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Rimedi Omeopatici

Omeopatia - Rimedi della Nonna - Cure Omeopatiche

Risultati della ricerca per: pepe

Passiflora-Peperoncino

Sommario di Passiflora e Peperoncino:

◊ TM di Passiflora incarnata o Fiore della passione o anche Maracuja

◊ TM di Peperoncino o Pepe rosso o anche Pepe di cayenna

Tintura Madre di Passiflora

Passiflora 
Passiflora

Passiflora incarnata L. è un genere di piante della famiglia Passifloraceae, originaria dell’America, Asia e anche Australia.

Oltre la P. incarnata, le specie utilizzate a scopi medicinali sono P. caerulea e anche P. edulis.

La P. si può coltivare come rampicante, mettendola su un traliccio, ma è perfetta anche per una pergola o come pianta da appartamento. Cresce velocemente e la potatura migliora la fioritura successiva.

I nomi italiani della P. incarnata sono Fiore della passione (dal latino passio = passione e flos = fiore) e anche Maracuja. Sembra che il nome di “Fiore della passione” gli fu attribuito da frate agostiniano* che, per la somiglianza di alcune parti della pianta con i simboli religiosi della passione di Gesù: i viticci alla frusta con cui venne flagellato, i tre stili ai chiodi, gli stami al martello, la raggiera corollina alla corona di spine.

*L’Ordine di Sant’Agostino nasce giuridicamente nel mese di marzo del 1244, quando il Papa Innocenzo IV unifica alcuni gruppi di eremiti in un nuovo Ordine, un’unica famiglia religiosa sotto la guida di un priore generale e con la regola di sant’Agostino. L’Ordine, fin dall’inizio, riconosce Sant’Agostino come Padre, Maestro e Guida spirituale, perché da lui ha ricevuto la Regola e il nome, la dottrina e la spiritualità.

COMPONENTI PRINCIPALI: Flavonoidi: apigenina, luteolina, quercetina, caempferolo, saponaretina, saponarina, vitexina, orientina, rutina. Alcaloidi indolici (in quantità molto variabile fino allo 0,1% ca.): armano, armolo, armalina, armalolo.

Inoltre: n-nonacosano e fitosteroli (stigmasterolo e sitosterolo) nell’insaponificabile; zuccheri (raffinosio, saccarosio ecc.); pectine; maltolo ed emimaltolo; un glicoside cianogenetico; cumarine (nelle radici).

Si raccoglie da maggio a luglio, quando i primi frutti sono maturi, si taglia la pianta poco sopra il terreno.

Ha un odore caratteristico, e un sapore amaro. La sua polvere è di colore bruno-verdastra.

Preparazione

PARTI USATE: Tralci fioriti.

TINTURA 1:8 alcool 25°

Proprietà

SEDATIVA, IPNOTICA, ANTISPASMODICA, IPOTENSIVA, ANALGESICA.

Utilizzo

Insonnia, nevralgia, attacchi generalizzati, isteria, tachicardia nervosa, asma spasmodica, herpes e dolori nevralgici associati

Dosi

Secondo il parere medico.

(*) V. Note esplicative

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Tintura Madre di Peperoncino

Peperoncino
Peperoncino

Il nome della pianta è Capsicum minimum Roxb. Appartenente alle Solanaceae. La capsaicina è il suo dominante principio attivo ed è nota e apprezzata per la sua azione rubefacente. Tale termine indica la capacità di una sostanza di stimolare l’afflusso di sangue nella zona con cui entra in contatto. Piccole dosi di Capsaicina provocano una forte sensazione di bruciore. Questa sostanza ha un’attività diretta sul microcircolo e sembra abbia anche una preziosa attività antitumorale. Ha sicuramente un’attività antinfiammatoria, analgesica, antiobesigena, …

COMPONENTI PRINCIPALI: Principio pungente: capsaicinoidi (0,5-1,5%), capsaicina (principale) (vanilillammide dell’acido isodecenoico), diidrocapsaicina, nordiidrocapsaicina, omocapsaicine I e II, vanillamidi degli acidi ottilico, nonilico e decilico. Coloranti carotenoidi: idrocarburi, monoli, dioli, polioli, dichetodioli, diepossidodioli, monochetodioli, monoepossidodioli, in particolare: capsantina, capsorubina, zeaxantina, criptoxantina, luteina.

Vitamine: acido ascorbico (0,1-0,5% nei frutti freschi), vitamina B 2, vitamina PP, tocoferoli, provitamina A.

Inoltre: olio fisso nei semi (4-16%); proteine (12-15%); flavonoidi (glicosidi della luteolina nelle foglie, apioside nei frutti); saponine steroidali nei semi (capsicoside); acidi organici (citrico, malonico); zuccheri (fruttosio, galattosio, saccarosio, planteosio, ecc.); olio essenziale (in tracce con più di 125 componenti).

Si raccoglie nei mesi di agosto e settembre. Ha un odore forte e un sapore estremamente pungente. La sua polvere ha una colorazione rosso-bruna.

Preparazione

PARTI USATE: Frutti

1:20 alcool 60°

Proprietà

STIMOLANTE, TONICA, CARMINATIVA, ANTISPASMODICA, DIAFORETICA, ANTISETTICA, RUBEFACENTE, VESCICANTE.

Utilizzo

Atonia degli organi digestivi, specialmente nella debilitazione della senescenza e come coadiuvante del trattamento del paziente debilitato, dispepsia flatulenta in assenza di infiammazione, colica, insufficiente circolazione periferica, laringite cronica (gargarismo).

USO TOPICO: Lombaggine (come lozione), geloni (lozione od unguento), nevralgia, dolori reumatici.

Dosi

Secondo il parere del medico

Passiflora-Peperoncino

Passiflora e Peperoncino
Passiflora e Peperoncino

Le T.M. di Passiflora – Peperoncino si ottengono dalle relative piante, per estrapolazione del principio attivo.

(*) V. Note esplicative

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Fragola

La fragola è considerata un frutto dal punto di vista nutrizionale, ma non lo è in botanica in quanto i frutti veri e propri della pianta sono i cosiddetti acheni. Gli acheni sono i “semini” gialli che si notano sulla superficie della polpa rossa la quale non è altro che il ricettacolo ingrossato.

Fragola
Fragola

È una pianta del genere Fragaria a cui appartengono numerosissime varietà di fragole. Ma oltre alle fragole coltivate ci sono anche le saporite fragole selvatiche, quelle che a volte si ha la fortuna di trovare nei boschi fino a 1600 metri di altezza. Con le foglie della fragola selvatica, Fragraria vesca della famiglia delle Rosaceae, si ottiene una tisana calmante e un tonico per la pelle grassa.

La f. è un frutto estivo ricco di vitamine soprattutto di vit. C di cui ne rappresentano un’eccellente fonte; ma le fragole sono ricche anche di Sali minerali tra cui ferro, calcio, fosforo, silicio, iodio e bromo, nonché di flavonoidi. Della famiglia dei flavonoidi fanno parte gli antociani, i quali sembrerebbero essere responsabili delle loro potenziali caratteristiche anti-infiammatorie.

Le fragole contengono anche fibre, solubili e insolubili e sono dotate di un buon contenuto calorico a causa dell’elevato tenore zuccherino. La f. favorisce l’abbassamento dell’acido urico e riduce la ritenzione idrica: per questo motivo è utile ai gottosi e contrasta la cellulite; aiuta nei casi di anemia; favorisce la mineralizzazione e agisce beneficamente sul fegato. Per il particolare zucchero di cui è composta, il fruttosio, può essere consumata anche dai diabetici.

È un frutto consigliato anche a chi soffre di dolori reumatici e, per la sua capacità di abbassare la pressione arteriosa, agli ipertesi e nella stipsi favorisce il transito intestinale. Ha una forte azione disintossicante.

Inoltre, mangiare le fragole aiuta a sciogliere il tartaro dei denti.

Fra gli altri possibili benefici e proprietà delle fragole suggeriti dalla ricerca scientifica sono inclusi

  • un’azione anti-invecchiamento sia a livello fisico che cognitivo
  • il miglioramento delle malattie infiammatorie dell’occhio, inclusa la degenerazione maculare.

A volte esse possono provocare però reazioni di tipo allergico in soggetti predisposti.

Come tutta la frutta, la f. agisce con maggiore efficacia sul nostro organismo se consumata al mattino, a digiuno.

Secondo alcuni un pizzico di pepe spruzzato sul frutto ne esalta la sapidità. Si può gustare anche accompagnata da un sorso di spumante che ne valorizza particolarmente il suo sapore. Con le foglie della pianta si prepara un tè rinfrescante e dissetante che si suole aromatizzare con la cannella o con la vaniglia. Il consumo classico è: zucchero con succo di limone, a cui si può aggiungere panna montata o gelato.

In Italia la stagione delle fragole inizia ad aprile e termina a maggio.

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(*) V. Note esplicative e la home-page della sezione.

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Basilico

Il Basilico, noto anche con il nome comune di Basilico da giardino, è una pianta annuale il cui nome botanico è Ocimum basilicum. La specie Ocimum basilicum appartiene alla famiglia delle Labiatae o Laminaceae ed è normalmente coltivata come pianta aromatica. La pianta ha steli quadrangolari, foglie ovali e appuntite dal forte profumo di chiodo di garofano; fiorisce nel periodo che va da giugno a settembre e i suoi fiori sono bianchi, piccoli, profumati. Il suo habitat è terreni ben drenati e soleggiati dell’Asia e dei paesi Mediterranei. Si coltiva negli orti o anche in vaso.

Basilico
Basilico
Le foglie fresche hanno un profumo e un sapore più intenso di quelle essiccate.

Sono state classificate circa 60 varietà e cultivar con un numero variabile di oli essenziali che conferiscono alla pianta il tipico profumo nelle diverse sfumature. L’aroma caratteristico della specie comune in Italia è dovuto all’eugenolo, sostanza chimica presente in grande quantità anche nei chiodi di garofano. Alcune varietà condividono, anche se in entità diverse, le sostanze che danno il tipico profumo al limone, alla menta, alla liquirizia o alla canfora.

Il Basilico è una pianta “mitologia” da un certo punto vista, giacché la mitologia greca cita la pianta come antidoto del basilisco o “re dei serpenti”. Il basilisco è il serpente con il potere di uccidere o pietrificare con un solo sguardo diretto negli occhi.

Ha proprietà antispasmodiche, antiinfiammatorie, sedative, stimolanti, stomachiche (utili in caso di inappetenza), carminative e diuretiche. Da alcuni studi è emerso che l’estratto di basilico possiede attività antiossidante ed è anche in grado di esercitare un’azione citotossica in diversi tipi di cellule tumorali. Il suo olio essenziale ha mostrato di possedere attività antibatterica, fungicida e repellente per gli insetti. Gli estratti dalla pianta allontanano le zanzare.

La pianta, fortemente aromatica, è largamente utilizzata nelle cucine italiane e asiatiche. Viene inoltre impiegata tradizionalmente in erboristeria e nella medicina popolare.

In erboristeria

Le foglie e le sommità fiorite vengono utilizzate in campo erboristico per preparare infusi ad azione sedativa, antispastica delle vie digerenti, stomachica, diuretica, antimicrobica, antinfiammatoria. Il basilico è utilizzato anche contro l’indigestione e come vermifugo, nonché come collutorio per l’igiene del cavo orale. L’inalazione di vapore, assoluto o con l’aggiunta di erbe aromatiche come eucalipto, menta piperita, timo, rosmarino, basilico, lavanda, ecc. aiuta contro il catarro: allevia il disturbo, ha un effetto decongestionante e fluidificante. I suffumigi aiutano nei casi di sinusite acuta o cronica.

Gli impacchi locali con foglie fresche di basilico, applicati sulla zona arrossata, placano le irritazioni cutanee; ma deve essere evitato sulle pelli sensibili e in gravidanza. Il profumo rinfresca la mente e stimola l’olfatto difettato.

L’olio essenziale contiene eucaliptolo ed eugenolo. È un tonico nervino e, diluito in oli vettori, è adoperato in massaggi per alleviare i dolori dovuti a stanchezza muscolare, quelli reumatici e quelli articolari; favorisce la cicatrizzazione delle ferite, aiuta nei casi di raffreddore ed è anche di utilità per la depressione. Nell’industria profumiera serve per la preparazione di alcuni profumi e saponi.

In medicina

Nella medicina popolare, al basilico si ascrive un’attività galattogena. Esso viene da sempre utilizzato anche per contrastare disturbi gastrointestinali come senso di pienezza e flatulenza, nonché per favorire la digestione, la diuresi e per stimolare l’appetito.

Le nostre nonne usavano il basilico contro la caduta dei capelli; in infusione con la camomilla, per riposare meglio; contro il mal di mare e il mal d’auto insieme a melissa, cannella e camomilla.

La medicina cinese usa il basilico per trattare le disfunzioni renali e i crampi allo stomaco.

La medicina indiana, invece, adopera il basilico per trattare una grande varietà di disturbi quali anoressia, artrite reumatoide, dolore alle orecchie, affezioni cutanee, amenorrea, dismenorrea, stati febbrili e malaria.

In omeopatia è usato per il trattamento di disturbi ansiosi, nausea e vomito, mal di movimento, spasmi intestinali, bronchite e tosse grassa.

Le informazioni riportate non sono consigli medici e i contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico.

In cucina

Il sapore caldo e speziato delle foglie si combina bene con aglio, pomodori, zucchine e con la cucina mediterranea in genere; il basilico aromatizza condimenti, liquori, olio, aceto, minestre e la famosa salsa al pesto. Il vino preparato con le foglie è tonico, digestivo ed è anche antibatterico.

Tra le varietà più note ci sono

Ocimum basilicum

Citriodorum ha il profumo di limone. È una specie annuale con foglie verdi e fiori bianchi, delizioso nelle salse e con il pollo

Minimum detto anche basilico greco è un cespuglio compatto e rotondeggiante con un aroma di media intensità. Tollera un clima più freddo rispetto al basilico usuale.

Sanctum è una specie dalla base legnosa, sacra per gli induisti. Viene piantata intorno ai templi. Allontana le zanzare.

Purple Ruffles è una cultivar di colore rosso-viola scuro per contorni colorati e aromatici. Può essere adoperata come il basilico normale.

Purpureum ha foglie rosso-viola scuro e aroma non intenso, fiori rosso pallido. Inalando il suo profumo, specialmente l’olio, si stimola l’olfatto danneggiato da infezioni virali.

Morpha ha foglie che profumano come una miscela di spezie, aromatizza un’ampia gamma di piatti della Malesia e dell’India.

Anise è un esile pianta di basilico con steli scuri e foglie dal profumo di anice, con nervatura viola.

Cinnamomum il profumo di queste foglie, più simile alla cannella che al chiodo di garofano, è piacevole nei pot-pourri.

Crispum ha foglie grandi e succulente dal profumo intenso, adatte all’aglio, pomodori, peperoni, pesce, uova e anche pollo.

Ma alla stessa famiglia appartiene anche la specie Ocimum Gratissimum o basilico dell’India orientale.

E’una pianta simile al nostro basilico. È una specie cespugliosa dal profumo di limone con una base legnosa, steli ramificati e spighe fiorali con verticilli di fiori bianchi. Le foglie sono pendule, ovate e appuntite. È alta fino a 2,5 metri. Cresce nelle zone tropicali soleggiate dell’India e dell’Africa occidentale. Per il suo caratteristico e marcato profumo aromatizza pietanze nella cucina del Sud-est asiatico ed è venduto su larga scala, soprattutto nel Vietnam.

Basilico

Secondo la medicina popolare, in alcune località asiatiche, le foglie eduli stimolano l’appetito, alleviano il mal di schiena di natura reumatica, contrastano la diarrea, la tosse, il raffreddore e la pertosse, riducono la temperatura corporea favorendo la traspirazione. Il succo serve per curare gli occhi arrossati. Con le foglie della pianta alcuni popoli preparano anche una bevanda simile al tè.

Le foglie venivano un tempo considerate un depurativo per le malattie veneree. Costituivano un antidoto contro i morsi dei serpenti e, in applicazioni locali, erano di utilità per la scabbia e per la rogna.

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Matico-Melissa

Sommario Matico-Melissa:

◊ TM di Matico o Piper angustifolium

◊ TM di Melissa officinalis

Tintura Madre di MATICO o PIPER ANGUSTIFOLIUM

Tintura

Il Matico leaves o Piper angustifolium è noto anche con il termine di erba del soldato. La pianta è un arbusto che cresce in America meridionale. Le sue foglie sono verdi, oblunghe e coriacee, hanno un odore fortemente aromatico ed hanno un sapore pungente, simile al pepe. Le foglie contengono diversi oli essenziali tra cui la canfora che è il componente principale. Ma le foglie contengono anche altre sostanze tra cui azulene, asarone, cineolo o eucaliptolo, terpeni, etere maticico, maticina, acido artantico, tannini, mucillagini e resina.

In particolare

L’azulene, un idrocarburo aromatico. In uso topico è utilizzato come calmante e lenitivo delle irritazioni cutanee. Per le pelli più secche aiuta a ristabilire il film lipidico e un corretto livello di idratazione. È in grado di aiutare la guarigione di rossori e irritazioni della pelle post-depilazione, post-rasature e da eccessiva esposizione solare donando sollievo immediato.

L’asarone, un composto chimico della classe fenilpropanoide. È un olio profumato volatile , viene utilizzato per uccidere parassiti e batteri;

La maticina è un principio attivo dal sapore amaro

L’etere maticico è composto dall’apiolo dell’Anethum graveolens e dall’apiolo del Petroselinum sativum.

Preparazione

La parte attiva è costituita dalle foglie

Per la Tintura si adopera un rapporto in peso droga:solvente di 1:5 e una gradazione della soluzione idroalcolica di 60°.

Proprietà

Azione Astringente, antidiarroica, antisettica dell’apparato urinario.

Utilizzo

È usata per la diarrea con stato di debilitazione generale, per la colite spastica, per le infiammazioni dell’apparato urinario.

Dosi

15-20 gocce, 1 – 2 volte al dì.

(*) V. Note esplicative

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Tintura Madre di MELISSA OFFICINALIS

Tintura

La Melissa officinalis è una piccola pianta perenne erbacea aromatica dai delicati fiori labiati appartenente alla famiglia delle Lamiacee. È una pianta che non supera l’altezza di 8 dm. I suoi rami portano le foglie picciolate cuoriformi, di colore verde chiaro e pelose il cui aspetto delle foglie ricorda molto quelle della pianta di ortica. Le foglie, di consistenza leggermente membranosa, hanno un profumo simile a quello del limone. Esse contengono principalmente oli essenziali, flavonoidi, acidi fenolici e mucillagini.

Le sommità fiorite sono formate da verticilli più o meno distanziati composti da 2 – 14 fiori peduncolati all’ascella di foglie normali. I fiori, a volte unilaterali, sono sottesi da bratteole a forma lanceolata e contorno intero.

Tutte le parti della pianta hanno un gradevole odore di limone e bergamotto ed un sapore gradevolmente aromatico.

Molto ricercata dalle api è nota anche con i nomi di cedronella, erba limona, citraggine, appiastro, erba cedrata, ecc. E’ originaria dell’Asia, Sud dell’Europa e Mediterraneo. Cresce nei campi, ripe, torrenti, luoghi ombreggiati sia freschi sia caldi, ai margini del bosco, sugli argini dei canali, luoghi umidi, incolti, prati, vigneti. Frequentemente selvatica è molto frequente coltivata. Predilige climi temperati o temperato-caldi. Gradisce la semi-ombra e l’orientamento a mezzogiorno ma luoghi in cui non è troppo esposta. Vulnerabile alle gelate; sensibile al freddo e agli ambienti secchi. È consigliabile proteggere le radici durante gli inverni rigidi.

Relativamente al suolo è poco esigente però preferisce suoli ricchi di sostanza organica, freschi, umidi ma non eccessivamente e drenati (la sua crescita e l’aroma delle sue foglie sono pregiudicate dalla secchezza idrica), profondi, permeabili, alluvionali, argillosi, sabbiosi, di media consistenza. In suoli leggeri e anche secchi le foglie ingialliscono e la resa si riduce. In terreni irrigui la droga è meno profumata.

Pare che “melissa” fosse un titolo assegnato a donne sagge e dotate di grandi virtù. Ma Melissa era anche una ninfa, oggetto di veri e propri miti. Le sue leggende nascono nell’antico mondo mediterraneo, nella calda e selvaggia terra di Creta. La dea Vergine e libera, descritta in origine come una bellissima principessa cretese, si vide mutare dal corso degli eventi, subendo il rovesciamento degli antichi valori; così divenne col tempo una donna mortale e poi un’ape, come narra la leggenda del dio del Sole. Secondo la leggenda Apollo si innamorò della ninfa Melissa e il desiderio di stare con lei era così grande che gli fece dimenticare di svolgere il proprio lavoro, cioè quello di guidare il carro del sole. Così sulla terra scesero le tenebre.

Ma … Zeus infuriato punì Apollo trasformando la sua amata Melissa in un’ape.

Secondo un’altra leggenda Melissa fu incaricata di allevare il dio Zeus fanciullo, nascosto sul monte Ida dalla madre Rea per sfuggire al padre Crono, il quale divorava tutti i suoi figli neonati per evitare di essere spodestato da uno di loro, come aveva predetto un oracolo. Melissa ebbe il compito di nutrirlo con il miele, mentre la capra Amaltea lo allattava. Curò anche Amaltea quando il dio le spezzò per errore un corno, che poi divenne la cornucopia.

Preparazione

Per la “droga” si usano le foglie e le sommità fiorite. Le foglie vengono raccolte senza il picciolo, da maggio a settembre; le sommità fiorite vengono raccolte all’inizio della fioritura, cioè nel periodo compreso tra giugno e luglio.

Per la Tintura Madre (TM) si adopera un rapporto in peso droga:solvente di 1:5 e una gradazione della soluzione idroalcolica di 45°.

Proprietà

Azione ANTISPASMODICA, CARMINATIVA, RILASSANTE DEL SISTEMA NERVOSO, DIAFORETICA, BLANDA IPOTENSIVA.

Utilizzo

È usata nei casi di dispepsia associata a stati ansiosi o depressivi, dispepsia flatulenta, nevrastenia, malattie depressive.

Dosi

40 gocce dopo i pasti principali. La sera anche come rilassante.

Le T.M. di Matico-Melissa si ricavano dalle rispettive piante, per estrazione del principio attivo.

Matico-Melissa
Matico-Melissa

(*) V. Note esplicative

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Repellente per zanzare e formiche

Zanzare

Passiflora-Peperoncino - image  on https://rimediomeopatici.comCon l’arrivo del caldo estivo si pone il problema di come difendersi dagli attacchi delle zanzare e dalle loro fastidiosissime punture. Da noi, ove è praticamente escluso il rischio della trasmissione di malattie, la puntura di zanzara non è particolarmente dannosa e si limita a produrre nella zona cutanea interessata una manifestazione irritativa infiammatoria, con arrossamenti e prurito, di gravità variabile a seconda del grado di sensibilità dell’individuo. E’ solo la zanzara femmina che punge, in quanto con la puntura essa succhia il sangue per nutrirsi e per rendere fertili le uova prima della deposizione. La saliva iniettata, avendo un potere rubefacente, agevola la suzione ma provoca nel malcapitato la reazione allergica descritta in precedenza. Non tutte le persone però attirano le zanzare: sembrerebbe che tali insetti siano particolarmente attratti dagli odori emanati da alcune sostanze presenti sulla pelle, in quantità variabili da persona a persona e dall’anidride carbonica emessa con la respirazione, anch’essa in quantità variabile da persona a persona. Un sistema valido per difendersi dalle zanzare è quello di fare uso di sostanze in grado, con il loro odore sgradevole, di tenere lontano gli insetti. In natura esistono diverse sostanze che hanno tali caratteristiche e che quindi possono essere utilizzate per preparare repellenti naturali di provata efficacia, con la sola accortezza, a differenza dei repellenti chimici, di doverli rinnovare più spesso per la loro minore durata. Se ne riportano alcuni adoperati dalla Nonna.  

 

□ In prossimità delle possibili aperture di casa (balconi, finestre, ecc.) e/o nella stanza in cui si soggiorna, mettere un piattino con mezza cipolla ed alcuni chiodi di garofano conficcati. L’odore terrà lontane le zanzare.

 

□ Analogamente si può usare dell’aceto con alcune fette di limone.

 

□ Un ottimo repellente per le zanzare, da cospargere sulle parti scoperte del corpo, può essere fatto con l’infuso di foglie e cime fiorite di menta, più qualche foglia di basilico. Se ne può usare anche lo spray.

 

□ La sera mettere su una candela a base larga qualche goccia di olio essenziale di neem o di citronella e geranio. L’odore sprigionato allontanerà le zanzare.

 

□ Le piante di gerani odorosi, citronella, lavanda, malvarosa, menta e basilico sono dei repellenti naturali perché le zanzare non sopportano il loro profumo.

 

□ Mangiare aglio o peperoncino o lievito di birra aiuta a tenere lontane le zanzare perché conferisce al sudore un odore a queste sgradito.

 

□ Preferire abiti di colore chiaro ed evitare quelli di colore scuro ed acceso che attirano le zanzare.

 

□ La crema corpo può diventare un ottimo repellente per zanzare se a 50 g di essa si aggiungono 10 gocce di olio essenziale di geranio e 10 gocce di olio essenziale di citronella.

 

□ Si può preparare un olio per il corpo che tiene lontane le zanzare, aggiungendo a 50 ml di olio di mandorle dolci 5 gocce di ognuno degli oli essenziali di menta piperita, lavanda, citronella, eucalipto e timo. Si può usare come base anche un altro olio, come ad es. olio extravergine di oliva o olio di jojoba.

 

□ L’olio di semi di soia, cosparso sulle parti scoperte del corpo, garantisce un’ottima protezione contro le zanzare, per efficacia e durata.

 

□ A 80 ml di acqua distillata aggiungere 20 ml di alcool alimentare e gli oli essenziali di tea tree, geranio, lavanda, menta piperita e timo, 15 gocce di ciascuno. Agitare bene e spruzzare sul corpo per allontanare le zanzare.

 

Formiche

Passiflora-Peperoncino - image  on https://rimediomeopatici.comPer difendersi dalla visita delle formiche la prima cosa da fare è di eliminare dall’ambiente ogni traccia di cibo. Com’è noto le formiche sono onnivore e sono particolarmente golose delle sostanze zuccherine, per cui occorre stare attenti a non lasciare in giro avanzi di cibo (briciole sul pavimento, macchie di alimenti, piatti sporchi, granelli di zucchero, ecc.). La seconda cosa da fare è di individuare il percorso delle formiche, stabilendo da dove entrano e da dove escono. Laddove è possibile, occorre quindi ostruire le vie di accesso che lo consentono (fessure, tubature, cavidotti, ecc.). La zona o le zone d’ingresso ineliminabili vengono invece trattate con repellenti naturali che tengono alla larga le formiche. Trattasi cioè di sostanze naturali che emanano un odore sgradito alle formiche, le quali, com’è noto, hanno un olfatto molto sviluppato (tale ad esempio da percepire la presenza dello zucchero a notevole distanza) e non sopportano gli odori forti. Molti di questi ingredienti possono essere utilizzati lungo i percorsi abituali o per lavare le superfici di casa. Di seguito si riportano alcuni repellenti naturali adoperati dalla Nonna.

 

□ La polvere di peperoncino cosparsa lungo i percorsi o nei punti d’ingresso delle formiche, costituisce un efficacissimo repellente.

 

□ Lo stesso risultato lo si ottiene con una miscela di sale, polvere di origano e polvere di timo, oppure polvere di borotalco e fondi di caffè. Cosparsa lungo i perimetri e negli angoli tiene lontane le formiche.

 

□ Lavare le superfici con una miscela composta da 1 litro d’acqua, 100 ml di aceto bianco, 100 g di sale, in cui si possono aggiungere, per aumentarne l’efficacia, 10 gocce di ciascuno degli oli essenziali di menta piperita, lavanda, citronella e origano. L’azione repellente per le formiche è garantita.

 

□ Le superfici possono essere pulite anche con aceto bianco distillato o con succo di limone.

 

□ I punti d’ingresso delle formiche possono essere cosparsi con uno o più dei seguenti altri repellenti: chiodi di garofano, cannella, pepe, spicchi d’aglio, limone, ortica, sedano, canfora, cajeput, assenzio, pino, cedro, eucalipto, tanaceto e tutti gli odori forti.

 

□ Un detergente per pavimenti che funziona da ottimo repellente per le formiche può essere preparato unendo ad un secchio d’acqua 250 ml di aceto bianco, 50 ml di sapone liquido neutro, 10 gocce di olio essenziale di eucalipto e/o menta piperita.

 

□ Un profumo per ambiente che tiene lontane le formiche può essere composto da 5 ml di olio essenziale di cajeput, 5 ml di olio essenziale di eucalipto e 20 ml di alcool etilico. Si può spruzzare anche lungo i percorsi e nelle zone più a rischio.

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