di solito provocata da un’infezione, ma possono diventare causa d’insorgenza il nuoto, i tuffi, le lesioni o fratture delle ossa dei seni paranasali, la deviazione del setto nasale, traumatica o congenita, le infezioni dei denti dell’arcata superiore, specie del canino. I sintomi sono ostruzione nasale, secrezione di muco* dal naso o nel retrobocca, cefalea*, febbre*, timbro di voce nasale.

Smagliature: lacerazioni che si creano sulla pelle* a causa dell’eccessivo stiramento cui sono state sottoposte le fibre di collagene*. Si manifestano prevalentemente in gravidanza o nell’adolescenza, quando il fisico muta improvvisamente, o ancora quando si guadagna o si perde peso velocemente a seguito di una dieta.

Sodio: (simbolo chimico Na) è un oligoelemento* indispensabile al mantenimento dell’equilibrio fra i liquidi all’interno ed all’esterno delle cellule del nostro organismo. Ha inoltre un ruolo importante nella protezione dell’organismo dalle eccessive perdite di acqua, nella contrazione muscolare e nella trasmissione dei messaggi lungo i nervi. Per tali scopi basta introdurre anche meno di un grammo al giorno. Non è quindi indispensabile l’aggiunta di sale ai cibi in quanto il sodio naturalmente contenuto negli alimenti è sufficiente ai bisogni dell’organismo. Gli alimenti a maggior contenuto sono soia, prosciutto crudo, salmone, salame, pecorino, pancetta, bresaola, speck, salsiccia, aringa. L’equilibrio tra le concentrazioni di sodio e di potassio all’interno delle cellule è mantenuto dalla pompa sodio–potassio*.

Spasmo: contrazione dolorosa, improvvisa ed involontaria di un muscolo, o gruppi di muscoli, di un organo cavo o di un orifizio.

Spasmolitico: V. Antispastico.

Stibina: (o stibnite) V. Antimonite.

Stimolante: che eccita l’attività nervosa e vascolare. Esistono stimolanti specifici per tipo di organo.

Stipsi: (o stitichezza) disturbo della defecazione consistente nella difficoltà ad evacuare le feci. E’ dovuta ad un malfunzionamento dell’intestino, le cui cause possono essere le più diverse. E’ caratterizzata da defecazione irregolare, infrequente, insufficiente, con feci dure e senso di pesantezza, costipazione, insoddisfazione e malessere diffuso. Si dice acuta se è di carattere occasionale e passeggero, si dice cronica se permane nel tempo e, qualora non dipenda da cause patologiche, è generalmente dovuta ad uno stile di vita errato ed a fattori di carattere psicologico.

Stitichezza: V. Stipsi.

Stomachica: capacità di attivare la digestione e di favorire, per riflesso, l’appetito.

Stomatite: infiammazione*, spesso dolorosa, delle mucose* del cavo orale. Interessa palato, guance, pavimento della bocca*, lingua, gengive, labbra. Le cause più frequenti sono dovute a virus*, funghi* e batteri*, ma sono fattori di insorgenza anche le cattive condizioni di igiene orale, gengiviti e carie, scottature per ingestione di cibi bollenti, abuso di alcool e tabacco, protesi dentarie, carenza di vitamine, assunzione prolungata di alcuni tipi di farmaci, stress, ecc. Può essere accompagnata dall’alitosi*.

Stranguria: è l’emissione lenta e dolorosa delle urine. Le cause sono attribuibili a infiammazioni* delle basse vie urinarie (cistite*, uretrite*), spesso dovute a batteri*, ma anche a calcolosi e tumori vescicali. Nel caso delle infezioni batteriche è presente la febbre*.     

Succo: è un preparato fitoterapico* per uso interno che si ottiene dalla spremitura a freddo della pianta fresca. In casa si può preparare strizzando le parti della pianta interessate con un telo fino a farne uscire la parte acquosa. Lo stesso risultato si ottiene adoperando una centrifuga. Si assume appena fatto.

Succussione: V. Dinamizzazione.

Sudorifero: che stimola la traspirazione.

Sulfurico: V. Costituzione sulfurica.

Sulfurico grasso: V. Costituzione sulfo-carbonica.

Sulfurico magro: V. Costituzione sulfo-fosforica.

Supposte: sono preparati fitoterapici* per l’approntamento dei quali si utilizza una base di burro di cacao o di burro di karité, alla quale viene mescolata la paste selezionata della pianta officinale* finemente triturata tale da essere ridotta in polvere. Si può anche usare la tisana* o la tintura madre*. In tal caso l’eccipiente* è costituito da glicerina e gelatina. Si preparano in laboratorio. Esistono anche le forme omeopatiche.

Surrene: o ghiandola surrenale, è una ghiandola endocrina (cioè a secrezione interna, quella il cui prodotto, che sono gli ormoni, viene direttamente immesso nel sangue) posta al di sopra del polo superiore di ciascun rene. Produce, in risposta a situazioni di stress, gli ormoni che migliorano la reattività dell’organismo preparandolo in tempi brevissimi a gestire l’emergenza, a fornirgli l’energia supplementare necessaria. E’ composta da due ghiandole: la midollare del surrene e la coricale del surrene. La midollare del surrene, che è la ghiandola più interna, produce l’adrenalina che è l’ormone che interviene nei primissimi istanti e determina una vera e propria scarica di energia. La corticale del surrene, che è la ghiandola più esterna che avvolge la midollare, produce il cortisolo, che è l’ormone che interviene successivamente se la situazione stressante si prolunga e determina la resistenza allo stress.

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Glossario P-Q

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Papille gustative: piccole strutture situate sulla superficie superiore della lingua che consentono di percepire i cinque sapori fondamentali (dolce, amaro, salato, aspro e umami).

Papule: piccole chiazze rosse rilevate, tipiche dell’acne*.

Paresi: diminuzione della mobilità volontaria di un distretto muscolare.

Parodontite: (o con il termine desueto piorrea) è l’infiammazione* di origine batterica del parodonto, che è tutto quello che circonda le radici dei denti, cioè gengive, legamenti alveolo-dentari, alveoli e apparato osseo. La causa è quasi sempre dovuta ad una scarsa igiene orale che se protratta può portare a danni molto seri che iniziano con il distacco delle gengive dai denti, formando le cosiddette tasche parodontali, che a loro volta determinano una riduzione di altezza dell’osso alveolare, con il risultato che i denti di lì a poco incominciano a vacillare fino alla loro caduta spontanea o all’estrazione per le ripetute infezioni e per il dolore intenso che procurano. I sintomi premonitori da non trascurare sono il sanguinamento delle gengive durante la pulizia con spazzolino, eccessiva sensibilità, gonfiore alle gengive, alitosi*.

Parotite: comunemente nota con il termine popolare orecchioni, è una malattia infettiva, acuta, contagiosa, causata da un virus*, che si localizza ad una o entrambe le parotidi (le grosse ghiandole salivari poste nel retrobocca, dietro la mandibola). Si manifesta con il gonfiore delle parotidi che comporta arrossamento e dolore nella regione auricolare, febbre*, mal di testa, dolore alla masticazione. Colpisce prevalentemente i bambini nella seconda infanzia.

Pasticche: sono preparati fitoterapici* per uso interno costituiti da una combinazione di erbe, zucchero, miele, resine e mucillagini di vario tipo. Si preparano in laboratorio.

Pectina: è una fibra contenuta in molti frutti ed in modo particolare nella mela, ove è presente nella polpa e soprattutto nella buccia. Abbassa il livello di colesterolo* cattivo nel sangue* (LDL) riducendo così il rischio di ipertensione*, di arteriosclerosi* e delle altre malattie cardiocircolatorie tra cui le più temute sono l’infarto del miocardio e l’ictus. Rallenta e regola l’assorbimento degli zuccheri*, tenendo così sotto controllo la glicemia*. Ha la proprietà di rendere gelatinose le soluzioni acide, per cui protegge lo stomaco dall’acidità gastrica e l’intestino dalle irritazioni; per la stessa proprietà è usata anche dall’industria alimentare e dolciaria per la preparazione di marmellate, confetture, gelatine di frutta, gelati , succhi di frutta, ecc., assumendo la denominazione E440. Elimina dall’organismo le sostanze tossiche dovute all’inquinamento. Svolge un’azione normalizzante in caso di diarrea*.

Pediculosi: infestazione provocata dai pidocchi, che sono i parassiti che vivono soprattutto sul cuoio capelluto dell’uomo, la quale si manifesta con irritazioni e intenso prurito che a sua volta causa dermatiti* (malattie della pelle di tipo infiammatorio), impetigine* (infezione della pelle con lesioni purulenti) ed altre affezioni del tutto simili a quelle dovute a stafilococchi. Può essere ricorrente nei bambini ed è sempre attribuibile a scarsa osservanza delle norme igieniche.

Pelle: (o cute) costituisce l’involucro esterno del nostro corpo a protezione dei tessuti e degli organi interni. Infatti rappresenta la prima barriera di difesa contro le infezioni da microrganismi che possono provenire dall’ambiente esterno. Inoltre protegge dalle radiazioni dei raggi solari perché dotata di particolari pigmenti come la melanina. Ha anche l’importante funzione di regolazione termica ed è un organo particolarmente sensibile attraverso cui, grazie alla presenza dei recettori nervosi, si sviluppa il senso del tatto. Si calcola che mediamente la superficie cutanea di un individuo adulto misura circa 2 m2, il suo peso varia da 2,5 a 4,5 kg e lo spessore va da un minimo di 0,5 mm (palpebre) ad un massimo di 5 mm (pianta del piede). Il pH della pelle è acido e oscilla tra 4,2 e 5,6. La composizione della pelle è approssimativamente di 70% acqua, 25% proteine, 2% grassi, 0,5% minerali ed il restante 2,5% altre sostanze. E’ formata dall’epidermide* (strato più superficiale della pelle), dal derma* (strato intermedio) e dall’ipoderma* (strato più profondo).

Pericarpo: parte esterna del frutto* di una pianta* che avvolge e protegge il seme, derivata dalla trasformazione delle pareti dell’ovario dopo la fecondazione. Ha tre strati: uno esterno o epicarpo*, uno mediano o mesocarpo* e uno interno o endocarpo*.

Peristalsi: contrazione dello stomaco e dell’intestino nel verso del percorso naturale del cibo. Contribuisce alla digestione favorendo il mescolamento degli alimenti con i succhi gastro-enterici e consente l’eliminazione delle feci.

Pertosse: malattia altamente contagiosa caratterizzata da tosse* molto intensa, stizzosa ed insistente. Comunemente è detta anche tosse canina o tosse asinina per l’urlo caratteristico che viene emesso durante le manifestazioni. E’ dovuta al batterio* Bordetella pertussis, che trovandosi nella bocca, nel naso e nella gola della persona infetta, può essere da questa trasmesso quando parla, starnutisce o tossisce. La malattia esordisce in un modo abbastanza subdolo con i sintomi di un normale raffreddore*, dove la tosse non è ancora particolarmente intensa. In genere dopo due settimane gli attacchi di tosse diventano sempre più frequenti ed insistenti, fino a diventare insopportabili e tali da lasciare il paziente esausto, il muco* diventa denso e appiccicoso, a volte si presenta il vomito. La malattia può durare qualche giorno se in forma lieve, od anche qualche mese nelle forme più gravi.

Piaga: lesione della pelle* o di una mucosa* di origine non traumatica, di data antica, che tende alla guarigione per cicatrizzazione. La cosiddetta piaga da decubito è la conseguenza di una elevata o prolungata pressione su di una parte del corpo che, determinando la strozzatura dei vasi sanguigni, comporta la necrosi dei tessuti. Interessa l’epidermide, il derma e gli strati sottocutanei, fino a raggiungere, nei casi più gravi, muscoli e ossa.

Pianta: è l’organismo vivente appartenente al Regno delle Piante che comprende circa 350.000 specie distinte con i nomi comuni di alberi*, arbusti*, cespugli, erbe, rampicanti, felci, muschi, ecc. La maggior parte delle piante esistenti appartiene alla divisione delle Angiosperme, con circa 250.000 specie, che si distingue per la produzione dei fiori e per la formazione di semi racchiusi e protetti nel frutto*. Le piante, per essere definite tali, devono avere alcune caratteristiche fondamentali, tra cui quella di trarre nutrimento da sostanze inerti (acqua, aria, terreno), di svolgere il processo di fotosintesi clorofilliana*, di avere cellule evolute. La branca della Biologia che studia le piante è la Botanica. La classificazione delle piante oggi universalmente adottata si deve al botanico svedese Carl von Linné (1707-1778), meglio noto come Linneo, che codificò la nomenclatura binomiale, di piante ed animali, utilizzando due nomi in lingua latina, il primo indica il genere ed il secondo la specie (tale tipo di classificazione è detta Sistema sessuale). La lettera L (iniziale del cognome dello scienziato), che spesso segue la nomenclatura binomiale, ricorda che si è utilizzata proprio la classificazione secondo Linneo.

Pianta alofila o alofita: trattasi di pianta* che ha la capacità di vivere su terreni o in ambienti fortemente salini, cioè con elevata concentrazione di cloruro di sodio. I meccanismi di adattamento delle piante alofile alla elevata salinità sono essenzialmente una maggiore resistenza all’entrata del cloruro di sodio nella cellula vegetale, o l’accumulo del cloruro di sodio nei vacuoli cellulari, o l’eliminazione del cloruro di sodio mediante cellule secretrici. Sono alofile le piante che crescono sui terreni aridi e sabbiosi della gariga*, ai margini della macchia mediterranea*.

Pianta aromatica: trattasi di pianta* contenente sostanze di odore gradevole (aromi), ricca di oli essenziali* (essenze) profumati. Spesso delle piante aromatiche se ne fa un uso farmaceutico e cosmetico, per le loro proprietà terapeutiche ed anche un uso alimentare per aromatizzare cibi e bevande.

Pianta caducifoglia o decidua: trattasi di pianta* che perde le foglie nella stagione sfavorevole (nel nostro emisfero quasi sempre l’inverno).

Pianta geofita: trattasi di pianta* con le gemme inserite in organi vitali sotterranei quali bulbi, rizomi e tuberi, allo scopo di resistere maggiormente al calore estivo. Molte piante geofite sono tipiche della macchia mediterranea*.

Pianta officinale: pianta* utilizzata a scopi farmaceutici per le sue proprietà terapeutiche (V. anche Fitoterapia). Le varie parti della pianta, fresche o secche, che si impiegano per l’approntamento dei preparati fitoterapici* o dei ceppi omeopatici*, vengono selezionate sulla base dei principi attivi* contenuti (le sostanze farmacologicamente attive). Tali parti (fiori, foglie, frutti, gemme, fusto, corteccia, radici, ecc.), opportunamente trasformate (triturate, sminuzzate, ridotte in polvere, ecc.), vanno a costituire la droga da cui si parte per gli usi citati.

Pianta sclerofilla: trattasi di pianta* con foglie piccole e dure e spesso anche lucide, che sono capaci di conservare le riserve idriche e di riflettere la luce solare. Infatti questa morfologia determina la riduzione del processo di traspirazione*, con il quale le piante eliminano, attraverso soprattutto le pagine inferiori delle foglie (dagli stomi), l’acqua assorbita sotto forma di vapore acqueo. Ciò rende la vegetazione adatta a resistere a lunghi periodi di siccità. Le piante sclerofille sono tipiche della macchia mediterranea*.

Pianta sempreverde: trattasi di pianta* che, a differenza della caducifoglia o decidua, non lascia cadere le foglie durante la stagione avversa (nel nostro emisfero quasi sempre l’inverno).

Piastrine: (o trombociti) sono corpuscoli del sangue*, senza nucleo, di forma discoidale, del diametro di 2 – 4 micron. Intervengono in maniera determinante nel processo di coagulazione del sangue. Valori normali vanno da 150 a 440 migliaia/microlitro.

Piede dell’atleta: V. Micosi.

Pillole: sono preparati fitoterapici* per uso interno che si approntano amalgamando le parti della pianta officinale*, finemente polverizzate, con gomma arabica e polvere di liquirizia. Da questo impasto si formano le pillole che si fanno essiccare prima di essere inserite nei contenitori ambrati, sterili, per la conservazione e commercializzazione. Si preparano in laboratorio.

Piorrea: V. Parodontite.

Pirosi: è la sensazione di bruciore allo stomaco, avvertita dietro lo sterno, che si irradia verso la gola, dovuta all’eccessiva risalita dei succhi gastrici, particolarmente acidi. La sintomatologia è piuttosto comune e può essere occasionale, quando è dovuta ad es. ad una cattiva digestione, all’assunzione di alimenti irritanti o di particolari farmaci, oppure ripetitiva, quando è associata a patologie come il reflusso gastroesofageo che può avere diverse cause come l’incontinenza dello sfintere gastroesofageo, l’ernia iatale o la diminuzione del tono della muscolatura esofagea e/o gastrica. La pirosi, comunemente chiamata acidità di stomaco, il più delle volte si presenta poco dopo i pasti o a lunga distanza da questi ed è favorita da particolari posizioni come quella sdraiata che si assume durante il riposo notturno.

Pitiriasi: dermatosi (termine usato per indicare patologie della pelle di tipo non infiammatorio) benigna che colpisce prevalentemente il busto, gli arti superiori ed il cuoio capelluto; è caratterizzata da formazione di macchie ove la pelle* manca di elasticità e idratazione.

Piuria: presenza di pus nelle urine che diventano torbide, sedimentose e di colore tendente al bianco. Le cause più comuni sono attribuibili alle infezioni delle basse vie urinarie (cistite*, uretrite*).

Plasma: è la parte liquida del sangue* nella quale sono sospesi gli elementi cellulari o corpuscolati che sono globuli bianchi*, globuli rossi* e piastrine*. Consiste in un liquido quasi incolore composto di acqua (92%), proteine (7%), piccole quantità di grassi, glucosio*, sali (soprattutto cloruro e bicarbonato di sodio) ed altro. Costituisce circa il 55% del totale sangue circolante. Le proteine contenute sono costituite essenzialmente da fibrinogeno*, albumine* e globuline*. Il plasma è usato per le trasfusioni al posto del sangue intero.

Policresto: V. Rimedio omeopatico policresto.

Polifenoli: sono antiossidanti* naturali, largamente presenti nel regno vegetale, che proteggono le cellule dell’organismo umano dall’azione nociva dei radicali liberi (molecole che si formano dal metabolismo, che danneggiano le cellule e sono responsabili del loro invecchiamento) ed hanno effetti biomedici positivi a livello cardiovascolare, su malattie della senescenza e di arresto della crescita tumorale.

Polisaccaride: è uno zucchero complesso, cioè composto da più unità (molecole) di glucosio* legate insieme, quali l’amido* e la cellulosa. Gli zuccheri complessi per essere utilizzati dall’organismo, devono essere prima ridotti, tramite la digestione, in unità semplici di glucosio. Difatti la digestione degli zuccheri inizia nella bocca, dove la ptialina* (enzima*) presente nella saliva incomincia a scindere l’amido, per poi proseguire nello stomaco e nell’intestino, dove si arriva all’unità più semplice (molecola), il glucosio, che viene quindi portato, tramite il sangue*, a tutte le cellule alle quali fornisce energia. V. anche Zuccheri.

Pollachiuria: aumento del numero di minzioni giornaliere caratterizzate da scarse emissioni di urina. Le cause più comuni sono attribuibili alle infezioni delle basse vie urinarie (cistite*, uretrite*).

Polmonite: infiammazione* grave dei polmoni provocata da virus*, batteri* o funghi*. Negli adulti e nei ragazzi la forma più frequente è quella batterica, in particolare da Pneumococco per gli adulti e da Mycoplasma pneumoniae per i ragazzi in età scolare, mentre per i bambini piccoli è più ricorrente l’infezione virale. I sintomi sono febbre*, tosse*, dolore* al petto, produzione eccessiva di muco, che così diventa catarro*, cefalea*, stanchezza, inappetenza, nausea e vomito, talvolta rigidità muscolare ed articolare. La trasmissione avviene da persone infette tramite la saliva, gli starnuti, la tosse ed altre forme di contatto.

Pomate: sono prodotti omeopatici o fitoterapici (V. Rimedio omeopatico e Preparato fitoterapico) per uso esterno, costituiti da una base grassa, eccipiente*, contenente una modica percentuale di acqua, alla quale si aggiunge il principio attivo* (sostanza farmacologicamente attiva). Le pomate sono indicate in qualunque localizzazione e nel trattamento delle superfici cutanee delicate, sia secche che non eccessivamente umide. Una pomata si definisce tale se possiede il carattere di idrofilia (capacità delle molecole di legarsi con l’acqua) e di delicatezza. Le basi grasse più comunemente utilizzate sono vasellina, lanolina, olio di oliva, altri oli vegetali, burro di karité, burro cacao, cera d’api, miscele di oli diversi, ecc.

Pomfo: rigonfiamento del derma* (strato intermedio della pelle) di colore rosso o bianco, tondeggiante e liscio, tipico dell’orticaria*.

Pompa sodio-potassio: si trova nella membrana cellulare ed è responsabile del mantenimento, all’interno delle cellule, di una elevata concentrazione di potassio* e di una bassa concentrazione di sodio*.

Potassio: (simbolo chimico K) è un oligoelemento* utile a tutte le cellule del nostro organismo ed è essenziale alla vita vegetale. In condizioni normali il 95% del potassio è contenuto nei liquidi intracellulari mentre il restante 5% si trova nei liquidi extracellulari. L’equilibrio tra le concentrazioni di sodio e di potassio all’interno delle cellule è mantenuto dalla pompa sodio–potassio*. Una carenza di potassio provoca debolezza muscolare, ipereccitabilità, aritmie ed alterazioni elettrocardiografiche. Tutti gli alimenti contengono potassio, in particolare la frutta secca ed oleosa, ma anche i legumi, la carne, il pesce, la frutta e gli ortaggi.

Preparato fitoterapico: denominato anche prodotto o farmaco fitoterapico, è il farmaco adoperato in fitoterapia*, che è la disciplina terapeutica con cui si utilizzano le piante* od estratti di esse per curare malattie o per mantenere lo stato di benessere. Le piante infatti contengono sostanze aventi il cosiddetto principio attivo*, cioè sostanze in grado di esercitare una o più specifiche azioni terapeutiche. I preparati fitoterapici si ottengono a partire dalla droga (parte della pianta, fresca o secca, opportunamente selezionata e preparata), la quale o è utilizzata direttamente oppure si procede tramite estrazione con solventi e metodiche diverse: se il solvente contiene etanolo si parla di estratti idroalcolici, solitamente chiamati tinture (la più nota è la Tintura Madre*); se il solvente è acqua si parla di tisane*, infusi*, decotti*, sciroppi* e macerati a freddo; se il solvente è un olio grasso si parla di oleoliti*. Esistono poi i succhi*, che si ottengono dalla spremitura a freddo della pianta fresca, e gli oli essenziali*, che si ottengono prevalentemente per distillazione. Nel caso di creme*, pomate*, unguenti*, supposte*, linimenti* ecc., si fa uso anche di sostanze ausiliarie di supporto, dette eccipienti*. Invece capsule*, compresse*, pasticche* e pillole* utilizzano droghe secche polverizzate o estratti secchi, nebulizzati o liofilizzati. Infine per l’uso esclusivamente esterno ci sono i cataplasmi* e gli impacchi*.

Principio attivo: indica una sostanza che possiede una certa attività biologica, includendo l’effetto terapeutico (farmaci), benefico (vitamine, ecc.) o tossico (veleni). Nel caso dei farmaci il nome della sostanza (principio attivo) è in genere riportato sulla confezione sotto il nome commerciale del farmaco.

Prodotto omeopatico: V. Rimedio omeopatico.

Prostaglandine: sono sostanze prodotte da vari tessuti dell’organismo umano, dotate di diverse attività biologiche essenziali e che derivano dagli acidi grassi polinsaturi che formano la componente fosfolipidica delle membrane cellulari. Gli acidi grassi polinsaturi, che si suddividono in omega-3 e omega-6, devono essere assunti con la dieta in quanto l’organismo non è in grado di sintetizzarli pur avendone assoluta necessità. Tali grassi, specie i preziosissimi omega-3, sono i precursori delle prostaglandine e di altri agenti biologici le cui azioni concorrono allo svolgimento di importanti funzioni nell’organismo, come abbassare la pressione arteriosa (V. Ipertensione), ridurre i livelli di colesterolo*, intervenire nel processo di coagulazione del sangue*, alleviare le comuni affezioni della pelle* (come eczema* e psoriasi*), attenuare gli stati infiammatori (quali l’artrite*, V. anche Infiammazione), sostenere lo sviluppo cerebrale, mantenere il bilancio idro-elettrolitico, proteggere le mucose* (soprattutto quelle gastriche) ed altre ancora. Le prostaglandine sono presenti prevalentemente nei vertebrati superiori. Sono state rilevate anche nelle piante, pur se a livelli non molto elevati. Il loro nome deriva dal fatto che furono individuate per la prima volta nella prostata.

Prostatite: è qualsiasi forma di infiammazione*, acuta o cronica, della ghiandola prostatica. Trattasi di una patologia che colpisce circa il 10% degli uomini sessualmente attivi. La prostata è la ghiandola dell’apparato genitale maschile che svolge l’importante funzione di produrre ed emettere il liquido seminale, che è uno dei costituenti dello sperma, necessario al nutrimento ed al trasporto degli spermatozoi. Le cause della prostatite sono molteplici, tra cui la più comune è l’infezione batterica. I sintomi generali sono dolori al basso ventre, disturbi urinari, difficoltà eiaculatoria ed erettiva. Esiste anche una forma asintomatica.

Pseudocroup: (o falso croup) a differenza del vero croup*, conseguenza della difterite*, è una laringite* subglottidea tipica dell’età infantile, causata prevalentemente dai virus* parainfluenzali. E’ caratterizzata da esordio improvviso, prima come un normale raffreddore* e poco dopo con tosse* abbaiante, secca ed insistente, che peggiora o si presenta prevalentemente di notte, voce rauca, inspirazione rumorosa (stridore laringeo), forte agitazione, febbre*. Nelle forme relativamente gravi si manifesta anche una difficoltà respiratoria ed un respiro affannoso, come conseguenza del restringimento della laringe* (detto ostruzione) dovuto all’infiammazione*. Se si ripete frequentemente può essere di origine allergica.

Psora: V. Diatesi psorica.

Psoriasi: malattia infiammatoria della pelle*, solitamente cronica e recidivante, che si presenta in varie forme. Si manifesta con la comparsa di macchie rossastre e rotondeggianti, ricoperte di squame. Colpisce prevalentemente il cuoio capelluto, gomito e ginocchio, la zona lombo-sacrale.

Psorico: V. Diatesi psorica.

Ptialina: enzima* contenuto nella saliva, secreto dalle ghiandole salivari, che contribuisce con la masticazione alla prima fase della digestione dei carboidrati*.

Purgativo: è un forte lassativo* che accelera i movimenti peristaltici dell’intestino ma irrita le mucose.

Pustola: lesione rilevata della pelle*, a carattere transitorio, di origine batterica contenente pus, tipica dell’acne*.

Quercetina: è un antiossidante* naturale, un pigmento vegetale, appartenente alla famiglia dei flavonoidi*. Si tratta di uno dei flavonoidi più comuni in quanto è presente in numerose piante, quali biancospino, calendula, camomilla, iperico, ippocastano, gingko biloba. Gli alimenti vegetali ricchi di quercetina invece sono uva rossa, cappero, cipolla, tè verde, mirtillo, mela, sedano. Si trova in abbondanza anche nella parte bianca della buccia degli agrumi (detta albedo) che normalmente viene scartata. L’assunzione di tale sostanza comporta notevoli benefici per l’organismo umano. Oltre alla preziosissima attività antiossidante (che aumenta, cioè, le difese immunitarie, protegge le cellule dell’organismo dall’azione nociva dei radicali liberi, previene i rischi delle malattie cardiovascolari e di molti tumori), secondo studi recenti eserciterebbe un’importante azione neuroprotettiva riducendo il rischio delle malattie neurodegenerative.

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